Luca Anniballi
26-08-11, 13: 27
Apro questa nuova discussione in relazione a e-mail che spesso mi arrivano, per consigli soprattutto su “quando e come” partire.
Questo post non vuole essere depositario della verità, anzi, ha lo scopo di essere “arricchito” con l’aiuto di Allevatori con esperienza alle spalle, per chiarire a chi vuole iniziare a fare sul serio, quelle che sono le linee giuda giuste, la chiave per entrare nell’allevamento DOC, l’allevamento perfetto, quello che in fondo al cuore, ogni appassionato sogna davvero.
Partiamo subito con una scala di REQUISITI, chiaramente esposti in ordine di importanza, di cui non si può fare a meno, primo su tutti:
LA PASSIONE.
E’ la componente principale, quella che ci spinge molto spesso a sacrificarci più del dovuto, una componente questa, FONDAMENTALE ma soprattutto ESSENZIALE sotto tutti i punti di vista.
Questa “componente” o si ha, o non si ha, non può essere ne acquisita e ne ceduta! Molto spesso, ci si accorge di essere appassionati molto tardi, qualcuno addirittura in età avanzata, ma non per questo manca di questa stupenda qualità. Io ho scoperto la mia passione da piccolino, (ognuno ha i suoi difetti ..) ma solo dopo moltissimi anni ho potuto iniziare a cimentarmi in allevamenti “un po’ più grandicelli” e custodisco nel mio cuore ancora il mio sogno d’allevamento.
La passione è quindi il perno fondamentale, l’asse su cui gira tutta la riuscita della nostra impresa nell’allevare ed è strettamente collegata a tutti i punti che verranno.
Proseguendo, troviamo :
L’ORGANIZZAZIONE.
Anch’essa è molto importante e fondamentale, in quanto dà un quadro chiaro su quello che realmente vogliamo fare, la strada che vogliamo seguire, gli accorgimenti e rettifiche che vogliamo apportare, il “destino” che vogliamo decidere (o immaginare) del nostro allevamento.
Proseguendo, troviamo al terzo posto:
LA LOGISTICA.
Chiaramente questa caratteristica non fa parte del nostro “essere”, infatti a differenza della Passione, questa caratteristica può essere acquisita. Rimane il fatto che, DETTA i parametri dell’allevamento e, di conseguenza “blocca” o “limita”quello che vorremmo diventasse il nostro allevamento. Sotto questa voce che agisce in stretta sinergia con l’organizzazione, trovano spazio tutta una serie di sotto-voci che potremmo elencare più o meno in questo modo:
Spazio generale disponibile; Razza che vorremmo tentarne l’allevamento e riproduzione;Ttipo di gabbie/voliere; Alloggiamento(interno, semi-interno, esterno); Esposizione; Facilitazioni e aree gestionali;
Aree riservate(quarantena/allontanamento provvisorio, aumento del numero dei soggetti non calcolato preventivamente e/o in esubero ecc..), accessori da utilizzare. Tutti gli accorgimenti che apporteremo sulla logistica, tramite l’organizzazione, saranno strettamente collegati al punto che verrà in seguito(vi rendete conto piano piano, come in un allevamento “funzionale”nulla è casuale ma tutto è estremamente collegato?), nello specifico:
IL TEMPO
Altra componente importantissima se non addirittura fondamentale!
Il tempo, aimè, è davvero importantissimo e non tutti ne abbiamo MAI a sufficienza, anzi, per le passioni, quelle in cui davvero dedicheremmo tantissimo tempo senza nemmeno sentirne il peso, ai giorni nostri, è limitatissimo e va a favore di quelli che sono gli impegni lavorativi e familiari(ma è giusto così).
Piccolissima riflessione: Stupendo avere una grande Passione, averne i mezzi per soddisfarla, avere gli spazi per organizzarla e gestirla, ma se non si ha TEMPO sufficiente, credete possa funzionare?
