marco cotti
07-03-10, 10: 48
PATOLOGA AVIARE SPECIALE
(1 parte)
di ALEMANNO CAPECCHI
La patologia aviare è, come sappiamo, materia vasta e complessa. Alcune malattie sono proprie di un determinato ordine di uccelli, mentre altre si manifestano in ordini diversi con maggiore o minore frequenza e con sintomatologie più o meno gravi.
Malattie peculiari di una determinata specie
Nello stesso ordine alcune malattie sono peculiari di una determinata specie, come nel caso della così detta «Bronchite della quaglia», denominazione imprecisa perché traduzione letterale dall'inglese, causata da un adenovirus che colpisce esclusivamente il Colino della Virginia (Colinus virginianus).
II presente lavoro integra e completa quello già pubblicato
Per questo riprenderemo a trattare le malattie degli uccelli, seguendo la tassonomia, occupandoci soltanto dei Passeriformi, Psittaciformi e Columbiformi, ordini, che sia pure in misura diversa, interessano gli ornicoltori. Per ovvi motivi le forme morbose già descritte nel lavoro sulle malatie infettive, da paco pubblicato su questa rivista, verranno soltanto ricordate, mentre saranno più ampiamente descritte le malattie appena accennate o non trattate precedentemente, se rivestono nel caso specifico particolare importanza.
Per le terapie rifarsi a quanto già pubblicato e al consiglio del veterinario
Per le terapie, se non specificate, valgono i suggerimenti riportati a suo tempo. Questo modestissimo lavoro, come gli altri che lo hanno preceduto, vuol essere una traccia per venire a conoscenza di alcuni rudimenti di patologia e farmacologia aviare in modo che I'ornicoltore, con 1'insostituibile consulenza del veterinario, possa affrontarne i problemi con maggiore cognizione di causa.
Malattie dei Passeriformi
MALATTIE DA VIRUS, CLAMIDIE E MICOPLASMI
Tra le forme virali il diftero-vaiolo è considerato la malattia più frequente tra i Canarini e i Fringillidi in generale, mentre l'N.D.V., agente della pseudopeste o malattia di Newcastle, raramente provoca questa malattia tra i Passeriformi; sembra però che un paramixovirus di tipo diverso sia la causa di morie di Passeriformi importati dall' Africa.
Riguardo all'ornitosi-psittacosi i pareri sono discordi, ma numerasi studiosi ritengono i piccoli Passeriformi particolarmente sensibili alla C. psittactdi e per questo raccomandano di non tenere nello stesso locale Pappagalli (Amazzoni) di recente importazione. I micoplasmi, infine, hanno importanza rilevante solo negli allevamenti intensivi dove rappresentano spesso la concausa di molti disturbi respiratori.
MALATTIE DA BATTERI
Gli allevatori di Passeracei granivori controllino attentamente che i semi non siano contaminati dalle deiezioni di topi perché questi uccelli sono facilmente infettati dalla Yiersinia pseudotuberculosis e dalla Salmonella typhimurium, agenti rispettivamente della Necrosi infettiva e di una forma grave di salmonellosi. Altri batteri die possono provocare malattie di diversa gravità in questo ordine di uccelli sono oltre 1'E. coli (causa della notissima colibacillosi) Stafilococchi, Streptococchi, Pasteurella multocida, Listeria monocitogenes e Erysipelothrix insidiosa.
L'Erysipelothrix insidiosa è trasmissibile all'uomo e nel tacchino e del suino causa il "mal rossino"
Tutti, eccetto l'ultimo, sono stati descritti nel precedente lavoro al quale rimando gli interessati, soffermandomi soltanto sull'Erysipelothrix insidiosa perché, anche se molto raramente, può provocare perdite sporadiche in tutte e tre gli ordini presi in esame, e perché è trasmissibile all'uomo. L'Erysipelothrix insidiosa o E. rhusiopathzae è un batterio asporigeno Gram-positivo simile a Listeria monocytogenes ma, a differenza del secondo, è immobile. Particolarmente diffuso in natura si può trovare come parassita in numerose specie di mammiferi e uccelli come in pesci e crostacei; frequente anche nel materiale organico in decomposizione.
