Visualizza la versione completa : Gioco degli Indovinelli (approfondimento sugli ibridi)
Francesco Giacalone
11-05-08, 10: 53
In questa sezione potrete formulare delle domande in merito agli ibridi ammirati nel gioco degli indovinelli, così da scambiarci pareri e consigli. Chiunque fosse interessato ad approfondire talune tematiche come ad esempio: rarità, difficoltà di realizzazione, fertilità, colorazione, scelta dei partner ecc… (riferite ai soggetti raffigurati nelle foto) può fare delle domande ed io, sempre nelle mie possibilità, cercherò di sviluppare le considerazioni di coloro che si stanno cimentando ora all’arte dell’ibridazione.
Proporrei di iniziare dal primo indovinello ovvero: Lucherino t.n. x Cardellino.
Saluti, Francesco Giacalone.
Francè mi sono permesso di copiare la foto così da agevolare coloro che volessero commentare l'esemplare in questione.
Personalmente non saprei che dire a riguardo del soggetto che a mio avviso manifesta una perfetta fusione dei parentali.
Le uniche domande che ti pongo sono riguardo alla difficoltà di realizzazione e, se l'ibrido, essendo frutto di un accoppiamento intragenetico potrebbe rivelarsi fertile e se può essere esposto alle mostre ( o se le limitazioni riguardano solamente esemplari ibridi ad esempio del sottogenere spinus...)
Francesco Giacalone
11-05-08, 20: 47
Le difficoltà di realizzazione non sono elevate. I soggetti appartengono al medesimo Genere ma a specie differenti. Comunque tale unione non presenta barriere genetiche tali da non permettere la fecondazione e la successiva nascita degli ibridi. In questo accoppiamento bisogna prestare attenzione al “focoso” spinus che non di rado distrugge il nido appena rifinito dalla compagna con la conseguente deposizione della stessa sul fondo della gabbia. Si consiglia quindi di dividere la coppia una volta deposte le uova e di sostituire le stesse giornalmente con quelle finte (onde evitare che il maschio possa forarle). Per quanto riguarda la fertilità, per taluni ibridi risulta ancora sconosciuta in quanto non sono spesso tentati gli incroci di ritorno a causa dell’esiguo numero dei soggetti che si hanno.
In ultimo, tale ibrido può essere tranquillamente esposto alle mostre ornitologiche. La restrizione (in merito agli ibridi e meticci) disposta dalla CTN I.E.I. riguarda, ad esempio, tutti i Serinus (all’infuori del Canarino domestico), tutti i Verdoni, tutti i Lucherini ovvero tutti quegli uccelli che accoppiati fra loro generino prole fertile e quindi capace di alterare, con ripetuti incroci di ritorno, il patrimonio genetico. Si potrebbe obiettare per il genere Serinus visto che i soggetti che ne fanno parte, uniti fra di loro, creano nella maggior parte dei casi prole sterile; in ogni caso tale disposizione mi trova pienamente d’accordo: l’unica eccezione che avrei apportato riguarda il Venturone visto che, di questo passo, non potremo mai ammirare in esposizione un bell’ibrido di Venturone per Alario, Canarino del Mozambico, Canarino ventre giallo ecc...
Saluti a tutti, Francesco.
roberto ghidini
11-05-08, 21: 26
Ciao Francesco,mà, il venturone è ancora considerato un serinus?Non conosco i serinus "africani" ma per la mia piccola esperienza (7 anni) con i citrinella mi sà strano che entrino in estro prima di aprile (anche anticipando circa un ora il fotoperiodo)come far coincidere i tempi? ::-°°-
Francesco Giacalone
11-05-08, 23: 17
Caro Ghjdo,
purtroppo la sistematica è una scienza molto complessa e in continua evoluzione ed al momento il Venturone rientra nel Genere Serinus. Per quanto riguarda l’estro del citrinella confermo che va "in amore” verso Aprile e per ottenere ibridi con specie che presentano un diverso ciclo riproduttivo è necessario allevare in un ambiente chiuso dove i parametri come luce, temperatura ecc…siano controllati. Quindi bisogna anticipare l’estro del Venturone e ritardare quello dell’altra specie "lavorando" in due stanze differenti e regolando la luce onde aumentare e diminuire il fotoperiodo. Tale pratica non è facile da attuarsi in quanto si rischia di “scondizionare” i soggetti e di precludere ogni ambizione riproduttiva. Poi esistono le eccezioni come il mio maschio di Mozambico che nel mese di Maggio è riuscito a generare due ibridi con la Canarina domestica.
Ciao e a presto, Francesco.
grazie francesco x la possibilità ke ci dai di capire qualcosa di + sugli ibridi!!
io qst anno sto tentando l'ibrido di cui si parla, xò femmina testa nera e maschio cardellino.
ho delle domande da fare al riguardo...
la lucherina è del 2004 e il cardellino me lo ha regalato mio cugino l'anno scorso, e aveva alle spalle già 5 anni di gabbia, quindi nn so l'età esatta.
prima covata: lui in estro e lei anke, nido tra le foglie di una pianta finta, li ho beccati in accoppiamento!! risultato 4 uova chiare.. come mai?? potrebbe essere dovuto all'età dei 2? oppure il sangue nn ha legato bene? il cardellino nn è grasso e li tengo in una voliera bella spaziosa..
poi oggi sn alla seconda covata: nido nel solito punto, beccati ke si accoppiavano e ha deposto 2 uova, di cui uno l'ho trovato a terra rotto. ora l'uovo è sotto una canarina e tra 2 giorni lo spero.. se fosse ancora chiaro da cosa dipenderà?? io li vedo accoppiarsi.
