Visualizza la versione completa : Consanguineità o no ?
Salve, vi racconto in breve cosa mi è accaduto ultimamente: avevo una coppia di conuri del sole che in aprile avevano messo al mondo i loro primi pulletti. Purtroppo circa una settimana fa mi è scappato il maschio e mi sono rimasti la femmina e un pullo frutto del loro primo accoppiamento.
Ho ricomprato il maschio, che è un ex allevato a mano, e mi chiedevo due cose:
1) è possibile l' accoppiamento tra due allevati a mano?
2) se dovesse nascere un pullo da questa seconda coppia e lo volessi far accoppiare con il pullo che ora ho ed è frutto della prima coppia, tale accoppiamento è tra consanguinei o no?
La consanguineità rimane tale, poiché entrambi i novelli presteranno il 50% del genotipo appartenente al medesimo riproduttore (in questo caso la madre).
Nell'attuale situazione la consanguineità risulterà meno stretta rispetto all'accoppiamento tra due fratelli germani, e conseguentemente la probabilità di "imprevisti genetici" risulterà più bassa.
La verità è che personalmente sono completamente contrario agli accoppiamenti tra soggetti imparentanti: di fatto, gli accoppiamenti in omozigosi non portano ad alcun tipo di pregio, nel peggiore dei casi solamente difetti.
Del resto i conuri del sole non si presentano una specie dalla difficile reperibilità: potresti benissimo contattare un altro allevatore della tua zona per scambiare uno dei due soggetti.
Comunque aspetta qualche altra opinione prima di trarre conclusioni...
Avevo pensato anche io ad una risposta di questo tipo essendo la madre in comune con i due che si potrebbero chiamare "fratellastri". Ti ringrazio. E per quanto riguarda l' accoppiamento tra i due "allevati a mano" cosa mi sai consigliare ? Più di un allevatore delle mie parti mi ha detto che con il conuro del sole non ci sono problemi.
Mark.Bassi
21-06-16, 15: 25
Non ci sono particolari controindicazioni, anche se l'utilizzo di riproduttori allevati dai genitori naturali sarebbe sempre da preferire, in quanto più affidabili e meglio dotati.
Tuttavia, anche gli allevati a mano rinselvatichiti potranno regalarci senza problemi qualche discreta soddisfazione
Pure secondo la mia personale opinione, la consanguineità rappresenta una pratica da evitare come la peste (soprattutto nei pappagalli di media e grossa taglia), anche se nel tuo caso non dovresti incorrere in evidenti complicazioni perché il legame di parentela non si presenta eccessivamente stretto.
Anche io preferisco i pappagalli allevati dai genitori ma dopo il trauma di veder volare via dalla gabbia il mio maschio riproduttore, mi sono dovuto adattare a ciò che passava il convento del centro Italia.
Comunque per ora si ignorano totalmente. Lei gioca con il suo piccolo nato avuto con il conuro fuggitivo, mentre lui sta per i fatti suoi. Speriamo che possa avere qualche soddisfazione anche da questa pseudocoppia
Pensate che il mio nuovo maschio è stato tenuto in questi ultimi 3 anni all'interno di una gabbia da cova in un piccolo negozio nella periferia di Roma. Quando l'ho messo nella mia voliera esterna 3mx2 non volava, si limitava ad arrampicarsi. Poi l'istinto è prevalso ma comunque dopo una settimana non è ancora un gran volatore.
Pensare però che ora sente il sole, il vento, la pioggia sulle sue piume per me è già una felicità. Speriamo che possa con il tempo socializzare con gli altri due. Per ora lo vedo troppo distaccato e troppo interessato alla presenza dell'uomo. Speriamo che il tempo possa limare anche queste anomalie causate principalmente dall'essere stato allevato a mano.
Accetto consigli.
Occorre sempre analizzare le modalità in cui l'animale è stato cresciuto.
Mark ha giustamente affermato che un allevato a mano rinselvatichito non presenta particolari problemi a riprodursi, tuttavia bisogna accertarsi che il soggetto si riveli effettivamente tale.
