marco cotti
27-11-10, 10: 06
BREVE MONOGRAFIA DEL GENERE "PAROARIA"
a cura di G. P. Mignone
II Cardinale ciuffo rosso, Paroaria coronata (Miller), è altrettanto diffuso tra gli ornitofili del Cardinale rosso ed a anch'esso un volatile senza alcun dubbio altrettanto appariscente tra le Specie appartenenti al gruppo ascritto al Genere Paroaria.
Allevato sia per il canto sia per il comportamento battagliero tra maschi e femmine sia infine per it piumaggio e giudicato nel corso di Mostre Ornitologiche assai seguite.
La tecnica di trattamento e di riproduzione in cattività si può compendiare nei seguenti due aspetti-base:
a) Tecnica di mantenimento: miscuglio di semi per esotici + uova di formica secche e ammollate in acqua o latte allungato + pastone per insettivori a becco fino + verdura varia + frutta in quantità;
b) Tecnica di riproduzione: all'elenco
a) annettere le larve di coleottero della farina ed altri insetti (ragni, afidi, altri coleotteri, etc.), larve di mosca carnaria. Non appetisce, secondo l'esperienza dell'autore, carne comunque preparata.
Appetisce invece, come il Cardinale rosso, i semi di girasole della varietà piccola ed anche semi di melone.
Quail sono gli altri aspetti rilevanti nelle tecniche e nei metodi di trattamento del Cardinale ciuffo rosso?
E' anzitutto interessante osservare che in pratica riesce difficile distinguere tra loro i sessi.
A questo proposito, suggerirei di osservare bene il ciuffo de lmaschio che è di un rosso piu brillante, anche se ad un controllo visivo i nostri occhi difficilmente avvertono tale leggera forma di dimorfismo sessuale, che peraltro invece assai meglio avvertibile alla luce solare e più precisamente in controluce.
Dalle strutture cromatiche cos' appena delineate, passiamo ora al comportamento o etologia riproduttiva.
Durante gli approcci amorosi, ho notato Ia femmina in particolari atteggiamenti: ail pendenti (non distese), tanto da dare l'impressione ad un inesperto di un soggetto ammalato.
Circa il nido non sussistono invero particolari problemi per questa Specie: si adatta bene al nido classico; a però curiosoil loro comportamento di costante cura e pulizia del nido stesso che, oltretutto, sanno costruire a regola d'arte anche in cattività.
La deposizione a solitamente di tre o quattro uova al massimo, quasi mai superiore: ciò non deve stupire, data anche la mole degli individui.
I pullus schiudono non con gli occhi incollati, ma con gli occhi gia aperti.
Circa l'inanellamento a presso di not raccomandato l'anellino del diametro di mm. 3,5, ma, a mio giudizio, è forse desiderabile una misura diametrale un poco più ampia, giacchè mi a occorso di osservare anellini siffatti che risultavano piuttosto stretti, con tutte le implicite conseguenze negative negli individui ad. Ho spesso notato Ia loro propensione a fare it bagno in pieno inverno, con una temperatura esterna da rabbrividire. Altro tipico costume, specie nel periodo d'allevamento, a quello che manifestano inoltrandosi nell'erba alta alla ricerca di prede vive (afidi ed altri insetti e loro larve).
Per quanto riguarda le altre Specie di Cardinali, a opportuno sinteticamente richiamarsi ai tre Generi che li raggruppano e, precisamente,
al Genere Paroaria Bonaparte, cui spetta come abbiamo visto il Cardinale ciuffo rosso,
il Domenicano,
il Becco giallo
ed il Gote nere,
al Genere Gubernatrix Lesson cui spetta il Cardinale verde al quale abbiamo dedicato una Nota apparsa su questo forum, ed infine al desueto Genere Richmondena Mathews et Iredale, ora incluso in Cardinalis al quale spetta ii Cardinale rosso, Cardinalis cardinalis (Linneo),
Specie anche questa gia trattata in apposita Nota su questo forum.
