Visualizza la versione completa : CITES per soggetti non anellati
Fabio Musumeci
21-09-10, 21: 55
Spesso mi è capitato di vedere, nelle uccellerie o alle mostre scambio, soggetti di razze che hanno obbligo del CITES in vendita senza nemmeno essere anellati, alla richesta del certificato i venditori erano quasi sempre disponibili a rilasciarlo, a volte però con sovrapprezzo: "....scegli quello che ti piace e poi ti faccio il CITES!", questa è la frase che mi sono sentito dire.
Vi chiedo: è legale? che valore ha il certificato rilasciato per un soggetto non anellato? se si, come si fa a dimostrare che il soggetto è quello piuttosto che un altro?
Fabio questo discorso era fattibile fino ad aprile 2009 (se non erro) in quanto da quella data è fatto obbligo di anello o microcip anche per gli animali appartenenti ad allegato B.
Ci pensi nella nostra città è impossibile sessare un pappi ci pensi a mettere un micro cip.....................
Comunque c'è da capire se la responsabilità di una dichiarazione di cessione di animali senza anello o altro ricada sul venditore o su l'acquirente che comunque puo dimostrare l'acquisto.
Ciao.
Roberto Giani
22-09-10, 09: 17
(...)
Vi chiedo: è legale? che valore ha il certificato rilasciato per un soggetto non anellato? se si, come si fa a dimostrare che il soggetto è quello piuttosto che un altro?
Se fino al 2008, anno di introduzione del "presunto" obbligo ad inanellare, era legale un uccello in CITES senza anello, purchè accompagnato da adeguata documentazione, non vedo perchè adesso tale documentazione perda di validità. Ad esempio, per tutti i soggetti nati prima del 2008 è possibile trovarne di non anellati ed essere perfettamente in regola.
Tu dici: "come si fa a dimostrare che il soggetto è quello piuttosto che un altro?". Riguardo l'identificazione dei soggetti senza anello ma con documenti CITES è semplice. Se mi nascono 3 pappagalli, ne denuncio la nascita, li carico sul registro con il n° di protocollo che mi fornisce il mio Uffico CITES e poi, quando li cedo, scrivo sul modulo di cessione quel n° di protocollo. Poi li scarico dal mio registro: 3 ne ho caricati e 3 ne ho scaricati, sono a posto. Certo che se ne carico 3 e ne vendo 5, ad un controllo avrò seri problemi...
Chi riceve i soggetti, accompagnati da documenti CITES, non si deve preoccupare della gesione del registro carico/scarico del cedente. I documenti di cessione non sono altro che autocertificazioni la cui repsonsabilità è di chi li compila. Se ci sono errori o, peggio, comportamenti fraudolenti non credo siano imputabili a chi acquisisce i soggetti. Ne risponderà il cedente.
massimo 14
22-09-10, 13: 29
c'è anche da tenere in considerazione il fatto che, spesso, si tratta di animali di importazione.
Chi importa notevoli quantità di esemplari usa, come riferimento al protocollo, il numero della fattura d'acquisto.
Vi immaginate un commerciante belga ( solo per fare un esempio) che vende 3/400 esemplari di personata ad un negozio italiano e che si trascrive ogni singolo anello?
Fabio Musumeci
22-09-10, 15: 02
Mi riferisco a quest'anno con soggetti,almeno a detta di chi li vende, novelli ma non anellati, mi sembra troppo facile fingere sempre che si tratti di uccelli nati nel 2008/2009.
Parlo di Padda e Fisheri, mettiamo quindi che io possa decidere di comprarli e mi rilasciano la cessione, posso poi allevarli e denunciare le nascite?
Se ti rilasciano una regolare cessione con tanto di protocollo e dichiara il falso il problema è di chi li vende
Fabio Musumeci
23-09-10, 15: 02
Credi quindi che non verrebbero sequestrati?
Se non sono anellati come si può dimostrare che sono nati in cattività?
La faccenda si presta a troppe interpretazioni diverse, ma perchè gli allevatori o gli appassionati devono preoccuparsi per pochi soggetti detenuti e invece i grossisti e i rivenditori non si preoccupano per centinaia di uccelli?
Invece di controllare i documenti la forestale dovrebbe controllare come vengono tenuti gli animali, un pezzo di carta (CITES) non dovrebbe autorizzare chicchesia a tenrli in modo pietoso!
Inoltre la stragrande maggioranza di soggetti mutati dovrebbe far capire che non sono stati catturati in natura, purtroppo se un Roseicollis "strilla" su un balcone i nostri vicini non si fanno scrupoli a chiamare i vigili (la forestale è andata a casa di un mio amico allevatore di Roseicollis per una denuncia di detenzione di cardellini!!!), se noi vediamo soggetti "clandestini" in un uccelleria o, peggio ancora, ad una mostra scambio non ci sognamo di chiamare nessuno, sbagliando!!!
