marco cotti
31-07-11, 10: 18
È IL MOMENTO DI RACCOGLIERE I SEMI
DI PIANTAGGINE
Unutente ci chiede se le spighe brunite o mature della piantaggine sono utilizzabili nell'alimentazione dei canarini. «Finora, ci scrive, ho somministrato soltanto le spighe verdi che mangiano con grande avidità».
Utile ed edibile tutta la pianta
Ripetiamo la risposta ad un recente quesito di un lettore sull'uso e le proprietà della pianta.
«Della piantaggine in canaricoltura si usa tutto:
le foglie tenere come verdura;
le foglie mature e gli steli pestati
per cataplasmi che cicatrizzano ferite e piaghe, disinfiammano ed eliminano pruriti ed il fastidio delle punture degli insetti;
le foglie passate e secche
per decotti e infusi che guariscono enteriti e diarree;
i semi,
ricchi di mucillagine, sono rinfrescanti ed emollienti: macerati in acqua sono decongestionanti dell'apparato digerente, guariscono le infiammazioni della gola e delle vie respiratorie, favoriscono il canto e la muta.
Ma la parte migliore è la spiga e i semi maturi
Gli specialisti del canto (harzisti e malinoisti) sfruttano pianta e semi durante la scuola di canto e i concorsi. Non esiste in natura altra pianta ricca di tante eccellenti proprietà che si rivelano ottime anche nella terapia delle malattie umane».
A ciò aggiungiamo una nota, apparsa nel n. 11/ a pag. 15 di «UCCELLI», che è di stagione e potrebbe essere utile a molti lettori che hanno la possibilità di raccogliere le spighe mature e fare incetta di semi per i mesi invernali con grande beneficio per gli uccelli a cui verranno somministrati.
Lanceolata e major le specie più popolari
La piantaggine, sia la major che la lanceolata, cresce abbondante nel nostro Paese da maggio ad ottobre anche ai bordi delle strade non asfaltate, nei sobborghi delle città, per cui è alla portata, per lunghi mesi dell'anno, di tutti gli allevatori.
Le sue spighe brune restano piene di semi fino alle soglie dell'inverno per cui è facile, in questo periodo, fare incetta dei suoi semi che restano puliti e lucidi in mano dopo aver fatto scorrere pollice ed indice, ben stretti, dalla base alla punta del gambo ed aver soffiato sulla massa soffice delle squamette che li rivestono rimaste nel palmo della mano.
Facilmente distinguibili
Le due piante sono molto diverse tra loro e facilmente distinguibili. La major ha foglie larghe, corte, coriacee, quasi ovali, aderenti al terreno, pannocchietta lunga e gambo corto; la lanceolata ha foglie lunghe e strette, tenere, pannocchietta corta posta all'apice del lungo stelo.
I semi della prima, a raggiunta maturazione, sono minuti, lucidi, schiacciati, marron scuro; quelli della seconda hanno la forma dei semi di grano, ovali, bombeggianti con un solco longitudinale, di color marron chiaro.
La pannocchietta della major, in terreno favorevole, può avere uno sviluppo di 15-20 centimetri e contenere una infinità di semi, mentre quella della lanceolata è sempre molto corta e contiene pochi semi anche se più voluminosi. Raccogliere gli uni o gli altri dipende dalla ricchezza delle rispettive piante e dal loro sviluppo. L'amatore però non deve crearsi un problema per la scelta dato che le proprietà dei due semi sono del tutto similari.
I semi delle due piante hanno identiche proprietà
Delle proprietà della piantaggine abbiamo parlato diverse volte. Veniva in passato usata in medicina sfruttando foglie e semi per infusi, decotti, catapla- smi ed impiastri contro reumi, raffreddori, asma, disturbi renali, ecc. In ornitofilia foglie e pannocchiette in fiore e a semi immaturi vengono impiegati come verdure, i semi maturi come alimento, le foglie per decotti contro raffreddori, asme e disturbi respiratori.
Se si masticano i semi, in particolare della major, che diventano una pasta mucillagginosa, si sente, dopo averla inghiottita, una benefica influenza nelle vie respiratorie che sembrano come liberarsi, pulirsi, aprirsi facilitando il respiro e uno strano stimolo sulle pareti dei condotti della respirazione.
Graditi da tutti i granivori
A cosa ciò sia dovuto nessuno sa dire con esattezza, ma i suoi benefici effetti sono sicuri ed immediati per cui a noi non resta che raccomandare ai canaricoltori di fare, nelle uscite che possono ancora fare all'aperto, la maggior incetta possibile di semi delle due varietà di piantaggine e di somministrarli, durante i difficili mesi invernali, ai loro canarini e a tutti i granivori, nostrani ed esotici, soli o mescolati in parti uguali a ravizzone, colza, papavero, niger, ecc. in particolare se sofferenti di disturbi respiratori.
plantago lanceolata
Plantago major
DI PIANTAGGINE
Unutente ci chiede se le spighe brunite o mature della piantaggine sono utilizzabili nell'alimentazione dei canarini. «Finora, ci scrive, ho somministrato soltanto le spighe verdi che mangiano con grande avidità».
