marco cotti
10-10-09, 16: 26
la riproduzione delle TANAGRE
Per inquadrare meglio il problema dei Tanagridi o Traupidi ed esaltare giustamente 1' acquisizione degli amici di Trieste, Zini e Politeo, sintetizziamo un articolo apparso recentemente sul periodico argentino « EI Canario » da parte del belga Johan Ingels che sembra essere il maggior collezionista ed esperto di Tanagridi d'Europa e forse del mondo, mentre a suo tempo ci riserviamo una nota per chiarire e definire meglio sistematicamente questa famiglia di uccelli, comprendente circa 220 specie tra le più colorate e fastose dell'America del sud, ma piuttosto varia per taglia, elementi morfologici, costumi ed abitudini.
Le tanagre di Ingels
Infatti il soggetto allevato a Trieste e più vicino nell'aspetto e nell'abitudini alimentari ai nettarinidi che ai traupidi, clorafonie, tangare ed altri ordini del gruppo e alle specie anomale o aberranti isolate di difficile e dubbia classificazione. Dob'biamo anche rilevare che il nome Tan gara deriva come altri da un termine originario indiano così che in tutto il Brasile i Traupidi sono chiamati tangare causando confusione anche negli studiosi e nei traduttori, mentre scientificamente è solo il nome di un genere comprendente un piccolo gruppo di specie di piccole dimensioni e di stupendi colori.
Lo diciamo perché nello stralciare l'articolo del signor Ingels conserveremo i nomi volgari e scientifici dati da lui o più verosimilmente dal traduttore argentino della rivista che, per essere un sud-americano, chiamerà gli uccelli come vengono denominati in loco: tangara, frutero, etc., ossia spesso impropriamente.
Successi riproduttivi
Dal 1984 - scrive Ingels - mi sono interamente consacrato allo studio e alla riproduzione in cattività dei Trawpidi di cui ho posseduto 70 specie sulle 220 circa conosciute, alcune delle quali molto rare:
Tangara becco rosso (Chlorophonta flavirostris);
Tangara di Finsch (Euphonia Finschi);
Tangara di Palmer (Tangara Palmeri);
Tangara gola verde (Tangara argyforenses);
Tangara montana ventre marron (Delothraupis castanio ventris);
Tangara vermiglia (Colochaetes coccineus).
Queste specie molto rare mi furono cortesemente inviate da amici del sud America (signori Paez di Quito, Equador e E. Cordier di Cochabamba, Bolivia) o venduti da colleghi belgi (J. Maroy) e olandesi (S. Vau't Hart di Rotterdam).
Dall '89 ho iniziato ad avere le prime soddisfazioni con risultati produttivi, parziali o totali, importanti con specie normalmente importate e quindi più conosciute di quelle già e$encate, ossia con:
Tangara scarlatta (Ramphocelus brenhus): uova infeconde;
Tangara nuca rossa (Tangara rufuervix)• uova schiuse ma piccoli non allevati;
Tangata oro (Tangara arthus): idem;
Tangara gola d'argento (Tangara tcterocephala): idem;
Tangara turchese (Tangara Mexzrana)• idem;
Tangara frugivora o gazza (Cissopzs leverzana): idem;
Tangara testa gialla (Euphonia chlotzca)• svezzato 7 novelli;
Tangara groppone d'oro (Tangara larvata) svezzato 5 novelli ;
Tangara azzurra (Thraupis episcopus)• svezzato 1 novello;
Tangara purpurea (Thraupis ornata)• svezzato 1 novello;
Tangara becco d'argento (Ramphocelus carbo): svezzato 1 novello.
Dal '89 al '94 undici specie di Tanagridi del mio allevamento hanno complessivamente costruito 31 nidi, deposto 23 uova ed allevato, fino all'indipendenza, 16 novelli.
Alimentazione
Essenziale alla tenuta e alla riproduzione delle Tangare sono i problemi dell'alloggio e alimentari.
Per quanto riguarda l'alimentazione Lngels dice di basarsi sugli insegnamenti dell' esperto olandese J.P. Holsheimer di Deventer che, in più a quanto gli uccelli riescono a reperire in voliere ricche di vegetazione, fiori ed' arbusti che attirano ogni specie d'insetti e farfalle e quindi uova,larve, ninfe, afidi, nettare, consiglia un'alimentazione base con un miscuglio composto dal:
40% di mangime avicolo in farina;
20% di carne non grassa di manzo lessata e finemente tritata;
5% d'uovo sodo escluso il guscio;
3% d'olio di soja o di germe di mais;
23%di frutta frullata;
1% di fosfato di calcio;
1% di vitamine e sali Miinerali.
