marco cotti
15-07-12, 10: 10
GUIDA ALLA DIETA NATURALE DEI FRINGILLIDI
]DI INTERESSE ORNITOFILO
dell'Ing. G. C. MARCOZZI prima puntata
IL FANELLO (Acanthis Cannabina)
Detto anche Carduelis Cannabina o Montanello (da non confondere però con il Montano o Montanello o Peppola, parente stretto del Fringuello), per quanto il suo nome derivi dal latino Cannabis (Canapa), concentra la sua dieta naturale più di ogni altro fringillide sulle maleerbe delle contivazioni.
Gli studi campali che lo riguardano includono anche quelli sul Fanello Nordico (A. Flavirostris) non frequente in Italia ed invece molto seguito nel Nord-Europa e soprattutto nel Sud dell'Inghilterra.
Infatti emigrano nelle Isole Britanniche in aprile e vi perdurano — nidificando — fino ad ottobre inoltrato; quindi rifluiscono sul Continente per svernare nel sud della Francia e nel nord della Spagna. Le risultanze — piuttosto attendibili in quanto basate sull'esame del comportamento di diverse centinaia di adulti ed un centinaio di covate, inclusa l'analisi dei gozzi di una sessantina di adulti — hanno rivelato che il Fanello predilige anzittutto le Crucifere, le Poligonacee, le Chenopodiacee e le Composite, trascurando quasi del tutto le Betullacee.
La calibratura dei semi ammessi dal suo becco non eccessivamente lungo (9,6 mm, con massimi di 10,5 mm) corrisponde a quella dei Cardellini (cioè 0,05 mg - 50 mg dell'Olmo).
La sua dieta nell'arco dell'anno
L'area di foraggiamento risulta poi limitata a circa 46 piante nelle zone coltivate e pedemontane, prediligendo la raccolta al suolo durante l'inverno.
Considerando l'anno nel suo complesso, si può tranquillamente concludere che almeno un terzo della sua dieta gravita intorno ai semi della Senape dei Campi (Sinapis Arvensis) ed altre Brassiche, seguita a ruota dal Pepe d'Acqua (Polygonum Persicaria), dal Buon Enrico (Chenopodium Album) che però non supera un 8-10%, nonchè dal Centocchio (Stellaria Media),
gradito a tutti i fringillidi. Trascurabile poi l'interesse per i frutti freschi e per gli invertebrati ridotti ad un misero 1% occasionale.
Venendo però a considerare i vari periodi caratteristici, si è notato che da gennaio a marzo il 59% è assorbito dalle varie Brassiche, mentre in aprile si manifesta un decremento nella loro presenza, stabilita nel Pepe d'Acqua ed una impennata del Centocchio e della Poa ma assenza di elementi animali.
In maggio poi vengono abbandonate un gran numero di piante per l'evidenziarsi di una notevole concentrazione sul Centocchio e sul Tarassaco che assorbono insieme fino all'80% della
dieta, integrata dalla Poa ed ora anche dall'Olmo che tocca e supera il 10%.
Giugno-Agosto quindi portano un ampliamento della gamma dei semi che attirano il Fanello, anche se le Brassiche continuano ad essere il suo punto di riferimento costante, ove disponibili.
Così, assieme al Centocchio (che assorbe il 33% della dieta di giugno), prendono quota l'Olmo, il Romice Acetosa (con il 20% in luglio), il Ranuncolo o Botton d'oro (10% in luglio).
Fanello femmina
In Agosto infine — quale mese di transizione per tutti gli uccelli — si ha un improvviso e, per certi aspetti, inatteso intervento dei vari Cardi (Cirsium, Onopordon) che assorbono fino al 40%, seguiti dal 39-40% di Brassiche, dal Pepe d'Acqua e dal solito Buon Enrico.
Settembre-Dicembre
—
scomparso ormai l'interesse ed anche la disponibilità per i cardi — ricompare invece il sistematico piatto-base del Fanello, ovverossia il trinomio Brassiche, Pepe d'Acqua e Buon Enrico.
Tale menù — variando più o meno — rimane stabile fino all'aprile successivo.
