Il più piccolo rappresentante del genus loxia, l’himalayano, sgarbatamente soprannominato crociere nano, è sicuramente il loxia più sbalorditivo.
Raggiunge la maturità sessuale in capo ai sei mesi, infatti come spesso avviene con gli uccelli di piccola taglia, è specie particolarmente prolifica, ma di contro poco longeva.
Come tutti i loxia è in grado di riprodursi in qualsiasi mese dell’anno, muta esclusa, simbionte delle conifere himalayane, imbecca anch’esso con i piccoli noccioli custoditi tra le scaglie delle pigne (frutto vero e proprio).Due parole vanno doverosamente spese per ciò che riguarda la purezza della specie allevata in ornicoltura.

Infatti, vuoi per la difficoltà di reperire soggetti puri, vuoi per la disonestà di taluni, vengono ceduti per himalaya, uccelli che himalaya non sono, molte le caratteristiche che ne sanciscono la tipicità, oltre le dimensioni- il becco è un vero e proprio rostro da spinus, ovviamente accavallato (la visione frontale parla chiaro), il dorso presenta le parti non interessate da lipocromo (m) nere, e non nero scarico come negli altri crocieri, nei maschi un nero ossidatissimo interessa tutte le remiganti e le timoniere.

Se è oramai assodato che i crocieri comuni si riproducano agevolmente in gabbione, figuriamoci un loxia più piccolo della metà, questo fa sì che sia richiestissimo anche da quegli allevatori che non possiedono voliere.
La non purezza dei soggetti è spesso indipendente dalla volontà degli allevatori, che vedendosi d’avanti dei crocieri piccoli la metà dei comuni, hanno ben creduto di acquistare e successivamente riprodurre degli himalaya.
Le dimensioni degli “originali si avvicinano tantissimo a quelle di un grosso cabaret o di un lucherino barbato, le fattezze dei piedi, tradiscono spesso i meticci.

Gli allevatori tedeschi, come per altre specie, sono quelli che hanno saputo tutelare di più le tipicità di questi fringillidi.
Inutile dire che le dimensioni ridotte e la buona affinità genetica del crociere con gli altri fringillidi, rendono il “nano” ambitissimo dagli ibridatori.
Speriamo di poter inserire a breve uno scritto dell’avvenuta riproduzione degli hiamalayani, negli aviari dei nuovi soci del club, che hanno inserito qualche coppia proprio per la stagione ventura.
Il club vi invita a scrivere e inviare le vostre personali esperienze d’allevamento, delle specie che ci interessano.

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