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Visualizza la versione completa : ibrido fantascientifico



pierre
05-12-09, 10: 20
Quest'anno a giugno una conoscente mi ha portato un piccolo fringuello di circa 10 giorni caduto dal nido.La fortuna volle che in quel momento avessi una nidiata di ciuffolotti della stessa età,a balia da una coppia di canarini.non avendo tempo x allevarlo a mano provai a metterlo nel nido,sperando nella bravura delle balie:contro ogni previsione(il piccolo era anche molto debole e a stento apriva il becco)i bravi canarini iniziarono subito ad imbeccare il fringuello che in un batter d'occhio si impiumò e usci dal nido,superando i fratelli adottivi.Ora è un bel maschietto,tranquillo xchè ha compiuto la muta assieme ai ciuffolotti(che allevo).non sapendo con chi accoppiarlo x il momento è alloggiato in gabbione da 120cm in compagnia di una giovane ciuffolotta del mio allevamento.Visto come vanno d'amore e d'accordo pensavo di lasciarli assieme e tentare l'ibrido da fantascienza.So che non è mai stato realizzato,ma qualcuno ci ha mai provato?attendo pareri o notizie

Mauro Bagiolo
05-12-09, 11: 18
Sarebbe veramente un ibrido fantascentifico.
Ma si sà in ibridazione molte strade vanno ancora tentate.
Su un libro molto noto che parla di ibridi c'è una foto di fringuelloxciuffolotto; non mi ricordo ora in che direzione di accoppiamento.
La foto e l'ibrido sembrerebbe attendibile (così è scritto sulla didascalia) per cui anche chi l'ha pubblicato ha probabilmente nutrito dei dubbi.
Se fosse stata una bufala non penso sarebbe stata pubblicata in quel libro.
Queste le premesse.

Ti parlo invece della mia esperienza con il fringuello in ibridazione.
Io come la maggior parte dei tentativi fatti da altri ibridatori fino ad ora utilizzo solo le fringuelle femmine.
Il motivo è da imputare all'indole dei maschi che, seppur allevati a mano (nel mio caso) manifestano nel periodo di pieno estro un comportamento aggressivo rispetto agli altri compagni di gabbia.
Fino a tale periodo convivono in perfetta armonia con gli altri inquilini e sono calmissimi; da aprile in poi si trasformano e diventano delle "bestiacce". Se non stò attento sono in grado di uccidere in breve tempo.
Le femmine al contrario sono più mansuete ed accettano la presenza di altri soggetti seppur dimostrandosi relativamente "dominanti".
Lo scorso anno due fringuelle accoppiate in voliera a due verdoni mi hanno regalato parecchie uova purtroppo tutte infeconde.
La maggio parte delle uova comunque le hanno deposte fuori dal nido e tante le ho perse.
Per evitare questo inconveniente la prossima primavera le lascerò nelle gabbie da 120 al fine di recuperare più uova possibile.
Pensavo di accoppiarle a verdone, carpodaco e organetto scuro. Le coppie sono già conviventi in gabbie da 120.

Per ora ho accantonato ancora l'idea di utlizzare il maschio....ma in futuro si vedrà.

Il mio consiglio è di controllarlo ogni giorno e se dovesse diventare aggressivo separarlo immediatamente dalla femmina. Questo ovviamente all'epoca della riproduzione da fine marzo in poi.

Massimo Riva
05-12-09, 14: 22
Non voglio fare polemica....má é possibile ché a mé non cade mai nulla dal nido?Preferirei sí evitassero certe discussioni,non ché hai fatto niente dí grave Pierre,má non vorrei ché partisse una caccia ai nidi,gli uccelli in natura vanno lasciati al loro destino o casomai consegnati alle autoritá ché sí occupano dí quei problemi.É un periodo ché cí sono troppi casi dí questo genere.....::-°°-::-°°-

Alessandro Ascheri
05-12-09, 15: 09
In alternativa, li si libera dopo lo svezzamento...