Si intenda per "rinselvatichito" un esemplare che:
- sia stato sottratto ai genitori oltre il 15º-20º giorno di vita, al fine di conservare un minimo ricordo delle cure parentali ricevute
- abbia convissuto per lungo tempo con i propri simili prima che sua formazione psicologica fosse conclusa, in modo che possa imparare a sviluppare rapporti intraspecifici, socializzando con i compagni di voliera e acquisendo istinti e nozioni fondamentali tramite l'apprendimento vicario
- non si dimostri più dipendente dall'uomo, ma accetti di buon grado l'assenza di contatto fisico con l'allevatore
Nel caso in cui queste tre premesse non sussistano, risulterà estremamente difficoltoso giungere alla riproduzione (intesa come processo procreativo che inizia con l'affiatamento della coppie a culmina con il completo svezzamento dei novelli).
Mark.Bassi
23-06-16, 10: 46
Quoto Sovral.
Stesso discorso vale per la capacità di movimento: se il soggetto è stato mantenuto fin dalla nascita in spazi estremamente ristretti, è alquanto probabile che la muscolatura non abbia potuto svilupparsi correttamente e l'esemplare sia rimasto rachitico.
Non c'è da aspettarsi, quindi, che l'animale in questione possa raggiungere la stessa abilità nel volo di un individuo massimamente formato.
Salve a tutti,
Vi racconto in breve cosa mi ha raccontato l'allevatore: è nato a Ottobre 2012 ed è stato tolto dal nido a 20 giorni. Quando ha cominciato a mangiare autonomamente è stato rimesso in gabbia in allevamento finché nell'aprile del 2013 è nato un fratellino. Anche lui è stato allevato a mano e inserito nella gabbia del mio conuro pensando che fosse una femmina. Nel 2015, hanno provato a mettergli il nido ma niente uova finché non l'hanno sessati a maggio del 2015 ed hanno scoperto che sono due maschi. Da circa un anno e mezzo erano tenuti in una gabbia da cova in un negozietto di Roma.
Quello che vedo io nella mia voliera è un pappagallo che cerca comunque l'uomo è che appena sente la presenza di un essere umano si fionda sulla rete della voliera per ricevere coccole. Se provi ad accarezzarlo inizialmente è un pó diffidente e prova a mordere, ma poi si lascia tranquillamente prendere senza l'uso dei guanti. Non ha ancora socializzato con i suoi simili ma forse è presto visto che l'ho inserito in voliera una settimana fa. Quando era in negozio ho visto che faceva i grattini sulla testa del fratello. Che dite? Questo è quanto so e posso vedere. Se potete datemi un giudizio.
Per quanto riguarda il volo è in netto miglioramento anche se nel lungo non ha molta resistenza e gli viene il fiatone
Mark.Bassi
25-06-16, 18: 08
A mio avviso il soggetto possiede buone possibilità di riprodursi. Sarà sufficiente aspettare qualche tempo affinché si ambienti e prenda confidenza con i compagni di voliera.
Ora occorre solo sperare che possa affiatarsi con la tua femmina riproduttrice, ma il raggiungimento di tale obbiettivo è totalmente indipendente dal fatto che il maschio è stato allevato artificialmente.
Tornando al discorso della consaguineità. Se io dovessi acquistare un pappagallo da un allevatore come faccio a distinguere quello nato in consaguineità dei genitori da quello non ?
Putroppo non risulta possibile discernere un animale dal patrimonio genetico estremamente omozigote, da un comune esemplare rispecchiante lo standard della specie.
Talvolta, perseverando negli accoppiamenti in consanguineità, vi è il rischio di generare soggetti di piccola taglia, più deboli e meno reattivi.
Se il soggetto appare soddisfacente dal punto di vista fenotipico ti consiglio di acquistarlo: in ogni caso, l'accoppiamento con un soggetto non consanguineo non genera problemi.
Se invece dei acquistare una coppia, ti consiglio di rivolgerti ad un allevatore che possiede più di una coppia riproduttrice, in modo che ti possa garantire la non consanguineità tra i due soggetti.
