Visualizza la versione completa : Cardellini e umidità
arenelapa
07-09-10, 19: 19
Ciao a tutti, sto per aquistare le mie prime coppie di cardellini major mutati, ho letto su internet che uno dei grossi pericoli per i cardellini major mutati è l'umidità, che potrebbe aumentare il rischio della coccidiosi, siccome sto costruendo una struttura esterna, una specie di voliera che ospiterà delle gabbie da 120 e considerando che abito nella pianura padana, volevo sapere se era pericoloso per i cardellini, o dovevo rivedere le mie scelte.
Grazie a tutti.
Scusa se ti parlo di un altro argomento, ma la voliera che contiene le gabbie come la stai costruendo?La sto per iniziare anche io ma non so come farla,comunque i cardellini se allevati all'esterno soffrono meno l'umidità che allevarli in un locale interno.
roberto ghidini
07-09-10, 21: 06
In pianura padana ci sono molti allevatori di cardellini,certo l umidità non aiuta,ma con qualche accortezza come l uso dell aceto nell acqua e l acquisto di soggetti allevati nelle stesse condizioni, potrai sicuramente riuscire a limitare i danni.
Luca Anniballi
08-09-10, 00: 23
Sicuramente la scelta sui nordici è più appropriata che su nominali o balcanici, comunque come dice Roby, cerca di trovare qualche soggetto magari allevato nelle stesse condizioni che intendi allevare tu, soprattutto soggetti già "abituati" a fortissimi sbalzi di umidità.
Se riesci, cerca di prendere soggetti non dell'annata. Tienici informati
arenelapa
08-09-10, 08: 51
Ciao a tutti, e grazie per le risposte, i soggetti li sto comprando da un ragazzo che alleva a Varese, il clima non dovrebbe essere così diverso dal mio.
Simone, la struttura l'ho realizzata con scatolari di ferro sezione 3x3, il tetto lo sto facendo ventilato, 2 pareti fisse sono in policarbonato e due con rete zincata e zanzariera, dove nei mesi più freddi applicherò dei pannelli in policarbonato. A struttura ultimata posterò delle foto.
Grazie a tutti per le risposte.
Goldfinch
08-09-10, 11: 27
Io allevo coppie di Tschusii all'aperto e vivo a Como, sono in collina a 400m dove tira sempre vento, nei periodi delle pioggie si sente comunque umidità e non ho mai avuto problemi, sono all'aperto dove c'è sempre un ricircolo d'aria.
Diversamente per i locali chiusi dove l'umidità può diventare stagnante se non sufficientemente ventilati.
Poi non può piovere per sempre....[]#
arenelapa
08-09-10, 13: 29
Goldfinch il problema è che quì c'è umidità anche quando non piove, tipo nebbie etcc. Comunque se non è un problema meglio. Volevo soltanto evitare di fare degli errori madornali prima di iniziare.
RenatoGala
08-09-10, 13: 32
Io allevo coppie di Tschusii all'aperto e vivo a Como, sono in collina a 400m dove tira sempre vento, nei periodi delle pioggie si sente comunque umidità e non ho mai avuto problemi, sono all'aperto dove c'è sempre un ricircolo d'aria.Diversamente per i locali chiusi dove l'umidità può diventare stagnante se non sufficientemente ventilati.
Poi non può piovere per sempre....[]#
Concordo pienamente.... si tende a demonizzare l'umidità mentre invece ritengo sia l'aria stagnante l'unica cosa davvero micidiale per i volatili.
Non credo di aver visto molti posti più umidi del Belgio eppure annualmente li vengono prodotti milioni di uccelli (cardellini compresi)... evidentemente, potendo poco contro l'umidità ambientale, in quel paese gli allevatori hanno capito che è fondamentale assicurare un adeguato riciclo dell'aria per il benessere dei loro animali. Non a caso la stragrande maggioranza degli allevamenti di fringillidi che ho visitato li erano rigorosamente all'aperto e con aviari ben ventilati.
Saluti
Renato Gala
MORRIS_73
08-09-10, 13: 52
Concordo, e’ l’aria stagnante a fare la differenza e aggiungo: selezioniamo anche e sempre i ceppi.
Dalle mie parti da questo periodo in poi, vi e’ un umidità altissima.
Spesso la mattina presto, i ciuffolotti o i cardellini hanno il piumaggio scomposto dall’umido o per “un bagno fatto” e presentano la stessa “anomalia” anche nella tarda mattinata.
Nelle giornate di pioggia e anche per piu’ giorni poi no ne parliamo.
La nebbia poi quasi di continuo avvolge le voliere e il mio stato d’animo.
A conti fatti, di anno in anno va sempre meglio, ma i soggetti che “all’occhio” manifestano “stress” o forma non ottimale devono essere rigorosamente eliminati. (ossia non portati in riproduzione).
Ma siamo tutti disposti a sacrificare sogni, speranze e denari?
Saluti
roberto ghidini
08-09-10, 18: 29
Concordo pienamente con il riciclo d aria.
