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MaurizioDiStefano
21-02-09, 02: 11
IL FASCINO PERDUTO DI UNA PASSIONE VECCHIA DI ANNI*
di Maurizio Di Stefano
Quando si sente dire che allevatori si nasce, beh, si può esser tranquillamente certi di trovarsi di fronte ad una grande verità.
C'è sempre un pò di misticismo in quello che facciamo. Ma lo stiamo perdendo sempre più.
Gabbie tecnologiche, mangimi tecnologici, mangiatoie tecnologiche, luci tecnologiche e... cardellini tecnologici??
Chissà, magari il prossimo futuro ci riserverà anche questo.
Ma tutta questa tecnologia, non va d'accordo col misticismo, con quell'alone di magia che circonda questa passione da secoli. Si, la nostra è una passione vecchia di anni. Negli sguardi assenti, persi in quei momenti fantastici passati a contatto con la natura, di vecchi "retaioli", riaffiorano gioie e momenti che le "tecnologie" di oggi non ci possono e non ci potranno mai regalare.
Ho sentito racconti diretti, fatti da persone vere, spogliate e prive di ogni interesse economico, con gli occhi lucidi nel raccontare quei momenti magici nell'attesa della "calata" del branco. Ho avvertito un brivido io stesso, lo ammetto. Trapela da quei racconti un sentimento incredibile, una passione sfrenata, oltre, milioni di volte oltre, quella che anima il 90 per cento di quelli che allevano cardellini oggi.
Ci sono emozioni, sensazioni, "sentori" che ti entrano nel cuore per sempre. Era qualche anno fa, e un mio anziano parente si accingeva a raccontarmi una giornata di molto tempo prima..
"Era una calda giornata d'estate, così decidemmo, tutta la famiglia, di trascorrere un po di tempo all'aria aperta nei pressi di un fiumiciattolo che costeggiava un grande prato verde. Altissime querce ci avevano offerto riparo dal sole cocente, mente io e i bambini preparavamo le "paniuzze invischiate" da posizionare nell'attesa di qualche "cardello" che andava ad abbeverarsi. L'emozione negli occhi dei bambini, la grande attesa, il cuore in gola all'avvicinarsi dei primi soggetti, l'allegria nel correre dietro al presiccio tanto indaffarato nel cercare di liberarsi, queste cose le avete perdute per sempre. L'amore rivolto ai "nuovi arrivati", giorni passati nei campi a raccogliere le erbe che tanto amano, le grandi difficoltà di riporduzione, pian piano superate con l'esperienza, con la pazienza, con la passione. Tutto questo, non lo avete più. Adesso avete cardelli di mille "colori" diversi, bianchi, gialli, alcuni che "nemmeno stanno in piedi per quanto sono lontani dalla loro natura, da come sono" (con questa espressione intendeva dire che alcune mutazioni, come l'albino ad esempio, soffrono di gravi difetti fisici). Tutto questo progresso ha certamente aiutato, si: ha aiutato a riempire le tasche di molti, e quelli che si trovano peggio di prima sono, in realtà, solo i cardellini."
Lì per lì rimasi un tantino frastornato. Io vivo nel mondo dei "verdi", nel mondo "perfetto", dove tutti siamo ambientalisti, siamo tutti filosofi della natura, tutti amici degli animali. Ma quella freccia, scagliata da una persona che aveva visto e provato sulla sua pelle certe emozioni, che aveva sentito e vissuto un'epoca diversa (non ho detto migliore, né peggiore, ho detto diversa), aveva colpito nel segno un grande problema, che l'omertà regnante nel nostro ambiente non vuole riconoscere. Un vecchio, che non aveva da offrire più nulla al mondo, se non i suoi racconti, aveva messo in crisi il MIO, il NOSTRO mondo, semplicemente raccontandomi e trasmettendomi delle emozioni.
A parlare di cose del genere oggi è difficile. Pensate, il perbenismo moderno rendo difficile perfino parlare di alcune cose. Ma le cronache che di tanto in tanto qualche Tg nazionale ci racconta ci sbattono in faccia parte del problema, nei confronti del quale la nostra comunità si limita a denigrare e schifare. Si, avete capito benissimo di cosa sto parlando: parlo del bracconaggio. Questa piaga decennale che getta fango sul nostro hobby fino ad ora è stata combattuta con la legge, dicono.. la 157/92 non è una legge efficace, la 157/92 ha fallito. (Tanto per dire, chi di voi non lo sapesse, alcune delle maggiori associazioni di caccia stanno firmando una petizione per la modifica degli aspetti peggiori di tale legge). Così come le leggi che l'hanno preceduta.
Analizziamo il problema, facendo un parallelo con la Spagna, un paese da ammirare per quanto riguarda la salvaguardia di antiche arti e tradizioni in concomitanza con un immenso rispetto per la natura, fin dalla più tenera età.
