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Visualizza la versione completa : permesso per allevare lucherini



robren66
27-11-09, 23: 28
salve.. per detenere una coppia di lucherini e allevare basta che abbiano l'anellino o serve un permesso?

lorenzo fornaciari
27-11-09, 23: 42
Ciao.
Io so che se sono mutati non devi richiedere nessun permesso, se invece sono ancestrali puoi avere fino ad un massimo di X soggetti (non ti so precisare il numero) senza dichiararli, ma non devono essere a coppie perchè, in tal caso, hanno tutti i presupposti per riprodursi e quindi ci vogliono i relativi permessi.
In verità non sono certo al 100% perchè ogni regione (e a volte ogni provincia) ha le proprie regole, ma se ti riferisci all'ufficio caccia e pesca della forestale di Reggio ti sapranno dare maggiori info! +++[[[

robren66
28-11-09, 07: 15
grazie...penso di aver capito.. se ho una coppia di mutati posso allevarli senza nessn permesso, ancenstrali per allevare devo avere il permesso,per detenere per esmpio 2maschi non devo dichiararli cioè devono avere l'anellino solamente e chi li cede non deve rilasciare niente giusto?

Cristiano Ferrari
28-11-09, 09: 43
Se sono ancestrali,oltre all'anellino chi te li cede deve rilasciarti il relativo certificato::-°°-

lorenzo fornaciari
28-11-09, 09: 45
grazie...penso di aver capito.. se ho una coppia di mutati posso allevarli senza nessn permesso, ancenstrali per allevare devo avere il permesso,per detenere per esmpio 2maschi non devo dichiararli cioè devono avere l'anellino solamente e chi li cede non deve rilasciare niente giusto?

In linea di massima dovrebbe essere così, però se chi ti cede un'eventuale ancestrale di fauna autoctona ha un'allevamento registrato allora è tenuto/obbligato a rilasciarti il foglio di cessione per poter regolarizzare il suo registro di allevamento. Nel caso invece che tu abbia un'ancestrale e lo debba cedere, da quello che so io, se non hai l'allevamento registrato, lo puoi fare senza particolari problemi, i problemi te li potrà fare però l'eventuale cessionario se a sua volta ha il registro di allevamento perchè deve poter registrare il nuovo ingresso e se non ha documentazione in proposito non sà come fare.
Forse sono stato un po' macchinoso ma spero di "essermi capito"! ///;;///;; [[[]]]

P.S. forse te lo avevo già chiesto, ma di che parte di Reggio sei?? ([[[[

robren66
28-11-09, 14: 30
sono di Scandiano.::-°°-

roberto ghidini
28-11-09, 14: 47
Ciao scandianese,proprio questa mattina ero al telefono con dei tuoi compaesani che si stanno cimentando nell allevamento di cardellini,se decidi di cominciare ad allevare lucherini o altri i digeni ti consiglio di rivolgerti al CSF per farti rilasciare il registro di allevamento. ::-°°-

Fabio81
28-11-09, 16: 14
Da noi in provincia di Como ci si deve rivolgere all'ufficio provinciale caccia che ti da l'autorizzazione quinquennale rinnovabile, la gestione poi varia dal regolamento fissato da ogni provincia...

opiniao
29-11-09, 00: 07
Da noi in provincia di Como ci si deve rivolgere all'ufficio provinciale caccia che ti da l'autorizzazione quinquennale rinnovabile, la gestione poi varia dal regolamento fissato da ogni provincia...