nemox
05-12-09, 16: 02
Ehehe a me capitano solo merli...che per svezzari sporco mezza casa xd
preferirei non prenderli ma abito in una strada trafficata,nel mio parco oltre le 50 macchine ci sono pure una decina di gatti xd
per fortuna dopo li libero:d

pierre
07-12-09, 10: 59
scusate se riapro la discussione,so che è un argomento scottante,ma anch'io sono contrario al prelievo in natura di uccelli che devono essre liberi.Vi posso assicurare che nel mio allevamento non è mai entrato alcun uccello di cattura.Tutti i miei uccelli sono regolarmente anellati con anello foi,regolarmente detenuti con permesso di detenzione e acquistati con certificato di cessione da allevatori seri.Però,oltre che allevatore,sono anche veterinario,e x deformazione professionale quando mi portano un esserino tremante e in pericolo di vita,com'era quel piccolo fringuello,non ce la faccio a voltarmi dall'altra parte,ed adottarlo è stata una cosa naturale.non l'ho fatto x egoismo (non allevo fringuelli) e sono scettico sulla reintroduzione in natura di uccelli cresciuti in cattività.penso che le loro possibilità disopravvivere siano pressochè nulle.e poi,sinceramente,quando vedo il mio fringuello,che è diventato la mascotte dell'allevamento,fare il bagnetto felice nella vaschetta e mettersi al sole distendendo il piumaggio x farlo asciugare,penso di aver fatto la cosa giusta.saluti a tutti

nemox
07-12-09, 16: 11
la penso esattamente come te.

Alessandro Ascheri
07-12-09, 19: 57
Peccato che sia comunque illegale...

Paride
07-12-09, 21: 57
scusate se riapro la discussione, \....\


Ciao Pierre
pur condividendo il modo di agire non la penso proprio come te.
Anch’io credo che avendo per le mani un esserino tremante ed in pericolo non riuscirei a voltarmi dall’altra parte però…..anzichè metterlo in gabbia opto per la voliera (o almeno la gabbia più grande che ho e presumo per te che sei un veterinario non dovresti avere questi problemi) ed anziché mettergli gli eventuali semi in bella vista nelle mangiatoie, le camufferei tra le erbe lasciandole disseminate per terra abituandolo alla ricerca del cibo e dell'acqua in maniera tale che il giorno in cui lo libererò (perché so già dal primo istante che questo avverrà) sarò abbastanza sicuro che avrà delle buone possibilità di sopravvivenza.
Oppure prestate le prime cure del caso lo si affida ai centri faunistici di recupero.
Non scordiamo che il vero abuso si è commesso privandolo della sua naturale libertà legittimamente e riconosciuta da appositi decreti per poi trincerarci dietro il paravento umano dell’affermazione che – ormai abituato alla cattività - se reintrodotto in natura andrebbe a morte sicura.



\....\ e poi,sinceramente,quando vedo il mio fringuello,che è diventato la mascotte dell'allevamento,fare il bagnetto felice nella vaschetta e mettersi al sole distendendo il piumaggio x farlo asciugare,penso di aver fatto la cosa giusta.

Io invece credo che il “tuo” fringuello è infelice perché intanto non potrà più volare sulle pinete come facevano i suoi genitori, non potrà trovare la sua fringuella ed insieme costruire il nido sopra un bellissimo albero ed allevare una bellissima nidiata…….. e se potesse parlare ti urlerebbe con rabbia del tuo egoismo, che non gliene importa proprio nulla della tua vaschetta dell’acqua e di essere diventato la mascotte del tuo allevamento...
Una buona serata

Luca75
08-12-09, 05: 31
Non capisco perchè un uccello che nasce in cattività è da considerarsi potenzialmente felice in gabbia, uno che ci diventa a pochi giorni (come nel caso di questo fringuello) debba essere per forza infelice.
Io non tollero il prelevamento in natura ma nel caso di un nidiaceo soggetto a morte certa non credo che ci sia scelta più fortunata che adottarlo e dargli una speranza di vita.
Sarebbe logico che chi ritiene questa speranza di vita infelice a priori fosse contrario all'allevamento in genere. Non credo che qualche generazione in cattività possa giustificare qualcosa perchè non modifica minimamente l'istinto di una specie costruito in un lasso di tempo cosi lungo da essere inconcepibile per la mente umana.
Personalmente credo che un uccello in gabbia (nel rispetto delle elementari necessità di spazio, sole, cibo, compagnia, etc...) è paragonabile a noi umani cittadini del xx secolo. Viviamo in un mondo artificiale e spesso ristretto ma abbiamo tanti vantaggi che ci possono rendere, forse, più felici dei nostri lontani antenati immersi esclusivamente nelle loro necessità di sopravvivenza. Con questo non dico che i nostri canarini inizieranno prima o poi ad interessarsi di filosofia... :-)
Mi sono permesso di intervenire perchè ritenevo il discorso interessante, comunque ovviamente è solo una opinione.
Luca

