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Visualizza la versione completa : INIZIARE ALLEVAMENTO : Approfondiamo insieme



Luca Anniballi
26-08-11, 13: 27
Apro questa nuova discussione in relazione a e-mail che spesso mi arrivano, per consigli soprattutto su “quando e come” partire.
Questo post non vuole essere depositario della verità, anzi, ha lo scopo di essere “arricchito” con l’aiuto di Allevatori con esperienza alle spalle, per chiarire a chi vuole iniziare a fare sul serio, quelle che sono le linee giuda giuste, la chiave per entrare nell’allevamento DOC, l’allevamento perfetto, quello che in fondo al cuore, ogni appassionato sogna davvero.
Partiamo subito con una scala di REQUISITI, chiaramente esposti in ordine di importanza, di cui non si può fare a meno, primo su tutti:
LA PASSIONE.
E’ la componente principale, quella che ci spinge molto spesso a sacrificarci più del dovuto, una componente questa, FONDAMENTALE ma soprattutto ESSENZIALE sotto tutti i punti di vista.
Questa “componente” o si ha, o non si ha, non può essere ne acquisita e ne ceduta! Molto spesso, ci si accorge di essere appassionati molto tardi, qualcuno addirittura in età avanzata, ma non per questo manca di questa stupenda qualità. Io ho scoperto la mia passione da piccolino, (ognuno ha i suoi difetti ..) ma solo dopo moltissimi anni ho potuto iniziare a cimentarmi in allevamenti “un po’ più grandicelli” e custodisco nel mio cuore ancora il mio sogno d’allevamento.
La passione è quindi il perno fondamentale, l’asse su cui gira tutta la riuscita della nostra impresa nell’allevare ed è strettamente collegata a tutti i punti che verranno.
Proseguendo, troviamo :
L’ORGANIZZAZIONE.
Anch’essa è molto importante e fondamentale, in quanto dà un quadro chiaro su quello che realmente vogliamo fare, la strada che vogliamo seguire, gli accorgimenti e rettifiche che vogliamo apportare, il “destino” che vogliamo decidere (o immaginare) del nostro allevamento.
Proseguendo, troviamo al terzo posto:
LA LOGISTICA.
Chiaramente questa caratteristica non fa parte del nostro “essere”, infatti a differenza della Passione, questa caratteristica può essere acquisita. Rimane il fatto che, DETTA i parametri dell’allevamento e, di conseguenza “blocca” o “limita”quello che vorremmo diventasse il nostro allevamento. Sotto questa voce che agisce in stretta sinergia con l’organizzazione, trovano spazio tutta una serie di sotto-voci che potremmo elencare più o meno in questo modo:
Spazio generale disponibile; Razza che vorremmo tentarne l’allevamento e riproduzione;Ttipo di gabbie/voliere; Alloggiamento(interno, semi-interno, esterno); Esposizione; Facilitazioni e aree gestionali;
Aree riservate(quarantena/allontanamento provvisorio, aumento del numero dei soggetti non calcolato preventivamente e/o in esubero ecc..), accessori da utilizzare. Tutti gli accorgimenti che apporteremo sulla logistica, tramite l’organizzazione, saranno strettamente collegati al punto che verrà in seguito(vi rendete conto piano piano, come in un allevamento “funzionale”nulla è casuale ma tutto è estremamente collegato?), nello specifico:
IL TEMPO
Altra componente importantissima se non addirittura fondamentale!
Il tempo, aimè, è davvero importantissimo e non tutti ne abbiamo MAI a sufficienza, anzi, per le passioni, quelle in cui davvero dedicheremmo tantissimo tempo senza nemmeno sentirne il peso, ai giorni nostri, è limitatissimo e va a favore di quelli che sono gli impegni lavorativi e familiari(ma è giusto così).
