Visualizza la versione completa : Cenni di Tassonomia: il Genere Platycercus
Roberto Giani
05-04-11, 18: 54
Il Genere Platycercus rappresenta un gruppo di parrocchetti australiani ampiamente allevati in cattività, soprattutto in Europa.
Gli esperti di Sistematica, individuano molte specie e sottospecie ma alcune di queste sottospecie differiscono pochissimo tra loro e nella pratica dell'allevamento amatoriale sono andate perse.
Andiamo ad analizzare più nel dettaglio e chiederei un commento ad Attilio Casagrande, anche lui grandissimo esperto di Roselle, su quello che andrò a scrivere.
Il Genere Platycercus fu coniato da Vigors nel 1825 ed è tuttora ritenuto valido.
Inizialmente vennero inclusi anche i Parrocchetti
Platycercus barnardi (Vigors & Horsfield, 1827) -- invalid
Platycercus zonarius (Shaw, 1805) -- invalid
ora ascritti al Genere Barnardius e precisamente: il Parrocchetto di Port Lincoln, di Barnard, di Cloncurry ed il Twentyeight, che quindi sono esclusi da questa trattazione.
La specie più allevata è senza dubbio la Rosella Comune Platycercus eximius (Shaw, 1792)
che comprende le seguenti sottospecie:
Platycercus eximius eximius (Shaw, 1792) -- valid
Platycercus eximius diemenensis North, 1911 -- valid
Platycercus eximius elecica Schodde & Short, 1989 -- valid
Con sorpresa scopro che non è più riconosciuta la sottospecie P.e. ceciliae che in un recente passato identificava la "Mantello d'Oro" e mi trovo questa Platycercus eximius elecica Schodde & Short, 1989 che evidentemente la sostituisce.
Infati, in altro Database trovo:
Platycercus eximius cecilae Mathews,1913, A List of the Birds of Australia,p.133. (= P.e.elecica).
Venendo al riconoscimento morfologico, in cattività non credo sia più reperibile il Platycercus eximius diemenensis che si caratterizza principlamente per avere le guance bianche più estese rispetto alle altre due sottospecie.
Si riescono a distinguere ancora, invece, la Rosella Comune dal quella a Mantello d'Oro.
Altra Rosella allevatissima è quella di Pennant Platycercus elegans (Gmelin, 1788) in Inglese: Crimson Rosella
Nei loro luoghi di origine si riescono ad identificare delle sottospecie che differiscono tra loro, in realtà, molto poco e precisamente:
Platycercus elegans fleurieuensis Ashby, 1917 -- valid
Platycercus elegans melanopterus North, 1906 -- valid
Platycercus elegans nigrescens E. P. Ramsay, 1888 -- valid
Queste sottospecie non si reperiscono più distintamente, a mio giudizio, in cattività.
La Rosella Gialla è invece perfettamente riconoscibile sotto l'aspetto cromatico ed è:
Platycercus elegans flaveolus Gould, 1837 -- valid
come pura facilmente riconoscibile è la Rosella di Adelaide:
Platycercus elegans subadelaidae Mathews, 1912 -- valid
Queste due sottospecie sono quindi state "declassate" dal rango di specie:
Platycercus adelaidae Gould, 1841 -- invalid
Platycercus flaveolus Gould, 1837 -- invalid
Altra Rosella molto allevata è la Pallida: Platycercus adscitus (Latham, 1790) in Inglese : White-cheeked Rosella
con due sottospecie:
Platycercus adscitus adscitus (Latham, 1790) -- valid
Platycercus adscitus palliceps Lear, 1832 -- valid
anche in questo caso, gli allevatori in cattività non hanno mantenuto distinte le due sottospecie e quindi non ritengo siano più reperibili singolarmente ma si trovano solo forme con colorazioni più o meno intermedie.
Altra Rosella molto allevata è quella di Stanley Platycercus icterotis (Temminck & Kuhl, 1820) in Inglese: Western Rosella
Vengono identificate, in Natura, due sottospecie:
Platycercus icterotis icterotis (Temminck & Kuhl, 1820) -- valid
Platycercus icterotis xanthogenys Salvadori, 1891 -- valid
che differiscono poco tra loro e per questo, come per altri casi, ora ritengo non siano più distinguibili in cattività.
