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Attilio Casagrande
09-03-08, 18: 21
Buonasera a tutti, volevo chiedere se qualcuno ha auto esperienza di allevamento con questo magnifico uccello ?

Alamanno Capecchi
09-03-08, 19: 15
Ho avuto occasione di tenere questa specie soltanto in gabbie "da salotto".
Nessuna esperienza di riproduzione.

Renato Bonaldo
09-03-08, 20: 55
Sono degli uccellini dai colori fantastici, nei primi anni 90 ne venni in possesso ma senza esperienze d'allevamento.
Buon canto e divoratori di tarme della farina.
Ricordo che in commercio si trovavano solamente i maschi ed avevano un certo valore, arrivavano d'importazione nel periodo del Mesia e Usignoli del Giappone con questi ultimi a prezzi più accessibili a rispetto.
Ora con la chiusura delle importazioni sono diventati solo un ricordo.
[[//]*

Antonio Iaria
09-03-08, 23: 07
Spettacolare.......

Stefano Giannetti
10-03-08, 11: 49
Molto bello, se erano difficili da trovare quando c'erano gli usignoli del giappone nelle uccellerie, immagino adesso siano solo un sogno....allevarli o per lo meno averli!!!!

Alamanno Capecchi
10-03-08, 18: 31
Alcuni dati “spiccioli”sulla Niltava sundara Hodgson, 1837

F. Woolham
DESCRIZIONE. E' uno dei più attraenti fra la folta schiera di pigliamosche del Continente asiatico, inoltre uno tra i più ambiti uccelli da voliera. Ha fronte, tempie e gola nero vellutato; vertice, collo, spalle e groppone blu cobalto iridescente; resto delle parti superiori blu scuro; petto e parti inferiori castano brillante; ali bruno scuro marginate di blu; coda nera marginata di blu. Becco nero; zampe brune.
Le femmine hanno colore bruno-oliva, più chiaro sulle parti inferiori; gola biancastra; coda castana; su entrambi i lati del collo una zona blu brillante.
MANTENIMENTO IN CATTIVITA'. Sebbene non particolarmente delicati, questi uccelli creano qualche problema durante la fase di acclimazione e per questo il loro allevamento è opportuno sia condotto soltanto da persone competenti. Una volta superata tale delicata fase, invece, possono tranquillamente vivere in voliere esterne, purché dotate di ricovero e ricche di vegetazione. Va ricordato che è talvolta accaduto che alcuni soggetti avessero trascorso più notti consecutive all' aperto, tra neve e gelo, senza per questo dar segni di averne risentito.
RIPRODUZIONE. Sebbene le Niltave si siano riprodotte in cattività alcune volte, l'evento è da considerarsi tuttora raro. Se si dovesse entrare in possesso di una coppia (cosa non facile data la difficoltà di reperire soggetti di sesso femminile) credo valga la pena di insistere senza lasciarsi scoraggiare dai primi risultati, il più delle volte deludenti.
A meno che non scelgano uno dei nidi artificiali offerti loro dall'allevatore, le Niltave son solite costruire il nido nel fitto di qualche cespuglio, ben celato alla vista. La covata, in genere è di 4 uova e l'incubazione dura 13 giorni.
Inutile dire che durante l'allevamento dei piccoli questi uccelli necessitano di una alimentazione totalmente o quasi insettivora per cui dovranno essere abbondantemente riforniti di pupe di formica, larve di vespa, bruchi nudi, ragnolini, mosche, drosofile e afidi. Un pezzo di carne putrescente potrà essere appeso all'interno della voliera allo scopo di attirare gli insetti.

ALIMENTAZIONE. Benché uno dei grossi ostacoli nell'allevamento delle Niltave consista nell'abituarle ad assumere del cibo sostitutivo dell'abituale una volta avvenuta tale assuefazione raramente danno segni di nostalgia o di non gradire la nuova alimentazione. Per questi uccelli ad un buon pastone per insettivori si può mescolare della carne sminuzzata, formaggio secco (grana ad esempio) grattugiato, carota e mela.
Gli insetti sono indispensabili, ma mentre le larve di tenebrione e le camole dovranno essere somministrate con moderazione, altri insetti, come quelli sopraccitati, possono essere offerti senza parsimonia.

P. Cristina
Questo bel Pigliamosche vive lungo i corsi d'acqua, le lagune, ecc., dove può trovare il nutrimento, costituito da insetti ditteri, che cattura al volo con un'abile chiusura a scatto del becco. È agile nei movimenti. Costruisce per lo più nidi imbutiformi nei vuoti degli alberi, deponendo 3-5 uova pallide, macchiettate di grigio-rossastro.

Helmut Bechtel
Quest'uccello lungo 16-17 cm è diffuso sui pendii boscosi dell'Himalaya tra 1500 e 2000 m di altezza. Caccia insetti nel fitto sottobosco, ma si nutre anche di frutta. Spesso costruisce il nido sull'acqua, di cui ama la vicinanza. Depone 3-4 uova, che cova per 14 giorni; 10-12 giorni più tardi i piccoli lasciano il nido. Molto raramente si riproduce in cattività; i migliori risultati si ottengono in una voliera grande con fitta vegetazione, dove può trovare da solo gli importanti insetti necessari al suo benessere. Alimentazione: come per i tordi.

V. Menassé
NILTAVA - (Niltava sundara) Lunghezza sui 17 centimetri. Testa e collo nero-blu con pileo azzurro; parti superiori e coda blu e azzurre; ali blu e bruno-verdastre; parti inferiori di tinta giallo-aranciata. Becco e zampe nerastri. La femmina ha più modesto piumaggio, bruno-verdastro con toni fulvigni.
E' specie diffusa in India e nella regione imalaiana. Apprezzato quale volatile ornamentale, il Niltava si adatta bene alla cattività ma richiede cibo vivo ed una temperatura non inferiore ai 16° centigradi. Gradisce molto la frutta matura zuccherina. Per il resto vale quanto detto a proposito della Famiglia d'appartenenza, quella dei Muscicapidi.

R. Howard and A. Moore 1991
Classificazione e areali
Niltava sundara (Rufous-bellied Niltava)
N.s.whistleri
W Himalayas
N.s.sundara
E Himalayas, SW China, N Laos >> Bangladesh, N Thailand
N.s.denotata
S China >> N Thailand, N Laos


Esperienza personale.

Uccelli simpatici non forastici, gradevoli cantori, puliti, ideali per gabbie da salotto.
Poco esigenti li ho tenuti per anni in perfetta forma con questo alimento: 65% pastoncino per insettivori becchi fini, 35% pastoncino alla frutta più larve di Tenebrio molitor e, quando potevo, insetti catturati in giardino. Purtroppo mai riuscii a trovare femmine

Attilio Casagrande
10-03-08, 18: 32
Grazie delle info, so che è difficile trovarli, speravo che qualcuno avesse ancora qualche soggetto.