Piccolissima riflessione: Stupendo avere una grande Passione, averne i mezzi per soddisfarla, avere gli spazi per organizzarla e gestirla, ma se non si ha TEMPO sufficiente, credete possa funzionare?
Piccolissima riflessione 2: credete davvero che un allevamento, per esempio di carduelidi (tanto per farne uno) sia davvero lontano gestionalmente e in termini di tempo, da un allevamento di cani o addirittura di cavalli? Un neofita potrebbe anche spaventarsi o rimanere colpito da questa affermazione. Tranquillizzatevi. Se avete i requisiti precedenti, state facendo di sicuro un lavoro certosino, non ve ne accorgerete nemmeno perché i risultati e il divertimento prevarranno su tutto e andrete come un treno e acquisirete esperienza!
SANITA’ E PREVENZIONE
Racchiude un’altra parte davvero fondamentale.
L’allevatore più esperto, per tanti motivi, spesso individua “ad occhio” se qualcosa non sta funzionando come dovrebbe, se ha sbagliato in qualcosa oppure se si verificano delle evidenti anomalie.
In questo caso, come in ogni cosa sulla terra, la PREVENZIONE deve essere alla base di tutto, al fine di trovarci poi, per distrazione o negligenza, ad un punto irreversibile o “di non ritorno”. Ci saremo giocati, o meglio, bruciati tutto!
Fatevi questa domanda: ne vale la pena essere “apparentemente perfetti” e peccare in questo punto?
Certamente, ad una unanimità, la risposta sarà no! Ma, dando un consiglio chiaro, come si può fare a garantire lo stato di salute?
Prima di continuare su questo punto, vorrei aggiungere una cosa importante: L’allevatore, avendo acquisito una certa esperienza, spesso si rende conto che una patologia può aver insidiato il suo allevamento e, spesso, la individua, ma spesso(purtroppo questo capita ancora oggi) sbaglia cura, quindi, di conseguenza da manforte al proliferarsi della patologia non facendo nulla per limitarla o debellarla(un farmaco sbagliato indispone e indebolisce ancora di più i soggetti).
Tornando alla questione e facendo un piccolo “accenno” anticipando il punto che verrà, cioè i costi, quelli di gestione chiaramente, vorrei portarvi ad un ragionamento, chiaro e senza fronzoli.
Monitorando l’allevamento in un periodo su base annuale, avremo sicuramente un quadro molto chiaro, su tutto quello che c’è stato o capitato, e trarremo le conclusioni su come migliorare/migliorarci.
Guarderemo senza dubbio, anche i costi affrontati. Ho visto allevatori, spendere di più in farmaci che spesso scadono senza essere nemmeno utilizzati, che alimenti specifici o accessori importanti(gabbie ecc..)
Ancora peggio, ho visto allevatori, spendere una barca di soldi, per farmaci, poi usati ma risultati errati perché TRADITI dalle sensazioni(un allevatore ha un istinto innato per le sensazioni sui propri animali, e spesso queste sensazioni fanno la differenza e il salto di qualità, sarà forse questa la causa principale che fa commettere spesso quest’errore? Riflettete please)
Per arginare questo fenomeno ESISTE LA SOLUZIONE! Spero che questo mio scritto, in qualche modo, sia fonte di pensiero e riflessione per chi vorrà cimentarsi in un sano e proficuo allevamento, trovando quella che oggi è davvero la soluzione in fatto di salute, la visita veterinaria in allevamento.
Dividere in step le visite(anche 3 nell’arco dell’anno) faranno in modo da avere un allevamento monitorato, escluderanno con certezza la presenza di patologie, e di sicuro i risultati finali e le aspettative saranno più appagate! I vantaggi? Avere dei soggetti forti, resistenti, belli vigorosi e che non si ammalano facilmente….
Provo a rifare la domanda: I Vantaggi? Adesso rispondete voi, io passo all’altro punto.