Le seguenti Roselle invece hanno meno diffusione tra gli allevatori rispetto alle precedenti.
La Rosella Verde o di Caledonia:
Platycercus caledonicus caledonicus (Gmelin, 1788) -- valid
Platycercus caledonicus brownii (Kuhl, 1820) -- valid
le cui sottospecie, appunto per la scarsa diffusione negli allevamenti, non sono possibile distingure, per cui indicherei questo parrocchetto ai nostri fini solo col nome generico di Platycercus caledonicus
Allo stesso modo La Rosella di Brown:
Platycercus venustus venustus (Kuhl, 1820) -- valid
Platycercus venustus hilli Mathews, 1910 -- valid
che sono di non facile reperimento e non credo sia possibile dstinguere le due sottospecie; indicherei anche questo parrocchetto semplicemente solo come Platycercus venustus .
Vincenzo Forlino
06-04-11, 12: 27
ottimo argomento Roberto ()(
molto interessante, io per esempio ero totalmente allo scuro che esistesse la sottospecie Platycercus eximius elecica.. o meglio che era stata cambiata di nome la sottospecie prima nota come P. e. cecilae, hai idea del perché?
personalmente non comprendo a pieno il motivo per cui le P. adelaidae e le P. flaveolus siano stare inserite come sottospecie delle p. elegans.. personalmente vedo più la seconda come una specie a se (seppure molto vicina geneticamente alla elegans) mentre la adelaidae è un ibrido naturale fra l'elegans e la flaveolus.. ma a questo punto diventerebbe un meticcio naturale fra due sottospecie diverse o semplicemente una forma intermedia?
Roberto Giani
06-04-11, 12: 43
Ciao Vincenzo,
anche a me ha sorpreso tantissimo la scomparsa delle sottospecie ceciliae.
Tu mi chiedi dei pareri tecnici ma io non sono un tecnico. Nel mio post ho solo riportato quello che è ora ufficialmente riconosciuto.
Il perchè la flaveolus sia stata declassata al rango di sottospecie e non di specie, non te lo so proprio dire.
Anche per quanto riguarda la Rosella di Adelaide, c'è chi dice sia un ibrido, chi dice che sia una specie vera e propria e chi dice che sia una sottospecie della elegans. Attualmente, a quanto pare, tra gli studiosi prevale quest'ultima ipotesi.
Ti posso dire che, ad esempio, è riportato che il Genere Barnardius è stato separato dal Genere Platycercus per delle differenze ossee nella regione auricolare del cranio...
Ai tempi dell'Università, il mio Professore di zoologia ci spiegò che la sistematica degli uccelli si basava soprattutto sullo studio comparato delle ossa del cranio!
Ora immagino siano di supporto alla tassonomia principalmente le tecniche di biologia molecolare.
Vincenzo Peschechera
06-04-11, 13: 19
Ciao Ragazzi,
ottima discussione, molto interessante e istruttiva......
ma che ne dite di inserire qualche foto delle varie speci e sottospeci .......?
per chiarire meglio le diversità visive anche per chi non " mastica " questo tipo di pappagalli.
a presto.
Enzo.
elenastefano
06-04-11, 13: 26
Ottimo topic!
Quoto Enzo, se fosse possibile metter qualche foto, sarebbe molto utile.
Comunque davvero un bel lavoro!
elena
Simone Durigon
06-04-11, 15: 11
Ultimamente stanno cambiando moltissimi generi/specie/sottospecie. Tra questi il gruppo dei Platycercus è uno di quelli più intricati e credo che le correnti modifiche siano state operate attraverso una "mappatura genetica". Grazie a questo tipo di studi ci sono stati dei cambiamenti in alcuni rappresentanti del genere Bolborhynchus in Psilopsiagon, nel genera Amazona in Alipiopsitta, nel genere Propyrrhura in Primolius, e ora si pensa di cambiare genere anche ad alcune specie di Cacatua, ritenute diverse dal genere "Cacatua": primo fra tutti il leadbeateri.