da noi in provincia di Milano, basta che abbiano gli anellini, cioè mi risulta che non ci voglia nessun registro o permesso, in caso di allevamento di turdidi allora ci vuole una visita del veterinario ASL che rilascia una certificazione di idoneità all'allevamento.
ciao
Pietro

roberto ghidini
29-11-09, 14: 06
Il problema che in Italia c è una differenza di legislazioni enorme tra le varie provincie e regioni,considera che nel Piemonte,regione a voi confinante,c è bisogno addirittura di sostenere un esame per poter allevare indigeni. ::-°°-

opiniao
29-11-09, 16: 56
Il problema che in Italia c è una differenza di legislazioni enorme tra le varie provincie e regioni,considera che nel Piemonte,regione a voi confinante,c è bisogno addirittura di sostenere un esame per poter allevare indigeni. ::-°°-

a me piacerebbe che ci fosse un esame, un registro e più severità, così gli allevatori seri potrebbero evitare di essere confusi con quelli che acquistano gli uccelli di dubbia provenienza e li maltrattano, come visto a Striscia la notizia

Mauro Bagiolo
30-11-09, 11: 09
da noi in provincia di Milano, basta che abbiano gli anellini, cioè mi risulta che non ci voglia nessun registro o permesso, in caso di allevamento di turdidi allora ci vuole una visita del veterinario ASL che rilascia una certificazione di idoneità all'allevamento.
ciao
Pietro

Non è proprio così.
La legge è regionale ed è quella alla quale le provincie fanno capo. Casomai le varie provincie lombarde differiscono sul discorso certificati o registro.
Nella regione Lombardia se l'allevamento non supera i trenta capi che devono essere ovviamente regolarmente anellati non vi è bisogno di richiedere l'autorizzazione. Superati i trenta capi l'autorizzazione è obbligatoria (per fringillidi e turdidi).
In provincia di Sondrio è obbligatorio anche il registro su cui annotare nati, deceduti, ceduti e acquisiti.
Ovviamente i soggetti ceduti vanno accompagnati dal certificato di cessione.
Mia moglie ad esempio non ha l'autorizzazione dato che non supera i trenta capi totali; le cessioni comunque sono accompagnate dal certificato di cessione.
Che se ne dica comunque le formalità non sono molte.
Non penso che compilare una riga di un registro sia così difficile; tantopiù che fatto questo si è in regola con la legge.
Anche il certificato alla fine non è che un normale foglio di autocertificazione che ognuno può farsi da se o copiarlo dal web (ce ne sono tanti in rete).

mario50
30-11-09, 11: 29
Ciao Mauro,come hai fatto notare in Lombardia ogni provincia a le sue regole,però la domanda che ti volevo fare è questa :tua moglie che ha meno di 30 soggetti,pertanto non obbligata ad avere una autorizzazione di allevamento amatoriale,volendo partecipare a delle mostre dove viene tassativamente richiesta l'autorizzazione(vedi Silvi Marina di qualche anno fà) come potrebbe ugualmente esporre??

Mauro Bagiolo
30-11-09, 13: 26
Ciao Mauro,come hai fatto notare in Lombardia ogni provincia a le sue regole,però la domanda che ti volevo fare è questa :tua moglie che ha meno di 30 soggetti,pertanto non obbligata ad avere una autorizzazione di allevamento amatoriale,volendo partecipare a delle mostre dove viene tassativamente richiesta l'autorizzazione(vedi Silvi Marina di qualche anno fà) come potrebbe ugualmente esporre??

Ciao Mario....
L'iscrizione alla federazione per mia moglie l'ho fatta qualche anno fa quando non avendo neppure io l'autorizzazione riuscivamo in due a non superare i 60 capi.
Poi visto il continuo aumentare dei soggetti in allevamento io ho fatto la richiesta e mi sono regolarizzato continuando però a iscrivere anche lei alla federazione.
La domanda è interessante.
La risposta esatta però non ce l'ho.
Alcuni soggetti ad esempio il fringuello che ha vinto a Fringillia l'ho registrato sul mio registro per cui risulta suo a livello federale ma coperto dalla mia autorizzazione per le mostre. Non so fino a che punto possa essere giusto. A parte ai Mondiali fino ad ora in nessuna mostra dalle nostre parti mi hanno mai richiesto copia dell'autorizzazione.
Probabilmente perchè in Lombardia non si sono mai posti il problema visto l'attuale regolamento.
Il fatto che a Sondrio abbiamo il registro potrei usare quasta scappatoia (sempre che vienga considerata valida) ovvio che nelle provincie dove non è adottato la cosa si complicherebbe.

