marco cotti
13-06-10, 10: 46
I malanni dovuti a carenze proteiche ed eccesso di grassi
Gli squilibri in cui maggiormente incorrono gli allevatori nell'alimentazione degli uccelli sono carenza di proteine ed eccesso di grassi. Contro questi errori grossolani « UCCELLI » ha da tempo sferrato una vera campagna essendo i danni tanto diffusi e palpabili che si vedono ogni giorno nella maggior parte degli allevamenti. A conferma delle nostre tesi riporteremo in questa nota la testimonianza di studiosi e ricercatori della fama di Nouvel, Vigué Ferrando, André, de Wailly, Tournut, etc., autori, alcuni, di noti libri sulle malattie degli uccelli.
CARENZE PROTEICHE
Il dr. Nouvel osserva che le carenze proteiche negli animali carnivori allevati in prigionia sono rare e non comuni potendo essere alimentati can carne, pesce, uova, latte e derivati mentre è estremamente difficile equilibrare di proteine nobili, biologicamente attive, le diete degli uccelli granivori ed ancor più quelle degli insettivori non accettando la maggioranza gli alimenti proteici elencati. Gli squilibri e le carenze delle diete sono, a lungo andare, mortali causando nefriti ed epatiti.
Gli insettivori più difficili dei granivori
I veterinari degli zoo americani hanno riscontrato che il 30% delle perdite riscontrate ogni anno nei passeracei sono dovute ad epatiti per carenza di proteine, eccesso di grassi e squilibrio di aminoacidi. Gli ornicoltori, specie di canarini, tentano di rimediare alle carenze proteiche coi pastoncini all'uovo e zuppette di latte ma con scarso discernimento - osserva de Wailly - e relativo successo non calcolando i tassi proteici, le qualità delle proteine e somministrando, in ogni caso, troppi grassi.
Gli insettivori, che mangiano allo stato libero cavallette ed insetti con carapace cheratinoso, hanno da secoli abituato il loro organismo ad alimenti ricchi di aminoacidi solforati (metionina e cistina) per cui privandoli di punto in bianco, di questi alimenti o di altri egualmente validi le conseguenze per la loro salute sono sempre gravi.
Metabolismo delle proteine
Gioverà a questo riguardo ricordare che le carni di un animale sono principalmente costituite di proteine o sostanze azotate o albumine. Un chilo di carne ne contiene 200 gr., 1 litro di latte 30 gr. 1 uovo 8 gr. Le proteine ingerite da un essere vivente cogli alimenti sono dai processi digestivi trasformate in peptoni, quindi i polipeptoni e poi - dalle glandole intestinali - in aminoacidi, i soli assimilati dall'organismo e che formano, a loro volta le proteine specifiche di ogni singola specie di animali e di uccelli. Ne consegue che le proteine non hanno lo stesso valore biologico per un essere vivente dipendendo dal loro contenuto in aminoacidi e dalla necessità che esso ha di alcuni di essi.
Aminoacidi essenziali
Infatti alcuni aminoacidi (non essenziali) sono sintetizzati dallo stesso organismo dell'uccello, mentre altri (essenziali) - e sono i più importanti - devono essere somministrati nella dieta. Tra questi: istidina, triptofano, lisina, arginina e cistina, mentre altri (metionina e colina) benché presenti negli alimenti tradizionali, sono contenuti in quantità insufficienti per i bisogni degli uccelli.
Vediamo in sintesi quali sono le funzioni
biologiche degli aminoacidi citati.
- Lzszna e argznzna sono fattori di crescita indispensabili allo sviluppo dell'embrione. Giocano anche un ruolo importante nell'elaborazione degli ormoni sessuali;
- Trzptofano è necessario alla fabbricazione dell'emoglobina o pigmento dei globuli rossi del sangue. Ha ruolo antianemico e importanti funzioni nella formazione della cellula scoperte da poco;
- Istzdzna presiede ai processi dell'accrescimento nella fase di sviluppo di un essere vivente;
- Czstzna e metzonzna sono gli aminoacidi solforati che negli uccelli presiedono alla formazione delle piume assicurandone robustezza, elasticità e brillantezza di colore. La Metionina favorisce in più un buon funzionamento del fegato.
Sono comprensibili quali negative conseguenze si possono avere in allevamenti quando nella dieta manchino o siano carenti questi aminoacidi essenziali o proteine che ne contengano in quantità sufficienti al fabbisogno dei nostri uccelli.