Roberto Giani
06-04-11, 15: 13
OK, comincio a mettere quelche foto (presa dalla rete, ovviamente). Comincio con le Roselle Platycercus eximius eximius.
Questo è il Platycercus eximius diemenensis che, come potete notare, ha le guance bianche più estese rispetto alle Roselle comuni. Io questa specie in cattività non l'ho mai vista:
Questa invece è la Rosella comune P. e. eximius:
e questa la Rosella Mantello d'Oro:
Roberto Giani
06-04-11, 15: 53
Non si vede l'mmagine della Mantello d'Oro. Riprovo:
Vincenzo Forlino
06-04-11, 16: 11
Roberto sicuro che l'ultima foto sia giusta? a me sembra avere troppa melanina sul dorso.. la Platycercus eximius elecica (ex. cecilae) dovrebbe assomigliare più a questa
Vincenzo Forlino
06-04-11, 16: 14
ed ecco la mia preferita, Platycercus venustus spero di poterla allevare presto#°°))
Ps. la testa di questo soggetto non mi sembra tipica, dovrebbe essere completamente nera!
Roberto Giani
06-04-11, 16: 29
Roberto sicuro che l'ultima foto sia giusta? a me sembra avere troppa melanina sul dorso.. la Platycercus eximius elecica (ex. cecilae) dovrebbe assomigliare più a questa
Quella che hai riportato in foto, credo sia il risultato di una selezione avvenuta in cattività (attenzione: selezione, NON mutazione).
Non è una questione di melanina, quanto di quasi assenza del verde nelle orlature delle penne, sostituita esclusivamente dal giallo. Personalmente non ho mai visto foto di esemplari selvatici con tutto quel giallo sul dorso, come nell'immagine che riporti tu (ma certamente posso sbagliare).
La foto che ho messo io di una Mantello d'Oro è, invece, presa in natura.
Roberto Giani
06-04-11, 16: 38
Qui si vede bene il dorso di una Rosella comune, prevalentemente verde con poco giallo:
Simone Durigon
06-04-11, 16: 39
Ragazzi per la eximius è quasi impossibile risalire alle sottospecie pure, in cattività ormai si sono selezionate tutte con lo stesso fenotipo da decina e decine di generazioni di meticciamento e credo che solo dai naturalisti sul campo si possono avere riscontri certi...d'altra parte ricordo che anche i curatori del Loro Parque, alla mia domanda relativa alla sottospecie degli alessandrini che avevo di fronte mi risposero: "I don't know"...
Vincenzo Forlino
06-04-11, 16: 52
Quella che hai riportato in foto, credo sia il risultato di una selezione avvenuta in cattività (attenzione: selezione, NON mutazione).
Non è una questione di melanina, quanto di quasi assenza del verde nelle orlature delle penne, sostituita esclusivamente dal giallo. Personalmente non ho mai visto foto di esemplari selvatici con tutto quel giallo sul dorso, come nell'immagine che riporti tu (ma certamente posso sbagliare).
La foto che ho messo io di una Mantello d'Oro è, invece, presa in natura.
non metto in dubbio il fatto che la manto d'oro debba avere il dorso completamente giallo senza infiltrazioni di verde.. ma sapevo che l'altro segno distintivo di questa sottospecie era la poca melanina presente sul dorso, e in genere di forma più sottile, rispetto alla specie nominale, dove è più grossa e tondeggiante
se non ricordo male ne ho vista una al campionato italiano assieme ad Attilio
Ps. la foto che ho postato ritrae (purtroppo) un meticcio dal momento che come hai fatto giustamente notare ha del verde.. però la melanina sul dorso dovrebbe essere cosi.. almeno da quello che so io
Roberto Giani
06-04-11, 17: 20
Ragazzi per la eximius è quasi impossibile risalire alle sottospecie pure, in cattività ormai si sono selezionate tutte con lo stesso fenotipo da decina e decine di generazioni di meticciamento e credo che solo dai naturalisti sul campo si possono avere riscontri certi...d'altra parte ricordo che anche i curatori del Loro Parque, alla mia domanda relativa alla sottospecie degli alessandrini che avevo di fronte mi risposero: "I don't know"...