Piccolissima riflessione 2: credete davvero che un allevamento, per esempio di carduelidi (tanto per farne uno) sia davvero lontano gestionalmente e in termini di tempo, da un allevamento di cani o addirittura di cavalli? Un neofita potrebbe anche spaventarsi o rimanere colpito da questa affermazione. Tranquillizzatevi. Se avete i requisiti precedenti, state facendo di sicuro un lavoro certosino, non ve ne accorgerete nemmeno perché i risultati e il divertimento prevarranno su tutto e andrete come un treno e acquisirete esperienza!
SANITA’ E PREVENZIONE
Racchiude un’altra parte davvero fondamentale.
L’allevatore più esperto, per tanti motivi, spesso individua “ad occhio” se qualcosa non sta funzionando come dovrebbe, se ha sbagliato in qualcosa oppure se si verificano delle evidenti anomalie.
In questo caso, come in ogni cosa sulla terra, la PREVENZIONE deve essere alla base di tutto, al fine di trovarci poi, per distrazione o negligenza, ad un punto irreversibile o “di non ritorno”. Ci saremo giocati, o meglio, bruciati tutto!
Fatevi questa domanda: ne vale la pena essere “apparentemente perfetti” e peccare in questo punto?
Certamente, ad una unanimità, la risposta sarà no! Ma, dando un consiglio chiaro, come si può fare a garantire lo stato di salute?
Prima di continuare su questo punto, vorrei aggiungere una cosa importante: L’allevatore, avendo acquisito una certa esperienza, spesso si rende conto che una patologia può aver insidiato il suo allevamento e, spesso, la individua, ma spesso(purtroppo questo capita ancora oggi) sbaglia cura, quindi, di conseguenza da manforte al proliferarsi della patologia non facendo nulla per limitarla o debellarla(un farmaco sbagliato indispone e indebolisce ancora di più i soggetti).
Tornando alla questione e facendo un piccolo “accenno” anticipando il punto che verrà, cioè i costi, quelli di gestione chiaramente, vorrei portarvi ad un ragionamento, chiaro e senza fronzoli.
Monitorando l’allevamento in un periodo su base annuale, avremo sicuramente un quadro molto chiaro, su tutto quello che c’è stato o capitato, e trarremo le conclusioni su come migliorare/migliorarci.
Guarderemo senza dubbio, anche i costi affrontati. Ho visto allevatori, spendere di più in farmaci che spesso scadono senza essere nemmeno utilizzati, che alimenti specifici o accessori importanti(gabbie ecc..)
Ancora peggio, ho visto allevatori, spendere una barca di soldi, per farmaci, poi usati ma risultati errati perché TRADITI dalle sensazioni(un allevatore ha un istinto innato per le sensazioni sui propri animali, e spesso queste sensazioni fanno la differenza e il salto di qualità, sarà forse questa la causa principale che fa commettere spesso quest’errore? Riflettete please)
Per arginare questo fenomeno ESISTE LA SOLUZIONE! Spero che questo mio scritto, in qualche modo, sia fonte di pensiero e riflessione per chi vorrà cimentarsi in un sano e proficuo allevamento, trovando quella che oggi è davvero la soluzione in fatto di salute, la visita veterinaria in allevamento.
Dividere in step le visite(anche 3 nell’arco dell’anno) faranno in modo da avere un allevamento monitorato, escluderanno con certezza la presenza di patologie, e di sicuro i risultati finali e le aspettative saranno più appagate! I vantaggi? Avere dei soggetti forti, resistenti, belli vigorosi e che non si ammalano facilmente….
Provo a rifare la domanda: I Vantaggi? Adesso rispondete voi, io passo all’altro punto.
I COSTI
Un allevamento costa, è vero, inutile negarlo.
