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Visualizza la versione completa : Errori su articolo Italia Ornitologica in tema CITES



Roberto Condorelli
14-10-11, 17: 06
Buonasera.

Onde evitare comportamenti errati da parte degli allevatori, segnalo un paio di errori nell'articolo pubblicato su "Italia Ornitologica" del mese di ottobre 2011, titolato "Ancora sul CITES: ecco le quote 2011".

Verso la fine del testo è scritto: "La recente lista degli uccelli di comune allevamento per i quali è sufficiente l'anello chiuso FOI come certificazione di regolare possesso è un primo passo...".

Gli errori sono i seguenti:

1. L'anello chiuso non certifica affatto il regolare possesso.

Purtroppo infatti il regolare possesso è attestato, ancor oggi, ed anche per le 23 specie contenute nell'Allegato 1 al D.M. 5 ottobre 2010, dalla "prescritta documentazione" di cui alla L. 150/92 (art. 2, comma 1, lettera f)), che deve costituire "prova sufficiente" di (regolare) acquisizione ai sensi dell'art. 8, comma 5, del Reg. 338/97.
Tale "documentazione" sarebbe bello fosse da rinvenire nell'anello, ma la circostanza appare esclusa sia da una interpretazione di carattere letterale e sistematico della norma sia, soprattutto, dal fatto che lo stesso Decreto specifica (in modo ridondande ma evidentemente a scanso di equivoci) che resta obbligatoria la denuncia di nascita ai sensi dell'art. 8 bis della L. 150/92.
Ad oggi non esiste alcuna norma, purtroppo, che indichi l'anello come strumento di attestazione di regolare possesso, e questo vale anche per il noto Allegato X al Reg. 865/06, atteso che la Circolare 1929/04, essendo una Circolare, non può certo modificare una legge (ed in particolare il disposto dell'art. 8 bis appena citato).

L'anello chiuso, per quanto riguarda quelle 23 specie "di comune allevamento" non certifica quindi il regolare possesso ma serve solo, se accompagnato dalla denuncia di nascita, ad evitare la tenuta del Registro di detenzione.

2. Non è ovviamente vero che l'anello "chiuso" debba essere FOI

in quanto può essere un qualunque anello (o microchip) rispondente ai requisiti di cui all'art. 66, comma 2, del Reg. CE 865/06, come recita il D.M. cui si fa riferimento.

Questo vuol dire che l'anello deve essere inamovibile, di diametro adeguato e di produzione industriale. Non ha importanza se l'anello non riporta alcun dato (può anche essere liscio) e, men che meno, se è di altra Federazione italiana o internazionale (FEO, UIO ecc.).

Chiudo auspicandomi che in futuro si presti maggiore attenzione sulla rivista di una Federazione prestigiosa come la FOI a fornire informazioni giuridicamente corrette allo scopo di evitare fraintendimenti o errori agli appassionati.
In alcuni casi, come quello relativo alla "prescritta documentazione", ciò potrebbe comportare la violazione dell'art. 2 della L. 150/92 con le conseguenze penali previste dal primo comma.

Buona serata.

Roberto

Simone Durigon
14-10-11, 19: 03
La qualità di Italia Ornitologica è sempre più scadente!!!

Roberto Giani
18-10-11, 12: 03
Ho notato anche io queste imprecisioni. Mi fa strano che l'Autore dell'articolo, il Prof. Renato Massa, abbia scritto delle cose del genere.

Ad ogni modo, ribadisco ancora il fatto che la rivista ufficiale di una importante Federazione ornitologica come la FOI sia gestita in modo troppo superficiale e dilettantesco.
Si rendono conto che se un allevatore si fidasse di quello che c'è scritto erroneamente nell'articolo, a seguito di un controllo si può beccare una multa di 3000 euro? E dopo che fa? Chiede i danni alla FOI o a Massa?

Roberto Condorelli
18-10-11, 17: 00
Ho notato anche io queste imprecisioni. Mi fa strano che l'Autore dell'articolo, il Prof. Renato Massa, abbia scritto delle cose del genere.

Ad ogni modo, ribadisco ancora il fatto che la rivista ufficiale di una importante Federazione ornitologica come la FOI sia gestita in modo troppo superficiale e dilettantesco.
Si rendono conto che se un allevatore si fidasse di quello che c'è scritto erroneamente nell'articolo, a seguito di un controllo si può beccare una multa di 3000 euro? E dopo che fa? Chiede i danni alla FOI o a Massa?

Ad essere precisi, qualora si fidasse della "bastevolezza" dell'anello ai fini della prova della legittima provenienza, in teoria potrebbe incorrere in una sanzione molto più pesante dei famosi 3000 e passa euro previsti come sanzione minima per la (diversa) violazione delle disposizioni di cui al comma 5, art. 5 bis (in tema di Registro).

Quello è un illecito amministrativo, punito con la sanzione che hai indicato.

Questo sarebbe invece un reato, che prevede la pena edittale dell'arresto da tre mesi ad un anno o l'ammenda da circa 10.000 a circa 100.000 euro (non mi va di fare il conto esatto con la conversione lira/euro).

Ovviamente nell'ipotesi di minor gravità si applicherebbe il minimo edittale dell'ammenda, ma sono pur sempre 10.000 euro...

