Matte
22-10-10, 11: 04
Oltre 500 Pappagalli Cenerini confiscati nella Repubblica Democratica del Congo
2010 10/18
Il 18 Settembre 2010 le autorità della Repubblica Democratica del Congo hanno confiscato all’aeroporto di Kavumo una spedizione di 523 pappagalli Cenerini destinata a SIngapore.
I Cenerini sono stati portati al Lwiro Primate Sanctuary dove si stanno attivando per fornire la prima assistenza in una situazione chiaramente molto difficile per tutto lo staff.
Il World Parrot Trust ha inviato dei fondi di emergenza e continuerà a sostenere questo intervento di recupero e di riabilitazione. Stiamo anche assistendo il centro con informazioni e consigli sul mantenimento dei pappagalli e sugli aspetti sanitari.
Saremo molto grati a chiunque vorrà contribuire ai nostri sforzi con una donazione che potrà essere effettuata su http://www.parrots.org/marcom/savethegreys/
18 Ottobre 2010
Partenza!
I Dott.ri Davide De Guz e Gino Conzo, specialisti aviari del Team Veterinario del World Parrot Trust, in partenza dall’aeroporto di Venezia per la Repubblica Democratica del Congo per assistere il Lwiro Primate Sanctuary nella cura e nella riabilitazione dei circa 500 pappagalli Cenerini confiscati a Settembre al commercio illegale.
Con loro portano 4 chili di integratori fitoterapici e di farmaci donati da GEAVET srl http://www.geavet.com/ oltre a un’apparecchio portatile per l’anestesia, procurato a tempo di record dal Dott. Tommaso Collarile al quale siamo molto grati, che verrà donato al Lwiro Primate Sanctuary.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Il World Parrot Trust è molto grato tutti coloro che hanno inviato una donazione e che hanno reso possibile questo intervento. Grazie!
Foto e aggiornamenti su http://www.facebook.com/album.php?aid=29848&id=125881990765388
L’UE vieta le importazioni degli uccelli selvatici
2007 10/25
Una notizia da festeggiare...
L'Unione Europea cessa definitivamente il commercio degli uccelli di cattura
L'11 Gennaio, la Commissione Europea ha annunciato che i Veterinari Ufficiali dei 27 paesi europei hanno votato all'unanimità di far cessare le importazioni degli uccelli selvatici. Il blocco temporaneo delle importazioni è stato prorogato fino al 30 Giugno, il giorno successivo, il 1 Luglio 2007, entrerà in vigore il blocco definitivo. Dopo una campagna durata sei lunghi anni, e con il sostegno di migliaia di individui e di centinaia di associazioni, noi al World Parrot Trust siamo entusiasti del fatto che tutti questi sforzi hanno portato ad un risultato così chiaro e straordinario. Mentre il blocco temporaneo delle importazioni ha risparmiato oltre cinque milioni di uccelli selvatici, quello permanente continuerà a salvare circa quattro milioni di uccelli ogni anni, per sempre...
La strada lunga e tortuosa verso la vittoria...
di Jamie Gilardi
E' impossibile occuparsi di pappagalli per un qualsiasi periodo di tempo senza che il commercio degli uccelli selvatici non mostri la sua natura oscura. Sia che vi troviate nel cuore delle foreste amazzoniche, nello sperduto outback australiano, o in un negozio di animali a Londra o a Los Angeles, i lunghi e infidi tentacoli del commercio sono ovunque. Perciò, non sorprende che nel 1989, quando venne fondato il World Parrot Trust, Mike Reynolds scrisse sul primo numero di PsittaScene "Per favore, cessate l'olocausto dei pappagalli", facendo notare che l'intervento immediato che avrebbe migliorato le prospettive di sopravvivenza dei pappagalli sarebbe stato quella di "vietare le spedizioni di massa di pappagalli di cattura da un paese all'altro."
Il commercio degli uccelli selvatici che minaccia i pappagalli in tutto il mondo, causando sofferenze inimmaginabili ai milioni di uccelli coinvolti, rappresentava un bersaglio perfetto per gli obiettivi del WPT per la conservazione ed il benessere dei pappagalli.
