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Visualizza la versione completa : E l'insettariofilia?



Wild
21-12-14, 23: 41
Anche se sarebbe più corretto dire entomofilia, ma per il titolo ho preferito rimanere nel gergo del volgo.
Si sa che una passione tira l'altra, soprattutto se parliamo di animali, e ad oggi sono presa non poco da quest'ultima: tutto è iniziato neanche un mese e mezzo fa, quando mia sorella piccola torna dal liceo con un barattolo colmo di certi esserini traballanti.
"Ma dimmi te! Ora dove si mettono?!" quasi per gioco parte la ricerca informazioni (del resto chi s'era mai fatto domande sull'allevamento degli insetti!?) e da li, di giorno in giorno, scopro un mondo meraviglioso.
Ma bando alle ciance, cercherò di descrivere le nostre bestiette come meglio posso!


Neanide L2

Appartenenti all'ordine dei Fasmidi (Phasmatodea, in greco phasma significa fantasma) sono probabilmente Insetto stecco di Annam o del Vietnam (nome scient. Medauroidea extradentata), chiamati cosi in riferimento all'areale di origine (Annam è una regione storica, situata nel territorio dell'odierno Vietnam).
Scrivo "probabilmente" poichè ci sono stati regalati senza informazioni precise e ad uno stadio troppo acerbo per poterli identificare correttamente (erano nati da pochissimo). Tutt'oggi restano perplessità, ma crescendo si stanno man mano rivelando e spero che tra un paio di mesi (ormai adulti) se ne chiarirà l'appartenenza.
Essendo artropodi (phylum Arthropoda come insetti, aracnidi, chilopodi ecc. ecc. per elencarne alcuni) sono invertebrati, posseggono dunque un esoscheletro esterno poco denso ed elastico, sufficientemente rigido da poter sostenere il corpo, costituito da chitina ma non da cellule quindi incapace di svilupparsi assieme all'animale. Per questo motivo l'accrescimento avviene tramite mute.
I nostri vietnamiti hanno un ciclo vitale piuttosto breve (come la maggior parte dei fasmidi): arrivano alla maturità sessuale a 3 mesi dopo aver effettuato circa 6 mute, per poi riprodursi (sono ovipari) e decedere naturalmente verso l'anno di età.
Che esistenza eh? la passano per lo più immobili tra i rami della pianta che hanno scelto come dimora: sono animali prevalentemente statici, in perfetta coerenza con il costume che indossano. Del resto una delle loro strategie difensive è proprio il mimetismo, e qual'è la miglior maniera per interpretare un tronco se non stando fermi fermissimi? altra ideuzza saltata loro in capo per assicurarsi conservazione e perpetuazione della specie è la partenogenesi, metodo riproduttivo secondo il quale l'uovo può svilupparsi e schiudere senza bisogno di fecondazione. Questo meccanismo permette ad ogni femmina di partorire figlie gemelle a lei identiche, autosufficienti e anch'esse fertili. L'ausilio del maschio diventa quindi secondario ma non inutile o impossibile (qualora avvenisse l'accoppiamento si parlerebbe di anfigonia e prole eterogenea), resta che per ovvia conseguenza il numero dei soggetti maschili è assai limitato rispetto all'altro sesso. In alcune specie si parla addirittura di estinzione, che sia in natura o allevamento. Anche i vietnamiti non sono esclusi e le femmine hanno presenza decisamente più rilevante.
Le mie neanidi (o ninfe, negli artopodi è così chiamato lo stadio giovanile precedente a quello subadulto e adulto. Una sorta di "pullo antenno-munito", per intenderci) stanno affrontando a rotazione la seconda muta e misurano più di 3 cm in lunghezza (capo - punta terminale dell'addome). Quando sono arrivate non superavano 1,5 cm.


