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marco cotti
23-12-08, 16: 03
Carl-Heinz Schònborn

RIPRODUZIONE IN VOLIERA DI VENTRE ARANCIO

AMANDAVA SUBFLAVA ( VIEILLOT )

Con i suoi 9 cm di lunghezza il Ventre arancio è uno dei più piccoli uccelli granivori esotici. Possiede colorazione piacevole ed ha un amabile carattere. Dorso, ali e parti superiori del capo sono di colore grigio-verde, il becco è rosso e le zampe rosa carnicino. I fianchi, pure grigio-verde, presentano striature trasversali gialle.




Il groppone e le copritrici superiori della coda sono di colore rosso.
La parte inferiore del corpo è giallo oro e nel maschio spesso rosso arancio. Il maschio possiede inoltre un evidente sopracciglio rosso che manca totalmente nella femmina.
Nel febbraio 1998 sono riuscito ad acquistare presso un mini-zoo una coppietta di questi deliziosi minuscoli uccelli.
Già allora avevo alle spalle alcuni anni di esperienza nell'allevare gli Astrildidi e mi occupai quindi con molta cura di questi nuovi soggetti; nonostante questo però già sei settimane dopo avevano le penne arruffate, successivamente rizzarono il becco verso l'alto, manifestarono contrazioni agli arti inferiori e morirono entrambi nello spazio di dodici ore.

Tutti i tentativi per salvarli si dimostrarono inutili.


Nel gennaio 1999 tentai un'altra esperienza con i Ventre arancio ma questa volta fui ancora più cauto.
Costruii, con del compensato di 5 mm, un contenitore lungo cm 70, alto cm 50e profondo cm 40. Sul davanti misi una lastra di vetro, all'interno una lampada Grolux e un blando riscaldamento.
Completata con alcune cannucce e rami la vetrina acquistò un aspetto vagamente naturale.
Escluse nel modo più assoluto le correnti d'aria, la temperatura venne tenuta di giorno a 25 °C e di notte a 22 °C.
In queste condizioni i Ventre arancio sembravano trovarsi bene.
Già quattordici giorni dopo il maschio iniziò il suo corteggiamento, così divertente da osservare, comunicando la sua passione alla femmina con profondi inchini.



Notai presto il primo uovo nel cestino.
La cova ebbe inizio dopo la deposizione del quarto (fig. 1) ma purtroppo non fu molto assidua e venne completamente sospesa una settimana dopo.

L'ambiente ai due uccelli sembrava ancora estraneo e non naturale.
A partire da marzo ridussi la temperatura di mantenimento a 22 °C e all'inizio di maggio misi la coppia in una gabbia.
La mia prudenza sembrò essere premiata, dato che gli uccelli apparivano allegri e in ottima salute.
Oltre al normale misto per piccoli esotici granivori somministrai loro molte spighe di miglio e, due volte alla settimana, Dente di leone ed una larva di tarma della farina viva.
Nell'acqua da bere addizionai glucosio e un preparato vitaminico del complesso B.
Il 18 maggio passai i Ventre arancio nella mia voliera alberata che possiede uno spazio di volo di circa 10 mc.
Qui si adattarono rapidamente e senza difficoltà convivendo pacificamente con altri Astrildidi e già pochi giorni dopo cominciarono ad ispezionare tutti i possibili siti di nidificazione.
Diedero infine la loro preferenza ad un cestino che si trovava a soli 50 cm di distanza dal nido di una coppia di Bengalini Amandava amandava già in cova. Il loro nido venne foderato in maniera primitiva con poche fibre di cocco e piccole. penne.
Il 1° giugno vi fu la deposizione del primo uovo ed a partire dal terzo iniziò la cova. Non furono deposte più di tre uova.
Se un altro uccello si avvicinava al nido i minuscoli Ventre arancio dimostravano un coraggio straordinario, aggredendo senza paura qualsiasi soggetto; vennero persino cacciati i Becco d'argento Lonchura malabarica cantans, molto più grandi e robusti.
Il 14 giugno sgusciarono due piccoli ed i genitori divennero più nervosi. Mentre uno rimaneva nel nido l'altro si occupava della ricerca del cibo e dell'allontanamento degli altri abitanti della voliera dalle vicinanze del nido stesso.


Come sola integrazione all'alimentazione somministrai due volte al giorno le larve di Tenebrione, che erano bene accette. L'8 luglio, cioè 37 giorni dopo la deposizione del primo uovo, si ebbe l'involo dei piccoli. Erano minuscoli, con piumaggio grigio scuro e becco nero, ed erano già molto abili nel volo. Divenne a questo punto commovente osservare come i genitori assistevano i giovani.



Stavano costantemente vicino a loroo allontanando qualsiasi uccello si avvicinasse. 14 giorni dopo i piccoli erano già indipendenti, pur mantenendo però sempre il loro rapporto con i geni
tori e pernottavano ancora con questi nel nido. Il collegamento si allentò in seguito, ma lentamente. Il cambiamento di colore dei giovani ebbe inizio quattro settimane dopo l'involo e dopo altre quattro settimane i sessi erano già ben distinguibili, pur non avendo ancora rivestito la livrea definitiva.

Come sono delicati appena importati, così i Ventre arancio sono robusti dopo una buona acclimatazione. Già alla fine di settembre la temperatura notturnaa scendeva sino quasi a 0 °C ma né genitori né i giovani ne soffrivano. Alla metà di ottobre li tolsi dalla voliera non perché mi sembrassero in pericolo ma a motivo del fatto che, nonostante il freddo, iniziavano una nuova nidificazione, cosa che volevo fosse evitata.

I Ventre arancio appartengono alla famiglia degli Astrildidi, uccelli che raccomando e che procurano molta gioia all'allevatore quando è possibile assistere al tenero svezzamento dei loro piccoli. Sono di allevamento relativamente facile ed è perciò deplorevole che vengano ancora offerti pochi soggetti riprodotti in cattività, privilegiando così l'importazione di quelli catturati allo stato libero nei paesi d'origine. Tanto più che è noto che solo una piccola parte di questi esotici, causa gli stress cui è sottoposta, arriva agli ornicoltori e può essere allevata con successo.


Carl-Heinz Schònborn