Il fiorente mercato di cardellini che si è sviluppato in Italia, le cifre astronimiche (si parla di 7-8000 euro per una coppia di portatori di opale, tanto per dire l'assurdità del fenomeno), trova il suo perfetto contrapposto in un altrettanto fiorente mercato nero di cardellini di cattura (ancora devo conoscere un allevatore che non abbia mai posseduto un cardellino di cattura, se vogliamo risolvere o cercare di risolvere il problema, dobbiamo essere onesti prima di tutto con noi stessi, poi con gli altri e con la legge). Cardellini ammassati a decine in gabbie sporche, con acqua fetida, sono scene purtroppo viste e ricorrenti in quei mercati tanto frequentati. I BALORDI che si occupano di questi traffici sono legati spesso ad associazioni che definirei "poco legali", dove girano tanti soldi si sa che c'è sempre qualcuno pronto a fare i suoi sporchi affari. Di contro, ci sono gli allevatori che gonfiano i cardellini con ormoni, medicinali, antibiotici, coloranti, ecc al fine di venderli per cifre esorbitanti. Anche questi, per me, sono animali che soffrono. Sono pratiche diffuse, sempre più diffuse. E' così, purtroppo è così.
Ci troviamo quindi ad affrontare due problemi che sono due faccie diverse della stessa moneta: cardellini di cattura/bracconaggio/mercato nero da una parte, cardellini nati in gabbia/pompati/prezzi alle stelle dall'altra.
Il fatto che molta gente si rivolga a certi ambienti, dove un cardellino di cattura si compra per dieci euro, è dovuto anche al fatto che quello stesso animale, nato in gabbia, ne costa 100. Tralasciamo per adesso il discorso delle "maggiori garanzie" del soggetto nato in gabbia, che ci sono indubbiamente, ma solo se si acquistano soggetti non "pompati" (passatemi il termine per favore, altrimenti devo ripetere ogni volta "trattati con ormoni, esb3, ecc").
Prima ho nominato come esempio la Spagna. Molti di voi sanno già di cosa parlo, altri forse no, così mi accingo a riassumere brevemente la situazione spagnola. In Spagna la tradizione del "SILVESTRISMO" (www.elsilvestrismoytodossuscantos.com, http://silvestrista.mforos.com/), ovvero quell'arte che va dalla cattura, all'educazione al canto, alla riproduzione, alle gare di canto, fino al RILASCIO dei soggetti, ha una tradizione antichissima, molto più antica di quella italiana. Lì quest' arte è seguita, apprezzata e rispettata da una larghissima fetta della popolazione, le donne partecipano ai concorsi di canto, AI BAMBINI VIENE INSEGNATO IL RISPETTO PER LA NATURA, a riconoscere un fanello maschio dalla femmina tramite l'ala, le migliori tecniche di cattura, la riproduzione, il rilascio, ecc.
Ebbene, noi ambientalisti, verdi, puliti, rispettosi, animalisti, ecc, abbiamo i mercati infestati di uccelli di cattura (con tutto il divieto vigente), mentre lì i ragazzi sostengono un esame per conseguire una licenza apposita per la cattura, E NON ESISTONO MERCATI NERI NEANCHE MINIMAMENTE PARAGONABILI ALLO SCHIFO CHE C'E' IN ITALIA.
40 anni di poribizionismo HANNO FALLITO se questi sono i risultati.
Lì chi ha la passione SEGUE LA LEGGE, LA RISPETTA, E NON ESISTE IL MERCATO NERO.
CHI TRASGRADISCE (e sono poche perchè non ce ne è motivo, come vedremo tra poco) VIENE PUNITO DURAMENTE SENZA APPELLO.
I soli responsabili di ciò che avviene in Italia sono coloro che speculano sugli uccelli di cattura, arrivando a praticare orribili azioni (accecare gli occhi, chiudere per mesi in stanze buie, ecc). In spagna questo non succede, la gente ama gli animali, li rispetta, MAI SOGNEREBBERO DI FARE CIO'!
E lo sapere perchè? PERCHE' NON C'E' GUADAGNO DIETRO.
E' una questione di CULTURA amici miei. Dove c'è cultura, dove c'è legge, non c'è spazio per il malaffare.
Dobbiamo volere la legge, voler sentirci liberi e protetti da un apparato legislativo che punisca i trasgressori e che allo stesso tempo non limiti la passione di tante brave persone.
Chi ha questa passione e non vuole spendere molto, consegue la propria licenza, passa delle belle giornate in compagnia di amici, porta a casa qualche esemplare, lo addestra, lo utilizza per la riproduzione, per le gare di canto, e se non funziona lo rilascia! NESSUNO SI SOGNA DI RIVOLGERSI AD UN MERCATO NERO!
Non essendoci richiesta, quindi, il mercato nero sparisce.
