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Visualizza la versione completa : Moralisti o speculatori?



Saro
23-07-11, 09: 41
Questa mia vorrebbe essere una provocazione o una critica a noi italiani.
Io sono nuovo del settore, ho iniziato da 1 anno con un po di canarini meticci, una coppia di verdoni ed una coppia di organetti, mi sono informato, istruito ed ancora cerco di istruirmi su come detenere, curare e far riprodurre le bestiole, in quanto la mia è una passione, forse verso la vita.
Ebbene, addentrandomi nel settore, sto arricchendo il mio bagaglio culturale sull'ornitologia, e vengo a conoscenza giorno per giorno di cose, sia positive e sia negative.
Adesso mi vorrei soffermare su alcune cose che io non so se classificarle nelle situazioni positive o negative.
E' da una settimana che giro a destra a sinistra per trovare un prodotto specifico per la cura dei miei verdoni, tramite bravi ed esperti allevatori ho avuto il nome di un prodotto che cura questa specifica malattia, e vengo a sapere che questo prodotto è vietato venderlo in italia, ma in altri paesi della comunità europea (abbastanza civili) viene venduto liberamente e per pochi spiccioli.
Allora mi viene dato il nome di un altro prodotto, non tanto efficacie come quello precedente, ma abbastanza buono, inizio di nuovo la ricerca, ed anche questo prodotto non è piu in commercio in quanto vietato.
Però, la cosa bella è che tutti mi dicono che "sottobanco" ed a prezzi esorbitanti mi viene procurato senza problemi.
Adesso voglio dire e sapere: ma in italia fanno così per speculazione (industrie, allevatori) per lucrarci sopra e molto oppure lo fanno a causa delle varie associazioni di "buon samaritano" ??????
A voi la parola

Paolo44
23-07-11, 10: 14
Credo stia parlando del Fungilin!! lo puoi dire tranquillamente..........
un prodotto finalmente era buono e c'è l'hanno pure tolto.Che dire non ho parole......

pierre
23-07-11, 10: 30
In Italia le farmacie possono vendere solo farmaci registrati ,quelli prodotti all'estero non posso essere commercializzati nel territorio italiano.Succede però che molti rivenditori di prodotti x ornitologia si procurano farmaci non registrati prodotti all'estero tramite contatti o andando ad acquistarli personalmente e li mettono in vendita nei loro negozi,ovviamente a prezzi maggiorati.Non so quanto questo sia legale(credo poco) però è quello che succede,forse trattandosi di farmaci x uso ornitologico le autorità chiudono un occhio, e magari essendo molti rivenditori anche allevatori,fanno passare questi farmaci x uso personale.Es lampante ,l'Sb3,sulfamidico di produzione belga,viene commercializzato da tutti i rivenditori senza problemi,si trova anche negli stand alle mostre importanti e nessuno dice niente

