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Visualizza la versione completa : Denuncia dichiarativa.. per non sbagliare..



elenastefano
08-01-11, 19: 17
Salve, sono alle prese con la compilazione della denuncia dichiarativa (mod: SCT2 bis) riguardo i miei parrocchetti testa prugna.
Ho compilato ciò che mi veniva chiesto, però al punto 3 (dove ci son le caselle da barrare) non ho proprio capito cosa devo scegliere, se si o no.
Qualcuno mi sa aiutare? non vorrei scrivere cose sbagliate.
Grazie mille
elena

PierpaoloPalozzo
09-01-11, 00: 41
Ciao,
per il punto 3 puoi barrare:
A) SI
B) SI
C) SI
D) NO

elenastefano
09-01-11, 10: 06
Ciao grazie di avermi risposto,
lo sai che io avrei messo SI all'ultima domanda?...
Avrei sbagliato,
grazie ancora
ciao

Fabio Musumeci
10-01-11, 20: 33
Scusate ma questa denuncia dichiarativa è obbligatoria?
Io possiedo il registro di carico e scarico per animali in allegato B, faccio le denuncie di nascita regolarmente, ma all'ufficio Cites non mi hanno detto di compilare anche questo modulo, me ne mandano una copia allegata alla lettera contenete il numero di protocollo assegnato alle mie nascite, ma non cè stata nessuna richiesta esplicita di compilarlo e spedirlo.

arrigo.taddei
10-01-11, 21: 07
Io lo fatta ancora nel 2003 e per certificare lallevamento e le sue variazioni cioe' ogni volta che si immete una nnuova specie in allevamento si dovrebbe ricompilare aggiungendo la specie e spedirgliela

Roberto Condorelli
10-01-11, 23: 20
La "Denuncia dichiarativa" non è obbligatoria per l'evidente motivo che non è prevista da alcuna norma vigente.

E' infatti stata introdotta da circolari amministrative che, come noto e ripetuto più volte, non sono idonee a generare obblighi a carico dei cittadini.

Si tratta di una dichiarazione che ha lo scopo di semplificare, per il Servizio Cites, il controllo degli allevamenti (ma è davverò così?).

Facendo la denuncia, si accederebbe ad una semplificazione perchè se presentata l'Autorità riconoscerebbe "automaticamente" la conformità dell'allevamento all'art. 54 del Reg.865/06.

Questo vuol dire che l'animale nato in quell'allevamento per loro è nato in cattività, ai sensi appunto dell'art. 54 citato. Tale articolo infatti prevede che un animale "si considera nato in cattività" quando "un organo di gestione competente dello Stato membro abbia accertato" discendenza da nati in ambiente controllato ecc.

Con la Denuncia dichiarativa, mai nome fu scelto in modo tanto infelice, l'Autorità ritiene di aver "accertato".

Non entro nel merito di un siffatto sistema, che anche al semianalfabeta del diritto e dell'agere amministrativo fa venire il sospetto che un organo di gestione che accerta mediante un pezzo di carta prodotto dall'allevatore in realtà non ha accertato un bel niente, ma ha anzi violato esso stesso la norma europea, e mi limito a dire che una delle semplificazioni sarebbe quella di non dover inserire, come previsto dalla recente circolare 15/2010, nella denuncia di nascita di un pullo i dati dei suoi genitori (parliamo di Allegato B).

Peccato che tale obbligo di inserimento non sia previsto, perchè la L. 150/92, quella sì davvero obbligatoria, non fa menzione di indicazione di genitori in denuncia, e tanto meno di estremi di marcaggio.

Praticamente ti risparmi un obbligo...non obbligatorio. Non male.

E' una delle tante cose che in un mondo normale non dovrebbero esistere. Infatti in altri Paesi europei non esistono (Registro, denunce, denunce dichiarative, e via dicendo).

Speriamo che in futuro si riesca ad ottenere l'eliminazione di tutte queste inutili cartacce, con il mantenimento di poche e rigide regole da rispettare, finalmente veramente a tutela degli animali e degli allevatori per bene.

Buona serata.

Roberto

Roberto Condorelli
10-01-11, 23: 48
Aggiungo al precedente messaggio una considerazione, inevitabilmente amara.