I COSTI
Un allevamento costa, è vero, inutile negarlo.
Oltre al tempo costa anche a livello economico che andrà a ripercuotersi inevitabilmente sul bilancio familiare. Il costo è strettamente e direttamente proporzionane alla grandezza dello stesso allevamento, alla rarità delle razze allevate e loro gestibilità, ai mangimi e, per darvi uno spunto sul punto precedente e farvi fare un’altra considerazione, secondo voi, costa di più una barca di soldi spesi in farmaci INUTILI oppure 3 visite mirate(analisi, monitoraggi, chiaramente si fa tutto) del veterinario in allevamento? Meditate! (visto che tutti i punti sono strettamente correlati tra loro?)
Sembra una cosa quasi assurda, ma oggi davvero dobbiamo(se vogliamo avere un allevamento con le 00) curare in modo impeccabile il management dell’allevamento.
Dobbiamo per forza di cose, cercare di continuo di tagliare i costi. Come? Facilissimo. Ragionare con la propria testa e osservare gli effetti e le prove empiriche su quello che abbiamo davanti agli occhi. I nostri amati beniamini.
Questo “sbaglio” lo abbiamo fatto tutti, è quasi una tappa, forse fondamentale.
Talmente è l’amore che abbiamo verso di loro, talmente cerchiamo di dare il meglio! Nulla di più corretto, mi direte. Giusto. Ma, analizziamo questo punto.
Un animale sano(salutisticamente parlando) si mantiene in perfetta forma, grazie all’alimentazione che forniamo(molto spesso serve più spartana di quanto pensiate…) si riproduce con la massima tranquillità, svolge in tutta sicurezza tutte le fasi della sua vita, perché(sembra quasi un obbligo) iniziare a dargli vitamine? Mangimi sofisticati? Gocce miracolose anti-malattie? Pillole strane? Polveri per mutare più in fretta? Mi fermo qui, tanto avete capito….
Altra considerazione. Siamo nell’era in cui il Marketing e le strategie giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita. Non esaltiamoci di fronte a prodotti miracolosi, con confezioni pazzesche(nemmeno quelle ci regalano, garantito) a false promesse incise sulle etichette. Vedrete se avrete tagliato i costi a fine anno! Vedrete se continuerete ad avere soggetti sani e forti lo stesso, con gli accorgimenti dei punti precedenti messi in pratica…
Altro sistema – RICORDIAMOCI SEMPRE CHE STIAMO PARLANDO DI UN ALLEVAMENTO AMATORIALE, DI UNA PASSIONE, DI UN HOBBY , QUINDI GLI EVENTUALI RICAVI SARANNO, A PARER MIO GIUSTIFICATI SOLO PER REINVESTIRE GLI INTROITI AVUTI DA CESSIONI, SULL’ALLEVAMENTO STESSO, PER CEDERE ESUBERI E CONTINUARE NEL NOSTRO LAVORO DI SELEZIONE. NON CONDIVIDO LE IDEE DI CHI DICE CHE, ESISTONO ALLEVATORI/COMMERCIANTI, UNA E’ CATEGORIA SPINTA DA UN’INNATA PASSIONE E, VI GARANTISCO CHE IL VOSTRO BILANCIO ANNUALE SPESSO LO VEDRETE IN ROSSO , SE PREFERITE IN NEGATIVO, NON CHIUDERETE BOTTEGA E CANCELLERETE DAL REGISTRO DELLE IMPRESE LA VOSTRA PARTITA IVA, COSA CHE FAREBBERO INEVITABILMENTE GLI APPARTENETI ALLA SECONDA CATEGORIA – anche in questo caso, le cessioni comunque, sarebbero un’occasione per poter trovare una fonte in più per far si che una parte(anche se piccolissima) del nostro allevamento, possa autofinanziarsi.
Quindi, in poche parole, fate (purtroppo) anche bene i conti prima di iniziare.
Non fate sbagli che molte volte si fanno, partite sempre dal basso e in modo graduale, non andate alla ricerca del pezzo(o Prezzo???) da novanta e poi, non farci nulla se non contemplarlo, magari non avrete l’esperienza per gestirlo, cosa che acquisirete senza dubbio, partendo con allevamenti meno “sofisticati”.
In fine, ricordate sempre di:
Informarvi se le razze che vorrete allevare siano soggette ad autorizzazioni particolari ed eventualmente, se ne avete i requisiti per allevarle;
Affidatevi a seri allevatori(non intendo a pluri campioni, tanto non vi daranno mai il loro oro, questa è un’amara verità, e credo che il neofita debba saperla);
Partite possibilmente da “capostipiti” giovani, in modo che possano adattarsi prima alla vita del vostro allevamento e a voi stessi;
Siate “duri e puri”, non cadiate in tentazione davanti ad un soggetto ammaliante ma di dubbia provenienza(prendete un pennarello e scrivetevi sulla fronte che i soggetti di cattura, sono meravigliosi se paragonati a “parenti domestici” quindi occhio, altro campanello d’allarme sono l’irrequietezza in gabbia e l’anello s*****, in realtà non sono feci ma spesso del bianchetto per mascherare l’irregolarità dell’anello e del soggetto);
Cercate, e questo ve lo dico con il cuore in mano, di dare più spazio ai vostri animali, ne trarrete anche voi maggiori benefici, vi allieteranno con i loro voli e saranno più performanti, quindi scendete il numero di gabbie/soggetti e alzate la grandezza degli spazi(non esiste, ne mai esisterà, una gabbia TROPPO GRANDE!!!).
Con questi ultimi consigli mi fermo, sperando che il post sia stato gradito e che il messaggio per i meno esperti che si avvicinano al forum, sia stato recepito.
Tanti punti non sono stati citati, alcuni, potrebbero essere approfonditi ancora meglio, e qui mi rivolgo ai più esperti, che ne pensate?
Chiudo con una domanda, fattami per e-mail da una persona che credevo un ragazzino ma in realtà è molto più grande di me.
Mi ha chiesto con testuali parole:
“vorrei iniziare ad allevare fringillidi, ma non so bene come iniziare. Vorrei sapere come gestirli ma la cosa che mi interessa di più è un consiglio su che razza allevare. Allora che mi dice”
A questa domanda, voi che rispondereste?

