Visualizza la versione completa : Imbeccare a mano un cenerino.......
Ciao a tutti volevo sapere quante imbeccate ha bisogno un cenerino di 30 giorni(magari una tabella indicativa di imbeccate in base ai giorni di vita) a che eta' e' del tutto svezzato e se si devono somministrare come prevenzione dei farmaci (o se in base ad alcuni sintomi,e' consigliabile tenerne a portata di mano)
ciao grazie e buon allevamento a tutti.
Simone Durigon
05-05-11, 21: 35
A 30 giorni devi dare 5 imbeccate, che in 5-6 giorni puoi ridurre a 4. Di farmaci non ne hai bisogno, al presentarsi di sintomi vai in farmacia e ne trovi. Il cenerino è completamente svezzato verso i 2 mesi e mezzo abbondanti...
PierpaoloPalozzo
06-05-11, 10: 40
Ciao a tutti volevo sapere quante imbeccate ha bisogno un cenerino di 30 giorni(magari una tabella indicativa di imbeccate in base ai giorni di vita) a che eta' e' del tutto svezzato e se si devono somministrare come prevenzione dei farmaci (o se in base ad alcuni sintomi,e' consigliabile tenerne a portata di mano)
ciao grazie e buon allevamento a tutti.
Ciao Marco,
lo svezzamento a mano di un cenerino richiede un'esperienza consolidata nell'allevamento a mano di pappagalli.
Pertanto è mio dovere dissuadere chiunque si voglia avventurare senza le minime competenze.
Dalla domanda che poni presumo che tu sia un neofita, presumo però che tu ti sia già avventurato e quello che sto per scriverti è per il solo bene del piccolo che stai allevando.
Il numero delle imbeccate può variare da soggetto a soggetto, se è imbeccato a mano dall'uovo o tolto dai genitori a 15-20 giorni, quindi è la prima informazione di cui ho bisogno.
Cmq in generale va sempre monitorato il peso (io lo faccio quotidianamente per tutti i pappagalli che allevo a mano) ed in base a divesi fattori tra cui peso, digestione, densità etc. si stabilisce il numero delle imbeccate.
In genere a quella età sono sufficienti 4 imbeccate con pappa a densità tipo yoghurt fino ad almeno i 45-50 gg di età, poi si passa a tre imbeccate al giorno.
Solo quando il piccolo inizia ad alimentarsi discretamente con le prime cose messe a disposizione (tipo savoiardi, legumi, qualche pezzetto di mela) ed apre i primi semi, cosa che in genere avviene veso i 65-70 gg di età, allora si passa a 2 imbeccate al giorno, iniziando a ridurre l'imbeccata del mattino solo quando inizia ad alimentarsi bene.
Verso gli 80-85gg di età si passa quindi ad 1 imbeccata, e la stessa va ridotta gradualmente fino a chè il pappagallo si alimenta alla perfezione. L'indice è sempre il peso del pappagallo. L'escursione dal peso massimo raggunto ai 55-60gg di età fino alla fine dello svezzamernto non deve essere superiore al 20% del peso del pappagallo. Se ad esempio il peso massimo arriva a 600 gr, una volta svezzato il cenerino non deve essere inferiore ai 480-500 gr.
Lo svezzamento medio di un cenerino è tra i 95 e i 105 gg di età.
Buon lavoro
Donatella Tudino
06-05-11, 11: 03
Pierpaolo è sempre il massimo in questo argomento e lo ringrazio per aver chiarito in modo chiaro e preciso la difficoltà che si trova ad allevare un cenerino a mano. Io ne ho allevato due che prendevano due imbeccate al giorno. E' stato difficoltoso perchè uno era abituato al sondino ( e quì ci vuole una sterilizzazione che deve essere assoluta ) e uno era abituato alla siringa. Tornando indietro non prenderei mai più un pappagallo di qualunque specie da imbeccare. I rischi sono davvero tanti e non ultimo la polmonite ab ingestis che purtroppo non è infrequente se la pappa anche in piccole quantità va a finire nelle vie respiratorie. Poi c'è da tenere presente che anche qualche allevatore esperto ha avuto problemi di ustione del gozzo . Come ha detto Pierpaolo, che è un grande esperto, è meglio prendere un soggetto già svezzato !!!!
anche finito lo svezzamento lasciare per un bel po' la pappa serale, per sicurezza
PierpaoloPalozzo
06-05-11, 15: 28
anche finito lo svezzamento lasciare per un bel po' la pappa serale, per sicurezza
Titti mi dispiace deluderti, ma è un retaggio dei vecchi allevatori.
Se il pappagallo è svezzato non ha bisogno della pappa serale, anzi, sarebbe un rischio in più per farmazione di funghi e batteri nel becco e nel gozzo con consegeunze che ti lascio immaginare...
In media l'imbeccata unica, data in prossimità dello svezzamento completo dell'animale (data in genere nel tardo pomeriggio) dura dai 7 ai 12 giorni e va dai 90:95 gg ai 100:105 gg di età del pappagallo.
Simone Durigon
06-05-11, 17: 00
E' vero, se è svezzato non bisogna dare pappa anche se te la chiede insistentemente...
Da un punto di vista comportamentale invece è una ottima cosa lasciare che lo svezzamento avvenga lentamente e progressivamente, in natura i pappagalli vengono imbeccati per mesi dopo l'involo, lo svezzamento drastico è una delle tante concause dei tanti problemi comportamentali che affliggono i pappagalli pet.... e in quanto alle fermentazioni batteriche e fungine, perchè il rischio dovrebbe essere maggiore a 4 mesi che a 3?
addirittura la seconda pappagalla che era già abbastanza adulta rivolle la pappa e così ne davo un po' anche a lei; è grazie a ciò che ora mi prende le medicine con la siringa e che man mano si sono appianati i problemi di rivalità tra le due prime donne :-)
Simone Durigon
08-05-11, 14: 31
Da un punto di vista comportamentale invece è una ottima cosa lasciare che lo svezzamento avvenga lentamente e progressivamente, in natura i pappagalli vengono imbeccati per mesi dopo l'involo, lo svezzamento drastico è una delle tante concause dei tanti problemi comportamentali che affliggono i pappagalli pet.... e in quanto alle fermentazioni batteriche e fungine, perchè il rischio dovrebbe essere maggiore a 4 mesi che a 3?