Oltre al tempo costa anche a livello economico che andrà a ripercuotersi inevitabilmente sul bilancio familiare. Il costo è strettamente e direttamente proporzionane alla grandezza dello stesso allevamento, alla rarità delle razze allevate e loro gestibilità, ai mangimi e, per darvi uno spunto sul punto precedente e farvi fare un’altra considerazione, secondo voi, costa di più una barca di soldi spesi in farmaci INUTILI oppure 3 visite mirate(analisi, monitoraggi, chiaramente si fa tutto) del veterinario in allevamento? Meditate! (visto che tutti i punti sono strettamente correlati tra loro?)
Sembra una cosa quasi assurda, ma oggi davvero dobbiamo(se vogliamo avere un allevamento con le 00) curare in modo impeccabile il management dell’allevamento.
Dobbiamo per forza di cose, cercare di continuo di tagliare i costi. Come? Facilissimo. Ragionare con la propria testa e osservare gli effetti e le prove empiriche su quello che abbiamo davanti agli occhi. I nostri amati beniamini.
Questo “sbaglio” lo abbiamo fatto tutti, è quasi una tappa, forse fondamentale.
Talmente è l’amore che abbiamo verso di loro, talmente cerchiamo di dare il meglio! Nulla di più corretto, mi direte. Giusto. Ma, analizziamo questo punto.
Un animale sano(salutisticamente parlando) si mantiene in perfetta forma, grazie all’alimentazione che forniamo(molto spesso serve più spartana di quanto pensiate…) si riproduce con la massima tranquillità, svolge in tutta sicurezza tutte le fasi della sua vita, perché(sembra quasi un obbligo) iniziare a dargli vitamine? Mangimi sofisticati? Gocce miracolose anti-malattie? Pillole strane? Polveri per mutare più in fretta? Mi fermo qui, tanto avete capito….
Altra considerazione. Siamo nell’era in cui il Marketing e le strategie giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita. Non esaltiamoci di fronte a prodotti miracolosi, con confezioni pazzesche(nemmeno quelle ci regalano, garantito) a false promesse incise sulle etichette. Vedrete se avrete tagliato i costi a fine anno! Vedrete se continuerete ad avere soggetti sani e forti lo stesso, con gli accorgimenti dei punti precedenti messi in pratica…
Altro sistema – RICORDIAMOCI SEMPRE CHE STIAMO PARLANDO DI UN ALLEVAMENTO AMATORIALE, DI UNA PASSIONE, DI UN HOBBY , QUINDI GLI EVENTUALI RICAVI SARANNO, A PARER MIO GIUSTIFICATI SOLO PER REINVESTIRE GLI INTROITI AVUTI DA CESSIONI, SULL’ALLEVAMENTO STESSO, PER CEDERE ESUBERI E CONTINUARE NEL NOSTRO LAVORO DI SELEZIONE. NON CONDIVIDO LE IDEE DI CHI DICE CHE, ESISTONO ALLEVATORI/COMMERCIANTI, UNA E’ CATEGORIA SPINTA DA UN’INNATA PASSIONE E, VI GARANTISCO CHE IL VOSTRO BILANCIO ANNUALE SPESSO LO VEDRETE IN ROSSO , SE PREFERITE IN NEGATIVO, NON CHIUDERETE BOTTEGA E CANCELLERETE DAL REGISTRO DELLE IMPRESE LA VOSTRA PARTITA IVA, COSA CHE FAREBBERO INEVITABILMENTE GLI APPARTENETI ALLA SECONDA CATEGORIA – anche in questo caso, le cessioni comunque, sarebbero un’occasione per poter trovare una fonte in più per far si che una parte(anche se piccolissima) del nostro allevamento, possa autofinanziarsi.
Quindi, in poche parole, fate (purtroppo) anche bene i conti prima di iniziare.
Non fate sbagli che molte volte si fanno, partite sempre dal basso e in modo graduale, non andate alla ricerca del pezzo(o Prezzo???) da novanta e poi, non farci nulla se non contemplarlo, magari non avrete l’esperienza per gestirlo, cosa che acquisirete senza dubbio, partendo con allevamenti meno “sofisticati”.