Assai conosciuto ed anche molto interessante il Genere Lophospingus cui sono ascritte due Specie monotipiche:
il Cardinale ciuffo nero, Lophospingus pusilius (Burmeister) o Zigolo ciuffato americano, i cui areali si spingono dal sud della Bolivia all'ovest del Paraguay, fino al nord dell'Argentina, in territori arbustivi,
ed il Cardinale ciuffo grigio, Lophospingus griseocristatus (Lafresnaye et d'Orbigny) anch'esso ecologicamente dipendente da zone arbustive boliviane e del nord dell'Argentina.
I testi classici dell'Ornitologia ne danno sconosciuta la biologia riproduttiva poichè nessun naturalista-ornitologo ha effettuato studi speciali in materia di queste Specie, ma poichè esse si incontrano con una certa frequenza alle Mostre Ornitologiche, particolarmente it Cardinale ciuffo nero, tenterò) ora di colmare io stesso questa lacuna dei testi scientifici con i dati osservativi raccolti sul Cardinale ciuffo nero o, brevemente, Cardinale boliviano, nel corso di studi in cattività (dott. Amyler, 1939).
E' subito da rilevare che rare sono le occasioni, da parte di detti Uccelli, impropriamente annessi ai Cardinali, di potersi riprodurre in cattività: infatti, la bibliografia ornitologica è nulla al riguardo.
A questo proposito trovo registrati nei miei appunti dati talora frammentari, limitati per lo più ad osservazioni basali, anche se in qualche punto abbastanza analitiche.
II Cardinale ciuffo nero abbisogna, come tuti i Cardinali di una voliera esterna, ma particolarmente anche di un certo periodo, direi abbastanza lungo (ca. 2 anni) di assuefazione allavoliera.
Questa Specie costruisce un nido a coppa e sceglie di preferenza l'allocazione più nascosta, la, ad es., dove la copertura delle voliere confina con la sommite delle piante che guarniscono le voliere stesse. La costruzione viene fatta con teneri e piccoli fili d'erba ed it rivestimento con piume e sfilacci.
La deposizione, secondo i dati in mio possesso, è mediamente di 3 uova; l'incubazione dura 13 giorni; gli juv. presentano piumino grigio; l'involo si verifica a ca. 20 giorni, cui seguono peraltro ca. 2 settimane di svezzamento, talvolta meno.
Le uova presentano forma ellittica allungata (non trovo, purtroppo, appunti sui dati ponderali e allometrici), di color verde-blu con piccole macchie brune.
L'incubazione mi risulta curata dalla sola che tollera senza difficoltà anche i controlli ornitologici.
Com'è consuetudine generale per i pulcini degli Emberizidi, essi possono venir nutriti con piccole larve di coleottero della farina (decapitate e poi ancora tagliate in piccoli pezzi), afidi, semi immaturi selvatici, uova di formica, verdure e in particolare radichiello o Dente di leone o Soffione: una pianta ben conosciuta che appartiene alla grande Famiglia delle Composite (Cichoriaceae) ed ii cui nome scientifico Taraxacum officinalis, Web.
II consumo di prede vive a molto alto.
In qualche caso a 22 giorni dalla schiusa i pulcini possono già nutrirsi da soli con alimenti molli.
Si è anche notato che talvolta, specie quando la precedente nidiata è a buon punto, il maschio diventa irrequieto e si accinge poi da solo a costruire un nuovo nido, vicino al precedente; talvolta (costume invero inconsueto!) gli juv. della precedente nidiata si dedicano all'imbeccamento, sia pure entro certi limiti, dei fratelli del nido seguente il loro.
Si può anche stabilire che l'involo degli juv. a pressochè contemporaneo it più delle volte: cio sottende un loro allevamento ed una loro assistenza da parte degli ad. accurati e rigorosi. Mi risultano invece negativi gli affidamenti dei pullus di Cardinale ciuffo nero a balie di altre Specie.
Ritornando ora al gruppo vero e proprio dei Cardinali, si può dire che gran parte di queste Specie 6 ascrittibile al Genere Paroaria creato dal famoso naturalista ornitologo, dalla vita breve e avventurosa, primogenito di Luciano e di Alexandrine de Bleschamps, vale a dire Charles Lucien Jules Laurent Bonaparte, Principe di Musignano e di Canino (1803-1857).
Vediamone brevemente le possibilità ibridologiche, sulla base delle distanze di affinità (D. A.) con gli altri Cardinali.