Posso dirti con sicurezza che molti squilibri comportamentali derivano proprio dalla continua abitudine dei proprietari ad imbeccare mesi e mesi oltre lo svezzamento. Chiaramente non è detto che avvenga sempre, ma quest'abitudine può portare i pet ad un eccessivo stato di dipendenza dal padrone, oltre a fare in modo che non imparino pian piano le "regole di casa" visto che ad ogni richiesta gli viene portata la pappa...
per quanto riguarda i rischi di patologie, come diceva pierpaolo, i funghi non sono pericolosi a 3 mesi perchè nel becco la pappa sparisce in breve tempo visto che il piccolo ingurgita di continuo, ma quando invece si imbecca un animale già autonomo i resti della pappa possono rimanere sulle pareti interne e fermentare provocando micosi o candidosi. Oltre a questo non dimentichiamoci che non siamo in natura e la composizione delle pappe artificiali è molto proteica, e darla ogni sera per chissà quanto tempo puo' danneggiare i reni dei piccoli svezzati.
Un'ultima cosa, l'espressione "svezzamento drastico" l'hai usata tu, e non io. Quello che io intendevo era di fornire la pappa fino a che il piccolo non sia completamente autonomo a nutrirsi da solo. In quel caso penso proprio che non ci sia niente di drastico, anzi, è un'ottimo momento in cui l'allevatore può offrire cibo dalle sue mani e cominciare un rapporto ludico e stimolante per il pet...
Mi spiace Simone ma negare l'imbeccata ad un piccolo che la "chiede insistentemente" è svezzamento drastico, a casa mia. Si faceva una volta coi bambini, poi la pedagogia ci ha insegnato che ogni bambino ha i suoi tempi e non c'è una regola che vale per tutti; l'abbiamo imparato anche per i pappagalli - che hanno uno sviluppo molto simile a quello degli umani - ed è valido anche per loro.
L'obiezione dell'attaccamento sessuale che può avvenire fra proprietario e pet è fondata, ma non dipende dallo svezzamento lento, dipende dal rapporto sbagliato che si instaura col proprio pappagallo, di cui l'imbeccata (dal punto di vista del pappagallo che sia di pappa oppure di cibo solido dato con la mano o con la bocca, come molti fanno è la stessa cosa) è solo uno degli aspetti. La storia dei reni non ha invece alcun fondamento, ormai l'ipotesi dieta proteica/malattia renale è stata ampiamente confutata e comunque la differenza di tenore proteico fra una pappa da imbecco (19-22% ) e una dieta di mantenimento (16-18%) non è cosi drammatica, soprattutto considerando le quantità di imbeccate sempre più irregolari e saltuarie col trascorrere del tempo.
La maggior parte dei pappagalli mostra le conseguenze di quelli che si chiamano "disturbi dell'attaccamento" ossia dell'insicurezza cronica causata dalla mancanza di una figura di riferimento durante l'età evolutiva che non finisce a 3 mesi non più di quanto quella di una persona finisca a 18 mesi solo perchè si sa mangiare col cucchiaio. Lasciare gli uccelli coi genitori naturali è sicuramente la cosa migliore per evitare questo problema, ma se proprio uno vuole allevarli a mano dovrebbe farlo seguendo i ritmi della specie e del soggetto
Simone Durigon
08-05-11, 15: 18
Non per niente, ma sono psicologo e conosco abbastanza bene i principi della pedagogia...
per tornare ai pappagalli prova a chiedere al veterinario cosa ne pensa...
i piccoli vorrebbero sempre la pappa perchè è un modo per attirare l'attenzione del padrone. Questo non significa che alla base ci sia un bisogno di cibo da svezzamento. Oltre alle proteine ci sono tanti altri elementi che vanno a squilibrare, seppure in piccola misura, la dieta ideale...a quel punto non pensi che sia più logico offrire un pezzetto di frutta o una noce? Anche quello significa prendersi cura e "imbeccare" in qualche maniera...
Ho mandato questa discussione al veterinario aviario. E' completamente d'accordo con birdalec.
Marisa Tallini
09-05-11, 08: 54
Pierpaolo è sempre il massimo in questo argomento e lo ringrazio per aver chiarito in modo chiaro e preciso la difficoltà che si trova ad allevare un cenerino a mano. Io ne ho allevato due che prendevano due imbeccate al giorno. E' stato difficoltoso perchè uno era abituato al sondino ( e quì ci vuole una sterilizzazione che deve essere assoluta ) e uno era abituato alla siringa. Tornando indietro non prenderei mai più un pappagallo di qualunque specie da imbeccare. I rischi sono davvero tanti e non ultimo la polmonite ab ingestis che purtroppo non è infrequente se la pappa anche in piccole quantità va a finire nelle vie respiratorie. Poi c'è da tenere presente che anche qualche allevatore esperto ha avuto problemi di ustione del gozzo . Come ha detto Pierpaolo, che è un grande esperto, è meglio prendere un soggetto già svezzato !!!!
Io ho preso la mia Sammy a 50 gg (l'allevatore per vendermela mi aveva detto che aveva 4 mesi...) e l'ho imbeccata senza avere la minima esperienza e senza avere il minimo supporto, ora sò di aver rischiato grosso..... Inoltre ho avuto, e continuo ad avere, dei problemi con il suo comportamento. Non lo rifarei mai più... E' meglio prendere soggetti già svezzati....
PierpaoloPalozzo
09-05-11, 10: 16
Ho mandato questa discussione al veterinario aviario. E' completamente d'accordo con birdalec.
E' troppo facile Titti rispondere "genericamente" il veterinario è d'accordo con Birdalec, sarebbe opportuno documentare la sua opinione, eventualmente postando direttamente lui.
In generale non siamo qui a cercare di capire chi ha ragione o meno, stiamo disquisendo su un argomento con opinioni discordanti e sarebbe bene che ognuno postasse esperienze personali di svezzamento o cmq documentate.
Io allevo cenerini da tempo, e i dati che ho fornito sono avvalorati da appunti (che posso mettere a disposizione se qualcuno lo ritenesse opportuno) presi con anni di allevamento a mano, in particolare di cenerini.
Mi piacerebbe che anche Birdalec sia più specifico, magari postando esperienze personali.
Io non ho mai ceduto un cenerino che poi avesse avuto disturbi comportamentali o non si sia legato ai futuri proprietari.
Poi tra l'altro in natura l'involo dei piccoli dal nido avviene a circa 11 settimane e rimangono con i genitori per al massimo altre 2-3 settimane (fonte lexicon of parrot) che fanno un totale massimo di 98 gg.
Quindi il tempo medio da me indicato va oltre il tempo massimo di cui sopra e prima di utilizzare la parola "drastico" su una discussione che prende le basi dal mio primo intervento, sia essa poi riferita ad altri interventi, sarebbe opportuno documentare a dovere le proprie affermazioni, specie se chi interviene sul forum ha un'esperienza pluriennale con l'allevamento di pappagalli, ed in particolare di specie africane come Simone Durigon.
