marco cotti
19-06-10, 09: 26
IL DIAMANTE DI GOULD
di ANGEL MARTIN MINANO (Spagna)
Il maschio del Diamante di Gould T. N. ha testa e guance nere delimitate da una strettissima banda blu di tonalità celeste che cangia su testa e collo in verde giallastro. Collo e dorso sono verde intenso, ,groppone e sottocaudali blu verdastro; la coda è nera con le due piume centrali lunghe e a punta, le laterali bluastre; il petto è viola intenso e il ventre giallo, separati da una linea arancio; ha becco bianco rasato con punta rossa che si intensifica al momento della riproduzione, le zampe rasate, gli occhi castani. La taglia è di circa 12 centimetri.
La femmina ha gli stessi colori, ma l'insieme è più pallido, in particolare sul petto dove un rosa violaceo rimpiazza il viola intenso del maschio. È anche un pò più corta soprattutto a causa delle piume centrali della coda che sono molto più corte.
II prototipo della specie è il Testa nera
La punta del becco è grigiastra e al momento della riproduzione si íscurisce fino a diventare marron scuro quasi nero. Il piumaggio giovanile è interamente verde con sfumature varie. I colori definitivi appaiono dopo la prima muta a circa 6 mesi d'età.
Questo è il prototipo naturale, la specie che conosciamo con nome di Gould a testa nera, e la più abbondante allo stato selvatico, così come l'ha descritta l'ornitologo inglese John Gould e che chiamò Amadine Gouldiae in onore del}, moglie collaboratrice ed abile pittrice. I rieri americani la chiamavano Lady Gould.
Nella varietà «testa rossa», il nero della testa è sostituito da un colore rosso intenso, mentre nella varietà «testa arancio» do «gialla») è sostituito dal giallo arancio. Classificata inizialmen
te nel genere poephila è stata poi separata da Reichenbach nel gruppo chloebia.
Investigazioni successive sulle affinità genetiche e sul comportamento, molto simili al genere erythrura, hanno deciso gli ornitologi a includerla in questo genere da cui il nome scientifico di Erythrura Gouldiae con tre varietà: Gouldie (testa nera, Mzrabilis (testa rossa), Arm:tiana (testa gialla), semplici varianti della stessa specie.
Tre varietà ed una specie sola
Queste varietà si trovano spesso mescolate allo stato libero. Il naturalista Mcgiclivray scriveva all'ornitologo White nel 1860: «Ho incontrato nella baia di Corallo, nei dintorni di Post Essington, un branchetto importante di questi uccelli che cercavano granaglie e poi si rifugiavano sugli alberi della gomma. Non ce n'erano due che avessero il piumaggio completo; la maggioranza non aveva ancora mutato. Alcuni soggetti "a testa rossa" avevano piume nere sotto quelle rosse mentre gli altri erano semplicemente "a testa nera". Laggiù si fa confusione sulle due specie e non se ne riconosce che una».
Dunque tre varietà e una specie: la «testa arancia» molto rara; «testa rossa» e «testa nera» nella proporzione, assieme, dell' 80% allo stato libero, con prevalenza della testa nera.
Comportamento ereditario dei fattori responsabili delle tre varietà
Dal punto di vista genetico il fattore testa rossa è dominante sulle altre due; il fattore testa nera domina la testa gialla, è dominata dalla testa rossa; ed è legato al sesso; il fattore testa gialla è dominato dagli altri. Fatto singolare: la varietà testa rossa, benché dominante, è in natura meno numerosa dalla nera. La spiegazione, secondo De
siderio Venuti, un ornitologo sudamericano, è che la testa rossa è apparsa successivamente alla nera, ma avendo carattere dominante è destinata a sostituirla. L'ipotesi è da provare. Allo stato selvatico il Diamante di Gould abita l'Australia settentrionale dove fu scoperto da Hombron e Jacquinot, nei dintorni della Baia di Raffles nel 1833. Essi riuscirono ad ammazzare 3 soggetti, ma non a descriverne costumi ed abitudini, ciò che invece fece più tardi quel genio dell'ornitologia che fu John Gould che raggruppò le tre varietà, diede loro un nome, le descrisse e le dipinse in uno dei suoi famosi acquarelli che fecero la sua fortuna. John Gould può di fatto essere considerato lo scopritore dell'uccello. I primi soggetti vivi raggiunsero l'Inghilterra nel 1887 e la Germania nel 1896.
