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Visualizza la versione completa : iColibri o Uccelli Mosca (Pedro Cristina e Falco di palude



marco cotti
30-07-08, 21: 32
Appartengono all’Ordine degli Apodiformi (come i Rondoni), il loro nome deriva dal Latino (Apode – senza piedi, per via della brevità dei loro arti inferiori), ed alla famiglia numerosissima dei Trochilidi.
Sono presenti con circa 300 specie, e sono caratterizzati in linea di massima dalle seguenti caratteristiche fisiche:



Becco ricurvo e sottile atto alla suzione del nettare dei fiori di cui si nutrono, zampe corte, piumaggio dai colori sgargianti ed iridescenti; tale fenomeno ottico, è dato dalle microscopiche bolle d’aria che essi riescono a trattenere tra le piume, che si comportano come veri e propri prismi ottici catarifrangenti riflettendo la luce.



Il loro Habitat è molto diversificato:

Dalle catene montuose Andine al deserto, dalle foreste pluviali Amazzoniche ai ghiacciai d’alta quota.

A tal proposito, alcune specie, si sono adattate perfettamente all’aria rarefatta delle alte quote e per aiutarsi in ciò ingeriscono sostanze vegetali che contengono broncodilatatori; in tal modo, irrorando maggiormente di sangue e per più tempo la zona bronco-polmonare, trattengono maggiormente l’ossigeno evitando il fenomeno dell’Alcalosi respiratoria
Alcune specie riescono a raggiungere una frequenza di battiti alari di circa 80 battiti/sec., ed è una delle poche specie che riesce a librarsi in volo a fermo e l’unica che riesca a volare all’indietro. Il Colibrì, detto altresì “uccello-mosca”è un animale poligamo e si accoppia con diverse femmine, anche subito dopo l’accoppiamento. La femmina si occupa da sola della costruzione del minuscolo nido che imbottisce di fili d’erba e lanugine, nonché delle cure parentali alla prole. Le uova microscopiche di alcune specie, sono com’è facilmente intuibile le più piccole di tutto il regno degli uccelli e sono deposte in numero di due. I piccoli alla nascita sono delicatissimi, ma acquistano peso rapidamente grazie al nettare altamente calorico rigurgitato nella gola dalla madre.



Fisiologia del movimento.

Si definisce tale, la capacità comune a tutti gli esseri viventi di spostare il proprio corpo attraverso alcuni fenomeni chimici e/o meccanici derivati dalla combinazione o ri-combinazione ad esempio di cellule a cui si richiede energia per compiere tali movimenti. Poiché nelle cellule l’energia da ri-combinare viene fornita dall’assunzione degli alimenti, ecco che entra in gioco l’ATP o adenosintrifosfato. Le proteine di sintesi necessarie a tale scopo sono due essenzialmente; e a seconda della loro combinazione e della trasformazione dell’ATP in ADP avremo la produzione dell’energia e quindi della forza contrattile. La contrazione muscolare necessaria allo spostamento è data dalla combinazione miosina ed actina, la combinazione tra tubulina e chinesina, sottintende il trasporto vescicolare periferico, mentre quella tra dineina e tubulina contribuisce ai movimenti ciliari e flagellari di tutte le cellule eucariote. Questi ultimi movimenti negli animali superiori, sono importanti nei Colibrì (come del resto in tutti gli animali superiori), poiché le alte vie respiratorie essendo ricche di ciglia vibratili, favoriscono il movimento delle particelle di ossigeno assorbito, inibendo al contempo l’inalazione di particelle estranee che vengono ri-sospinte verso la faringe. E’ facile immaginare, quanto importante sia per i Colibrì, avere una corretta ossigenazione del sangue in funzione al dispendio di energie (ossidazione) che questi animali , per via del veloce e continuo battito delle ali consumano.



Ovviamente non solo a questi, ma ad altri fenomeni è legato il movimento di questi animali che avviene all’interno delle loro cellule o degli organi interni : le correnti citoplasmatiche, il trasporto vescicolare come sopra accennato, inoltre come avviene durante la meiosi e la mitosi, i movimenti cromosomici; infine la frequenza respiratoria ed il battito cardiaco.