IL VERZELLINO (Serinus Serinus)
Detto da alcuni il Canarino Europeo ed in continua polemica con il canarino Ancestrale delle Isole Canarie, può considerarsi di fatto una specie a se stante, con particolari caratteristiche di dominanza morfologica rispetto al Canarino di allevamento.
Gli incroci con quest'ultima danno infatti quasi sempre dei soggetti piccoli e molto somiglianti al Verzellino.
Meno comune nelle aree fittamente boscose, frequenta preferibilmente le campagne alberate, ma lo sentiamo sempre più spesso cantare, a metà aprile, alla periferia dei centri urbani su molte antenne televisive.
Proprio delle zone temperate per la sua natura di Serino, non si spinge in grandi masse al Nord del Continente Europeo.
Tuttavia, da una ventina d'anni almeno, vengono segnalate non sporadiche presenze addirittura in Svezia, in Germania, in Polonia, in Ucraina, raramente in Inghilterra (Sud), segno evidente della definizione in corso di nuovi habitat per questo minuscolo fringillide.
femmina di verzellino
A causa poi del suo becco minuto — proporzionato ad un corpo che non eccede i 12 cm — il Verzellino ha una dieta che si restringe a qualche decina di piante, con la prevalenza di semi delle cosiddette Erbe prative, nonchè di essenze arboree come l'Ontano Nero.
Pur esistendo pochi studi campali specifici su questo uccello, una ricerca di origine germanica ha evidenzia-
to che in primavera il suo menti gravita intorno alle
gemme dell'Olmo, agli amenti della Betulla, ai semi dei capolini del Tarassaco ed insettucci vari.
In estate ed autunno invece si interessa della Borsa del Pastore (Capsella Bursa Pastoris), delle Brassiche
(semi di rapa, da cui il so-prannome di raperino), del Pepe d'acqua (Persicaria) ed insetti minuti che somministra ai nidiacei (piccole larve ed afidi).
In inverno poi, i Verzellini si concentrano sull'Artemisia o Assenzio selvatico che, tossica per l'uomo, non lo è per gli uccelli ed ha notevole potere risolvente, stante una certa debolezza di natura digestiva di questi uccelli.
M-M.
]DI INTERESSE ORNITOFILO
dell'Ing. G. C. MARCOZZI prima puntata
IL FANELLO (Acanthis Cannabina)
Detto anche Carduelis Cannabina o Montanello (da non confondere però con il Montano o Montanello o Peppola, parente stretto del Fringuello), per quanto il suo nome derivi dal latino Cannabis (Canapa), concentra la sua dieta naturale più di ogni altro fringillide sulle maleerbe delle contivazioni.
Gli studi campali che lo riguardano includono anche quelli sul Fanello Nordico (A. Flavirostris) non frequente in Italia ed invece molto seguito nel Nord-Europa e soprattutto nel Sud dell'Inghilterra.
Infatti emigrano nelle Isole Britanniche in aprile e vi perdurano — nidificando — fino ad ottobre inoltrato; quindi rifluiscono sul Continente per svernare nel sud della Francia e nel nord della Spagna. Le risultanze — piuttosto attendibili in quanto basate sull'esame del comportamento di diverse centinaia di adulti ed un centinaio di covate, inclusa l'analisi dei gozzi di una sessantina di adulti — hanno rivelato che il Fanello predilige anzittutto le Crucifere, le Poligonacee, le Chenopodiacee e le Composite, trascurando quasi del tutto le Betullacee.
La calibratura dei semi ammessi dal suo becco non eccessivamente lungo (9,6 mm, con massimi di 10,5 mm) corrisponde a quella dei Cardellini (cioè 0,05 mg - 50 mg dell'Olmo).
La sua dieta nell'arco dell'anno
L'area di foraggiamento risulta poi limitata a circa 46 piante nelle zone coltivate e pedemontane, prediligendo la raccolta al suolo durante l'inverno.
Considerando l'anno nel suo complesso, si può tranquillamente concludere che almeno un terzo della sua dieta gravita intorno ai semi della Senape dei Campi (Sinapis Arvensis) ed altre Brassiche, seguita a ruota dal Pepe d'Acqua (Polygonum Persicaria), dal Buon Enrico (Chenopodium Album) che però non supera un 8-10%, nonchè dal Centocchio (Stellaria Media),
gradito a tutti i fringillidi. Trascurabile poi l'interesse per i frutti freschi e per gli invertebrati ridotti ad un misero 1% occasionale.