Infetta anche indigeni ed esotici d'allevamento
'L'E, insidiosa è soprattutto l'agente eziologico di una grave malattia dei suini e dei tacchini conosciuta con il nome di Mal Rossino, ma può infettare anche Passeracei sia silvani che da gabbia e voliera nei quali provoca forme di diversa gravità caratterizzate da disturbi respiratori, arrossamento dell'epidermide, perdita dell'appetito e diarrea diffusa o intermittente. La morte sopravviene, in rapporto alla gravità dell'infezione, tra le ventiquattr'ore e alcune settimane.
Le forme subacuta e cronica di questa malattia, conosciuta anche come Rauget, possono essere positivamente influenzate con una tempestiva terapia ad alte dosi per os di penicilline o spettro limitato (Cloxacillina, Dicloxacillina, Oxacillina). Trattandosi di un atropozoonosi l'E insidiosa può infettare l'uomo attraverso anche piccole escoriazioni determinando, quasi esclusivamente a carico della cute delle mani, un'eruzione eritematosa.
Sono note infine infezioni da Mycobacterium avium in Passeri, Merli ed altre specie e infezioni da Mycobacterium avium e Mycobacterium tubercolosis nel Canarino.
MALATTIE DA MICETI
Un po' di attenzione va riservata, i primi tempi, agli uccelli di recente cattura siano essi indi
geni oppure esotici, per controllare che non manifestino infezioni da Aspergillus fumigatus.
Scrupolosa igiene per nettarinie e cerebidi contro le micosi
'La candidosi è in genere rarissima nei Passeriformi granivori ben alimentati, curati razionalmente, che non abbiano conosciuto sconsiderate e prolungate terapie con antibiotici a largo spettro.
'Scrupolosa igiene va invece riservata alle gabbie e agli accessori quando si possiedono Nettarinie, Cerebidi o uccelli can alimentazione simile a questi, perché, per lo specifico tipo di cibo utilizzato, possono contrarre grave forme di candidosi.
MALATTIE DA PROTOZOI, ELMINTI E ARTROPODI
Numerosi sono i Protozoi che parassitano i Passeriformi; tra quelli del sangue appartenenti ai generi: Leucocytozoon, Haemoproteus, Plasmodium è bene ricordare il Plasmodium cathemerium che può provocare forme gravi, anche mortali, nei Canarini; di questa malattia, trasmessa da zanzare, riporto qui succintamente: sintomatologia, terapia e profilassi.
La malaria del canarino
I soggetti colpiti evidenziano difficoltà respiratorie, feci liquide e scarso appetito; rimangono a lungo «impallonati» sul posatoio o in un angolo della gabbia. Se non si interviene con un'apposita cura i soggetti giovani o deboli possono morire entro una-due settimane dalla comparso dei primi sintomi. Quando invece le difese dell'organismo prevalgono gli uccelli riprendono, dopo una decina di giorni, un aspetto normale e ad alimentarsi regolarmente; sono frequenti però le ricadute.
Le ricerche del Centro Malattie di Parma
A suo tempo il C.R.M.U. di Parma ottenne risultati positivi somministrando a cicli (sei giorni di trattamento, tre giorni d'intervallo, ancora tre giorno di cura, tre di intervallo, proseguendo nei cicli per un mese) Atebrina alla dose di 1 mg per capo al giorno.
La profilassi viene effettuata schermando le finestre con fitte reti e con l'impiego di insetticidi innocui.
Frequente la tricomoniasi nei Diamanti australiani e nel Passero del Giappone
Altri Protozoi che interessano i Passeriformi appartengono ai generi: Isospora, Toxoplasma, Trichomonas e Lankesterella. Dei primi due ci siamo già occupati in precedenti scritti; la tricomoniasi verrà ampiamente trattata fra le malattie dei Colunbiformi, presentandosi con grande frequenza in questo ordine di uccelli, anche se è bene sottolineare che la tricomoniasí, almeno per alcune specie di Passeracei, non è poi così rara come comunemente si crede.