pacriso
26-08-11, 14: 18
[FONT=Calibri][SIZE=3]Chiudo con una domanda, fattami per e-mail da una persona che credevo un ragazzino ma in realtà è molto più grande di me.
Mi ha chiesto con testuali parole:
“vorrei iniziare ad allevare fringillidi, ma non so bene come iniziare. Vorrei sapere come gestirli ma la cosa che mi interessa di più è un consiglio su che razza allevare. Allora che mi dice”
A questa domanda, voi che rispondereste?

Ciao Luca,
premesso che faccio un pò di confusione tra razze e speci e magari interpreto male la domanda, comunque io risponderei che non mi piace la sua domanda.
Avrei preferito che mi chiedesse: “Vorrei iniziare ad allevare Cardellini (tanto per fare un nome), ma non so bene come iniziare. Vorrei sapere come gestirli”.

E' possibile che gli piacciano tutti i fringillidi indistintamente? Mah......
Se a me piacciono i ciuffolotti ma non ho esperienza, mica allevo i fringuelli (nomi a caso......quasi) che non mi piacciono assolutamente (non è vero), solo perchè sono più facili da allevare (sempre a caso, magari sono più difficili).

Se non ha esperienza, inizi con i canarini, poi si vedrà. (*).

Luca Anniballi
26-08-11, 17: 36
La domanda è senza dubbio(per come l'ho interpretata) mirata a ricevere consiglio su che tipo di fringillide potrebbe cimentarsi, non essendo un grande esperto.
Secondo me, rispondere solo con "canarini" sarebbe troppo facile come risposta e credo che ci sarebbe arrivato da solo.
L'esperienza con i canarini (non me ne volere, anzi, ti ringrazio per la tua risposta come contributo al forum) la facevamo pochissimo tempo fa, tipo 19/20 anni fa, quando era la "tappa fondamentale" per iniziare. Personalmente, non consiglierei di certo fringillidi a maggior raggione indigeni, ma opterei per qualche coppia di fringillidi esotici, molto rustici, prolifici e esigenti quanto basta per iniziare "a pedalare". Questa sarebbe una mia idea, una bozza a quello che risponderei io, ma vediamo altri pareri, anzi, perchè non citiamo anche che tipo di fringillide e ne diamo motivatione della scelta?
A un neofita, consiglierei dei cardinalini del venezuela per esempio, sicuramente emozionanti e facili da gestire. Ottima scuola perchè aprirebbero un ventaglio di opzioni tutte a concentrarsi non solo verso le tecniche d'allevamento(che si affinerebbero nel tempo) ma sarebbe (sempre a mio parere) uno stimolo per iniziare a notare i dettagli!
Sempre per risponderti, credo che allevare un canarino selezionandolo alla perfezione dal punto di vista di struttura, piumaggio e lipocromo, tipo ecc... risulterebbe MOLTO più difficile (e forse demotivante all'inizio) che allevare un uccellino tipo il cardinalino menzionato, non credete?

Manolo80
26-08-11, 21: 52
io consiglierei il verdone....non è facile come un canarino ma non è un uccello ingestibile,sicuramente ti apre un orizzonte di vedute diverso dal canarino e se non hai la pazienza giusta e la metodicità delle azioni non ne cavi nulla. ovviamente deve intraprendere delle sfide e porsi delle mete per raggiungere lo scopo e questo credo sia la cosa che tutti noi facciamo ogni giorno...sfidare se stessi e porsi dei traguardi,cose che spero stimolino la fantasia di un neofita....

