PDA

Visualizza la versione completa : L'Ara di Spix



marco cotti
20-07-08, 10: 14
Una agenzia di stampa - Reuters - spedita su clari.world.americas.brazil e su clari.world.americas. south del 15 giugno 1996 riporta che l'ultimo soggetto in liberta' di Ara di spix e la femmina di Ara maracana con cui tale animale era solito vivere sono sparite. Rimane quindi ancora una sola Ara di spix in liberta', ovvero quella femmina reintrodotta lo scorso anno con la quale pero' l'ultimo soggetto selvatico che si poteva chiamare veramente tale non aveva "legato". Si suppone che siano stati trappolati per essere venduti al mercato nero. Esistono attualmente al mondo in cattivita' circa una quindicina di Are di spix e sul mercato nero costano circa mezzo milione di dollari e forse piu'.
Si sapeva gia' che dal punto di vista biologico tale specie era comunque destinata all'estinzione in quanto essendoci cosi' pochi soggetti la variabilita' genetica era molto bassa, ma comunque gli appassionati avrebbero preferito che fosse stata madre natura a decidere questo e non dei bracconieri.
In effetti il commercio illegale di animali rari e' secondo in Europa solamente al traffico di droga. Un futuro di eroina e pappagalli quindi....
Un saluto a tutti

Paolo Zucca
Newsletter Editor
World Association of Wildlife Veterinarians
Via Artemisio, 9
34128 TRIESTE
ITALY
Tel. +39 - (0)337 549055


__________________________________________________ _______________
RIO DE JANEIRO, 12 FEBBRAIO 2001 -
L'ultimo esemplare in libertà di Ara dello Spix o Macao piccolo blu, considerato l'uccello più raro del mondo, è scomparso.
Pertanto la sua specie verrà classificata come probabilmente inesistente in natura.
Lo ha riferito il Ministero dell'Ambiente brasiliano.



Da cinque mesi non si trova l'unico esemplare maschio tenuto sotto controllo dagli scienziati della Società Brasiliana di Zoologia nello Stato di Bahia.

Il mese scorso una équipe della Società ha cercato di localizzare il pappagallo nel sertao (zona semiarida) di Curacao, 600 chilometri a nord di Salvador di Bahia, ma senza successo.
La speranza è che il volatile, che in questa stagione costruisce il nido - divenendo particolarmente timoroso - si sia nascosto.

Non è quindi stata perduta ogni speranza di ritrovarlo.

Sessantasei Ara dello Spix vivono ancora in cattività, sparsi in tutto il mondo.
Sei vivono in Brasile.


22 Dicembre 2002


Il pappagallo più raro del mondo torna a casa dopo essere stato scoperto in un salotto del Colorado: dopo aver vissuto per 25 anni in clandestinità verrà inserito in un programma di riproduzione in cattività
Un'Ara di Spix, la specie più rara al mondo, ha affrontato oggi il lungo viaggio dagli USA, al Brasile. Ritorna a casa dopo 25 anni dalla sua cattura ed essere contrabbandato prima in Europa e poi negli USA. Con un poco di fortuna fornirà il materiale genetico necessario alla salvezza della sua specie. Quest'Ara, dal colore indaco iridescente, è un pappagallo unico.
La sua specie non è mai stata comune, e due anni fa si è estinta in natura dopo un declino durato molti anni causato dalle catture e dalla perdita dell'habitat.

Dopo aver perso la sua compagna, più di 20 anni fa, l'Ara era stato abbandonato dal trafficante ed ex-proprietario del quale si sono perse le tracce, sulla porta di casa della sua ultima proprietaria.
L'Ara, chiamato Presley, è stato tenuto in casa in compagnia di una femmina di Amazona auropalliata. La morte dell'Amazona, avvenuta l'estate scorsa, ha spinto la proprietaria a chiedere aiuto al World Parrot Trust per ricongiungere Presley ai suoi simili nel suo paese di origine.
Confermando l'identificazione di quest'Ara e riconoscendo l'enorme valore che ha per la conservazione della sua specie, il WPT ha contattato il US Fish and Wildlife Service e l'IBAMA, la corrispondente agenzia governativa brasiliana. Le tre associazioni hanno collaborato per organizzare rapidamente il rilascio delle autorizzazioni richieste, i controlli veterinari, e tutto quanto era necessario per trasferire l'Ara al centro per la riproduzione in cattività in Brasile.
Dopo mesi di preparativi per renderlo in grado di affrontare il trasferimento e di adattarsi al nuovo ambiente,
Presley è tornato a casa dove verrà accoppiato con una compagna adatta, vivrà in un clima ideale e gli verrà fornita un'alimentazione molto simile a quella che si sarebbe procurato in natura.
Considerando che quasi tutte le Are di Spix in cattività sono consanguinee, Presley ha il potenziale di fornire un contributo genetico unico ed estremamente importante per la sopravvivenza della
sua specie, e potrà forse salvarla dall'estinzione. Malgrado Presley abbia almeno 25 anni, come maschio di Ara potrebbe essere fertile ancora per molti anni.