Io stesso ho potuto verificare due gravi infezioni con numerosissimi decessi (in buona parte giovani, ma anche adulti compresi Passeri del Giappone usati come balie) in diverse specie di Diamanti australiani (gouldiae, acuticauda, ruficauda, cincta) senza nessun contatto con Tortore e Colombi. Nei due allevamenti, però, al momento dell'epidemia erano presenti Passeriformi esotici di recente importazione.
La lankesterellosi trasmessa dall'acaro rosso e altri parassiti ematofagi
Tra le Lankesterelle particolare interesse presenta la L garnhami, causa della lankesterellosi, una malattia che colpisce esclusivamente, o quasi, i Passeriformi.
Questo parassita, che sembra trasmesso dal Dermanyssus gallinae e da Acari ematof agi simili, penetra nei linfociti e nei monociti e compie il ciclo riproduttivo in numerosi organi e punti vi
tali dell'ospite (fegato, milza, polmoni, reni, midollo osseo) portando inesorabilmente a morte i giovani soggetti colpiti.
Tra i Passeriformi più recettivi a questa malattia vengono ricordati i Passeri e i Canarini. Per la cura vedere quanto già scritto nel precedente lavoro. C'è da aggiungere che tra i parassitologi non v'è identità di vedute in .merito; alcuni studiosi ritengono che la Lankesterella in oggetto sia in effetti uno stadio del ciclo biologico della Isospora lacaxei.
Malattie da Micoplasmi e da Batteri
La Mieaplasmosi si manifesta con una certa frequenza negli allevamenti, specialmente di Pappagallini ondulati, dove gli animali vengono ammassati in ambienti troppo esigui; oltre ai classici disturbi respiratori può esserci blefarite; riscontrate anche infezioni miste sostenute da E coli, Streptococchi e Stafilococchi.
Frequenti le salmonellosi
Relativamente frequenti le salmonellosi da S. typhtmurium, rare invece le infezioni da Pasteurella multocida, Yersinia pseudotubercolosis e Klebsiella pneumoniae, un coliforme saprofita che può essere responsabile di gravi affezioni dell'apparato respiratorio (sensibile alla Getta-macina, al Cloramfenicolo e ad altri antibiotici); rarissime quelle da Eryszpelothrix insidiosa
L'Ondulato è soggetto a malattie bronchiali
Gli Psittaciformi possono contrarre forme tubercolari. La tubercolosi, sebbene non frequente tra questi Uccelli, riveste un certo interesse perché i Pappagalli sono gli unici della loro Classe sensibili al Micobatterio di tipo umano e di tipo bovino oltre al Mycobacterium avium.
Astenia, progressivo dimagrimento e diarrea sono i sintomi più comuni della tubercolosi; peculiari 'della malattia causata dal ceppo 'umano sono escrescenze secche e verrucose che si formano intorno agli occhi, ai lati del becco e sulla testa. Forma morbosa a decorso lento e progressivo e ad esito letale. Terapia non consigliabile.
Malattie da Miceti
L'Aspergillus fumigatus può attaccare i pol-moni e i sacchi aerei di numerose specie di Pappagalli, soprattutto se deboli o malaticci. Anche le infezioni da Candida albicans (candidosi dell'ingluvie) non sono infrequenti in Domicelle, Lori e Lorichetti tenuti in gabbie sporche.
Il Pappagallino ondulato è abbastanza resistente a queste due forme di micosi.
Malattie da Protozoi, Elminti e Artropodi
I Protozoi rivestono scarsa importanza nella patologia degli Psittaciformi e rari sono i casi segnalati di infezioni prodotte da Trichomonas, da Coccidi (l'Eimeria dusingi è specifica del Pap
pagallino ondulato) e da parassiti del sangue (generi Haemoproteus e Leucocytaxoon).
Febantel contro i vermi
Capillarie e Ascaridi possono causare gravi enteriti o occlusioni intestinali in Pappagallini ondulati e Parrocchetti. Un buon trattamento contro l'infestazione da questi Nematodi può essere fatto con Febantel 10% (Rintol granulato Bayer) alla dose di 50-100 mg/kg di peso vivo. La cura deve essere ripetuta dopo due settimane. Quasi mai gli Acari e altri Artropodi attaccano gli Psittaciformi ad eccezione del Cnemtdocoptes pilae che parassitizza quasi esclusivamente il Pappagallino ondulato provocando antiestetiche lesioni sulla testa, intorno agli occhi e alle zampe, e gravi deformazioni del becco.