In fine, ricordate sempre di:
Informarvi se le razze che vorrete allevare siano soggette ad autorizzazioni particolari ed eventualmente, se ne avete i requisiti per allevarle;
Affidatevi a seri allevatori(non intendo a pluri campioni, tanto non vi daranno mai il loro oro, questa è un’amara verità, e credo che il neofita debba saperla);
Partite possibilmente da “capostipiti” giovani, in modo che possano adattarsi prima alla vita del vostro allevamento e a voi stessi;
Siate “duri e puri”, non cadiate in tentazione davanti ad un soggetto ammaliante ma di dubbia provenienza(prendete un pennarello e scrivetevi sulla fronte che i soggetti di cattura, sono meravigliosi se paragonati a “parenti domestici” quindi occhio, altro campanello d’allarme sono l’irrequietezza in gabbia e l’anello s*****, in realtà non sono feci ma spesso del bianchetto per mascherare l’irregolarità dell’anello e del soggetto);
Cercate, e questo ve lo dico con il cuore in mano, di dare più spazio ai vostri animali, ne trarrete anche voi maggiori benefici, vi allieteranno con i loro voli e saranno più performanti, quindi scendete il numero di gabbie/soggetti e alzate la grandezza degli spazi(non esiste, ne mai esisterà, una gabbia TROPPO GRANDE!!!).
Con questi ultimi consigli mi fermo, sperando che il post sia stato gradito e che il messaggio per i meno esperti che si avvicinano al forum, sia stato recepito.
Tanti punti non sono stati citati, alcuni, potrebbero essere approfonditi ancora meglio, e qui mi rivolgo ai più esperti, che ne pensate?
Chiudo con una domanda, fattami per e-mail da una persona che credevo un ragazzino ma in realtà è molto più grande di me.
Mi ha chiesto con testuali parole:
“vorrei iniziare ad allevare fringillidi, ma non so bene come iniziare. Vorrei sapere come gestirli ma la cosa che mi interessa di più è un consiglio su che razza allevare. Allora che mi dice”
A questa domanda, voi che rispondereste?
Questo post non vuole essere depositario della verità, anzi, ha lo scopo di essere “arricchito” con l’aiuto di Allevatori con esperienza alle spalle, per chiarire a chi vuole iniziare a fare sul serio, quelle che sono le linee giuda giuste, la chiave per entrare nell’allevamento DOC, l’allevamento perfetto, quello che in fondo al cuore, ogni appassionato sogna davvero.
Partiamo subito con una scala di REQUISITI, chiaramente esposti in ordine di importanza, di cui non si può fare a meno, primo su tutti:
LA PASSIONE.
E’ la componente principale, quella che ci spinge molto spesso a sacrificarci più del dovuto, una componente questa, FONDAMENTALE ma soprattutto ESSENZIALE sotto tutti i punti di vista.
Questa “componente” o si ha, o non si ha, non può essere ne acquisita e ne ceduta! Molto spesso, ci si accorge di essere appassionati molto tardi, qualcuno addirittura in età avanzata, ma non per questo manca di questa stupenda qualità. Io ho scoperto la mia passione da piccolino, (ognuno ha i suoi difetti ..) ma solo dopo moltissimi anni ho potuto iniziare a cimentarmi in allevamenti “un po’ più grandicelli” e custodisco nel mio cuore ancora il mio sogno d’allevamento.
La passione è quindi il perno fondamentale, l’asse su cui gira tutta la riuscita della nostra impresa nell’allevare ed è strettamente collegata a tutti i punti che verranno.
Proseguendo, troviamo :
L’ORGANIZZAZIONE.
Anch’essa è molto importante e fondamentale, in quanto dà un quadro chiaro su quello che realmente vogliamo fare, la strada che vogliamo seguire, gli accorgimenti e rettifiche che vogliamo apportare, il “destino” che vogliamo decidere (o immaginare) del nostro allevamento.
Proseguendo, troviamo al terzo posto:
LA LOGISTICA.