In accordo con il US Fish and Wildlife Service, il Centro per la Riproduzione delle Specie Minacciate di Estinzione dello Zoo di San Diego (CRES) ha ricevuto dei campioni per determinare il sesso di Presley. Essendo una specie poco conosciuta, la Parrot Society of Los Angeles ha fornito dei campioni di specie simili di cui era già stato determinato il sesso. La Divisione Genetica dello Zoo di San Diego, guidata da Oliver Ryder, capo genetista, ha utilizzato delle tecniche
all'avanguardia per determinare che l'Ara è un maschio.
Il risultato dell'analisi ha permesso al programma per la riproduzione di formulare un piano per la collocazione del maschio. "E' stato un onore partecipare alla conservazione dell'Ara di Spix," ha dichiarato Ryder. "Le analisi che abbiamo effettuato, oltre alla conservazione dei suoi campioni genetici nella nostra Frozen Zoo Collection,
aiuteranno i futuri progetti per la conservazione."

A differenza di qualsiasi altra specie animale attualmente in vita, il destino dell'Ara di Spix è in mano a pochi collezionisti privati



nelle Filippine, in Svizzera, nel Qatar e nelle Canarie (Loro parque), che operano per la conservazione, e che negli ultimi decenni, mentre la specie scompariva dalla natura,
hanno pagato delle somme enormi per ottenere i loro esemplari. Negli ultimi 20 anni sono state organizzate numerose riunioni, istituite delle sanatorie per i proprietari di Are di Spix, e sono stati discussi i progetti per la conservazione, ma il tutto si è ridotto a molta conversazione e a poca conservazione. Gli interventi concreti ed efficaci per la salvezza della specie sono stati continuamente rimandati da questioni che riguardavano i proprietari, la gestione, ed ultimamente anche da diversi paesi che hanno ignorato le attività illegali di alcuni loro cittadini.

Questo trasferimento, effettuato rapidamente grazie all'ottima collaborazione instaurata tra i governi degli USA e del Brasile, potrebbe stabilire un precedente positivo per la conservazione di altre specie minacciate. Sulla scoperta di quest'Ara e sul suo trasferimento, il Dr.James Gilardi, direttore del World Parrot Trust, ha dichiarato, "Con decine di milioni di pappagalli in cattività in tutto il mondo, ogni tanto si sente parlare della detenzione di una specie molto rara, ma difficilmente si arriva a fare una scoperta tanto importante come quella di quest'Ara di Spix. Siamo molto felici
della collaborazione tra la proprietaria ed i rispettivi governi, e ci auguriamo che il rimpatrio dell'Ara segnerà l'inizio di nuove collaborazioni che possano contribuire a salvare la specie dall'estinzione."

Mike Reynolds, fondatore e direttore onorario del World Parrot Trust, ha dichiarato che in passato il WPT ha già avuto un ruolo importante per il ritrovamento dell'Ara di Spix. "Nel 1990 abbiamo finanziato la spedizione che ha localizzato l'ultimo esemplare sopravvissuto in natura. Ora il nostro intervento è stato decisivo per trovare e rimpatriare in Brasile questo esemplare dal valore biologico inestimabile. Continueremo a fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per la sopravvivenza di questa specie così affascinante."



Ulteriori informazioni:
L'Ara di Spix è l'unica specie appartenente al genere Cyanopsitta, ed è una delle sole quattro specie di "Ara blu". Delle altre tre, l'Anodorhynchus glaucus, malgrado siano state effettuate diverse le ricerche non è stata avvistata con certezza negli ultimi 50 anni, ed è presumibilmente estinta. l'Ara di Lear (Anodorhynchus leari) è classificata tra le specie "Critiche", in natura ne sopravvivono solo poche centinaia di esemplari. La più grande e la più conosciuta di
queste quattro specie, l'Ara giacinto (Anodorhynchus hyacinthinus), è classificata "Minacciata" nella Lista Rossa del IUCN. In Brasile sono in corso gli interventi per bloccare le catture e per il recupero di
queste specie.




L'ARA DI SPIX (Cyanopsitta spixii)

I Pappagalli che comunemente chiamiamo .. Are , appartengono a tre generi distinti: Ano. dorhynchus, Ara, Cyanopsitta.