Tangará cayana
II mangime avicolo - precisa l'amatore belga - può essere sostituito da un buon pastone per insettivori-frugivori o «universale», la carne fresca con un buon concentrato proteico, mentre la frutta (pomodoro, aranci, eu.) può essere servita a parte. Questa dieta di base può essere variata mettendo a disposizione degli uccelli prede vive, uova e larve di formica, mosca ed altri insetti graditi, freschi o secchi ma rinvenuti nel latte o in acqua tiepida. L' acqua di bevanda dev'essere sempre fresca e pulita, mentre molte specie gradiscono un miscuglio d'acqua e miele che è anche alimento. Ingels ammette di usare in pratica una dieta diversa da quella descritta che, però, non descrive.
Queste semplici informazioni alimentari, essenziali o molto importanti ai fini della riproduzione in prigionia, per una sottofamiglia (Emberizidae) numorosa, come si diceva, d'ordini e generi (Euphonia, Tangara, Thraupis, Ramphocelus, Tanagra, Encometis, Piranga, Ghlorophonia, etc ) di conformazione fisiologica, habitat, costumi e necessità alimentari diverse, non possono bastare o sono sufficienti solo per un discorso generale per cui resta all'amatore l'obbligo di studiare le specie possedute e provare con esse gli alimenti con i quali i genitori sono disposti ad imbeccare i piccoli. I molti insuccessi elencati da Ingels, tanti genitori che, schiuse le uova, non nutrono la prole, sono sicura-mente da attribuire al non avere avuto a disposizione alimenti da essi ritenuti adatti.
Alloggio
La collezione di Ingels va da 75 a 125 tanagradi appartenenti a 40-50 specie diverse, alloggiati in 900 me. di voliere di cui 2 coperte (350 mc. cadauna) e 1 esterna (150 mc.) comunicante con un'interna che, riscaldate, servono anche per l'inverno.
Le coppie di cui vuole tentare la riproduzione vengono alloggiate, in estate, in una delle voliere coperte e in quella doppia (interna-esterna), mentre tutti gli altri (spaiati, immaturi, che non interessano per la riproduzione) sono relegati, in modo piú fitto, nell' altra voliera coperta così che non molestino i primi. . Il numero dei soggetti in ogni recinto dipende dall'età e da quello che l'amatore si propone di farne.
Se li tiene per la gioia d'averli, osservarli, studiarne il comportamento, possono bastare da 5 a 10 mc. per coppia, ma se vuole tentarne la riproduzione abbisognano di 40-50 mc. la coppia in voliera mista e di 10-20 mc. se in voliera isolata, condizioni quest'ultima che offre condizioni assai maggiori di successo.
La riproduzione per coppie singole
La soluzione ideale, nelle nostre condizioni di clima, secondo Ingels, sarebbero piccole voliere esterne in comunicazione con piccole voliere interne, riscaldabili, di 10 mc., nelle quali alloggiare una sola coppia.
Sia le voliere interne che le esterne, sia-le coperte che le scoperte, secondo le condizioni climatiche locali, dovrebbero poter essere riscaldate a circa 10 gradi centigradi se ospitano traupidi e ramifoceli e a circa 15 gradi C. se ospitano eufonie e tangare.
Devono essere inoltre piantate a fiori, arbusti, piante ornamentali che attirino insetti, e quindi uova, larve, ninfe e altre prede vive, proteggono gli uccelli contro le avversità atmosferiche e offrono gran numero di posti di nidificazione per le quali bisogna mettere a disposizione portanidi di ogni forma e dímensione, materiale da nido animale e vegetale, pareti con rampicanti. Si tratta di accorgimenti, del resto, validi con tutti gli uccelli, sulle cui abitudini e necessità si sa poco e che l'allevatore d'indigeni ed esotici tenta ed esperimenta in continuazione.
Un libro eccezionale
Ingels termina il suo esposto segnalando agli amatori di questi coloratissimi uccelli, meno difficili di quanto finora si supponesse, il trattato in 2 volumi « Tanagers » in inglese del veterinario S. Norgaard Olesen di Janderup (Danimarca), nel quale ha raccolto una quantità enorme di dati, notizie, informazioni e consigli tecnici, scientifici e pratici, consultando libri, relazioni scientifiche, i musei di mezzo mondo e annotando le esperienze delle proorie voliere su tutti i Tranpidi noti contribuendo enormemente alla loro conoscenza e alla loro tenuta e riproduzione in cattività.
L'indirizzo dell'amatore belga è il seguente:
Johan Ingels, Galgenberglaan, 90/B - 9120 Destelbergen, Belgio.