La sua vita in natura
L'ambiente in cui vive in natura è interamente tropicale con temperatura ed umidità elevate. Abita tra i cespugli di giunchi e bambù, lungo i ruscelli reperendo semi, granaglie e bacche per terra, sugli steli delle piante, sui rami della boscaglia, lugno i quali si arrampica coll'agilità dei Paridi, molto diverso in ciò dal suo comportamento in prigionia dove resta quasi immobile sui posatoi. A causa di questa sua natura ed agilità, per secondarle, irrobustirlo e conservarne salute e bellezza, è consigliabile allevarlo in voliere con piante verdi o secche. Vive in Colonia e nidifica, tra ottobre e marzo, in ogni forma
• maniera, talvolta nel bambù, altre volte sugli eucalipti, sull' albero della gomma, altri alberi o nei termitai, Come esempio di nidificazione insolita J. Gould ha scritto:
«Il 3 ottobre incontrai un nido costruito sotto, ma all'interno d'un grosso nido d'aquila (Haliastur sphernurus), in cui co
vava la femmina. Uno dei miei compagni, nati, salì e mi portò i 2 nidi.
Il piccolo uccello era su un ramo vicino al suo terribile vicino che non gli faceva alcun male».
L'allevamento
Nella conduzione e riproduzione del Diamante di Gould è implicata una serie di fattori che desideriamo analizzare. Si tratta di fattori comuni che devono essere tenuti presente per la maggior parte dei piccoli diamanti australiani discretamente allevati in cattività.
1. FATTORI AMBIENTE
Il Diamante di Gould è un uccello che resiste bene sia al caldo che al freddo purché non eccessivi, e che l'ambiente d'allevamento non sia molto umido e sia privo di correnti d'aria.
Personalmente li alloggio in voliera interna con le finestre sempre aperte; gli uccelli sono in volo perpetuo o aggrappati alla rete del recinto dove li trovo al mattino.
Jaen(città dove risiedo) non è fredda anche se durante l'inverno la temperatura può scendere per qualche giorno a 2-3° sotto zero. Scartata la possibilità di ottenere soggetti d'importazione (l'Australia ne ha proibita l'esportazione dal 1960) in Spagna
non disponiamo che di soggetti d'allevamento europeo o dell'estremo oriente dove vengono riprodotti in allevamenti industriali a temperature piuttosto elevate.
Infatti le prime coppie che arrivavano a Jaen erano accompagnate da istruzioni che raccomandavano di mantenerle ad una temperatura di 27°.
Abituarle alla temperatura ambiente costava parecchie perdite, ma i restanti acquistavano una vitalità ed una resistenza che prima non avevano.
II problema della climatazione
Il problema più grave, ai fini della riproduzione, resta comunque l'inversione climatologica dei due emisferi (l'australiano e l'europeo) dato che il Diamante di Gould si riproduce, nel suo habitat, da settembre a marzo che coincide con la primavera e l'estate in Australia e l'autunno- inverno in Europa, periodo nettamente sfavorevole per clima, disponibilità alimentari, ore di luce ridotte.
Questo il motivo per cui con gli uccelli provenienti dall'emisfero australe, bisogna tener conto del fattore genetico connesso al ciclo biologico.
Per i canarini si sa che a scatenare lo stimolo della riproduzione in primavera sono l'aumento delle ore di luce e della temperatura, ma l'esperienza che ci offre il Diamante di Gould e le altre specie similari provenienti dallo stesso continente, dimostra che ogni specie animale porta impresso, nei geni del proprio patrimonio genetico, la data approssimativa in cui parte in lei la produzione de-li ormoni che presiedono all'inizio della riproduzione e ciò indipendentemente dalla situazione, favorevole o sfavorevole, dei fattori ambientali stessi. In altre parole: giuriLO quel certo momento gli ormoni partono.
Il Gould si riproduce fuori stagione in condizioni inadatte
Questa è la causa degli scarsi risultati che si ottengono quando si cerca di adattare il Gould alla riproduzione primaverile le cui condizioni sarebbero più favorevoli. Per cui all'allevatore restano due soluzioni: o agire sulle condizioni climatiche (temperatura e ore di luce) artificialmente o adattare gli uccelli al nostro clima, facendoli cioè andare in amore in primavera. Benché sia la più difficile personalmente adotto la seconda, anche se ho recentemente ottenuto una nidiata l'8 dicembre con 5 gradi di temperatura, discesa sottozero i giorni successivi con i piccoli appena nati. I guai maggiori di una situazione del genere è la perdita di femmine per incapacità a deporre le uova a causa del freddo.