Guardiamo ora l'altra faccia della medaglia. La soddisfazione data da questo grande apparato, dove LEGGE E APPASSIONATO CAMMINANO MANO PER LA MANO, non solo reprime il mercato illegale totalmente, ma aiuta anche alla riduzione del livello generale dei prezzi dei soggetti nati in cattività, per tutte le ovvie ragioni di mercato che vengono poste in essere DALLA REGOLAMENTAZIONE DELLA CATTURA.
Inoltre, il prezzo meggiore per i soggetti migliori giustificherà non più una mancanza "quantitativa" nel mercato (cioè, come avviene ora, pochi soggetti), casomai andrà a sopperire una mancanza "qualitativa" (quelli maggiormente ed onestamente selezionati saranno valutati di più).
La politica del proibizionismo su questo tema, in Italia, è fallita.
E c'è di più.
Dovremmo promuovere la nostra attività meglio, e non solo "inter nos". Oggigiorno gli animalisti ci vedono come carcerieri, ed un'immagine come questa
("suelta", ovvero liberazione dei cardellini presi durante la stagione oppure in una singola gara di cattura)
http://www.youtube.com/watch?v=zaaHwkeVvE0
aiutano i nostri amici spagnoli e le associazioni a creare un'immagine pulita del nostro hobby.
Quando al Tg passano immagini inerenti uccelli in italia, O SI PARLA DI BRACCONAGGIO, O DI IMPORTAZIONE DI UCCELLI DALL'ESTERO ILLECITA.
Riflettete bene, cari amici, continuando così un giorno nessuno vorrà più vedere un cardellino in gabbia.
Stiamo perdendo la passione, e non riusciamo a trasmetterla ad altri.
Forse, quel vecchio tanto stupido e perso nei suoi superati pensieri, aveva ragione.
*NOTA BENE:
Non intendo IN NESSUN MODO incentivare, divulgare o spingere al bracconaggio o qualsivoglia altra forma di cattura degli uccelli selvatici. Ricordate che attualmente in Italia vige il divieto (con sansioni civili e penali) di cattura, acquisto, detenzione e commercio di animali selvatici, patrimonio indisponibile dello Stato Italiano. Combatti il bracconaggio con una sana informazione. E' ora di curare questa piaga.
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Lo staff del Forum segnala questo post. Complimenti
condivido tutto quello che hai detto maurizio, sapendo che molti del forum non la penzano come noi.
christian
21-02-09, 09: 18
infatti, io sono uno di quelli, e spero che la stragrande maggioranza la pensi come me, altrimenti significa che quando mi sono iscritto ad AOE ho commesso un grosso errore...
Christian Asirelli
Cristiano Ferrari
21-02-09, 09: 52
Gran bell'articolo,tra l'altro offre spunti di riflessione su un argomento cosi' controverso.
Personalmente sono contro la cattura,non mi piacciono tali soggetti e non trovo nemmeno giusto obbligarli ad un ambientamento per loro contro natura.
E' vero che il 90% di noi ha avuto uccelli catturati,io penso a qualche anno fa (quando era ancora permesso) i mozambico che trovavi a 2500 lire,o i primi lucherini testa nera.
Succede ancora,l'anno scorso a Reggio Emilia ho preso dei ciuffolotti che poi si sono rivelati "truccati".....ho atteso la primavera e gli ho dato la liberta'...vederli liberi in giardino,chiamarsi per reincontrarsi e poi volare assieme chissa' dove mi ha fatto passare l'incavolatura per i bigliettoni verdi buttati nel cesso.
La balla colossale,secondo me,e' la questione prezzi. Sono alti perche' c'e' una grande richiesta di mercato,i mutati raggiungono prezzi stellari,ma non e' che con il silvestrismo li facciamo abbassare. Puoi praticare queste catture nel massimo rispetto della legge (come avviene in Spagna) ma non credo che i soggetti che muoiono a seguito del trauma siano molti meno di quelli che,invece,vengono intrappolati illegalmente.
Io non ne ricavo nessun gusto e nessuna soddisfazione,come invece mi accade quando riesco a riprodurre uccelli acquistati con sacrifici e rinunce.
Non penso che,con una regolamentazione per le catture,le cose cambino di molto. Ricordiamoci che in Italia c'e' poca cultura,chi adesso butta le reti di nascosto,dopo ne buttera' il doppio e alla luce del sole.
Io la vedo come una scorciatoia per arrivare dove,per motivi economici,non me lo posso permettere.
Sarebbe troppo bello andare a Maranello,prendere una 599GTB,girarci per un po' e poi riportargliela come niente fosse....///;;
Sono d'accordissimo con Maurizio che la cattura evoca ricordi bellissimi e che potrebbe far abbassare di molto il prezzo dei cardellini nati in gabbia...
Ma sono ancora più d'accordo con chi ne vieta la pratica, con chi sanziona chi li vende, li acquista o li detiene!