Ciao Simone,
sono d'accordo con te per quanto riguarda le sottospecie di tutti i Platycercus, ma per le Roselle Comuni e a Mantello d'Oro credo che si possa ancora notare la differenza in cattività, se non altro perchè c'è chi seleziona delle Mantello d'Oro verso sempre il maggior giallo sul dorso; dall'altra parte restano le Roselle "normali" che hanno il dorso più o meno verde/giallastro.
Sicuramente questi due fenotipi ora reperibili in cattività non sono certo discendenti diretti e puri delle due sottospecie originali selvatiche, importate prima degli anni '60, e tenute rigorosamente separte negli anni.
Simone Durigon
06-04-11, 17: 33
Si sono perfettamente d'accordo...
Roberto Giani
06-04-11, 19: 01
Passiamo alla Rosella di Pennant Platycercus elegans.
Questa è un'immagine di un Pennant generico, non saprei dire se della sottospecie fleurieuensis, melanopterus o nigrescens:
Tali sottospecie si differenziano tra loro per lievi variazioni di taglia, di intensità del colore rosso e del nero del dorso.
Ad esempio, la nigrescens sarebbe di taglia inferiore rispetto alla P. e. elegans ed avrebbe il rosso più carico e la melanoptera vive esclusivamente a sud dell'Australia, nell'isola di Kangaroo.
Inutile dire che in cattività tutte queste piccole differenze non sono più riscontrabili.
Roberto Giani
06-04-11, 19: 20
Invece sono cromaticamente ben distinguibili le sottospecie flaveolus (Rosella Gialla):
(immagine di un mio soggetto in voliera)
e subadelaide (Rosella di Adelaide):
Da come si vede in questi reperti museali in pelle, la questione non è proprio così semplice ed esistono tante gradazioni intermedie tra i rosso del Pennant ed il giallo dalla flaveolus:
Dove finisce il Pennant? Quando si può parlare di Adelaide e NON di Rosella Gialla e viceversa?
Luigi Racheli
06-04-11, 19: 48
questo è il motivo per cui il nome cecilae introdotto da Mathews non si puo considerare valido; non vi è modo di capire a quale popolazione assegnarlo in quanto gli esemplari della serie tipica sono persi o non caratteristici
Platycercus eximius aureodorsalis McAllan and Bruce (=P.e. elecica
Schodde and Short) - Golden-mantled Eastern Rosella. McAllan and Bruce
rejected Mathews' earlier name cecilae for this form because its type locality
was from north of its range and hybrid zone with the Pale-headed Rosella. In
proper taxonomic practice, however, the identity of nominal taxa is
determined by type specimen, not locality. The two syntypes of cecilae are
figured on plate 28 in vol. 5 of Gould's 1848 The Birds of Australia. One is a
typical Golden-mantled Eastern Rosella but for its slightly smaller red breast,
tacit evidence that its given locality is not definitive. The specimen is mislaid
or lost (Stone 1913, Austral Avian Rec. 1:149). Thought by Gould and Stone
loc. cit. to be immature, the other specimen, ANSP 22872, has the black
"shoulders" of adulthood and a yellow head blotched with red; it is thus a
hybrid between "Pale-headed" and "Eastern" rosellas and taxonomically
unidentifiable. To settle the application of Mathews' name cecilae, therefore, I
chose ANSP 22872 as its lectotype, an action that I inadvertently omitted from
the protologue of P.e.elecica.
FROM Canberra Bird Notes 14(4) - December 1989 : THE STORY BEHIND THE DESCRIPTION IN CANBERRA BIRD NOTES OF NEW SUBSPECIES OF BIRDS
By Richard Schodde
Vincenzo Forlino
06-04-11, 20: 38
queste sono un paio di foto dei soggetti che normalmente vengono ceduti come cecilae
cosa sono, soltanto una selezione spinta o il tentativo di ritornare alla sottospecie originaria?
Vincenzo Forlino
06-04-11, 20: 42
Platycercus caledonicus
semplicemente stupenda!