La cura della rogna di zampe e becco
Ai primi stadi la rogna cnemidocoptica è facilmente curabile; all'uopo si può utilizzare «l'An-tiscabbia Candioli», da applicare in sottile strato sulle lesioni una volta alla settimana, includendo sempre le gambe anche se non interessate, fino a completa guarigione. Oppure Crotamitone (Eurax Geigy) distribuendolo in piccole dosi sulle lesioni ogni tre giorni per due settimane, quindi una volta alla settimana fino a completa guarigione.
Buoni risultati si ottengono anche con un'emulsione al 10% di benzilbenzoato applicata quotidianamente per tre giorni, seguita da una quarta applicazione dopo sette giorni d'intervallo. In tutti i casi evitare che gli uccelli ingeriscano il farmaco.
Necrosi dell'esofago e dell'ingluvie
Nella patologia degli Psittaciformi vanno infine ricordate due affezioni che colpiscono i Pappagallini ondulati: una a carico del tubo digerente e una che interessa il piumaggio. Nel primo caso si tratta di una grave malattia che si manifesta con necrosi dell'esofago e dell'ingluvie, diarrea verdastra e vomito; non se ne conosce la causa, ma il fatto che si manifesti in condizioni di igiene precarie e sia facilmente curabile somministrando, ai primi sintomi, Cloramfenicolo nell'acqua da bere, fa ritenere che sia di natura batterica.
Muta francese
La seconda malattia è la ben nota «Muta francese» per la quale in passato furono invocate le più diverse cause (carenze proteiche; eccessi o carenze di determinate vitamine; predisposizione ereditaria ecc.) attualmente si ritiene, anche se sussistono ancora dubbi, che possa essere provocata da ceppi scarsamente patogeni di Papovavirus adattatisi al nuovo ospite.
I Papovavirus sono un gruppo di Virus appartenenti ai Virus oncogeni che parassitano i mammiferi, causa di poliomi, papillami, ecc.
(continua)
Alemanno Capecchi
(1 parte)
di ALEMANNO CAPECCHI
La patologia aviare è, come sappiamo, materia vasta e complessa. Alcune malattie sono proprie di un determinato ordine di uccelli, mentre altre si manifestano in ordini diversi con maggiore o minore frequenza e con sintomatologie più o meno gravi.
Malattie peculiari di una determinata specie
Nello stesso ordine alcune malattie sono peculiari di una determinata specie, come nel caso della così detta «Bronchite della quaglia», denominazione imprecisa perché traduzione letterale dall'inglese, causata da un adenovirus che colpisce esclusivamente il Colino della Virginia (Colinus virginianus).
II presente lavoro integra e completa quello già pubblicato
Per questo riprenderemo a trattare le malattie degli uccelli, seguendo la tassonomia, occupandoci soltanto dei Passeriformi, Psittaciformi e Columbiformi, ordini, che sia pure in misura diversa, interessano gli ornicoltori. Per ovvi motivi le forme morbose già descritte nel lavoro sulle malatie infettive, da paco pubblicato su questa rivista, verranno soltanto ricordate, mentre saranno più ampiamente descritte le malattie appena accennate o non trattate precedentemente, se rivestono nel caso specifico particolare importanza.
Per le terapie rifarsi a quanto già pubblicato e al consiglio del veterinario
Per le terapie, se non specificate, valgono i suggerimenti riportati a suo tempo. Questo modestissimo lavoro, come gli altri che lo hanno preceduto, vuol essere una traccia per venire a conoscenza di alcuni rudimenti di patologia e farmacologia aviare in modo che I'ornicoltore, con 1'insostituibile consulenza del veterinario, possa affrontarne i problemi con maggiore cognizione di causa.
Malattie dei Passeriformi
MALATTIE DA VIRUS, CLAMIDIE E MICOPLASMI
Tra le forme virali il diftero-vaiolo è considerato la malattia più frequente tra i Canarini e i Fringillidi in generale, mentre l'N.D.V., agente della pseudopeste o malattia di Newcastle, raramente provoca questa malattia tra i Passeriformi; sembra però che un paramixovirus di tipo diverso sia la causa di morie di Passeriformi importati dall' Africa.