Ultima cosa, quoto la risposta di Simone alla richiesta di Birdalec sulla possimilità di formazione di micosi etc. a 4 mesi piuttosto che a 3 mesi, ricordo che in natura, tra le altre cose, come afferma il dott. Lorenzo Crosta (parola più parola meno...)" l'alimentazione da parte dei genitori é costituita da miscugli molto più densi di quelli che forniamo noi artificialmente, quindi protrarre la fornitura di cibo liquido oltre il tempo necessario allo svezzamento è un rischio gratuito per formazioni di batteri e funghi e in generale è un ulteriore stress per l'apparato digerente del pappagallo, che, come già detto, in natura è abituato ad alimentazione più solida."
Simone Durigon
09-05-11, 12: 07
Pierpaolo ha risposto in maniera esaustiva, le imbeccate dei genitori in natura dopo i 90 gg, sono praticamente cibo solido. Oltre a ciò metto fortemente in discussione che ad un anno di distanza i genitori ancora vadano ad imbeccare i piccoli perchè in moltissime specie i giovani non vivono più col nucleo famigliare già a 7-8 mesi. I pappagalli che rimangono al massimo fino a 2 anni vicini ai genitori sono quelli del genere poicephalus, ma tutto ciò si limita ad una convivenza pacifica e talvolta i piccoli che hanno 1 anno fanno compagnia nel nido ai piccoli della covata successiva. Non credo che sia possibile affermare che tali piccoli (sopra i 10 mesi di età) possano ancora ricevere imbeccate per la semplice ragione che i genitori sono molto indaffarati coi piccoli che stanno svezzando in quel momento, e in natura non è così facile reperire cibo come in gabbia.
Io non so a quale vet avete postato la discussione, ma sono abbastanza sorpreso che consigli di usare la pappa da imbecco oltre i 3 mesi...
Rispondo un po' a tutti con un'unica mail
1) per Pierpaolo: mi sembra strano che tu dica di non avere riscontrato nei soggetti da te ceduti mai problemi conportamentali perchè purtroppo la maggioranza dei cenerini pet ne presenta (fobia delle mani, fobie di oggetti, autodeplumazione, aggressività) certo non a uno o due anni - anche se spesso pure così precocemente - ma dopo.
E' un fatto che lo svezzamento in natura avviene molto gradualmente - se esuliamo dai cenerini, le ara e i cacatua non sono pienamente indipendenti dai genitori prima dei 18 o addirittura 24 mesi, i piccoli taranta ci mettono il doppio dei roseicollis per rendersi indipendenti, in molte specie come riportato da Simone i piccoli della covata precedente rimangono coi genitori ad aiutare l'allevamento della covata successiva e gli esempi sono innumerevoli.
I rischi della pappa da imbecco non risiedono nella sua permanenza nel tratto digerente, ma nella facilità di deterioramento prima di essere somministrata e quindi il rischio secondo me è uguale: sicuramente non c'è differenza significativa fra il tratto digerente di un cenerino di 105 o 125 giorni.
Comunque quello che cerco di dire io non è che i pappagalli vanno imbeccati vita natural durante: è che lo svezzamento va adeguato al singolo individuo perchè non tutti sono pronti, sia fisicamente che psicologicamente, a rinunciare all'imbeccata allo stesso momento; e che la medicina comportamentale degli Psittaciformi ha inequivocabilemnte individuato nello svezzamento forzato una delle cause delle patologie comportamentali così frequenti negli imbeccati a mano. E che da un punto di vista pratico mantenere l'abitudine alla siringa - con una somministrazione settimanale o anche meno di pochi cc di qualcosa di appetito - facilita molto l'eventuale alimentazione assistita e medicazione di un pappagallo che dovesse stare male, invece di prenderlo per il collo ed ingozzarlo di forza che per molti proprietari è difficile e molto stressante per l'animale. Tutto qui e sono ragionevolmente sicuro che qualunque veterinario aviare condividerebbe questa posizione :-)
Simone Durigon
09-05-11, 21: 08
Non condivido assolutamente alcuni punti del precedente post:
1. Le ara e i cacatua sono assolutamente indipendenti anche prima dei 18 mesi, altrimenti, come precisavo, non si capisce come i genitori possano allevare ogni anno una nuova nidiata. Solo il cacatua delle palme a volte salta un'annata di cova.
2. Condivido ancor meno che la maggioranza dei cenerini abbia problemi comportamentali. Chi lo dice? E soprattutto, quali sono i parametri per stabilire che un cenerino abbia effettivamente un problema di tipo comportamentale/affettivo o sia solo possessivo nei confronti del padrone o della sua gabbia ecc...è evidente che non ce ne sono di parametri, tanto meno di statistiche.
3. La fobia delle mani, degli oggetti e l'autodeplumazione non sono certo problemi esclusivi dei cenerini. Innanzitutto non le chiamerei fobie, ma normali reazioni tipiche di tutti gli uccelli a persone e oggetti con i quali non hanno confidenza. D'altronde i pappagalli svezzati dai loro genitori sarebbero tutti affetti da questa "fobia", che in realtà è un meccanismo di difesa contro la predazione dettato dall'istinto (che per fortuna, rimane un po' anche nei pet). Anche l'autodeplumazione è trasversale a tutti i pappagalli, e un cenerino che si depluma spesso non è stimolato psicologicamente, e non certo svezzato male.
4. Se è un modo per rendere il proprio animale più docile verso i farmaci, negli USA e in Gran Bretagna hanno sviluppato sistemi molto più efficienti che fanno leva sulla curiosità dell'animale, io stesso ho delle riviste che illustrano i metodi migliori da utilizzare coi pet.
5. Ancora non riesco a capire quale sia il vantaggio nell’usare la pappa quando il pappagallo sa alimentarsi completamente da solo. Avete forse mangiato omogeneizzati fino a 3 anni quando eravate bambini?
Ribadisco che la mia non è affatto una polemica, ma la semplice espressione di cose che ho imparato nel tempo…
Simone, assolutamente senza polemica :-)
io rispetto la tua esperienza
ma ti assicuro che non starei a scrivere se non avessi dalla mia le nozioni sia teoriche che pratiche per fare certe affermazioni.
Sull'età dello svezzamento in natura e dell'indipendenza dai genitori delle diverse specie si trova ormai varia bibliografia e sono età ben superiori ai 3 mesi per le specie di media e grande taglia: poi non devi darmi ragione per forza, ma se ti documenti un po' scoprirai che il lexicon non è la sola fonte nè necessariamente la più aggiornata
Quanto al discorso dei problemi comportamentali, secondo me - e secondo tutta la scuola cognitiva dei comportamentalisti - un animale domestico che teme le mani del proprietario, che non esplora il suo ambiente e non gioca con gli oggetti messi a disposizione, che aggredisce quando approcciato e che indulge in comportamenti autolesionisti è un soggetto che ha dei problemi: visto che sei psicologo la differenza fra la sana prudenza tipica della preda e lo stato ansioso permanente di tanti cenerini (ed altre specie, moh nons tiamo a fare la condanna del cenerino, sia chiaro) dovrebbe saltare all'occhio.
