Visualizza la versione completa : Rivoluzione nell'allevamento: si passa ai soli Gould
Roberto Condorelli
12-02-12, 17: 29
Carissimi,
è un po' che penso di modificare in modo radicale il mio allevamento.
Ho da poco finito la riproduzione dei Gould, dove mi sono partite 5 coppie su 6 con il risultato di circa una trentina di pulli. Una sola coppia mi ha fatto una nidiata in purezza, oramai pressochè svezzata.
Ho già allestito i nidi per gli altri esotici che ho: tre coppie di cordon blu, due coppie di codaceto e due coppie di Agapornis canus, oltre ad essere partito con la mia coppia di cardelli major ancestrali e la mia coppia di Ciuffolotti bruno-pastello.
Quasi sicuramente, tuttavia, farò un grande cambiamento prima dell'estate.
Penso che cederò, tutto, e dico tutto (riproduttori e pulli che eventualmente nasceranno da ora a giugno) di tutte le specie tranne i Gould.
Cederò pure i passeri, fino all'ultimo.
Questo perchè voglio concentrarmi su quello che comunque, esotico o non esotico, è e resta il più bello e quello che mi diverte di gran lunga di più: il Gould.
Insomma, solo Gould, da 12 a 15 coppie, e solo in purezza. Quello che viene viene.
Magari ci ripenso, ma sono abbastanza convinto.
Vorrei infatti vedere, nell'arco di qualche anno, quale potrebbe essere l'andamento dei pulli svezzati, per cercare di individuare un protocollo affidabile di riproduzione secondo questa modalità.
I passeri mi sono simpatici, ma non li reggo più.
A presto
Roberto
PS: siccome mi piacciono tanto i pappagalli, magari un pennuto di taglia medio-grande me lo prendo con il ruolo di mascotte...
avvolte,per concentrarsi meglio,ci vogliono meno cose che attirano l'attenzione,quindi la tua teoria non dovrebbe essere troppo sbagliata.tuttavia,rinunciare a quelle belle coppie,a me,principiante che alcune di loro neanche ho mai visto,mi sembra un gran sacrificio.cmq,confido che tu possa prendere la migliore opzione in base ai tuoi interessi ed aspettative.
Roberto Condorelli
12-02-12, 19: 25
Guarda, sembra un gran sacrificio pure a me.
Vedremo, anche se sono piuttosto motivato.
A presto
Roberto
Alessandro Ascheri
12-02-12, 20: 04
Non posso che condividere la tua scelta. Anche io vorrei farlo, ma devo prima raggiungere un risultato che inseguo da anni con i diamantini, fare un po' di Bichenow e vedere almeno un pullo di Codarossa. I primi che cederò saranno i passeri, dopo l'estate.
massimiliano gallo
12-02-12, 21: 04
Ciao Roby,condivido la tua idea e sarebbe un bel risultato,secondo me dovresti comunque tenere qualche coppia di passeri non si sa mai,non per passargli le uova dei gould ma solo in caso qualche coppia abbandonasse i piccoli dopo qualche giorno dalla nascita.
Roberto Condorelli
12-02-12, 21: 12
Ciao Massimiliano.
Ci ho pensato a lungo, e se ne era parlato anche qualche tempo fa in altro post.
Se decido di puntare sulla purezza, i passeri li cedo tutti fino all'ultimo.
Del resto è matematico che molte coppie abbandoneranno i piccoli. Il punto è proprio quello. Con i passeri alla fine ti fai prendere dall'ansia e glieli passi.
Preferisco, in tal caso, fare come ho fatto con la coppia che mi sta finendo di allevare in purezza: quando ho notato che qualcosa non andava (ed è accaduto), sono intervenuto con imbeccate artificiali di supporto. Ci vuole pazienza e tempo, ma se mi levo tutte le altre specie, il tempo lo avrò...
E comunque vorrei provare, anche se penso sia molto difficile arrivare a risultati certi, a fissare un metodo...
A presto
Roberto
massimiliano gallo
12-02-12, 21: 25
Tentar non nuoce Roby e poi vedremo......................
Io invece avevo deciso di togliere i gould visto che non ho possibilita' di allevare all'interno,come sai allevo fuori in una casina che rivesto con nylon in inverno ma non ho ne luce artificiale ne riscaldamento.