mario50
30-11-09, 14: 37
Mauro,giustamente mi fai notare che in nessuna mostra ti è stata chiesta l'autorizzazione, ma se controlli i deplians delle internazionali(Vicenza-Malpensa ecc..)ti accorgi che è contemplata questa voce........l'anno scorso ho ingabbiato a Vicenza e per prima cosa mi hanno chiesto l'autorizzazione.....Personalmente consiglio a tutti quelli che allevano indigeni di munirsi di questa autorizzazione senza nessun timore anche se non si supera i 30 soggetti,inoltre non ha nessun costo.

w-roger
30-11-09, 15: 42
Gli allevamenti a scopo esp.,orn.e amat.di uccelli,nati in ambiente domestico,appart.alla fauna selvatica di cui all'art.2 della legge 11 febbraio 92 n° 157,sono soggetti a preventivo autorizzazione rilasciata dall'amministrazione provinciale territoralmente cmpetente.Agli ibridi ed ai muti non si applicano le dsposizioni di cui alla presente legge(comma aggunto da comma 1,art.1 legge regionale9 agosto 99, n°33).La provenienza dei soggetti detenuti deve risultare legittima e documentata. L'autorizzazione è rlasciata a condizione che il richiedente dimostri la legittima provenienza dei soggetti.La provenienza dei soggetti può essere attestata dal richiedente anche mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.Qualora la normativa presente negli stati esteri non preveda il rilascio di certificazione da parte dell'allevatore circa la provenienza dell'avifauna nata in ambiente domestico,vale la dichiarazione sostitutiva di atto notorio dell'acquirente prevista dal comma 2;gli esemplari devono essere muniti di anello inamovibile rilasciato da una delle federazioni appartenenti alla C.O.M.Ricordiamoci che la provincia di TREVISO a fine novembre 08 ha abolito il registro per le specie allevate a scopo esp. amat.ed orn. Solo per l'allevamento a scopo di richiamo resta l'obbligo del registro.Pertanto:solo se i soggetti vengono riprodotti tra la stessa specie è necessario ottenere l'autorizzazione,nessuna carta per i mutati ne'utilizzandoli per incroci.Saluti,Valter.

opiniao
30-11-09, 17: 34
Mauro,giustamente mi fai notare che in nessuna mostra ti è stata chiesta l'autorizzazione, ma se controlli i deplians delle internazionali(Vicenza-Malpensa ecc..)ti accorgi che è contemplata questa voce........l'anno scorso ho ingabbiato a Vicenza e per prima cosa mi hanno chiesto l'autorizzazione.....Personalmente consiglio a tutti quelli che allevano indigeni di munirsi di questa autorizzazione senza nessun timore anche se non si supera i 30 soggetti,inoltre non ha nessun costo.

ciao
a chi si chiede esattamente questa autorizzazione?
io anni fa provai a chiedere informazioni in Provincia a Milano, ma nessuno sapeva niente
grazie e saluti
Pietro

w-roger
30-11-09, 17: 53
Per la provincia di TREVISO la domanda di detenzione dei silvani va inoltrata al :Settore Ambiente e Pianificazione Territoriale Servizio Caccia Pesca e Agricoltura Unità Operativa Caccia Pesca. Personalmente spedisco in modo molto più semplice con:All'Amministrazione Provinciale di TV v.le C.Battisti,30 31100 TREVISO all'att.Uff.caccia Valter.