Luca Anniballi
26-08-11, 22: 44
io consiglierei il verdone....non è facile come un canarino ma non è un uccello ingestibile,sicuramente ti apre un orizzonte di vedute diverso dal canarino e se non hai la pazienza giusta e la metodicità delle azioni non ne cavi nulla. ovviamente deve intraprendere delle sfide e porsi delle mete per raggiungere lo scopo e questo credo sia la cosa che tutti noi facciamo ogni giorno...sfidare se stessi e porsi dei traguardi,cose che spero stimolino la fantasia di un neofita....
Hai colto nel segno "il senso" del post!
Quindi, per statistica abbiamo : canarino, cardinalino del venezuela, verdone.

Manolo80
26-08-11, 23: 52
ogni neofita,me compreso,ha bisogno di stimoli nuovi e di larghe vedute altrimenti tutto finisce. se ogni giorno non ho lo stimolo di apprendere qualcosa di nuovo, di fare progetti per il futuro o solamente di spostare una gabbia sopra un'altra non sarei un allevatore. tutto gira intorno ad un punto che ci siamo prefissati nell'immenso mondo ornitofilo che si avvicina o si allontana in base alle nostre scelte.

roberto ghidini
27-08-11, 00: 42
Io credo che prima di tutto ci dev essere simpatia per la specie, o per la famiglia di uccelli, con cui si vorrebbe iniziare,questo serve,olte che per fare esperienza,da sprone motivante.Tutte le speci, o famiglie di uccelli, hanno i loro prò e i loro contro.Il verdone è facile,ma se non si usano certi accorgimenti alla prima muta li perdi metà.Gli spinus sono robusti e facili,ma se non stai attento ai maschi, e a tenerli a stecchetto, non ci cavi nulla.I ciuffolotti sono robusti,simpatici,e abbastanza facili,ma se non hai voliere tutto si complica.Credo che oggi ci siano tante speci che anche un neofita con tanta passione possa riuscire ad allevare,tutto dipende dalla volonta, dedizione,tempo,e spazio,che può dedicare a questa passione.Ma prima di tutto ci vuole uno stimolo che solo la specie che più ti aggrada ti può dare, questo stimolo ti darà la forza di cercare informazioni utili,di imparare dagli errori fatti, e di saper reagire a questi,insomma, di avere la costanza di riuscire ad allevare questa benedetta specie,e casomai poi trovare gli stimoli per cominciare con altre.
Quindi concludendo direi, al signore che mi fà una domanda del genere,di farsi un giro per le mostre,di vedere quale specie gli è più simpatica,e di trovare i soggetti da un allevatore di indubbia eticità e bravura.Poi nel caso gli piacesse una specie difficile e\o delicata,di cominciare con una specie che, se anche gli piace appena meno, gli può dare comunque più soddisfazioni ed esperienza,e che gli consenta di poter poi arrivare ad allevare l uccello di suoi desideri.

pierre
27-08-11, 10: 33
do ragione a tutti voi,ma penso che x un neofita assoluto,che non ha la minima esperienza di volatili,qualche anno di "rodaggio" con i canarini sia indispensabile,giusto x apprendere le nozioni fondamentali di allevamento,poi potrà dedicarsi a fringillidi piu impegnativi.Ovviamente se piacciono gli estrildidi(es diamanti australiani),il rodaggio andrà fatto con i pdg o diamanti mandarino

pacriso
29-08-11, 08: 23
Ciao Luca, scusami, probabilmente mi sono espersso un pò male, (è un mio grande difetto) ma il mio pensiero è esattamente quello di Roberto. ["]
Se una persona sa allevare canarini e si è "stancato", "deve" comunque partire da una specie che gli piace più di un' altra (magari non una coppia di aquila reale se ha delle gabbie da 120 cm) facile o difficile che sia e presto o tardi, se ha la passione, i risultati arriveranno.
Per spiegarmi meglio, se avessi tre coppie, una di ciuffolotti, una di verdoni e una di cardinalini (nomi a caso..... quasi), presterei maggiore attenzione alla coppia di ciuffolotti (i miei preferiti), e spesso è quell' infinitesimale "qualcosa in più" a fare la differenza.
Io ad esempio dai canarini sono passato ai ciuffolotti e dopo due o tre anni di insuccessi, ce l' ho fatta..... anche grazie al forum, che mi ha dato le prime dritte e ..... anzi.... colgo l' occasione per ringraziare ancora tutti quelli che mi hanno dato preziosi suggerimenti.
Filippo