Passati questi giorni di gran freddo dove la notte toccavamo anche i -4 non ho avuto nemmeno un soggetto deceduto tra novelli di gould,passeri,Dm CDL,nemmeno alcuni soggetti di passeri e dm tenuti in una voliera completamente all'esterno con unica protezione i nidi,ora chiedo a chi e' piu' esperto di me sopratutto con i gould:
fortuna o adattamento?
come alimentazione uso il misto esotici,in mangiatoia separata scagliola,in altra mangiatoia misto canarini,pastoncino secco con aggiunta di sali minerali e spirulina,
una volta a settimana un po' di tarasacco che ho raccolto in estate in abbondanza nel mio giardino e congelato.
Saluti
Roberto Condorelli
13-02-12, 00: 04
Beh, considera che due gould non accoppiati li ho tenuti fuori fino a - 3 per diversi giorni e non è successo nulla. Li ho messi dentro perchè avevo una gabbia libera ed ho preferito farli stare più tranquilli, ma non sono ancora sicuro di aver fatto bene.
Quando li ho presi, infatti, li ho controllati bene ed erano in forma fisica perfetta. Muscolatura eccellente e nemmeno un filo di grasso. Piumaggio perfetto.
Per esperienza personale e per quella di diverse altre persone, fra cui, per esempio, Alessandro Ascheri, penso si possa affermare che i Gould riescono a vivere in modo egregio anche a temperature rigide, protratte per diverso tempo.
E questo nonostante la letteratura spesso riporti che non bisogna scendere sotto tot gradi, per tot tempo e altre regolette del genere che, come tutte le regolette, sono spesso affermate in modo frettoloso e non sulla base di una seria ed affidabile sperimentazione.
E' chiaro che il problema resta la riproduzione, ma partendo per tempo si rimedia...
A presto
Roberto
Alessandro Ascheri
13-02-12, 10: 15
Premesso che se si può è meglio tenerli dentro per non far sentire freddo inutilmente, i miei Gould (6 adulti, 13 sub-adulti e 3 pulli nei nidi) stanno tutti bene: piumaggio perfetto e molto attivi (chiaramente non nelle prime ore del giorno).
Questo non significa che siano uccelli da climi freddi, ma sicuramente i ceppi che vivono nei nostri allevamenti sono adattati a temperature molto basse.
Addirittura ho notato una robustezza superiore a quella dei diamanti mandarino, che, tra l'altro, dormono nei nidi al contrario dei Gould che dormono sui posatoi.
Caro Roberto condivido la tua scelta "politica" di allevamento!! Credo che specializzarsi su un'unica razza come fanno molti dei nostri Fratelli del nord sia la cosa migliore per specializzarsi e studiare più accuratamente questi fantastici esotici e sicuramente sarai di contributo almeno nazionale negli anni!!! Ti sostengo Roberto!!!! Continua così!!
Noooo Roberto! Che brutta notizia,non dirai sul serio,mollare tutto e dedicarsi solo ai gould :(
I gould sono sicuramente belli e diciamolo...sicuramente più facili da allevare ed inclini a dare più soddisfazioni,ma vuoi mettere vedere allevare e arrivare a svezzamento una nidiata di cordon blu,codaceto o altre specie un pò particolari?
Secondo me è una soddisfazione che ripaga di tutti i sacrifici e le delusioni,sensazione neanche paragonabile a quella che può dare riprodurre specie più " facili"
Spero vivamente che tu ci ripensi,anche perchè di bravi allevatori di gould in Italia ce ne sono già....servirebbero invece un pò di bravi allevatori di piccoli africani!
Nel caso mollassi davvero la spugna immagino già chi metterà le sue grinfie sulle tue coppie di africani...un certo Dario :)
Massimo
Roberto Condorelli
15-02-12, 10: 36
Caro Massimo,
è vero che i Gould sono più facili, ma io ho intenzione di dedicarmi solo alla purezza.
Continuare con gli africani vuol dire continuare con i passeri, e preferirei evitare.
Questa comunque per ora è solo un'ipotesi...poi vedremo, anche perchè ho tre coppie di cordon veramente splendide, e due mi stanno partendo...
A presto
Roberto
PS: a Dario gli taglio le mani...
Spero rimanga un'ipotesi!
