Alamanno Capecchi
12-11-10, 18: 29
Tramonti.
11 novembre 2010
Costretto a passare la maggior parte del tempo seduto su una sedia a rotelle, le finestre sono per me balconi sul mondo.
E’ il tramonto: il cielo è azzurro intenso, un volo di gabbiani, una ventina, si dirige verso il mare, verso un festone di nubi grigio tenue che gli ultimi raggi del sole orlano di rame, d’oro e d’argento: spettacolo bellissimo, affascinante.
Poi mi sposto alla finestra che guarda verso la campagna. I miei ulivi si stagliano nel cielo ormai quasi blu. Odo i canti del pettirosso e dei merli che si danno la “buonanotte”. “ C’è pace tra gli ulivi”
Chiudo le imposte e inizio a leggere: “Il sorriso di Angelica”, l’ultimo romanzo di Andrea Camilleri, il mio scrittore preferito.
Alle venti accendo il televisore per il telegiornale. Tra le tante notizie, il solito elenco di “calamità naturali”: frane, smottamenti, inondazioni…
Uomo è duro continuare a chiamarti Homo sapiens!
11 novembre 2010
Costretto a passare la maggior parte del tempo seduto su una sedia a rotelle, le finestre sono per me balconi sul mondo.
E’ il tramonto: il cielo è azzurro intenso, un volo di gabbiani, una ventina, si dirige verso il mare, verso un festone di nubi grigio tenue che gli ultimi raggi del sole orlano di rame, d’oro e d’argento: spettacolo bellissimo, affascinante.
Poi mi sposto alla finestra che guarda verso la campagna. I miei ulivi si stagliano nel cielo ormai quasi blu. Odo i canti del pettirosso e dei merli che si danno la “buonanotte”. “ C’è pace tra gli ulivi”
Chiudo le imposte e inizio a leggere: “Il sorriso di Angelica”, l’ultimo romanzo di Andrea Camilleri, il mio scrittore preferito.
Alle venti accendo il televisore per il telegiornale. Tra le tante notizie, il solito elenco di “calamità naturali”: frane, smottamenti, inondazioni…
Uomo è duro continuare a chiamarti Homo sapiens!