Riguardo all'ornitosi-psittacosi i pareri sono discordi, ma numerasi studiosi ritengono i piccoli Passeriformi particolarmente sensibili alla C. psittactdi e per questo raccomandano di non tenere nello stesso locale Pappagalli (Amazzoni) di recente importazione. I micoplasmi, infine, hanno importanza rilevante solo negli allevamenti intensivi dove rappresentano spesso la concausa di molti disturbi respiratori.
MALATTIE DA BATTERI
Gli allevatori di Passeracei granivori controllino attentamente che i semi non siano contaminati dalle deiezioni di topi perché questi uccelli sono facilmente infettati dalla Yiersinia pseudotuberculosis e dalla Salmonella typhimurium, agenti rispettivamente della Necrosi infettiva e di una forma grave di salmonellosi. Altri batteri die possono provocare malattie di diversa gravità in questo ordine di uccelli sono oltre 1'E. coli (causa della notissima colibacillosi) Stafilococchi, Streptococchi, Pasteurella multocida, Listeria monocitogenes e Erysipelothrix insidiosa.
L'Erysipelothrix insidiosa è trasmissibile all'uomo e nel tacchino e del suino causa il "mal rossino"
Tutti, eccetto l'ultimo, sono stati descritti nel precedente lavoro al quale rimando gli interessati, soffermandomi soltanto sull'Erysipelothrix insidiosa perché, anche se molto raramente, può provocare perdite sporadiche in tutte e tre gli ordini presi in esame, e perché è trasmissibile all'uomo. L'Erysipelothrix insidiosa o E. rhusiopathzae è un batterio asporigeno Gram-positivo simile a Listeria monocytogenes ma, a differenza del secondo, è immobile. Particolarmente diffuso in natura si può trovare come parassita in numerose specie di mammiferi e uccelli come in pesci e crostacei; frequente anche nel materiale organico in decomposizione.
Infetta anche indigeni ed esotici d'allevamento
'L'E, insidiosa è soprattutto l'agente eziologico di una grave malattia dei suini e dei tacchini conosciuta con il nome di Mal Rossino, ma può infettare anche Passeracei sia silvani che da gabbia e voliera nei quali provoca forme di diversa gravità caratterizzate da disturbi respiratori, arrossamento dell'epidermide, perdita dell'appetito e diarrea diffusa o intermittente. La morte sopravviene, in rapporto alla gravità dell'infezione, tra le ventiquattr'ore e alcune settimane.
Le forme subacuta e cronica di questa malattia, conosciuta anche come Rauget, possono essere positivamente influenzate con una tempestiva terapia ad alte dosi per os di penicilline o spettro limitato (Cloxacillina, Dicloxacillina, Oxacillina). Trattandosi di un atropozoonosi l'E insidiosa può infettare l'uomo attraverso anche piccole escoriazioni determinando, quasi esclusivamente a carico della cute delle mani, un'eruzione eritematosa.
Sono note infine infezioni da Mycobacterium avium in Passeri, Merli ed altre specie e infezioni da Mycobacterium avium e Mycobacterium tubercolosis nel Canarino.
MALATTIE DA MICETI
Un po' di attenzione va riservata, i primi tempi, agli uccelli di recente cattura siano essi indi
geni oppure esotici, per controllare che non manifestino infezioni da Aspergillus fumigatus.
Scrupolosa igiene per nettarinie e cerebidi contro le micosi
'La candidosi è in genere rarissima nei Passeriformi granivori ben alimentati, curati razionalmente, che non abbiano conosciuto sconsiderate e prolungate terapie con antibiotici a largo spettro.
'Scrupolosa igiene va invece riservata alle gabbie e agli accessori quando si possiedono Nettarinie, Cerebidi o uccelli can alimentazione simile a questi, perché, per lo specifico tipo di cibo utilizzato, possono contrarre grave forme di candidosi.