Luca75
08-12-09, 05: 41
"Io invece credo che il “tuo” fringuello è infelice perché intanto non potrà più volare sulle pinete come facevano i suoi genitori, non potrà trovare la sua fringuella ed insieme costruire il nido sopra un bellissimo albero ed allevare una bellissima nidiata…….. e se potesse parlare ti urlerebbe con rabbia del tuo egoismo, che non gliene importa proprio nulla della tua vaschetta dell’acqua e di essere diventato la mascotte del tuo allevamento..."

Neanche TUTTI i NOSTRI uccelli regolarmente anellati potranno mai fare tutto questo. Mi interesserebbe il punto di vista di Paride.
In fondo l'unica differenza che vedo con il fringuello di Pierre sono 300 generazioni di cattività per i nostri canarini e una decina (o molto meno) per i nostri uccelli più rari.

Francesca Di Donna
08-12-09, 23: 51
Io invece credo che il “tuo” fringuello è infelice perché intanto non potrà più volare sulle pinete come facevano i suoi genitori, non potrà trovare la sua fringuella ed insieme costruire il nido sopra un bellissimo albero ed allevare una bellissima nidiata…….. e se potesse parlare ti urlerebbe con rabbia del tuo egoismo, che non gliene importa proprio nulla della tua vaschetta dell’acqua e di essere diventato la mascotte del tuo allevamento...
Una buona serata

Nonostante l'argomento sia di mio interesse e mi tocchi in modo particolare (la mia passione per il mondo alato è totale e mi occupo da sempre anche dello studio e del recupero dei selvatici) avevo deciso di non intervenire nella discussione.. ma quando ho letto queste parole non sono davvero più riuscita a trattenermi.

Innanzi tutto volevo fare i complimenti a Luca75, con il quale mi trovo pienamente daccordo, credo che sia proprio riuscito a centreare il punto.

Il ragionamento di Paride è veramente sconcertante e come mi sembra di capire, temo non sia l'unico a pensarla in questo modo.

Questa abissale differenza di diritti tra i "nostri" indigeni di allevamento e quelli nati nello stato di naturale libertà, nella realtà non esiste!
Un Fringuello di provenienza selvatica, cresciuto allo stecco (e il discorso vale per tutte le specie non considerate domestiche) vive la cattività esattamente nello stesso identico modo dei suoi simili nati in ambiente captivo da generazioni (anzi, in questo caso forse anche meglio rispetto ai selvaggi mutati Belgi e Olandesi.. che a volte è quasi necessario appastellare [[-"|||hooo). E questo è un dato oggettivo non opinabile.

Che poi vi siano leggi e divieti emanati dall'uomo (che non discuto) che regolano l'esistenza dei selvatici è tutto un'altro discorso.

Ma perfavore non mettiamo di mezzo sentimenti ed emozioni tipici dell'essere umano, che vede il povero Fringuellino sofferente e rancoroso nei confronti di chi gli ha sottratto la libertà.. perchè diventa veramente imbarazzante!!!

Trovo che chi veda le cose in questo modo, voglia inconsciamente giustificare il proprio egoismo, che lo porta a detenere avifauna per puro diletto. Come se i soggetti da lui detenuti non abbiano nulla a che vedere con i consimili selvatici.. come se non provino le stesse emozioni e che non abbiano i medesimi diritti. La loro detenzione sarebbe quindi più "giustificata", il "carceriere" non colpevole.

Non è certo qualche generazione di cattività a fare la differenza! Tutti i nostri indigeni (nessuno escluso) conservano ancora tutti i loro atavici istinti, la loro storia di cattività è ancora troppo breve rispetto alle centinaia di anni che sono necessari per poter considerare una specie veramente "domestica". Non sono ancora intervenute sostanziali modifiche struttuali e comportamentali. La stragrande maggioranza dei nostri indigeni d'allevamento, non incontrerebbe eccessive difficoltà di sopravvivenza se rilasciati in un ambiente naturale idoneo.