La situazione riproduttiva del mio maschio "tontolone" è la seguente: si è affiatato notevolmente alla compagna con i soliti rituali di allisciamento reciproco, tentativi di accoppiamento, preparazione del nido e deposizione delle uova. Il maschio ha provato più volte di aggredirmi quando sono entrato in voliera per cambiargli il cibo. Insomma penso di non aver dubbi sul suo rinselvatichimento e sull'affiatamento con la sua compagna. Risultati di tutto ciò sono stati una covata bianca a Gennaio (ma questo penso sia dovuto alla mancata sincronizzazione degli estri dei due individui) e una covata che dovrebbe dare i suoi frutti in questi giorni. Precisamente il 15 marzo ho aperto il nido ed ho trovato due uova. Oggi 4 Aprile ho ricontrollato ma le 4 uova erano ancora intatte. Mi sapete dire se posso sperare in queste nascite oppure è già troppo tardi? Il maschio è stato controllato con endoscopia e risulta tutto in regola. È possibile che il fatto che sia stato allevato a mano anche se totalmente riselvatichito gli abbia tolto l'istinto di coprire la sua compagna?
Luca Marani
08-04-17, 09: 32
Ciao Rio,
A mio avviso stiamo decisamente anticipando i tempi: nel mio piccolo allevamento ho sempre assisitito alla schiusa degli Aratinga dopo il 23°-24° giorno di vita e, come ho piu volte illustrato all'interno del forum, il periodo d'incubazioni può subire sensibili variazioni influenzate da fattori esogeni ed endogeni.
Ti propongo quindi di attendere qualche giorno prima di trarre conclusioni affrettate.
La speratura è difficilemente effettuabile oltre il 15° giorno d'incubazione, poichè oltre tale soglia l'uovo fecondo assume un colore opaco, oscurando i capillari che individuano l'embrione in sviluppo durante la seconda settimana di accrescimento.
Tuttavia l'uovo gallato risulta comunque discernibile dall'analogo infecondo, dal momento che quest'ultimo ci apparirebbe semi-trasparente, trasmettendo senza alcuno ostacolo le onde luminose che attraversano la membrana esterna.
Anche il colore del guscio puo fornirci indizi sull'effetiva bontà della covata, in quanto le unità gallate assumeranno un colore bianco calcareo in seguito a 15 giorni di cova, mentre quelle infeconde manterranno la sfumatura rosata che caratterizza le uova deposte di recente.
Ringrazio, come al solito, Luca per la sua pazienza nel seguire questo mio pazzo tentativo di trovare un sostituto al mio conuro maschio fuggito via un anno fa e grazie al quale ho visto nascere i miei primi pulli.
A quanto pare, il sostituto, ad oggi, rispecchia tutti i requisiti di un ex allevato a mano "rinselvatichito", è fisicamente sano e pronto per la riproduzione (ciò è testato dal sessaggio endoscopico che gli fece il suo allevatore), è abbastanza affiatato con la sua compagna (quando lui entra nel nido fa come tutti i bravi conuri maschi, rigurgita il cibo per darlo alla sua compagna in cova), ma nonostante tutto, secondo me, non ha l'istitnto di "coprire" la sua compagna oppure c'è qualcosa che non funziona a livello psicologico in lui nel momento dell'accoppiamento.
Dico questo perchè oggi dopo aver atteso 28 giorni dalla deposizione del primo uovo, ho deciso di riaprire il nido per vedere se c'era qualche sorpresa. Le quattro uova erano lì come al solito ed ho pensato che sicuramente due delle quattro uova fossero bianche, qualche piccola speranza rimaneva per le altre due. Ho deciso allora di sperarle, per cercare di vedere controluce qualche sagoma di pappagallo, ma niente, sembrano bianche anche le altre due.
Posso dire quindi, che il mio desiderio di vedere dei pulli da due ex allevati a mano rinselvatichiti sia ormai svanito ?
Senza dubbio sono stato un pò troppo precipitoso nell'acquisto del neo-maschio, che comunque, secondo me, ha avuto una crescita un pò anomala visto che è stato sballottato tra allevatori e negozi di animali prima di giungere a me.
Senza dubbio sarebbe stato più logico prendere un novello nel 2016 perchè sarebbe cresciuto nella mia voliera e si sarebbe ambientato più facilmente di un conuro di 3 anni, come tra l'altro mi fecero notare vari aderenti a questo forum.