Mauro Bagiolo
01-12-09, 10: 17
ciao
a chi si chiede esattamente questa autorizzazione?
io anni fa provai a chiedere informazioni in Provincia a Milano, ma nessuno sapeva niente
grazie e saluti
Pietro

L'autorizzazione per la detenzione delle specie indigene la rilascia l'ufficio caccia e pesca della Provincia; nel tuo caso quella di Milano.
Se vai sul sito della regione puoi anche scaricare la legge Regionale con tutte le spiegazioni del caso.

opiniao
03-12-09, 14: 06
L'autorizzazione per la detenzione delle specie indigene la rilascia l'ufficio caccia e pesca della Provincia; nel tuo caso quella di Milano.
Se vai sul sito della regione puoi anche scaricare la legge Regionale con tutte le spiegazioni del caso.

ciao MAURO
la legge regionale ce l'ho, ma in provcnia di Milano si occupano solo di chi alleva selvaggina come fagiani e starne oppure dei richiami come tordi e merli, non per altri uccelli.
Qualcuno in provincia di Milano alleva ed ha un permesso o un registro?
Ho chiesto anche al Cites di via Vitruvio ma mi hanno detto di rivolgermi in provincia.
ciao Pietro
P.S. per il momento la tua signorina si comporta bene e si sta abituando alla gabbia da 120.

Mauro Bagiolo
03-12-09, 14: 20
ciao MAURO
la legge regionale ce l'ho, ma in provcnia di Milano si occupano solo di chi alleva selvaggina come fagiani e starne oppure dei richiami come tordi e merli, non per altri uccelli.
Qualcuno in provincia di Milano alleva ed ha un permesso o un registro?
Ho chiesto anche al Cites di via Vitruvio ma mi hanno detto di rivolgermi in provincia.
ciao Pietro
P.S. per il momento la tua signorina si comporta bene e si sta abituando alla gabbia da 120.

Ti riporto quanto dice la legge regionale; se vai su sito della Regione Lombardia la trovi per intero.
Quello che interessa noi sono gli articoli 22 e 23 che ti riporto.
Se vai all'ufficio Caccia e Pesca citando quest'articolo di legge non possono certo dirti che rientra solo per l'allevamento dei fagiani o per merli e tordi da rchiamo.
Per quello c'è l'articolo 12, 13 ecc.

REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DEGLI ARTT. 21 COMMA 9, 26 COMMA 3, 27 COMMA 4, 39 COMMA 1 E 43 COMMA 2 DELLA L.R. 16 AGOSTO 1993, N. 26 “NORME PER LA PROTEZIONE DELLA FAUNA SELVATICA E PER LA TUTELA DELL'EQUILIBRIO AMBIENTALE E DISCIPLINA DELL'ATTIVITA' VENATORIA”
Approvato con d.g.r. n. VII/13853 del 29.7.2003

Art. 22
Allevamenti

1. L’allevamento di fauna selvatica autoctona, limitatamente alle classi mammiferi e uccelli, a scopo alimentare, di ripopolamento, ornamentale ed amatoriale avviene nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento di Polizia Veterinaria di cui al D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320, dalla legge n. 150 del 7 febbraio 1992 in materia di commercio internazionale di specie di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione e di detenzione di specie pericolose, nonché dalla legge n. 473 del 22 novembre 1993 in materia di maltrattamento degli animali, ed è soggetto ad autorizzazione della Provincia territorialmente competente.
2. Nella domanda di autorizzazione inoltrata alla Provincia, il richiedente indica le proprie generalità, la sede dell'allevamento e l'elenco delle specie che intende allevare.
3. Per gli allevamenti a scopo amatoriale o ornamentale di uccelli selvatici appartenenti alle famiglie dei Fringillidi nei quali siano presenti fino a trenta capi, ed alle specie tordo bottaccio, tordo sassello, merlo e cesena, non è richiesta l'autorizzazione provinciale di cui al comma 1.
4. La Provincia, per gli allevamenti di tipo amatoriale o ornamentale soggetti ad autorizzazione, può stabilire il numero massimo di capi per ogni specie allevabile.
5. Gli allevamenti per fini commerciali e di ripopolamento sono consentiti solo ai titolari di impresa agricola.
6. L’allevamento del cinghiale è consentito unicamente per fini alimentari.
7. Gli allevamenti si distinguono in allevamenti per fini commerciali ed allevamenti senza fini commerciali secondo le seguenti tipologie:
a) sono allevamenti per fini commerciali di categoria A, gli allevamenti esercitati a mezzo di imprese o aziende agricole tecnicamente attrezzate, in cui l’attività risulti essere la sola, ovvero, la principale, ai fini del reddito d’impresa;
b) sono allevamenti per fini commerciali di categoria B, gli allevamenti realizzati a scopo di integrazione dei redditi;
c) sono allevamenti di categoria C, gli allevamenti amatoriali e ornamentali senza fini commerciali.
8. Il titolare di allevamenti di tipo A e B tiene un apposito registro, vidimato dalla Provincia, nel quale sono indicati, ad eccezione del fagiano, della starna, della pernice rossa, della quaglia e dell'anatra germanata, la specie, il sesso se identificabile, l’utilizzazione degli animali e, in caso di cessione, il nominativo del destinatario.
9. Gli animali destinati al ripopolamento sono accompagnati da idonea certificazione sanitaria rilasciata dalla ASL di competenza.


