Roberto Condorelli
19-10-10, 14: 45
Carissimi,
l'utente Axel mi ha richiesto chiarimenti circa l'allevamento di organetti mutati (genere Carduelis) nella Regione Campania. Poichè ritengo che sia sempre utile che le informazioni vengano condivise, sia per stimolare eventuali integrazioni o correzioni, sia per evitare di tornare poi sull'argomento, rispondo qui sul Forum.
Come noto la legge statale 157/92, all'art. 17, stabilisce lapidariamente che sono le Regioni ad autorizzare, "regolamentandolo, l'allevamento di fauna selvatica a scopo alimentare, di ripopolamento, ornamentale ed amatoriale" .
E le Regioni (alcune) si sono scatenate.
La Regione Campania disciplina la questione con la sua Legge Regionale n. 8/96, dove all'art. 14, rubricato "Allevamenti privati", detta una serie di regole volte ad ottenere l'autorizzazione per gli "Allevamenti a scopo ornamentale o amatoriale di fauna autoctona od esotica" intendendo con esotica, probabilmente, la fauna che non è delle nostre parti (per esempio i migratori).
Fortunatamente il Legislatore campano nel primo comma del suddetto articolo scrive:
"Gli allevamenti privati di specie cacciabili possono essere a scopo di ripopolamento, alimentare, amatoriale, ornamentale o per la cessione quali richiami vivi per la caccia da appostamento. Inoltre possono essere allo stato naturale o di tipo intensivo".
Tali autorizzazioni, inserite nel punto 3), lettera C) di quel comma, sono quindi ovviamente riferite all'allevamento delle sole specie cacciabili.
L'organetto è fra queste? No.
Tali specie, infatti, sono elecante dal primo comma dell'art. 16 della stessa legge, che riporto per intero:
"Ai fini dell'esercizio venatorio è consentito abbattere esemplari di fauna selvatica appartenenti alle seguenti specie e per i periodi sottoindicati:
a) specie cacciabili dal 1° settembre al 31 dicembre: quaglia (Coturnix coturnix), tortora (Streptopeia turtur), merlo (Turdus merula), allodola (Alauda arvensis), starna (Perdix perdix), pernice rossa (Alectoris rufa), coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), lepre comune (Lepus europaeus), fagiano (Phasianus colchicus);
b) specie cacciabili dalla terza domenica di settembre al 28 febbraio: storno (Sturnus vulgaris), cesena (Turdus pilaris), tordo bottaccio (Turdus philomelos), tordo sassello (Turdus iliacus), germano reale (Anas platyrhynchos), folaga (Fulica atra), gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), alzavola (Anas crecca), canapiglia (Anas stepera), porciglione (Rallus aquaticus), fischione (Anas penepole), codone (Anas acuta), marzaiola (Anas querquedula), mestolone (Anas clypeata), moriglione (Aythya ferina), moretta (Aythya fuligula), beccaccino (Gallinago gallinago), colombaccio (Columba palumbus), frullino (Lymnocryptes minimus), beccaccia (Scolopax rusticola), taccola (Corvus monedula), pavoncella (Vanellus vanellus), cornacchia grigia (Corvus corone cornix), corvo (Corvus frugilegus), cornacchia nera (Corvus corone), ghiandaia (Garrulus glandarius), gazza (Pica pica) e volpe (Vulpes vulpes);
c) specie cacciabili dal 1° ottobre al 30 novembre: coturnice (Alectoris gaeca), capriolo (Capreolus capreolus), cervo (Cervus elaphus), daino (Dama dama);
d) specie cacciabili dal 1° ottobre al 31 dicembre oppure dal 1° novembre al 31 gennaio: cinghiale (Sus scrofa)."
Se non mi è sfuggito, non c'è alcuna specie del genere Carduelis, quindi l'allevamento dell'organetto non rientra negli angusti limiti della legge, e quindi non necessita di specifica autorizzazione.
Certo l'organetto è un uccello della fauna selvatica autoctona, e quindi parte del patrimonio indisponibile dello Stato. Questo però vale per i soggetti prelevati in natura.
Qualora si sia in grado di dimostrare che il soggetto è di allevamento (per esempio perchè inanellato, o perchè mutato - ma qui la faccenda non è così semplice), non ci sono particolari limitazioni, almeno in Campania.