Da allora, abbiamo imparato molto sul commercio, su quanto le catture possono essere distruttive per le popolazioni selvatiche, e su quanti siano realmente pochi gli uccelli che sopravvivono dal momento della cattura a quello della vendita finale. Abbiamo anche imparato quali sono le malattie che possono trasmettere gli uccelli importati, spesso contratte dopo che vengono catturati, e che hanno causato dei focolai pericolosi e costosi nei paesi importatori.
Il lato positivo è che ora sappiamo quali sono le soluzioni che risolvono questi problemi, e quali sono quelle che non funzionano.
Nei primi anni '90, vennero fatti due tentativi paralleli ai due lati dell'Atlantico. In Europa, tre associazioni - RSPB, RSPCA, e EIA - collaborarono insieme per sollecitare la fine delle importazioni europee degli uccelli selvatici. Ottennero dei risultati importanti con le linee aeree, molte delle quali aderirono alla richiesta di cessare di trasportare le spedizioni commerciali di uccelli selvatici. Ispirarono anche un'importante Risoluzione del Parlamento Europeo a favore della fine delle importazioni di uccelli selvatici. Tuttavia, i commercianti alla fine trovarono il modo di aggirare i divieti delle linee aeree, e la Commissione Europea non intervenne.
Le associazioni negli USA - forse grazie solo alla buona fortuna - ottennero un successo più duraturo. Basandosi su una nuova legge dello stato di New York sul commercio degli uccelli, le associazioni sollecitarono il governo federale a seguire questo esempio, vietando le importazioni della maggior parte degli uccelli selvatici, principalmente dei pappagalli.
Nel 1992, venne varato il Wild Bird Conservation Act con il voto unanime di entrambe le Case del Congresso (tutti amano i pappagalli!) eliminando il primato degli USA come maggiore importatore mondiale di pappagalli selvatici.
In seguito a questa legge, il mercato è cambiato drasticamente, negli USA l'avicoltura è prosperata e le malattie aviari sono diminuite notevolmente. I ricercatori che lavoravano per i progetti di conservazione nel Nuovo Mondo, registravano anche quante volte venivano prelevati illegalmente i nidiacei o le uova delle coppie che stavano studiando. Separatamente, questi dati non erano molto interessanti, ma quando sono stati combinati si sono rivelati straordinariamente importanti (vedi PsittaScene Vol 13.3 Ago. 2001). I Dr. Catherine Toft (UC Davis) e Timothy Wright (allora alla UC San Diego) hanno sollecitato con successo i loro colleghi sparsi nell'emisfero occidentale a collaborare ad uno studio di gruppo sulle catture illegali dei pappagalli. La loro pubblicazione - con 26 autori! - ha avuto diverse conseguenze realmente uniche. Ha dimostrato che le catture illegali stavano causando un impatto devastante sulle specie di pappagalli che erano teoricamente protette. In molti casi, le catture avvenivano nella metà dei nidi. Hanno anche dimostrato che i livelli delle catture illegali sono stati ridotti di oltre la metà dopo che gli USA hanno cessato di importare pappagalli selvatici. Morale: i divieti funzionano.
E' raro che una piccola associazione affronti un problema enorme, ed è ancora più raro che riesca a vincere la sfida.
E' in questo scenario di eventi, di successi, di opportunità perse, e di gravi preoccupazioni, che il World Parrot Trust, alla fine del 2000, ha iniziato una campagna per far cessare le importazioni di uccelli selvatici in Europa. Sapevamo che sarebbe stato rischioso, e, fino all'ultimo minuto, non sapevamo se avremmo mai raggiunto il nostro obiettivo. Ma sapevamo anche che la nostra coscienza non ci permetteva di non fare nulla, non se avevamo realmente a cuore la conservazione ed il benessere dei pappagalli.
Negli ultimi anni, la campagna contro le importazioni europee si è svolta parallelamente ed insieme a tutte le nostre altre attività, e riteniamo che sia simbolico che, al raggiungimento del suo traguardo, si svolga nello stesso modo anche in questo numero di PsittaScene (Febbraio 2007). Nelle prossime pagine abbiamo elencato le tappe principali di questo cammino. Noterete che fin dall'inizio ci siamo resi conto che l'unico modo per raggiungere i nostri obiettivi era quello di collaborare con un gran numero di individui e di associazioni, e siamo felici di averlo fatto. Abbiamo un enorme debito di gratitudine verso i nostri numerosi sostenitori e collaboratori - veramente troppi per citarli tutti.
