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Visualizza la versione completa : Effetto Tyndall



Tommaso
15-11-07, 23: 36
Posto che i colori delle penne sono determinati da pigmenti e da interferenze della luce con la struttura della penna stessa, vorrei sapere dai più esperti come si produce realmente l’effetto tyndall che è la caratteristica opalescenza blu del tipo opale, ossia vorrei sapere se l’opalescenza dipenda solamente da una certa diffrazione della luce sul piumaggio o piuttosto da una particolare distribuzione di pigmenti melaninici e lipocromici, che danno poi tale effetto azzurrino al piumaggio, poiché ho constatato che non in tutti i tipi opale tale effetto è realmente presente specialmente in relazione alla varietà ed alla categoria.
Da quanto ho potuto constatare personalmente, la maggiore evidenza di tale effetto si ha nel tipo Agata opale a fattore rosso intenso, invece si riduce considerevolmente nella categoria brinato e mosaico.
Nel tipo Agata opale a varietà bianco è quasi assente, infatti la tonalità dell’effetto tende al grigio e da quanto mi dicono pare che ciò si verifichi anche nelle varietà giallo e rosso avorio.
Mi permetto però di far constatare che dispongo di due soggetti agata opale rosso avorio brinato che presentano in modo abbastanza evidente la tonalità azzurrina sul disegno e da quanto ho letto sul libro “I colori nel canarino” di Canali, testualmente cito: “pare che l’Avorio esalti maggiormente l’opalescenza in quanto il fondo avorio tende ad esaltare l’espressione melanica, evidenziandola.
Quindi l’avorio non interferisce sulla melanogenesi ma solamente la evidenzia, cioè sottolinea la melanina a livello fenotipico.
Stando così le cose i melanici ossidati sono avvantaggiati se di varietà Avorio, mentre i melanici diluiti sono svantaggiati se appunto di varietà Avorio”.
Ho inoltre costatato che nel tipo Isabella opale tale effetto, a prescindere da varietà e categoria, è pressocchè inesistente.
Nel tipo Bruno opale, la tonalità azzurrina è completamente sostituita da quella grigia, come se si trattasse di un onice, cosa che ho personalmente potuto osservare nella categoria mosaico, non so in quella intenso/brinato, ma credo che non cambi di molto.
Nel tipo Nero opale infine da quello che ho potuto constatare, la tonalità è perlopiù grigia, anche se su un articolo apparso di recente su Alcedo a firma di M. Montanaro, un valente allevatore del canarino opale, si parla di due linee di nero opale, il “nero opale nero” ed il “nero opale blu” a secondo che la tonalità opalescente sia più o meno tendente al grigio o al blu.
Questa mi sembra un’interessante questione da dirimere.
Come deve apparire realmente l’opale e come si deve ottenere l’opalescenza azzurrina, ossia quali sono geneticamente, sia a livello di fenotipo che di genotipo, i fattori che influiscono sulla costruzione dell’effetto tyndall, l’opalescenza blu tipica del canarino opale?
Grazie.

admauri
17-11-07, 11: 26
ciao Tommaso
provo a esprimerti una mia opinione in merito:
premesso che il "visibile" dipende anche dall'effetto di diffrazione l'effetto opalescente, in particolare nel tipo agata, a mio avviso quello che noi vediamo dipende anche dalla collocazione delle melanine nella penna. Mi spiego meglio. Se noti bene nel canarino agata opale le penne (timoniere e remigani) manifestano una maggiore concentrazione della melanina nella pagina inferiode della penna, contrarimante ad altre mutazioni. Ciò mi fa pensare che categoria (come citato anche nei criteri di giudizio) e varietà, presumibilmente sovrapposte alla collocazione delle melanine nella penna, interferiscano con il visibile effetto azzurrino che dovrebbe essere caratteristica peculiare del canarino agata opale. In pratica formanouna specie di "filtro". Non dimentichiamo poi che l'agata è il primo fattore di riduzione del canarino nero e, come sappiamo, estremamente ridotta è o dovrebbe essere la feomelanina e eumelanina bruna e pertanto dovrebbe essere più evidente l'effeto azzurro dispetto ad altri tipi base.
Nella varietà avorio (sia rossa che gialla) anche i lipocromi sono collocati diveramente nelle piume e penna rispetto alle varietà rosse e gialle.
Nelle categorie mosaico e brinato poile piume presentano apici bianchi e pertantoanche questo contribiusce a "visualizzare" (perdonatemi il termine) quelle che sono le caratteristiche peculiari la mutazione.
Nel bruno opale le caratteristiche tipiche prevedono la presenza diuna patina di bruno diffusa. Penso infine che se fosse confermato che le melanine si trovano maggiormente collocate verso la pagina inferiore delle penne e che lipocromi e depigmentazioni (brinati e mosaico) delle piume e penne sono fisicamente sovrastanti si mortiverebbe l'interferenza di varietà e categoria sull'espressione dell'effetto azzurrino.

ce pensate?

maurizio adami VW83

admauri
17-11-07, 18: 53
dio mio come scrivo!!!!
scusatemi

maurizio adami VW83((/]]]]