Comunque se molliamo tutti sarà sempre necessario ricorrere alle balie per i piccoli africani....bisogna insistere e solo così si arriverà un giorno ad ottenere dei piccoletti che si riproducono in purezza come avviene oggi anche per i gould.Non è impossibile,a me è successo,sicuramente per puro c..o ,con i moscato(anche se non sono africani) ma questo mi ha fatto capire che è possibile,bisogna solo intuire qual'è il meccanismo giusto e per farlo è necessario tempo e volontà :)
Massimo
Roberto Condorelli
15-02-12, 14: 10
Massimo,
guarda che per i Gould sulla purezza siamo ancora in alto mare...
Roberto
Fabio Musumeci
15-02-12, 16: 50
Scusate se intervengo in questa discussione,
sicuramente, rispetto ad altri utenti che hanno fatto gli stessi proclami, Roberto ritengo abbia quel bagaglio di esperienza e competenza per poter tentare una cosa del genere.
Sebbene non condivida le sue affermazioni sulle "regolette" che in tanti (ma non tutti) abbiamo seguito finora, gli auguro di poter scrivere le nuove "regole" sull'allevamento del Chloebia Guldiae, non starò quà, come al (mio) solito, a raccomandare di fare prima un pò di esperienza con i metodi tradizionali, prima di fare "proclami rivoluzionari", dato che Roberto ha sicuramente accumulato abbastanza esperienza in merito, però un suggerimento glielo vorrei dare ugualmente, tenere comunque qualche coppia di Passeri del Giappone, per ogni evenienza, non per garantire il giusto numero di novelli che un allevatore dovrebbe aspettarsi in media da un tot numero di coppie, quanto per l'eventualità di poter salvare dei piccoli che, non è detto, non siano a loro volta da adulti capaci di allevare in purezza.
E' proprio questo il punto, si sbaglia nel continuare a pensare che, in 30, 40 o 50 anni di allevamento captivo, l'uomo sia stato in grado di far perdere l'istinto genitoriale ad un qualsiasi volgia animale, tranne che non si tratti di una specie o razza creata dall'uomo stesso, cosa che non mi pare sia avvenuta per il Dimante di Gould, nonostante le differenza morfologiche e cromatiche che distinguono i selvatici da quelli d'allevamento, di certo però l'uomo ha il dovere di ricreare tutte le condizioni affinchè i Gould, che a quanto pare, e non mi stancherò mai di dirlo, hanno delle esigenze particolari, per permettergli di covare e poi allevare i propri piccoli.
In questi anni, e soprattutto dopo quello che ho letto e scritto su questo forum, sono arrivato ad alcune considerazioni, che vi voglio esporre e che voglio discutere con tutti voi, mi perdoberà Roberto se gli rubo un pò di spazio in questa sua discussione.
per esperienza vi dico che, nonostante gli innegabili successi ottenuti a temperature molto basse, il clima ideale per la riproduzione dei Gould è il caldo, e ciò è dimostrato anche dalla loro atavica abitudine di smettere di scaldare i piccoli dopo 10/12 giorni dalla schiusa;
con questo non voglio dire che non siano in grado di svernare all'aperto anche con temperature molto basse, ovviamento garantendogli un giusto riparo, soprattutto dal vento e dalla pioggia, perchè volgio ricordarvi che non è il freddo il loro nemico, quanto piuttosto le correnti d'aria, ma se si decide, o non si può fare altrimenti, di allevarli fuori, sarebbe meglio consentire la riproduzione a partire dalla primavera;
non culliamoci del fatto che, nonostante in molti ci riescano, pare si riproducano bene anche durante il nostro inverno, pur se in condizioni a volte proibitive, ciò dipende da quello che, al pari di altri fattori comportamentali, non siamo riusciti (nostro malgrado) a modificare.....i Diamanti di Gould, al pari degli altri estrildidi, e degli psittacidi, non subiscono l'influenza del fotoperiodo, cosa che avviene nei fringillidi, quanto piuttosto quella della diponibilità di cibo, cosa che noi - in parte erroneamente - gli garantiamo ogni santo di quei 365 giorni che compongono l'anno;
ritengo che si possono sincronizzare alle nostre stagioni, applicando pochi accorgimenti, e questo sarebbe sicuramente più produttivo, non solo al tanto vituperato livello quantitativo, quanto a livello qualitativo in termini di robustezza, vivacità e salute, ci riesco io che li allevo al chiuso (in Sicilia!!!), non vedo perchè non debba essere possibile farlo all'aperto, dove sicuramente la temperatura gioca un ruolo fondamentale, sebbene loro sembrano ignorarla, spesso putroppo a loro spese;
gli accorgimenti a cui mi riferisco sono: tenerli preferibilmente separati per sesso, non stimolarli con la presenza dei nidi (tanto non ci vanno a dormire e non li usano come ricovero), non fornire durante la fase di "riposo" un' alimentazione troppo stimolante, ben vengano vitamine ed integratori, ma mantenere basso il livello di proteine, limitare la dipsonibilità di spighe di panico, che riserverei al solo periodo riproduttivo, ospitarli in contenitori abbastanza ampi, al pari di quando devono affrontare la muta....isnomma nulla di astruso, almeno penso;
non dimentichiamoci una buona integrazione di iodio, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione naturale, il Sole.....signori....il Sole, o quanto meno la luce naturale, è fondamentale per il loro benessere, e ve lo dice uno che, PURTROPPO, è costretto ad allevarli soprattutto con luce artificiale (!!!)