Oggi l'Autorità si accontenta di un pezzo di carta (la fantasmagorica "Denuncia dichiarativa") spedito dopo essere stato compilato da un allevatore, per ritenere "accertata" la nascita in cattività di tutti gli esemplari di una specie protetta dalla CITES (in Allegato B) nati in quell'allevamento. Sia chiaro: anche non inanellati.

Di converso, l'Autorità si ostina a non voler riconoscere che l'anello costituisce prova certa di nascita in cattività e, soprattutto, il Legislatore è ben lungi dall'utilizzare un tale criterio come criterio "legale".

Un pezzo di carta basta. Un anello inamovibile ed impossibile da infilare ad un adulto, non basta.

Geniale.

Roberto

Gianfranco
11-01-11, 09: 19
Roberto, ancora una volta sei stato chiarissimo. Un semplice anello inamovibile dice di più di mille pezzi di carta.

elenastefano
11-01-11, 11: 37
Grazie a tutti di avermi risposto, Roberto hai ragione.
Avevo letto che la denuncia dichiarativa è obbligatoria, e così l'ho spedita via fax all'Ufficio competente per zona.
Con tutta questa burocrazia non ci si capisce più niente..
Io personalmente ci tengo a far le cose per bene e secondo la legge, è per questo che vi ho chiesto aiuto.
Grazie
elena

elenastefano
11-01-11, 11: 45
Ps: i miei soggetti hanno sia l'anello che il documento di cessione cites.

Roberto Giani
11-01-11, 12: 00
Ciao,
per il punto 3 puoi barrare:
A) SI
B) SI
C) SI
D) NO


Perchè d) rispondi NO?

Riporto cosa dice d):

d) La riserva riproduttiva ha prodotto discendenti della seconda o successive generazioni in ambiente
controllato o è gestita con modalità che si sono dimostrate idonee a produrre in modo affidabile
discendenti della seconda generazione in ambiente controllato: SI - NO

Secondo me significa che dai primi soggetti derivanti dalle importazioni legali, attualmente in "ambiente controllato", ossia le nostre voliere, vengono riprodotte continuamente generazioni successive, a dimostrazione che il nostro allevamento è gestito in modo affidabile. Per cui: SI

O sbaglio interpretazione?

Roberto Condorelli
11-01-11, 12: 31
Ps: i miei soggetti hanno sia l'anello che il documento di cessione cites.

Solo una precisazione: i tuoi soggetti hanno l'anello e, probabilmente, tu hai il documento di cessione, cioè l'atto scritto che il venditore ti ha fornito ed in cui si attesta il trasferimento della proprietà dei pennuti.

Lo specifico perchè leggendo il tuo ultimo post qualcuno potrebbe pensare che esiste un fantomatico "documento di cessione cites", da intendersi come documento emesso dall'Amministrazione.

Se il tuo documento è diverso da quello che ho detto io, ti prego di farmelo sapere così vediamo di cosa si tratta (ma non credo accadrà).

A presto

Roberto

elenastefano
11-01-11, 12: 39
No scusami Roberto intendevo il semplice documento di cessione, quello che viene compilato da chi ti cede il soggetto e firmato da entrambe le parti in duplice copia.
Ciao
elena

Roberto Condorelli
11-01-11, 12: 44
Perchè d) rispondi NO?

Riporto cosa dice d):

d) La riserva riproduttiva ha prodotto discendenti della seconda o successive generazioni in ambiente
controllato o è gestita con modalità che si sono dimostrate idonee a produrre in modo affidabile
discendenti della seconda generazione in ambiente controllato: SI - NO

Secondo me significa che dai primi soggetti derivanti dalle importazioni legali, attualmente in "ambiente controllato", ossia le nostre voliere, vengono riprodotte continuamente generazioni successive, a dimostrazione che il nostro allevamento è gestito in modo affidabile. Per cui: SI

O sbaglio interpretazione?

A causa del secondo periodo del punto d) concordo che la risposta debba essere SI, anche se i testa di prugna in questione, cioè quelli che ha Elena, ancora non si sono riprodotti.