Ti faccio una domanda: se l'autodeplumazione dipende solo dalla "scarsa stimolazione psicologica" come mai i pappagalli di cattura di una volta che venivano tenuti incatenati ad un trespolo per anni la presentavano molto meno dei coccolati e viziati pet di oggi tenuti in grandi gabbie, liberati quotidianamente e sommersi di giocattoli?
Simone Durigon
10-05-11, 01: 26
Andiamo per ordine:
sui tempi di svezzamento è scontato e indiscutibile che l'animale è indipendente a 90 gg (nel caso del cenerino), se pensi che questo io lo abbia letto su Lexicon of parrots, ti dico che qui in casa mia ho la bellezza di 16 libri in italiano, inglese e spagnolo, più svariati articoli, e anche un paio di seminari negli anni passati, tutto solo sui pappagalli. Tutte le fonti in mio possesso sono chiarissime sui tempi di indipendenza. Mi chiedo quindi dove dovrei ancora documentarmi (?). Se parliamo di permanenza nell'entourage familiare allora allunghiamo di altri 3-6 mesi questi tempi, ma come diceva Pierpaolo le imbeccate sono comunque solide.
Altra cosa che ritengo abbastanza avventata da parte tua è parlare di scuola cognitivista (noto movimento psicologico degli anni '70), applicandolo agli animali. Non esiste nessun cognitivista degli animali, anzi ti dirò di più. Il mio caro amico Prof. Renato Massa sta cercando da qualche anno attraverso i suoi studi, di divulgare agli amanti di pappagalli e alla comunità scientifica che questi sono capaci di ragionare, seppur in maniera elementare. Questo significa che ciò di cui parli è un concetto che forse esisterà tra un secolo (se tutto va bene).
Per rimanere in tema di psicologia, vedo che non hai chiara nemmeno la differenza tra comportamentismo e cognitivismo. Ebbene sono 2 cose completamente all'opposto e non c'è alcuna "scuola cognitiva dei comportamentalisti". Non so dove hai letto una cosa simile e mi chiedo con ancor più curiosità dove hai letto la definizione di diagnosi dei disturbi comportamentali dei pappagalli.
Per finire credo che tu abbia visto troppo pochi animali di cattura per dire che non avevano certi problemi, oltre a deplumarsi alcuni si lasciavano addirittura morire di fame. Oltre a tutto ciò, ti ricordo poi, che i pappagalli di cattura che finivano sui trespoli venivano presi dai nidi in argentina o suriname, spediti in europa, svezzati dagli importatori con pappe rudimentali e ti lascio immaginare quanto amore e cura gli veniva offerta da gente che non sapeva nemmeno come si prendeva una siringa in mano: secondo te, quanto era traumatico quello svezzamento???
con tutta la buona volontà come posso pensare che tu sia informato su certi temi?
@Pierpaolo: di sicuro non posso più disturbare il veterinario aviare se no me mena, è uno dei più bravi ed indaffarati.......:-)
Io ho portato la mia esperienza, piccola ma prolungata nel tempo. Avevo forse dimenticato di dire una cosa, i miei pappi non hanno mai mostrato problemi comportamentali, almeno nell'arco di 10 anni, poi si vedrà, l'amazzone ha preso la pappa serale fino a circa 5 mesi perché non ero sicura che mangiasse tutto perfettamente e la cenerina che aveva già un anno insieme a lei, anche se con solo un piccolo assaggio. Momenti bellissimi con le mie pappagalle, irrinunciabili :-)
allora, forse colpa mia che mi sono espresso male
col termine "comportamentalista" intendevo il professionista che si occupa di disturbi comportamentali degli animali e che di solito è un veterinario che consegue questa specializzazione.
All'interno di questo gruppo professionale si distinguono grossomodo le due correnti principali dei behaviouristi - che in effetti si traduce in comportamentalisti nell'accezione che gli dai tu - e dei cognitivisti che assumono proprio come base del loro approccio che l'animale sia capace di "ragionamento" e di "consapevolezza" ovviamente nei termini propri di ciascuna specie.
la teoria cognitivista è quella che condivido appieno io e sulla base di questa, di letture pari alle tue e di un'esperienza forse diversa ma altrettanto ampia arrivo a fare certe affermazioni.
Tu naturalmente sei padronissimo di pensarla a modo tuo, ma non dare per scontato che altre posizioni siano del tutto campate in aria.... :-)
Simone Durigon
12-05-11, 18: 11
Non metto in discussione le tue opinioni, ma le "statistiche" o "tendenze" che riportavi sulle quantità di disturbi tra cenerini di cattura e tra quelli nati in cattività. Chiunque ha avuto la possibilità di avere a che fare con molti pappagalli di cattura, ha visto con quanta facilità questi cadessero in crisi depressive che sfociavano nell'autodeplumazione, e parliamo sia di quello svezzati a mano che di quelli dai genitori. Questo mette in seria discussione l'apparato teorico secondo il quale, come dicevi, sia questo famigerato svezzamento traumatico la causa dei tanti comportamenti disfunzionali dei cenerini...
si vede che abbiamo visto pappagalli diversi....
nella mia esperienza i pappagalli di cattura - intendiamo soggetti magari giovani ma catturati post svezzamento - morivano in gran numero, avevano difficoltà di adattamento... ma quelli che sopravvivevano e si adattavano alla vita domestica, sia come riproduttori sia come "pet" si dimostravano molto meno propensi ad autodeplumazione psicogena. Molti pappagalli imbeccati a mano cominciano ad averne prima dell'anno di vita!!!
Simone Durigon
12-05-11, 21: 38
E secondo te tutti questi pappagalli che si deplumano (non sappiamo quale sia la %), lo fanno perchè non gli è stata data la pappa dopo i 3 mesi di vita????
Non vorrei sembrare insistente, ma ti rendi conto di cosa stai cercando di dire?
ma io non ho detto questo! ho detto che lo svezzamento forzato è UNA DELLE CAUSE riconosciute di problemi comportamentali! Analizzarle tutte sarebbe lungo ed esulerebbe dal topic che era appunto: fino a quando do la pappa al mio baby cenerino?
Ma mi spieghi perchè sta cosa ti urta tanto? Mica sto cercando di mettere in discussione il tuo modo di allevare o la tua esperienza! Si parlava di tempi di svezzamento e ho espresso un parere, legittimo e ti assicuro supportato da adeguate conoscenze, sull'argomento.
Non ho detto Simone Durigon non capisce niente o tratta male i pappagalli, nè che i cenerini sono brutti e cattivi... proprio non capisco perchè te la prendi tanto.
E con questo chiudiamo l'argomento, se vuoi riflettere su un modo diverso di guardare il problema allevamento a mano, lo fai, se non vuoi, il mondo continua a girare lo stesso ti assicuro!