Utile ed edibile tutta la pianta
Ripetiamo la risposta ad un recente quesito di un lettore sull'uso e le proprietà della pianta.
«Della piantaggine in canaricoltura si usa tutto:
le foglie tenere come verdura;
le foglie mature e gli steli pestati
per cataplasmi che cicatrizzano ferite e piaghe, disinfiammano ed eliminano pruriti ed il fastidio delle punture degli insetti;
le foglie passate e secche
per decotti e infusi che guariscono enteriti e diarree;
i semi,
ricchi di mucillagine, sono rinfrescanti ed emollienti: macerati in acqua sono decongestionanti dell'apparato digerente, guariscono le infiammazioni della gola e delle vie respiratorie, favoriscono il canto e la muta.
Ma la parte migliore è la spiga e i semi maturi
Gli specialisti del canto (harzisti e malinoisti) sfruttano pianta e semi durante la scuola di canto e i concorsi. Non esiste in natura altra pianta ricca di tante eccellenti proprietà che si rivelano ottime anche nella terapia delle malattie umane».
A ciò aggiungiamo una nota, apparsa nel n. 11/ a pag. 15 di «UCCELLI», che è di stagione e potrebbe essere utile a molti lettori che hanno la possibilità di raccogliere le spighe mature e fare incetta di semi per i mesi invernali con grande beneficio per gli uccelli a cui verranno somministrati.
Lanceolata e major le specie più popolari
La piantaggine, sia la major che la lanceolata, cresce abbondante nel nostro Paese da maggio ad ottobre anche ai bordi delle strade non asfaltate, nei sobborghi delle città, per cui è alla portata, per lunghi mesi dell'anno, di tutti gli allevatori.
Le sue spighe brune restano piene di semi fino alle soglie dell'inverno per cui è facile, in questo periodo, fare incetta dei suoi semi che restano puliti e lucidi in mano dopo aver fatto scorrere pollice ed indice, ben stretti, dalla base alla punta del gambo ed aver soffiato sulla massa soffice delle squamette che li rivestono rimaste nel palmo della mano.
Facilmente distinguibili
Le due piante sono molto diverse tra loro e facilmente distinguibili. La major ha foglie larghe, corte, coriacee, quasi ovali, aderenti al terreno, pannocchietta lunga e gambo corto; la lanceolata ha foglie lunghe e strette, tenere, pannocchietta corta posta all'apice del lungo stelo.
I semi della prima, a raggiunta maturazione, sono minuti, lucidi, schiacciati, marron scuro; quelli della seconda hanno la forma dei semi di grano, ovali, bombeggianti con un solco longitudinale, di color marron chiaro.
La pannocchietta della major, in terreno favorevole, può avere uno sviluppo di 15-20 centimetri e contenere una infinità di semi, mentre quella della lanceolata è sempre molto corta e contiene pochi semi anche se più voluminosi. Raccogliere gli uni o gli altri dipende dalla ricchezza delle rispettive piante e dal loro sviluppo. L'amatore però non deve crearsi un problema per la scelta dato che le proprietà dei due semi sono del tutto similari.
I semi delle due piante hanno identiche proprietà
Delle proprietà della piantaggine abbiamo parlato diverse volte. Veniva in passato usata in medicina sfruttando foglie e semi per infusi, decotti, catapla- smi ed impiastri contro reumi, raffreddori, asma, disturbi renali, ecc. In ornitofilia foglie e pannocchiette in fiore e a semi immaturi vengono impiegati come verdure, i semi maturi come alimento, le foglie per decotti contro raffreddori, asme e disturbi respiratori.
Se si masticano i semi, in particolare della major, che diventano una pasta mucillagginosa, si sente, dopo averla inghiottita, una benefica influenza nelle vie respiratorie che sembrano come liberarsi, pulirsi, aprirsi facilitando il respiro e uno strano stimolo sulle pareti dei condotti della respirazione.
Graditi da tutti i granivori
A cosa ciò sia dovuto nessuno sa dire con esattezza, ma i suoi benefici effetti sono sicuri ed immediati per cui a noi non resta che raccomandare ai canaricoltori di fare, nelle uscite che possono ancora fare all'aperto, la maggior incetta possibile di semi delle due varietà di piantaggine e di somministrarli, durante i difficili mesi invernali, ai loro canarini e a tutti i granivori, nostrani ed esotici, soli o mescolati in parti uguali a ravizzone, colza, papavero, niger, ecc. in particolare se sofferenti di disturbi respiratori.
plantago lanceolata
Plantago major