Come i tante altre cose, noi italiani non abbiamo mezze misure... sarebbeo troppe le persone che troverebbero il modo di approfittare anche di una cattura legale...rischiando, come in passato, di portare all'estinzione la maggior parte degli uccelli che la natura ci ha "regalato"...
io sono contrarissimo all cattura, non ho mai avuto uccelli di cattura ma posso immaginare che pena sia vederli sbattere da una parte all'altra della gabbia...avere dentro casa uccelli ancestrali che si tratti di pappagalli cardellini o altro, lo giustifico solo allo scopo di incrementare il numero di queste specie, non ha senso toglierle dal loro habitat per mettersele dentro casa, dove magari neanche si riproducono.
MaurizioDiStefano
21-02-09, 11: 10
correggo e chiarisco subito un'interpretazine che potrebbe risultare dannosa e poco utile al confronto di idee che da questo articolo spero possa scaturire.
io non ho detto che con la cattura si risolvano tutti i problemi, assolutamente no.
ne tantomeno sto dicendo che si devono utilizzare in allevamento uccelli di cattura.
mi sono limitato a fare un paragone con un contesto socio-cultural-legislativo diverso dal nostro, quello spagnolo appunto. per cercare di analizzare un probema. ho inoltre affermato che lo ritengo vincente.
e vogliamo dire che non è così? sarebbe negare l'evidenza dei fatti.
in spagna, dove si cattura, non esiste il mercato nero (o per lo meno i fenomeni sono irrilevanti e sporadici, non continui e orribii come in italia).
il punto è proprio questo. io guardo ad una situzione, quela spagnola, con invidia, perchè amo questi animali, ed un'organizzazione così pulta, controllata e trasparente dovrebbe essere solo lodata.
sul fatto che l'attuazione in italia sarebbe piu complessa sono d'accordo, noi italiani abbamo un po questa mentalità "il più furbo è chi frega", e quindi ricadiamo in un ennesimo esempio di cultura mancante, carente oppure, laddove presente, distorta.
studi in spagna stanno cercando di analizzare gli effetti dei pesticidi sulle popolazioni di uccelli. vi è mai capitato di trovare animali morti per terra in un campo? a me si, ed è stato orribile. 4 cardellini, era il mese di settembre di due anni fa, stavo in un campo per raccogliere cardi come al solito, e c'erano quattro poveri uccelletti morti atterra, avvelenati chissà da cosa.
lo sterminio oggi è compiuto dal degrado ambientale, dai pesticidi, insetticidi, ecc E DAL BRACCONAGGIO.
dobbamo quindi sforzarci di combattere TUTTE queste cause assieme, e guardare al modello spagnolo, che da e sta dando i suoi frutti da anni, non mi sembra una strada poi così assurda.
ps: solo per rispondere a cristiano, i prezzi dei mutati sono dovti, comehai detto tu, ad un'offerta carente. la regolamentazione non fa altro che aumentare l'offerta tramteun sortadi output naturale, il che porterebbe nel lungo periodo, seppur in maniera sensibile, ad un indebolimento dei prezzi. è una semplice legge economica.
è un pò il discorso che si fa con le droghe, cè chi auspica la legalizzazione di alcune di esse per evitare il contrabbando e altre situazioni spiacevoli che tutti conosciamo, il problema sia con le droghe che con la cattura è che la gente esageri... molti allora propongono dei limiti di consumo\cattura però pensate che cambierebbe qualcosa? ci sarà sempre qualcuno che approfitterà di una richiesta maggiore di quella concessa dalla legge. senza contare che l'illegalità crea un freno sia per i consumatori\acquirenti che per i contrabbandieri\bracconieri.
MaurizioDiStefano
21-02-09, 11: 46
è un pò il discorso che si fa con le droghe, cè chi auspica la legalizzazione di alcune di esse per evitare il contrabbando e altre situazioni spiacevoli che tutti conosciamo, il problema sia con le droghe che con la cattura è che la gente esageri... molti allora propongono dei limiti di consumo\cattura però pensate che cambierebbe qualcosa? ci sarà sempre qualcuno che approfitterà di una richiesta maggiore di quella concessa dalla legge. senza contare che l'illegalità crea un freno sia per i consumatori\acquirenti che per i contrabbandieri\bracconieri.
ciao step. perdonami, ma non c'entra assolutamente nulla. sapevo, ero certo che qualcuno avrebbe fatto questo paragone. la droga è un qualcosa di dannoso a priori, è la natura stessa della droga che è dannosa, quindi un discorso quantitativo/limitativo è inattuabile proprio per questa ragione. al contrario, una cattura REGOLAMENTATA non ha una natura dannosa di per sè, anzi l'evidenza della situazione spagnola dimostra l'esatto opposto.