Questo in parte ci fa comprendere, che è giocoforza necessario avendo un metabolismo molto, che i Colibrì si nutrano di frequente e con sostanze ipercaloriche affinché possano mantenersi in vita. Questi uccelli dal metabolismo quattro volte superiore ai piccoli roditori (fa eccezione il toporagno ( Sorex araneus ), di notte essendo pressoché inattivi, entrano in uno stato catabolico di torpore.



Vediamo nello specifico, di entrare nella descrizione tassonomica di specie e genere di questi Trochilidi: sono sotto

specificati in ordine alfabetico, i componenti della numerosissima” famiglia” dei Colibrì:

Genere: Aglaiocercus

Specie:

Aglaiocercus coelestis

Aglaiocercus kingi

Aglaiocercus berlepschii


Genere: Aglaeactis

Specie:

Aglaeactis cupripennis

Aglaeactis castelnaudii

Aglaeactis aliciae

Aglaeactis pamela


Genere: Antocephala

Antocephala floriceps


Genere: Augastes

Specie:

Augastes lumachella

Augastates scutatus

Augastes geoffroyi



Genere: Avocettula

Avocettula recurvirostris

Genere: Agyrtria

Specie:

Agyrtria leucogaster

Agyrtria versicolor

Agyrtria franciae

Agyrtria brevirostris

Agyrtria candida

Agyrtria rondoniae

Agyrtria cyanocephala

Agyrtria violiceps

Agyrtria viridifrons





Genere: Amazilia

Specie:

Amazilia amazilia

Amazilia tzacatl

Amazilia yucatanensis

Amazilia rutilia

Amazilia castaneiventris

Amazilia alticola






Nella foto: Amazilia yucatanensis


Nella foto: Amazilia tzacatl


Genere: Androdon

Androdon aequatorialis


Genere: Anthracothorax

Specie:

Anthracothorax nigricollis

Anthracothorax prevostii

Anthracothorax dominicus

Anthracothorax viridis

Anthracothorax mango

Anthacothorax viridigula

Anthracothorax veraguensis


Genere: Anopetia

Anopetia gounellei


Genere: Archilocus

Specie:

Archilocus alexandri

Archilocus colubris


Genere: Adelomya

Adelomyia melanogenys


Genere: Atthis

Specie:

Atthis eloisa

Atthis ellioti


Genere: Boissonneaua

Specie:

Boissonneaua flavescens

Boissonneaua matthewsii

Boissonneaua jardini




Genere : Chaetocercus

Specie :

Chaetocercus mulsant

Chaetocercus bombus

Chaetocercus heliodor

Chaetocercus astreans

Chaetocercus berlepschi

Chaetocercus jourdanii



Genere : Calliphlox

Specie :

Calliphlox mitchelii

Calliphlox bryantae

Calliphlox amethystina

Calliphlox evelynae



Genere: Calothorax

Calothorax lucifer


Genere : Calypte

Specie :

Calypte costae

Calypte anna




Genere : Campylopterus

Specie :

Campylopterus hemileucurus

Campylopterus largipennis

Campylopterus cirrochloris

Campylopterus ensipennis

Campylopterus curvipennis

Campylopterus excellens

Campylopterus rufus

Campylopterus hyperythrus

Campylopterus falcatus

Campylopterus phainopeplus

Campylopterus villaviscensio

Campylopterus duidae





Genere : Colibri

Specie :

Colibri thalassinus



Colibri delphinae

Colibri coruscans


Colibri serrirostris



Genere: Chalcostigma

Specie:

Chalcostigma ruficeps

Chalcostigma olivaceum

Chalcostigma stanleyi

Chalcostigma heteropogon

Chalcostigma herrani



Genere: Chaetocercus

Specie:

Chaetocercus heliodor

Chaetocercus mulsant



Genere: Chrysolampis

Chrysolampis mosquitus

Genere: Chlorostilbon

Specie:

Chlorostilbon mellisugus

Chlorostilbon notatus

Chlorostilbon aureoventris

Chlorostilbon canivetii

Chlorostilbon russatus

Chlorostilbon ricordii

Chlorostibon auriceps

Chlorostibon forficatus

Chlorostibon assimilis

Chlorostibon olivaresii

Chlorostibon swainsonii

Chlorostibon maugaeus

Chlorostibon stenurus

Chlorostibon alice

Chlorostibon poortmanii


Genere: Cyanophaia

Specie:

Cyanophaia bicolor

Cyanophaia latirostris


Genere: Cynanthus

Specie:

Cynanthus sordidus

Cynanthus latirostris

Genere: Chrysuronia

Chrysuronia oenone

Genere: Chalybura

Specie:

Chalybura urochrysia

Chalybura buffonii

Genere: Clytolaema

Clytolaema rubricauda



Genere: Coeligena

Specie:

Coeligena wilsonii

Coeligena coeligena

Coeligena lutetiae

Coeligena iris

Coeligena torquata

Coeligena prunellei

Coeligena inca

Coeligena phalerata

Coeligena bonapartei

Coeligena helianthea

Coeligena lutetiae

Coeligena violifer

Coeligena iride



Genere: Doryfera

Doryfera ludovicae

Doryfera johannae



Genere: Discosura

Discosura conversii

Discosura longicauda

Genere: Damophila

Damophila julie

Genere: Doricha

Specie:

Doricha eliza

Doricha enicura

Genere: Eutoxeres

Eutoxeres aquila

Eutoxeres condaminii

Genere: Eupetomena

Eupetomena macrourus

Genere: Eulampis
Specie:

Eulampis jugularis

Eulampis holosericeus

Genere: Elvira

Elvira cupreiceps

Elvira chionura

Genere: Eupherusa

Eupherusa eximia

Eupherusa cyanophrys

Eupherusa poliocerca

Eupherusa nigriventris

Genere: Ensifera

Ensifera ensifera

Genere: Eugenes

Eugenes fulgens

Genere: Eulidia

Eulidia yarrellii

Genere : Eriocnemis

Specie:

Eriocnemis derbyii

Eriocnemis nigrivestis

Eriocnemis vestitus

Eriocnemis mosquera

Eriocnemis luciani

Eriocnemis godinii

Eriocnemis cupreoventris

Eriocnemis sapphiropygia

Eriocnemis glaucopoides

Eriocnemis alinae


Genere : Florisuga

Specie :

Florisuga fuscus

Florisuga mellivora

Genere : Glaucis

Glaucis hirsuta

Glaucis aenea

Genere : Goethalsia

Goethalsia bella

Genere : Goldmania

Goldmania violiceps

Genere: Haplophaedia

Specie:

Haplophaedia aureliae

Haplophaedia assimilis

Haplophaedia lugens

Genere : Hylocharis

Specie :

Hylocharis sapphirina

Hylocharis eliciae

Hylocharis cyanus

Hylocharis leucotis

Hylocharis chrysura

Hylocharis grayi

Hylocharis xantusii




Genere Heliodoxa

Specie :

Heliodoxa jacula

Heliodoxa leadbeateri

Heliodoxa rubinoides

Heliodoxa imperatrix

Heliodoxa aurescens

Heliodoxa xanthogonys

Heliodoxa schreibersii



Genere: Hylonynpha

Hylonynpha macrocerca


Genere : Heliactin

Heliactin bilopha



Genere : Heliothryx

Specie :

Heliothryx barroti

Heliothryx aurita


Genere: Heliomaster

Specie:

Heliomaster longirostris

Heliomaster costantii

Heliomaster squamosus

Heliomaster furcifer

Genere: Klais

Klais guimetii

Genere: Lophornis

Specie:

Lophornis magnificus

Lophornis chalybeus

Lophornis ornatus

Lophornis helenae

Lophornis gouldii

Lophornis brachylophus

Lophornis delattrei

Lophornis stictolophus

Lophornis pavoninus

Lophornis adorabilis

Genere : Lafresnaya

Lafresnaya lafresnay

Genere :Lepidopyga

Lepidopyga coeruleogularis

Lepidopyga lilliae

Lepidopyga goudotii

Genere: Leucochloris

Leucochloris albicollis

Genere: Leucippus

Specie:

Leucippus chlorocercus

Leucippus fallax

Leucippus viricauda

Leucippus baerii

Leucippus taczanowskii

Leucippus chlorocercus

Leucippus chionogaster

Leucippus hypostictus

Genere : Lampornis

Specie :

Lampornis hemileucus

Lampornis clemenciae

Lampornis calolaema

Lampornis cinereicauda

Lampornis ametistinus

Lampornis viridipallens

Lampornis sybillae

Lampornis castaneoventris

Lampornis rhami

Genere : Lamprolaima

Lamprolaima rhami

Genere: Lesbia

Specie:

Lesbia nuna

Lesbia victoriae

B]Genere: Microchera[/B]
Microchera albocoronata

Genere: Metallura

Specie:

Metallura williamii

Metallura tyrianthyna

Metallura iracunda

Metallura aeneocauda

Metallura eupogon

Metallura theresiae

Metallura odomae

Metallura baronii

Matallura phoebe

Genere: Mellisuga

Specie:

Mellisuga helenae

Mellisuga minima

Genere: Myrtis

Myrtis fanny

Genere: Oreonympha

Oreonympha nobilis

Genere: Oreotrochilus

Specie:

Oreotrochilus chimborazo

Oreotrochilus estella

Oreotrochilus leucopleurus

Oreotrochilus stolzmanni

Oreotrochilus melanogaster

Oreotrochilus adela

Genere: Ocreatus
Ocreatus underwoodii

Genere: Orthorynchus

Orthorhyncus cristatus

genere: Oxypogon

Oxypogon guerinii

Genere: Opisthoprora

Opisthoprora euryptera

Genere: Phaethornis

Specie:

Phaethornis yaruqui

Phaethornis guy

Phaethornis longirostris

Phaethornis philippi

Phaethornis pretrei

Phaethornis eurynome

Phaethornis squalidus

Phaethornis longuemareus

Phaethornis nattereri

Phaethornis idaliae

Phaethornis ruber

Phaethornis hispidus

Phaethornis superciliosus

Phaethornis malaris

Phaethornis sirmatophorus

Phaethornis koepckeae

Phaethornis bourcerii

Phaethornis anthophilus

Phaethornis augusti

Phaethornis subochraceus

Phaethornis rupurumii

Phaethornis stuartii

Phaethornis atrimentalis

Phaethornis striigularis

Phaethornis griseogularis

Genere: Phaeochroa

Phaeochroa cuvierii

Genere: Popelairia

Specie:

Popelairia popelairii

Popelairia letitiae

Popelairia langsdorfii

Genere: Polytmus

Specie:

Polytmus guainumbi

Polytmus theresiae

Genere: Polyerata

Specie:

Polyerata amabilis

Polyerata lactea

Polyerata fimbriata

Polyerata amabilis

Polyerata decora

Polyerata rosenbergii

Polyerata boucardii

Polyerata luciae

Genere:Phlogophilus

Specie:

Phlogophilus hemileucurus

Phlogophilus haterti

Genere: Pteraphanes

Pteraphanes cyanopterus

Genere: Patagona

Patagona gigas

Genere: Panterpe

Panterpe insignis

Genere: Ramphodon

Ramphodon naevius

Genere: Ramphomicron

Specie:

Ramphomicron microrynchum

Ramphomicron dorsale

Genere: Rhodopis

Rhodopis vesper

Genere: Stellula

Stellula calliope



Genere: Stephanoxis

Stephanoxis lalandi

Genere: Sappho

Sappho sparganura

Genere: Saucerottia

Specie:

Saucerottia saucerrottei

Saucerottia beryllina

Saucerottia edwardii

Saucerottia tobacii

Saucerottia cyanifrons

Saucerottia cyanura

Saucerottia viridigaster

Saucerottia cupreicauda





Genere: Sephanoides
Specie:

Sephanoides sephaniodes

Sephanoides fernandensis



Genere: Selasphorus
Specie:

Selasphorus flammula

Selasphorus scintilla

Selasphorus platycercus

Selasphorus sasin

Selasphorus rufus


Genere: Sternoclyta
Sternoclyta cyanopectus



Genere: Threnets
Threnetes ruckeri

Threnetes niger



Genere: Thalurania

Specie:

Thalurania fannyii

Thalurania furcata

Thalurania colombica

Thalurania glaucopsis

Thalurania ridgwayi

Thaluronia watertonii



Genere: Taphrolesbia

Taphrolesbia griseiventris



Genere: Thaumastura

Thaumastura cora



Genere:Tilmatura

Tilmatura dupontii



Genere: Topaza

Topaza pella

Topaza pyra



Genere: Trochilus

Trochilus polytmus

Trochilus scitulus



Genere: Urosticte

Urosticte beniamini

Urosticte ruficrissa



Genere: Urochroa
Urochroa bouguerii








Nella foto: Chlorostilbon canivetii





Nella foto: Selasphorus platycercus



Pedro Cristina



I COLIBRI O UCCELLI MOSCA

Geograficamente i Colibrì sono localizzati unicamente nelle Americhe, dal Canada alla Terra del Fuoco, e nelle isole adiacenti; delle Antille (Grandi e Piccole), a Tobago, Trinidad, Isola S. Fernandez (Pacifico). Numerosi nell'America meridionale e centrale, più copiosi nelle zone tropicali ed equatoriali. Colibrì significa "Arcobaleno "; noi italiani li chiamiamo Uccelli mosca, i francesi Oiseaux mouches, gli inglesi Humming-birds, i brasiliani Bejaflor i messicani Chupa mirto, gli spagnoli Picaflores, nelle Antille Zumbador o Frous-frous. L. Hartert, direttore del Museo di Tring ( Inghilterra ), ne classificò 500 specie, con 118 generi, mentre Simon, del Museo di Storia Naturale di Parigi, 540 specie con 187 generi; nella classificazione moderna però, meglio rivista la posizione sistematica, le specie sono 319.

I Colibrì sono ben distinguibili da tutti gli altri uccelli non solo per le dimensioni, perché non tutte le specie sono piccole, infatti ve ne sono della lunghezza totale dicm 5 e del peso di g 1,7, ad esempio Calypte elene di Cuba, Mellisuga minima delle Isole Hispaniola e Jamaica, e ancora Acestura bombus del Nord Perù-Equador, sino ai più grandi che superano anche i 19 cm come Patagona gigas, Pterophanes, Topaza, Docimastes.
Il volo è veramente interessante per l'estrema rapidità del movimento in tutte le direzioni, sia verticalmente sia orizzontalmente, producendo un ronzio poco sonoro, e non è raro imbattersi frontalmente in Colibrì, che si librano come certe farfalle crepuscolari

(ad esempio la Sfinge Macroglossa stellatarum).

Lo sviluppo di questo metodo di volo ed il particolare modo di nutrirsi, vanno ricercati nel sistema strutturale interno ed esterno;

citiamo lo sterno grande e molto carenato, l 'omero corto e robusto, il radio e l'ulna corti, le falangi assai lunghe.

Per questi particolari e per certi muscoli pettorali preposti al volo, in proporzione alle dimensioni e al peso, i Colibrì risultano i più grandi virtuosi del mondo alato.