Il secondo periodo infatti si accontenta anche del fatto che la riserva riproduttiva, cioè i pennuti che ha adesso, sia "gestita con modalità che si sono dimostrate idonee a produrre in modo affidabile discendenti...".

Basta che siano gestiti in modo idoneo. Non c'è bisogno che si siano già riprodotti.

Inutile commentare, visto che l'ho appena fatto sopra, l'inutilità di queste cartacce ed il loro scollamento dalla realtà.

A presto

Roberto Condorelli
11-01-11, 12: 50
No scusami Roberto intendevo il semplice documento di cessione, quello che viene compilato da chi ti cede il soggetto e firmato da entrambe le parti in duplice copia.
Ciao
elena


Perfetto.

Si tratta, peraltro, di un vero e proprio contratto cui le parti danno forma scritta.

E' un contratto di compravendita (art. 1470 c.c.) se a titolo oneroso.

E' un contratto di donazione (art. 769 c.c.) se a titolo gratuito (più precisamente: a titolo di liberalità). In quest'ultimo caso non è richiesta la forma dell'atto pubblico, come invece sarebbe di regola per le donazioni (art. 782 c.c.), perchè si tratta di donazione di modico valore (art. 783 c.c.).

A presto

elenastefano
11-01-11, 12: 56
Grazie Roberto, ti volevo chiedere una cosa.. ma a proposito di denuncia dichiarativa.. mi potresti spiegare il senso delle domande a cui rispondere si o no? Io ci son diventata matta....e come me tanta gente, leggendo su internet.
Grazie
elena

Roberto Condorelli
11-01-11, 13: 29
Ciao Elena.

In queste cose sono sicuramente più bravi di me Roberto Giani o Pierpaolo Palozzo.

Approfitto però di un buco nella giornata per tentare di risponderti.

Quelle quattro domande sono pari pari la trasposizione dell'art. 54 del Reg. 865/06.

Questo articolo è stato infatti riprodotto in modo testuale.

Siccome l'articolo dice che si deve considerare nato ed allevato in cattività un esemplare quando l'Organo ha accertato quei quattro punti, ecco che l'Organo italiano risolve il problema senza accertare nulla, ma facendolo dichiarare a te.

Che vogliono dire quelle voci?

Dura rispondere, almeno in qualche caso.

Proviamo, ma aspetto il supporto degli amici di cui sopra.

Un animale si considera nato ed allevato in cattività quando:

a) i suoi genitori sono nati in cattività (quindi loro sono F2)
b) i capostipiti dell'allevamento sono stati acquisiti nel rispetto delle regole (no importazioni illegali ecc.)
c) in allevamento non entrano soggetti prelevati in natura (salvo le tre eccezioni indicate)
d) in allevamento si sono già prodotti nipoti (F2) o ulteriori discendenti (F3 ecc.), oppure sia gestito in modo idoneo perchè ciò accada.

Confesso che l'interpretazione di tali norme non è stata agevole, anche perchè è piuttosto evidente che sono a tratti lacunose ed a tratti contraddittorie.

Il senso comunque mi sembra più o meno quello che ti ho descritto.

Ciao

Roberto

elenastefano
11-01-11, 13: 45
Grazie mille Roberto!!
ora però sorge un problema.. io ho barrato NO all'ultima casella... Ora cosa posso fare?

Gianfranco
11-01-11, 13: 45
Un animale si considera nato ed allevato in cattività quando:

a) i suoi genitori sono nati in cattività (quindi loro sono F2)


Scusa Roberto, ma un animale può essere considerato nato ed allevato in cattività anche se i suoi genitori sono ex cattura. Non credi?

Roberto Condorelli
11-01-11, 13: 50
Scusa Roberto, ma un animale può essere considerato nato ed allevato in cattività anche se i suoi genitori sono ex cattura. Non credi?

Stiamo parlando di questioni diverse.

Un conto è l'evidenza: posso essere nato da chiunque, ma se sono nato in gabbia sono ovviamente da considerare nato ed allevato in cattività.

Cosa diversa è l'idea sottesa a quell'art. 54: non mi basta che sei nato in cattività, ma lo devono essere pure i genitori e tutto deve essere regolare. In caso contrario non ti faccio godere di una serie di esenzioni.