Invero il Genere Paroaria di Ch. Bonaparte si differenzia ottimamente nel gruppo dei Cardinali; motto meglio ad es. del Genere Gubernatrix Lesson, cui a ascritto it Cardinale verde Gubernatrix cristata (Vieillot).
La realtà ibridologica di questo Genere (II Paroaria) a dunque cosi evidente da non richiedere molte righe di commento. Vediamo in dettaglio, iniziando it nostro esame dal Cardinale ciuffo rosso.
Le affinità genetiche forti del Cardinale ciuffo rosso non fanno eccezione alla ptu importante regola ibridologica; sono, voglio dire, del tipo intragenerico, cioe dentro it Genere: indice, questo, anzitutto di una razionale collocazione sistematica specifica (cosiddetta « Buona unite sistematica").
Determinati i gradi genetici emergono valori di affinita forti tra it Cardinale ciuffo rosso ed il Domenicano, Paroaria dominicana (Linneo), in ambedue le direzioni di accoppiamento. Essi depongono, tuttavia, nella diagnosi, preferibilmente per la direzione:
Cardinale ciuffo rosso x y Cardinale domenicano.
Questa ibridazione pone in giuoco, tra l'altro, it fattore ciuffo che, come noto, a assente net Cardinale domenicano e inoltre non si pub escludere che tali ibridi presentino anche (non sempre) fertilità « inter se ." e/o nei reincroci.
Altre ibridazioni intrageneriche riguardano iI Cardinale becco giallo, Paroaria capitata (d'Orbigny et Lafresnaye) ed it Guance nere, Paroaria gularis (Linneo).
Come ho detto, le affinità intrageneriche sono dunque di un certo affidamento, poichè secondo quanto mi consta evidenziano altresi un tipo di affinità costante.
Si danno poi gradi di affinità intermedia, peraltro di relativo affidamento, anche in campo intergenerico (cioe oltre it Genere) con il Cardinale verde, nella diagnosi, preferibilmente per la direzione:
a Cardinale ciuffo rosso x y Cardinale verde, ma, nelle interazioni pigmentarie tra i due tipi di strutture cromatiche it colore tipico e quello del ciuffo del d troveranno ardue possibility di estrinsecazione.
Quanto all'ibridazione con it Cardinale rosso, di cui abbiamo già trattato, certamente motto interessante all'ottica dei possibili risultati cromatici negli ibridi, vorrei tuttavia precisare che trattasi comunque di tentativi ibridologici riguardanti Specie piuttosto distanti tra loro, dal punto di vista dell'affinità genetica: infatti i calcoli genetici porgono gradi di affinità debole, anche se non proprio negative, e tutt'al pib l'ibridazione si pub ben tentare in via sperimentale, visto it grado, per altro dando per scontate ridotte speranze di esito positivo in dipendenza delle difficoltà di sviluppo degli embrioni, posto che ereditano un patrimonio genetico in-stabile e piuttosto carente.
A dispetto della sua appartenenza al gruppo dei Cardinali, come abbiamo già fatto presente in altra Nota, il Cardinale rosso e Specie controversa in tassonomia ed in sistematica: da taluni sistematici viene associata alla Sottofamiglia dei Fringillini (Fringillinae); da altri alla Sottofamiglia degli Emberizini (Emberizinae) cui sono associati anche il Cardinale ciuffo rosso, it Domenicano, tl Guance nere; da altri ancora associato a Sottofamiglia specifica, quella dei Cardinalini (Cardinalinae).
Ora, bisogna che teniamo ben presente che, scientificamente, l'ibridazione a ammessa fino a livello di Sottofamiglia e non di Famiglia. Come si vede, il Cardinale rosso e assai difficile per molti e notevoli versi e non presenta, nell'ibridazione con gli altri Cardinali, interessanti prospettive.
Ma ne abbiamo già parlato in altra Nota, evidenziando gradi di affinità intermedia con it Cardinale verde, doe valori genetici d'affinità interessanti tra le due Specie. Tra Cardinale rosso e Cardinale ciuffo rosso potrebbe ancora es-sere interessante un tour de force di esperimenti, anche se purtroppo dubbio si appalesa biologicamente lo sviluppo embriogenetico degli ibridi.