Antonio Longo
23-07-11, 10: 41
Ciao Saro, capisco il tuo rammarico ed anche se non li nomini, sono chiari i prodotti a cui ti riferisci. Purtroppo è una questione venuta alla ribalta da quando un farmaco in particolare, è stato tolto dal commercio ed un altro è disponibile in formati e con modi di accesso che impediscono nella maggior parte dei casi agli allevatori di venirne in possesso. Come spesso accade chi ci rimette è il piccolo allevatore, che non trova canali ufficiali e vuole assicurare il benessere ai suoi pennuti. Per quanto riguarda il fungilin, tolto dal commercio da qualche tempo (si è andato avanti con scorte di magazzino) non è stato rimpiazzato da nessun farmaco con la stessa efficacia; ci sono farmaci ad uso umano che assolvono egregiamente allo stesso compito, ma per l'uso ornitologico non vanno bene. Ma è anche da ricordare che il fungilin non è un farmaco prodotto ad uso ornitologico, ma ad uso umano, ed ogni azienda farmaceutica è libera di interpretare la propria politica. Altro esempio è ESB3, farmaco in gran voga qualche anno fa tra gli allevatori di indegeni che promette di assicurare il benessere degli animali in periodi particolarmente critici. Ricordo ancora i cardellini che venivano venduti a coppie, una bustina di ESB3 per ogni cardellino. Assurdo. Come dici tu la soluzione si trova, ci mancherebbe.... ricordiamo però che è vietato la vendita in Italia di Fungizone (uguale al nostro fungilin, ma di origine estera) e ESB3, e se uno li vuole deve rivolgersi a canali diversi con costi diversi. Non c'è niente di peggio nel nostro mondo che veder morire i propri animali senza poter far niente e la rabbia è tanta quando un uccello poteva essere salvato con un farmaco da 5 euro. Su questo come darti torto.... Ma è altrettanto vero che di questi farmaci se n' è abusato, ed ora probabilmente se ne pagano le conseguenze. La strada della selezione è l'unica che alla lunga porta a risultati. Capisco anche chi ha poche, pochissime coppie, che non ha ne spazi logistici e ne i mezzi per effettuare questo lungo e difficile cammino. Non ci resta che auspicarci che questa nostra preghiera venga recipita dai grandi allevatori. Altrimenti, continuiamo a comprare gli uccelli a coppie, un uccellino e una bustina.

Matteo Rodolfi
23-07-11, 13: 06
Ma è altrettanto vero che di questi farmaci se n' è abusato, ed ora probabilmente se ne pagano le conseguenze. La strada della selezione è l'unica che alla lunga porta a risultati. Capisco anche chi ha poche, pochissime coppie, che non ha ne spazi logistici e ne i mezzi per effettuare questo lungo e difficile cammino. Non ci resta che auspicarci che questa nostra preghiera venga recipita dai grandi allevatori. Altrimenti, continuiamo a comprare gli uccelli a coppie, un uccellino e una bustina.

Quello che volevo sentire dire....
invece che cercare il farmaco chiedetevi perchè cercare un farmaco.
Io farmaci vanno dati sotto prescrizione medica veterinaria e dopo attenti e specifici esami, scusate se mi permetto ma le cure pre cova a mio moso di vedere sono una porcata.
E' la stessa cura che rende gli uccelli poi delicati, è un cane che si morde la coda.
La cura va fatta quando necessaria, e gli uccelli non si allevano con i farmaci o iprodotti miracolosi che fanno aprire i portafogli.

Saro
23-07-11, 13: 51
i prodotti medicinali aiutano a mantenerli in vita, qualsiasi cosa abbiano, e fanno ingrossare i portafogli a chi li vende di frodo.
Se erano liberi da vendere non gonfiavano portafogli a nessuno, e poi dico io, se in altri paesi della comunità europea li vendono per pochi spiccioli, perchè in italia non è possibile, siamo in europa o in africa?
Poi vorrei vedere chi è che non usa medicinali per proprio scopo o salute; li usano tutti, dalla pillola per il raffreddore a quella per la pressione a quella per l'unghia incallita, secondo il ragionato sopra esposto allora anche qui se deve fare selezione naturale?
Secondo me alcune opinioni sono molto di parte, dovute e studiate strategie speculative!!!!!

Vincenzo Forlino
23-07-11, 14: 16
i prodotti medicinali aiutano a mantenerli in vita, qualsiasi cosa abbiano, e fanno ingrossare i portafogli a chi li vende di frodo.
Se erano liberi da vendere non gonfiavano portafogli a nessuno, e poi dico io, se in altri paesi della comunità europea li vendono per pochi spiccioli, perchè in italia non è possibile, siamo in europa o in africa?
Poi vorrei vedere chi è che non usa medicinali per proprio scopo o salute; li usano tutti, dalla pillola per il raffreddore a quella per la pressione a quella per l'unghia incallita, secondo il ragionato sopra esposto allora anche qui se deve fare selezione naturale?
Secondo me alcune opinioni sono molto di parte, dovute e studiate strategie speculative!!!!!