Questo è il senso della norma, pur se scritta malissimo.

Ciao

Roberto

PS: per Elena...dormi sonni tranquilli. Se un giorno ti dovessero dire qualcosa risponderai che hai commesso un errore di complilazione perchè non avevi capito il senso della domanda.

Fabio Musumeci
11-01-11, 14: 20
Per Elena, se non hai ancora spedito nulla, e nonostante ciò che ti consiglia Roberto vuoi compilare e spedire lo stesso la suddetta denuncia, allora ecco il modulo per la denuncia, l'ho scaricato dal sito della forestale, così se vuoi puoi ricompilarlo come meglio credi:

elenastefano
11-01-11, 14: 47
Grazie mille ma l'ho già spedito ieri via fax..
Venerdì vado a prendere il registro, sento cosa mi diranno.
Ciao

Fabio Musumeci
11-01-11, 14: 54
Ragazzi, a proposito di questo argomento vorrei esprimere la mia opinione personale, anche per l'esperienza avuta per ottenere il registro.
Credo che il fatto di "finire" all'ufficio CITES non sia il sogno di ogni funzionario o impiegato del Corpo Forestale dello Stato, ciò unito alla scarsa informazione, o allo scarso aggiornamento, soprattutto degli uffici più periferici, crea un malcontento negli addetti di quest' organo di controllo, in più aggiungiamo il solito pregiudizio che serpeggia nei confronti di Noi Allevatori, che siamo tutti visti alla stregua di cacciatori di frodo, bracconieri sempre pronti con qualche trappola per catturare Cardellini e quant'altro, sempre impegnati a mercanteggiare con ciò che preleviamo dalla natura, gente che tiene gli animali in gabbiette anguste e con il timore che in qualsiasi momento ci becchi la Finanza, l'Esercito, i Carabinieri, il Gabbibbo o Edoardo Stoppa, purtroppo veniamo accomunati alla feccia della società.
Non si rendono conto che invece siamo quelli che potrebbero dar loro una mano a cambiare lo stato delle cose, dovrebbero lavorare per Noi e non contro di Noi, non hanno la più pallida idea dei sacrifici e della passione che investe la maggior parte di Noi, e credo che non sappiano nemmeno il motivo per il quale una specie è in allegato "B" o "A", se è in via di estinzione o se ne esistono milioni di esemplari.
Credo che ciò avvenga, come in tutti i campi anche quelli più importanti e vitali, perchè non si avvalgono della consulenza di qualche rappresentante del nostro ambiente, non voglio qui suggerire chi o come ma penso che, se un qualcuno spiegasse loro che sarebbe meglio metterci nelle condizioni di riprodurre certi animali, forse potremmo contribuire a salvare o a salvaguardare molte specie, purtroppo invece non sanno nemmeno cosa significhi allevare, accoppiare, curare, riprodurre e anellare, altrimenti non ci assillerebbero con inutili cartacce.
Per concludere riporto nuovamente ciò che, spero in buona fede, mi è stato risposto a proposito dei Padda (Lonchura Oryzivora), durante la mia visita all'Ufficio CITES:

Domanda:"...ma perchè i Padda sono in allegato "B", visto che sono molto prolifici e anzi in natura, nei loro areali di origine, vengono sterminati con veleni e lanciafiamme per difendere le coltivazioni di riso?..."

Risposta:"...Proprio per questo motivo, sono considerati una specie nociva per l'uomo, e quindi in questo modo ne viene ostacolato l'allevamento..."

Ribadisco la natura personale di queste mie considerazioni.
Fabio Musumeci.

Roberto Condorelli
11-01-11, 15: 02
Caro Fabio,

condivido pienamente la tua analisi.

Per la verità non in tutti gli uffici CITES l'atteggiamento è ostile, ma senz'altro, in generale, si soffre di una scarsa capacità di comunicare fra allevatori e autorità.

Per esperienza personale e professionale sono portato a ritenere che è fondamentale instaurare dei canali di comunicazione, ma questi non possono da soli risolvere i problemi alla radice.

I problemi si risolvono con i buoni rapporti, presentandosi bene, ma anche e soprattutto ottenendo la modifica delle regole.