per quanto riguarda invece il periodo pre-riproduttivo, fare tutto l'opposto di quanto ho scrittto sopra, tranne ovviamente il riferimento al Sole e alla luce naturale, quindi: mettiamo insieme maschie e femmine, aumentiamo la disponibilità di cibo, aumentiamo le proteine (ottimo l'uovo sodo), integriamo con calcio e sali minerali, forniamo le spighe di panico, che in questo modo rappresenteranno un forte stimolo, se non possiamo (come me) fornire erbe prative integriamo con complessi vitaminici che includano buone percentuali di vit.E;
per una buona risucita dell'allevamento senza balie, disponiamo le coppie in gabbie abbastanza ampie, sicuramente dei contenitori lunghi almeno 90 cm sarebbero l'ideale, anche se personalmente riesco ad allevarli in purezza in gabbie da 55 cm, ma si sa che per un volatile una gabbia non è mai troppo grande;
altrettanto importante ritengo sia il posizionamento della gabbia, se possibile evitiamo di porla troppo in basso, e in penombra, i soggetti che ricevono una buona illuminazione sono più attivi, probabilmente perchè più a loro agio;
ritengo opportuno, onde evitare distrazioni o innamoramenti alternativi, schermare il lati delle gabbie in modo che le coppie siano isolate, tranne che non si volgia allevarli in piccole comunità in voliera, questa raccomandazione è dovuta al fatto che, spesso, se consentiamo ai vicini di gabbia di vedersi, uno dei membri della coppia potrebbe invaghirsi del dirimpettaio, ignorando o addirittura aggredendo il partner che abbiamo scelto noi;
a tal proposito, controllare che i partners vadano d'accordo fin quasi dal primo incontro è fondamentale, se non va bene entro un ragionevole arco di tempo meglio cambiarli;
un altro elemento fondamentale è sicuramente il nido, inteso come tipo di nido, sono convinto che una cassettina in legno, abbastanza profonda, buia e ampia, rappresenti la soluzione ideale, a prescindere che sia mono o doppia-camera, ormai abbiamo visto tutti quale tipo di nido i Gould usano in natura, e quali gli studiosi e i ricercatori approntino per loro, allo stato selvatico, una cassetta in legno (il materiale più naturale!!!) preceduta da un lungo cunicolo o corridoio;
la necessità di un ambiente buio, e quindi molto intimo e riservato, ci viene confermata dalla conformazione dell'apparato orale dei pulli, che come tutti sappiamo hanno delle escrescenze rifrangenti (non fluorescenti!!!) ai lati del becco, queste escrescenze servono a riflettere la minima quantità di luce che riesce a penetrare all'interno dei nidi, consentendo ai genitori di individuare le bocche spalancate dei propri filgi, e di imbeccarli in condizioni di semioscurità;
probabilmente anche da questo dipende lo scriteriato vizio, di alcuni maschi, di gettare i pulli di pochi giorni fuori dal nido.....forse arrivano a non riconoscerli, nonstante abbiano covato con assiduità le loro uova, prima della schiusa.....quindi, buio e profondità;
un'altra cosa che forse dovrebbe essere presa in considerazione è la grandezza dell'apertura orale dei pulli di Diamanti di Gould, che se confontata con quelli di altri estrildidi (tranne gli appartenenti al genere affine degli Erythrura) appare molto più grande, soprattutto in confronto dei loro più utilizzati baliatori, i Passeri del Giappone, credo che ciò sia dovuto al fatto che siano programmati per ricevere prede vive di una certa consistenza, probabilmente bisognerebbe insistere di più in questo senso, per consentire agli adulti di poter allevare bene i propri figli, trovare la giusta fonte di proteine animali atte al loro svezzamento, mi riferisco a tarme insetti e quant'altro, altrimenti non si spiega un simile apparato boccale, dato che gli adulti non hanno certo un becco della dimensione di quella di un Padda;