(continua)
di ANGEL MARTIN MINANO (Spagna)
Il maschio del Diamante di Gould T. N. ha testa e guance nere delimitate da una strettissima banda blu di tonalità celeste che cangia su testa e collo in verde giallastro. Collo e dorso sono verde intenso, ,groppone e sottocaudali blu verdastro; la coda è nera con le due piume centrali lunghe e a punta, le laterali bluastre; il petto è viola intenso e il ventre giallo, separati da una linea arancio; ha becco bianco rasato con punta rossa che si intensifica al momento della riproduzione, le zampe rasate, gli occhi castani. La taglia è di circa 12 centimetri.
La femmina ha gli stessi colori, ma l'insieme è più pallido, in particolare sul petto dove un rosa violaceo rimpiazza il viola intenso del maschio. È anche un pò più corta soprattutto a causa delle piume centrali della coda che sono molto più corte.
II prototipo della specie è il Testa nera
La punta del becco è grigiastra e al momento della riproduzione si íscurisce fino a diventare marron scuro quasi nero. Il piumaggio giovanile è interamente verde con sfumature varie. I colori definitivi appaiono dopo la prima muta a circa 6 mesi d'età.
Questo è il prototipo naturale, la specie che conosciamo con nome di Gould a testa nera, e la più abbondante allo stato selvatico, così come l'ha descritta l'ornitologo inglese John Gould e che chiamò Amadine Gouldiae in onore del}, moglie collaboratrice ed abile pittrice. I rieri americani la chiamavano Lady Gould.
Nella varietà «testa rossa», il nero della testa è sostituito da un colore rosso intenso, mentre nella varietà «testa arancio» do «gialla») è sostituito dal giallo arancio. Classificata inizialmen
te nel genere poephila è stata poi separata da Reichenbach nel gruppo chloebia.
Investigazioni successive sulle affinità genetiche e sul comportamento, molto simili al genere erythrura, hanno deciso gli ornitologi a includerla in questo genere da cui il nome scientifico di Erythrura Gouldiae con tre varietà: Gouldie (testa nera, Mzrabilis (testa rossa), Arm:tiana (testa gialla), semplici varianti della stessa specie.
Tre varietà ed una specie sola
Queste varietà si trovano spesso mescolate allo stato libero. Il naturalista Mcgiclivray scriveva all'ornitologo White nel 1860: «Ho incontrato nella baia di Corallo, nei dintorni di Post Essington, un branchetto importante di questi uccelli che cercavano granaglie e poi si rifugiavano sugli alberi della gomma. Non ce n'erano due che avessero il piumaggio completo; la maggioranza non aveva ancora mutato. Alcuni soggetti "a testa rossa" avevano piume nere sotto quelle rosse mentre gli altri erano semplicemente "a testa nera". Laggiù si fa confusione sulle due specie e non se ne riconosce che una».
Dunque tre varietà e una specie: la «testa arancia» molto rara; «testa rossa» e «testa nera» nella proporzione, assieme, dell' 80% allo stato libero, con prevalenza della testa nera.
Comportamento ereditario dei fattori responsabili delle tre varietà
Dal punto di vista genetico il fattore testa rossa è dominante sulle altre due; il fattore testa nera domina la testa gialla, è dominata dalla testa rossa; ed è legato al sesso; il fattore testa gialla è dominato dagli altri. Fatto singolare: la varietà testa rossa, benché dominante, è in natura meno numerosa dalla nera. La spiegazione, secondo De
siderio Venuti, un ornitologo sudamericano, è che la testa rossa è apparsa successivamente alla nera, ma avendo carattere dominante è destinata a sostituirla. L'ipotesi è da provare. Allo stato selvatico il Diamante di Gould abita l'Australia settentrionale dove fu scoperto da Hombron e Jacquinot, nei dintorni della Baia di Raffles nel 1833. Essi riuscirono ad ammazzare 3 soggetti, ma non a descriverne costumi ed abitudini, ciò che invece fece più tardi quel genio dell'ornitologia che fu John Gould che raggruppò le tre varietà, diede loro un nome, le descrisse e le dipinse in uno dei suoi famosi acquarelli che fecero la sua fortuna. John Gould può di fatto essere considerato lo scopritore dell'uccello. I primi soggetti vivi raggiunsero l'Inghilterra nel 1887 e la Germania nel 1896.