Giuseppe Paolo Mignone
a cura di G. P. Mignone
II Cardinale ciuffo rosso, Paroaria coronata (Miller), è altrettanto diffuso tra gli ornitofili del Cardinale rosso ed a anch'esso un volatile senza alcun dubbio altrettanto appariscente tra le Specie appartenenti al gruppo ascritto al Genere Paroaria.
Allevato sia per il canto sia per il comportamento battagliero tra maschi e femmine sia infine per it piumaggio e giudicato nel corso di Mostre Ornitologiche assai seguite.
La tecnica di trattamento e di riproduzione in cattività si può compendiare nei seguenti due aspetti-base:
a) Tecnica di mantenimento: miscuglio di semi per esotici + uova di formica secche e ammollate in acqua o latte allungato + pastone per insettivori a becco fino + verdura varia + frutta in quantità;
b) Tecnica di riproduzione: all'elenco
a) annettere le larve di coleottero della farina ed altri insetti (ragni, afidi, altri coleotteri, etc.), larve di mosca carnaria. Non appetisce, secondo l'esperienza dell'autore, carne comunque preparata.
Appetisce invece, come il Cardinale rosso, i semi di girasole della varietà piccola ed anche semi di melone.
Quail sono gli altri aspetti rilevanti nelle tecniche e nei metodi di trattamento del Cardinale ciuffo rosso?
E' anzitutto interessante osservare che in pratica riesce difficile distinguere tra loro i sessi.
A questo proposito, suggerirei di osservare bene il ciuffo de lmaschio che è di un rosso piu brillante, anche se ad un controllo visivo i nostri occhi difficilmente avvertono tale leggera forma di dimorfismo sessuale, che peraltro invece assai meglio avvertibile alla luce solare e più precisamente in controluce.
Dalle strutture cromatiche cos' appena delineate, passiamo ora al comportamento o etologia riproduttiva.
Durante gli approcci amorosi, ho notato Ia femmina in particolari atteggiamenti: ail pendenti (non distese), tanto da dare l'impressione ad un inesperto di un soggetto ammalato.
Circa il nido non sussistono invero particolari problemi per questa Specie: si adatta bene al nido classico; a però curiosoil loro comportamento di costante cura e pulizia del nido stesso che, oltretutto, sanno costruire a regola d'arte anche in cattività.
La deposizione a solitamente di tre o quattro uova al massimo, quasi mai superiore: ciò non deve stupire, data anche la mole degli individui.
I pullus schiudono non con gli occhi incollati, ma con gli occhi gia aperti.
Circa l'inanellamento a presso di not raccomandato l'anellino del diametro di mm. 3,5, ma, a mio giudizio, è forse desiderabile una misura diametrale un poco più ampia, giacchè mi a occorso di osservare anellini siffatti che risultavano piuttosto stretti, con tutte le implicite conseguenze negative negli individui ad. Ho spesso notato Ia loro propensione a fare it bagno in pieno inverno, con una temperatura esterna da rabbrividire. Altro tipico costume, specie nel periodo d'allevamento, a quello che manifestano inoltrandosi nell'erba alta alla ricerca di prede vive (afidi ed altri insetti e loro larve).
Per quanto riguarda le altre Specie di Cardinali, a opportuno sinteticamente richiamarsi ai tre Generi che li raggruppano e, precisamente,
al Genere Paroaria Bonaparte, cui spetta come abbiamo visto il Cardinale ciuffo rosso,
il Domenicano,
il Becco giallo
ed il Gote nere,
al Genere Gubernatrix Lesson cui spetta il Cardinale verde al quale abbiamo dedicato una Nota apparsa su questo forum, ed infine al desueto Genere Richmondena Mathews et Iredale, ora incluso in Cardinalis al quale spetta ii Cardinale rosso, Cardinalis cardinalis (Linneo),
Specie anche questa gia trattata in apposita Nota su questo forum.
Assai conosciuto ed anche molto interessante il Genere Lophospingus cui sono ascritte due Specie monotipiche:
il Cardinale ciuffo nero, Lophospingus pusilius (Burmeister) o Zigolo ciuffato americano, i cui areali si spingono dal sud della Bolivia all'ovest del Paraguay, fino al nord dell'Argentina, in territori arbustivi,
ed il Cardinale ciuffo grigio, Lophospingus griseocristatus (Lafresnaye et d'Orbigny) anch'esso ecologicamente dipendente da zone arbustive boliviane e del nord dell'Argentina.