ECCESSO DI GRASSI
Secondo il dr. Tournut, del centro studi ornitologici della Scuola Veterinaria di Tolosa, e il dr. André (autore di un apprezzato libro sulle malattie degli uccelli) la grande maggioranza delle epatiti riscontrate negli uccelli hanno origine da un eccesso di grassi somministrati sotto forma di ravizzone, colza, niger, papavero, canapa, girasole, etc. che superano spesso il 50% del miscuglio. Se si considera che questi semi superano il 40% di olii e che altri grassi sono contenuti nel pastoncino, leccornie e altri componenti della dieta, è facile dedurre che i canarini sono costretti ad ingerire in modo costante una percentuale superiore al 30% di grassi con la conseguenza di: 1. provocare acidità intestinale che disturba la
assimilazione del calcio sviluppando
Uno scheletro fragile, spugnoso o imperfetto; 2. causare enteriti che distruggono la vitamina A e di consentire l'irruzione di germi patogeni secondari (colibacilli, streptococchi, stafilococchi);
3. favorire distrofie epatiche più o meno gravi in relazione al grado di assuefazione o di sopportazione ai grassi di ogni specie, razza e ceppo di uccelli.
Le dannose conseguenze dell'eccesso dai grassi
Una insufficiente assimilazione di calcio si ripercuote sulle possibilità espositive del canarino in particolare di « forma» oltreché causare malattie ossee tipiche come rachitismo (malformazioni), perosi (pollice verso), traumi cranici e morti improvvise da chochs per spavento ed incauto maneggiamento.
La vitamina A oltre che proteggere gli epiteli esplica importanti ed insostituibili funzioni nei processi metabolici e formativi del nuovo essere. Benché abbondante negli alimenti tradizionali la vitamina A, essendo molto labile, viene aggiunta in tutti i mangimi comaosti. Sono perciò intuibili i danni provocati dalla sua distruzione, a livello intestinale, che si converte in perdita di appetito. dimagramento, piaghe ulcerose nella cavità boccale, nella faringe e agli occhi (cheratiti) oltre a disfunzioni renali e arresto della deposizione. La carenza di vitamina A, per l'azione di difesa degli epiteli, rende più pericolose e mortali le malattie fungine (micosi),
le respiratorie e il diftero-vaiolo. Dallo squilibrio che ne deriva l'organismo perde gran perte delle sue possibilità immunitarie e da ciò l'insorgenza della colibacillosi e l'irruzione di germi secondari come streptococchi e stafilococchi normalmente rinvenuti dagli esami di laboratorio dei canarini con distrofie epatiche.
L'eccesso di grassi nella dieta, oltre che di false mute, è responsabile di deposito di colisterolo nelle arterie e quindi di morti improvvise per infarti.
L'aspetto del canarino epatico
I1 canarino epatico ha l'addome teso, respirazione difficoltosa; è pigro ed apatico; talvolta muore improvvisamente senza segni esteriori di malattia. Gli esami di laboratorio di questi soggetti rivelano quasi sempre ipertrofia del fegato che raddoppia di volume, è decolorato, friabile ed infiltrato di grasso del tutto uguale - secondo il dr. André - al fegato delle superovaiole.
Se analizziamo le diete normalmente somministrate al canarino - scrive ancora il dr. André - scopriremo che contengono nella generalità dei casi un tenore in grassi non inferiore al 30010. Come può un uccello resistere a lungo a simili diete se non in conseguenza di una lunga selezione naturale durante il quale abitua per gradi l'organismo a smaltire una così ingente massa di grassi?
Ridotte capacità di difesa nell'allevamento intensivo
I grassi sono alimenti calorici talvolta necessari all'uccello per superare i rigori del clima, ma per quelli alloggiati in appartamenti riscaldati le conseguenze di dosi eccessive sono sempre gravi e spesso irreversibili. La capacità di bruciare i grassi in eccesso differisce da individuo ad individuo, da famiglia a famiglia, da ceppo a ceppo, potendo la selezione ben operare in questo senso, ma nella pratica corrente constatiamo ogni giorno che gli eccessi si convertono quasi sempre in epatiti, acidità, enteriti e morte.
I1 canarino che alleviamo dimostra con ciò di sopportare malamente ogni eccesso di grassi, di non bruciarne che una parte negli ambienti in cui l'abbiamo abituato e le caloriche diete che gli somministriamo Anche perché questi grassi sono spesso ossidati o irrangiditi e la sua salute è minata da tutta una serie di malattie che hanno facile presa nell'allevamento intensivo quando le condizioni ambientali ed igieniche non sono le più raccomandabili.