Neanide L1

In allevamento gli stadi evolutivi degli artropodi vengono indicati tramite classificazione numerica crescente affiancata a lettere (in questo caso L): una neanide che non ha ancora compiuto la prima muta sarà detta L1, successivamente L2 fino alla seconda, dalla quale diverrà L3 ecc. ecc. solitamente si procede in questo modo fino alla quarta/quinta muta (quindi L4/L5) a seconda della specie, dopo di che si parlerà di adulti o sub adulti.
Passando alla morfologia in linea di massima si caratterizzano da apparenza sottile e longilinea, sei lunghe zampe, atterismo (assenza di ali), in fedelissima ed esemplare riproduzione di ramoscelli (o altri apparati vegetali). Al momento le mie neanidi presentano corpo (testa, torace, addome) in prevalenza color marrone chiaro movimentato da screziature castane, verdacee e paglierino, come le zampe anteriori. Quelle mediane e posteriori, invece, sono verde chiaro brillante. Se si trattasse di vietnamiti crescendo attesterebbero tonalità uniformi, variabili dal verde al castano.
Il dimorfismo è parecchio accentuato a partire dalle dimensioni: le femmine arrivano a 10-12 cm di lunghezza (capo - punta terminale dell'addome), sono inoltre massicce e voluminose rispetto ai maschi, che non superano i 6 cm e risultano molto più esili. Infine è possibile identificarle con sicurezza verificando la presenza dell'ovopositore (visibile ad occhio nudo). I miei soggetti sono ancora troppo giovani per conoscerne il sesso: dovrò aspettare qualche altra muta.
Cosa mangiano?
beh in natura è ancora un enigma: si hanno supposizioni, ma niente di preciso. Sicuramente sono erbivori, si nutrono di foglie.
Possono arrivare a popolare per generazioni un'unica pianta, da cui si sposteranno (spesso non con poche difficoltà) solo in caso di esaurimento delle risorse.
In cattività ci si semplifica la vita utilizzando per lo più un vegetale considerato adatto per quasi tutte le specie: il Rubus ulmifolius, comunemente detto rovo o mora. Si trancia qualche rametto e lo si lascia a libera disposizione dell'animale, sostituendolo quando inizia ad appassire. Alternative consigliate sono edera, lingustro, nocciolo, rosa (anche se su quest'ultima esistono pareri discordanti). Personalmente con il rovo mi sono sempre trovata benissimo, ma l'idea di variare provando altre fonti non è malvagia. Cosa bella è che i M. extradentata sono estremamente adattabili, buttan giù un pò tutto senza troppi problemi!
Per il bere si può asserire che assumono liquidi a sufficienza già da quel che mangiano. Ad ogni modo è buona norma nebulizzare acqua almeno una volta al giorno, o più durante la stagione calda.


Neanide L3


Neanide L3

E la gabbia?
Intanto meglio parlare di teca. Le dimensioni dovranno essere indicate al tipo di animale ospitato: generalizzando un fasmide non ha tanto bisogno di sviluppo laterale quanto verticale. Abbiamo detto che sono animali tutto fuorchè dinamici ma c'è un momento della loro vita, quello della muta, fondamentale e che richiede determinati requisiti di spazio per essere compiuto al meglio.
L'insetto cercherà un appiglio solido dal quale si estenderà per tutta la sua lunghezza puntando verso il basso ed infine, per un gioco di spinte muscolari, scivolerà fuori dall'exuvia (il vecchio esoscheletro). Se durante questa delicata fase venisse ostacolato da pareti o simile rischierebbe malformazioni o addirittura la morte. Il tutto si svolge perpendicolarmente rispetto al suolo, per cui è fondamentale che l'altezza sia almeno 3 volte la lunghezza dell'adulto.
Le altre due dimensioni possono essere inferiori, ma l'animale dovrà comunque potersi girare tranquillamente. Una teca di 30L x 30P x 50H cm va più che bene per la maggior parte dei fasmidi, compresi i M. extradentata. Io sto tenendo le neanidi in un contenitore rettangolare per alimenti, sfruttato in verticale e misurante così 20L x 10P x 30H. Si tratta di una dimora provvisoria per la prima fase giovanile ma le noto sempre più strette soprattutto adesso, vicine alla terza muta, così mi sto attrezzando per costruirne una delle dimensioni sopracitate.
La teca dovrà favorire areazione, calore e umidità, dettagli variabili e dipendenti dalla specie ospitata.
I vietnamiti ad es. non sono particolarmente esigenti: la loro potrà essere del tutto rivestita in rete, anche se solitamente si consigliano solo due lati e gli altri coperti (vetro, plexiglass o legno) dato che una teca completamente retata favorisce areazione ma anche dispersione di umidità e calore. Ad ogni modo gli extradentata non richiedono particolari attenzioni, basterà nebulizzare acqua ogni tanto con l'accortezza di non posizionarli vicino a forti fonti di calore.

