Alessandro Zago
11-11-09, 21: 24
Cigno Nero (Chenopis Atrata)
Origine ed habitat: E’ una specie originaria dell'Australia e della Tasmania. Popola le zone ricche d'acqua e di vegetazione acquatica. Oggi è diffuso anche in alcune zone dell'Europa e dell'America, a “causa” o “grazie” all’immissione volontaria od accidentale d’alcuni soggetti, i quali bene si sono adattati ai nuovi ambienti colonizzandoli. Grazie al loro bell'aspetto è facile incontrarlo nei parchi, negli zoo e presso qualche abitazione privata.
Alimentazione: La dieta (simile a quella degli altri cigni) è a base di pesciolini, molluschi, sementi e germogli che trova in acqua immergendo il suo lungo collo. Rispetto però ai cugini Cigno Reale (Cygnus Olor), Cigno Selvatico (Cygnus Cygnus) e Cigno Minore (Cygnus Colombianus compresa altresì la sua sottospecie Bewickii), quello nero ama trascorrere molto più tempo sulla terraferma a nutrirsi di vegetali.
In cattività si nutre oltre che di mais anche d’altre varietà di granaglie, pane raffermo, verdura.
Riproduzione: Si adatta molto bene alla cattività ed è anche un buon riproduttore. Le coppie, una volta formate, rimangono fisse per sempre. Di costumi stanziali fa il nido nascosto dalla vegetazione in prossimità dell'acqua, solitamente canne con paglia ed erbe secche, che la femmina riveste internamente con piume che si strappa dal ventre, dove depone 5 - 8 uova (guscio di colore azzurro verdognolo) che cova per circa 32-35 giorni. I pulcini, con piumino grigiastro e becco scuro, sono autosufficienti al momento della schiusa, ma seguono e sono protetti dai genitori. Nel periodo riproduttivo sia il maschio che la femmina, sono molto gelosi ed aggressivi. Nella restante parte dell'anno il Cigno nero convive tranquillamente con altre specie di Anatidi, anche di taglia inferiore alla sua. Una particolarità piuttosto curiosa che contraddistingue il Cigno nero qua in Italia, è la sua stagione riproduttiva: nonostante i soggetti presenti nel nostro paese sono generazioni che vi nascono, il loro periodo riproduttivo non coincide affatto con la “nostra”, bensì con quella “australe”. Perciò si avranno deposizioni nel periodo autunnale – invernale (dalla metà di settembre sino a fine ottobre oppure nel mese di febbraio). Nonostante la schiusa avvenga in un periodo freddo, i genitori riescono egregiamente ad allevare i loro pulcini, basterà avere l’accortezza d’integrare la loro alimentazione con un mangime molto più proteico e specifico per Anatidi. Inoltre può accadere che, se la coppia di cigni deporrà nel mese di febbraio, è successo ancora che, nel mese d’ottobre dello stesso anno, ne inizi un’altra!
Caratteristiche morfologiche :
Il Cigno Nero presenta una testa più piccola e un collo più lungo rispetto alle altre specie di cigni. Il mantello ha un colore scuro, quasi nero, su tutto il corpo ad eccezione delle remiganti, che sono bianche.
Maschio e femmina hanno piumaggio e taglia simili, anche se il primo ha un portamento molto più imponente e fiero. Il becco è di color rosso corallo, molto più brillante nel periodo riproduttivo. L'occhio ha una colorazione arancione. Le zampe sono di colore grigio scuro quasi nero.
I giovani cigni hanno piumaggio grigio scuro fino ai tre anni, vale a dire sino al raggiungimento dell'età riproduttiva.
Un’altra loro peculiarità è data dal fatto che, a differenza di tutti gli altri cigni, in quelli neri, la muta totale del piumaggio non avviene a cadenza periodica annuale, bensì possono “saltarla” per uno o due anni! Questo consente loro (la mancanza dello stress che comporta la muta), di riuscire a portare a termine, nello stesso anno, anche due covate.
Spero d'essere stato sufficientemente esauriente.
Intanto vi posto le foto dei miei tre soggetti.
Questo è il maschio "scapolo" di circa 7 anni d'età. Ha una storia un pò triste, caratterizzata da dei maltrattamenti subiti da parte di persone senza coscienza e sadiche, le quali senza alcun motivo, avevano infierito con violenza e brutalità nei suoi confronti, prendendolo a bastonate, procurandogli una frattura scomposta dell'omero dell'ala sinistra. L'ho recuperato da un corso d'acqua della mia città, agli inizi di settembre dell'anno scorso. L'osso s'era già saldato autonomamente (callo osseo), ora sta bene, ha però perso l'attitudine al volo. Come si può vedere dalla foto, la postura della sua ala è un pò cadente. Ora dovrò procurargli una compagna.
Questa invece è la coppia formata dal maschio di 6 anni (quello a sinistra) e la femmina di 3 anni e mezzo (quella a destra).