sarò di parte ma io non uso nessun tipo di medicinali in allevamento, salvo rare (per fortuna) eccezioni e solo dopo i dovuti accertamenti del caso e dopo prescrizione medica

nel mio allevamento, anché se può sembrare una scelta discutibile, attuo per quanto possibile la selezione naturale, nel senso che se alcuni novelli non ce la fanno ad arrivare a fine svezzamento, anche se me ne dispiace non poco, non intervengo in alcun modo, in natura di certo non c'è un bravo allevatore che al minimoprobabbileproblema toglie i piccoli e gli alleva allo stecco o gli fornisce l'antibiotico di turno... peggio ancora fornisce ai riproduttori antibiotici pre-cova, pre-muta o quant'altro .... anche se questo mio modo di agire, comporta che invece di avere, magari, 10 novelli da cedere a fine svezzamento ne avrò sotanto 5 fa nulla vorrà dire che quei cinque andranno a formare un bel ceppo rustico e resistente

l'unico caso in cui ricorro a medicinali è se ho qualche coppia che non sta bene, ma sempre dopo aver ftto gli accertamenti del caso, altrimenti l'unica cura che utilizo e quella di una dieta sana e varia

Ps. anche per quanto riguarda la mia salute, io ricorro ai medicinali soltanto se sto veramente male e solo dopo aver parlato col mio medico di famiglia!

Antonio Longo
23-07-11, 14: 18
Attenzione Saro, viene messo in discussione l'abuso non l'uso, ed era quello che intendevo nel mio post ma evidentemente non sono risultato abbastanza chiaro. Certo che anche gli animali si ammalano (come dici tu ci ammaliamo noi...) e altrettanto certamente vanno curati. Se rileggi bene, fa rabbia a te come a me, che un uccellino non si possa salvare perchè non c'è in vendita un farmaco da 5 (e dico cinque) euro. La dicotomia di base consiste nel fatto che vengano indeboliti con terapie e farmaci, dei soggetti sani, quando sarebbe più utile cercare di "prevenire" eventuali patologie conservando la rusticità dei soggetti ed adottando tecniche d'allevamento rivolte in tal senso. Cerco di essere più chiaro.
E' assodato che uno dei punti deboli dei verdoni e degli indigeni in generale è la coccidiosi. Una volta svezzati, i novelli andrebbero messi in gabbie individualmente evitando che si stressino e con una adeguata alimentazione. Naturalmente i fattori che entrano in gioco sono molteplici e irripetibili da allevamento ad allevamento (leggasi microclima), che solo noi stessi con esperienza e spirito d'osservazione possiamo cogliere.
Facendo un esempio, su 10 novelli prodotti il primo anno, assistiti dal miglior allevatore possibile e senza l'utilizzo di farmaci a scopo preventivo, 5 non si ammaleranno ed i restanti 5 che si ammaleranno andranno curati (ci mancherebbe altro!!!) sperando di salvarli. Ovviamente questi 5 andrebbero esclusi dal ciclo riproduttivo, ma forse è chiedere troppo e me ne rendo conto. I restanti 5 che non hanno avuto nessun problema, si metteranno in riproduzione e di anno in anno la mortalità si attesterà su livelli accettabili propri della vita in genere; se ci pensi un attimo, è quello che è successo con i canarini 500 anni fa (e non esistevano i farmaci). Se poi su 10 novelli prodotti si ammalano e muoiono tutti e 10, c'è qualcosa che non va e non c'è farmaco che tenga....
Comunque è una bella discussione, che se mantiente toni sereni e costruttivi è bella da affrontare.