Simone Durigon
06-04-11, 21: 51
[QUOTE=Roberto Giani;225884]Invece sono cromaticamente ben distinguibili le sottospecie flaveolus (Rosella Gialla):
(immagine di un mio soggetto in voliera)
e subadelaide (Rosella di Adelaide):
Da come si vede in questi reperti museali in pelle, la questione non è proprio così semplice ed esistono tante gradazioni intermedie tra i rosso del Pennant ed il giallo dalla flaveolus:
Dove finisce il Pennant? Quando si può parlare di Adelaide e NON di Rosella Gialla e viceversa?[/QUOTE
Verissimo! Come ebbi modo di disquisire col prof. Renato Massa il concetto di sottospecie non lega un esemplare in un insieme di caratteristiche ben definito, ma indica il collocomento di quel soggetto su un "continuum".
Anche se non propriamente in linea con questo topic vorrei qui porre all'attenzione il caso del pappagallo del senegal (Poicephalus senegalus), emblematico in quanto le 3 sottospecie presenti in natura (senegalus, mesotypus e versteri) testimoniano chiaramente l'esistenza di individui che non è possibile collocare al 100% sulle caratteristiche di una sola, ma che appaiono appunto meticciati.
Questo è segno tangibile che in natura le sottospecie "comunicano" genticamente le une con le altre.
Roberto Giani
07-04-11, 07: 56
ed ecco la mia preferita, Platycercus venustus spero di poterla allevare presto#°°))
Ps. la testa di questo soggetto non mi sembra tipica, dovrebbe essere completamente nera!
Il soggetto con il colore della testa inframmista di rosso, dovrebbe essere appunto la sottospecie Platycercus venustus hilli Mathews, 1910 che dovrebbe localizzarsi nell'area geografica australiana del Kimberly (Fonte: Sindel e Gill, Australian Broad-tailed Parrots, SINGIL PRESS PTY LTD; Australia, 1999)
Roberto Giani
08-04-11, 10: 01
Alcune immagini per le Roselle di Stanley (Platycercus icterotis).
Le Stanley nominali dovrebbero avere il dorso con penne nere orlate di verde, la xanthogenys penne nere orlate di rosso ed il giallo delle guance più chiaro.
Platicercus icterotis icterotis:
Platicercus icterotis xanthogenys:
che gli Australiani chiamano "Red-backed Stanley Rosella"
Le Stanley attualmente reperibili in cattività, secondo me, mostrano tutte una gradazione di colore intermedia tra queste due sottospecie perchè in cattività non sono state tenute correttamente separate ma meticciate tra loro.
Vincenzo Forlino
08-04-11, 10: 48
Platicercus icterotis xanthogenys:
che gli Australiani chiamano "Red-backed Stanley Rosella"
mamma mia quanto mi piacerebbe riuscire a trovare una coppia di xanthogenys... sembra una pennant in mignatura
Roberto Giani
08-04-11, 11: 30
Vincenzo Forlino scrisse:
Platycercus caledonicus
semplicemente stupenda!
ed ecco la mia preferita, Platycercus venustus spero di poterla allevare presto
mamma mia quanto mi piacerebbe riuscire a trovare una coppia di xanthogenys
Mi sa che ti piacciono un po' tutte... //#
Vincenzo Peschechera
08-04-11, 13: 06
come darti torto Vincenzo ......
sono degli animali così affascinanti che è impossibile non amarli.......
a presto.
Enzo.
Vincenzo Forlino
08-04-11, 15: 20
Mi sa che ti piacciono un po' tutte... //#
hehehe mi sa che mi son fatto scoprire//[[#
Attilio Casagrande
10-04-11, 18: 51
Complimenti Roberto per l'articolo, mi scuso se non sono inetrvenuto prima, (me lo sono perso), direi che hai ben espresso concetti che molti allevatori si chiedono da tempo, purtroppo cerchiamo di mantenere intatti i carattteri delle sottospecie, ma è quasi impossibile perchè non avendo più riserve genetiche pure dei soggetti mportati si è arrivati a questo risultato, parlando proprio del parrocchetto dal collare ad esempio, non si trova più il collare africano, questo era comunissimo anni fà, adesso è diventato raro.
sulle sottospecie del pennant, vorrei inserire una foto di una femmina che ho da diversi anni, a mio parere si tratta della melanoptera.
questa invece è un maschio di stanley che ha avuto per molti anni, ottimo riproduttore ha vissuto per più di 20 anni, come potete notare dal disegno della schiena è meticcio con la sottospecie adesso introvabile, la xanthogenys appunto.