Francesco Giacalone
12-05-08, 21: 41
Caro Carlo,
visto che la femmina, da te utilizzata, è del 2004 non dovrebbe rappresentare un limite in questo accoppiamento così come il maschio che, se in buona forma, dovrebbe tranquillamente risultare fertile (nei soggetti di sesso maschile l’età incide meno rispetto ai soggetti di sesso opposto). Il problema che si incontra in ibridazione è rappresentato anche dalla maggiore o minore affinità gametica palesata da alcuni uccelli. Infatti imbastendo due coppie ibride simili (ad esempio due coppie di Cardellino x Lucherino t.n.) non è detto che da entrambe si ottenga prole. Alle volte basta sostituire un soggetto con un altro della stessa specie per conseguire il risultato che ci siamo prefissati. Aggiungo inoltre che ho notato che spesso si ottiene, da coppie ibride (di difficoltà medio/alta), solitamente (ma non esclusivamente), prole nelle primissime covate. Tale fenomeno l’hanno rilevato ibridatori di tutto rispetto, tra i più “grandi” in Italia, come Clerici e Salandi ma al momento ancora non si è capito quale possa essere la causa. Ho letto che il sig. Clerici tra le tante ipotesi avanza quella dell’eccessivo estro del maschio che nelle covate successive alla prima trasforma la sua irruenza amorosa in un fattore limitante il buon esito dell’accoppiamento. Personalmente quest’anno ne ho avuto la conferma con tre coppie. Entrambe hanno generato ibridi o quanto meno uova feconde soltanto nella prima covata ed ora giunti alla terza deposizione ho raccolto solamente uova infeconde.
In ogni caso ti consiglio di riproporre anche per il prossimo anno la medesima coppia, visto che è ben affiatata…..
Ciao e a presto, Francesco Giacalone.
Andrea Lamberti
12-05-08, 22: 43
Molto interessante come discussione, vorrei fare una domanda su un altro ibrido, posso ? [[//]*
Francesco Giacalone
12-05-08, 22: 47
Molto interessante come discussione, vorrei fare una domanda su un altro ibrido, posso ? [[//]*
Certo che puoi!//[[]]
Scusa Andre se ti ho rubato il posto! ///;;
Mi incuriosiva questo ibrido: Cardellino x Alario
Oltre alla difficoltà nell'indovinare il parentale africano, mi chiedevo come mai la testa presentasse una così elevata riduzione dell'eumelanina, nonostante l'alario sia proprio caratterizzato da un bel cappuccio nero. Inoltre è particolare la quantità di feomelanina diffusa su dorso e fianchi che è quasi superiore a quella di un cardellino. Ovviamente di quest'ibrido mi piacerebbe anche avere qualche nozione riguardante la difficoltà di realizzazione.
Grazie Francesco per gli insegnamenti che stai dando a noi neo-ibridatori //[[]]
Francesco Giacalone
13-05-08, 12: 21
Ciao Luca, il tuo dubbio è presto risolto!
Nell’Alario è il maschio a presentare la testa (cappuccio) di un bel nero uniforme e l’ibrido in questione è di sesso femminile quindi è normalissimo che non presenti tracce evidenti di eumelanina in quanto la femmina di Alario e sprovvista di cappuccio nero. Ad una attenta osservazione si nota una calotta (un po’ sbiadita) ereditata dal Cardellino. L’abbondante presenza di feo è dovuta al sesso del soggetto (nelle femmine la feomelanina è maggiore che nei maschi).
L’Alario è una specie poco allevata e di conseguenza i suoi ibridi sono dei veri e propri miraggi (del resto come quelli del Verzellino fronte rossa) quindi la scarsa presenza, nelle esposizioni ornitologiche, di tali ibridi è dovuta al limitato numero di coppie che ogni anno si imbastiscono.
A presto, Francesco Giacalone.
Ciao Luca, il tuo dubbio è presto risolto!
Nell’Alario è il maschio a presentare la testa (cappuccio) di un bel nero uniforme e l’ibrido in questione è di sesso femminile quindi è normalissimo che non presenti tracce evidenti di eumelanina in quanto la femmina di Alario e sprovvista di cappuccio nero. Ad una attenta osservazione si nota una calotta (un po’ sbiadita) ereditata dal Cardellino. L’abbondante presenza di feo è dovuta al sesso del soggetto (nelle femmine la feomelanina è maggiore che nei maschi).
L’Alario è una specie poco allevata e di conseguenza i suoi ibridi sono dei veri e propri miraggi (del resto come quelli del Verzellino fronte rossa) quindi la scarsa presenza, nelle esposizioni ornitologiche, di tali ibridi è dovuta al limitato numero di coppie che ogni anno si imbastiscono.
A presto, Francesco Giacalone.
Esauriente come al solito Francesco! //[[]]
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