Senza tale modifica, il margine operativo dell'Autorità sarà sempre troppo ampio, e non sempre sarà ben gestito.

L'Amministrazione ha nel proprio DNA l'istinto alla sopravvivenza ed al controllo. Si ferma, o comunque rallenta, solo quando la controparte si impunta ed ottiene la tutela giuridica delle proprie ragioni.

A presto

Roberto

PierpaoloPalozzo
11-01-11, 15: 21
Grazie mille Roberto!!
ora però sorge un problema.. io ho barrato NO all'ultima casella... Ora cosa posso fare?

Concordo con quanto risposto da Roberto Condorelli, però cmq la risposta NO non è sbagliata, perchè sebbene tu sia in possesso di soggetti nati in cattività, finora non li hai riprodotti e non è ancora detto che la tua coppia sia "gestita con modalità che si sono dimostrate idonee a produrre in modo affidabile discendenti della seconda generazione in ambiente controllato" come recita la seconda parte del punto D), per questo ti ho detto di rispondere tranquillamente NO.

Roberto Condorelli
11-01-11, 15: 32
Pierpaolo,

rispondere NO anche ad una sola di quelle domande è come rispondere SI alle tipiche domande dei questionari che ti sottopongono quando stai per atterrare in alcuni Paesi (tipo Stati Uniti).

Mi riferisco a quesiti come:

a) Ha portato con sè bombe a mano o armi pesanti? SI NO
b) Ha intenzione di uccidere qualcuno al suo arrivo in aeroporto? SI NO
c) E' mai stato condannato per atti terroristici o pensa di compierne in un prossimo futuro? SI NO

Al di là delle battute, l'art. 54 del Reg. 865/06 pone quelle quattro condizioni, TUTTE da rispettare per poter considerare un esemplare come nato ed allevato in cattività. L'Autorità italiana, come ho spiegato, "accerta" la sussistenza di tali condizioni con quel modulo. Se tu rispondi di NO ad una delle domande, non godrai della semplificazione della "Denuncia dichiarativa".

Ho già spiegato che dal punto di vista pratico la dichiarazione in questione vale poco o niente, ma non ha senso compilarla in modo tale da renderla inutilizzabile dalla stessa Autorità.

Non si tratta di barare, sia chiaro.

Occorre rispondere la verità, se si decide di mandare il modulo. Quindi anche al punto 4), direi che il passaggio dove si fa riferimento alle "modalità che si sono dimostrate idonee", può serenamente essere interpretato nel senso che tali modalità si sono dimostrate idonee in ALTRI allevamenti, secondo la tecnica ornicolturale, e non necessariamente nell'allevamento in questione, in quanto non specificamente richiesto.
Direi anzi che l'interpretazione che propongo è anche la più plausibile, almeno stando al tenore letterale della norma richiamata nel modulo, che sembra davvero riferirsi ad una pratica di carattere generale.

A presto

Roberto

Gianfranco
11-01-11, 15: 34
Ecco, un altro tipico esempio di come i regolamenti siano interpretabili in modo non univoco. E il bello è che tutti hanno ragione. Questa poco chiarezza, oltre a portare un certo sconforto, porterà, inequivocabilmente, a fare degli errori in buona fede. Io questa semplificazione non la vedo, anzi .....Poi sarà un fatto soggettivo ....

Roberto Condorelli
11-01-11, 15: 38
Ecco, un altro tipico esempio di come i regolamenti siano interpretabili in modo non univoco. E il bello è che tutti hanno ragione. Questa poco chiarezza, oltre a portare un certo sconforto, porterà, inequivocabilmente, a fare degli errori in buona fede. Io questa semplificazione non la vedo, anzi .....Poi sarà un fatto soggettivo ....

Gianfranco,

le norme sono formulate male, ed è un problema generale, e non solo di questo settore.

In casi come questi però direi che non ci sono grandi dubbi.

Credo che prima di scrivere non avessi ancora letto la mia ultima precisazione, pubblicata quasi contemporaneamente al tuo intervento.

