Visualizza la versione completa : come allevare al meglio i fanelli
giuseppe grossi
13-08-08, 18: 46
la prossima settimana un mio amico mi porta una coppia di fanelli, il maschio di due anni e la femmina di quest'anno. con questi bellissimi fringillidi non ho alcun tipo di esperienza, nč alimentare e nč comportamentale. spero che qualcuno di voi pił esperto che conesce questa specie possa aiutarmi.... vi ringrazio anticipatamente Giuseppe
ciao Giuseppe 7 anni orsono ho allevato questi stupendi uccelli.
come alimentazione ho fornito tutto l'anno una miscela per canarini con aggiunta di perilla e girasolino piccolo nero, piu' uovo sodo mela e verdure varie nel periodo riproduttivo come nido un semplice portanido schermato con del cartone.le fanelle sono ottime madri non hanno bisogno di essere baliati.questa e' la mia esperienza,in bocca al lupo con i fanelli
Io li ho allevati circa 15 anni fa.
Ne ho avute 2 coppie, di cui un maschio con un'ala rotta e saldata male.
Questo maschio non volava mai, ma saltellava sulla griglia e mangiava il cibo solo a piano terra. Era un maschio molto confidente e mangiava dalle mie mani.
Le 2 coppie erano molto tranquille e non mostravano la forasticitą di alcuni indigeni (tipo i cardellini).
Le avevo alloggiate in 2 gabbie da 55 cm e mi hanno fatto 3 nidiate, con solo 4 pulli svezzati. Una femmina mi morģ durante lo svezzamento dei piccoli e quindi morģ pure la nidiata...
La seconda femmina era giovane e inesperta e quindi mi fece morire di fame (dopo 5-6 giorni) la prima nidiata e ci stava provando anche una seconda volta... per cui i pulli furono cresciuti dai canarini.
All'epoca non ero molto pratico per allevarli allo stecco e nessuno mi sapeva dire bene come si facesse.
Gli davo scagliola (70/80%) miscelata a semi vari (pił o meno un misto per spinus o cardellini). Non sono molto esigenti.
Uovo sodo, un po' di pastone, erbe prative, frutta e verdura erano molto appetite (in particolare amavano la cicoria).
In natura costruiscono un nido simile a quello dei cardellini, ben imbottito e profondo, ma un po' pił grande di diametro.
In conclusione, dalla mia esperienza su questi fringillidi nostrani, mi sembra piuttosto facile allevarli e riprodurli.
Non mi č sembrata una specie complicata da gestire, da tenere in gabbie da 120 cm insieme ad altre specie di uccelli di vario genere, da ibridare (il maschio dall'ala saldata male si riprodusse felicemente con una grossa verdona mutazione agata), da riprodurre.
Questa č la mia esperienza, ma altri sapranno dirti molto di pił.
Di pił non saprei dire...
All'epoca ero un ragazzo che non sapeva molto su questi argomenti e ho dovuto arrangiarmi, studiando libri vari e riviste.
Se ci riescirai a riprodurli... mi sa che in primavera ti vengo a trovare (se vorrai), visto che siamo abbastanza vicini.
Buona fortuna. //[[]]//[[]]
giuseppe grossi
18-08-08, 20: 18
grazie a voi per i consigli che mi date, spero in una stagione cove generosa, mi basta anche solo svezzare un fanello.....grazie ancora ragazzi......
ciao a tutti ragazzi , io dall anno prossimo vorrei allevare solo questo splendido fringillide di cui si conosce poco, ne possiedo uno maschio di tre anni allevato da una canarina ma mi hanno detto che difficile allevarli allo stecco o con le balie per una questione di anticorpi , se li si alleva troppo grandi o troppo piccoli muoiono in entrembi i casi, queste voci di corridoio, qualcuno esperto puo aiutarmi ??? ciao ([[[[
MORRIS_73
29-04-09, 09: 26
Fanelli:
se dovessi scegliere una balia tra cardellina, verzellina o fanella opterei sicuramente per la fanella.
Sono animali molto rustici, forti alla stessa stregua del verdone, sicuramente piu' resistenti del cardellino e della verzellina; non hanno bisogno di particolari attenzioni,
hanno una vita lunga, mutano tranquillamente e si ibridano tranquillamente.
ATTENZIONE PERO: assicuratevi la sicura provenienza; sono poche le persone che li riproducono in cattivita' .
Personalmente li riproduco e ibrido in gabbie da 60 cm, dove gradiscono avere il nido schermato e non tollerano l'entrata in allevamento di estranei.
Facilmente sono propensi ad abbandonare il nido se disturbati, ma se alloggiati nelle corrette condizioni sono eccezionali; allevano benissimo, sono instancabili e piacevoli da allevare.