Gli squilibri in cui maggiormente incorrono gli allevatori nell'alimentazione degli uccelli sono carenza di proteine ed eccesso di grassi. Contro questi errori grossolani « UCCELLI » ha da tempo sferrato una vera campagna essendo i danni tanto diffusi e palpabili che si vedono ogni giorno nella maggior parte degli allevamenti. A conferma delle nostre tesi riporteremo in questa nota la testimonianza di studiosi e ricercatori della fama di Nouvel, Vigué Ferrando, André, de Wailly, Tournut, etc., autori, alcuni, di noti libri sulle malattie degli uccelli.
CARENZE PROTEICHE
Il dr. Nouvel osserva che le carenze proteiche negli animali carnivori allevati in prigionia sono rare e non comuni potendo essere alimentati can carne, pesce, uova, latte e derivati mentre è estremamente difficile equilibrare di proteine nobili, biologicamente attive, le diete degli uccelli granivori ed ancor più quelle degli insettivori non accettando la maggioranza gli alimenti proteici elencati. Gli squilibri e le carenze delle diete sono, a lungo andare, mortali causando nefriti ed epatiti.
Gli insettivori più difficili dei granivori
I veterinari degli zoo americani hanno riscontrato che il 30% delle perdite riscontrate ogni anno nei passeracei sono dovute ad epatiti per carenza di proteine, eccesso di grassi e squilibrio di aminoacidi. Gli ornicoltori, specie di canarini, tentano di rimediare alle carenze proteiche coi pastoncini all'uovo e zuppette di latte ma con scarso discernimento - osserva de Wailly - e relativo successo non calcolando i tassi proteici, le qualità delle proteine e somministrando, in ogni caso, troppi grassi.
Gli insettivori, che mangiano allo stato libero cavallette ed insetti con carapace cheratinoso, hanno da secoli abituato il loro organismo ad alimenti ricchi di aminoacidi solforati (metionina e cistina) per cui privandoli di punto in bianco, di questi alimenti o di altri egualmente validi le conseguenze per la loro salute sono sempre gravi.
Metabolismo delle proteine
Gioverà a questo riguardo ricordare che le carni di un animale sono principalmente costituite di proteine o sostanze azotate o albumine. Un chilo di carne ne contiene 200 gr., 1 litro di latte 30 gr. 1 uovo 8 gr. Le proteine ingerite da un essere vivente cogli alimenti sono dai processi digestivi trasformate in peptoni, quindi i polipeptoni e poi - dalle glandole intestinali - in aminoacidi, i soli assimilati dall'organismo e che formano, a loro volta le proteine specifiche di ogni singola specie di animali e di uccelli. Ne consegue che le proteine non hanno lo stesso valore biologico per un essere vivente dipendendo dal loro contenuto in aminoacidi e dalla necessità che esso ha di alcuni di essi.
Aminoacidi essenziali
Infatti alcuni aminoacidi (non essenziali) sono sintetizzati dallo stesso organismo dell'uccello, mentre altri (essenziali) - e sono i più importanti - devono essere somministrati nella dieta. Tra questi: istidina, triptofano, lisina, arginina e cistina, mentre altri (metionina e colina) benché presenti negli alimenti tradizionali, sono contenuti in quantità insufficienti per i bisogni degli uccelli.
Vediamo in sintesi quali sono le funzioni
biologiche degli aminoacidi citati.
- Lzszna e argznzna sono fattori di crescita indispensabili allo sviluppo dell'embrione. Giocano anche un ruolo importante nell'elaborazione degli ormoni sessuali;
- Trzptofano è necessario alla fabbricazione dell'emoglobina o pigmento dei globuli rossi del sangue. Ha ruolo antianemico e importanti funzioni nella formazione della cellula scoperte da poco;
- Istzdzna presiede ai processi dell'accrescimento nella fase di sviluppo di un essere vivente;
- Czstzna e metzonzna sono gli aminoacidi solforati che negli uccelli presiedono alla formazione delle piume assicurandone robustezza, elasticità e brillantezza di colore. La Metionina favorisce in più un buon funzionamento del fegato.
Sono comprensibili quali negative conseguenze si possono avere in allevamenti quando nella dieta manchino o siano carenti questi aminoacidi essenziali o proteine che ne contengano in quantità sufficienti al fabbisogno dei nostri uccelli.