Concludo dicendo che l'Insetto stecco del Vietnam è molto diffuso tra gli appassionati. Allevato in cattività ormai da generazioni è ritenuto uno dei fasmidi più semplici da accudire sia per le poche necessità richieste (giusto quelle basilari) che la facilità con cui si riproduce... è quindi adattissimo per i neofiti!

Spero che questo "breve sunto" più o meno specifico sia stato almeno un minimo interessante e non pesante, tenevo a creare un manuale d'allevamento utile per chi si sta scoprendo interessato (si sa mai) a queste bestioline basandomi su letture, studi, scambi di opinione e soprattutto la pratica. Resta che quel che ho scritto non è oro colato, per cui se qualcuno volesse correggere o intervenire benvenga!
Ne approfitto per specificare che le mie neanidi sono dieci, tutte belle pimpanti... ma alla fine troppe per le mie seppur buone intenzioni. Se qualcuno fosse interessato posso regalargliene alcune, basta mi contatti in privato così da metterci d'accordo.
Altra cosuccia... a febbraio probabilmente saranno pronte per deporre. Qualcuno ne vuole un pò?
=(^

Pantaleo Rodà
22-12-14, 00: 35
Li ho avuti anch'io, una bella "nidiata" figlia di un'unica femmina...purtroppo li ho persi tutti proprio durante una delle loro ultime mute, rimasti incollati alla condensa delle pareti. Comunque utilizzavo tranquillamente le foglie delle mie rose, quando non avevo tempo di andare a raccogliere il rovo. Ora ho una coppia di grilli dei campi ancora giovani (che spero di riprodurre in primavera) e numerosi bruchi di una ignota specie di farfalla che mi sono stati dati: qualcuno si è già incrisalidato, vedremo di che si tratta quando sfarfalleranno...

Wild
22-12-14, 14: 26
Ciao Pantaleo! woh allora non sono l'unica con questo interesse, mi fa piacere!
Avevi i M. extradentata o altre specie di fasmidi? quante te ne aveva sfornate?
purtroppo può succedere... a me per ora, corna a terra, alcun problema: mutano, mangiano e sporcano a randa. Una neanide mi arrivò mezza incastrata nell'uovo (presumo fosse quello) ma fortunatamente sono riuscita a salvarla. Rispetto alle altre è solo più indietro come sviluppo, ma sta crescendo bene sicchè viva. Resta che l'imprevisto può arrivare di punto in bianco, senza nemmeno dare tempo di accorgersene... sono organismi così piccoli e delicati.
Fighi i grilli, dovresti avere comuni Gryllus campestris... sono tanto rompiscatole? vorrei allevarli anche io, sostanzialmente perchè mi sto informando sulle mantidi e gran parte della loro dieta è composta proprio dai cri cri.
Ps: aggiorna sullo sfarfallamento mi raccomando! hai qualche foto?

