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Salve questo e il mio piccolo allevamento di agapornis, composto da 2 voliere.
Questa e la prima:
[/URL]
Ci sono allogiate 6 coppie (2 coppie aga. roseicollis, 4 coppie aga. fischeri), eccoli:
(http://www.picoodle.com/view.php?img=/9/7/31/f_IMG0872m_a8a76bd.jpg&srv=img40)
Ecco la seconda:
Qui ci sono solo 2 coppie, ma formidabili, il mio orgoglio.
[URL=http://www.picoodle.com/view.php?img=/9/7/31/f_IMG0874m_95f187e.jpg&srv=img40] (http://www.picoodle.com/view.php?img=/9/7/31/f_IMG0880m_3d705d3.jpg&srv=img40)
Fioravante Prontera
01-08-07, 00: 48
Molto belli... complimenti!!!!!!!! e poi difronte ad un ulivo fanno il loro effetto... ::-°°-
grazie fiore.
cmq. vorrei chiedervi un consiglio.
vedete nella voliera grande ci sono 4 coppie di fischeri e 2 di roseicollis, purtroppo non era mia intenzione mettere nella voliera agapornis fischeri e roseicollis insieme, però per vari fattori sono finito con queste coppie, ora la mia intenzione sarebbe trasferire dalla voliera piccola alla grande la coppia di fischeri e fare il contrario con i roseicollis così da ritrovarmi la voliera grande solo con fischeri e la piccola solo con roseicollis.
questa per me è la soluzione ottimale però il mio problema è che non vorrei separare le 2 coppie nella voliera piccola che hanno trovato un equilibrio perfetto, e temo che separandole e mettendoci accanto nuove coppie non mi facciano più covate.
secondo voi il mio timore e infondato? cosa mi consigliate?
GRAZIE A TUTTI CIAOOOO
marco cotti
13-08-07, 16: 45
Ciao peppeq
hai comunque una coppia di Agapornis personatus Blu e non una di fischer, o meglio dovresti averne una di fischer pastello, ma un soggetto è coperto dal posatoio, e una di personatus.
IL mio consiglio è di non mischiare mai in voliera le specie diverse di Agapornis
ogni specie deve avere il suo spazio, per non ottenere ibridi tra specie diverse, infecondi.
Nelle voliere poi si creerà automaticamente un principio di "dominanza" tra le coppie e l'equilibrio si ristabilirà immediatamente, con una coppia o due che depongono e le altre impossibilitate a farlo.
A tale proposito se sei interessata/o posso postarti un articolo sulla
LA GERARCHIA SOCIALE NEGLI PSITTACIDI
che potrà spiegarti alcune cose
ciao e buona giornata
.-.-
Gianfranco Rigo
13-08-07, 16: 47
hai 4 coppie di roseicolis e poi come dice Marco
un consiglio,quando farai le divisioni,devi mettere tutte le coppie che devi in una volta sola ,non aggiungere coppie successivamente xkè si ammazzano,un'altra cosa importante metti il doppio di nidi delle coppie e sopratutto negli angoli,tieni presente che ogni coppia di roseicollis dovrebbe avere un territorio di almeno 80 cm di diametro senza contare l'altezza della voliera.
Grazie a tutti e due,
GIANFRANCO
mi ero già accorto che erano 4 le coppie di roseicollis, e stato un errore quando ho scritto il primo post perché portavo un po’ di fretta, mi sono accorto dell’errore solo dopo aver riletto il secondo post ma ormai era tardi, cmq ci ho messo 19 nidi lungo tutte e 4 le pareti del tetto (sapevo che ci volevano il doppio però mi sono detto che qualcuno in più non avrebbe fatto male), inoltre gentilmente mi potresti spiegare meglio “un territorio di almeno 80 cm quadrati” quindi la mia voliera lung. 254cm larg 160cm può ospitare 6 coppie non importa l’altezza di 290cm. Non posso in nessun modo immettere nuove coppie (già formate).
MARCO
Seguirò il tuo consiglio e non mischierò specie diverse di agapornis, e mi interesserebbe molto leggere l’articolo LA GERARCHIA SOCIALE NEGLI PSITTACIDI.
GRAZIE ancora
Gianfranco Rigo
13-08-07, 21: 28
Il territorio di almeno 80 cm di diametro (ho sbagliato a scrivere quadrati prima) per coppia va riducendosi graduatamente con l'aumento delle dimensioni della voliera,confermo che l'altezza ,molto utile per quanto riguarda il posizionamento dei nidi in alto,nulla conta per quanto riguarda le dimensioni del territorio in possesso ad ogni coppia.
Con le misure della tua voliera(in foto mi sembrava più piccola)secondo me puoi mettere 10 coppie,devi considerare anche che quando i piccoli escono dal nido,ci sono i genitori che li difendono,ma tutti gli altri tendono ad attaccarli e se non ci sono sufficenti spazi di fuga ,bene che vada ci rimettono qualche dito.
marco cotti
13-08-07, 22: 45
LA GERARCHIA SOCIALE NEGLI PSITTACIDI
La gerarchia non è altro che l'ordine di dignità nei diversi gradi di un gruppo.