I soggetti compresi nel genere Anodorhyn. chus sono caratterizzati da una taglia decisamente grande e da una coda lunga e graduata, nel senso che le penne centrali sono più lunghe di quelle laterali. Il piumaggio mostra una colorazione soprattutto blu. Essi sono inoltre caratterizzati dalla presenza di un anello nudo, senza penne, intorno agli occhi e da una zona, ugualmente nuda e di estensione variabile, alla base della mandibola inferiore. I lori e la parte facciale sono invece coperti da penne. I sessi sono simili e i giovani assomigliano agli adulti. A questo genere appartiene quello che è conosciuto come il più grande Pappagallo esistente: I'Ara giacinto (A. hyacinthinus).

Al genere Ara appartiene un folto gruppo di specie i cui Pappagalli hanno tutti una caratteristica in comune determinabile visivamente in modo immediato: una zona facciale priva di penne. Per la verità è il caso di precisare che in alcune di tali specie questa zona è completamente nuda, mentre in altre è attraversata da file di penne. Le specie appartenenti al genere Ara presentano una notevole variabilità relativamente alle dimensioni: dai 90 cm. dell'Ara ali verdi (A. chioroptera), ai 30 cm. dell'Ara a spalle rosse LA. nobilis) molto vicina ai Conuri del genere Aratinga, alcuni dei quali sono più grandi delle Are più piccole.

Anche gli appartenenti a questo genere presentano un anello orbitale nudo. I sessi sono simili e i giovani somigliano agli adulti.

Al genere Cyanopsitta appartiene una sola specie, la spixii appunto. Anche in questo genere i lori e l'anello perioftalmico sono nudi ma la parte rimanente della faccia è coperta da penne.



Caratteri distintivi,

Negli esemplari adulti la colorazione gene rale del piumaggio è blu, di una tonalità più scura sul dorso sulle ali e sulla prima metà della coda. La fionte e la zona intorno all'orec chio presentano un colore grigio frammisto al blu mentre il resto della testa e del collo è decisamente grigio-blu. Una sfumatura di verde è presente sul petto e sull'addome. Parte sotto stante della coda nero-bruna. Le zone sprowiste di penne, cioè i lori e l'anello perioftalmico, so
no nere. Becco nero con qualche sfumatura grigia, iride gialla, gambe e piedi grigio scuro. Il giallo dell'iride risalta immediatamente alla vista. Lunghezza circa 56 cm. Sessi simili.

I giovani sono generalmente di un blu più scuro con la coda più corta. Il becco è più grigio con delle striature decisamente grigie verso il culmine.



Riassumendo, I'Ara di Spix si presenta in apparenza in modo molto diverso dailo altre Are blu (AnodorhyncLus hyacinthinus, Anodorhynchus giaucus, Anodorhynchus leari) ed ancora di più dalle altre grandi Are. Sia infatti per il becco comparativamente piccolo, sia per la zona senza penne poco estesa – in effetti limitata ai lori ed all'anello intorno agli occhi – si può senz'altro affermare che l'Ara di Spix è la meno tipica tra le grandi Are, tant'è che il conte Tommaso Salvadori la incluse in un genere separato, i I Cyanopsitta.

Distribuzione.

Occupa la parte orientale del Brasile, in particolare gli stati Piauhy e Bahia.




Habitat.

L'Ara di Spix è un Uccello molto raro sulle abitudini e comportamento del quale poco o nulla si sa. Dopo che fu scoperto ed osservato da Spix, sono dovuti passare più di cento anni prima che si avesse, nel 1903, un'altra osservazione diretta allo stato naturale. Rosemary Low afferma che, fatta eccezione per pochissime spe cie di Amazzoni caratteristiche delle isole delI'America centrale (Caraibi), si tratta di una delle spec,e più rare tra tutte quelle del centro e sud-America.

Meyer de Schauensee riporta (1970) che l'Ara di Spix frequenta preferibilmente i boschetti di palme. Hellmayr (1920) riferisce che alcuni individui sono stati osservati da Reiser, appunto nel qiugno del 1903, nelle vicinanze di Pannagua, Piauhy, senza aggiungere ulteriori informazioni. Sick infine riferisce (1969) che i soggetti vivi offerti in vendita erano un tempo prelevati giovani dai nidi ma che oggi, quei pochi che si trovano, sono tutti nati e allevati in cattività.

' Nidificazione.

Nessuna informazione. Si suppone che siano utilizzate le cavità dei tronchi d'albero.

Un solo uovo, che misura 34,9x28,7 mm., è conservato nella collezione del British Museum.