Pantaleo Rodà
22-12-14, 20: 26
Bè, tra uccelli, acquari ed artropodi vari (ho fatto da poco un nuovo acquario per le Caridine Red Cherry, in questi ultimi anni questi gamberetti stanno diventando molto popolari, soprattutto con le mutazioni di tutti i colori che arrivano dal Giappone) ho il mio daffare... per quanto riguarda gli insetti stecco erano della stessa specie dei tuoi, la femmina aveva fatto una ventina di uova, ma ne ho cresciuti circa la metà...poi, un po' il periodo in cui non riuscivo a star molto dietro agli animali, un po' l'eccessiva umidità hanno fatto il resto... Sì, i miei grilli sono i comuni Gryllus campestris, quelli neri per intenderci, ma se li vuoi utilizzare come cibo vivo sono decisamente più prolifici gli Acheta, nonché quelli che si trovano più facilmente in vendita a tale scopo. I campestri sono molto territoriali e vanno allevati da soli, unendoli solo per l'accoppiamento, mentre i domestici li puoi allevare tutti assieme, anche se il casino che fanno è decisamente maggiore... Ora sono in ferie, se riesco ti faccio delle foto appena torno a casa...

Wild
23-12-14, 00: 59
Volentieri guarda! grazie per la dritta sugli Acheta, coi grilli devo ancora informarmi ben bene.
Ah beh si, conosco Caridine e Neocaridine... un paio di anni fa provai ad allestire il mio 30l per le heteropoda ma alla fine dovetti lasciar perdere poco prima di inserire gli animali. Ultimamente sto riabbracciando l'idea, anche se do precedenza ad altri progetti allevatoriali. Sono stata al Petsfestival lo scorso ottobre e... mamma mia. Ci saranno state centinaia di vasche dedicate solo alle mutazioni di questi gamberetti.
Buone ferie! #°°))

carpodaco
23-12-14, 19: 02
se già non lo conoscete vi invito a visitare terrariumchannel su FB e youtube dove ci sono molti video dedicati ai fasmidi.Buona fortuna

Wild
25-12-14, 23: 11
Lo guardo praticamente ogni sera eheheheh i suoi video sono molto istruttivi, soprattutto per chi è alle prime armi e poco trova sul web riguardo l'allevamento di determinati animali.
Anche tu t'interessi d'insetti?

carpodaco
26-12-14, 19: 38
per il momento non proprio ma adoro apprendere tecniche di allevamento su tutti gli animali

Wild
27-12-14, 16: 11
Fai bene []#

Wild
26-01-15, 22: 36
Ciao a tutti!!! posto qualche aggiornamento.
Intanto la dimora iniziale è stata sostituita da una ben più "ampiooosa" villetta##°°]]



misure: circa 25L x 35P x 50H cm, interamente autocostruita utilizzando listarelle e tavole in compensato, zanzariera (chiude lati e parte superiore) e pannello in plexiglass come sportello frontale.
La soluzione è spaziosa e funzionale, soprattutto per la pulizia (dettaglio non da poco). Unica cosa è che così l'umidità si disperde più facilmente, ma alla fine basta aumentare le nebulizzate giornaliere.

Anche il gruppetto neanidi è cambiato: ho regalato alcuni esemplari ad amici appassionati. Me ne rimangono quattro e tutti hanno affrontato un'ulteriore muta (la terza) dopo l'ultimo messaggio che ho scritto. Adesso inizio ad identificarli meglio, grazie anche alla comparsa di una coppia di "cornetti" sul capo: sono sicuramente Medauroidea extradentata.




Neanidi L4

Pantaleo Rodà
27-01-15, 22: 23
Bel castello Elena! Le pareti in zanzariera sono l'ideale per controllare l'umidità, credimi che è meglio nebulizzare qualche volta in più che averne troppa, gli insetti sono particolarmente sensibili alle muffe (anche a quelle che non si vedono) ed alla poca ventilazione. Nel frattempo anche i miei si sono dati da fare: i grilli hanno fatto un'altra muta, credo la penultima, e dovrei avere la conferma che sono un maschio ed una femmina; sono anche sfarfallate diverse di quelle misteriose farfalle che ti dicevo, e si sono rivelate essere delle Autographa gamma, una falena nostrana della famiglia dei Nottuidi non certo coloratissima ma dalla caratteristica colorazione mimetica ed un segno argentato sulle ali anteriori a forma di lettera greca gamma (o se vuoi di Y), che per di più si sono accopppiate, hanno deposto e ne sono nati una miriade di microscopici bruchini di pochi millimetri di lunghezza! Ho visto che mangiano praticamente ogni specie di pianta che ho provato, e siccome il gelo ha fatto sparire quasi tutto, li sto alimentando con foglie di fragola, che per fortuna rimangono verdi anche sotto la neve...

