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marco cotti
03-04-08, 13: 55
Allarme aviaria in Svizzera. Controlli in Ticino

Un'anatra morta in Svizzera riapre il capitolo dell'influenza aviaria a due anni di distanza dal boom di casi che aveva fatto temere una grave epidemia. Le analisi sui resti del volatile hanno confermato la presenza del virus H5N1 e hanno fatto rialzare l'attenzione oltreconfine. Nessun problema invece a Como, dove, secondo gli esperti dell'Asl, non ci sarebbero rischi di diffusione della patologia. Il nuovo caso di aviaria è stato confermato nei giorni scorsi dalle autorità elvetiche e riguarda un moriglione - uccello selvatico della famiglia degli anatidi - trovato morto nella zona del Lago di Sempach, nella regione centrale della Confederazione elvetica. Berna ha deciso di rafforzare i controlli in tutte le zone di maggiore concentrazione dei volatili, comprese le Bolle di Magadino, nel Canton Ticino, a pochi chilometri da Lugano.
«In Italia non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione e non sono stati riscontrati casi - dice Giulio Gridavilla, responsabile del settore veterinario dell'Asl di Como - I controlli sulle specie selvatiche non sono mai stati interrotti e continuano abitualmente secondo un preciso piano di vigilanza, peraltro aggiornato proprio nel 2008».
Nelle riserve del Lago di Piano e del Pian di Spagna si concertano in questi giorni un gran numero di uccelli migratori. «È vero, ma non abbiamo ricevuto segnali di allarme - sottolinea Vincenzo Perrin, guardaparco della riserva del Lago del Piano - I controlli sui volatili sono effettuati direttamente dall'Asl. Le specie presenti sul territorio sono molteplici ma siamo tranquilli». Massimo De Simoni, guardaparco del Pian di Spagna, conferma che la situazione è sotto controllo. «Nel periodo invernale - dice - nella riserva abbiamo censito 3mila anatidi, cui si aggiungono migliaia di passeriformi e rapaci. Questo però è un periodo migratorio ed è impossibile fare un censimento dei volatili presenti, che in molti casi vanno a nidificare nel Nord Europa, a migliaia di chilometri di distanza. Le specie più rappresentate sono germani reali, folaghe, marzaiole e mestoloni, volatili per i quali al momento non c'è alcun allarme aviaria».


Anna Campaniello

Enzo Patané
03-04-08, 13: 59
E non ci passa più!!!!!

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Testapensante
03-04-08, 14: 07
Marco,
purtroppo non mi stupisco. Ciò che mi rammarica, lo sai, è che analoga, se non più ampia diffusione, vi è negli utlimi tre anni con altre patologie virali che passano (volutamente ?) inosservate solo perchè non bloccano importazione, esportazione, mostre e commerci (polyoma, PBFDV, paramyxovirus).
Mentre in questi caso il virus della aviaria circola con i flussi migratori (ma gli ultimi studi - vedi mio link - attribuiscono all'uomo il ruolo di vero e proprio untore), nelle altre patologie virali è indubbiamente l'attività umana: per gli impatti moltiplica il nymero dei passaggi di uccelli per ognuno di noi e trai le conseguenze.
Per favore, apriamo tutti gli occhi e iniziamo a fare qualcosa di diverso.
Non mi stancherò mai di fare questo discorso.
Massimo