Chiaramente questa caratteristica non fa parte del nostro “essere”, infatti a differenza della Passione, questa caratteristica può essere acquisita. Rimane il fatto che, DETTA i parametri dell’allevamento e, di conseguenza “blocca” o “limita”quello che vorremmo diventasse il nostro allevamento. Sotto questa voce che agisce in stretta sinergia con l’organizzazione, trovano spazio tutta una serie di sotto-voci che potremmo elencare più o meno in questo modo:
Spazio generale disponibile; Razza che vorremmo tentarne l’allevamento e riproduzione;Ttipo di gabbie/voliere; Alloggiamento(interno, semi-interno, esterno); Esposizione; Facilitazioni e aree gestionali;
Aree riservate(quarantena/allontanamento provvisorio, aumento del numero dei soggetti non calcolato preventivamente e/o in esubero ecc..), accessori da utilizzare. Tutti gli accorgimenti che apporteremo sulla logistica, tramite l’organizzazione, saranno strettamente collegati al punto che verrà in seguito(vi rendete conto piano piano, come in un allevamento “funzionale”nulla è casuale ma tutto è estremamente collegato?), nello specifico:
IL TEMPO
Altra componente importantissima se non addirittura fondamentale!
Il tempo, aimè, è davvero importantissimo e non tutti ne abbiamo MAI a sufficienza, anzi, per le passioni, quelle in cui davvero dedicheremmo tantissimo tempo senza nemmeno sentirne il peso, ai giorni nostri, è limitatissimo e va a favore di quelli che sono gli impegni lavorativi e familiari(ma è giusto così).
Piccolissima riflessione: Stupendo avere una grande Passione, averne i mezzi per soddisfarla, avere gli spazi per organizzarla e gestirla, ma se non si ha TEMPO sufficiente, credete possa funzionare?
Piccolissima riflessione 2: credete davvero che un allevamento, per esempio di carduelidi (tanto per farne uno) sia davvero lontano gestionalmente e in termini di tempo, da un allevamento di cani o addirittura di cavalli? Un neofita potrebbe anche spaventarsi o rimanere colpito da questa affermazione. Tranquillizzatevi. Se avete i requisiti precedenti, state facendo di sicuro un lavoro certosino, non ve ne accorgerete nemmeno perché i risultati e il divertimento prevarranno su tutto e andrete come un treno e acquisirete esperienza!
SANITA’ E PREVENZIONE
Racchiude un’altra parte davvero fondamentale.
L’allevatore più esperto, per tanti motivi, spesso individua “ad occhio” se qualcosa non sta funzionando come dovrebbe, se ha sbagliato in qualcosa oppure se si verificano delle evidenti anomalie.
In questo caso, come in ogni cosa sulla terra, la PREVENZIONE deve essere alla base di tutto, al fine di trovarci poi, per distrazione o negligenza, ad un punto irreversibile o “di non ritorno”. Ci saremo giocati, o meglio, bruciati tutto!
Fatevi questa domanda: ne vale la pena essere “apparentemente perfetti” e peccare in questo punto?
Certamente, ad una unanimità, la risposta sarà no! Ma, dando un consiglio chiaro, come si può fare a garantire lo stato di salute?
Prima di continuare su questo punto, vorrei aggiungere una cosa importante: L’allevatore, avendo acquisito una certa esperienza, spesso si rende conto che una patologia può aver insidiato il suo allevamento e, spesso, la individua, ma spesso(purtroppo questo capita ancora oggi) sbaglia cura, quindi, di conseguenza da manforte al proliferarsi della patologia non facendo nulla per limitarla o debellarla(un farmaco sbagliato indispone e indebolisce ancora di più i soggetti).
Tornando alla questione e facendo un piccolo “accenno” anticipando il punto che verrà, cioè i costi, quelli di gestione chiaramente, vorrei portarvi ad un ragionamento, chiaro e senza fronzoli.