Evidentemente ci sono interessi diversi......Purtroppo la Convenzione di Washington nata con buoni propositi si è dispersa in rivoli di interpretazioni che invece di unire in comune difesa ha dato luogo ad una Torre di Babele incredibile. L'applicazione stessa in Europa è diversa da Nazione a Nazione (ma non c'erano leggi uguali, moneta uguale, cittadinanza uguale?). In Olanda e Belgio basta l'anellino senza registri e documenti per far accettare lo stato di fatto di animale nato in cattività, in Francia la stessa normativa si applica ai mutati e per gli ancestrali limitazione di numero documenti e registro, per l'Italia (e in questo detiene la palma del più ingessato dalle leggi) migliaia di carte, denunce nascite, denunce cessioni, registro per degli Agapornis il cui prelievo in Natura risulta inesistente (sic).
Roberto Giani
23-09-10, 16: 07
Credi quindi che non verrebbero sequestrati?
Se non sono anellati come si può dimostrare che sono nati in cattività?
La faccenda si presta a troppe interpretazioni diverse, ma perchè gli allevatori o gli appassionati devono preoccuparsi per pochi soggetti detenuti e invece i grossisti e i rivenditori non si preoccupano per centinaia di uccelli?
Invece di controllare i documenti la forestale dovrebbe controllare come vengono tenuti gli animali, un pezzo di carta (CITES) non dovrebbe autorizzare chicchesia a tenrli in modo pietoso!
Inoltre la stragrande maggioranza di soggetti mutati dovrebbe far capire che non sono stati catturati in natura, purtroppo se un Roseicollis "strilla" su un balcone i nostri vicini non si fanno scrupoli a chiamare i vigili (la forestale è andata a casa di un mio amico allevatore di Roseicollis per una denuncia di detenzione di cardellini!!!), se noi vediamo soggetti "clandestini" in un uccelleria o, peggio ancora, ad una mostra scambio non ci sognamo di chiamare nessuno, sbagliando!!!
Stai esulando un po' dal tema.
Tu ti chiedi come si fa a verificare se veramente un Fischer non anellato è nato in cattività e non sia di cattura. Non è un nostro problema, è un problema di controlli del CFS o di altri organi istituzionali alle dogane.
A noi allevatori la legge italiana chiede di osservare certe regole per dimostrare che sono nati in cattività. Quando noi le osserviamo siamo a posto.
Non possiamo sostituirci agli organi di controllo e fare indagini per nostro conto, non è il nostro ruolo.
Come pure non è nostro compito indagare su come gli altri tengano gli animali. Esistono delle leggi sul benessere animale, rispettiamole per primi noi nei nostri allevamenti e lasciamo che gli organi di controllo facciano il loro dovere di ispezioni.
Ad ogni modo non mi risultano ci siano stati mai sequestri di inseparabili di cattura illegali. Non hanno un valore tale da giustificarne un contabbando, quando da noi in Europa le uccellerie sono piene di tali soggetti e sono venduti a pochi euro...
Fabio Musumeci
23-09-10, 16: 13
EVVIVA L'ITALIA!
Secondo me tutto questo, almeno per specie molto comuni, crea solo un mercato clandestino, fatto di centinaia di soggetti tenuti in malomodo (perchè nessuno poi li vuole), fregature date agli sprovveduti (poi l'uccelleria i novelli nati da quella coppia non li vuole anche se la coppia l'ha venduta) e non escludo neanche la messa in libertà di soggetti "indesiderati" (d'altronde abbandoniamo pure i cani).
E io che dovrei fare con i miei Diamanti Bavetta nati in cattività e pronipoti di soggetti che avevo quando non serviva il CITES? Li tengo e li curo vita natural durante, ma è meglio se non li faccio più riprodurre!!!
Non possiamo sostituirci agli organi di controllo e fare indagini per nostro conto, non è il nostro ruolo.
Come pure non è nostro compito indagare su come gli altri tengano gli animali. Esistono delle leggi sul benessere animale, rispettiamole per primi noi nei nostri allevamenti e lasciamo che gli organi di controllo facciano il loro dovere di ispezioni
Ti posso assicurare che il contributo dei cittadini e necessario per fa si che i reati vengano repressi sia se si tratti di maltrattamento animali sia eventi delittuosi.Magari non proseguire indagini ma informare le Forze dell'Ordine e doveroso.
Ciao
Fabio Musumeci
23-09-10, 23: 33
Ciao Marco, non intendevo dire che dobbiamo farci giustizzia da soli o svolgere indagini, è ovvio che questo è compito e dovere di chi deve fare rispettare le leggi, dico solo che non dovremmo fare finta di niente, se il nostro vicino di casa non si fa scrupolo a chiamare i vigili perchè il nostro pappagallo disturba, non dovremmo farcene noi quando qualcuno ci vende un animale e non vuole rilasciarci la documentazione, o quando siamo stati raggirati.
Inoltre ritengo che le condizioni in cui vengono tenuti gli animali è importatnte tanto quanto la corretta documentazione, non è giusto che chi fa riprodurre una coppia di Fischeri senza CITES in voliera venga punito e chi invece tiene un Ara legata ad un trespolo, in mezzo a pitoni e cavie in uno spazio ristrettissimo (come chi sappiamo noi in un "super mercato") no!
condivido in pieno quello da te riportato nel post precedente, il mio post dissentiva in parte quanto detto in parte dall'amico Roberto Giani (http://lnx.ornieuropa.com/forum/member.php?18-Roberto-Giani) .
Ciao
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