Ciao

Roberto

elenastefano
11-01-11, 15: 52
Però mi sorge un dubbio.. dato che presto ci piacerebbe prendere anche una coppia di roselle ancestrali (abbiamo costruito delle belle voliere in giardino) e dovrò ripresentare la denuncia dichiarativa in questione per variazione specie allevate, posso barrare tutti Si questa volta ed il caso dovrebbe esser risolto no?
Chiedo aiuto a voi che siete molto più esperti di me in questo settore..
grazie
elena

elenastefano
11-01-11, 15: 54
Concordo con quanto risposto da Roberto Condorelli, però cmq la risposta NO non è sbagliata, perchè sebbene tu sia in possesso di soggetti nati in cattività, finora non li hai riprodotti e non è ancora detto che la tua coppia sia "gestita con modalità che si sono dimostrate idonee a produrre in modo affidabile discendenti della seconda generazione in ambiente controllato" come recita la seconda parte del punto D), per questo ti ho detto di rispondere tranquillamente NO.

Non ti preoccupare, so che non l'hai fatto in cattiva fede.
ele

Roberto Giani
11-01-11, 16: 22
A causa del secondo periodo del punto d) concordo che la risposta debba essere SI, anche se i testa di prugna in questione, cioè quelli che ha Elena, ancora non si sono riprodotti.

Il secondo periodo infatti si accontenta anche del fatto che la riserva riproduttiva, cioè i pennuti che ha adesso, sia "gestita con modalità che si sono dimostrate idonee a produrre in modo affidabile discendenti...".

Basta che siano gestiti in modo idoneo. Non c'è bisogno che si siano già riprodotti.

Inutile commentare, visto che l'ho appena fatto sopra, l'inutilità di queste cartacce ed il loro scollamento dalla realtà.

A presto

Infatti mi sembra logico il secondo periodo della frase, che ho grassettato. Se io cedo una coppia di pappagalli, figli di quelli che ho riprodotto, e l'allevatore che li riceve li alloggia e li alimenta come ho fatto io (che ho avuto successo riproduttivo) non è però matematico che anche a lui si riprodurranno.
Non sono macchine e anche se tenuti nelle migliori condizioni, possono anche non dare progenie.

PierpaoloPalozzo
11-01-11, 18: 17
Concordo pienamente con la linea del Condor anche se noto che anche Roberto Giani è mosso dai miei stessi dubbi...


Però mi sorge un dubbio.. dato che presto ci piacerebbe prendere anche una coppia di roselle ancestrali (abbiamo costruito delle belle voliere in giardino) e dovrò ripresentare la denuncia dichiarativa in questione per variazione specie allevate, posso barrare tutti Si questa volta ed il caso dovrebbe esser risolto no?
Chiedo aiuto a voi che siete molto più esperti di me in questo settore..
grazie
elena
Dopo aver preso la nuova coppia hai il dovere di comunicare nuovamente lo stato dei soggetti nel tuo allevamenti e quindi le "condizioni generali di allevamento" che possono essere nel frattempo cambiate: maggiore consapevolezza nelle tue capacità di allevare, magari qualche nascita dalla tua coppia di testa di prugna... e quindi anche la tua risposta al punto D).
Appofitto per dire che la denuncia dichiarativa va in generale ripresentata (come giustamente ha scritto anche Elena) ogni qualvolta cambiano lespecie allevate. Quando invece cambia il numero dei soggetti di una specie gia' dichiarata, allora non è necessario presentare di nuovo la denuncia.

vladi
28-01-11, 16: 25
Ciao
Tanto per completare il quadro: Punto 4 Modello SCT1/bis - (Annesso 4)
Dichiarazione conformità allevamento all'articolo 54 del reg.(CE) 865/2006
(riportare estremi data e protocollo di acquisizione Servizio CITES territoriale)

intendiamo la presa in carico del registro di allevamento?
Grazie

Roberto Condorelli
28-01-11, 16: 30
No.

Il Registro non c'entra niente.

In quel campo, se vuoi, puoi riportare la data di presentazione e gli estremi del protocollo della "Denuncia dichiarativa" che, nel caso non hai mai presentato, puoi presentare, se lo ritieni opportuno, con il modello successivo (SCT2-bis).