Monitorando l’allevamento in un periodo su base annuale, avremo sicuramente un quadro molto chiaro, su tutto quello che c’è stato o capitato, e trarremo le conclusioni su come migliorare/migliorarci.
Guarderemo senza dubbio, anche i costi affrontati. Ho visto allevatori, spendere di più in farmaci che spesso scadono senza essere nemmeno utilizzati, che alimenti specifici o accessori importanti(gabbie ecc..)
Ancora peggio, ho visto allevatori, spendere una barca di soldi, per farmaci, poi usati ma risultati errati perché TRADITI dalle sensazioni(un allevatore ha un istinto innato per le sensazioni sui propri animali, e spesso queste sensazioni fanno la differenza e il salto di qualità, sarà forse questa la causa principale che fa commettere spesso quest’errore? Riflettete please)
Per arginare questo fenomeno ESISTE LA SOLUZIONE! Spero che questo mio scritto, in qualche modo, sia fonte di pensiero e riflessione per chi vorrà cimentarsi in un sano e proficuo allevamento, trovando quella che oggi è davvero la soluzione in fatto di salute, la visita veterinaria in allevamento.
Dividere in step le visite(anche 3 nell’arco dell’anno) faranno in modo da avere un allevamento monitorato, escluderanno con certezza la presenza di patologie, e di sicuro i risultati finali e le aspettative saranno più appagate! I vantaggi? Avere dei soggetti forti, resistenti, belli vigorosi e che non si ammalano facilmente….
Provo a rifare la domanda: I Vantaggi? Adesso rispondete voi, io passo all’altro punto.
I COSTI
Un allevamento costa, è vero, inutile negarlo.
Oltre al tempo costa anche a livello economico che andrà a ripercuotersi inevitabilmente sul bilancio familiare. Il costo è strettamente e direttamente proporzionane alla grandezza dello stesso allevamento, alla rarità delle razze allevate e loro gestibilità, ai mangimi e, per darvi uno spunto sul punto precedente e farvi fare un’altra considerazione, secondo voi, costa di più una barca di soldi spesi in farmaci INUTILI oppure 3 visite mirate(analisi, monitoraggi, chiaramente si fa tutto) del veterinario in allevamento? Meditate! (visto che tutti i punti sono strettamente correlati tra loro?)
Sembra una cosa quasi assurda, ma oggi davvero dobbiamo(se vogliamo avere un allevamento con le 00) curare in modo impeccabile il management dell’allevamento.
Dobbiamo per forza di cose, cercare di continuo di tagliare i costi. Come? Facilissimo. Ragionare con la propria testa e osservare gli effetti e le prove empiriche su quello che abbiamo davanti agli occhi. I nostri amati beniamini.
Questo “sbaglio” lo abbiamo fatto tutti, è quasi una tappa, forse fondamentale.
Talmente è l’amore che abbiamo verso di loro, talmente cerchiamo di dare il meglio! Nulla di più corretto, mi direte. Giusto. Ma, analizziamo questo punto.
Un animale sano(salutisticamente parlando) si mantiene in perfetta forma, grazie all’alimentazione che forniamo(molto spesso serve più spartana di quanto pensiate…) si riproduce con la massima tranquillità, svolge in tutta sicurezza tutte le fasi della sua vita, perché(sembra quasi un obbligo) iniziare a dargli vitamine? Mangimi sofisticati? Gocce miracolose anti-malattie? Pillole strane? Polveri per mutare più in fretta? Mi fermo qui, tanto avete capito….