Antonio Longo
29-08-11, 11: 33
Bellissima discussione, da porre in rilievo per chi si vuole cimentare sul serio ad allevare. Sono d'accordo su tutto quello che ha scritto Luca, che detta in maniera sintetica e precisa tutte le varie fasi che si devono affrontare. La domanda che è stata posta a Luca non è di facile risposta, io consiglierei di iniziare con una delle specie che più ci piace, credo che più una cosa ci piace tanto più ci applichiamo, la studiamo, la osserviamo, cerchiamo di migliorarci, ecc.... Sicuramente è da mettere in preventivo che i risultati per qualche tempo non saranno quelli che ci aspettiamo, indubbiamente alcune specie sono più difficili e delicate di altre... Al tempo stesso, credo sia importatante "farsi le ossa" con animali robusti e facili da allevare come il canarino, in primo luogo per iniziare a rodarci ed acquisire quelle conoscenze indispensabili, e al tempo stesso x misurare la nostra passione; sarebbe un peccato comprare attrezzature ed animali costosi per poi renderci conto che non ce la facciamo a stare dietro ai ritmi e che tutto sommato la nostra passione non è tale da iniziare ad allevare "sul serio".
Meglio evitare di partire in quarta e non riempirci di tutte le specie e razze che stuzzicano la nostra fantasia, due o tre coppie per iniziare penso che siano più che sufficienti e se si può, almeno all'inizio, situare l'allevamento in maniera che lo possiamo raggiungere facilmente e passarci molto tempo, perchè è fondamentale "capire e conoscere" i nostri animali e nessun libro o allevatore te lo può insegnare.

Luca Anniballi
29-08-11, 14: 39
e passarci molto tempo, perchè è fondamentale "capire e conoscere" i nostri animali e nessun libro o allevatore te lo può insegnare.
Cito questa frase perchè la condivido, credo che l'osservazione, è un altro punto indispensabile. Anzi, proprio l'osservazione è stato uno di quei punti non esplicitamente scritti, ma rientra tra i fondamentali.
Stiamo entrando nel "vivo" della discussione, discussione che si sta rivelando costruttiva grazie al contributo di quelli che oltre all'arte d'allevare possiedono anche "l'arte di dare", attraverso consigli e motivandone le scelte.
Chi vorrà iniziare ad allevare, ha senza dubbio delle tracce, di chi magari ha sofferto e patito insuccessi e cerca, in tutti i modi, di non far commettere gli errori a chi alle prime armi.
Una "semplicissima domanda" dunque, che racchiude un'infinità di risposte. Una domanda complicata, se si pensa che chi l'ha fatta, conosce già i fringillidi, quindi asserisce a quelli e basta ma, al contempo ha paura di sbagliare.
Quindi, in riferimento alla citazione "e passarci molto tempo, perchè è fondamentale "capire e conoscere" i nostri animali e nessun libro o allevatore te lo può insegnare" aggiungerei però, è vero che ognuno acquista il "proprio" modo d'allevare, ma se si guarda un album fotografico di esperienze fatte e rifatte, strade prese e lasciate, scelte giuste o sbagliate....sicuramente, il successo avrà qualcosa in più rispetto a chi "perde" tanto o addirittura troppo tempo per acquisire un modus allevandi...
Non so perchè, ma continuo ad insistere sul cardinalino.....

Antonio Longo
29-08-11, 20: 16
Certamente Luca, anche il cardinalino può essere un animale interessante sotto molti punti di vista; non è costosissimo, si riproduce agevolmente in gabbie abbastanze piccole, non ha esigenze alimentari particolari durante il periodo cove, è dedito alle cure parentali e si può far esperienza ibridandolo con le canarine. Qualche accortezza va presa se l'allevamento è situato all'aperto, quindi alimentazione più ricca di semi grassi e periodo di ambientamento fondamentale prendendo a mio parere gli animali già adesso, giovani con muta ultimata e preferibilmente da un allevatore che alleva all'aperto.

DM X PDG
29-08-11, 21: 33
io penso che si potrebbe cominciare con i messicani.

Zaffira
29-08-11, 21: 39
Io invece penso che si potrebbe cominciare con una specie che colpisce di più al cuore, avendo una specie a cui è interessata si metterà più attenzione a quei soggetti.