Art. 23
Allevamenti di uccelli a scopo ornamentale e amatoriale

1. Per l'allevamento a scopo ornamentale e amatoriale di uccelli appartenenti a specie selvatiche autoctone è necessaria l'iscrizione alla FOI (Federazione Ornicoltori Italiani) o ad altra associazione di ornicoltori riconosciuta a livello nazionale o internazionale.
2. La domanda di autorizzazione inoltrata alla Provincia indica il numero complessivo dei riproduttori e la loro provenienza.
3. Tutti gli uccelli allevati, ad eccezione delle specie fagiano, starna, pernice rossa, quaglia e anatra germanata, portano alla zampa un anello inamovibile.
4. L’anello ha il diametro indicato, per ogni specie, dalla Commissione Tecnica Nazionale della FOI o da altra associazione ornitologica nazionale o internazionale riconosciuta e deve riportare il numero di matricola dell’allevatore, nonché l’anno di nascita ed il numero di individuazione dell'animale.
5. In caso di cessione degli uccelli allevati, al destinatario è rilasciata una ricevuta di provenienza, su carta semplice, riportante il nome della specie, il numero dell’anello, le generalità dell'allevatore e, se prevista, gli estremi dell’autorizzazione dell’allevamento.
6. Alle manifestazioni ornitologiche che si svolgono in Lombardia, possono partecipare anche espositori di altre regioni purché in possesso dell'autorizzazione rilasciata dall’autorità competente del luogo di provenienza.


ciao

opiniao
03-12-09, 20: 47
[QUOTE=Mauro Bagiolo;132787]Ti riporto quanto dice la legge regionale; se vai su sito della Regione Lombardia la trovi per intero.
Quello che interessa noi sono gli articoli 22 e 23 che ti riporto.
Se vai all'ufficio Caccia e Pesca citando quest'articolo di legge non possono certo dirti che rientra solo per l'allevamento dei fagiani o per merli e tordi da rchiamo.

CASPITA MAURO, GRAZIE MILLE
io sono sempre andato in provincia e mi hanno sempre rimbalzato, ti assicuro che ci stavo spesso perchè con un socio allevavamo tordi e sasselli e stavamo spesso all'ufficio caccia e pesca.Adesso mi attivo e risolvo
grazie ancora
Pietro

mouche478
11-12-09, 23: 09
ciao a tutti ,è vero in Piemonte bisogna sostenere un esame che io ho fatto e vi assicuro che non è per niente facile ,inoltre io consiglio all'amico che vuole cominciare ad allevare lucherini di richiedere sempre l'autorizzazione anche se sono mutati ,perchè c'è una certa confusone nelle disposizioni ,allora tanto vale non correre rischi.Io allevo cardellini major e mutati verdoni e lucherini mutati e ancestrali però registro sempre tutto (consigliato dai dirigenti della Provincia)
saluti