MaurizioDiStefano
21-02-09, 11: 52
ps: l'articolo parla anche di altri temi, non solo di cattura. ad esempio, della passione che diminuisce oggigiorno, della MANCATA COMUNCABILITÀ DELLA STESSA ALL'ESTERNO. vi chiedete come mai alle mostre l'età media è di 65 anni? Nei raduni che fanno in spagna ci sono giovani, vecchi, donne e bambini. tanto per dire.
vi invito a rifettere e non ridurre questo post nel solito scontro bene contro male.
Cristiano Ferrari
21-02-09, 12: 08
Maurizio,ti rinnovo i complimenti per l'articolo che mi e' davvero piaciuto molto,hai ragione a puntualizzare che non e' focalizzato solo sulle catture.
Mi trovi d'accordo quando parli del contesto socio-cultural-legislativo spagnolo,ma qui siamo in Italia,dove regna l'ignoranza e la mancanza di rispetto per chiunque. Ci manca il bagaglio culturale,d'altra parte basta avere qualche amico europeo e chiedergli come vengono considerati gli italiani all'estero.
Ripeto,qui non cambierebbe niente autorizzando o meno il silvestrismo.
La questione prezzi,come per tutte le cose,non e' dovuta alla scarsa reperibilita' in commercio ma dalla richiesta che condiziona i prezzi.
Io faccio l'esempio dei cardellini che sono i piu' richiesti:con meno di cento euri ti porti a casa una coppia di ancestrali,mi chiedo,e' un prezzo troppo elevato? Non credo.
Se si vuole l'ultima mutazione di grido,e' per specularci sopra,non giriamoci attorno. Se domani annunciassi al mondo intero che ho fissato la mutazione "celestino rosa pallido" avrei richieste da qui fino alla luna,sicuramente i prezzi sarebbero stellari. Se invece vedo che nessuno mi si fila,vai tranquillo che il prezzo calerebbe di molto,rarita' o meno.
marco novelli
21-02-09, 12: 10
Non dobbiamo dimenticare che noi siamo allevatori ed il nostro fine e da sempre la riproduzione. Maurizio, in Spagna e come da noi se non peggio e nel forum abbiamo amici che te lo possono confermare, vero Santiago?
Personalmente ho iniziato ad allevare fringuelli proprio perche odiavo chi catturava e teneva in chiusa quelle povere bestie. Oggi abbiamo disponobili migliaia di animali perfettamente adattati alla cattivita e a mio parere ogni tipo di prelievo in natura e da condannare anche se legalizzato. Molto spesso ringrazio l'aviaria per aver messo fine allo sterminio a cui noi contribuivamo in modo massiccio. Come dimenticare le migliaia di negriti sacrificati alla causa....
Era una vergogna anche se era legale. Maurizio poi il discorso prezzi proprio non regge!Pensa che tanti,ma tanti canarini costano anche dieci volte un cardellino, un ciuffolotto o un fringuello anche se mutati. Ti meravigli dei prezzi di un cardellino opale? Pensa che la scorsa settimana una tessera telefonica,un pezzo di plastica, e stata battuta all'asta a 120.000 Euro. L'uomo e disposto a tutti pur di avere il pezzo raro.
christian
21-02-09, 12: 16
Ciao Marco, non puoi immaginare che piacere mi fa leggere queste tue parole....la penso proprio come te e non dico altro perchè ho imparato che è solo fiato sprecato.
Grazie per il tuo intervento mi ha un po' risolevvato il morale.
Spero di poterti venire a trovare presto con Bruno.
Ciao
Christian
marco novelli
21-02-09, 12: 37
Dimenticavo: Maurizio, nulla di personale ed anch'io ho apprezzato molto il scritto solo che non condivido alcuni pensieri. In Italia i mercati sono ancora presenti nelle zone dove i problemi vanno oltre il bracconaggio. Terre di nessuno dove la legge non arriva, purtroppo. Io Maurizio credo che a divulgare la nostra passione dobbiamo essere noi stessi mostrando ai piu giovani quello che facciamo con tanta passione e fatica ogni giorno e le soddisfazioni che ne derivano. Purtroppo sino ad oggi chi ha gestito l'ornicoltura da noi ha pensato ad altro. A presto.
MaurizioDiStefano
21-02-09, 12: 39
ringrazio cristiano per i complimenti, e mi accingo a fare qualche dovuta precisazione, altrimenti posso essere frainteso.
marco io lo so benissimo quale è lo scopo di noi allevatori. cosi comeso quanto sia grande il sacrificio di acquistare certi soggetti (studio all'università e non ho un reddito, mi privo di tante cose, allevo da anni e non smetterò di farlo!), ma ti faccio una domanda: all'esterno lo sanno? sanno di noi? avete idea di come ci vede il 90 % della popolazone? carcerieri. e il maledetto bracconaggio è una delle cause che piu hanno contribuito a fondare questa assurda tesi nei nostri confronti. una persona esterna ti vedrà come un carceriere, puoi spiegargl che nostri cardellini vivono in cattività da generazioni, ma ti vedrà sempre come un crudele carceriere. e questo maledettissimo bracconaggio continua a gettare fango su di noi e sul nostro ambiente. è una piaga che va risolta e contrastata.