Cordiali saluti, anche se non ci conosciamo direttamente abbiamo conoscenze in comune e so che sei un bravo allevatore, ma davvero non comprendo questa tua reazione
Simone Durigon
13-05-11, 01: 42
Non sono urtato, e non mi sento preso in giro tantomeno arrabbiato. Mi dispiace che è passato questo messaggio, ma per come si stava sviluppano la discussione io avevo capito che tu imputassi tutti i problemi comportamentali ad uno svezzamento inadeguato. Non ho mai pensato che tu volessi svalutare me o le mie conoscenze, ma la risposta era per far capire quanto ero sorpreso di ciò che pensavo tu volessi affermare...
Non c'era alcuna volontà da parte mia di farne una questione personale e soprattutto penso che nella nostra passione una delle cose che deve essere sempre presente è il riconoscere di poter sempre imparare qualcosa di nuovo da chiunque (lo scrivo rivolto a me).
Sono dispiaciuto se te la sei presa, e mi scuso con te se sono apparso superbo, d'altronde uno dei limiti dei forum è il non poter vedere l'espressione e il tono utilizzato, ma credimi non mi piace fare il saccente, è che a volte mi faccio coinvolgere dagli argomenti che mi interessano, tutto qui..:)
Tranquillo, nessun problema :-)
accalorarsi sugli argomenti vuol dire avere a cuore le situazioni.
capiterà presto che ci conosceremo personalmente e allora parleremo di allevamento in toni più pacati senz'altro... fra l'altro tu allevi molte specie che mi piacciono molto e che ho allevato anch'io in passato anche se adesso purtroppo vivo in una casa che non mi consente di andare oltre le taglie mediopiccole e non troppo rumorose...
Simone Durigon
14-05-11, 14: 32
Quando vuoi passarmi a trovare non ci sono problemi, sei il benvenuto!
da quello che so non è corretto il parere di simone vedi svezzamento abbondante io sto seguendo questa pratica e devo dire che sto ottenedo dei risultati eccellenti
Solo quando il piccolo inizia ad alimentarsi discretamente con le prime cose messe a disposizione (tipo savoiardi, legumi, qualche pezzetto di mela) ed apre i primi semi, cosa che in genere avviene veso i 65-70 gg di età, allora si passa a 2 imbeccate al giorno, iniziando a ridurre l'imbeccata del mattino solo quando inizia ad alimentarsi bene.
Trovo interessante questo passo.
Come si fa a far comprendere ad un pappagallo che deve iniziare a mangiare i semi?
Come si fa a fargli comprendere che li devi aprire?
Francesco_i
05-01-12, 17: 52
Scusate se mi intrometto nell'interessantissima discussione sull'imbecco prolungato , è solo per raccontare la mia esperienza . Quando arrivò a casa il Caicco , preso completamente svezzato , l'allevatore mi diede un poco di pappa , dicendomi , eventualmente , di dargliene un imbeccata serale giusto la prima settimana . Dal momento che ci provava gusto sia il pappa che le figlie , senza parlare del sottoscritto , la cosa è andata avanti per quasi un mesetto ! questo finchè è stato evidente che ormai era diventato solo un gioco , data la quantità di pappa che finiva sul pavimento o sul soffitto , mi hanno insegnato ad usare il cucchiaino ricurvo .....Ma la cosa incredibile è stata il Senegal che dopo la prima settimana , alla tenera età di quasi tre anni ha cominciato a prendere un paio di cucchiaini ! Come i bambini che all'arrivo del fratellino nuovo ricominciano a fare pipì a letto o a parlare come i piccoli . Sono incredibili i pappagalli !
Simone Durigon
05-01-12, 17: 55
Ti consiglio di smettere di dargliene, non favorisce la loro autonomia e anche se non sembra non è una cosa positiva per la loro stabilità psicologica...
Francesco_i
09-01-12, 12: 48
Scusa se rispondo solo oggi , ho avuto tre giorni proprio faticosi . L'imbeccata serale al caicco durò solo le prime tre settimane circa , quando arrivò a casa oltre un anno fà , a quell'epoca aveva un paio di mesi di vita . Il senegal ne iniziò a prendere un paio di cucchiaini gli ultimi quattro , cinque giorni . Anche a me sembrò anormale che un pappagallo di tre anni prendesse la pappa d'imbecco , probabilmete è stato un modo per attirare su di sè più attenzione all'arrivo del secondo pet .Volevo solo raccontare un'esperienza che testimonia la complessità della psiche dei pappagalli e quanto , noi neofiti , ne dobbiamo tenere conto . A tal proposito pongo un altro quesito , ma fatemi sapere se devo aprire un'altra discussione :
tempo fà un uccellaio voleva darmi un piccolo , credo fosse un agapornis , ma voleva darmelo da finire di svezzare in modo che , secondo lui , si legasse maggiormente a me . Mi puzzò subito di tentativo di fregatura e non se ne fece nulla ma il dubbio rimase : pappagalli finiti di svezzare o svezzati dal proprietario si legano maggiormente di quelli presi già svezzati ?
Simone Durigon
09-01-12, 14: 45
Assolutamente no, non c'è una differenza sostanziale. Se prendi un pappagallo appena svezzato avrai lo stesso successo come se lo avessi svezzato tu.
Questa "leggenda" alla quale moltissime persone ancora credono, è data dal fatto che molti preferiscono cedere i piccoli prima, senza aspettare la fine dello svezzamento...
Francesco_i
09-01-12, 15: 04
Grazie tante Simone , lo supponevo ma volevo averne un autorevole riscontro . Spero che la soddisfazione di tirarlo su da piccolissimo me la toglierò prima o poi , quando sarò pronto . L'emozione di vedere crescere un esserino cieco e spiumato a un bel pappo ..... non credo ci siano parole .
Buona giornata e grazie ancora
PierpaoloPalozzo
10-01-12, 10: 30
Trovo interessante questo passo.
Come si fa a far comprendere ad un pappagallo che deve iniziare a mangiare i semi?
Come si fa a fargli comprendere che li devi aprire?
Allora,
si comincia mettendo a disposizione dei savoiardi, inizieranno a rosicchiarli per curiosità, ma quasi subito sentendone il sapore, iniziano a mangiarli, poi si passa ad altri alimenti tipo frutta e legumi in scatola, anche qui inizieranno a spizzicarli per curiosità e poi per gusto, poi i semi, i primi andrebbero aperti manualmente davanti a loro e messi nella ciotola in cui ci sono gli altri semi chiusi, inizieranno a sentirne il sapore e man mano impareranno ad aprirli da soli. In questa fase è buona norma mettere a disposizione anche degli estrusi di qualità...
Scusa Pierpaolo, ma i legumi in scatola come vanno trattati? basta passarli sotto l'acqua???