Wild
28-01-15, 00: 17
Dai ma sono bellissime! sbaglio o hanno il profilo superiore come "ondulato"? trattasi della sola peluria?
Non sembrano troppo grandi e la livrea è decisamente mimetica. Complimenti per la riuscita!
In natura sai di cosa si nutrono?
ottimo anche per i grilli. Non ricordo se te l'ho già chiesto... ma com'è che allevi pure loro? non è che per caso nascondi qualche sauro? o magari tra ortotteri e bruchi usi tutto per integrare la dieta ai volatili hihihih

eh si, so delle muffe e cerco di starci il più attenta possibile. Al contempo però so che l'umidità aiuta molto per es. con le mute... ho paura che in un ambiente eccessivamente secco non riescano a completarle#]+

Wild
28-01-15, 00: 18
Ps mi chiamo Eleonora! ma nonostante il GRAVE GRAVISSIMO errore, hai la mia grazia hihihi

Pantaleo Rodà
28-01-15, 21: 57
Ciao ELEONORA, grazie della grazia... (scusa anche il gioco di parole!). Sì, sono ciuffi di peli, disposti in modo da spezzarne la sagoma e renderle ancora più indistinguibili tra le foglie secche...credimi che faticavo anch'io a vederle tra le frasche che ho messo loro per arrampicarsi una volta sfarfallate e distendere le ali. Pare che in natura siano una specie ampiamente polifaga (ossia con una dieta molto varia) e molto variabile anche cromaticamente, in quanto il colore ed il disegno variano in base alla stagione, alla temperatura ed alla specie di pianta di cui si nutrono (questo per avere il mimetismo giusto per quel periodo e luogo preciso); pare anche che siano una specie migratrice, che vola a sud con l'arrivo del freddo. E per di più molto prolifica, con anche quattro o cinque generazioni annuali che sfarfallano dalla primavera all'autunno inoltrato... insomma, sembra siano adatte ad un allevamento finalizzato a qualche scopo...per il momento non ho queste ambizioni, ma se vedo che "rendono" potrei trovar loro una qualche utilità! Comunque per il momento devo ancora trovare il modo giusto per tenerle, i bruchi neonati sono riusciti ad uscire (da qualche buco o forse addirittura dalle maglie della retina, sono veramente microscopici) e me li sono trovati a spasso...fortunatamente a quest'età tendono a restare tutti assieme, così dovrei averli recuperati quasi tutti... Quando crescono un po' e diventano di dimensioni accettabili te li faccio vedere.
L'umidità aiuta sicuramente la buona riuscita delle mute, ma dipende molto dalla specie e dall'ambiente in cui la tieni...se c'è una vegetazione, sarà già questa a fornire un certo grado di umidità.

Wild
30-01-15, 00: 50
Ma no, ti sono scappati i bruchi! che manigoldi//[[#
la falenina mi piace un sacco. Ma, una curiosità... è difficile allevare farfalle? perchè sai, anche quello tenta assai. Però mi da idea che servano grossi gabbioni, se non addirittura voliere.

Comunque ne parlavamo in questi giorni e ieri... dadaaan! altro ciclo di mute iniziato!
fortunatamente, a quanto pare, l'umidità è sufficiente... guarda che bella exuviae integra e nitida m'è stata regalata!





di seguito, la nuova reginetta#°°))







la più precoce tra tutte. Man mano che crescono s'intensifica la loro colorazione, ho notato differente da esemplare a esemplare: questa è paglierino - carnicino sul corpo, verde acceso brillante su zampe mediane e posteriori, con testa anch'essa verde, dal tono meno acceso ma comunque intenso. Risultano più marcate, inoltre, le varie protuberanze cornee (una sorta di spinette) presenti su tutto il corpo.
Misura attualmente circa 5cm (dal capo alla punta terminale dell'addome)... non vedo l'ora mutino anche le altre!