˜"ª¤(¯`*•.LUCA.•*´¯)¤ª"˜
23-07-11, 14: 28
sarò di parte ma io non uso nessun tipo di medicinali in allevamento, salvo rare (per fortuna) eccezioni e solo dopo i dovuti accertamenti del caso e dopo prescrizione medica

nel mio allevamento, anché se può sembrare una scelta discutibile, attuo per quanto possibile la selezione naturale, nel senso che se alcuni novelli non ce la fanno ad arrivare a fine svezzamento, anche se me ne dispiace non poco, non intervengo in alcun modo, in natura di certo non c'è un bravo allevatore che al minimoprobabbileproblema toglie i piccoli e gli alleva allo stecco o gli fornisce l'antibiotico di turno... peggio ancora fornisce ai riproduttori antibiotici pre-cova, pre-muta o quant'altro .... anche se questo mio modo di agire, comporta che invece di avere, magari, 10 novelli da cedere a fine svezzamento ne avrò sotanto 5 fa nulla vorrà dire che quei cinque andranno a formare un bel ceppo rustico e resistente

l'unico caso in cui ricorro a medicinali è se ho qualche coppia che non sta bene, ma sempre dopo aver ftto gli accertamenti del caso, altrimenti l'unica cura che utilizo e quella di una dieta sana e varia

Ps. anche per quanto riguarda la mia salute, io ricorro ai medicinali soltanto se sto veramente male e solo dopo aver parlato col mio medico di famiglia!

Vincenco però cè da dire che in natura se un soggetto sta male instintivamente cerca di procurarsi un alimento che possa farlo guarire in modo naturale.
Ad esempio appena un uccello soffre di problemi intestinali, diventa di sua primaria importanza cercare di procurarsi del carbone vegetale e questo di certo non può avvenire in cattività dove tutto quello che un uccello può procurarsi è ciò che noi mettiamo a sua disposizione.

Vincenzo Forlino
23-07-11, 14: 36
anche se alleviamo specie diverse quoto in pieno il tuo discorso Antonio


.... è quello che è successo con i canarini 500 anni fa (e non esistevano i farmaci)....

il problema e che la maggior parte degli allevatori moderni, sta vanificando più di 500 anni di selezione che hanno fatto del canarino domestico l'uccello frugale e resistente ce conosciamo oggi.... purtroppo proprio questa sua prerogativa oggi sta venendo meno, perché in pochi decenni con l'uso indiscriminato di farmaci si è creato un ceppo molto debole che al minimo raffreddore non ha gli anticorpi necessari per combatterlo.... ho esperienze dirette di aici che allevano canarini, che presi dei soggetti da allevatori affermati, dopo pochi giorni questi soggetti gli sono morti... e semplicemente perche i nuovi proprietari non usavano lo stesso antibiotico o "peggio" non ne usavano affatto mi domando è questo il modo di allevare ???

Vincenzo Forlino
23-07-11, 14: 47
Vincenco però cè da dire che in natura se un soggetto sta male instintivamente cerca di procurarsi un alimento che possa farlo guarire in modo naturale.
Ad esempio appena un uccello soffre di problemi intestinali, diventa di sua primaria importanza cercare di procurarsi del carbone vegetale e questo di certo non può avvenire in cattività dove tutto quello che un uccello può procurarsi è ciò che noi mettiamo a sua disposizione.

carbone veggetale credo che non sia proprio alla portata di tutti (in natura) però di certo non va in farmacia a predersi un antibiotico !!! come ho già detto se una delle mie coppie sa male la curo anch'io ma solo dopo l'esito degli accertameni del caso e solo dopo l'antibiogramma per stabilire qual'è la stategia migliore... comunque sia prima di ricorrere a medicinali cerco di prevenire il tutto


questo di certo non può avvenire in cattività dove tutto quello che un uccello può procurarsi è ciò che noi mettiamo a sua disposizione