Le ali con 10 remiganti primarie e secondarie più corte e le 10 timoniere che sono in movimento continuo, permettono loro ogni acrobazia. La velocità oraria di traslazione dei Trochillas colubris ad esempio è di circa 74 Km con volo librato, 50 battiti per secondo che nella stagione dell'estro amoroso possono arrivare ai 200. La forma del loro becco è molto variabile; ricurvi verso il basso, come nel Phaetornis crepuscularis o diritti (Dorifera, Helsomaster) o curvi verso l'alto (Avocettula), a volte cortissimo come nel genere Ramphomicron o lungo come la testa o poco più, talvolta
più lungo dell'intero corpo e sottile (Docimestes ensifera) o molto curvo in basso ( Eutoseres aqu)

Le lingue, lunghe, bifide tubulari oppure terminanti all'estremo in una sorta di morbido spazzolino, sono adatte a succhiare e a catturare minuscoli insetti nel fondodei calici dei fiori. Le zampine corte e robuste sono spesso circondate da un ciuffetto di piumino morbido che è bianco oppure nero come nell’ Eriocnemis derbyi.

Il loro nido è collocato ovunque senza tanta scelta di luogo; può essere attaccato ad un pezzetto di filo di ferro vicino ad un muro (o, come successe a me in seguito ad un esperimento, su un pezzetto di legno legato ad un filo del sottoscala),ad un tetto di paglia di una costruzione colonica, o su foglie secche ancora attaccate alle piante, può essere costruito su ciuffetti di erbe abbarbicati alle rocce e persino su un vecchio candelabro pendente in un locale, con finestra sempreaperta; sono costruiti a coppa su rami orizzontali o sulle biforcazioni di questi (Fetorniti).