un video come quello presente nell'articolo ha un grande effetto sul pubblico, molto migliore di 1000 canarni chiusi in piccole gabbie per un giudizio, e totalmente diverso dalle scene di cardellini ammassati in fetide gabbie oppure di poveri pettirossi strangolati dagli archetti.
sono d'accordo con cristiano, a noi forse manca la cultura necessaria. ma, ripeto, ancora non ho ricevuto un solo motivo valido per cui non guardare con ammirazione a tutto l'apparato spagnolo.
ripeto inoltre che nella questione dei prezzi parlo di "lievi effetti sul lungo periodo", sono termini economici molto precisi e chiari, non ho detto che domani mattina queo che oggi costa 100, costerà 50. questo deve essere chiaro!
MaurizioDiStefano
21-02-09, 12: 41
Dimenticavo: Maurizio, nulla di personale ed anch'io ho apprezzato molto il scritto solo che non condivido alcuni pensieri. In Italia i mercati sono ancora presenti nelle zone dove i problemi vanno oltre il bracconaggio. Terre di nessuno dove la legge non arriva, purtroppo. Io Maurizio credo che a divulgare la nostra passione dobbiamo essere noi stessi mostrando ai piu giovani quello che facciamo con tanta passione e fatica ogni giorno e le soddisfazioni che ne derivano. Purtroppo sino ad oggi chi ha gestito l'ornicoltura da noi ha pensato ad altro. A presto.
figurati marco! ;) tu sai quanta stima nutro nei tuoi confronti, e spero tu possa testimoniare la mia assoluta e trasparente volontà nel trattare un problema con il solo intento di risolverlo, nel bene di tutti! ;)
Enzo Patané
21-02-09, 13: 55
Intervengo solamente per fare uan considerazione sui rapporti disponibilità-prezzo.
Io nella mia lunga carriera ornitologica ho visto veramente ogni tipo di importazione.
Ricordo ancora con disgusto casse piene di cenerini mezzi morti, alcuni costretti al cannibalismo nell'estremo tentativo di sopravvivere.
Gli imporatori pagavano un cenerino 10 dollari e lo rivendevano a 150 mila lire.
Il risultato era che centinania di persone potevano permettersi un cenerino in casa che, proprio per il suo prezzo, veniva tenuto come un bell'oggetto, senza informarsi delle sue esigenze.
Se moriva, peccato! Se ne comprava un altro.
Ora un cenerino costa 10 volte tanto e chi lo acquista ci pensa più volte prima di fare l'acquisto e si informa bene su come tenerlo in buona salute se non altro per salvaguardare l'investimento.
Beh, francamente, preferisco la situazione odierna.
Il consumismo applicato agli animali è una cosa disastrosa.
La cattura in linea di principio potrebbe essere accettata per pochi soggetti catturati in modo selettivo e il cui valore rimanga molto alto in modo che i soggetti entrino in possesso di strutture adeguate al solo fine dell'allevamento e della conservazione della specie.
x marco novelli, quindi se riaprono le importazzioni tu' saresti contrario, e quindi non aquisteresti niente neanche ha un 'uccello raro da trovare????. io sono un giovane allevatore e vorrei sempre riempire il mia passione con nuove specie, non dico rare ma quelle che si trovano oggi a migliaglia ma contatando tanti allevatori di questa associazione, mi e stata detta sempre la stessa cosa " io non li cedo a nessuno ma li do' a un grosso comerciante del nord" allora come puo' un giovane avvicinarsi a questo stupendo mondo se non ci sono allevatori che ti invogliano ancora di piu' dicendoti" non ci sono problemi vieni a visitare il mio allevamento e parliamo parliamo di queasta grande passione"
Enzo Patané
21-02-09, 14: 25
x marco novelli, quindi se riaprono le importazzioni tu' saresti contrario, e quindi non aquisteresti niente neanche ha un 'uccello raro da trovare????. io sono un giovane allevatore e vorrei sempre riempire il mia passione con nuove specie, non dico rare ma quelle che si trovano oggi a migliaglia ma contatando tanti allevatori di questa associazione, mi e stata detta sempre la stessa cosa " io non li cedo a nessuno ma li do' a un grosso comerciante del nord" allora come puo' un giovane avvicinarsi a questo stupendo mondo se non ci sono allevatori che ti invogliano ancora di piu' dicendoti" non ci sono problemi vieni a visitare il mio allevamento e parliamo parliamo di queasta grande passione"
Chi non ti fa entrare nel proprio allevamento (a meno che non sia in periodo riproduttivo che coem esai può essere molto delicato) a mio avviso non è un allevatore ma un collezionista geloso dei propri soggetti.