PierpaoloPalozzo
10-01-12, 18: 31
Scusa Pierpaolo, ma i legumi in scatola come vanno trattati? basta passarli sotto l'acqua???
si esatto,
poi farli scolare bene e magari asciugarli con un pastone all'uovo che li rende più appetibili.
Io utilizzo mais e fagioli di spagna, questi ultimi sono molto appetiti e non si impastano come gli altri tipi di fagioli...
ho provato anche ceci ed altri legumi, ma i più appetibili sono mais e fagioli...
Roberto Giani
10-01-12, 20: 54
Assolutamente no, non c'è una differenza sostanziale. Se prendi un pappagallo appena svezzato avrai lo stesso successo come se lo avessi svezzato tu.
Questa "leggenda" alla quale moltissime persone ancora credono, è data dal fatto che molti preferiscono cedere i piccoli prima, senza aspettare la fine dello svezzamento...
Confermo quello che dice Simone.
Pensate a quanti pappagalli docili e domestici sono esisiti in passato, quando quasi non esisteva la riproduzione in cattività ed il 99% dei soggetti era di cattura...
Il famoso Alex della Pepperberg era stato comprato in un negozio, già svezzato.
Io stesso ho avuto un'Amazzone di cattura negli anni '80 (Amazona autumnalis lilacina) che, dopo averla acquistata in un negozio, ho addomesticato in poche settimane ottenendo un soggetto dal comportamento delizioso. Stava in casa su di un trespolo senza catena, svolazzava libera e sceglieva dove stare: a pranzo e cena ovviamente veniva sempre a tavola con noi, mangiando pane, spaghetti, frutta ed andava matta per i cioccolatini. Solo molto tempo dopo ho saputo che non bisogna dare il cioccolato ai pappagalli.
Allora,
si comincia mettendo a disposizione dei savoiardi, inizieranno a rosicchiarli per curiosità, ma quasi subito sentendone il sapore, iniziano a mangiarli, poi si passa ad altri alimenti tipo frutta e legumi in scatola, anche qui inizieranno a spizzicarli per curiosità e poi per gusto, poi i semi, i primi andrebbero aperti manualmente davanti a loro e messi nella ciotola in cui ci sono gli altri semi chiusi, inizieranno a sentirne il sapore e man mano impareranno ad aprirli da soli. In questa fase è buona norma mettere a disposizione anche degli estrusi di qualità...
Buona sera a tutti, sono proprio una novellina! Da qualche giorno ho un bellissimo cenerino che il 12 marzo compiera' 3 mesi (devo dire che ho una discreta esperienza con gli ondulati, ma non con i cenerini). Volevo farti (ti do del tu?) subito una domanda: ieri ho fatto al mio Ciko la variante pappagallesca di pasta e fagioli che ha molto gradito, ma poi mi e' venuto il dubbio: ho usato appunto i legumi in scatola, ma poi ho letto che contengono anche il sale, e ho sentito dire che il sale non e' proprio il massimo (nemmeno per gli ondulati). Vado a comprare dei fagioli da far bollire, oppure non succede nulla di grave usando quelli in scatola?
grazie!:)
questo e il mio pulcino (che mangia il peperoncino):
i fagioli in scatola non hanno solo il sale ma anche conservanti e schifezze varie
i fagioli in scatola non hanno solo il sale ma anche conservanti e schifezze varie
Non è detto.
Il sale è già di per se un ottimo conservante.
Non è detto.
Il sale è già di per se un ottimo conservante.
infatti, sull'etichetta c'e' scritto "senza conservanti", il mio cruccio e' il sale... Pero' ho visto che la persona piu' esperta di me (la quale ho quotato) ha scritto che si possono dare... volevo assicurarmi. Ieri ha mangiato il riso con petto di pollo e peperoncino. La siringa non la chiede piu'. Anzi ieri ha tentato di imbeccarmi lui a me con un semino
Roberto Giani
09-03-12, 07: 33
infatti, sull'etichetta c'e' scritto "senza conservanti", il mio cruccio e' il sale... Pero' ho visto che la persona piu' esperta di me (la quale ho quotato) ha scritto che si possono dare... volevo assicurarmi. Ieri ha mangiato il riso con petto di pollo e peperoncino. La siringa non la chiede piu'. Anzi ieri ha tentato di imbeccarmi lui a me con un semino
Ad ogni modo eviterei i cibi già preparati ad uso umano: contengono tutti troppo sale.
Per i legumi, semplicemente li acquisti sfusi, li ammolli e li fai bollire tu, senza condimenti, e glieli fornisci.
Ad ogni modo eviterei i cibi già preparati ad uso umano: contengono tutti troppo sale.
Per i legumi, semplicemente li acquisti sfusi, li ammolli e li fai bollire tu, senza condimenti, e glieli fornisci.
infatti, faro' cosi', grazie. Un'altra cosa, io ai miei ondulati mescolavo sempre un po' di sabbia (cosa consigliata per la digestione), ma da nessuna parte leggo che la stessa cosa si deve fare con i cenerini. Stamattina (visto che a volte ancora ha la mammite acuta) gli ho dato la siringa, assagiando la pappetta ho notato che dentra c'era qualcosa di sabbioso. Che faccio? Gli metto un po di sabbia sulla frutta? O non serve?
Roberto Giani
09-03-12, 16: 23
Direi di no, niente sabbia o grit.
Magari dagli ogni tanto un blocchetto di sali minerali da sgranocchiare.
Direi di no, niente sabbia o grit.
Magari dagli ogni tanto un blocchetto di sali minerali da sgranocchiare.
ok, gli posso dare quello "ereditato" dall'ondulato che ci ha lasciati poco fa? O meglio comprarne uno nuovo?
grazie per le dritte!
PierpaoloPalozzo
11-03-12, 23: 28
ok, gli posso dare quello "ereditato" dall'ondulato che ci ha lasciati poco fa? O meglio comprarne uno nuovo?
grazie per le dritte!
Mai recuperare cibo di altri pappagalli, specie se tra l'altro sono deceduti...decisamente uno nuovo...
Mai recuperare cibo di altri pappagalli, specie se tra l'altro sono deceduti...decisamente uno nuovo...
Grazie della risposta! Mi permetti un'altra domanda: (a prescindere che sta bene) quando gli devo fare la prima visita veterinaria e con che frequenza bisogna farle in seguito?
P.S. Oggi mio Ciko compie 3 mesi.
PierpaoloPalozzo
13-03-12, 12: 55
Grazie della risposta! Mi permetti un'altra domanda: (a prescindere che sta bene) quando gli devo fare la prima visita veterinaria e con che frequenza bisogna farle in seguito?
P.S. Oggi mio Ciko compie 3 mesi.
Non c'è una regola da seguire per le eventuali visite veterinarie, io cerco di fare almeno un paio di monitoraggi annuali sull'intera collezione, procedendo con controlli a campione delle principali malattie,
nel caso di un PET di solito non consiglio controlli mirati e prestabiliti ma solo in caso di eventuali problematiche che dovessero incorrere durante lo svezzamento o cmq nei primi mesi post svezzamento.
