marco cotti
07-06-08, 10: 54
Gli Atricornitidi
di Alamanno Capecchi
Premessa
22 gennaio 2003.
Tutto ebbe inizio alla fine della scorsa settimana quando un pomeriggio venne a trovarmi l'amico Adriano. Adriano non è un allevatore, anzi credo non abbia mai tenuto un uccellino in gabbia, ma frequenta le mostre di uccelli e da anni è iscritto alla L.I.P.U.. Avevo da poco finito di stampare, in bozza, due articoletti da inviare al professor Zingoni.
Nell'attesa che terminassi la revisione, Adriano prese gli ultimi numeri di Italia Ornitologica, si sedette in poltrona, e iniziò a guardare le immagini di copertina. Conosceva bene tutti gli uccelli raffigurati, eccetto quello fotografato da Ralf Richter e presente sul numero di dicembre. -Cos'è
questo Scricciolone? - Mi chiese. Glielo dissi per grandi linee e mi ascoltò attentamente.
Perché non ci fai un articolo o almeno una scheda? Anche se si tratta di un genere impossibile per gli allevatori, forse, l'argomento potrebbe interessare qualche lettore, curioso come me, che non abbia libri adatti sotto mano. Ne hai scritti due, fai il terzo. Rise.
- Tre è un numero perfetto -.
Il suggerimento mi piacque anche perché ho sempre provato un certo "fascino" per la "strana" Australia. Colpa di antichi libri letti tanti anni fa, come:
"Australia e Cylon" ed. Paravia nel quale l'autore G.B. Balangero, così descrive questo continente:
"La nota caratteristica del paesaggio australiano sta nella sua immensità, nella sua selvatichezza, nella sua natura assolutamente intatta ed incoltivata.
Guardando da un'altura il bosco australiano si vede per tutto l'orizzonte, fin dove l'occhio può arrivare, una foresta illimitata, senza abitazioni ad opera d'uomo; e tutto intorno, sotto un cielo limpido e senza nuvole, coll'onda della luce meridiana che tutto pervade, regna il silenzio della tomba. ... Essa ha selve senz'ombra, poiché le foglie degli alberi, piccolissime, invece di, espandersi orizzontalmente, pendono per lo più verticalmente e crescono di traverso per la costa, e quindi non danno ombra affatto; selve sempre cupe ed uniformi perché le foglie degli alberi non hanno due lembi diversi, sotto e sopra, e manca perciò il contrasto ed il vivace alternare dei colori che si osserva nelle nostre foreste. Vi sono alberi con foglie sempre attorcigliate, o con i piccioli invece di foglie; alberi che non danno frutto e trasudano invece gomma; alberi che perdono la corteccia invece di perdere le foglie, e le foglie che quando cadono non si decompongono; erbe esotiche che crescono come arbusti, ecc. Davvero può dirsi essere l'Australia la terra delle anomalie, poiché in essa i cigni sono neri e le aquile bianche; in essa si trovano pesci
con le ali colorate come gli uccelli, ed invece grossi uccelli che non volano perché hanno moncherini invece di ali; altri uccelli che invece di cantare ridono; e poi degli animali che hanno una borsa per ricoverare i loro piccini, e le gambe disuguali...".
Non so se l'Australia sia ancora come l'autore la descrisse ma, si sa, i vecchi
ritornano un po' bambini, e come ai bambini piace fantasticare. . Così è nata questa mia terza "fatica".
Gli Atricornitidi
Famiglia Atricornotidae
La famiglia degli Atricornitidi, sottofamiglia, secondo Sibley, è formata da un solo genere e due specie:
Atrichornis clamosus e Atrichornis rufescens, presenti in Australia, che hanno
stretti rapporti filo-genetici con i Menuridi (Uccelli-lira).
Sono piccoli uccelli (L.T. compresa fra 17 e 23 cm) praticamente inetti al volo che al massimo si spostano raso terra, per brevi tratti, tra i cespugli e nell'intrico del sottobosco. La loro incapacità a volare è in relazione alla
dimensione molto ridotta delle clavicole che non sono fuse tra loro e non formano come in tutti gli altri Passeriformi la forcula o forchetta. Hanno sterno grosso, muscoli vocali possenti, ali corte e zampe grosse e robuste. La coda, formata da dodici timoniere, è lunga, se paragonata alle dimensioni del corpo, ed è tenuta frequentemente eretta.
Colorazione modesta, piumaggio opaco e ruvido.
Atrichornis clamosus Gould 1844
Uccello dei cespugli rumoroso
L’Uccello dei cespugli rumoroso, è lungo 23 cm, ha il dorso rosso-bruno scuro con strette righe nerastre, gola e petto bianchi, e il maschio una macchia grigio scura che sfuma posteriormente nel giallo-bruno. Vive nel "bush" in prossimità delle coste dell'Australia Sudoccidentale. Uccello rarissimo fu scoperto nel 1842 da Jonn Gilbert, collaboratore John Gould. Da allora fino al 1889 furono trovati pochi esemplari di sesso maschile (una ventina di esemplari presenti nei musei) poi non fu più visto né sentito e per tanto
ritenuto estinto. Alla fine del 1961 tuttavia, presso Albany, fu scorto un maschio solitario.