Saluti
MORRIS_73
29-04-09, 09: 36
ciao a tutti ragazzi , io dall anno prossimo vorrei allevare solo questo splendido fringillide di cui si conosce poco, ne possiedo uno maschio di tre anni allevato da una canarina ma mi hanno detto che difficile allevarli allo stecco o con le balie per una questione di anticorpi , se li si alleva troppo grandi o troppo piccoli muoiono in entrembi i casi, queste voci di corridoio, qualcuno esperto puo aiutarmi ??? ciao ([[[[
Ho cominciato ad allevare i fanelli allo stecco all'eta' di 11 anni; e' molto piu' facile dell'allevamento allo stecco dei cardellini o delle verzelline.
All'epoca usavo una pappina non idonea, ma ti assicuro che li svezzavo quasi tutti, certo e' un lavoro continuo e laborioso, ci vuole tanta, tanta passione, ricordo ancora che una volta svezzati, da adulti, avvicinandomi alle gabbie mi sbattevano le ali e mi aprivano il becco per ricevere l'imbeccata.
N.B. non dare molta retta a quello che si sente dire!
Saluti
MaurizioDiStefano
29-04-09, 11: 00
io se ci riesco dall'anno prossimo riserverò un paio di voliere a questi fantastici uccelli! ;)
grazie ragazzi , perņ vorrei sapere qualcosa di pił concreto sul discorso allevare allo stecco / anticorpi, se mi dite che e pił facile allevarli dei verzellini allora dovrebbe essere un gioco, ma in realtą non mi e semnbrato ... attendo vostre dritte ::-°°-
MORRIS_73
05-05-09, 12: 07
Ciao Shardana,
credo che il discorso allevamento allo stecco, sia gia' stato affrontato da qualcuno in questo forum, quindi dovresti cercare nelle discussioni, per quanto riguarda invece la tua domanda del gioco o no, e' un gioco se hai tanta passione, pazienza e tempo a disposizione, altrimenti no.
Saluti
si ma nelle discussioni non mi sembra si sia parlato tecnicamente della questione degli anticorpi , la mia curiositą verte su questo argomento , ok sul gioco da ragazzi o meno, ma c' era pure un altra domanda , se qualcuno mi są rispondere sulla questione degli anticorpi o meno,se poi nessuno mi są rispondere ok , grazie comunque ragazzi ::-°°-
MORRIS_73
05-05-09, 17: 05
si ma nelle discussioni non mi sembra si sia parlato tecnicamente della questione degli anticorpi , la mia curiositą verte su questo argomento , ok sul gioco da ragazzi o meno, ma c' era pure un altra domanda , se qualcuno mi są rispondere sulla questione degli anticorpi o meno,se poi nessuno mi są rispondere ok , grazie comunque ragazzi ::-°°-
OK: ANTICORPI:
da anni ormai ho deciso di non allevare nessun pullo allo stecco; forse nessuno a mai specificato quanto sia impegnativa la cosa e quante rinunce si debbano fare. Ricordo intere estati da ragazzo, trascorse a casa senza vedere il mare a sgusciare tarme e a preparare pappine da dare ai ciuffolotti; Certo, all'epoca avendo solo animali d'importazione era veramente dura, e quando una volte svezzati, pensavi di avercela fatta, sistematicamente alla prima muta morivano tutti. (Parlo di animali di pochi giorni di vita).
Oggi se dovessi rifarlo, ma non penso, adotterei un altra strategia:
E' fondamentale se non indispensabile lasciare i pulli almeno 7 - 8 giorni con i propri genitori o balia, solo cosi saranno meno esposti agli attacchi dei batteripatogeni.
In questi giorni e soprattutto nei primi, gli uccelli trasmettono ai propri piccoli degli anticorpi che risiedono nel gozzo.
Solo successivamente i pulli cominciano a sviluppare i loro, ma senza di questi sono convinto che abbiano vita breve (risultano essere piu' resistenti gli ibridi).
Il materiale per l'imbecco deve essere sempre rinnovato o sterilizzato con cura, la pappina servita mettendola prima a bagno maria, deve essere invece sostituita ogni volta.
Un attacco di micosi puo' sopraggiungere da un momento all'altro se non si rispettano queste regole che risultano essere fondamentali.
Curiosita': da uno studio britannico si e' arrivati alla conclusione che anche da adulte le femmine scelgano il proprio patner in base alla colorazione del becco.
E bene si, si e' stabilito infatti che i becchi rossi o arancioni di certi uccelli maschi con colori piu' brillanti, siano indice di un sistema immunitario in salute, fondamentale nella stagione degli accoppiamenti.
Saluti
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