marco cotti
05-03-11, 10: 24
P come PAPPAGALLI DEL GENERE RHYNCHOPSITTA
La faccia rivestita di penne e la coda breve distraggono l'attenzione dalle caratteristiche, per altro simili a quelle delle are, del Pappagallo dal grande becco (R. pachyrhyncha) e del Pappagallo dalla fronte marrone (R. terrisi). Alcuni testi di ornitologia li considerano sottospecie piuttosto che specie distinte. Le loro dimensioni sono, rispettivamente, di 38 e di 43 cm.
La livrea del Pappagallo dal grande becco è di un bellissimo tono di verde scuro. La fronte e il vertice del capo sono rossi; una larga striscia pure rossa attraversa l'occhio.
il terrisi
L'estremità delle ali e le cosce sono rosso scure. Le copritrici inferiori delle ali sono di colore giallo brillante. Gli immaturi hanno molto meno rosso nella livrea: il rosso è prevalentemente presente sulla fronte come anche sulla parte anteriore della corona. La pelle attorno all'occhio è bianchiccia (gialla negli adulti).
Fra i pappagalli neotropicali è la specie che ha la distribuzione- più settentrionale. Un tempo era presente negli stati meridionali degli Stati Uniti, nell'Arizona del sud e nel Nuovo Messico, come irregolare visitatore invernale fino a circa il 1930. Non si sa se negli Stati Uniti si riproduceva oppure se era solo un semplice visitatore in periodi di scarsità di cibo. Più recentemente è stato osservato solo nel Messico ma ha nidificato 150 km all'interno del territorio degli Stati Uniti. Se vi si fosse nuovamente stabilito, ciò potrebbe in definitiva dimostrarsi fondamentale per la sua sopravvivenza, data la progressiva riduzione del suo habitat e in particolare dei grandi pini o dei ceppi di alberi morti in cui nidifica.
Un tempo le montagne dell'Arizona erano fortemente interessate da attività umane, con fattorie, miniere e prospezioni minerarie; molti uomini avevano fucili e molti pappagalli dal grande becco furono uccisi. Oggi la popolazione si è molto ridotta in queste regioni e l'habitat per i pappagalli è eccellente, con molti potenziali siti di nidificazione in vecchie cavità dei tronchi scavate dai picchi. Il disboscamento è stato limitato dato che i ripidi pendii lo rendono difficile.
La grande quantità di Pappagalli dal grande becco contrabbandati negli Stati Uniti nel- 1985 e nel 1986 (le stime vanno da alcune centinaia a oltre un migliaio) lascia pensare che questa specie si sia nuovamente stabilita in Arizona.
Rhynchopsitta pachyrhyncha
National Aviary, Pittsburgh
Nel settembre 1986 fu effettuato un primo lancio di tredici esemplari selvatici confiscati ai bracconieri. Il 16 ottobre ne furono rilasciati altri.
L'alta mortalità risultante fra gli uccelli liberati avrebbe potuto essere evitata: i lanci coincisero con la migrazione autunnale di rapaci che ebbero a disposizione prede facili, data la scarsa abilità al volo di alcuni dei Pappagalli dal grande becco. Si spera che i futuri lanci vengano effettuati con maggiori cautele e che questo nobile pappagallo possa nuovamente far parte degli uccelli indigeni degli Stati Uniti.
Il Pappagallo dal grande becco viene fatto riprodurre in pochi allevamenti privati; infatti molti avicoltori lo considerano troppo rumoroso e demolitore. Bisogna tuttavia considerare che fuori degli Stati Uniti c'è scarsa disponibilità di Pappagalli dal grande becco e vanno registrate molte discussioni fra gli avicoltori statunitensi relativamente alla possibilità, o meno, di consentire la cattura di questi pappagalli, ormai considerati una specie indigena.
La covata va da due a quattro uova e l'incubazione dura ventisei giorni. In Europa questa specie nidifica tardi (in agosto o in settembre) e non si è dimostrata prolifica
.
Il Pappagallo dalla fronte marrone differisce da quello dal grande becco per il colore delle penne della fronte che, come dice il nome, sono di colore bruno marrone.
La striscia sull'occhio e l'estremità delle ali e delle cosce sono rosso bruniccio e le copritrici inferiori delle ali grigio-argentee. Vive solo nella regione nord-orientale del Messico, nelle foreste di pini e di solito ad un'altitudine che può variare da 2.000 a 3.500 m.
Negli anni recenti il numero di questi pappagalli è notevolmente diminuito perché la loro limitata area di distribuzione li rende estremamente vulnerabili. Nidificano nelle cavità delle rupi. Sono stati visti corvi entrare nelle cavità ove sicuramente nidificavano i pappagalli, quasi certamente per razziare uova o pulcini. Inoltre le foreste miste di conifere da cui i pappagalli dalla fronte marrone dipendono per il cibo, si vanno rarefacendo a causa del fuoco, dei tagli boschivi, del pascolo e delle coltivazioni.
Questa specie è sconosciuta in cattività.