un'altro aspetto, che più che essere trascurato, procura ansia negli allevatori di Gould, e soprattutto in quelli che vogliono allevare in purezza, è il giusto limite di tempo entro il quele separare i figli dai genitori, più volte mi è capitato di assistere a novelli che sembravano imbeccare i loro coetanei, ma più che aiutare i loro genitori ritengo fossero impegnati in un attegiamento imitativo, ciò mi fa supporre che, in natura, i giovani si separino dalla famiglia molto tardi, e che probabilmente i nati della prima nidiata aiutino i genitori ad allevare quelli delle successive, ciò potrebbe essere confermato dal fatto che i novelli mantengono una livrea monocromatica per diversi mesi, magari poprio per non innescare nel padre comportamenti territoriali, che invece lo spingerebbero ad allontanare i giovani maschi, o a vessare le giovani femmine;
probabilmete l'ideale sarebbe, come ho fatto quest'anno, lasciare il più possibile i figli insieme ai genitori, almeno fino alla schiusa e oltre dei nuovi fratellini, e in caso di gabbie abbastanza ampie lasciare che assistano, o addirittura contribuiscano, allo svezzamento dei loro fratelli minori, anche grazie al fatto che, dopo un certo limite, non gradiscono più tornare all'interno del nido, non disturbando i genitori durante la cova e non calpestando i pulli appena nati, cosa che invece inevitabilmente farebbero i Diamanti mandarino, in cui i giovani cominciano apresentare tratti sessuali distintivi in età precoce, tanto da essere allontanati presto dal padre, se maschi, e dalla madre, se femmine;
Per concludere (almeno per ora), forse è proprio quest'ultimo aspetto su cui dovrebbero concentrarsi gli allevatori che voglio specializzarsi nell'allevamento in purezza, tentare dove altri hanno rinunciato, e perseverare dove altri hanno mollato, ma sempre nel rispetto del benessere della specie che si vuole allevare, pur tenedo in considerazione una risorsa come quella dei Passeri del Giappone, che possono servire, non a sovvertire il progetto "purezza", ma piuttosto contribuire a raggiungerlo.
Vi prego di non interpretare questo mio intervento come uno dei miei soliti sermoni, quanto piuttosto un contributo personale, dovuto ad esperienze e considerazioni personali, a chi vuole allevare i Dimanti di Gould.
Ps....vogliate perdonare eventuali errori di battitura o di sintassi, man mano che me ne accorgerò li correggerò.
PPs....Roberto, prova con un numero inferiore di coppie, soprattutto se vuoi rinunciare ai PdG.
Fabio Musumeci
Roberto Condorelli
15-02-12, 17: 14
Caro Fabio,
non sono contento del tuo intervento.
Sono entusiasta.
Alcuni dei tuoi consigli li avevo già autonomamente messi in conto per lo sviluppo dell'eventuale progetto di rivoluzione nel mio allevamento.
Altri mi sono proprio nuovi, e li trovo davvero interessanti.
Fai attenzione.
Non devi interpretare le mie osservazioni sulle "regolette" come una critica, o una sdottorata del tipo "adesso arrivo io e scrivo le regole vere".
Non sono persona da "proclami", e non credo di averne fatti.
Sono sicuro, anche dal tono e dalla qualità del tuo intervento, che hai correttamente inteso lo spirito di questo mio annunciato (ma ancora non certo) cambiamento.
Lo spirito è di mio miglioramento personale come allevatore amatoriale e di semplificazione nella gestione per evitare pericolse crisi da "saturazione di allevamento".
Attualmente ho troppe specie, troppi mangimi diversi, troppe esigenze diverse e troppi accessori diversi da gestire, considerando il mio tipo di lavoro, gli altri miei interessi e tutto il resto.