Esternamente sono spesso camuffati con licheni o con muschio dello stesso albero o pezzettini di foglie secche ben fissati con ragnatele, internamente sono imbottiti di lanugine e cotone. Dopo aver deposto le uova, non più di due, i Colibrì tornando al nido portano sempre qualche piccolo fuscello, da aggiungervi per ultimarlo. I piccoli appena nati non sono molto belli a vedersi (solo dopo qualche giorno si può conoscere morfologicamente la specie ) e rimangono nel nido per ben 24 giorni circa prima di abbandonarlo. I colori delle piume dipendono dalla scomposizione della luce per le loro particolari strutture;
tutti i colori dell'iride, tanto lucenti metallici quanto brillanti, non mancano, come in Panterpe insignís della Costa Rica e del Panama, mentre nel genere Phethornis per lo più vestono gli stessi colori dei maschi anche le femmine,
che solitamente invece non sono tanto appariscenti e per la monotonia della livrea risultano poco visibili ai predatori quando sono in cova; in questo genere che presenta code molto graduate con le rettrici centrali più lunghe il maggior periodo di attività durante la giornata è il crepuscolo e le località predilette sono le foreste ombreggiate.
Il genere Lophornis costituito da una decina di specie di piccole dimensioni e dai colori brillanti, è caratterizzato da ciuffetti erigibili sul capo e ai lati del collo con penne variopinte, come in L. magnifica, L. adorabilis, L. pavonina.
Il genere Coeligena, è assai ricco di specie (C. iris del Perù, C. aurora della Bolivia, ecc.) tutte bellissime.
Certe specie vantano delle lunghe code, ad esempio Aithururs polytmus della Jamaica, Lesbia nuna, Lesbia victoria della Columbia-Ecuador, con code di 18 cm circa; code lunghe e brillanti posseggono anche Aglaiocercus kingi, A. coelestis, Sappho spargana del Centro America.
Rapportato alla piccolezza dell'uccello il piumaggıo non è soffice e le piume che ricoprono il corpo sono ben aderenti;possono allungarsi in varie parti formando graziosi ciuffetti sia sulla testa sia sulle guance o sul mento come una specie di barba, caratteristiche ravvisabili in Oxypogon guerrini, O. lindeni, Chalcostigma herrani e C. heteropogon.
Non mancano specie che vivono sulle Ande oltre i 3000 metri s.l.m. Il genere Oreotrochilas, composto da una mezza dozzina di specie tutte con la gola verde brillante e fra le quali ricordiamo O. lencopleurs, O. chimborazo dell'Ecuador e O. estellae deI Peru-Argentına, si trovano anche a 4500 m di altezza, sino al vulcano Chimborazo.
Non si può dimenticare la bellezza caratteristica della rara Loddigesia mirabilis del Perù e del discretamente comune Crysolampis mosquitus del Venezuela-Brasile, col suo rubino-oro brillante. Tutti questi abitatori dei monti di notte
cadono spesso in uno stato di semitorpore riducendo il metabolismo e si ridestano al primo sole del mattino.
Sono pochi i fiori conformati in modo che qualche specie di Colibrì non riesca a vısıtarli, compiendo così una importante funzione di impollinazione.
Nel maggior numero delle specie che presentano il dimorfismo sessuale molto accentuato si nota la poligamia e solo la femmina si dedica allcostruzione del nido ed al portare a termine la covata fino all'involo dei piccoli, mentre dove il dimorfismo non è evidente, la coppia collabora in tutte le fasi.
Ho avuto occasione di assistere ai giochi di corteggiamento di una coppia di Heliactin cornutus in un campo a Ibura (Recife). Durante questi voliche durarono circa venti minuti, caratterizzati da impennate, picchiate rincorse ed acrobazie accompagnate da quel ronzio caratteristico, in certi istanti sembrava che si schiacciassero al suolo, finché in un batter d'occhio scomparvero; è stato un momento bellissimo, per me, anche perché questa specie di Colibrì è assai rara.
Mi sono a suo tempo occupato di osservare nidi ed ebbi occasione di trovarne con uova e nidiacei in vari stadi, alcuni nati anche da poche ore e potei così compiere interessanti osservazioni: Eupetomena macrura è specie abbastanza robusta, con il primo nido con due piccoli, neri e brutti e che temevo non dovessero sopravvivere, non volli perdere la speranza di allevarli e cominciai ad alimentarli con un poco di latte bollito, il doppio di acqua, un cucchiaio di miele ed una decina di mosche che, dopo aver tolto loro le ali, miscelai col resto facendone una poltiglia quasi liquida tanto da poter imbeccare i pullus con la stessa ogni tre ore. Questi accettarono benissimo
il cibo, con il quale li ho portati a 23 giorni, sino ad implumazione completa altrettanto feci con i pullus di una coppia di Polytmus guairumbi che avevo nl mio allevamento. Stessi risultati anche con pullus di Chlorostilbon aureoventris della Sierra di Cordoba (Argentina).
Per chi avesse invece l'occasione di venire in possesso di soggetti adulti , è necessario per le prime ventiquattro ore alimentarli con una soluzione di acqua, miele o zucchero al 30%; logicamente occorre che l'uccello non sia stato lasciato in condizioni tali da fargli venir meno le sue energie e riserve organiche.In seguito si può alimentarli con una dieta particolare preparata e sperimentata con ottimo risultato dai dottori T. Negri e J.C. Radice, che ho trascritta nel mio libro « Uccelli da gabbia e da voliera di tutto il mondo », (ed. Hoepli Milano).
Con questa alimentazione è stato possibile tenerli in vita per ben sette anni.
Trascrivo una seconda ricetta più semplice e meno completa, pur essendo a sua volta adatta per l'alimentazione dei Colibrì:

ore 7,30

1 litro di acqua

3 cucchiai di Alimento Mellin

3 cucchiai di latte condensato Nestlé

2 cucchiai di zucchero 2 cucchiai di miele ( chiaro )

I 5 gocce di polivitaminico ( Sterogil )

10 gocce di estratto di fegato fresco


ore 11.00 stesse dosi.
ore 15,30

1 litro d'acqua

2 cucchiai di zucchero

4 cucchiai di miele

15 gocce di Sterogil

10 gocce di estratto di fegato fresco.