Non nascondiamoci dietro banali slogan.. nessun uccello ha bisogno di essere "allevato", siamo noi che decidiamo di farlo, per puro diletto.
Se tutte le migliaia di appassionati, anzichè allevarli in cattività, si impegnassero nella salvaguardia e protezione dei selvatici in natura, i nostri beniamini ce ne sarebbero decisamente più grati.. ed i risultati sicuramente maggiori e di notevole e immediata utilità.

Non siamo certo noi i veri paladini della natura.. per quanto buone siano le nostre intenzioni e pregevoli i nostri principi.. il risultato è sempre uno solo: li costringiamo ad una vita artificiale e del tutto distante da quella cui sarebbero destinati a vivere.

Di che colore sia il loro piumaggio o dove siano effettivamente nati, se in un nido in vimini al terzo piano di un edificio o su un abete nel bosco.. PER LORO non fa alcuna differenza!!!

pierre
09-12-09, 11: 27
premesso che rispetto l'opinione di tutti,se molti sono contrari al mio gesto,che è stato fatto in pura buona fede e senza ombra di egoismo,lo capisco.Però Paride,io non credo che il mio fringuello mi"urli la sua rabbia"x avergli tolto la libertà,x il semplice fatto che non la conosce.quando è stato trovato,morente ed infreddolito,poteva avere al massmo 8-10 giorni,era ancora parzialmente implume e condannato a morte certa.Stai sicuro che se fosse stato piu grande ,avrei rispedito la persona che l'ha portato a rimetterlo nel luogo del ritrovamento,sicuro che i genitori avrebbero risposto ai suoi richiami .Cosa che faccio regolarmente quando,puntualmente ogni primavera,molti clienti della zona mi portano uccelli di varie specie che raccolgono in giro,credendoli caduti dal nido.io spiego loro che non sono sperduti o abbandonati,ma stanno solo imparando a volare e li esorto,se sono sani,a rimetterli al piu presto in libertà.questo caso però è stato un'eccezione per la giovanissima età del fringuello,che aveva ancora bisogno di una permanenza ulteriore nel nido e non ce l'avrebbe mai fatta a sopravvivere in natura.Non credo di aver sbagliato e non mi sento colpevole di bracconaggio x aver salvato una vita.ognuno la pensi come vuole

Pantaleo Rodà
09-12-09, 11: 36
Gli ultimi due messaggi hanno riassunto perfettamente il mio pensiero, così m sono risparmiato una lunga risposta che non potevo fare a meno di dare, date alcune frasi che ho letto...perciò pierre tanti auguri a te e lunga vita al fringuello...::-°°-

pierre
09-12-09, 17: 06
hai ragione da vendere,però chi prende i nidi di solito lo fa sistematicamente,anche perchè le nidiate in libertà sono abitualmente costituite da 4-5piccolix nido.invece ho parlato di 1 singolo soggetto e solo di quello(che ho anche battezzato pierino,un pò da megalomane!)ed ho intenzione di chiederne l'affidamento alla forestale,proprio perchè non ho nulla da nascondere e voglio fare le cose allaluce del sole.daltronde se facessi cose illegali non ne parlerei di certo su internet ,non credi?

Paride
09-12-09, 23: 57
Volevo solo evidenziare alla nostra cara amica che è sempre una palese violazione prelevare un uccello in natura.
Ho pure premesso che anch’io mi sarei comportato nella stessa maniera ma con i dovuti però…. e la mia “sconcertante” affermazione era solo una risposta a quella di Pierre che affermava di vedere il suo fringuello “felice” di farsi il bagnetto nella vaschetta….
ma questo è solo un altro aspetto e mi scuso se ti ho sconvolta e se forse non solo il solo a pensarla in questa maniera.

Per come la vedo io, chi giustifica queste azioni si rende quasi "involontariamente" complice; solo degli allevatori di indigeni possono comprendere e legittimare l’azione fatta.
Capisco pure l’opportunità troppo invitante. Ho detto capisco ma non la condivido!

E poi dici pure che “ chi vede le cose in questo modo voglia incosciamente giustificare il proprio egoismo?”
Mah, …. mi lasci proprio senza parole…. .