Non c'è una regola da seguire per le eventuali visite veterinarie, io cerco di fare almeno un paio di monitoraggi annuali sull'intera collezione, procedendo con controlli a campione delle principali malattie,
nel caso di un PET di solito non consiglio controlli mirati e prestabiliti ma solo in caso di eventuali problematiche che dovessero incorrere durante lo svezzamento o cmq nei primi mesi post svezzamento.
grazie 1000!
buona sera a tutti. Domandona: ho sentito parlare che ai cenerini (e ai pappagalli in genere) fa male la nostra saliva. E che devo fare con il mio piccolo viziatello? Che non solamente vuole il cibo dalla bocca mentre mangiamo (ovviamente gli diamo il suo di cibo!), ma addirittura ultimamente (dopo la sua fuga) mi ficca in bocca il becco e "beve" (per modo di dire!) la saliva, ovviamente glielo proibisco, ma comincia a frignare! E' veramente cosi' grave? Puo' recargli un qualche danno?
Simone Durigon
02-05-12, 18: 44
buona sera a tutti. Domandona: ho sentito parlare che ai cenerini (e ai pappagalli in genere) fa male la nostra saliva. E che devo fare con il mio piccolo viziatello? Che non solamente vuole il cibo dalla bocca mentre mangiamo (ovviamente gli diamo il suo di cibo!), ma addirittura ultimamente (dopo la sua fuga) mi ficca in bocca il becco e "beve" (per modo di dire!) la saliva, ovviamente glielo proibisco, ma comincia a frignare! E' veramente cosi' grave? Puo' recargli un qualche danno?
E' verissimo, la nostra saliva contiene degli enzimi molto pericolosi per loro, e oltretutto è una cosa molto poco igienica anche per te.
Se il tuo pappagallo ha preso quest'abitudine la risposta è semplice: fagliela sparire!
Se si lamenta ignoralo e lascia che riprenda a nutrirsi nelle sue ciotole. Non è possibile permettere qualsiasi cosa, e oltretutto io smetterei anche di passargli il cibo con la bocca, per quanto affettuoso possa essere non penso sia una cosa necessaria e lo farebbe solamente diventare pericolosamente dipendente da questo modo di comportarsi...
Roberto Giani
03-05-12, 10: 28
Non ero a conoscenza della pericolosità della saliva umana per i pappagalli.
Ricordo anche di aver visto dei filmati di Indios sudamericani che allevavano pulli di Amazzone o di Ara proprio premasticando l'alimento e passandoglielo dalla bocca al becco, come fanno del resto con i loro bambini in fase di svezzamento, non avendo omogeneizzati e frullatori...
grazie ragazzi, comunque, per dissipare ogni dubbio, l'ho chiesto al veterinario aviario che segue il mio piccolo despota grigio . Ha detto che e' un mito da sfatare: non fa male ne a loro ne a noi! La cosa strana e' che lo fa anche con mio marito, nonostante che lo morde, non sempre, ma quando lo fa, lo fa sderenando la pelle! Esce anche il sangue! e poi subito dopo: pace e amore!
buon giorno a tutti. Sono qui di nuovo per chiedere un consiglio. Ieri, mentre Ciko mangiava sul tavolo la banana, ho appoggiato la tazza con il caffelatte (senza zucchero, con il dolcificante) vicino e lui ci e' andato con il becco, ovviamente gliel'ho proibito. Stamattina, appena mi ha visto con la tazza in mano, mi e' planato sulla mano, ha tirato 2-3 sorsi e poi e' volato via. Domanda: fa molto male oppure se ogni tanto si fa un paio di sorisini non succede nulla? Cosa fa piu' male, il caffelatte o il fatto che glielo proibisco?
buon giorno a tutti. Sono qui di nuovo per chiedere un consiglio. Ieri, mentre Ciko mangiava sul tavolo la banana, ho appoggiato la tazza con il caffelatte (senza zucchero, con il dolcificante) vicino e lui ci e' andato con il becco, ovviamente gliel'ho proibito. Stamattina, appena mi ha visto con la tazza in mano, mi e' planato sulla mano, ha tirato 2-3 sorsi e poi e' volato via. Domanda: fa molto male oppure se ogni tanto si fa un paio di sorisini non succede nulla? Cosa fa piu' male, il caffelatte o il fatto che glielo proibisco?
Da quel poco che so, i pappagalli non digeriscono il lattosio e non dovrebbero assumere bevande che contengono caffeina.
Facciamo vivere i pappagalli da pappagali per piacere.... Anche se è un pappagallo Pet non è detto che si deve comportare da Umanoide...
Da quel poco che so, i pappagalli non digeriscono il lattosio e non dovrebbero assumere bevande che contengono caffeina.
veramente? Allora perche' nei vari siti, tra i vari cibi da dargli, sono elencati anche lo yogurt e la ricotta magra? (2-3 volte la settimana)?
p.s. dimenticavo, il caffe' era decaffeinato!
Facciamo vivere i pappagalli da pappagali per piacere.... Anche se è un pappagallo Pet non è detto che si deve comportare da Umanoide...
certo che non si deve! (ma lo fa)))) piu' che un pet e' un membro della famiglia, e diventa VERAMENTE molto difficile proibirgli questo e altro, soprattutto perche' ti copia in tutto! Per questo vorrei sapere con certezza cosa DEVO proibirgli per il suo bene e cosa invece e' piu' tollerabile!
Pantaleo Rodà
04-05-12, 21: 43
La ricotta non contiene che tracce di lattosio, in quanto la maggior parte viene eliminato con il siero...
Simone Durigon
04-05-12, 23: 21
grazie ragazzi, comunque, per dissipare ogni dubbio, l'ho chiesto al veterinario aviario che segue il mio piccolo despota grigio . Ha detto che e' un mito da sfatare: non fa male ne a loro ne a noi! La cosa strana e' che lo fa anche con mio marito, nonostante che lo morde, non sempre, ma quando lo fa, lo fa sderenando la pelle! Esce anche il sangue! e poi subito dopo: pace e amore!
Alondra,
con tutto il rispetto per il tuo veterinario, trovo grave un'affermazione del genere. Ora sul fatto che la nostra saliva sia letale per loro se ne parla spesso, ma non ne conosco l'esatto grado di pericolosità, ma che un professionista affermi che non è un problema far venire a contatto l'interno della nostra bocca con la loro è veramente inaudito. Scusami se sono così perentorio, ma certe pratiche sono veramente poco igieniche visto lo scambio di batteri tra la saliva di specie così diverse. La cosa è ovviamente da evitare anche con eventuali cani e gatti, oltretutto oggi è ancor più pericoloso in quanto molti antibiotici per uso umano cominciano a non essere efficaci perchè i ceppi batterici stanno mutando rapidamente...l'affetto per i nostri animali non si dimostra nelle maniere con cui lo mostriamo al nostro partner.