Luca Anniballi
30-08-11, 09: 45
Io invece penso che si potrebbe cominciare con una specie che colpisce di più al cuore, avendo una specie a cui è interessata si metterà più attenzione a quei soggetti.
Sicuramente ci sarà più "motivazione" nei confronti di quella specie, ma se non adatta ad un neofita, sarei il primo a sconsigliarla....

Luca Anniballi
30-08-11, 09: 47
io penso che si potrebbe cominciare con i messicani.
Statisticamente siamo a:
Canarino, Cardinalino del Venezuela, Verdone, Carpodaco Messicano!

Vincenzo Forlino
30-08-11, 10: 09
ottimo thread Luca, anche se nello specifico è incentrato sull'allevamento dei fringilidi, ciò che scrivi nel primo post può essere aplicato anche a tutte le altre famiglie in quanto quei punti devono essere le basi di ogni allevatore


complimenti davvero Luca ()(()(()(

pietro 96
30-08-11, 16: 59
esatto, anche se un po' più dalla parte dei becchi dritti la maggior parte delle cose sono vere in tutti e due i mondi...........complimenti luca, per questa iniziazione all'allevamento, mi hai dato una carica in più #°°))

Luca Anniballi
30-08-11, 19: 12
Premessa 1:
I complimenti vanno a voi, perchè aggiungete di continuo nuova "linfa" tramite le risposte e motivazioni IMPECCABILI che date.
Premessa 2:
Credo che il MONDO degli uccelli d'allevamento, uccelli ornamentali, amici pennuti, beniamini alati e qualsiasi altro nome gli attribuiamo, è un mondo solo, un mondo meraviglioso che comprende qualsiasi volatile allevabile in cattività.

Credo che, inconsciamente, avevo premeditato anche questa possibile direzione, cioè parlare anche di altre famiglie e addirittura altre speci.

Chiaramente, gli accorgimenti per "iniziare" sono un pò una traccia da cui trarne considerazioni un pò per ogni animale alato, ma, visto che ci siamo, posso farvi una domanda?
La formulo qui adesso e se riusciamo a tenere differenziate i due filoni che ne usciranno fuori, faremo davvero un ottimo lavoro per la parte divulgativa in primis,
quindi, ricapitolando -
Stiamo affrontando il tema su "quale fringillide" è più adatto all'allevamento del novizio, ma (tornando alla mia domanda da formulare...):
Vorrei iniziare(scherzo chiaramente) al allevare pappy, non so da dove iniziare. Posso dirvi che, non sono un esperto, ma non consigliatemi gli ondulati per favore! In casa ho poco spazio, ma comunque, potrei mettere tranquillamente 4 gabbioni da 120 cm, non ho tantissimo tempo per gestire tante coppie; al posto delle gabbie da 120 cm, potrei attrezzare una piccola voliera(x colonia?); mi piacerebbero speci prolifiche che possano darmi tente soddisfazioni, ma, allo stesso tempo, gestibili nel piano alimentare!
Forse sono stato troppo esigente? Se fosse stato facile, mica avrei postato questa domanda nel miglior forum ornitologico del mondo web, giusto?
Questa potrebbe essere una domanda che potremmo sentirci fare....
Un abbraccio ai pappagallari!

Zaffira
30-08-11, 20: 27
Io allevo cocorite ma vorrei allevare molte specie di pappagalli, però il mio modo di allevare è più "selvatico": non seleziono mute o soggetti per farli accoppiare tra loro ( decidono da soli), non uso medicinali o vitamine a gocce (penso che dando il mangiare diverso basti e infatti non ho mai avuto problemi di malattia), uso una voliera grande e non gabbie come voi allevatori... In conclusione stò sempre al pensare che qualsiasi specie può essere allevata, basta che si ha la passione per quel tipo e cercando varie info, o scoprire, si può farli vivere bene.

Vincenzo Forlino
30-08-11, 21: 36
....
Vorrei iniziare(scherzo chiaramente) al allevare pappy, non so da dove iniziare.
....