Molti Naturalisti hanno trattato la gerarchia che esiste nel regno animale, in genere limitata alle varie funzioni organizzative di un branco e comunità quali quelle di procurare il cibo, la costruzione di tane comuni etc.
Non mi risulta sino ad ora nessuno che si sia occupato degli Psittacidi, soprattutto allo stato captivo, dove le osservazioni sono più facilitate.
Nei pappagalli la famiglia può essere considerata come il nucleo iniziale di ogni società. Tuttavia perchè una società si mantenga tale e resista nel tempo, occorre, all'infuori dei vincoli familiari, quella che viene definita come appetenza sociale e che si identifica nella ricerca dei congeneri. In effetti i vincoli familiari nella maggior parte dei Psittacidi sonO per lo più duraturi, e non come avviene negli altri uccelli, tra i quali appena superato l'allevamento dei giovani le coppie si sciolgono.
I pappagalli sono uccelli strettamente monogami.
L'appetenza sociale può manifestarsi lungo tutto il corso della vita, e non in determinati periodi soltanto, eccetto per talune specie dove la si nota soltanto per il periodo della riproduzione. Talvolta l'appetenza sociale si esercita non solo tra individui di una stessa specie, ma anche tra specie diverse, sopratutto quando i bisogni alimentari sono identici. In tali società si instaurano di norma rapporti gerarchici che sono particolarmente evidenti nei gruppi più piccoli.
Nei pappagalli si instaura una gerarchia sociale in cui il rango dipende dalle beccate date o prese, nonchè dall'atteggiamento offensivo, oppure difensivo, assunto dall'individuo in esame.
Quando due pappagalli si incontrano per la prima volta, l'alternativa è questa o si danno battaglia, oppure uno cede il posatoio all'altro senza lottare, dopo di ciò i vincitore acquisisce la facoltà di beccare il vinto finchè le condizioni restano immutate La dominazione è nel contempo psicologica e fisica, e il subordinato, di fronte al dominante, assume un dato atteggiamento, cosi detto di sottomissione, che fa pensare ad una reazione condizionata, ma che appare troppc complesso per essere un semplice riflesso. Aggiungo che, dopo la lotta da cui consegue lo stato di subordinazione o di dominazione, lotta che il più delle volte è soltanto ritualizzata subentra un periodo di calma e di stabilità.
Il paziente conteggio delle beccate date o prese consente di definire con precisione lo statuto sociale di un gruppo.
In generale, nelle società dei pappagalli la gerarchia è lineare, primo l'individuo dominante, gli altri si classificano per ordine discendente fino all'ultimo gradino della scala sociale. Ma spesso l'ordine è più complesso, e si parla di gerarchia triangolare cioè: l'individoo “A” che domina “B” è a sua volta dominato da “C” che però è subordinato a “B”.
Il comportamento lineare è continuamente condizionato dalla gerarchia e ad esempio l'individuo dominante è il primo ad accedere al cibo e così via fino ad averne diritto l'ul timo, sicchè il suo stato fisico ne soffre; in effetti dobbiamo considerarlo come la vittima del gruppo.
Invece quando vige la gerarchia triangolare i pappagalli non fanno altro che girare attorno alla mangiatoia, litigandosi e beccandosi spesso alle zampe, e nessuno può prendere il cibo, finchè un incidente o spesso la stanchezza non intervengono a modificare la situazione.
Anche l'esercizio della funzione sessuale dipende strettamente dal rango sociale delI'individuo e talvolta il despota è l'unico a praticarlo, vietandolo a tutti i maschi che gli sono subordinati.
Di solito possono accoppiarsi solo quelli che occupano i gradini più vicini al dominatore ma non con la stessa frequenza.
Le qualità che determinano la dominazione consistono prima di tutto nel. Ia combattività, nel coraggio e nella forza fisica; ma dipendono anche, in larga misura, dalla situazione in cui i pappagalli vengono a trovarsi.
Negli Psittacidi oltre a queste gerarchie ne esiste un'altra (sulla quale ho effettuato in tempi addietro esperimento) la pratica omosessuale vale a dire in un branco di soli maschi, taluni devono fungere da femmina. A tal uopo ho immesso in una volieretta due maschi di inseparabili “lilianae” e due maschi di inseparabili “guance nere”; nidi forniti quattro e collocati ad altezze diverse.
1a fase lotta tra le due specie per la conquista del nido collocato più in alto che si prottae per alcuni giorni; lotta vinta dai “guance nere” nonostante la taglia inferiore.
2.a fase - azione di rigurgito e convenevoli di un maschio che si era affacciato per primo al nido, seguito da tentativo di accoppiamento con l'altro maschio della propria specie, seguendone una batuffa ( un maschio fu contrassegnato con anello amovibile rosso)
3.a fase - sottomissione del maschio più debole, imbeccamento, volteggi, altri convenevoli ed accoppiamento ( molto breve )
4.a fase - inizio di costruzione del nido da parte del sottomesso, che avviene in modo disorclinato per incapacità (infatti i maschi negli inseparabili, collaborano molto poco a questo proposito, limitandosi in genere alla occasionale preparazione del materiale )
5.a fase - ore e ore, per circa due mesi, il sottomesso doveva starsene accovacciato nel nido ed imbeccato dal foro d'ingresso, subendo inoltre l'accoppiamento.