Ciao
Roberto
l'utente Axel mi ha richiesto chiarimenti circa l'allevamento di organetti mutati (genere Carduelis) nella Regione Campania. Poichè ritengo che sia sempre utile che le informazioni vengano condivise, sia per stimolare eventuali integrazioni o correzioni, sia per evitare di tornare poi sull'argomento, rispondo qui sul Forum.
Come noto la legge statale 157/92, all'art. 17, stabilisce lapidariamente che sono le Regioni ad autorizzare, "regolamentandolo, l'allevamento di fauna selvatica a scopo alimentare, di ripopolamento, ornamentale ed amatoriale" .
E le Regioni (alcune) si sono scatenate.
La Regione Campania disciplina la questione con la sua Legge Regionale n. 8/96, dove all'art. 14, rubricato "Allevamenti privati", detta una serie di regole volte ad ottenere l'autorizzazione per gli "Allevamenti a scopo ornamentale o amatoriale di fauna autoctona od esotica" intendendo con esotica, probabilmente, la fauna che non è delle nostre parti (per esempio i migratori).
Fortunatamente il Legislatore campano nel primo comma del suddetto articolo scrive:
"Gli allevamenti privati di specie cacciabili possono essere a scopo di ripopolamento, alimentare, amatoriale, ornamentale o per la cessione quali richiami vivi per la caccia da appostamento. Inoltre possono essere allo stato naturale o di tipo intensivo".
Tali autorizzazioni, inserite nel punto 3), lettera C) di quel comma, sono quindi ovviamente riferite all'allevamento delle sole specie cacciabili.
L'organetto è fra queste? No.
Tali specie, infatti, sono elecante dal primo comma dell'art. 16 della stessa legge, che riporto per intero:
"Ai fini dell'esercizio venatorio è consentito abbattere esemplari di fauna selvatica appartenenti alle seguenti specie e per i periodi sottoindicati:
a) specie cacciabili dal 1° settembre al 31 dicembre: quaglia (Coturnix coturnix), tortora (Streptopeia turtur), merlo (Turdus merula), allodola (Alauda arvensis), starna (Perdix perdix), pernice rossa (Alectoris rufa), coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), lepre comune (Lepus europaeus), fagiano (Phasianus colchicus);
b) specie cacciabili dalla terza domenica di settembre al 28 febbraio: storno (Sturnus vulgaris), cesena (Turdus pilaris), tordo bottaccio (Turdus philomelos), tordo sassello (Turdus iliacus), germano reale (Anas platyrhynchos), folaga (Fulica atra), gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), alzavola (Anas crecca), canapiglia (Anas stepera), porciglione (Rallus aquaticus), fischione (Anas penepole), codone (Anas acuta), marzaiola (Anas querquedula), mestolone (Anas clypeata), moriglione (Aythya ferina), moretta (Aythya fuligula), beccaccino (Gallinago gallinago), colombaccio (Columba palumbus), frullino (Lymnocryptes minimus), beccaccia (Scolopax rusticola), taccola (Corvus monedula), pavoncella (Vanellus vanellus), cornacchia grigia (Corvus corone cornix), corvo (Corvus frugilegus), cornacchia nera (Corvus corone), ghiandaia (Garrulus glandarius), gazza (Pica pica) e volpe (Vulpes vulpes);
c) specie cacciabili dal 1° ottobre al 30 novembre: coturnice (Alectoris gaeca), capriolo (Capreolus capreolus), cervo (Cervus elaphus), daino (Dama dama);
d) specie cacciabili dal 1° ottobre al 31 dicembre oppure dal 1° novembre al 31 gennaio: cinghiale (Sus scrofa)."
Se non mi è sfuggito, non c'è alcuna specie del genere Carduelis, quindi l'allevamento dell'organetto non rientra negli angusti limiti della legge, e quindi non necessita di specifica autorizzazione.
Certo l'organetto è un uccello della fauna selvatica autoctona, e quindi parte del patrimonio indisponibile dello Stato. Questo però vale per i soggetti prelevati in natura.
Qualora si sia in grado di dimostrare che il soggetto è di allevamento (per esempio perchè inanellato, o perchè mutato - ma qui la faccenda non è così semplice), non ci sono particolari limitazioni, almeno in Campania.
Ciao
Roberto