Io non sono un grande allevatore come te ma trovo illogico che possa affermare che tutti i vostri indigeni – e nessuno escluso – conservano ancora tutti i loro atavici istinti…..
Se così fosse sarei proprio curioso di sapere cosa ne pensa “”realmente”” il vet Pierre che momentaneamente lo detiene: anche lui è convinto di questo ? se lo lasciasse andare libero dici che riuscirebbe a sopravvivere ???
oppure non lo rimette in libertà perché in pochi giorni si è talmente affezionato….

Solo in una frase mi trovi totalmente d’accordo (anche se io lo penso per un solo soggetto):



Non siamo certo noi i veri paladini della natura.. per quanto buone siano le nostre intenzioni e pregevoli i nostri principi.. il risultato è sempre uno solo: li costringiamo ad una vita artificiale e del tutto distante da quella cui sarebbero destinati a vivere.


x Pierre: l’ho detto due volte: anch’io mi sarei comportato alla stessa maniera (nel senso di salvare un piccolo da morte certa) e non ti ho certo accusato di bracconaggio e poi, da ciò che hai raccontato, a te l'hanno portato. Ho solo affermato che io avrei dato un finale differente.

x Luca: allevo arricciati, una razza creata in laboratorio e forse è per questo che non riesco ad appassionarmi ed a giustificare il prelievo in natura (e quindi per me fa molta differenza la nascita in un cestello di vimini o su un abete).

Saluti

Enzo Patané
10-12-09, 09: 49
Intervengo solamente per ricordare a tutti che il prelievo in natura di qualunque animale è un reato perchè si configura come furto del Patrimonio indisponibile dello stato.
Capisco il comportamento di Pierre dettato da compassione umana ma lo avverto che il suo scritto è una palese autodenuncia che può essere usata dagli organi di controllo.
Il soggetto doveva essere immediatamente denunciato alla Polizia Provinciale che avrebbe deciso se affidartelo o affidarlo ad un centro di recupero.
Per questa ed altre ragioni AOE si dissocia da quanto detto e prega gli utenti di evitare di discutere su argomenti riguardanti soggetti non regolari.
In caso contrario, in palese violazione del regolamento del Forum lo staff dovrà prendere provvedimenti.
Sono certo della vostra collaborazione.

pierre
10-12-09, 09: 51
come ho già detto,rispetto l'opinione di tutti,ma ,a proposito del rilascio di uccelli allevati o nati in cattività(è lo stesso) sono molto scettico sulle loro possibilità di sopravvivenza in natura.A questo proposito vorrei raccontare un episodio recente(1 sett fa):un amico appassionato di zigoli ha acquistato alla mostra di Reggio Emilia un bella coppia di Zigolo giallo.i 2 uccelli ,di provenienza belga,erano chiaramente allevati in cattività,perchè tranquillissimi e dal piumaggio perfetto.l'allevatore belga che li ha ceduti ha detto di averli svezzati a mano e c'era da crederci,vista la loro indole pacifica.sono stati alloggiati in una bellissima e ampia voliera con verde naturale,pavimento in terra seminato a erbe prative,fontana con acqua corrente,insomma condizioni quanto piu simili alla libertà.Eppure,i 2 uccelli,liberati dopo qualche giorno in quel paradiso,si sono mostrati assolutamente terrorizzati dal nuovo ambiente,rimanendo x un giorno intero aggrappati alla rete in un angolino in ombra,senza mangiare nè bere,tanto che,preoccupato x la loro salute,l'amico è stato costretto a posizionare mangiatoia e beverino da gabbia vicino al loro "nascondiglio".é stata necessaria piu di 1 settimana perchè gli uccelli si adattassero all'ambiente,e ancora oggi,se un colpo di vento agita le fronde degli alberi,mostrano segni di inquietudine.allora vi chiedo,che fine avrebbero fatto questi animali se qualche buon samaritano avesse donato loro la libertà?lascio a voi la risposta

Francesca Di Donna
10-12-09, 10: 58
Volevo solo evidenziare alla nostra cara amica che è sempre una palese violazione prelevare un uccello in natura.


