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marco cotti
24-12-08, 13: 40
Giorgio Palagini

IL FAGIANO DI SWINHOE
LOPHURA SWINHOEI


'II Fagiano di Swinhoe è fisiologicamente affine all' Argentato, ma completamente diverso per il colore del piumaggio.

Viene chiamato anche fagiano a schiena azzurra per il colore delle penne che
ricoprono il fondo schiena del maschio.



Le copritrici delle ali presentano riflessi verde scuro con focature nere. Il capo, parte del collo e le timoniere sono innevate di bianco candido che spicca nel complesso dei colori dalla tonalità scura. La gamma dei colori è vasta e ben assortita.



La natura sembra si sia sbizzarrita nel confezionargli un abito da sera da far invidia alle più eleganti signore. Le zampe sono di un simpatico color vinaccia che s'intona con il colore delle gote su cui risaltano caruncole erettili e vellutate da formare, nel maschio in amore; un disegno simile ad una stella. Soltanto dal vivo si può apprezzare l'effetto policromo del piumaggio che assume completamente dal secondo anno di vita, mentre fin dal primo anno è maturo per l'accoppiamento. Unitamente alla femmina, di portamento snello ed elegante, forma una bella coppia.




Lo Swinhoe è di carattere timido e selvatico. Anche dopo anni di ambientamento alla voliera si adombra e si spaventa per un nonnulla. All'allevatore raccomando di entrare in voliera con assoluta calma e possibilmente per lo stretto necessario. Ricordo che un maschio di tre anni, all'apparenza abbastanza tranquillo, si terrorizzò (per quanto posso supporre) per avermi visto entrare in voliera con indosso un paio di pantaloncini corti di colore blu. Probabilmente nelle mie "zampe" nude e nei pantaloncini dal "piumaggio" blu vedeva un rivale così abnorme da sentirsi indifeso ed intimorito.



Da quel giorno conserva sempre un po' di nervosismo tanto che, se si sente osservato, corre avanti e indietro lungo i bordi della voliera senza sosta fino ad ansimare.

A Formosa, luogo d'origine, è minacciato d'estinzione per l'indiscriminata caccia che i contadini gli hanno fatto, perché reo di distruggere le sementi.

La convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna selvatiche impongono, all'allevatore che detiene lo Swinhoe, la denuncia all'ufficio dipartimentale Agricoltura e Foreste di ogni capoluogo di regione, tramite apposite schede, al fine di censire e documentarne la provenienza.

E' quindii un soggetto che l'allevatore deve tenere nel dovuto conto per cercare di perpetuarne la specie anche se, a dire il vero, il suo allevamento non comporta particolari difficoltà.

I pulcini infatti nascono con un folto piumino che li fa apparire più grandi di quelli di altre specie affini e forse per questo anche se allevati in promiscuità vengono rispettati. Si appastellano facilmente.
I sessi si distinguono dopo un paio di mesi assumendo il maschio tonalità più scura. Già dai primi giorni di febbraio corteggia la femmina inturgidendo ed erigendo le caruncole vellutate.
Procede a piccoli passi alzando ed abbassando il capo con movimenti ritmici del collo. Di frequente vibra le ali con leggiadria e delicatezza. La femmina depone, il primo anno, sette-dieci uova per aumentare nel secondo anno a quindiciventi.
La, prolificità è comunque legata all'andamento stagionale oltre al fattore alimentazione ed ambientamento. Statisticamente posso affermare che, giorno più o giorno meno, il dodici di marzo l'allevatore può già raccogliere il primo uovo.
Lo Swinhoe ha infatti la caratteristica di deporre molto presto. L'uovo è simile a quello di una gallina, ma di forma un po' appuntita e di colore carnacino con una sfumatura bianca sul polo acuto.
La femmina, curiosa ed attenta a tutto quello che trova sul fondo della voliera, è incline a beccare l'uovo appena deposto, per cui è consigliabile raccoglierlo prima possibile.
L'incubazione delle uova l'affido alle galline moro a seta che sono delle vere campionesse, vuoi per la facilità con cui si acchiocciano, vuoi per la costanza e l'attaccamento alla cova, vuoi per le cure parentali nel caso si affidino loro i pulcini che possono comunque essere allevati anche sotto le lampade a raggi infrarossi.
L'alimentazione non è dissimile a quella di altri fagiani.

G.P.