Queste ricette possono servire anche per Nettarinie e Saì; per ultimo, chi volesse sbizzarrirsi può preparare una decina di bottiglie a collo largo con il tappo a retino ed allevare i moscerini dell'aceto (Drosophila melanogaster) molto appetibili dai Colibrì, e ogni due o tre giorni aprirne una in voliera. Oltre ad essere un ottimo alimento,si vedrà come non un solo moscerino riuscirà a sfuggire.
Pedro Cristina e Falco di palude

Enzo Patané
31-07-08, 08: 50
Articolo veramente molto interessante. Avrei qualche dubbio sulla preparazione del nettare ma lungi da me criticare. Quello che funzione va sempre bene.
per chi conosce l'inglese (e comunque vuole vedere qualche bella foto) può andare a vedere questosito:
http://www.waynesthisandthat.com/hummingbirds.htm

Enzo Patané
31-07-08, 08: 57
Questo è, invece, il sito di uno dei più famosi allevatori di colibrì d'europa e probabilmente del mondo:
http://www.jack-roovers-hummingbirds.nl/

petrus
31-07-08, 10: 06
ciao enzo, volevo sapere se in italia qualcuno alleva questo genere di uccelli. saluti

Enzo Patané
31-07-08, 11: 07
ciao enzo, volevo sapere se in italia qualcuno alleva questo genere di uccelli. saluti

Conosco un solo allevatore che ha un paio di coppie di colibrì AMAZILA AMAZILA . Ne ha ottenuto la deposizione ma non i piccoli.
A Trieste esiste il Parco tropicale - centro per la salvaguardia dei colibrì che con enormi sforzi prova a sopravvivere nella giungla burocratica italiana.
Il suo sito è:
http://www.parcotropicale.it/

gianluca cenerelli
31-07-08, 13: 43
A genova presso l'acquario vi è una sezione dove ci sono dei colibrì e ho notato che lì si sono riprodotti...
ecco il link:
http://www.acquariodigenova.it/jsp/poba53playout.jsp?p_gadgetURL=index.jsp%3Fid%3Dadg _ospite&p_contentTopic=0000003867&p_containerTopic=0000003830&p_Navigator=0000003830

roberto ghidini
08-12-10, 21: 16
A Trieste esiste il Parco tropicale - centro per la salvaguardia dei colibrì che con enormi sforzi prova a sopravvivere nella giungla burocratica italiana.
Il suo sito è:
http://www.parcotropicale.it/

I colibrì donati allo Stato Italiano, e poi abbandonati alla cura del buon lavoro del Parco Tropicale sono in pericolo.
Qui potete trovare tutte le notizie sulla brutta storia che li ha coinvolti, e come poter fare per aiutarli

http://www.centrocolibri.com/cms/index.php

conny
08-12-10, 22: 39
Davvero bel articolo , sono stato tre volte nella serra dei colibri all'acquario di genova e mia moglie ha letteralmente dovuto strapparmi fuori per poter proseguire la visita all'acquario.

Lollo93
08-12-10, 22: 49
quindi sono molto difficili da allevare da quello che capisco..
ma come alimentazione, va data una pappa simile a quella dei lori?

argomento molto interessante comunque, che sicuramente andrebbe trattato più a fondo ;)

pietro 96
09-12-10, 13: 04
bellissimo articolo e bellissime foto..............sono diffusi in italia, ci sono persone che li allevano in cattività?

andrea colacicchi
09-12-10, 16: 02
bellissimo articolo e bellissime foto..............sono diffusi in italia, ci sono persone che li allevano in cattività?

Oltre che a Genova e Trieste, li aveva (almeno fino a qualche anno fa) Harry Salamon, nelle serre-voliere tropicali del suo bellissimo parco zoologico "Oasi di S. Alessio", a Sant'Alessio con Vialone, Pavia. E' un posto meraviglioso che raccomando a tutti di visitare, ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere personalmente e incontrare più volte Harry Salamon, che oltre ad essere un grande appassionato ed esperto allevatore di animali delle specie più disparate, è una persona dallo spessore umano e culturale come se ne incontrano raramente!

pietro 96
09-12-10, 20: 30
grazie delle informazioni andrea, ho visto alcune foto di quest'oasi, spero di andarci presto :D