I testi classici dell'Ornitologia ne danno sconosciuta la biologia riproduttiva poichè nessun naturalista-ornitologo ha effettuato studi speciali in materia di queste Specie, ma poichè esse si incontrano con una certa frequenza alle Mostre Ornitologiche, particolarmente it Cardinale ciuffo nero, tenterò) ora di colmare io stesso questa lacuna dei testi scientifici con i dati osservativi raccolti sul Cardinale ciuffo nero o, brevemente, Cardinale boliviano, nel corso di studi in cattività (dott. Amyler, 1939).
E' subito da rilevare che rare sono le occasioni, da parte di detti Uccelli, impropriamente annessi ai Cardinali, di potersi riprodurre in cattività: infatti, la bibliografia ornitologica è nulla al riguardo.
A questo proposito trovo registrati nei miei appunti dati talora frammentari, limitati per lo più ad osservazioni basali, anche se in qualche punto abbastanza analitiche.
II Cardinale ciuffo nero abbisogna, come tuti i Cardinali di una voliera esterna, ma particolarmente anche di un certo periodo, direi abbastanza lungo (ca. 2 anni) di assuefazione allavoliera.
Questa Specie costruisce un nido a coppa e sceglie di preferenza l'allocazione più nascosta, la, ad es., dove la copertura delle voliere confina con la sommite delle piante che guarniscono le voliere stesse. La costruzione viene fatta con teneri e piccoli fili d'erba ed it rivestimento con piume e sfilacci.
La deposizione, secondo i dati in mio possesso, è mediamente di 3 uova; l'incubazione dura 13 giorni; gli juv. presentano piumino grigio; l'involo si verifica a ca. 20 giorni, cui seguono peraltro ca. 2 settimane di svezzamento, talvolta meno.
Le uova presentano forma ellittica allungata (non trovo, purtroppo, appunti sui dati ponderali e allometrici), di color verde-blu con piccole macchie brune.
L'incubazione mi risulta curata dalla sola che tollera senza difficoltà anche i controlli ornitologici.
Com'è consuetudine generale per i pulcini degli Emberizidi, essi possono venir nutriti con piccole larve di coleottero della farina (decapitate e poi ancora tagliate in piccoli pezzi), afidi, semi immaturi selvatici, uova di formica, verdure e in particolare radichiello o Dente di leone o Soffione: una pianta ben conosciuta che appartiene alla grande Famiglia delle Composite (Cichoriaceae) ed ii cui nome scientifico Taraxacum officinalis, Web.
II consumo di prede vive a molto alto.
In qualche caso a 22 giorni dalla schiusa i pulcini possono già nutrirsi da soli con alimenti molli.
Si è anche notato che talvolta, specie quando la precedente nidiata è a buon punto, il maschio diventa irrequieto e si accinge poi da solo a costruire un nuovo nido, vicino al precedente; talvolta (costume invero inconsueto!) gli juv. della precedente nidiata si dedicano all'imbeccamento, sia pure entro certi limiti, dei fratelli del nido seguente il loro.
Si può anche stabilire che l'involo degli juv. a pressochè contemporaneo it più delle volte: cio sottende un loro allevamento ed una loro assistenza da parte degli ad. accurati e rigorosi. Mi risultano invece negativi gli affidamenti dei pullus di Cardinale ciuffo nero a balie di altre Specie.
Ritornando ora al gruppo vero e proprio dei Cardinali, si può dire che gran parte di queste Specie 6 ascrittibile al Genere Paroaria creato dal famoso naturalista ornitologo, dalla vita breve e avventurosa, primogenito di Luciano e di Alexandrine de Bleschamps, vale a dire Charles Lucien Jules Laurent Bonaparte, Principe di Musignano e di Canino (1803-1857).
Vediamone brevemente le possibilità ibridologiche, sulla base delle distanze di affinità (D. A.) con gli altri Cardinali.