A seguito della riscoperta, il governo dell'Australia occidentale, dimostrando grande sensibilità, rinunciò al piano di sistemazione della città espressamente preparato per quella zona.
Nel giugno del 1967 (e la cosa sí ripeté nel 1968) fu trovato un nido con un uovo; il nido posto quasi sul terreno, in mezzo all'erba folta, era costruito con foglie secche e corteccia, rivestito all'interno con un accurato e liscio intonaco formato con legno marcio triturato. L'Atrichornis clamosus
interessante, sospettoso e "misterioso" uccello, in pericolo di estinzione, ha un canto particolare e melodioso che ricorda quello dell'Usignolo.
Quando canta rimane nascosto nella fitta boscaglia, si sente ma è impossibile vederlo.
In certi momenti la voce "incorporea" sembra prodotta da un ventriloquo. Secondo una credenza indigena, annunzia l'approssimarsi della buona stagione.
Atrichornis rufescens Ramsay 1867 Uccello dei cespugli rossiccio
L’Uccello dei cespugli rossiccio. Con 17 cm di lunghezza totale è più piccolo del precedente ed ha le piume dell'addome rossastre.
I maschi hanno sul petto alcune penne scure, quasi nere. Vive nelle foreste umide costiere dalla Nuova Galles del Sud al Queensland, a circa 4800
km di distanza dalla specie precedente (la separazione risale al periodo arido
postglaciale). Estremamente vivace corre velocemente sul terreno, spesso tenendo la coda sollevata. Si nutre di vermi, lumache e uova di lumache, ma anche d'insetti e piccoli semi. Il canto del maschio è forte e abbastanza gradevole.
La femmina, notevolmente più piccola, ha colori meno vivaci; emette grida sommesse simili a degli squittii ed è difficile localizzarla nel fitto sottobosco.
L'Atrichornis rufescens si riproduce in nidi chiusi che sembrano miniature dei nidi dell'uccellolira.
Depone una o due uova bianco-rosate, macchiate di bruno. Scarse le notizie sul ciclo biologico. (Perrins riferisce di incubazione che si protrae per 36-38 giorni, e di permanenza nel nido di 21-28 giorni ma avverte: solo Atrichornis clamosus Uccello dei cespugli rumoroso).
La maggior parte dei superstiti dell'Uccello rossiccio dei cespugli vive protetto entro i confini del Parco Nazionale Lamington.
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Alamanno Capecchi
di Alamanno Capecchi
Premessa
22 gennaio 2003.
Tutto ebbe inizio alla fine della scorsa settimana quando un pomeriggio venne a trovarmi l'amico Adriano. Adriano non è un allevatore, anzi credo non abbia mai tenuto un uccellino in gabbia, ma frequenta le mostre di uccelli e da anni è iscritto alla L.I.P.U.. Avevo da poco finito di stampare, in bozza, due articoletti da inviare al professor Zingoni.
Nell'attesa che terminassi la revisione, Adriano prese gli ultimi numeri di Italia Ornitologica, si sedette in poltrona, e iniziò a guardare le immagini di copertina. Conosceva bene tutti gli uccelli raffigurati, eccetto quello fotografato da Ralf Richter e presente sul numero di dicembre. -Cos'è
questo Scricciolone? - Mi chiese. Glielo dissi per grandi linee e mi ascoltò attentamente.
Perché non ci fai un articolo o almeno una scheda? Anche se si tratta di un genere impossibile per gli allevatori, forse, l'argomento potrebbe interessare qualche lettore, curioso come me, che non abbia libri adatti sotto mano. Ne hai scritti due, fai il terzo. Rise.
- Tre è un numero perfetto -.
Il suggerimento mi piacque anche perché ho sempre provato un certo "fascino" per la "strana" Australia. Colpa di antichi libri letti tanti anni fa, come:
"Australia e Cylon" ed. Paravia nel quale l'autore G.B. Balangero, così descrive questo continente:
"La nota caratteristica del paesaggio australiano sta nella sua immensità, nella sua selvatichezza, nella sua natura assolutamente intatta ed incoltivata.
Guardando da un'altura il bosco australiano si vede per tutto l'orizzonte, fin dove l'occhio può arrivare, una foresta illimitata, senza abitazioni ad opera d'uomo; e tutto intorno, sotto un cielo limpido e senza nuvole, coll'onda della luce meridiana che tutto pervade, regna il silenzio della tomba. ... Essa ha selve senz'ombra, poiché le foglie degli alberi, piccolissime, invece di, espandersi orizzontalmente, pendono per lo più verticalmente e crescono di traverso per la costa, e quindi non danno ombra affatto; selve sempre cupe ed uniformi perché le foglie degli alberi non hanno due lembi diversi, sotto e sopra, e manca perciò il contrasto ed il vivace alternare dei colori che si osserva nelle nostre foreste. Vi sono alberi con foglie sempre attorcigliate, o con i piccioli invece di foglie; alberi che non danno frutto e trasudano invece gomma; alberi che perdono la corteccia invece di perdere le foglie, e le foglie che quando cadono non si decompongono; erbe esotiche che crescono come arbusti, ecc. Davvero può dirsi essere l'Australia la terra delle anomalie, poiché in essa i cigni sono neri e le aquile bianche; in essa si trovano pesci
con le ali colorate come gli uccelli, ed invece grossi uccelli che non volano perché hanno moncherini invece di ali; altri uccelli che invece di cantare ridono; e poi degli animali che hanno una borsa per ricoverare i loro piccini, e le gambe disuguali...".
