Alamanno Capecchi
11-07-13, 00: 29
Un anno fa scrissi in questo forum.
11-07-12
Una tristissima notizia
E’ morto il Prof. Umberto Zingoni! Per ora non riesco a scrivere parole. La morte di un mio grande Amico: sono distrutto.
… e il 18-07-12 proseguii
Cinque luglio ore 10,25. Alzo la cornetta e premo 055…, il telefono squilla, ma nessuno risponde. Provo, di nuovo, alle 11,20; due squilli e, sìììì: è la voce inconfondibile del prof. Umberto Zingoni: - Buon giorno professore! - Buon giorno caro Capecchi! - Ho telefonato poco fa, pensavo fosse andato in montagna… Mi dice che andrà nella sua casetta, sull’ Appennino tosco-emiliano, il 15 luglio con la figlia, perché, aggiunge: “Da solo non me la sento”. Le solite quattro chiacchiere tra due vecchi amici e… ci risentiremo a settembre.
I miei contatti telefonici con il prof. Zingoni iniziarono nel 1990 quando, come capo redattore d’ Italia Ornitologica, ebbe l’incarico di giudicare gli scritti inviati dai collaboratori. Inviavo gli articoli, poi, passati alcuni giorni, telefonavo per sapere il voto. “ Anche questa volta 27, contento!”
Con il passare degl’anni, questa frequentazione telefonica si trasformò in una curiosa amicizia, un’ amicizia tra due vecchi che non si conoscevano di persona, che si davano il lei, ma avevano molti interessi in comune e soprattutto lo stesso modo di pensare e lo stesso carattere. Così, piano piano, complice il telefono si crearono un’ immaginaria panchina virtuale ai giardinetti e, seduti, parlavano dei loro acciacchi, dei loro stati d’ animo, dei loro piccoli segreti: in fondo due vecchi che si stimavano e si volevano bene. Poi …
Ora capirete perché scrissi: “E’ morto il Prof. Umberto Zingoni! Per ora non riesco a scrivere parole. La morte di un mio grande Amico: sono distrutto.”
A distanza di un anno, caro Amico, per me niente è mutato e mi mancano, ora come allora, le lunghe conversazioni telefoniche e la nostra immaginaria panchina virtuale.
11-07-12
Una tristissima notizia
E’ morto il Prof. Umberto Zingoni! Per ora non riesco a scrivere parole. La morte di un mio grande Amico: sono distrutto.
… e il 18-07-12 proseguii
Cinque luglio ore 10,25. Alzo la cornetta e premo 055…, il telefono squilla, ma nessuno risponde. Provo, di nuovo, alle 11,20; due squilli e, sìììì: è la voce inconfondibile del prof. Umberto Zingoni: - Buon giorno professore! - Buon giorno caro Capecchi! - Ho telefonato poco fa, pensavo fosse andato in montagna… Mi dice che andrà nella sua casetta, sull’ Appennino tosco-emiliano, il 15 luglio con la figlia, perché, aggiunge: “Da solo non me la sento”. Le solite quattro chiacchiere tra due vecchi amici e… ci risentiremo a settembre.
I miei contatti telefonici con il prof. Zingoni iniziarono nel 1990 quando, come capo redattore d’ Italia Ornitologica, ebbe l’incarico di giudicare gli scritti inviati dai collaboratori. Inviavo gli articoli, poi, passati alcuni giorni, telefonavo per sapere il voto. “ Anche questa volta 27, contento!”
Con il passare degl’anni, questa frequentazione telefonica si trasformò in una curiosa amicizia, un’ amicizia tra due vecchi che non si conoscevano di persona, che si davano il lei, ma avevano molti interessi in comune e soprattutto lo stesso modo di pensare e lo stesso carattere. Così, piano piano, complice il telefono si crearono un’ immaginaria panchina virtuale ai giardinetti e, seduti, parlavano dei loro acciacchi, dei loro stati d’ animo, dei loro piccoli segreti: in fondo due vecchi che si stimavano e si volevano bene. Poi …
Ora capirete perché scrissi: “E’ morto il Prof. Umberto Zingoni! Per ora non riesco a scrivere parole. La morte di un mio grande Amico: sono distrutto.”
A distanza di un anno, caro Amico, per me niente è mutato e mi mancano, ora come allora, le lunghe conversazioni telefoniche e la nostra immaginaria panchina virtuale.