hai perfettamente raggione è per questo che non mi limito a fornirgli solamente la miscela di sementi, oltre al fatto che un alimentazione sana e varia è un ottimo antistress, in special modo nei Psittacidi che col cibbo ci giocano proprio, cerco di fornirgli alimenti differenti in base alla stagione e al periodo (muta, riproduzzione ecc.) cerco di fornirgli alimenti come polline, spirulina e altri integratori naturali che sebbene non siano la panacea contro tutti i mali son un ottimo integratore di tutti quegli elementi che altrimenti mancherebbero, fornisco semi germinati, piccoli germogli, frutta e verdura, spighe immature ecc. ecc. tutto questo coadiuvato da un allevamento fatto di "selezione" col tempo renderà i nostri ceppi più resistenti che mai

Antonio Longo
23-07-11, 14: 57
Mi trovi perfettamente d'accordo Vincenzo, l'esempio che hai fatto del canarino è giusto. I canarini di oggi non sono quelli di vent'anni fa, riuscivano a campare con il niente più assoluto. A quelli di oggi, se la compagna di gabbia scoreggia, je viene n' infarto.

Vincenzo Forlino
23-07-11, 15: 05
purtroppo Antonio se vogliamo dei soggetti sani e robusti dobbiamo farci forza e allevare soltanto i soggetti più forti e robusti... anche se questo vorrà dire che non tutti i novelli terminerano lo svezzamento... ma anche se all'inizio non sarà piacevole nel giro di qualche generazione avremo stabilizzato un bel ceppo resistente... e dopo un po riusciremo ad avere delle buone coppie che riusciranno a svezzare da sole senza difficoltà anche più covate l'anno e senza l'ausilio di antibiotici il difficile sta tutto nel iniziare

Ps. mi ricordo che quando ero poco più di un bambino, mio nonno aveva un canarino maschio sotto un albero, dono di un suo cugino di napoli, ebbene questo seppur rimanendo fuori tutto l'anno, seppur l'unico alimento che riceveva era un pessimo misto di sementi comprato in un discount escluso per qualche foglia di inzalata o qualche pezzetto di uovo bollito (quando avanzavano a noi) ebbene l'unico motivo per cui alla fine è morto è stato un gatto che aveva fame !!!

questo accadeva 10/15 anni fa, questo per dirvi come in poche generazioni abbiamo rovinato tutto il lavoro di selezione fatto in secoli di selezione...

provate a prendere un canarino da un qualsiasi allevatore affermato, che utilizza antibiotici, vedrete che seppur questo rasenti la perfezione dello stanard, se messo nelle stesse condizioni con cui mio nonno "allevava" il suo canarino, questo non durerà che pochi giorni...

Antonio Longo
23-07-11, 15: 14
Ma infatti, ragionandoci un po su (io mi riporto agli indigeni, gli altri a ciò che allevano, è chiaro), da quante generazioni vengono allevati i cardellini, i verdoni, i lucherini? I ceppi più longevi (e non so in Italia quanti ce ne siano) non hanno più di 30-40 anni. Il confronto con il canarino è impietoso: 500 Vs 40. Senza considerare che se per caso e senza saperlo si inserisce del sangue non domestico (si deve pure rinsanguare e comprare nuovi soggetti) si va a fare un passo indietro i cui esiti li conosciamo bene... Ci vuole solo pazienza, allevare per il gusto di allevare, senza avere come obiettivo 10 novelli per coppia ma 1. Non si può avere tutto, almeno all'inizio.