Ma ora cosa mi consigliate di fare ? Cedere il maschio per sostituirlo con un novello ? E chi se lo prende un pappagallo che non è nè allevato a mano nè un riproduttore ?
Oppure mi conviene continuare a sperare almeno per un altro anno che prima o poi il maschio decida di fecondare la femmina ?
Senza dubbio ho capito una cosa: il nostro hobby è fatto di enorme pazienza e perseveranza !!!
Luca Marani
11-04-17, 11: 54
Personalmente tenterei ad offrire un'altra change a tuo maschio, dal momento che il buon grado d'affiatamento raggiunto con la femmina potrebbe rivelarsi un presupposto fondamentale per la buona riuscita dell'accoppiamento.
Fortunatamente ci troviamo in un periodo propizio per la riproduzione, motivo per cui potremo ancora disporre dello spazio temporale sufficiente per tentare una nuova cova, sempre che la coppia non si ritrovi eccessivamente stressata dal ciclo appena concluso.
Innanzi tutto occorre verificare che i due soggetti si trovino in buone condizioni di salute psicofisiche: apparato riproduttore in buone condizioni, esito negativo ai test batteriologici a livello anale e via discorrendo.
Solitamente i conuri del sole si rivelano insistenti copulatori e la prassi dell'accoppiamento può durare, in successioni ripetute, anche diverse ore: durante le ispezioni in allevamento, non è mai capitato di poter cogliere la coppia nell'atto sessuale?
Altro aspetto che occorre analizzare risiede nell'alimentazione: la produzione di spermatozoi è incrementata dalla quanitità di lipidi assunti per via alimentare ed, in presenza di una dieta sostanziosa, i gameti risulteranno più abbondanti e vitali.
Gli aratinga, come buona parte dei conuri sud-americani, richiedono un'alimentazione discretamente ricca di grassi e non risultano certo rare le casistiche di sterilità dovute ad una loro carenza.
Detto ciò, la concetrazione lipidica non rappresenta di certo l'unica variabile implicata, ma entrerà in gioco in concomitanza ad altri fattori, quali l'apporto vintaminico, in particolare vit. A e vit. E.
Anche in tal caso, tuttavia, occorre restare nel range quantitativo necessario all'organismo, poichè la causa dell'infertilità potrà risiedere sia nella carenza che nell'eccesso: il più delle volte, l'impiego di un'alimentazione variata e fresca rende superflua la fornitura di qualsiasi integratore artificiale, anche se in situazioni particolari ed anomale potremo tentare di forzare, con estrema cautela, lo stato ormonale dell'esemplare.
Alla luce di quanto esposto, non mi resta che proporti di testare di nuovo le capacità riproduttive del tuo maschio: alcune coppie possono richedere tempo e diversi tentativi per acquisire esperienza e sincronizzarsi nell'accoppiamento, poichè non necessariamente i fallimenti riproduttivi corrispondono ad una mancata idoneità di uno dei due partnert.
Sarebbe un peccato rinunciare ora per ripiegare su altri esemplari, poichè talvolta sono prorpio le coppie più performanti a presentare qualche difficoltà nei primi anni di rodaggio riproduttivo.
Rispondo all'analisi dettagliata delle possibili cause della mancata riproduzione dei miei due conuri. Escluderei a priori problemi legati all'alimentazione in quanto ho seguito alla lettera i consigli alimentari di Luca nei vari periodi dell'anno. Dopo la covata bianca di Gennaio ho inoltre cercato di aiutare l'estro dei due somministrando vitamina A e E artificiale. Proprio per questo, quando a metà marzo ho visto deporre le uova, ho pensato : è fatta!! E invece eccoci qui.
Per quanto riguarda le condizioni fisiche, ad occhio mi sembra tutto ok, ma so che i batteri a livello anale sono asintomatici. Il problema è sempre il solito: avvicinarci ad un veterinario per un semplice esame significa 100 euro minimo.
Quello che mi preoccupa è l'aspetto psichico che è poi quello che caratterizza tutti i pappagalli.
Dico questo perché il maschio, anche se molto di meno di un anno fa, continua ad abbassare la testa e a tremolare le ali e questo lo fa anche in mia assenza. In questi casi trasmette insicurezza o timore di qualcosa ma non si capisce di cosa.