Cibo.

Nessuna informazione. Anche per il cibo si può supporre che, similmente all'Ara giacinto appetisca semi, pezzi di noci di cocco e vari tipi di frutta.

Canto.

Definito (in cattività) come un penetrante “ KRAARK~ con una chiusura in crescendo.

Avicoltura.

Relativamente pochi soggetti sono stati e sono tenuti in cattività. Una coppia è presente al “ Vogelpark ” di Walsrode, vicino Hannover Germania Federale, parco che ho avuto la fortuna di visitare nel luglio 1984 durante un viaggio con destinazione Danimarca. Ho parlato appositamente di “ fortuna ” poiché, per un appassionato ornitofilo, ritengo che il Vogelpark di Walsrode costituisca una collezione di Uccelli assolutamente eccezionale. Mentre ne parlo penso a quello che ho visto e mi viene vivo il desiderio di tornare di nuovo a visitarlo E' qualcosa di veramente unico in Europa e forse nel mondo: chi ne abbia l'opportunità non si faccia sfuggire una tale visita.

Un esemplare di “ C. spixii ” era presente, fino al 1980, e ritengo che lo sia tuttora, presso il Giardino Zoologico di Napoli, nella collezione di Psittacidi magistralmente curata dalla sig.na Maria Luisa Wenner.

In USA, un soggetto in possesso di Karl Plath, nel 1928, riusciva a ripetere distintamente alcune parole ed arrivò anche a pronunciare alcune frasi. Il proprietario lo descrisse come un Pappagallo tranqulilo e domestico che emetteva poco frequentemente un verso meno acuto di quello delle altre Are. Questo soggetto visse fino al 1946, anno in cui fu ucciso da due Amazzoni con le quali divideva provvisoriamente una voliera.

__________________________________________________ __________

Messaggio per il Dot. Lorenzo Crosta
l'articolo che abbiamo inserito è leggermente datato (2004), tempo libero permettendo, sarebbe interessante avere da lei notizie sugli Spix al loro parque e lo stato attuale dei soggetti nati in cattività se sono nel frattempo aumentati di numero
Grazie per una sua eventuale graditissima risposta

saluti e buona Domenica

Testapensante
20-07-08, 12: 13
Marco,
purtroppo la notizia trapelava già da tempo.
Tuttavia, altre specie iniziano a essere a rischio.
Cito di nuovo un aforisma di George Orwell , a cui sono molto legato: «L'uomo è l'unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l'aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali.»
Ad oggi non siano stati dei buoni re.
Cerchiamo tutti, me compreso, di imparere a esserlo, impegnandoci nelal cura e prevenzione mirata degli animali e a preservare ceppi con imprinting il pià possibile rispetatto e quanto mai "naturale", indispensabile alla capacità riproduttiva di ogni specie.
Massimo

Attilio Casagrande
20-07-08, 19: 04
Molto esauriente questo articolo Marco sulla situazione di questo raro pappagallo, la foto delle ara sul nido semplicemente stupenda, Grazie .

giuseppe grossi
20-07-08, 19: 35
complimenti per l'articolo Marco, esaudiente come al solito.....

Enzo Patané
21-07-08, 09: 03
Belleissimo articolo Marco, ai tempi seguii anch'io con appprensione la vicenda dell'aultima ara di Spix in libertà.
Mi associo a te per chiedere al Dr.Crosta eventuali novità.

Amad
08-04-09, 17: 40
http://10000birds.com/spixs-macaw-and-the-al-wabra-wildlife-preservation.htm

marco cotti
08-04-09, 19: 03
Magnifico Amad,
mi sono commosso, grazie per averci portato il link al sito...

e poi dicono che noi allevatori non siamo utili,

alla faccia del bicarbonato di sodio...

salutoni a tutti

[^^//

Amad
08-04-09, 19: 20
di nulla Marco, è un piacere condividere le cose.

aggiungo anche il link della scheda di ara spix purtroppo in inglese

http://awwp.alwabra.com/index.php/content/view/171/51/

Amad
08-04-09, 19: 37
http://awwp.alwabra.com/index.php/content/view/149/27/

Roberto Giani
09-04-09, 08: 54
Magnifico Amad,
mi sono commosso, grazie per averci portato il link al sito...

e poi dicono che noi allevatori non siamo utili,

alla faccia del bicarbonato di sodio...

salutoni a tutti

[^^//

Eh bè, la foto della voliera con 8 esemplari riprodotti in cattività ha colpito molto anche a me...

Attilio Casagrande
09-04-09, 18: 48
devo proprio dire uno spettacolo, grazie Amad x condividere queste meraviglie .