Per l'altra specie lilianae il comportamento fu quasi identico tranne il lungo pernottamento nel nido.
Decisi di togliere i lilianae servendomi di una mangiátoia trappola. Immisi quindi una femmina “guance nere” nella volieretta. Baruffa tra i due maschi, il sottomesso fu cacciato dal nido portandosi in un angolo della volieretta, rifiutando per più giorni di prendere cibo, finchè non decisi di immetterlo in altra gabbia.
Si gradirebbero informazioni di altri tipi di comportamento; cosa succede ad esempio alla morte del coniuge. Ho sentito casi di femmine che alla morte di un maschio dominante non hanno più accettato l'accoppiamento con altri maschi, per prendere in seguito il posto del defunto coniuge e dominare.
Giuliano Zaino
GRAZIE a tutti e due per il vostro prezioso aiuto cercherò di rimediare. ciao grazie
Gianfranco Rigo
14-08-07, 13: 55
non voglio contestare l'articolo sulla gerarchia,
non mi sembra corretto quando viene detto "i pappagalli",per mia esperienza posso affermare con certezza ormai che i roseicollis si comportano in maniera diversa da quella descritta,non posso dire nulla sui fischer o sui personata che non ho esperienza diretta sufficente.
Inoltre ogni specie di pappagallo ha le sue caratteristiche comportamentali,che va dal solitario ,alla colonia a coppie alla colonia promiscua.
marco cotti
14-08-07, 15: 08
Ciao Gian
è un articolo di Giuliano Zaino che ha studiato per parecchio tempo gli Psittacidi e i loro comportamenti, le osservazioni sono state fatte in voliere esterne e con soggetti di cattura, nella decade degli anni 80 e all'inizio degli anni 90, è probabile che gli Agapornis roseicollis attuali abbiano modificato tali atteggiamenti, anche se le mie osservazioni soprattutto con i personatus mi hanno portato ad osservare nel corso degli anni atteggiamenti del tutto simili.
ciao e buon Ferragosto
Gianfranco Rigo
14-08-07, 15: 16
Certo Marco,non lo metto in dubbio,come specificato prima non mi permetto di dire nulla sui personata e fischer,
Intendevo solo puntualizzare che trovo sbagliato accomunare il comportamento di una specie ad altri tipi di pappagalli.
Buon Ferragosto anche a te.
Rosario Balsamo
14-08-07, 15: 47
Belle le voliere,sono fatte benissimo.....complimenti anche per i pappagalli,sono fantastici!!!!!!!!!!!!!1--.
massimo.zinno
15-08-07, 08: 13
posso permettermi di dare un suggerimento?
mi sembra di vedere in foto che i tetti delle voliere e le schermature laterali sono realizzati in lamiera di ferro.
se così è, al tuo posto sostituirei la lamiera con altro materiale termoisolante, per evitare che la parte superiore della voliera si trasformi, a seconda della stagione, in forno crematorio o in cella frigorifera.
ciao.
massimo zinno
ora non ricordo di che materiale sono (cmq le ho pagate un botto), ma mi hanno assicurato che non trattengono calore. cmq d'estate e ben areato tira sempre un leggero venticello, hanno la vaschetta per il bagno inoltre ci sono entrato più volte e la temp. e ok, l'inverno qui e mite cmq ci metto della plastica che ricropre metà voliera inoltre abito in collina e non ci arrivano le gelate mattutine. Proprio per queste ragioni non ho optato per materiali termoisolanti. Prima in voliera allevavo padda e anche qualche tropicale e non mai ho avuto problemi, e non penso ne avrò con gli aga.3....-
CMQ GRAZIE. ciao
3....-
Bernardini Alessandro
16-08-07, 11: 58
Ciao Peppeg, ti conviene come dice Zinno modificarle, con dei pannelli di vetroresina compressa, e sopra le tegole, io nel mio ho fatto cosi saluti.***
Ma i pannelli di vetroresina compressa li devo mettere sopra le lamiere o le devo levare.
GRAZIE ciao
3....-
Bernardini Alessandro
16-08-07, 15: 39
I pannelli li devi fissare sulla lamiera con del silicone, poi dopo ci metti le tegole di terracotta non quelle in pvc, poi io visto che ho un casotto in giardino, nei due lati posteriori ci ho piantato due piante di vite americana, che fiorisce solo in primavera estate, e i miei beniamini sono al fresco, saluti.::-°°-
e questi pannelli che funzione avrebbero? trattengono il calore?
ho piantato anch'io delle piante, anche se sono ancora un pò piccole.
GRAZIE ciao
3....-
Bernardini Alessandro
16-08-07, 22: 21
Si esatto trattengono il calore ciao
ma in estate la voliera non si riscalda troppo.
GRAZIE
ciao
3....-
complimenti per il tuo allevamento .ti è nato qualche pullo?
bei soggetti!
complimenti.. e bel contesto!!
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