Li ho visti tentare rapporti sessuale anche mentre gli cambiavo il cibo. La femmina si vede che vuole comunicare la sua disponibilità, il maschio tende invece sempre a trasmettere timidezza e sembra quasi più la femmina che vuole coprire il maschio piuttosto che all'incontrario.
Comunque hai ragione.... forse è meglio dargli un'altra chance. Magari un altro annetto?
Aggiungo a quanto detto sopra che oggi ho tolto definitivamente le uova dal nido e confermo che non sono feconde. Il bello è che appena la femmina non ha trovato più le uova ha ricominciato a corteggiare il maschio e due minuti fa ho visto che stavano tentando di nuovo l'accoppiamento attraverso quel tentativo di far avvicinare le cloache. La femmina si mette proprio in posizione tale che gli fa vedere l'ano al maschio alzando la coda quasi verticalmente. Il maschio ci prova anche lui ma non riesce a far contattare il suo sottocoda con quello della femmina. Da dove sono io si vede un groviglio di piume e la femmina che muove le ali come se avesse un tic. Forse il maschio non è stato abbastanza con il suo papà per spiegargli come si fa .....????? Questo ho visto oggi e nei mesi precedenti e l'ho considerato un tentativo di accoppiamento.
Luca Marani
19-04-17, 12: 00
In tutte le coppie di pappagalli, uno dei partner dimostra un ruolo di dominanza rispetto al compagno, aspetto che sembra risultare particolarmente accentuato nei tuoi conuri del sole, forse a causa della scarsa capacità del maschio di condurre rapporti sociali.
Da quanto descrivi, pare che il soggetto presenti qualche sorta di inibizione - fisica o psicologica che sia - che lo rendono particolamente apatico durante l'accoppiamento, ostacolando la fecondazione.
Certamente non possiamo negare che la crescita artificiosa subita dal maschio abbia influito sulle attuali problematiche riproduttive, ma resta anche difficile prevedere se esse possano in qualche modo risolversi in futuro.
Da parte mia, credo che - pur volendo sperare in una correzione comportamentale - occorrerà pazientare per diverso tempo e difficilmente un solo anno potra rivelarsi sufficiente per poter assistere a risultati apprezzabili.
Sostituire l'esemplare si dimostrerebbe essenzialmente più rapido, anche se - di certo - non è l'unica strada percorribile.
A te la scelta...
Non so perché ma, nonostante tutto, non lo vedo un problema insormontabile. Lui è un normale pappagallo, con tutti gli atteggiamenti di un normale conuro maschio. Coccola la compagna, quando era in cova la imbeccava come un bravo marito, mangiano insieme, dormono accovacciati insieme, protegge il nido nel periodo della cova ecc... ma poi ha questa seconda parte della medaglia: abbassa la testa,scuote velocemente le ali e urla, non è partecipe nel momento dell'accoppiamento.
Sostituirlo ? Per stare sicuro lo dovrei sostituire con un novello 2017. Significa comunque aspettare 2 anni minimo prima di vedere un risultato. E poi chi se lo prende il mio conuro " nè carne né pesce"?
È difficile scegliere. Aspetto la prossima covata e poi si vedrà.
Grazie ancora.
P.s. ma che fine hanno fatto tutti gli altri amanti dei nostri pennuti ? Non scrive più nessuno?
Luca Marani
24-04-17, 12: 40
A mio avviso potresti tranquillamente orientarti su soggetto ancora immaturo ma in fase adolescenziale: mi riferisco ad animali 2016 o fine 2015, conciliando al contempo potenzialità riproduttive e grado di sviluppo.
Per quanto concerne la cessione, credo non sarebbe complesso tentare di cedere un maschio di conuro sano e maturo a modico prezzo, nonostante non si presenti ai crismi dell'idoneità riproduttiva.
Qui nel centro Italia è veramente difficile trovare un conuro 2016 maschio. Per trovare un compagno all'altra femmina sono dovuto arrivare ad Assisi.