Ho fatto l esempio della pianura Padana, perchè è vero che in Belgio c è molta umidità e ci sono moltissimi allevatori,ma ci sono tanti di questi che utilizzano spesso sulfaminici.
sono d'accordo con Renato, io allevo all'aperto in Trentino, quest'anno assieme alla Pianura Padana sono state le zone piu calde (ed umide ovviamente d'Italia), spesso Bolzano in Luglio è stata la città piu calda in Italia eppure non ho mai avuto problemi di mortalità o di riproduzione... Anche la mia voliera è molto ventilata.
arenelapa
08-09-10, 19: 30
Concordo pienamente con il riciclo d aria.
Ho fatto l esempio della pianura Padana, perchè è vero che in Belgio c è molta umidità e ci sono moltissimi allevatori,ma ci sono tanti di questi che utilizzano spesso sulfaminici.
Scusate l'ingnoranza, i sulfaminici aiutano a ridurre i rischi di stress e quindi di mortalità dovuti all'umidità?
i sulfamidici sono coccidiostatici,quindi bloccano la riproduzione dei coccidi,che sono protozoi presenti nell'intestino di quasi tutti i cardellini.in condizioni normali non sono dannosi,ma in condizioni di stress,dovuti ad es a freddo umido o mostre ornitologiche,possono riprodursi in maniera incontrollata e causare enterite quasi sempre letale x il delicato organismo del cardellino.x questo molti allevatori,sia Belgi che Italiani,in concomitanza dei primi freddi autunnali o durante le esposizioni,somministrano x qualche gg sulfamidico(molto diffuso SB3)in modo da prevenire eventuali impollonamenti,che nel cardellino sono sempre letali.Altri allevatori invece operano una selezione, non usando alcun medicinale e lasciando fare alla natura:quelli che sopravvivono saranno i futuri riproduttori.A ciascuno la responsabilità della sua scelta
ops scusate volevo dire"impallonamenti"
RenatoGala
09-09-10, 11: 49
è vero che in Belgio c è molta umidità e ci sono moltissimi allevatori,ma ci sono tanti di questi che utilizzano spesso sulfaminici.
Io penso che l'impiego in allevamento di trattamenti medicinali non abbia "nazionalità". Ovvero non credo sia più o meno diffusa in Belgio rispetto all'Italia o all'Olanda o alla Germania.
Sull'opportunità o meno di farne ricorso agnuno a sua coscienza può decidere.
Io, visto il numero di soggetti in allevamento, non faccio ricorso ai trattamenti in quanto posso permettermi tranquillamente di mantenere i soggetti "singolamente" per gabbia.... e dall'esperienza maturata questa gestione tende ad azzerare le cause di stress. Ciò ovviamente comporta più gabbie da pulire, più mangiatoie e beverini da servire... insomma più lavoro di gestione.
Chi ha un grosso numero di soggetti deve necessariamente sovradimensionare gli aviari. Diversamente si va incontro alle problematiche da stress che spesso vedono come rimedio immediato l'impiego di sulfamidici.
I più a rischio sono quegli allevatori che hanno allevamenti dalle dimensioni calcolate unicamente sulle coppie di riproduttori.
Costoro dimenticano che in autunno, stagione permettendo, avranno le voliere "strapiene" di novelli, spesso riempite in più riprese (gravissimo inserire nuovi inquilini in aviari già abitati) e non hanno la possibilità di "allargare" i medesimi in più alloggi.
Risultato? soggetti che si infastidiscono fino alla persecuzione, scarsamente alimentati e spesso impallati... il tutto mentre il clima, che inizia a peggiorare, richiederebbe novelli belli grassocci e dal piumaggio attillato ed in perfette condizioni di salute.
Questo per dire che anche questa problematica, così come tutte quelle che interessano gli animali domestici, hanno origine per il 90% dall'operato dell'allevatore e non dall'impiego di sulfamidici o delle condizioni climatiche generali o dalla "nazionalità" dei soggetti.
Saluti
Renato Gala
arenelapa
09-09-10, 12: 09
Ecco la struttura che sto costruendo, praticamente a 2 pareti con policarbonato e 2 con rete e zanzariera, sono indeciso se coprire con il policarbonato anche una terza parete, però leggendo quello che mi avete scritto, non ci dovrebbe essere bisogno perchè il freddo non crea problemi ai cardellini ed inoltre un maggiore ricircolo di aria riduce il tasso di umidità dannosa. Secondo voi devo rivedere qualcosa?
Per quanto riguarda i sulfaminici mi è sembrato di capire che si possono usare sia per curare che per prevenire, per curare le dosi sono scritte nelle confezioni e per la prevenzione invece che dosi bisognerebbe dare? Grazie sempre per i preziosi consigli.
di solito la prevenzione si fa con dose dimezzata,la cura con dose piena.dopo la cura si da vit K1(es Nekton tonic K) x 1 sett
arenelapa
11-09-10, 13: 16
di solito la prevenzione si fa con dose dimezzata,la cura con dose piena.dopo la cura si da vit K1(es Nekton tonic K) x 1 sett
La dose dimezzata di baicox per quanti giorni?
Nessuno che mi da pareri sulla struttura?:(
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