livion2006
23-07-11, 20: 17
ciao a tutti, se questi medicinali si vendono in paesi appartenenti alla comunita europea , non vedo nessun motivo perche in italia non si devono vendere, il nostro paese e ricco di contraddizioni e cose strane e assurde, viviamo in un paese di m...a bisogna dirlo chiaramente, saluto tutti con affetto e mi scuso se il mio sfogo e stato eccessivo

pedro-70
23-07-11, 22: 10
D'accordissimo con Vincenzo !!! allevo cardellini Mayor, mai usato farmaci di nessun genere e perderò forse un soggetto all'anno... La curiosità è che anni fà acquistavo da grandi allevatori che usavano EsB3, i soggetti non raggiungevano l'anno di vita perchè io non continuavo a somiinistrarli le stesse cose e quindi andavano in crisi... oggi questi allevatori mi chiamano per chiedermi come mai con 3 coppie ho fatto 22 pulli mutati e loro tutte uova chiare...... La risposta mi sembra abbastanza ovvia.... fai come me, non devi ingrasssare nessuno e vedrai che con quaclhe sacrificio in più otterrai un tuo ceppo che ti darà soddisfazioni..... E' brutto da dire ma la selezione naturale è la soluzione + economica..

massimiliano gallo
23-07-11, 22: 27
D'accordissimo con Vincenzo !!! allevo cardellini Mayor, mai usato farmaci di nessun genere e perderò forse un soggetto all'anno... La curiosità è che anni fà acquistavo da grandi allevatori che usavano EsB3, i soggetti non raggiungevano l'anno di vita perchè io non continuavo a somiinistrarli le stesse cose e quindi andavano in crisi... oggi questi allevatori mi chiamano per chiedermi come mai con 3 coppie ho fatto 22 pulli mutati e loro tutte uova chiare...... La risposta mi sembra abbastanza ovvia.... fai come me, non devi ingrasssare nessuno e vedrai che con quaclhe sacrificio in più otterrai un tuo ceppo che ti darà soddisfazioni..... E' brutto da dire ma la selezione naturale è la soluzione + economica..

La piu' economica e la piu' giusta secondo me,io allevo esotici del tipo gould,coda lunga diamanti mandarino e altro di passaggio,come tutti gli allevatori di esotici ho le cosidette balie(passeri del giappone) che uso esclusivamnete in caso una coppia smetta la cova o di imbeccare i piccoli,non mi interessa fare 200 soggetti l'anno ,magari 30 ma possibilmente in purezza,1 per soddisfazione personale,2 perche' con l'uso spropositato di balie questi nostri amici hanno perso negli anni qualunque istinto.
Saluti

Attilio Casagrande
25-07-11, 19: 41
Giustissimo !allevare mantenendo il più integro possibile gli istinti naturali di ogni singola specie, la selezione naturale contribuisce ad avere ceppi resistenti alle malattie, salvare un soggetto debole non serve a nulla muore l'anno dopo, l'unica cosa da stare attenti è l'intromissione di nuovi esemplari in allevamento, questo può rivelarsi molto pericoloso.

opiniao
27-07-11, 19: 24
anni fa avevo una ciuffolotta, una delle prime che fossi riuscito ad acquistare, presa già malconcia, ma allora dovevi accontentarti di quello che capitava.
dopo un paio di mesi la ciuffolotta peggiorò notevolmente e quando ormai era impallonata e senza speranza la appoggiai su di un cespuglio perchè morisse almeno libera, rimasi ad osservarla per evitare che qualche gatto o qualche gazza rendesse inutile il mio gesto.
Un raggio di sole la riscaldav e dopo un 20 minuti di immobilità e stupore fece un breve volo in una siepe dove cresceva folto del geranio molle, rimase li per oltre un ora nutrendosi di fiori, semi e germogli, le sistemai allora due mangiatoie con acqua e cibo e cominciò a fare avvnti indietro dal cespuglio all'aiuola, beveva ma non toccava cibo, solo piante, dopo 2 giorni si ra completamente ripresa e quando tentai di catturarla volo via con battito sicuro.
Questo per dire che va bene la selezione naturale, ma a volte il farmaco sostituisce quel componente naturale che noi non possiamo fornire e che i nostri amati non possono chiederci.
Io amerei avere un ceppo sano e spartano, ma prima che uno dei miei animali muoia tento di tutto, senza accanimento, perchèsopravvivano, anch se poi non saranno atti alla riproduzione, almeno li avrò salvati.