Piranga flava
Tangara palmeri
Tersina viridis
Thraupis palmarum
Ramphocelus passerinii
Per inquadrare meglio il problema dei Tanagridi o Traupidi ed esaltare giustamente 1' acquisizione degli amici di Trieste, Zini e Politeo, sintetizziamo un articolo apparso recentemente sul periodico argentino « EI Canario » da parte del belga Johan Ingels che sembra essere il maggior collezionista ed esperto di Tanagridi d'Europa e forse del mondo, mentre a suo tempo ci riserviamo una nota per chiarire e definire meglio sistematicamente questa famiglia di uccelli, comprendente circa 220 specie tra le più colorate e fastose dell'America del sud, ma piuttosto varia per taglia, elementi morfologici, costumi ed abitudini.
Le tanagre di Ingels
Infatti il soggetto allevato a Trieste e più vicino nell'aspetto e nell'abitudini alimentari ai nettarinidi che ai traupidi, clorafonie, tangare ed altri ordini del gruppo e alle specie anomale o aberranti isolate di difficile e dubbia classificazione. Dob'biamo anche rilevare che il nome Tan gara deriva come altri da un termine originario indiano così che in tutto il Brasile i Traupidi sono chiamati tangare causando confusione anche negli studiosi e nei traduttori, mentre scientificamente è solo il nome di un genere comprendente un piccolo gruppo di specie di piccole dimensioni e di stupendi colori.
Lo diciamo perché nello stralciare l'articolo del signor Ingels conserveremo i nomi volgari e scientifici dati da lui o più verosimilmente dal traduttore argentino della rivista che, per essere un sud-americano, chiamerà gli uccelli come vengono denominati in loco: tangara, frutero, etc., ossia spesso impropriamente.
Successi riproduttivi
Dal 1984 - scrive Ingels - mi sono interamente consacrato allo studio e alla riproduzione in cattività dei Trawpidi di cui ho posseduto 70 specie sulle 220 circa conosciute, alcune delle quali molto rare:
Tangara becco rosso (Chlorophonta flavirostris);
Tangara di Finsch (Euphonia Finschi);
Tangara di Palmer (Tangara Palmeri);
Tangara gola verde (Tangara argyforenses);
Tangara montana ventre marron (Delothraupis castanio ventris);
Tangara vermiglia (Colochaetes coccineus).
Queste specie molto rare mi furono cortesemente inviate da amici del sud America (signori Paez di Quito, Equador e E. Cordier di Cochabamba, Bolivia) o venduti da colleghi belgi (J. Maroy) e olandesi (S. Vau't Hart di Rotterdam).
Dall '89 ho iniziato ad avere le prime soddisfazioni con risultati produttivi, parziali o totali, importanti con specie normalmente importate e quindi più conosciute di quelle già e$encate, ossia con:
Tangara scarlatta (Ramphocelus brenhus): uova infeconde;
Tangara nuca rossa (Tangara rufuervix)• uova schiuse ma piccoli non allevati;
Tangata oro (Tangara arthus): idem;
Tangara gola d'argento (Tangara tcterocephala): idem;
Tangara turchese (Tangara Mexzrana)• idem;
Tangara frugivora o gazza (Cissopzs leverzana): idem;
Tangara testa gialla (Euphonia chlotzca)• svezzato 7 novelli;
Tangara groppone d'oro (Tangara larvata) svezzato 5 novelli ;
Tangara azzurra (Thraupis episcopus)• svezzato 1 novello;
Tangara purpurea (Thraupis ornata)• svezzato 1 novello;
Tangara becco d'argento (Ramphocelus carbo): svezzato 1 novello.
Dal '89 al '94 undici specie di Tanagridi del mio allevamento hanno complessivamente costruito 31 nidi, deposto 23 uova ed allevato, fino all'indipendenza, 16 novelli.
Alimentazione
Essenziale alla tenuta e alla riproduzione delle Tangare sono i problemi dell'alloggio e alimentari.
Per quanto riguarda l'alimentazione Lngels dice di basarsi sugli insegnamenti dell' esperto olandese J.P. Holsheimer di Deventer che, in più a quanto gli uccelli riescono a reperire in voliere ricche di vegetazione, fiori ed' arbusti che attirano ogni specie d'insetti e farfalle e quindi uova,larve, ninfe, afidi, nettare, consiglia un'alimentazione base con un miscuglio composto dal:
40% di mangime avicolo in farina;
20% di carne non grassa di manzo lessata e finemente tritata;
5% d'uovo sodo escluso il guscio;
3% d'olio di soja o di germe di mais;
23%di frutta frullata;
1% di fosfato di calcio;
1% di vitamine e sali Miinerali.