Miami Metro Zoo > Thick-billed Parrot
La faccia rivestita di penne e la coda breve distraggono l'attenzione dalle caratteristiche, per altro simili a quelle delle are, del Pappagallo dal grande becco (R. pachyrhyncha) e del Pappagallo dalla fronte marrone (R. terrisi). Alcuni testi di ornitologia li considerano sottospecie piuttosto che specie distinte. Le loro dimensioni sono, rispettivamente, di 38 e di 43 cm.
La livrea del Pappagallo dal grande becco è di un bellissimo tono di verde scuro. La fronte e il vertice del capo sono rossi; una larga striscia pure rossa attraversa l'occhio.
il terrisi
L'estremità delle ali e le cosce sono rosso scure. Le copritrici inferiori delle ali sono di colore giallo brillante. Gli immaturi hanno molto meno rosso nella livrea: il rosso è prevalentemente presente sulla fronte come anche sulla parte anteriore della corona. La pelle attorno all'occhio è bianchiccia (gialla negli adulti).
Fra i pappagalli neotropicali è la specie che ha la distribuzione- più settentrionale. Un tempo era presente negli stati meridionali degli Stati Uniti, nell'Arizona del sud e nel Nuovo Messico, come irregolare visitatore invernale fino a circa il 1930. Non si sa se negli Stati Uniti si riproduceva oppure se era solo un semplice visitatore in periodi di scarsità di cibo. Più recentemente è stato osservato solo nel Messico ma ha nidificato 150 km all'interno del territorio degli Stati Uniti. Se vi si fosse nuovamente stabilito, ciò potrebbe in definitiva dimostrarsi fondamentale per la sua sopravvivenza, data la progressiva riduzione del suo habitat e in particolare dei grandi pini o dei ceppi di alberi morti in cui nidifica.
Un tempo le montagne dell'Arizona erano fortemente interessate da attività umane, con fattorie, miniere e prospezioni minerarie; molti uomini avevano fucili e molti pappagalli dal grande becco furono uccisi. Oggi la popolazione si è molto ridotta in queste regioni e l'habitat per i pappagalli è eccellente, con molti potenziali siti di nidificazione in vecchie cavità dei tronchi scavate dai picchi. Il disboscamento è stato limitato dato che i ripidi pendii lo rendono difficile.
La grande quantità di Pappagalli dal grande becco contrabbandati negli Stati Uniti nel- 1985 e nel 1986 (le stime vanno da alcune centinaia a oltre un migliaio) lascia pensare che questa specie si sia nuovamente stabilita in Arizona.
Rhynchopsitta pachyrhyncha
National Aviary, Pittsburgh
Nel settembre 1986 fu effettuato un primo lancio di tredici esemplari selvatici confiscati ai bracconieri. Il 16 ottobre ne furono rilasciati altri.
L'alta mortalità risultante fra gli uccelli liberati avrebbe potuto essere evitata: i lanci coincisero con la migrazione autunnale di rapaci che ebbero a disposizione prede facili, data la scarsa abilità al volo di alcuni dei Pappagalli dal grande becco. Si spera che i futuri lanci vengano effettuati con maggiori cautele e che questo nobile pappagallo possa nuovamente far parte degli uccelli indigeni degli Stati Uniti.
Il Pappagallo dal grande becco viene fatto riprodurre in pochi allevamenti privati; infatti molti avicoltori lo considerano troppo rumoroso e demolitore. Bisogna tuttavia considerare che fuori degli Stati Uniti c'è scarsa disponibilità di Pappagalli dal grande becco e vanno registrate molte discussioni fra gli avicoltori statunitensi relativamente alla possibilità, o meno, di consentire la cattura di questi pappagalli, ormai considerati una specie indigena.
La covata va da due a quattro uova e l'incubazione dura ventisei giorni. In Europa questa specie nidifica tardi (in agosto o in settembre) e non si è dimostrata prolifica
.
Il Pappagallo dalla fronte marrone differisce da quello dal grande becco per il colore delle penne della fronte che, come dice il nome, sono di colore bruno marrone.
La striscia sull'occhio e l'estremità delle ali e delle cosce sono rosso bruniccio e le copritrici inferiori delle ali grigio-argentee. Vive solo nella regione nord-orientale del Messico, nelle foreste di pini e di solito ad un'altitudine che può variare da 2.000 a 3.500 m.
Negli anni recenti il numero di questi pappagalli è notevolmente diminuito perché la loro limitata area di distribuzione li rende estremamente vulnerabili. Nidificano nelle cavità delle rupi. Sono stati visti corvi entrare nelle cavità ove sicuramente nidificavano i pappagalli, quasi certamente per razziare uova o pulcini. Inoltre le foreste miste di conifere da cui i pappagalli dalla fronte marrone dipendono per il cibo, si vanno rarefacendo a causa del fuoco, dei tagli boschivi, del pascolo e delle coltivazioni.
Questa specie è sconosciuta in cattività.
Miami Metro Zoo > Thick-billed Parrot