Altra considerazione. Siamo nell’era in cui il Marketing e le strategie giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita. Non esaltiamoci di fronte a prodotti miracolosi, con confezioni pazzesche(nemmeno quelle ci regalano, garantito) a false promesse incise sulle etichette. Vedrete se avrete tagliato i costi a fine anno! Vedrete se continuerete ad avere soggetti sani e forti lo stesso, con gli accorgimenti dei punti precedenti messi in pratica…
Altro sistema – RICORDIAMOCI SEMPRE CHE STIAMO PARLANDO DI UN ALLEVAMENTO AMATORIALE, DI UNA PASSIONE, DI UN HOBBY , QUINDI GLI EVENTUALI RICAVI SARANNO, A PARER MIO GIUSTIFICATI SOLO PER REINVESTIRE GLI INTROITI AVUTI DA CESSIONI, SULL’ALLEVAMENTO STESSO, PER CEDERE ESUBERI E CONTINUARE NEL NOSTRO LAVORO DI SELEZIONE. NON CONDIVIDO LE IDEE DI CHI DICE CHE, ESISTONO ALLEVATORI/COMMERCIANTI, UNA E’ CATEGORIA SPINTA DA UN’INNATA PASSIONE E, VI GARANTISCO CHE IL VOSTRO BILANCIO ANNUALE SPESSO LO VEDRETE IN ROSSO , SE PREFERITE IN NEGATIVO, NON CHIUDERETE BOTTEGA E CANCELLERETE DAL REGISTRO DELLE IMPRESE LA VOSTRA PARTITA IVA, COSA CHE FAREBBERO INEVITABILMENTE GLI APPARTENETI ALLA SECONDA CATEGORIA – anche in questo caso, le cessioni comunque, sarebbero un’occasione per poter trovare una fonte in più per far si che una parte(anche se piccolissima) del nostro allevamento, possa autofinanziarsi.
Quindi, in poche parole, fate (purtroppo) anche bene i conti prima di iniziare.
Non fate sbagli che molte volte si fanno, partite sempre dal basso e in modo graduale, non andate alla ricerca del pezzo(o Prezzo???) da novanta e poi, non farci nulla se non contemplarlo, magari non avrete l’esperienza per gestirlo, cosa che acquisirete senza dubbio, partendo con allevamenti meno “sofisticati”.
In fine, ricordate sempre di:
Informarvi se le razze che vorrete allevare siano soggette ad autorizzazioni particolari ed eventualmente, se ne avete i requisiti per allevarle;
Affidatevi a seri allevatori(non intendo a pluri campioni, tanto non vi daranno mai il loro oro, questa è un’amara verità, e credo che il neofita debba saperla);
Partite possibilmente da “capostipiti” giovani, in modo che possano adattarsi prima alla vita del vostro allevamento e a voi stessi;
Siate “duri e puri”, non cadiate in tentazione davanti ad un soggetto ammaliante ma di dubbia provenienza(prendete un pennarello e scrivetevi sulla fronte che i soggetti di cattura, sono meravigliosi se paragonati a “parenti domestici” quindi occhio, altro campanello d’allarme sono l’irrequietezza in gabbia e l’anello s*****, in realtà non sono feci ma spesso del bianchetto per mascherare l’irregolarità dell’anello e del soggetto);
Cercate, e questo ve lo dico con il cuore in mano, di dare più spazio ai vostri animali, ne trarrete anche voi maggiori benefici, vi allieteranno con i loro voli e saranno più performanti, quindi scendete il numero di gabbie/soggetti e alzate la grandezza degli spazi(non esiste, ne mai esisterà, una gabbia TROPPO GRANDE!!!).
Con questi ultimi consigli mi fermo, sperando che il post sia stato gradito e che il messaggio per i meno esperti che si avvicinano al forum, sia stato recepito.
Tanti punti non sono stati citati, alcuni, potrebbero essere approfonditi ancora meglio, e qui mi rivolgo ai più esperti, che ne pensate?
Chiudo con una domanda, fattami per e-mail da una persona che credevo un ragazzino ma in realtà è molto più grande di me.
Mi ha chiesto con testuali parole:
“vorrei iniziare ad allevare fringillidi, ma non so bene come iniziare. Vorrei sapere come gestirli ma la cosa che mi interessa di più è un consiglio su che razza allevare. Allora che mi dice”
A questa domanda, voi che rispondereste?