Al di là comunque delle improbabili condanne, resta quanto hai detto tu: dispiace vedere la situazione in cui versa la Rivista.

Roberto

Luca ZZ.
18-10-11, 17: 27
Ma io potrei denunciare la rivista se leggessi il loro articolo e lo mettessi in pratica? sai quanti ora diranno: "MA SULLA RIVISTA C'E' SCRITTO COSI'!!"

PierpaoloPalozzo
18-10-11, 17: 33
Ma io potrei denunciare la rivista se leggessi il loro articolo e lo mettessi in pratica? sai quanti ora diranno: "MA SULLA RIVISTA C'E' SCRITTO COSI'!!"

si tratta pur sempre di una rivista e non della Gazzetta Ufficiale...quindi direi proprio di no...

Roberto Giani
18-10-11, 18: 30
si tratta pur sempre di una rivista e non della Gazzetta Ufficiale...quindi direi proprio di no...

Certo, hai ragione.

Però, ad esempio, in ambito lavorativo arrivano comunicazioni dalle Associazioni di categoria le quali ti riportano le novità fiscali e di altro genere dal punto di vista normativo, notizie selezionate (quelle utili al tuo lavoro) e semplificate (spesso è difficile leggere e capire il linguaggio della giurisprudenza). E sono attendibilissime, ci mancherebbe!

Nel suo piccolo, è quello che dovrebbe fare IO: darti notizie sulla CITES relative solo agli uccelli (e non gustamente quelle che riguardano ad esempio rettili o piante) e semplificate per la comprensione pratica. Un po' come fa il buon Condorelli che ci "traduce" in soldoni, per farci capire, quello che dicono in modo complicato le Leggei e le Direttive.

Certo che IO non è la Gazzetta Ufficiale, ma mi sembrerebbe legittimo potersi fidare di quello che dice la rivista ufficiale della propria Federazione.

Roberto Condorelli
18-10-11, 19: 31
Caro Luca,

aggiungo a quanto detto da Pierpaolo e Roberto che, per quel che mi riguarda, preferirei che questo thread non si trasformasse in una critica ad Italia Ornitologica, ma in un approfondimento del problema trattato a tutela degli allevatori altrimenti a rischio "errore".

Che Italia Ornitologica sia una rivista meritevole di maggior cura, credo sia pacifico. Credo tuttavia non sia facile, anche perchè ha una cadenza mensile che è molto più incalzante di quanto non sembri.

Chissà, magari in futuro migliorerà.

Purtroppo non ho il tempo, e nemmeno la voglia, di fare ciò che andrebbe forse fatto: scrivere direttamente alla Rivista per segnalare errori, più o meno gravi, e carenze di altra natura, non ultime quelle di linguaggio, a volte davvero imbarazzanti.

Non so quanto tali segnalazioni sarebbero prese in considerazione. In ogni caso quello che a me interessa è che le informazioni sulle norme relative al nostro hobby siano diffuse, capillari e corrette.

L'appassionato che ha dubbi o che vuole sapere nel dettaglio come funzionano le cose, può venire a leggere qui e, se non gli basta, chiedere.

Con il tempo questa Sezione sta diventando un riferimento per molti, e questo mi fa piacere perchè sono convinto che il futuro del nostro hobby, più a rischio di quanto non si creda, dipenda in gran parte dalla consapevolezza e dalla conoscenza delle regole da parte degli allevatori.

E dalla capacità di fare fronte comune. Ma questa è un'altra storia...

A presto

Roberto

Alessandro Rota
20-10-11, 07: 35
Grazie Roberto per questi chiarimenti sempre precisi ed esplicativi.

Luca ZZ.
20-10-11, 09: 33
Ciao Roberto, la mia non voleva essere una risposta per aprire il putiferio, anzi... era una sorta di provocazione bonaria per capire se si poteva denunciare o meno tale cosa. come per Rpoberto Giani che dice ci sono le circolari lavorative, se queste sono sbagliate e un lavoratore si appella a tale errore credo sia rimborsato... o mi sbaglio?

Roberto Condorelli
20-10-11, 21: 54
Ciao Luca,

non ho alcun dubbio che non intendevi scatenare polemiche.

La mia richiesta era dovuta solo al fatto che, pur non essendo nelle tue intenzioni, è facile che un messaggio bonariamente provocatorio costituisca la miccia per polemiche di vario genere, che sono invece molto lontane dallo spirito del mio post iniziale.

Tutto qui. Nessun problema.

A presto

Roberto

Roberto Giani
21-10-11, 07: 56
Ciao Roberto, la mia non voleva essere una risposta per aprire il putiferio, anzi... era una sorta di provocazione bonaria per capire se si poteva denunciare o meno tale cosa. come per Rpoberto Giani che dice ci sono le circolari lavorative, se queste sono sbagliate e un lavoratore si appella a tale errore credo sia rimborsato... o mi sbaglio?

Non credo affatto che venga rimborsato.

Se, ad esempio, Confindustria fa girare una circolare un'informativa sbagliata e qualche azienda commette errori fiscali, la Confindustria non rimborserà certo le aziende coinvolte ma perderà solo la faccia...