Un saluto.
o ragazzi, grazie, prendo nota. Prevenire e' meglio che curare. Tanto per la colazione abbiamo gia' trovato il consenso: io bevo il caffelatte e lui il succo di frutta (dal "mio" bicchiere)(perche' gli sembra piu' buono di quello che gli metto nella ciotola anche se e' ovviamente identico)))
Ciao Pierpaolo ottima dritta, ma una cosa non ho ben capito io ho un cenerino che adesso gli do 4 imbeccate al giorno , ma le imbeccate e vero che devono corrispondere al 10% del peso corporio del pappagallo o no?
Ciao Marco,
lo svezzamento a mano di un cenerino richiede un'esperienza consolidata nell'allevamento a mano di pappagalli.
Pertanto è mio dovere dissuadere chiunque si voglia avventurare senza le minime competenze.
Dalla domanda che poni presumo che tu sia un neofita, presumo però che tu ti sia già avventurato e quello che sto per scriverti è per il solo bene del piccolo che stai allevando.
Il numero delle imbeccate può variare da soggetto a soggetto, se è imbeccato a mano dall'uovo o tolto dai genitori a 15-20 giorni, quindi è la prima informazione di cui ho bisogno.
Cmq in generale va sempre monitorato il peso (io lo faccio quotidianamente per tutti i pappagalli che allevo a mano) ed in base a divesi fattori tra cui peso, digestione, densità etc. si stabilisce il numero delle imbeccate.
In genere a quella età sono sufficienti 4 imbeccate con pappa a densità tipo yoghurt fino ad almeno i 45-50 gg di età, poi si passa a tre imbeccate al giorno.
Solo quando il piccolo inizia ad alimentarsi discretamente con le prime cose messe a disposizione (tipo savoiardi, legumi, qualche pezzetto di mela) ed apre i primi semi, cosa che in genere avviene veso i 65-70 gg di età, allora si passa a 2 imbeccate al giorno, iniziando a ridurre l'imbeccata del mattino solo quando inizia ad alimentarsi bene.
Verso gli 80-85gg di età si passa quindi ad 1 imbeccata, e la stessa va ridotta gradualmente fino a chè il pappagallo si alimenta alla perfezione. L'indice è sempre il peso del pappagallo. L'escursione dal peso massimo raggunto ai 55-60gg di età fino alla fine dello svezzamernto non deve essere superiore al 20% del peso del pappagallo. Se ad esempio il peso massimo arriva a 600 gr, una volta svezzato il cenerino non deve essere inferiore ai 480-500 gr.
Lo svezzamento medio di un cenerino è tra i 95 e i 105 gg di età.
Buon lavoro
Ciao Marco,
lo svezzamento a mano di un cenerino richiede un'esperienza consolidata nell'allevamento a mano di pappagalli.
Pertanto è mio dovere dissuadere chiunque si voglia avventurare senza le minime competenze.
Dalla domanda che poni presumo che tu sia un neofita, presumo però che tu ti sia già avventurato e quello che sto per scriverti è per il solo bene del piccolo che stai allevando.
Il numero delle imbeccate può variare da soggetto a soggetto, se è imbeccato a mano dall'uovo o tolto dai genitori a 15-20 giorni, quindi è la prima informazione di cui ho bisogno.
Cmq in generale va sempre monitorato il peso (io lo faccio quotidianamente per tutti i pappagalli che allevo a mano) ed in base a divesi fattori tra cui peso, digestione, densità etc. si stabilisce il numero delle imbeccate.
In genere a quella età sono sufficienti 4 imbeccate con pappa a densità tipo yoghurt fino ad almeno i 45-50 gg di età, poi si passa a tre imbeccate al giorno.
Solo quando il piccolo inizia ad alimentarsi discretamente con le prime cose messe a disposizione (tipo savoiardi, legumi, qualche pezzetto di mela) ed apre i primi semi, cosa che in genere avviene veso i 65-70 gg di età, allora si passa a 2 imbeccate al giorno, iniziando a ridurre l'imbeccata del mattino solo quando inizia ad alimentarsi bene.
Verso gli 80-85gg di età si passa quindi ad 1 imbeccata, e la stessa va ridotta gradualmente fino a chè il pappagallo si alimenta alla perfezione. L'indice è sempre il peso del pappagallo. L'escursione dal peso massimo raggunto ai 55-60gg di età fino alla fine dello svezzamernto non deve essere superiore al 20% del peso del pappagallo. Se ad esempio il peso massimo arriva a 600 gr, una volta svezzato il cenerino non deve essere inferiore ai 480-500 gr.
Lo svezzamento medio di un cenerino è tra i 95 e i 105 gg di età.
Buon lavoro
Ciao simo senti ma i legumi vanno bene tutti i tipi fi legumi? Lenticchie, fagioli (rossi bianchi) ceci
Etc etc , o c'è qualche tipo di legumi che non e consigliato dare.
Scusa Pierpaolo non Simone
Simone Durigon
27-06-13, 09: 36
Scusa Pierpaolo non Simone
Ti rispondo lo stesso io:)
I legumi vanno benissimo tutti, ma devono essere cotti o germinati, altrimenti risultano indigeribili...
Ti rispondo lo stesso io:)
I legumi vanno benissimo tutti, ma devono essere cotti o germinati, altrimenti risultano indigeribili...
Cotti...!! ma io sapevo , e ho letto in giro che vanno solo messi a mollo e poi si potevano dare.
E cotti in che senso bollire e per wuanti minuti?
Simone Durigon
27-06-13, 11: 59
Cotti...!! ma io sapevo , e ho letto in giro che vanno solo messi a mollo e poi si potevano dare.
E cotti in che senso bollire e per wuanti minuti?
Devi metterli a mollo la sera, e la mattina dopo li fai cuocere 7-10 minuti dopo l'ebollizione, a quel punto li scoli e li servi freddi.
Un saluto.
Grazie Simone e pure mi avevano detto che bolliti i legumi perdevano la consistenza che contengono.
Simone Durigon
27-06-13, 20: 35
ne raccontano di storie in giro...
hem, io sono un po' pigra, compro un misto di legumi in barattolo di vetro al negozio bio, li sciacquo e via.... :)
hem, io sono un po' pigra, compro un misto di legumi in barattolo di vetro al negozio bio, li sciacquo e via.... :)
Dopo sgocciolati li sciaqui con acqua fredda o e indifferente la cosa.
Dopo sgocciolati li sciaqui con acqua fredda o e indifferente la cosa.
Occhio che non ci sia il sale in quelli che compri.
sciacquandoli non se ne va?
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Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it