La sua vita in natura
L'ambiente in cui vive in natura è interamente tropicale con temperatura ed umidità elevate. Abita tra i cespugli di giunchi e bambù, lungo i ruscelli reperendo semi, granaglie e bacche per terra, sugli steli delle piante, sui rami della boscaglia, lugno i quali si arrampica coll'agilità dei Paridi, molto diverso in ciò dal suo comportamento in prigionia dove resta quasi immobile sui posatoi. A causa di questa sua natura ed agilità, per secondarle, irrobustirlo e conservarne salute e bellezza, è consigliabile allevarlo in voliere con piante verdi o secche. Vive in Colonia e nidifica, tra ottobre e marzo, in ogni forma
• maniera, talvolta nel bambù, altre volte sugli eucalipti, sull' albero della gomma, altri alberi o nei termitai, Come esempio di nidificazione insolita J. Gould ha scritto:
«Il 3 ottobre incontrai un nido costruito sotto, ma all'interno d'un grosso nido d'aquila (Haliastur sphernurus), in cui co
vava la femmina. Uno dei miei compagni, nati, salì e mi portò i 2 nidi.
Il piccolo uccello era su un ramo vicino al suo terribile vicino che non gli faceva alcun male».
L'allevamento
Nella conduzione e riproduzione del Diamante di Gould è implicata una serie di fattori che desideriamo analizzare. Si tratta di fattori comuni che devono essere tenuti presente per la maggior parte dei piccoli diamanti australiani discretamente allevati in cattività.
1. FATTORI AMBIENTE
Il Diamante di Gould è un uccello che resiste bene sia al caldo che al freddo purché non eccessivi, e che l'ambiente d'allevamento non sia molto umido e sia privo di correnti d'aria.
Personalmente li alloggio in voliera interna con le finestre sempre aperte; gli uccelli sono in volo perpetuo o aggrappati alla rete del recinto dove li trovo al mattino.
Jaen(città dove risiedo) non è fredda anche se durante l'inverno la temperatura può scendere per qualche giorno a 2-3° sotto zero. Scartata la possibilità di ottenere soggetti d'importazione (l'Australia ne ha proibita l'esportazione dal 1960) in Spagna
non disponiamo che di soggetti d'allevamento europeo o dell'estremo oriente dove vengono riprodotti in allevamenti industriali a temperature piuttosto elevate.
Infatti le prime coppie che arrivavano a Jaen erano accompagnate da istruzioni che raccomandavano di mantenerle ad una temperatura di 27°.
Abituarle alla temperatura ambiente costava parecchie perdite, ma i restanti acquistavano una vitalità ed una resistenza che prima non avevano.
II problema della climatazione
Il problema più grave, ai fini della riproduzione, resta comunque l'inversione climatologica dei due emisferi (l'australiano e l'europeo) dato che il Diamante di Gould si riproduce, nel suo habitat, da settembre a marzo che coincide con la primavera e l'estate in Australia e l'autunno- inverno in Europa, periodo nettamente sfavorevole per clima, disponibilità alimentari, ore di luce ridotte.
Questo il motivo per cui con gli uccelli provenienti dall'emisfero australe, bisogna tener conto del fattore genetico connesso al ciclo biologico.
Per i canarini si sa che a scatenare lo stimolo della riproduzione in primavera sono l'aumento delle ore di luce e della temperatura, ma l'esperienza che ci offre il Diamante di Gould e le altre specie similari provenienti dallo stesso continente, dimostra che ogni specie animale porta impresso, nei geni del proprio patrimonio genetico, la data approssimativa in cui parte in lei la produzione de-li ormoni che presiedono all'inizio della riproduzione e ciò indipendentemente dalla situazione, favorevole o sfavorevole, dei fattori ambientali stessi. In altre parole: giuriLO quel certo momento gli ormoni partono.
Il Gould si riproduce fuori stagione in condizioni inadatte
Questa è la causa degli scarsi risultati che si ottengono quando si cerca di adattare il Gould alla riproduzione primaverile le cui condizioni sarebbero più favorevoli. Per cui all'allevatore restano due soluzioni: o agire sulle condizioni climatiche (temperatura e ore di luce) artificialmente o adattare gli uccelli al nostro clima, facendoli cioè andare in amore in primavera. Benché sia la più difficile personalmente adotto la seconda, anche se ho recentemente ottenuto una nidiata l'8 dicembre con 5 gradi di temperatura, discesa sottozero i giorni successivi con i piccoli appena nati. I guai maggiori di una situazione del genere è la perdita di femmine per incapacità a deporre le uova a causa del freddo.
(continua)