Tra un allevatore ancorchè giovane e un commerciante, un vero allevatore non avraà dubbi e lo cederà ad un allevatore.
Le altre sono mere speculazioni finanziarie.
Il mio allevamento è sempre aperto ai giovani e qundo posso non lesino mai consigli.
E' lo spirito con cui è nata AOE.
permettimi però di dirti che prima di passare a specie rare e difficili da mantenere in cattività e riprodurre occorre fare tanta gavetta con specie più semplici crescendo in difficoltà con il tempo.
E' nchiaro, ad esempio, ch eio non cedo un pappagallo dei fichi ad un allevatore la cui esperienza mi conforta sul modo in cui verrà tenuto.
Sono troppo pochi gli esemplari in Europa per sprecarne uno solo.
MaurizioDiStefano
21-02-09, 14: 34
Intervengo solamente per fare uan considerazione sui rapporti disponibilità-prezzo.
Io nella mia lunga carriera ornitologica ho visto veramente ogni tipo di importazione.
Ricordo ancora con disgusto casse piene di cenerini mezzi morti, alcuni costretti al cannibalismo nell'estremo tentativo di sopravvivere.
Gli imporatori pagavano un cenerino 10 dollari e lo rivendevano a 150 mila lire.
Il risultato era che centinania di persone potevano permettersi un cenerino in casa che, proprio per il suo prezzo, veniva tenuto come un bell'oggetto, senza informarsi delle sue esigenze.
Se moriva, peccato! Se ne comprava un altro.
Ora un cenerino costa 10 volte tanto e chi lo acquista ci pensa più volte prima di fare l'acquisto e si informa bene su come tenerlo in buona salute se non altro per salvaguardare l'investimento.
Beh, francamente, preferisco la situazione odierna.
Il consumismo applicato agli animali è una cosa disastrosa.
La cattura in linea di principio potrebbe essere accettata per pochi soggetti catturati in modo selettivo e il cui valore rimanga molto alto in modo che i soggetti entrino in possesso di strutture adeguate al solo fine dell'allevamento e della conservazione della specie.
sono pienamente d'accordo con te enzo! sono queste scene che io non vorrei vedere piu, sono queste scene che distruggono l'immagine pulita che chi ama ed alleva onestamente cerca di creare da anni.
una cosa ti vorrei far notare, ed è quello che sostengo nel mio articolo: la situazione non è affatto migliorata, di cerdellini ammassati ce ne sono ancora migliaia, e proprio il fatto di poterli acquistare per 10 euro è l'orrore maggiore.
stai sicuro che chi dovrebbe alzarsi alle 4 del mattino per andarli a catturare per se stesso, darebbe molto piu valore a quegli animali di quanto ne attribuisca uno che li compra per dieci euro mezzi morti nei mercati rionali, come nelle grandi fiere.
enzo credimi se mi sono iscritto a questa associazione e perche ci credo, ma ti ripeto che ho avuto tanti no da allevatori che sono iscritti e che scrivono sul forum non agiungo altro. grazie per i consigli
MaurizioDiStefano
21-02-09, 14: 59
ATTENZIONE
state travisando il contenuto della discussione, andando totalmente off topic.
LA VENDITA DI SOGGETTI DI CATTURA DEVE ESSERE SEMPRE VIETATA A MIO AVVISO.
io qui ho discusso della possibilità di cattura per l'utilizzo proprio, non per cessione o vendita di alcun tipo.
SE VOGLIAMO COMBATTERE IL BRACCONAGGIO E' OVVIO CHE DEVONO ESSERE ALLONTANATE, VIETATE E SENZIONATE TUTTE LE POSSIBILITA' DI COMMERCIO SUGLI ANIMALI DI CATTURA.
Ripeto:
E' GIUSTO CHE GLI ANIMALI DI CATTURA NON VENGANO COMMERCIALIZZATI, ED E' ALTRESì GIUSTO CHE LE IMPORTAZIONI SIANO INTERROTTE E VIETATE PER SEMPRE.
roberto ghidini
21-02-09, 17: 44
Condivido in toto le parole di Marco ed Enzo,.......ma voi comprereste un cardellino nato in cattività a 50 euro o uno di cattura a 25 ? ::-°°-
MaurizioDiStefano
21-02-09, 18: 00
Condivido in toto le parole di Marco ed Enzo,.......ma voi comprereste un cardellino nato in cattività a 50 euro o uno di cattura a 25 ? ::-°°-
roberto ce l'hai scritto sopra in rosso, grassetto e sottolineato..!
io non ho parlato di acquistare cardellini di cattura!
lo scopo è proprio l'opposto, cioè abolire ed eliminare questo traffico vergognoso!
vi invito a leggere con un po più di attenzione quello che uno scrive, altrimenti si rischia di ripetere troppe volte le stesse cose!