2010 10/18
Il 18 Settembre 2010 le autorità della Repubblica Democratica del Congo hanno confiscato all’aeroporto di Kavumo una spedizione di 523 pappagalli Cenerini destinata a SIngapore.
I Cenerini sono stati portati al Lwiro Primate Sanctuary dove si stanno attivando per fornire la prima assistenza in una situazione chiaramente molto difficile per tutto lo staff.
Il World Parrot Trust ha inviato dei fondi di emergenza e continuerà a sostenere questo intervento di recupero e di riabilitazione. Stiamo anche assistendo il centro con informazioni e consigli sul mantenimento dei pappagalli e sugli aspetti sanitari.
Saremo molto grati a chiunque vorrà contribuire ai nostri sforzi con una donazione che potrà essere effettuata su http://www.parrots.org/marcom/savethegreys/
18 Ottobre 2010
Partenza!
I Dott.ri Davide De Guz e Gino Conzo, specialisti aviari del Team Veterinario del World Parrot Trust, in partenza dall’aeroporto di Venezia per la Repubblica Democratica del Congo per assistere il Lwiro Primate Sanctuary nella cura e nella riabilitazione dei circa 500 pappagalli Cenerini confiscati a Settembre al commercio illegale.
Con loro portano 4 chili di integratori fitoterapici e di farmaci donati da GEAVET srl http://www.geavet.com/ oltre a un’apparecchio portatile per l’anestesia, procurato a tempo di record dal Dott. Tommaso Collarile al quale siamo molto grati, che verrà donato al Lwiro Primate Sanctuary.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Il World Parrot Trust è molto grato tutti coloro che hanno inviato una donazione e che hanno reso possibile questo intervento. Grazie!
Foto e aggiornamenti su http://www.facebook.com/album.php?aid=29848&id=125881990765388
L’UE vieta le importazioni degli uccelli selvatici
2007 10/25
Una notizia da festeggiare...
L'Unione Europea cessa definitivamente il commercio degli uccelli di cattura
L'11 Gennaio, la Commissione Europea ha annunciato che i Veterinari Ufficiali dei 27 paesi europei hanno votato all'unanimità di far cessare le importazioni degli uccelli selvatici. Il blocco temporaneo delle importazioni è stato prorogato fino al 30 Giugno, il giorno successivo, il 1 Luglio 2007, entrerà in vigore il blocco definitivo. Dopo una campagna durata sei lunghi anni, e con il sostegno di migliaia di individui e di centinaia di associazioni, noi al World Parrot Trust siamo entusiasti del fatto che tutti questi sforzi hanno portato ad un risultato così chiaro e straordinario. Mentre il blocco temporaneo delle importazioni ha risparmiato oltre cinque milioni di uccelli selvatici, quello permanente continuerà a salvare circa quattro milioni di uccelli ogni anni, per sempre...
La strada lunga e tortuosa verso la vittoria...
di Jamie Gilardi
E' impossibile occuparsi di pappagalli per un qualsiasi periodo di tempo senza che il commercio degli uccelli selvatici non mostri la sua natura oscura. Sia che vi troviate nel cuore delle foreste amazzoniche, nello sperduto outback australiano, o in un negozio di animali a Londra o a Los Angeles, i lunghi e infidi tentacoli del commercio sono ovunque. Perciò, non sorprende che nel 1989, quando venne fondato il World Parrot Trust, Mike Reynolds scrisse sul primo numero di PsittaScene "Per favore, cessate l'olocausto dei pappagalli", facendo notare che l'intervento immediato che avrebbe migliorato le prospettive di sopravvivenza dei pappagalli sarebbe stato quella di "vietare le spedizioni di massa di pappagalli di cattura da un paese all'altro."
Il commercio degli uccelli selvatici che minaccia i pappagalli in tutto il mondo, causando sofferenze inimmaginabili ai milioni di uccelli coinvolti, rappresentava un bersaglio perfetto per gli obiettivi del WPT per la conservazione ed il benessere dei pappagalli.