Venendo però a considerare i vari periodi caratteristici, si è notato che da gennaio a marzo il 59% è assorbito dalle varie Brassiche, mentre in aprile si manifesta un decremento nella loro presenza, stabilita nel Pepe d'Acqua ed una impennata del Centocchio e della Poa ma assenza di elementi animali.
In maggio poi vengono abbandonate un gran numero di piante per l'evidenziarsi di una notevole concentrazione sul Centocchio e sul Tarassaco che assorbono insieme fino all'80% della
dieta, integrata dalla Poa ed ora anche dall'Olmo che tocca e supera il 10%.
Giugno-Agosto quindi portano un ampliamento della gamma dei semi che attirano il Fanello, anche se le Brassiche continuano ad essere il suo punto di riferimento costante, ove disponibili.
Così, assieme al Centocchio (che assorbe il 33% della dieta di giugno), prendono quota l'Olmo, il Romice Acetosa (con il 20% in luglio), il Ranuncolo o Botton d'oro (10% in luglio).
Fanello femmina
In Agosto infine — quale mese di transizione per tutti gli uccelli — si ha un improvviso e, per certi aspetti, inatteso intervento dei vari Cardi (Cirsium, Onopordon) che assorbono fino al 40%, seguiti dal 39-40% di Brassiche, dal Pepe d'Acqua e dal solito Buon Enrico.
Settembre-Dicembre
—
scomparso ormai l'interesse ed anche la disponibilità per i cardi — ricompare invece il sistematico piatto-base del Fanello, ovverossia il trinomio Brassiche, Pepe d'Acqua e Buon Enrico.
Tale menù — variando più o meno — rimane stabile fino all'aprile successivo.
IL VERZELLINO (Serinus Serinus)
Detto da alcuni il Canarino Europeo ed in continua polemica con il canarino Ancestrale delle Isole Canarie, può considerarsi di fatto una specie a se stante, con particolari caratteristiche di dominanza morfologica rispetto al Canarino di allevamento.
Gli incroci con quest'ultima danno infatti quasi sempre dei soggetti piccoli e molto somiglianti al Verzellino.
Meno comune nelle aree fittamente boscose, frequenta preferibilmente le campagne alberate, ma lo sentiamo sempre più spesso cantare, a metà aprile, alla periferia dei centri urbani su molte antenne televisive.
Proprio delle zone temperate per la sua natura di Serino, non si spinge in grandi masse al Nord del Continente Europeo.
Tuttavia, da una ventina d'anni almeno, vengono segnalate non sporadiche presenze addirittura in Svezia, in Germania, in Polonia, in Ucraina, raramente in Inghilterra (Sud), segno evidente della definizione in corso di nuovi habitat per questo minuscolo fringillide.
femmina di verzellino
A causa poi del suo becco minuto — proporzionato ad un corpo che non eccede i 12 cm — il Verzellino ha una dieta che si restringe a qualche decina di piante, con la prevalenza di semi delle cosiddette Erbe prative, nonchè di essenze arboree come l'Ontano Nero.
Pur esistendo pochi studi campali specifici su questo uccello, una ricerca di origine germanica ha evidenzia-
to che in primavera il suo menti gravita intorno alle
gemme dell'Olmo, agli amenti della Betulla, ai semi dei capolini del Tarassaco ed insettucci vari.
In estate ed autunno invece si interessa della Borsa del Pastore (Capsella Bursa Pastoris), delle Brassiche
(semi di rapa, da cui il so-prannome di raperino), del Pepe d'acqua (Persicaria) ed insetti minuti che somministra ai nidiacei (piccole larve ed afidi).
In inverno poi, i Verzellini si concentrano sull'Artemisia o Assenzio selvatico che, tossica per l'uomo, non lo è per gli uccelli ed ha notevole potere risolvente, stante una certa debolezza di natura digestiva di questi uccelli.
M-M.