Tony Buglisi
30-01-15, 15: 25
Ma quando dovete spostarli come li prendete? con le mani? specie le farfalle non sono delicatissime?

Wild
30-01-15, 16: 12
I vietnamiti li prendo "a mano" con tuuutta la delicatezza possibile. Son pur sempre esserini minuscoli, ma armandosi di pazienza e "giusto tatto" si può fare (poi più crescono, meno facilmente si spezzano()( ).
Dipende anche dalla specie: ce ne sono di quelle talmente suscettibili che appena le sfiori si auto-staccano le zampe come meccanismo di difesa (ergo, un casino). Fortunatamente gli extradentata sono meno facilmente impressionabili//[[#
delle falene... non ne ho idea!#]+

Tony Buglisi
30-01-15, 16: 27
Le falene le vedo cosi delicate, sono davvero piccolissime ma poi hanno una specie di polverina sulle ali e quando ero piccolo mi dicevano di non toccarle o sarebbero morte per questo, non so se sia vero. Io avrei paura di ucciderli, gia con i canarini ci metto tutta la delicatezza del mondo e piu volte mi sono sfuggiti di mano per questo

Wild
30-01-15, 16: 37
Beh gli insetti non è che "li agguanti", come facciamo con gli uccelli: vengono indirizzati sopra la mano con le dita oppure soffiando delicatamente dal dietro... alla fine sono loro a salire.
Immagino anche con le falene sia uguale... credo#]+

Pantaleo Rodà
30-01-15, 22: 59
Certo Tony, non si possono afferrare come si fa con gli uccelli... se sono tranquilli e collaborativi li si fa salire delicatamente sulla mano, se invece hanno voglia di volar via conviene tenerli nella mano chiusa a coppa o meglio prenderli con un retino fine, quello che uso anche per i pesci... Tutti i lepidotteri hanno infatti sulle ali delle squamette (la "polverina" di cui parli) tolte le quali viene ridotta di molto la capacità di volo... Per i grilli, quando devo pulire o cambiare acqua e mangime, li sposto momentaneamente in un altro contenitore, poiché ovviamente cercano di saltar via...! Comunque, per rispondere ad Eleonora, le farfalle non sono poi così difficili da allevare, anche se ovviamente dipende molto dalla specie... le specie nostrane (ho avuto in passato il nostro splendido Macaone, semplicissimo da crescere con foglie di finocchio e carota) possono stare benissimo all'esterno, mentre le specie tropicali che più spesso si trovano si adattano bene al clima delle abitazioni. Comunque in generale bisogna attrezzarsi soprattutto per crescere i bruchi (ogni specie ha la sua o le sue piante nutrici), che sono la fase più lunga della vita di una farfalla, mentre gli adulti in genere vivono solo il tempo di accoppiarsi e deporre...le falene le tengo in un fauna box normalissimo, nutrendole con acqua e miele, mentre le specie diurne e più mobili puoi metterle in gabbie o voliere di rete fine...

Wild
31-01-15, 14: 57
Dai che spettacolo... ci proverò anche con qualche lepidottero nostrano, prima o poi!
Ps per chi fosse interessato, il 20 - 21 - 22 febbraio prossimo ad Arezzo si terrà Esotika Expò 2015 con con tanto di uccelli e anche insetti (oltre a tutto il resto).
Io penso di andare!#°°))

Pantaleo Rodà
31-01-15, 20: 04
Per me Arezzo è un po' lontanuccio...ormai credo che aspetterò il prossimo Petfestival, anche perché settimana prossima c'è già il mercatino di San Valentino a Reggio.
Se vorrai provare ad allevare Lepidotteri nostrani, cerca le uova o i bruchi del Macaone sul finocchietto o sulla carota selvatica, sono tra le poche specie che puoi trovare su queste piante e difficili da confondere... questo Papilionide non ha nulla da invidiare ai suoi cugini tropicali più blasonati...

Wild
15-02-15, 22: 41
Ma che spettacolo! sarebbe una figata... appena mi sono sistemata con blatte e mantidi ci penso! grazie della dritta.