Sicuramente.. difatti in casi del genere, è esattamente l'unica cosa che si può "contestare". Sono intervenuta solo ed esclusivamente perchè tutte le volte, oltre a questo.. si tirano in ballo moralismi veramente assurdi, che non riesco proprio a sentire.





Per come la vedo io, chi giustifica queste azioni si rende quasi "involontariamente" complice; solo degli allevatori di indigeni possono comprendere e legittimare l’azione fatta.

Non ho mai "giustificato" azioni simili, ho solo fatto presente che, per quanto riguarda lo stato di benessere in cattività (e solo per quello, non per quel che riguarda la legislazione!) non esiste differenza alcuna tra un soggetto selvatico cresciuto allo stecco ed uno nato in cattività da generazioni. E questo dovrebbero riuscire a "comprenderlo" tutti gli allevatori, perchè non esistono specie di uccelli nate e "programmate" per vivere in gabbia. Nessun "detentore di uccelli" è esonerato da questo discorso.




Io non sono un grande allevatore come te ma trovo illogico che possa affermare che tutti i vostri indigeni – e nessuno escluso – conservano ancora tutti i loro atavici istinti…..
Se così fosse sarei proprio curioso di sapere cosa ne pensa “”realmente”” il vet Pierre che momentaneamente lo detiene: anche lui è convinto di questo ? se lo lasciasse andare libero dici che riuscirebbe a sopravvivere ???
oppure non lo rimette in libertà perché in pochi giorni si è talmente affezionato….

Non ho volutamente intrapreso questo discorso perchè sarebbe troppo lungo e complesso. Ogni caso è a se e sono innumerevoli le variabili che entrano in gioco. Dal carattere di ogni singolo soggetto, alle condizioni ambientali.
In ogni caso, in base alla mia esperienza, mi sento di poter affermare con tranquillità che, in condizioni favorevoli (e questo comprende innumerevoli fattori) tutti i nostri indigeni (anche i mutati) hanno buone possibilità di sopravvivenza in natura. Ripeto, a differenza delle (poche) specie considerate "domestiche", conservano intatti tutti i loro istinti e comportamenti, che sono poi necessari alla sopravvivenza in natura.
Nei piccoli passeriformi sono veramente pochi i comportamenti "appresi".. la maggiorparte sono innati ed istintivi.

In base ai soggetti ed alle condizioni in cui sono vissuti sino a quel momento, potrebbe essere necessaria una breve "riabilitazione".. a volte nemmeno.

Per questo, come vedi, non considero assolutamente una giustificazione quella di detenerli perchè "ormai non riuscirebbero più a sopravvivere in natura".

Questo è per me un argomento di notevole interesse e di cui mi sono sempre occupata. Per avere più certezze sarebbe necessario uno studio approfondito, comprendente il monitoraggio dei soggetti rilasciati. Ma in base alle esperienze che ho fatto sin'ora, questa è la mia opinione.

Alessandro Ascheri
10-12-09, 15: 50
Intervengo solamente per ricordare a tutti che il prelievo in natura di qualunque animale è un reato perchè si configura come furto del Patrimonio indisponibile dello stato.
Capisco il comportamento di Pierre dettato da compassione umana ma lo avverto che il suo scritto è una palese autodenuncia che può essere usata dagli organi di controllo.
Il soggetto doveva essere immediatamente denunciato alla Polizia Provinciale che avrebbe deciso se affidartelo o affidarlo ad un centro di recupero.
Per questa ed altre ragioni AOE si dissocia da quanto detto e prega gli utenti di evitare di discutere su argomenti riguardanti soggetti non regolari.
In caso contrario, in palese violazione del regolamento del Forum lo staff dovrà prendere provvedimenti.
Sono certo della vostra collaborazione.
Forse è sfuggito a qualcuno...

Mauro Bagiolo
10-12-09, 17: 12
Questa discussione è partita con il piede sbagliato e sta a mio avviso degenerando oltremodo.
Invito pertanto tutti a ritenerla chiusa in particolare ogni intervento dopo quello di Enzo mi sembra fuori luogo.

pierre
11-12-09, 09: 52
chiedo scusa a tutti se ho toccato un argomento scottante.chiudo l'argomento ma sono pronto a prendermi tutte le responsabilità di ciò che ho fatto(e che riferei senz'altro).saluti a tutti