Luca magari è la volta buona che inizzi ad allevare qualcosa di serio..... //[[#//[[#//[[#//[[#



scherzi a parte, per gli Psittacidi il discorso cambia in base alle proprie disponibilità di spazio, se il massimo che possiamo offrirgli sono dei gabbioni da 120 allora il neofita dovrà per forza di cose orientarsi con specie facili da gestire e che ben si adattano a quelle dimensioni . . . personalmente oltre agli agapornis o gli ondulati di colore, consiglierei dei Neophema... magari dei Bourkii o dei pulchella, belli, silenziosi, alimentzione gestibile e non sono difficilissimi da allevare, ma che allo stesso tempo sono ingrado di darti quando riesci a riprodurli delle belle soddisfazioni, rivelandosi anche prolifici

per il discorso colonia, invece, complichiamo un po le cose, dipende dallo spazio di cui si dispone

rimanendo in tema di spazio, se possiamo permetterci qualcosa in più dei semplici 120, allora possiamo pesae anche ad altre specie, come roselle comuni e collari (tanto per nominarne due)

ovviamente per chi vuole avicinarsi all'allevamento degli Psittacidi, dovrà tenere presente anche il fattore "rumorosità" e se questo può rapresentare un problema per noi o per il vicinato, se non abbiamo di questi problemi, possiamo orientarci pressoche a tutti i generi allevabili in cattività... altrimenti dovremo orientarici verso specie più silenziose, come molti australiani per esempio

Luca Anniballi
31-08-11, 17: 41
Luca magari è la volta buona che inizzi ad allevare qualcosa di serio..... //[[#//[[#//[[#//[[#



scherzi a parte, per gli Psittacidi il discorso cambia in base alle proprie disponibilità di spazio, se il massimo che possiamo offrirgli sono dei gabbioni da 120 allora il neofita dovrà per forza di cose orientarsi con specie facili da gestire e che ben si adattano a quelle dimensioni . . . personalmente oltre agli agapornis o gli ondulati di colore, consiglierei dei Neophema... magari dei Bourkii o dei pulchella, belli, silenziosi, alimentzione gestibile e non sono difficilissimi da allevare, ma che allo stesso tempo sono ingrado di darti quando riesci a riprodurli delle belle soddisfazioni, rivelandosi anche prolifici

per il discorso colonia, invece, complichiamo un po le cose, dipende dallo spazio di cui si dispone

rimanendo in tema di spazio, se possiamo permetterci qualcosa in più dei semplici 120, allora possiamo pesae anche ad altre specie, come roselle comuni e collari (tanto per nominarne due)

ovviamente per chi vuole avicinarsi all'allevamento degli Psittacidi, dovrà tenere presente anche il fattore "rumorosità" e se questo può rapresentare un problema per noi o per il vicinato, se non abbiamo di questi problemi, possiamo orientarci pressoche a tutti i generi allevabili in cattività... altrimenti dovremo orientarici verso specie più silenziose, come molti australiani per esempio
Non hai nemmeno idea in quanti hanno provato a corrompermi.....

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03-09-11, 17: 29
ciao,
penso che una passione nasca da un amore particolare verso una specie che ci attrae in modo inspiegabile: l'abbiamo vista da piccoli, ci piace il canto o il colore, il modo di fare.
Dire che mi piacciono i fringillidi è un po' generico.
Solo dopo che tra visite a mostre, forum, video uno arriverà da un allevatore dicendo: mi piacciono i ... pinicola (!) tu cosa mi consigli? Ed allora si può partire con qualche specie che possa avvicinarsi a questa ma di più facile allevamento e reperibilità.
I pinicola saranno la meta da raggiungere per poi ripartire verso nuove esperienze.
All'inizio oltre alle difficoltà ci devono essere sicuramente delle soddisfazioni, quindi la riproduzione è la soddisfazione più grande per un allevatore.
Se uno non ha mai allevato, i canarini sono senz'altro la base, come il triciclo per chi va in bici, mentre se c'è già un minimo di esperienza, qualche riproduzione un po' più che occasionale, vale il discorso accennato sopra.

giorgio

pacriso
05-09-11, 09: 05
ciao,
CUT
Se uno non ha mai allevato, i canarini sono senz'altro la base, come il triciclo per chi va in bici,
CUT
giorgio
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bella questa ...... e la condivido, naturalmente.

Luca Anniballi
08-09-11, 21: 17
, i canarini sono senz'altro la base, come il triciclo per chi va in bici, giorgio
Forse vent'anni fà, quando non c'erano ne gli alimenti "complessi" a disposizione reperibili come adesso, ne le conoscenze e le "divulgazioni".
Considerate che allora, era impensabile che i cardellini si riproducessero in gabbia....