Non so se l'Australia sia ancora come l'autore la descrisse ma, si sa, i vecchi
ritornano un po' bambini, e come ai bambini piace fantasticare. . Così è nata questa mia terza "fatica".
Gli Atricornitidi
Famiglia Atricornotidae
La famiglia degli Atricornitidi, sottofamiglia, secondo Sibley, è formata da un solo genere e due specie:
Atrichornis clamosus e Atrichornis rufescens, presenti in Australia, che hanno
stretti rapporti filo-genetici con i Menuridi (Uccelli-lira).
Sono piccoli uccelli (L.T. compresa fra 17 e 23 cm) praticamente inetti al volo che al massimo si spostano raso terra, per brevi tratti, tra i cespugli e nell'intrico del sottobosco. La loro incapacità a volare è in relazione alla
dimensione molto ridotta delle clavicole che non sono fuse tra loro e non formano come in tutti gli altri Passeriformi la forcula o forchetta. Hanno sterno grosso, muscoli vocali possenti, ali corte e zampe grosse e robuste. La coda, formata da dodici timoniere, è lunga, se paragonata alle dimensioni del corpo, ed è tenuta frequentemente eretta.
Colorazione modesta, piumaggio opaco e ruvido.
Atrichornis clamosus Gould 1844
Uccello dei cespugli rumoroso
L’Uccello dei cespugli rumoroso, è lungo 23 cm, ha il dorso rosso-bruno scuro con strette righe nerastre, gola e petto bianchi, e il maschio una macchia grigio scura che sfuma posteriormente nel giallo-bruno. Vive nel "bush" in prossimità delle coste dell'Australia Sudoccidentale. Uccello rarissimo fu scoperto nel 1842 da Jonn Gilbert, collaboratore John Gould. Da allora fino al 1889 furono trovati pochi esemplari di sesso maschile (una ventina di esemplari presenti nei musei) poi non fu più visto né sentito e per tanto
ritenuto estinto. Alla fine del 1961 tuttavia, presso Albany, fu scorto un maschio solitario.
A seguito della riscoperta, il governo dell'Australia occidentale, dimostrando grande sensibilità, rinunciò al piano di sistemazione della città espressamente preparato per quella zona.
Nel giugno del 1967 (e la cosa sí ripeté nel 1968) fu trovato un nido con un uovo; il nido posto quasi sul terreno, in mezzo all'erba folta, era costruito con foglie secche e corteccia, rivestito all'interno con un accurato e liscio intonaco formato con legno marcio triturato. L'Atrichornis clamosus
interessante, sospettoso e "misterioso" uccello, in pericolo di estinzione, ha un canto particolare e melodioso che ricorda quello dell'Usignolo.
Quando canta rimane nascosto nella fitta boscaglia, si sente ma è impossibile vederlo.
In certi momenti la voce "incorporea" sembra prodotta da un ventriloquo. Secondo una credenza indigena, annunzia l'approssimarsi della buona stagione.
Atrichornis rufescens Ramsay 1867 Uccello dei cespugli rossiccio
L’Uccello dei cespugli rossiccio. Con 17 cm di lunghezza totale è più piccolo del precedente ed ha le piume dell'addome rossastre.
I maschi hanno sul petto alcune penne scure, quasi nere. Vive nelle foreste umide costiere dalla Nuova Galles del Sud al Queensland, a circa 4800
km di distanza dalla specie precedente (la separazione risale al periodo arido
postglaciale). Estremamente vivace corre velocemente sul terreno, spesso tenendo la coda sollevata. Si nutre di vermi, lumache e uova di lumache, ma anche d'insetti e piccoli semi. Il canto del maschio è forte e abbastanza gradevole.
La femmina, notevolmente più piccola, ha colori meno vivaci; emette grida sommesse simili a degli squittii ed è difficile localizzarla nel fitto sottobosco.
L'Atrichornis rufescens si riproduce in nidi chiusi che sembrano miniature dei nidi dell'uccellolira.
Depone una o due uova bianco-rosate, macchiate di bruno. Scarse le notizie sul ciclo biologico. (Perrins riferisce di incubazione che si protrae per 36-38 giorni, e di permanenza nel nido di 21-28 giorni ma avverte: solo Atrichornis clamosus Uccello dei cespugli rumoroso).
La maggior parte dei superstiti dell'Uccello rossiccio dei cespugli vive protetto entro i confini del Parco Nazionale Lamington.
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Alamanno Capecchi