MALATTIE DA PROTOZOI, ELMINTI E ARTROPODI
Numerosi sono i Protozoi che parassitano i Passeriformi; tra quelli del sangue appartenenti ai generi: Leucocytozoon, Haemoproteus, Plasmodium è bene ricordare il Plasmodium cathemerium che può provocare forme gravi, anche mortali, nei Canarini; di questa malattia, trasmessa da zanzare, riporto qui succintamente: sintomatologia, terapia e profilassi.
La malaria del canarino
I soggetti colpiti evidenziano difficoltà respiratorie, feci liquide e scarso appetito; rimangono a lungo «impallonati» sul posatoio o in un angolo della gabbia. Se non si interviene con un'apposita cura i soggetti giovani o deboli possono morire entro una-due settimane dalla comparso dei primi sintomi. Quando invece le difese dell'organismo prevalgono gli uccelli riprendono, dopo una decina di giorni, un aspetto normale e ad alimentarsi regolarmente; sono frequenti però le ricadute.
Le ricerche del Centro Malattie di Parma
A suo tempo il C.R.M.U. di Parma ottenne risultati positivi somministrando a cicli (sei giorni di trattamento, tre giorni d'intervallo, ancora tre giorno di cura, tre di intervallo, proseguendo nei cicli per un mese) Atebrina alla dose di 1 mg per capo al giorno.
La profilassi viene effettuata schermando le finestre con fitte reti e con l'impiego di insetticidi innocui.
Frequente la tricomoniasi nei Diamanti australiani e nel Passero del Giappone
Altri Protozoi che interessano i Passeriformi appartengono ai generi: Isospora, Toxoplasma, Trichomonas e Lankesterella. Dei primi due ci siamo già occupati in precedenti scritti; la tricomoniasi verrà ampiamente trattata fra le malattie dei Colunbiformi, presentandosi con grande frequenza in questo ordine di uccelli, anche se è bene sottolineare che la tricomoniasí, almeno per alcune specie di Passeracei, non è poi così rara come comunemente si crede.
Io stesso ho potuto verificare due gravi infezioni con numerosissimi decessi (in buona parte giovani, ma anche adulti compresi Passeri del Giappone usati come balie) in diverse specie di Diamanti australiani (gouldiae, acuticauda, ruficauda, cincta) senza nessun contatto con Tortore e Colombi. Nei due allevamenti, però, al momento dell'epidemia erano presenti Passeriformi esotici di recente importazione.
La lankesterellosi trasmessa dall'acaro rosso e altri parassiti ematofagi
Tra le Lankesterelle particolare interesse presenta la L garnhami, causa della lankesterellosi, una malattia che colpisce esclusivamente, o quasi, i Passeriformi.
Questo parassita, che sembra trasmesso dal Dermanyssus gallinae e da Acari ematof agi simili, penetra nei linfociti e nei monociti e compie il ciclo riproduttivo in numerosi organi e punti vi
tali dell'ospite (fegato, milza, polmoni, reni, midollo osseo) portando inesorabilmente a morte i giovani soggetti colpiti.
Tra i Passeriformi più recettivi a questa malattia vengono ricordati i Passeri e i Canarini. Per la cura vedere quanto già scritto nel precedente lavoro. C'è da aggiungere che tra i parassitologi non v'è identità di vedute in .merito; alcuni studiosi ritengono che la Lankesterella in oggetto sia in effetti uno stadio del ciclo biologico della Isospora lacaxei.
Malattie da Micoplasmi e da Batteri
La Mieaplasmosi si manifesta con una certa frequenza negli allevamenti, specialmente di Pappagallini ondulati, dove gli animali vengono ammassati in ambienti troppo esigui; oltre ai classici disturbi respiratori può esserci blefarite; riscontrate anche infezioni miste sostenute da E coli, Streptococchi e Stafilococchi.
Frequenti le salmonellosi
Relativamente frequenti le salmonellosi da S. typhtmurium, rare invece le infezioni da Pasteurella multocida, Yersinia pseudotubercolosis e Klebsiella pneumoniae, un coliforme saprofita che può essere responsabile di gravi affezioni dell'apparato respiratorio (sensibile alla Getta-macina, al Cloramfenicolo e ad altri antibiotici); rarissime quelle da Eryszpelothrix insidiosa
L'Ondulato è soggetto a malattie bronchiali
Gli Psittaciformi possono contrarre forme tubercolari. La tubercolosi, sebbene non frequente tra questi Uccelli, riveste un certo interesse perché i Pappagalli sono gli unici della loro Classe sensibili al Micobatterio di tipo umano e di tipo bovino oltre al Mycobacterium avium.