Da allora, abbiamo imparato molto sul commercio, su quanto le catture possono essere distruttive per le popolazioni selvatiche, e su quanti siano realmente pochi gli uccelli che sopravvivono dal momento della cattura a quello della vendita finale. Abbiamo anche imparato quali sono le malattie che possono trasmettere gli uccelli importati, spesso contratte dopo che vengono catturati, e che hanno causato dei focolai pericolosi e costosi nei paesi importatori.
Il lato positivo è che ora sappiamo quali sono le soluzioni che risolvono questi problemi, e quali sono quelle che non funzionano.
Nei primi anni '90, vennero fatti due tentativi paralleli ai due lati dell'Atlantico. In Europa, tre associazioni - RSPB, RSPCA, e EIA - collaborarono insieme per sollecitare la fine delle importazioni europee degli uccelli selvatici. Ottennero dei risultati importanti con le linee aeree, molte delle quali aderirono alla richiesta di cessare di trasportare le spedizioni commerciali di uccelli selvatici. Ispirarono anche un'importante Risoluzione del Parlamento Europeo a favore della fine delle importazioni di uccelli selvatici. Tuttavia, i commercianti alla fine trovarono il modo di aggirare i divieti delle linee aeree, e la Commissione Europea non intervenne.
Le associazioni negli USA - forse grazie solo alla buona fortuna - ottennero un successo più duraturo. Basandosi su una nuova legge dello stato di New York sul commercio degli uccelli, le associazioni sollecitarono il governo federale a seguire questo esempio, vietando le importazioni della maggior parte degli uccelli selvatici, principalmente dei pappagalli.
Nel 1992, venne varato il Wild Bird Conservation Act con il voto unanime di entrambe le Case del Congresso (tutti amano i pappagalli!) eliminando il primato degli USA come maggiore importatore mondiale di pappagalli selvatici.
In seguito a questa legge, il mercato è cambiato drasticamente, negli USA l'avicoltura è prosperata e le malattie aviari sono diminuite notevolmente. I ricercatori che lavoravano per i progetti di conservazione nel Nuovo Mondo, registravano anche quante volte venivano prelevati illegalmente i nidiacei o le uova delle coppie che stavano studiando. Separatamente, questi dati non erano molto interessanti, ma quando sono stati combinati si sono rivelati straordinariamente importanti (vedi PsittaScene Vol 13.3 Ago. 2001). I Dr. Catherine Toft (UC Davis) e Timothy Wright (allora alla UC San Diego) hanno sollecitato con successo i loro colleghi sparsi nell'emisfero occidentale a collaborare ad uno studio di gruppo sulle catture illegali dei pappagalli. La loro pubblicazione - con 26 autori! - ha avuto diverse conseguenze realmente uniche. Ha dimostrato che le catture illegali stavano causando un impatto devastante sulle specie di pappagalli che erano teoricamente protette. In molti casi, le catture avvenivano nella metà dei nidi. Hanno anche dimostrato che i livelli delle catture illegali sono stati ridotti di oltre la metà dopo che gli USA hanno cessato di importare pappagalli selvatici. Morale: i divieti funzionano.
E' raro che una piccola associazione affronti un problema enorme, ed è ancora più raro che riesca a vincere la sfida.
E' in questo scenario di eventi, di successi, di opportunità perse, e di gravi preoccupazioni, che il World Parrot Trust, alla fine del 2000, ha iniziato una campagna per far cessare le importazioni di uccelli selvatici in Europa. Sapevamo che sarebbe stato rischioso, e, fino all'ultimo minuto, non sapevamo se avremmo mai raggiunto il nostro obiettivo. Ma sapevamo anche che la nostra coscienza non ci permetteva di non fare nulla, non se avevamo realmente a cuore la conservazione ed il benessere dei pappagalli.
Negli ultimi anni, la campagna contro le importazioni europee si è svolta parallelamente ed insieme a tutte le nostre altre attività, e riteniamo che sia simbolico che, al raggiungimento del suo traguardo, si svolga nello stesso modo anche in questo numero di PsittaScene (Febbraio 2007). Nelle prossime pagine abbiamo elencato le tappe principali di questo cammino. Noterete che fin dall'inizio ci siamo resi conto che l'unico modo per raggiungere i nostri obiettivi era quello di collaborare con un gran numero di individui e di associazioni, e siamo felici di averlo fatto. Abbiamo un enorme debito di gratitudine verso i nostri numerosi sostenitori e collaboratori - veramente troppi per citarli tutti.