Alamanno Capecchi
16-01-11, 16: 37
Vaiuolo falso.
Il vaiuolo falso o psorospermosi cutanea, sebbene classificato fra le malattie da infezione, non allude al morbo specifico eruttivo dei mammiferi, chè anzi gli uccelli ne sono a questo refrattari; ha suoi propri caratteri, segnalati dal fiorire sulla testa (in seguito a contagio) di alcuni bottoncini o pustole, di colore rosso, che si differenziano, non solo dal comune esantema acuto-contagioso delle altre specie animali, ma distinguibile ancora macroscopicamente, da altre forme cutanee banali, che invadono sovente la pelle dei degli uccelli. I bottoncini o pustole - se trascurati - si fanno facile strada dalla bocca alla retrobocca, dando così in processo di tempo, uno stato d' emaciazione tale, da condurre a morte il soggetto.
Cura. - Si cercherà di levar via diligentemente le diverse efflorescenze che picchiettano la cute, le quali - normalmente di un colore rosso - si cangiano in giallo e si sporcano a causa del sudiciume presente nelle gabbie e nelle voliere. Le piaghe, risultate dalla asportazione, verranno alla loro volta medicate con soluzione di sublimato corrosivo, all'uno per mille. Tali modalità operative, si continueranno pazientemente per alcuni giorni, e ciò allo scopo di ottenere lo completa guarigione.
Mezzi preservativi e di difesa. - Durante la cura si avrà cautela di distruggere il materiale guasto ricavato dai tumoretti - onde non rimanga sul terreno o sugli oggetti circostanti - traccia degli umori, perchè certamente, in un' epoca non lontana, il contagio potrebbe rinascere. Per circoscrivere il male, saranno sufficienti le solite regole di pulizia e d’igiene.
Tratto da “Volatili domestici e loro malattie” del dott. Fausto Capellato veterinario – igenista. Stab. Tipogr. Evandro Marcati, 1907
Il vaiuolo falso o psorospermosi cutanea, sebbene classificato fra le malattie da infezione, non allude al morbo specifico eruttivo dei mammiferi, chè anzi gli uccelli ne sono a questo refrattari; ha suoi propri caratteri, segnalati dal fiorire sulla testa (in seguito a contagio) di alcuni bottoncini o pustole, di colore rosso, che si differenziano, non solo dal comune esantema acuto-contagioso delle altre specie animali, ma distinguibile ancora macroscopicamente, da altre forme cutanee banali, che invadono sovente la pelle dei degli uccelli. I bottoncini o pustole - se trascurati - si fanno facile strada dalla bocca alla retrobocca, dando così in processo di tempo, uno stato d' emaciazione tale, da condurre a morte il soggetto.
Cura. - Si cercherà di levar via diligentemente le diverse efflorescenze che picchiettano la cute, le quali - normalmente di un colore rosso - si cangiano in giallo e si sporcano a causa del sudiciume presente nelle gabbie e nelle voliere. Le piaghe, risultate dalla asportazione, verranno alla loro volta medicate con soluzione di sublimato corrosivo, all'uno per mille. Tali modalità operative, si continueranno pazientemente per alcuni giorni, e ciò allo scopo di ottenere lo completa guarigione.
Mezzi preservativi e di difesa. - Durante la cura si avrà cautela di distruggere il materiale guasto ricavato dai tumoretti - onde non rimanga sul terreno o sugli oggetti circostanti - traccia degli umori, perchè certamente, in un' epoca non lontana, il contagio potrebbe rinascere. Per circoscrivere il male, saranno sufficienti le solite regole di pulizia e d’igiene.
Tratto da “Volatili domestici e loro malattie” del dott. Fausto Capellato veterinario – igenista. Stab. Tipogr. Evandro Marcati, 1907