Astenia, progressivo dimagrimento e diarrea sono i sintomi più comuni della tubercolosi; peculiari 'della malattia causata dal ceppo 'umano sono escrescenze secche e verrucose che si formano intorno agli occhi, ai lati del becco e sulla testa. Forma morbosa a decorso lento e progressivo e ad esito letale. Terapia non consigliabile.
Malattie da Miceti
L'Aspergillus fumigatus può attaccare i pol-moni e i sacchi aerei di numerose specie di Pappagalli, soprattutto se deboli o malaticci. Anche le infezioni da Candida albicans (candidosi dell'ingluvie) non sono infrequenti in Domicelle, Lori e Lorichetti tenuti in gabbie sporche.
Il Pappagallino ondulato è abbastanza resistente a queste due forme di micosi.
Malattie da Protozoi, Elminti e Artropodi
I Protozoi rivestono scarsa importanza nella patologia degli Psittaciformi e rari sono i casi segnalati di infezioni prodotte da Trichomonas, da Coccidi (l'Eimeria dusingi è specifica del Pap
pagallino ondulato) e da parassiti del sangue (generi Haemoproteus e Leucocytaxoon).
Febantel contro i vermi
Capillarie e Ascaridi possono causare gravi enteriti o occlusioni intestinali in Pappagallini ondulati e Parrocchetti. Un buon trattamento contro l'infestazione da questi Nematodi può essere fatto con Febantel 10% (Rintol granulato Bayer) alla dose di 50-100 mg/kg di peso vivo. La cura deve essere ripetuta dopo due settimane. Quasi mai gli Acari e altri Artropodi attaccano gli Psittaciformi ad eccezione del Cnemtdocoptes pilae che parassitizza quasi esclusivamente il Pappagallino ondulato provocando antiestetiche lesioni sulla testa, intorno agli occhi e alle zampe, e gravi deformazioni del becco.
La cura della rogna di zampe e becco
Ai primi stadi la rogna cnemidocoptica è facilmente curabile; all'uopo si può utilizzare «l'An-tiscabbia Candioli», da applicare in sottile strato sulle lesioni una volta alla settimana, includendo sempre le gambe anche se non interessate, fino a completa guarigione. Oppure Crotamitone (Eurax Geigy) distribuendolo in piccole dosi sulle lesioni ogni tre giorni per due settimane, quindi una volta alla settimana fino a completa guarigione.
Buoni risultati si ottengono anche con un'emulsione al 10% di benzilbenzoato applicata quotidianamente per tre giorni, seguita da una quarta applicazione dopo sette giorni d'intervallo. In tutti i casi evitare che gli uccelli ingeriscano il farmaco.
Necrosi dell'esofago e dell'ingluvie
Nella patologia degli Psittaciformi vanno infine ricordate due affezioni che colpiscono i Pappagallini ondulati: una a carico del tubo digerente e una che interessa il piumaggio. Nel primo caso si tratta di una grave malattia che si manifesta con necrosi dell'esofago e dell'ingluvie, diarrea verdastra e vomito; non se ne conosce la causa, ma il fatto che si manifesti in condizioni di igiene precarie e sia facilmente curabile somministrando, ai primi sintomi, Cloramfenicolo nell'acqua da bere, fa ritenere che sia di natura batterica.
Muta francese
La seconda malattia è la ben nota «Muta francese» per la quale in passato furono invocate le più diverse cause (carenze proteiche; eccessi o carenze di determinate vitamine; predisposizione ereditaria ecc.) attualmente si ritiene, anche se sussistono ancora dubbi, che possa essere provocata da ceppi scarsamente patogeni di Papovavirus adattatisi al nuovo ospite.
I Papovavirus sono un gruppo di Virus appartenenti ai Virus oncogeni che parassitano i mammiferi, causa di poliomi, papillami, ecc.
(continua)
Alemanno Capecchi