Ci ho pensato, ed ecco il mio piano di azione:
1) Attualmente ho la femmina di nuovo in cova, quindi se nasce qualche pullo, problema risolto
2) Se non dovesse nascere nulla, acquisterei un 2016 maschio e lo metterei nella gabbia della coppia 2016, dando la possibilità al mio maschio tontolone di riprodursi almeno fino a fine 2017 se non fino a metà 2018. Tanto non penso che una coppia 2016 possa riprodursi prima del 2019.
Quale sono i dubbi: nella gabbia dei tre 2016 avrei una femmina e due maschi. Cosa potrebbe succedere ? Potrebbero litigare e ferirsi a morte?
Le due gabbie sono comunicanti. Aprendo la porticina in periodi non adatti alla riproduzione (da Novembre a Gennaio) potrei vedere se le coppie si formano da sole. Il fatto che la femmina 2016 è figlia della femmina riproduttrice può creare problemi ?
Nel senso che la mia paura è legata al fatto che la piccola, seppur adolescente, tende sempre a cercare la mamma e questo potrebbe sviare la scelta naturale del compagno.
Luca Marani
03-05-17, 11: 33
I conuri del sole si considerano piuttosto territoriali durante il periodo di cove, a tal punto che tentare una riproduzione con un novello nell'alloggio dei riporduttori mi pare un piano d'azione veramente pessimo.
Il soggetto più problematico ci risulterà essere la femmina, iperprotettiva nei confronti del nido e del sito ove esso è situato, potrebbe rivelarsi capace di attacchi fisici spesso dannosi per gli esemplari mal accetti entro il suo spazio di influenza.
Tutto ciò, senza considerare effetti meno fatali, quali - per esempio - le esasperanti interefenze a molte delle fasi riproduttive che il novello potrà praticare con estenuante costanza.
D'altra parte, considero del tutto infondati i timori riguardo al rapporto matirarcale che si potrebbe instaurarsi tra le due femmine in tuo possesso: un novello completamente svezzato presenta di consueto una spiccata tendenza a infrangere qualsiasi legame con i genitori naturali, per la semplice ragione evolutiva che la prole ormai indipentente si debba allontanare dal nucleo famigliare originario per condurre una proprio vita sociale e riproduttiva.
Dopo un così lungo lasso di tempo, risulta inconcepibile che un giovane conuro non abbia raggiuto un sufficiente livello di autosufficienza dalla madre, con la quale tenderà a rapportarsi in modo del tutto indipendente dal legame parentale.
Gentilissimo Luca,
forse non ho scritto bene ciò che vorrei fare. Cerco di spiegarmi meglio.
Attualmente ho una voliera divisa in due parti e comunicanti con una porticina che è quasi sempre chiusa.
Nella parte destra ho la coppia adulta con il nostro conuro tonto, nella parte di sinistra ho una coppia adolescente del 2016.
Cosa vorrei fare ?
Fase 1) acquistare un maschio 2016 e metterla insieme alla coppia 2016, tanto fino al 2018 non riprodurranno.
Fase 2) nel periodo non riproduttivo cioè da Novembre a Gennaio lascio aperta la porticina comunicante in maniera che i vari soggetti si possano scegliere.
Fase 3) da Febbraio 2018 rimetto tutte le coppie al loro posto e do al mio conuro tonto un'ultima possibilità. Attendo fino alle covate primaverili del 2018 e se anche per maggio 2018 non funziona, lo do via.
Fase 4) Metto il nuovo maschio 2016 al posto del conuro tonto creando una nuova coppia 2014+2016 che dovrebbe riprodurre nel 2019.
Certamente quanto dici è corretto, in quanto in questo periodo di cova, chiunque si avvicina alla gabbia viene aggredito e proprio per questo sono d'accordo con te quando dici che inserire un novello nella gabbia di una coppia in cova è un'idea pessima. Ma non volevo dire quanto hai inteso.
Quali sono secondo te le controindicazioni di questo mio piano ? Possono convivere tre conuri adolescenti insieme per un annetto ?
Grazie ancora per la tua disponibilità.
Luca Marani
10-05-17, 11: 30
Scusami... avevo mal interpretato il tuo messaggio.
Credo che non ci siano nessuna controindicazione, soprattutto in mancanza di alloggio riproduttivo.
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Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it