Invero il Genere Paroaria di Ch. Bonaparte si differenzia ottimamente nel gruppo dei Cardinali; motto meglio ad es. del Genere Gubernatrix Lesson, cui a ascritto it Cardinale verde Gubernatrix cristata (Vieillot).
La realtà ibridologica di questo Genere (II Paroaria) a dunque cosi evidente da non richiedere molte righe di commento. Vediamo in dettaglio, iniziando it nostro esame dal Cardinale ciuffo rosso.
Le affinità genetiche forti del Cardinale ciuffo rosso non fanno eccezione alla ptu importante regola ibridologica; sono, voglio dire, del tipo intragenerico, cioe dentro it Genere: indice, questo, anzitutto di una razionale collocazione sistematica specifica (cosiddetta « Buona unite sistematica").
Determinati i gradi genetici emergono valori di affinita forti tra it Cardinale ciuffo rosso ed il Domenicano, Paroaria dominicana (Linneo), in ambedue le direzioni di accoppiamento. Essi depongono, tuttavia, nella diagnosi, preferibilmente per la direzione:
Cardinale ciuffo rosso x y Cardinale domenicano.
Questa ibridazione pone in giuoco, tra l'altro, it fattore ciuffo che, come noto, a assente net Cardinale domenicano e inoltre non si pub escludere che tali ibridi presentino anche (non sempre) fertilità « inter se ." e/o nei reincroci.
Altre ibridazioni intrageneriche riguardano iI Cardinale becco giallo, Paroaria capitata (d'Orbigny et Lafresnaye) ed it Guance nere, Paroaria gularis (Linneo).
Come ho detto, le affinità intrageneriche sono dunque di un certo affidamento, poichè secondo quanto mi consta evidenziano altresi un tipo di affinità costante.
Si danno poi gradi di affinità intermedia, peraltro di relativo affidamento, anche in campo intergenerico (cioe oltre it Genere) con il Cardinale verde, nella diagnosi, preferibilmente per la direzione:
a Cardinale ciuffo rosso x y Cardinale verde, ma, nelle interazioni pigmentarie tra i due tipi di strutture cromatiche it colore tipico e quello del ciuffo del d troveranno ardue possibility di estrinsecazione.
Quanto all'ibridazione con it Cardinale rosso, di cui abbiamo già trattato, certamente motto interessante all'ottica dei possibili risultati cromatici negli ibridi, vorrei tuttavia precisare che trattasi comunque di tentativi ibridologici riguardanti Specie piuttosto distanti tra loro, dal punto di vista dell'affinità genetica: infatti i calcoli genetici porgono gradi di affinità debole, anche se non proprio negative, e tutt'al pib l'ibridazione si pub ben tentare in via sperimentale, visto it grado, per altro dando per scontate ridotte speranze di esito positivo in dipendenza delle difficoltà di sviluppo degli embrioni, posto che ereditano un patrimonio genetico in-stabile e piuttosto carente.
A dispetto della sua appartenenza al gruppo dei Cardinali, come abbiamo già fatto presente in altra Nota, il Cardinale rosso e Specie controversa in tassonomia ed in sistematica: da taluni sistematici viene associata alla Sottofamiglia dei Fringillini (Fringillinae); da altri alla Sottofamiglia degli Emberizini (Emberizinae) cui sono associati anche il Cardinale ciuffo rosso, it Domenicano, tl Guance nere; da altri ancora associato a Sottofamiglia specifica, quella dei Cardinalini (Cardinalinae).
Ora, bisogna che teniamo ben presente che, scientificamente, l'ibridazione a ammessa fino a livello di Sottofamiglia e non di Famiglia. Come si vede, il Cardinale rosso e assai difficile per molti e notevoli versi e non presenta, nell'ibridazione con gli altri Cardinali, interessanti prospettive.
Ma ne abbiamo già parlato in altra Nota, evidenziando gradi di affinità intermedia con it Cardinale verde, doe valori genetici d'affinità interessanti tra le due Specie. Tra Cardinale rosso e Cardinale ciuffo rosso potrebbe ancora es-sere interessante un tour de force di esperimenti, anche se purtroppo dubbio si appalesa biologicamente lo sviluppo embriogenetico degli ibridi.
Giuseppe Paolo Mignone