birdalec
18-08-11, 00: 02
Riprendo un attimo questa interessante discussione
invocare la selezione di un ceppo sano e robusto non vuol dire non voler curare i propri uccelli, lasciandoli spietatamente (e sventatamente, se di valore) morire ogni volta che si ammalano.
Vuol dire invece, come correttamente Vincenzo ed altri hanno esposto, mantenere gli animali nelle condizioni migliori con accorgimenti igienici e gestionali, limkitando l'uso dei farmaci solo all'effettiva necessità e in seguito a diagnosi e prescrizione del veterinario.
La filosofia di molti allevatori, purtroppo, è quella di cercare di rimediare con beveroni chimici al fatto che i propri uccelli vivono in ambienti non aereati, sovraffollati, saporchi, con microclima inadatto e nutriti con alimenti scadenti o insufficienti. Questo è irrazionale.
Se invece uno osserva le giuste precauzioni igieniche (spazio, temperatura, cibo...) allora non avrà bisogno di utilizzare medicine in generale (come noi non ne assumiamo regolarmente, a meno che non abbiamo malattie croniche... ma di cardellini diabetici o calopsitte cardiopatiche non ci occupiamo, per adesso :-D) : in questa situazione il novello più debole occasionalmente perirà e quella sarà selezione naturale; un riproduttore occasionalmente si ammalerà e allora lì interverrà il veterinario risolvendo, quando possibile, la situazione. In maniera non diversa da come si svolge la vita nostra e degli altri animali domestici.
La massiccia farmacologizzazione è stata secondo me la singola cosa più dannosa che è stata fatta all'ornicoltura e il canarino è purtroppo solo l'esempio più lampante.

pierre
18-08-11, 10: 13
Personalmente sono contro gli estremismi,in ornicoltura come in tutte le altre cose della vita(religione,politica ecc) e penso che x ottenere buoni risultati si debba trovare sempre e cmq la giusta via di mezzo.Per questo non mi trovo d'accordo con la selezione dura e spietata di alcuni allevatori ,che lasciano morire (e spesso danno una mano) qualunque uccello debole o malato,cosi come lasciano morire di fame intere nidiate ,qualora i genitori naturali non li nutrano.Allo stesso modo non condivido l'uso massiccio ed indiscriminato di antibiotici,ma anche polivitaminici,probiotici e tutte le centinaia di diavolerie messe in commercio x ingrassare i commercianti.Secondo il mio modesto parere,un'alimentazione semplice ed equilibrata,massima pulizia,gabbie non sovraffollate,quarantena dei soggetti di nuovo acquisto, sono la migliore prevenzione contro le malattie,e se nonostante le precauzioni qualche soggetto si ammala ugualmente,può e deve essere curato avvalendosi della consulenza di un vet aviare,che prescriverà i giusti esami e la conseguente terapia idonea.Non dimentichiamoci che si tratta sempre di esseri viventi che dipendono da noi e di cui dobbiamo assumerci tutta la responsabilità ,sia del benessere fisico che psicologico.

arrigo.taddei
19-08-11, 14: 18
Concordo in tutto con te pierre

marco cotti
20-08-11, 11: 45
mi associo a Arrigo
purtroppo la pratica della "selezione" è ben radicata e ha permesso la nascita di nuove razze di canarino, ma di solito i grandi allevatori non sopprimevano i piccoli non "utilizzabili" ma li vendevano a poco prezzo nelle ucellerie.

Noi allevatori di pappagalli non abbiamo questi problemii perchè di solito quando nasce un piccolo con qualche problema "fisico" ce lo teniamo e magari vive con noi per decenni. Sono però casi isolati a differenza dei canarini i nostri pappagalli non hanno bisogno di sostanze antibiotiche per poter procreare oullus sani e robusti.

buona giornata a tutti