Tangará cayana
II mangime avicolo - precisa l'amatore belga - può essere sostituito da un buon pastone per insettivori-frugivori o «universale», la carne fresca con un buon concentrato proteico, mentre la frutta (pomodoro, aranci, eu.) può essere servita a parte. Questa dieta di base può essere variata mettendo a disposizione degli uccelli prede vive, uova e larve di formica, mosca ed altri insetti graditi, freschi o secchi ma rinvenuti nel latte o in acqua tiepida. L' acqua di bevanda dev'essere sempre fresca e pulita, mentre molte specie gradiscono un miscuglio d'acqua e miele che è anche alimento. Ingels ammette di usare in pratica una dieta diversa da quella descritta che, però, non descrive.
Queste semplici informazioni alimentari, essenziali o molto importanti ai fini della riproduzione in prigionia, per una sottofamiglia (Emberizidae) numorosa, come si diceva, d'ordini e generi (Euphonia, Tangara, Thraupis, Ramphocelus, Tanagra, Encometis, Piranga, Ghlorophonia, etc ) di conformazione fisiologica, habitat, costumi e necessità alimentari diverse, non possono bastare o sono sufficienti solo per un discorso generale per cui resta all'amatore l'obbligo di studiare le specie possedute e provare con esse gli alimenti con i quali i genitori sono disposti ad imbeccare i piccoli. I molti insuccessi elencati da Ingels, tanti genitori che, schiuse le uova, non nutrono la prole, sono sicura-mente da attribuire al non avere avuto a disposizione alimenti da essi ritenuti adatti.
Alloggio
La collezione di Ingels va da 75 a 125 tanagradi appartenenti a 40-50 specie diverse, alloggiati in 900 me. di voliere di cui 2 coperte (350 mc. cadauna) e 1 esterna (150 mc.) comunicante con un'interna che, riscaldate, servono anche per l'inverno.
Le coppie di cui vuole tentare la riproduzione vengono alloggiate, in estate, in una delle voliere coperte e in quella doppia (interna-esterna), mentre tutti gli altri (spaiati, immaturi, che non interessano per la riproduzione) sono relegati, in modo piú fitto, nell' altra voliera coperta così che non molestino i primi. . Il numero dei soggetti in ogni recinto dipende dall'età e da quello che l'amatore si propone di farne.
Se li tiene per la gioia d'averli, osservarli, studiarne il comportamento, possono bastare da 5 a 10 mc. per coppia, ma se vuole tentarne la riproduzione abbisognano di 40-50 mc. la coppia in voliera mista e di 10-20 mc. se in voliera isolata, condizioni quest'ultima che offre condizioni assai maggiori di successo.
La riproduzione per coppie singole
La soluzione ideale, nelle nostre condizioni di clima, secondo Ingels, sarebbero piccole voliere esterne in comunicazione con piccole voliere interne, riscaldabili, di 10 mc., nelle quali alloggiare una sola coppia.
Sia le voliere interne che le esterne, sia-le coperte che le scoperte, secondo le condizioni climatiche locali, dovrebbero poter essere riscaldate a circa 10 gradi centigradi se ospitano traupidi e ramifoceli e a circa 15 gradi C. se ospitano eufonie e tangare.
Devono essere inoltre piantate a fiori, arbusti, piante ornamentali che attirino insetti, e quindi uova, larve, ninfe e altre prede vive, proteggono gli uccelli contro le avversità atmosferiche e offrono gran numero di posti di nidificazione per le quali bisogna mettere a disposizione portanidi di ogni forma e dímensione, materiale da nido animale e vegetale, pareti con rampicanti. Si tratta di accorgimenti, del resto, validi con tutti gli uccelli, sulle cui abitudini e necessità si sa poco e che l'allevatore d'indigeni ed esotici tenta ed esperimenta in continuazione.
Un libro eccezionale
Ingels termina il suo esposto segnalando agli amatori di questi coloratissimi uccelli, meno difficili di quanto finora si supponesse, il trattato in 2 volumi « Tanagers » in inglese del veterinario S. Norgaard Olesen di Janderup (Danimarca), nel quale ha raccolto una quantità enorme di dati, notizie, informazioni e consigli tecnici, scientifici e pratici, consultando libri, relazioni scientifiche, i musei di mezzo mondo e annotando le esperienze delle proorie voliere su tutti i Tranpidi noti contribuendo enormemente alla loro conoscenza e alla loro tenuta e riproduzione in cattività.
L'indirizzo dell'amatore belga è il seguente:
Johan Ingels, Galgenberglaan, 90/B - 9120 Destelbergen, Belgio.
Piranga flava
Tangara palmeri
Tersina viridis
Thraupis palmarum
Ramphocelus passerinii