Attilio Casagrande
10-04-11, 18: 57
Questo invece è un maschio di manto d'oro che attualmente fà parte del mo allevamento, è doppio portatore ed è acoppiato con una femmina di rubino di ottima taglia, lui è del 99 e proviene dalla Germania.
L'anno scorso ha allevato 4 piccoli molto belli
Simone Durigon
10-04-11, 19: 09
Bellissimi esemplari, raramente si vedono dei Platycercus così in forma soprattutto nel piumaggio!
Roberto Giani
10-04-11, 21: 45
Complimenti Roberto per l'articolo, mi scuso se non sono inetrvenuto prima, (me lo sono perso), direi che hai ben espresso concetti che molti allevatori si chiedono da tempo, purtroppo cerchiamo di mantenere intatti i carattteri delle sottospecie, ma è quasi impossibile perchè non avendo più riserve genetiche pure dei soggetti mportati si è arrivati a questo risultato, parlando proprio del parrocchetto dal collare ad esempio, non si trova più il collare africano, questo era comunissimo anni fà, adesso è diventato raro.
sulle sottospecie del pennant, vorrei inserire una foto di una femmina che ho da diversi anni, a mio parere si tratta della melanoptera.
(...)
Ciao Attilio, grazie per i complimenti.
A proposito di quel Pennant che mostri in foto, è veramente un soggetto notevole, non ne ho mai visti di così dal vivo.
Effettivamente dovrebbe essere un melanoptera. In un libro che ho sulle Roselle, scritto da due Australiani, infatti riporta che le femmine manifestano un dorso più scuro dei maschi e questo carattere tende poi ad aumentare con il passare degli anni (tipo la mutazione mottled in certi inseparabili).
Con i Pennant, secondo me, si potrebbe tentare di recuperare le sottospecie P. e. elegans e P. e. nigrescens.
Tutti gli allevatori di Pennant si saranno accorti che capita spesso che in una stessa covata ci siano dei giovani prevalentemente verdi insieme ad altri già rossi quasi come gli adulti.
Ebbene, questa seconda caratteristica sarebbe tipica dei P. e. nigrescens. Se si tenessero continuamente separati questi soggetti e si riuscisse un giorno ad ottenere coppie che diano solo giovani verdi ed altre solo giovani rossi, per me sarebbe un bel risultato.
Attilio Casagrande
11-04-11, 19: 23
Confermo la tua affermazzione, il dorso è diventato così dopo 6-7 anni, ho acoppiato questa femmina con un maschio meticcio elegans-melanoptera perchè non sono riuscito a trovarne di uguali, i figli che generano presentano una zona più scura sulla parte bassa dell'ala, ma sarebbe da aspettare più anni per vedere il risultato finale, i figli di solito 5 presentano una colorazione verde oppure rossa come le adulte, queste di solito sono femmine, mentre i maschi mantengono il verde più a lungo.
Roberto Giani
11-04-11, 20: 31
(...)
i figli di solito 5 presentano una colorazione verde oppure rossa come le adulte, queste di solito sono femmine, mentre i maschi mantengono il verde più a lungo.
Quindi tu leghi al sesso il fatto della colorazione verde o rossa dei giovani?
Allora la mia ipotesi di separare questi due fenotipi per recuperare le sottospecie P. e. elegans e P. e. nigrescens è balzana?
Attilio Casagrande
12-04-11, 20: 21
Non so se sia un caso, ma anche un'altro mio amico ha notato la stessa cosa, anche sull'ultima covata 3 maschi verdi e due femmine rosse.
Non saprei se sia una teoria del tutto sbagliata, certo che la cosaa più semplice sarebbe da fare una banca dati sulle sottospecie ancora abbastanza pure e creare una sorta di fonte da cui chi ci tiene può attingere per pulire le varie sottospecie.
Powered by vBulletin™ Version 4.0.1 Copyright © 2025 vBulletin Solutions, Inc. All rights
Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it