Ridurre e concentrarmi sulla mia specie preferita (pappagalli a parte, ma lì c'è il vincolo condominiale attualmente insuperabile) vuol dire semplificare e crescere. Perlomeno questo è il mio scopo.
Detto questo, sai bene, perchè l'ho scritto varie volte su questo Forum, che io sono un accanito sostenitore dei passeri.
Quindi perchè la purezza?
Per semplicità, e per tentare, ripeto tentare, di dare un contributo alla individuazione di quegli accorgimenti che possano essere utili anche agli altri per fissare un "protocollo", o comunque qualcosa che con il tempo porti ad una effettiva maggiore diffusione della riproduzione in purezza di questa specie.
Tenere alcuni passeri?
Può darsi. Sono però orientato a togliermeli perchè la maggiore semplificazione nell'allevamento mi porterà ad avere, in un solo specifico periodo dell'anno (quello appunto autunnale) una maggiore disponibilità di tempo per seguire da vicino, ed eventualmente supportare alla siringa, quegli animali che dovessero trovarsi in difficoltà.
Per questo sono orientato a non tenere passeri: per evitare tentazioni nella consapevolezza che per quelle settimane tanto ci sarò io ad eventualmente intervenire.
Caro Fabio, ti ringrazio ancora del prezioso vademecum che hai postato e mi auguro che seguendone le indicazioni e lo spirito io possa riuscire ad individurare quegli eventuali altri accorgimenti che possano contribuire, tutti insieme, a facilitare la riproduzione in purezza.
E, soprattuto, a divertirmi, perchè questo è il motivo principale per cui allevo.
A presto
Roberto
Io sottolineo nell'Intervento di Fabio l'importanza del sole e della luce naturale che secondo me viene spesso sottovalutata....
Sto leggendo con molto interesse questa discussione. Provo ad apportare il mio contributo e le mie osservazioni riguardo all'allevamento del Gould. Premetto che allevo con le balie e al chiuso con abbastanza luce naturale(sono anni che provo la purezza, ma niente, solo un trascurabile modesto risultato).
- Io alimento tutti i miei uccellini (passeri, gould, Kittlitz) allo stesso modo tutto l'anno. Non uso nessun integratore.
- Uno degli ultimi nati di una covata di gould è stato svezzato dai fratellini perchè abbandonato dai passeri che lo hanno scacciato con violenza.
- Lascio sempre i novelli quanto più possibile con i genitori adottivi.
Roberto Condorelli
16-02-12, 17: 18
Franco, sei per caso di Pomigliano?
Sebbene non sia un sostenitore dei "becchi dritti" leggo con piacere questa discussione. In effetti, ci vuole una grande forza per resistere alla tentazione di riempire il proprio allevamento di specie differenti; ma credo che un allevamento specializzato su una sola specie abbia i suoi vantaggi: facilità nella gestione ( soggetti di una stessa specie avranno tutti le stesse esigenze alimentari ad esempio, il che porterebbe all'allevatore un risparmio in termini di impegno), maggiore velocità di selezione della specie (avere più coppie della stessa specie permetterebbe di raggiungere risultati selettivi in minor tempo), minor rischio di dover sopperire a eventuali morti di soggetti ( possibilità di rimpiazzare dei soggetti con altri del proprio allevamento), etc...
Roberto, se hai intenzione di rivoluzionare il tuo allevamento dedicandoti ad una sola specie ti auguro di riuscirci.
Ps: non hai pensato di mantenere solo i cana???;)
Roberto Condorelli
16-02-12, 20: 56
Beh, come ho scritto più volte, i pappagalli sono i miei uccelli preferiti.
Il problema è solo il rumore. Due coppie di cana si gestiscono, ma non oso immaginare che direbbe il condominio se fossero una ventina...
E poi, ti dirò, i cana sono bellissimi, però un po' troppo timidi e poco confidenti...se mi devo far linciare dal condominio, magari lo faccio per qualche specie più godibile...
Buona serata.
Roberto
In effetti, la rumorosità dei pappagalli è un fattore influente. Da questo punto di vista credo che nessuna specie sarebbe ideale quanto i gould.
Roberto Condorelli
17-02-12, 11: 32
Infatti. Questo è il punto...
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Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it