Antonella A.
28-06-16, 20: 09
Buonasera, scrivo per porvi una domanda riguardante una calopsite femmina di qualche anno che mi hanno portato per impossibilità di prolungarne nella vecchia sistemazione il soggiorno.
Allevata a mano, cresciuta in casa dopo essere stata trovata in giardino, il soggetto è risultato fino all'anno scorso in ottima salute, senza avere problemi di alcun genere, provvista di tutto ciò che anch'io, per i miei, utilizzavo.
I guai, se tali si possono definire, sono iniziati dopo la deposizione sul fondo della gabbia del primo uovo.
Dopo qualche mese infatti, notandola gonfia e, a loro parere, inattiva, una visita dal veterinario ha svelato una ritenzione dell'uovo, evitata grazie ad un immediato intervento.
Qualche settimana dopo, la calopsite si è rigonfiata, ma stavolta non solo.
Si sono infatti accorti di una specie di lembo di pelle (così me l'hanno descritto) attaccato al posteriore, che il veterinario ha descritto come ovidotto, suggerendo vari soluzioni fra cui un trattamento con vari antibiotici e tentativi di reinserire quest'ultimo all'interno della calopsite.
Sono andati avanti per mesi fra lavaggi (a quanto pare il piumaggio aveva acquisito uno strano odore di marcio), e tentativi, durante i quali la femmina è rimasta nello stesso stato, gonfia, col piumaggio scomposto e ovidotto ben in vista.
Una mattina, misteriosamente, quando ormai pensavano fosse sul punto di morte, l'ovidotto, dopo essere stato reinserito un'altra volta, è rimasto al suo posto, senza creare più problemi.
La calopsite ha poi iniziato una lenta ripresa, che l'ha condotta a tornare ad un buon stato di salute, o almeno in parte.
Infatti, da circa un mese, la parte finale del ventre si è gonfiato, portando i suoi vecchi proprietari a pensare ad un ulteriore ritenzione, ma la calopsite sta bene, non mostra nessun segno di cattivo stato di salute, e nemmeno d'imminente ritenzione.
Essendomi arrivata questo pomeriggio, chiedo un vostro parere nell'attesa di una visita dal veterinario di fiducia, sperando riusciate ad essere più esaustivi di google, che a quanto pare sembra non collaborare.
Il ventre non risulta particolarmente duro, il soggetto sveglio e ben attento, malgrado sia da solo in una voliera lontano dagli altri ( nell'attesa infatti, della fine del periodo di quarantena)
Allego una foto.
Cercando, ho trovato un'immagine sulla cosiddetta ovodeposizione cronica, ma sfortunatamente mi risulta impossibile accedere alla pagina dell'articolo, che mi mostra solo questa immagine.
Sapete di cosa si tratta?
Scusate per il disturbo, e grazie in anticipo a chi mi aiuterà a chiarire.
Vi chiedo inoltre di essere da una parte clementi con gli ex-proprietari che non hanno voluto contattare il veterinario per una terza visita con il rigonfiamento dell'addome, essendo i tipici che prendono un animale, se ne occupano con cura e passione e, per scherzo del destino, succede l'impensabile.
Me l'hanno ceduto credendo che la vita in voliera (io infatti ho una piccola colonia di calopsite) le avrebbe giovato, e anch'io, nella speranza, spero in futuro di riuscire ad inserirla in ottima salute.
Non sono un'esperta, devo ancora imparare molto, ma lei non sembra per nulla sofferente nei suoi spostamenti, mangia e beve, vola da una parte all'altra, sarebbe normalissima se non per quel maledetto rigonfiamento.
Allevata a mano, cresciuta in casa dopo essere stata trovata in giardino, il soggetto è risultato fino all'anno scorso in ottima salute, senza avere problemi di alcun genere, provvista di tutto ciò che anch'io, per i miei, utilizzavo.
I guai, se tali si possono definire, sono iniziati dopo la deposizione sul fondo della gabbia del primo uovo.
Dopo qualche mese infatti, notandola gonfia e, a loro parere, inattiva, una visita dal veterinario ha svelato una ritenzione dell'uovo, evitata grazie ad un immediato intervento.
Qualche settimana dopo, la calopsite si è rigonfiata, ma stavolta non solo.
Si sono infatti accorti di una specie di lembo di pelle (così me l'hanno descritto) attaccato al posteriore, che il veterinario ha descritto come ovidotto, suggerendo vari soluzioni fra cui un trattamento con vari antibiotici e tentativi di reinserire quest'ultimo all'interno della calopsite.
Sono andati avanti per mesi fra lavaggi (a quanto pare il piumaggio aveva acquisito uno strano odore di marcio), e tentativi, durante i quali la femmina è rimasta nello stesso stato, gonfia, col piumaggio scomposto e ovidotto ben in vista.
Una mattina, misteriosamente, quando ormai pensavano fosse sul punto di morte, l'ovidotto, dopo essere stato reinserito un'altra volta, è rimasto al suo posto, senza creare più problemi.
La calopsite ha poi iniziato una lenta ripresa, che l'ha condotta a tornare ad un buon stato di salute, o almeno in parte.
Infatti, da circa un mese, la parte finale del ventre si è gonfiato, portando i suoi vecchi proprietari a pensare ad un ulteriore ritenzione, ma la calopsite sta bene, non mostra nessun segno di cattivo stato di salute, e nemmeno d'imminente ritenzione.
Essendomi arrivata questo pomeriggio, chiedo un vostro parere nell'attesa di una visita dal veterinario di fiducia, sperando riusciate ad essere più esaustivi di google, che a quanto pare sembra non collaborare.
Il ventre non risulta particolarmente duro, il soggetto sveglio e ben attento, malgrado sia da solo in una voliera lontano dagli altri ( nell'attesa infatti, della fine del periodo di quarantena)
Allego una foto.
Cercando, ho trovato un'immagine sulla cosiddetta ovodeposizione cronica, ma sfortunatamente mi risulta impossibile accedere alla pagina dell'articolo, che mi mostra solo questa immagine.
Sapete di cosa si tratta?
Scusate per il disturbo, e grazie in anticipo a chi mi aiuterà a chiarire.
Vi chiedo inoltre di essere da una parte clementi con gli ex-proprietari che non hanno voluto contattare il veterinario per una terza visita con il rigonfiamento dell'addome, essendo i tipici che prendono un animale, se ne occupano con cura e passione e, per scherzo del destino, succede l'impensabile.
Me l'hanno ceduto credendo che la vita in voliera (io infatti ho una piccola colonia di calopsite) le avrebbe giovato, e anch'io, nella speranza, spero in futuro di riuscire ad inserirla in ottima salute.
Non sono un'esperta, devo ancora imparare molto, ma lei non sembra per nulla sofferente nei suoi spostamenti, mangia e beve, vola da una parte all'altra, sarebbe normalissima se non per quel maledetto rigonfiamento.