Origine ed habitat: E’ una specie originaria dell'Australia e della Tasmania. Popola le zone ricche d'acqua e di vegetazione acquatica. Oggi è diffuso anche in alcune zone dell'Europa e dell'America, a “causa” o “grazie” all’immissione volontaria od accidentale d’alcuni soggetti, i quali bene si sono adattati ai nuovi ambienti colonizzandoli. Grazie al loro bell'aspetto è facile incontrarlo nei parchi, negli zoo e presso qualche abitazione privata.
Alimentazione: La dieta (simile a quella degli altri cigni) è a base di pesciolini, molluschi, sementi e germogli che trova in acqua immergendo il suo lungo collo. Rispetto però ai cugini Cigno Reale (Cygnus Olor), Cigno Selvatico (Cygnus Cygnus) e Cigno Minore (Cygnus Colombianus compresa altresì la sua sottospecie Bewickii), quello nero ama trascorrere molto più tempo sulla terraferma a nutrirsi di vegetali.
In cattività si nutre oltre che di mais anche d’altre varietà di granaglie, pane raffermo, verdura.
Riproduzione: Si adatta molto bene alla cattività ed è anche un buon riproduttore. Le coppie, una volta formate, rimangono fisse per sempre. Di costumi stanziali fa il nido nascosto dalla vegetazione in prossimità dell'acqua, solitamente canne con paglia ed erbe secche, che la femmina riveste internamente con piume che si strappa dal ventre, dove depone 5 - 8 uova (guscio di colore azzurro verdognolo) che cova per circa 32-35 giorni. I pulcini, con piumino grigiastro e becco scuro, sono autosufficienti al momento della schiusa, ma seguono e sono protetti dai genitori. Nel periodo riproduttivo sia il maschio che la femmina, sono molto gelosi ed aggressivi. Nella restante parte dell'anno il Cigno nero convive tranquillamente con altre specie di Anatidi, anche di taglia inferiore alla sua. Una particolarità piuttosto curiosa che contraddistingue il Cigno nero qua in Italia, è la sua stagione riproduttiva: nonostante i soggetti presenti nel nostro paese sono generazioni che vi nascono, il loro periodo riproduttivo non coincide affatto con la “nostra”, bensì con quella “australe”. Perciò si avranno deposizioni nel periodo autunnale – invernale (dalla metà di settembre sino a fine ottobre oppure nel mese di febbraio). Nonostante la schiusa avvenga in un periodo freddo, i genitori riescono egregiamente ad allevare i loro pulcini, basterà avere l’accortezza d’integrare la loro alimentazione con un mangime molto più proteico e specifico per Anatidi. Inoltre può accadere che, se la coppia di cigni deporrà nel mese di febbraio, è successo ancora che, nel mese d’ottobre dello stesso anno, ne inizi un’altra!
Caratteristiche morfologiche :
Il Cigno Nero presenta una testa più piccola e un collo più lungo rispetto alle altre specie di cigni. Il mantello ha un colore scuro, quasi nero, su tutto il corpo ad eccezione delle remiganti, che sono bianche.
Maschio e femmina hanno piumaggio e taglia simili, anche se il primo ha un portamento molto più imponente e fiero. Il becco è di color rosso corallo, molto più brillante nel periodo riproduttivo. L'occhio ha una colorazione arancione. Le zampe sono di colore grigio scuro quasi nero.
I giovani cigni hanno piumaggio grigio scuro fino ai tre anni, vale a dire sino al raggiungimento dell'età riproduttiva.
Un’altra loro peculiarità è data dal fatto che, a differenza di tutti gli altri cigni, in quelli neri, la muta totale del piumaggio non avviene a cadenza periodica annuale, bensì possono “saltarla” per uno o due anni! Questo consente loro (la mancanza dello stress che comporta la muta), di riuscire a portare a termine, nello stesso anno, anche due covate.
Spero d'essere stato sufficientemente esauriente.
Intanto vi posto le foto dei miei tre soggetti.
Questo è il maschio "scapolo" di circa 7 anni d'età. Ha una storia un pò triste, caratterizzata da dei maltrattamenti subiti da parte di persone senza coscienza e sadiche, le quali senza alcun motivo, avevano infierito con violenza e brutalità nei suoi confronti, prendendolo a bastonate, procurandogli una frattura scomposta dell'omero dell'ala sinistra. L'ho recuperato da un corso d'acqua della mia città, agli inizi di settembre dell'anno scorso. L'osso s'era già saldato autonomamente (callo osseo), ora sta bene, ha però perso l'attitudine al volo. Come si può vedere dalla foto, la postura della sua ala è un pò cadente. Ora dovrò procurargli una compagna.
Questa invece è la coppia formata dal maschio di 6 anni (quello a sinistra) e la femmina di 3 anni e mezzo (quella a destra).