Ciao

vladi
28-01-11, 17: 04
Ho inviato alcuni giorni or sono la solita denuncia di nascita per i Bavetta, e contrariamente al solito mi hanno rispedito il tutto chiedendomi di utilizzare il modello SCT1/Bis accompagnato dalla nuova scheda informativa/dichiarativa.

Quindi se io al punto 4 di cui sopra rispondo NO, e poi al punto 5 " dati dei riproduttori" inserisco i numeri di anello degli stessi che ho caricato sul registro lo scorso anno risolvo il problema della dichiarazione di conformità e quindi posso dedicare un secondo pomeriggio alla scheda dichiarativa/sostitutiva? (sorriso amaro)

vladi
28-01-11, 17: 16
Sono passato alla scheda informativa/dichiarativa sembra chiara piccolo dubbio al punto 5 dati sull'allevamento nella parte finale dimensioni gabbia (ok) alimentazione (ok) ma per igiene che cosa intendono?
Mi pare di capire che risolto quest'ultimo quesito posso procedere a inviare quella che una volta era una SEMPLICE denuncia di nascita di soggetti che si riproducono con estrema facilità nei nostri allevamenti

Roberto Condorelli
28-01-11, 17: 25
Ho inviato alcuni giorni or sono la solita denuncia di nascita per i Bavetta, e contrariamente al solito mi hanno rispedito il tutto chiedendomi di utilizzare il modello SCT1/Bis accompagnato dalla nuova scheda informativa/dichiarativa.

Quindi se io al punto 4 di cui sopra rispondo NO, e poi al punto 5 " dati dei riproduttori" inserisco i numeri di anello degli stessi che ho caricato sul registro lo scorso anno risolvo il problema della dichiarazione di conformità e quindi posso dedicare un secondo pomeriggio alla scheda dichiarativa/sostitutiva? (sorriso amaro)

Caro Vladi,

purtroppo io non ti posso rispondere ciò che vorrebbe la Forestale, ma sono obbligato a risponderti ciò che è previsto dalle norme.

Esaudisci pure la loro "richiesta", fermo restando che il tuo "rispedire" è un atto di cortesia, non dovuto. Se infatti hai inviato la precedente denuncia utilizzando un qualunque altro modulo, o a forma libera, e purchè completa dei dati necessari (specie, numero dei nati, data di nascita ecc.), e tempestiva (entro i 10 giorni dalla nascita) hai comunque già ottemperato agli obblighi imposti dalla legge, ed in particolare agli obblighi di cui all'art 8 bis della L.150/92.

Se tu hai già presentato in passato la "Denuncia dichiarativa", al punto 4 barri il SI, e specifichi la data di presentazione ed il numero di protocollo. Ti ricordo che la "Denuncia dichiarativa", ad oggi assolutamente facoltativa e peraltro nemmeno prevista da alcuna norma vigente, la si presenta una sola volta ed eventualmente la si "aggiorna" in caso di cambiamenti nelle specie allevate.

Se non l'hai presentata, barra pure il NO.

Il punto 5 serve, volendo interpretare lo scadente italiano dell'autore di quel modulo, per coloro i quali non avendo presentato la "Denuncia dichiarativa", dovrebbero indicare i dati dei riproduttori.

L'intestazione "compilazione facoltativa previo inoltro dichiarazione conformità allevamento", vuole infatti probabilmente dire che SE hai presentato la "Denuncia dichiarativa", la compilazione di quel punto è facoltativa.

Ho già spiegato che la gentile concessione è in realtà una NON concessione, in quanto:

1. Non esiste alcun obbligo di presentare la Denuncia dichiarativa, che è e resta una comodità per l'Amministrazione
2. Averla presentata renderebbe facoltativa l'indicazione dei dati dei riproduttori, che ad oggi, tuttavia, non è comunque obbligatoria (se vogliono verificare, ti vengano a controllare)

Morale: fai pure la "Denuncia dichiarativa" oppure, se non la fai, indica pure i dati dei riproduttori al punto 5. L'importante è che ti siano chiare due cose:

a) non sono adempimenti obbligatori, e tu li soddisfi solo perchè sei, come tutti noi, una persona che vuol essere disponibile con l'Autorità ed agevolarne il compito
b) tutte queste cartacce e tutto questo discorso potrebbero essere un ulteriore stimolo a darci una mano, quando sarà il momento, nelle attività iniziate e da iniziare per ottenere le semplificazioni che chiediamo da tampo (il soggetto è inanellato? Allora è a posto).

