Donatella Tudino
12-05-10, 13: 10
C'era una volta un bambino che non giocava mai perchè era annoiato dai giocattoli che aveva. Un giorno, aprendo la finestra della sua cameretta, fece uno sbadiglio di noia e guardando fuori, vide un passerotto macilento e che subito volò sul davanzale come per chiedere al bambino un pò di cibo e acqua. Al bambino non sembrò quasi vero che un essere vivente gli si avvicinasse amorevolmente, e da quel giorno offrì riparo, cibo e acqua al suo nuovo amico di penne e piume. Passarono momenti magici, di condivisione e di gioia e sembrava che non dovesse mai finire. Ma arrivò l'inverno e i genitori del bambino gli proibirono di aprire la finestra e gli portarono dalla soffitta un vecchio robot con cui non aveva mai amato giocare. Ma fatta di necessità virtù. pian pianino, il bambino riprese a giocare col robot e si dimenticò del passerotto,che privato dell'amore del bambino e delle sue cure, morì di stenti. Un giorno di febbraio il bambino aprì la finestra della sua cameretta per guardare i fiocchi di neve che cadevano copiosi, e vide sul davanzale il corpicino del suo vecchio amico passerotto. Pianse tutte le sue lacrime, ma il passerotto non poteva ritornare in vita e il male procuratogli non poteva essere annullato. Pare che il bambino ormai adulto dedichi almeno un pensiero al giorno al passerotto e quando nessuno lo vede qualche lacrima scorre sul suo viso! Questa favoletta così semplice e triste contiene un insegnamento: non prendiamoci gioco dei sentimenti altrui, soprattutto se le persone ripongono in noi tutta la loro vita, perchè un brutto giorno, potremmo accorgerci che il male a loro fatto, sarà per noi un boomerang di dolore e sconfitta mentre basterebbe dedicare un pò d'affetto per vivere tutti con una dolce armonia nel cuore e nell'anima!