ECCESSO DI GRASSI
Secondo il dr. Tournut, del centro studi ornitologici della Scuola Veterinaria di Tolosa, e il dr. André (autore di un apprezzato libro sulle malattie degli uccelli) la grande maggioranza delle epatiti riscontrate negli uccelli hanno origine da un eccesso di grassi somministrati sotto forma di ravizzone, colza, niger, papavero, canapa, girasole, etc. che superano spesso il 50% del miscuglio. Se si considera che questi semi superano il 40% di olii e che altri grassi sono contenuti nel pastoncino, leccornie e altri componenti della dieta, è facile dedurre che i canarini sono costretti ad ingerire in modo costante una percentuale superiore al 30% di grassi con la conseguenza di: 1. provocare acidità intestinale che disturba la
assimilazione del calcio sviluppando
Uno scheletro fragile, spugnoso o imperfetto; 2. causare enteriti che distruggono la vitamina A e di consentire l'irruzione di germi patogeni secondari (colibacilli, streptococchi, stafilococchi);
3. favorire distrofie epatiche più o meno gravi in relazione al grado di assuefazione o di sopportazione ai grassi di ogni specie, razza e ceppo di uccelli.
Le dannose conseguenze dell'eccesso dai grassi
Una insufficiente assimilazione di calcio si ripercuote sulle possibilità espositive del canarino in particolare di « forma» oltreché causare malattie ossee tipiche come rachitismo (malformazioni), perosi (pollice verso), traumi cranici e morti improvvise da chochs per spavento ed incauto maneggiamento.
La vitamina A oltre che proteggere gli epiteli esplica importanti ed insostituibili funzioni nei processi metabolici e formativi del nuovo essere. Benché abbondante negli alimenti tradizionali la vitamina A, essendo molto labile, viene aggiunta in tutti i mangimi comaosti. Sono perciò intuibili i danni provocati dalla sua distruzione, a livello intestinale, che si converte in perdita di appetito. dimagramento, piaghe ulcerose nella cavità boccale, nella faringe e agli occhi (cheratiti) oltre a disfunzioni renali e arresto della deposizione. La carenza di vitamina A, per l'azione di difesa degli epiteli, rende più pericolose e mortali le malattie fungine (micosi),
le respiratorie e il diftero-vaiolo. Dallo squilibrio che ne deriva l'organismo perde gran perte delle sue possibilità immunitarie e da ciò l'insorgenza della colibacillosi e l'irruzione di germi secondari come streptococchi e stafilococchi normalmente rinvenuti dagli esami di laboratorio dei canarini con distrofie epatiche.
L'eccesso di grassi nella dieta, oltre che di false mute, è responsabile di deposito di colisterolo nelle arterie e quindi di morti improvvise per infarti.
L'aspetto del canarino epatico
I1 canarino epatico ha l'addome teso, respirazione difficoltosa; è pigro ed apatico; talvolta muore improvvisamente senza segni esteriori di malattia. Gli esami di laboratorio di questi soggetti rivelano quasi sempre ipertrofia del fegato che raddoppia di volume, è decolorato, friabile ed infiltrato di grasso del tutto uguale - secondo il dr. André - al fegato delle superovaiole.
Se analizziamo le diete normalmente somministrate al canarino - scrive ancora il dr. André - scopriremo che contengono nella generalità dei casi un tenore in grassi non inferiore al 30010. Come può un uccello resistere a lungo a simili diete se non in conseguenza di una lunga selezione naturale durante il quale abitua per gradi l'organismo a smaltire una così ingente massa di grassi?
Ridotte capacità di difesa nell'allevamento intensivo
I grassi sono alimenti calorici talvolta necessari all'uccello per superare i rigori del clima, ma per quelli alloggiati in appartamenti riscaldati le conseguenze di dosi eccessive sono sempre gravi e spesso irreversibili. La capacità di bruciare i grassi in eccesso differisce da individuo ad individuo, da famiglia a famiglia, da ceppo a ceppo, potendo la selezione ben operare in questo senso, ma nella pratica corrente constatiamo ogni giorno che gli eccessi si convertono quasi sempre in epatiti, acidità, enteriti e morte.
I1 canarino che alleviamo dimostra con ciò di sopportare malamente ogni eccesso di grassi, di non bruciarne che una parte negli ambienti in cui l'abbiamo abituato e le caloriche diete che gli somministriamo Anche perché questi grassi sono spesso ossidati o irrangiditi e la sua salute è minata da tutta una serie di malattie che hanno facile presa nell'allevamento intensivo quando le condizioni ambientali ed igieniche non sono le più raccomandabili.