Ciao

Roberto Condorelli
28-01-11, 17: 27
Sono passato alla scheda informativa/dichiarativa sembra chiara piccolo dubbio al punto 5 dati sull'allevamento nella parte finale dimensioni gabbia (ok) alimentazione (ok) ma per igiene che cosa intendono?
Mi pare di capire che risolto quest'ultimo quesito posso procedere a inviare quella che una volta era una SEMPLICE denuncia di nascita di soggetti che si riproducono con estrema facilità nei nostri allevamenti

Ho l'impressione che stai confondendo la Denuncia di nascita, che è obbligatoria, e che devi fare entro dieci giorni dalla nascita degli esemplari (tutte le volte) con la Denuncia dichiarativa, che non è obbligatoria e che si fa una volta sola.

Prima di scrivere ancora ti consiglio di leggere bene quanto ti ho già detto e soprattutto i vari e numerosi post di questa sezione (fra cui quello di commento alla Circolare 15/10).

Ciao

vladi
28-01-11, 17: 42
Ho l'impressione che stai confondendo la Denuncia di nascita, che è obbligatoria, e che devi fare entro dieci giorni dalla nascita degli esemplari (tutte le volte) con la Denuncia dichiarativa, che non è obbligatoria e che si fa una volta sola.

Prima di scrivere ancora ti consiglio di leggere bene quanto ti ho già detto e soprattutto i vari e numerosi post di questa sezione (fra cui quello di commento alla Circolare 15/10).

Ciao
Sei stato chiarissimo: io la denuncia di nascita l'ho presentata nei tempi previsti e su un modulo fornitomi dall'ufficio CITES competente per la mia zona quindi sono assolutamente in regola; è lo stesso ufficio che mi richiede questi 2 nuovi passaggi. Lunedì li vado a trovare di persona così mi faccio chiarire per quale motivo mi hanno restituito un documento assolutamente valido considerando sospesa la mia denuncia.
Ciao e grazie
Vladi

Roberto Condorelli
28-01-11, 17: 51
Sei stato chiarissimo: io la denuncia di nascita l'ho presentata nei tempi previsti e su un modulo fornitomi dall'ufficio CITES competente per la mia zona quindi sono assolutamente in regola; è lo stesso ufficio che mi richiede questi 2 nuovi passaggi. Lunedì li vado a trovare di persona così mi faccio chiarire per quale motivo mi hanno restituito un documento assolutamente valido considerando sospesa la mia denuncia.
Ciao e grazie
Vladi

Ti consiglio di non polemizzare con gli addetti, anche tenendo conto che spesso non sono molto preparati su argomenti giuridici. In ogni caso difficilmente riconosceranno che i LORO moduli non sono obbligatori.

Accontentali e lascia perdere. La strada per farli smettere non è quella di litigarci, o di dire direttamente a loro che si sbagliano, ma quella di far cambiare le norme passando sopra la loro testa. Sempre se ci si riesce, ovviamente.

Buona serata.

vladi
02-02-11, 23: 21
Sono stato all'ufficio Cites, ho parlato con un funzionario veramente cortese e disponibile; mi ha confermato quanto tu dicevi sulla NON obbligatorietà della denuncia dichiarativa, ma mi ha consigliato di farla lo stesso.
Data la sua gentilezza e disponibilità ho acconsentito e risolto tutto molto velocemente. Favola a lieto fine?
Ciao Vladi

Roberto Condorelli
03-02-11, 06: 23
Sono stato all'ufficio Cites, ho parlato con un funzionario veramente cortese e disponibile; mi ha confermato quanto tu dicevi sulla NON obbligatorietà della denuncia dichiarativa, ma mi ha consigliato di farla lo stesso.
Data la sua gentilezza e disponibilità ho acconsentito e risolto tutto molto velocemente. Favola a lieto fine?
Ciao Vladi

Bene. Molto bene.

Ciao

Roberto