;)
Attilio Casagrande
21-02-09, 22: 20
Maurizio, se permetti la mia intromissione, il tuo articolo è bellissimo, e i ricordi affiorano, quella che abbiamo perso è una tradizione molto bella per chi ha potuto viverla, ma i tempi sono cambiati, abbiamo la possibilità di avere animali domestici, e prelevarne altri è inutile.
Le speculazioni ci sarebbero cmq anche se ci fosse la possibilità solo a scopo di allevamento o rinsanguamento.
Abbiamo gustato le foto bellissime di uccelli che spinti dalla fame causa le abbondanti nevicate, abbiamo aiutato con semi e distributori automatici autocostruiti, anche questa si può considerare cultura e tradizione , anche se dei tempi moderni, e che forse tra venti o trent'anni potrebbe essere solo un ricordo.
Il contenuto dei tuoi post possono essere fraintesi, ed ho capito bene cosa intendi.
Se esiste il sistema di prelievo, di conseguenza ci sarebbe un traffico vergognoso parallelo
Per eliminare il traffico vergognoso c'è solo un modo, fare a meno di acquistare.
Come vedi si ritorna sempre lì.
Credimi, piacerebbe anche a me quello che tu intendi, ma temo proprio che non sia possibile.
cardellino blu
21-02-09, 22: 29
hola
en primer lugar quiero pedir disculpas por escribir en español, pero no se hacerlo en italiano como para poder explicarme con la claridad con lo que lo hago en mi idioma, y se que hay magnificos traductores en el foro.
si me permites, Maurizio, he de agradecerte primero el halago que siento como español acerca de lo que comentas del buen hacer de los aficionados españoles.
he de decirte sin embargo, que no es todo tan bonito como lo pintas (no es oro todo lo que reluce). la misma admiración que tú sientes hacia como se llevan aquí las cosas, es la que siento yo a cómo las lleváis vosotros. me explico:
en mi pais, pero más concretamente en mi tierra, el furtivismo está al orden del dia, exactamente igual que en italia, lo que ocurre es que no está tan manifiestamente perseguido por las autoridades como allí. es cierto que la ley permite la captura de cierto número de ejemplares para educarlos al canto y de algunos para destinarlos a la reproducción, pero es en esta misma ley en la que se amparan un montón de desaprensivos para hacer negocio. los pájaros, para educarlos al canto, hay que capturarlos jóvenes, encerrarlos y hacerles copiar una serie de notas para después presntarlos en los concursos y que repitan como loros lo que han aprendido. pues te puedo asegurar que más del 80% de los pájaros que se presentan provienen del expolio de nidos (hazte una idea de por dónde voy).
en españa, la cria de silvestres en cautividad es una actividad muy reciente. en el foro en el que entro con asiduidad (www.canariculturacolor.com), se trata este tema con mucha frecuencia, ya que casi todos los que ahí estamos intentamos divulgar esta actividad de la cria para evitar precisamente el expolio al que se han visto sometidas las poblaciones silvestres.
he visto anuncios donde se venden "jilgueros criados en cautividad", con su correspondiente anilla por 50 euros. puedes deducir de aquí que sólo por llevar una anilla reglamentaria no quiere decir que el pájaro haya sido criado en una jaula por sus padres, la anilla no se la ponen los padres, se las ponemos nosotros...
el hecho de entrar en este foro, AOE, me ofrecia la posibilidad de adquirir la experiencia y conocimientos que necesitaba, y que todavia necesito, para mejorar mis métodos de cria, a través de gente como vosotros que lleváis criando pájaros en cautividad, no sólo durante años, sino durante siglos,... los conocimientos que tenia cuando decidí enfrentarme a esta aventura en el año 96 los adquirí primero a base de perder ejemplares ( la mayoria adquiridos de forma ilegal -por puro desconocimiento-) y luego gracias a libros como los de Giorgio de Baseggio, donde pude darme cuenta de que la mejor forma de conseguir buenos resultados era partir de ejemplares nacidos cautivos, mansos y adaptados a la jaula.
estoy de acuerdo con que hay que acabar con el furtivismo, pero no creando leyes como la de la caza de ejemplares silvestres, que, lo único que puede traer como consecuencia al final, seria el facilitarles más todavia la labor a estos desaprensivos... a fin de cuentas, lo que se promueve con el silvestrismo en españa es el educar pájaros jóvenes para el canto, y en una mínima proporción, el estimular la cria en cautividad, pero para este fin, el canto, y no la cria como la entendemos nosotros, que es por el puro placer de reproducirlos.
creo que la única forma de acabar con esto, es hacerle comprender a la gente que son los pájaros reproducidos en cautividad los más adecuados para ser reproducidos en cautividad, nada más. echar de los foros, de los concursos, de las sociedades de canaricultores,... a todos aquellos que prefieran seguir aumentando el negocio de los furtivos, y esto sólo se consigue con leyes que los persigan y no con leyes que los favorezcan y estimulen.
tengo un montón de amigos "silvestristas" que capturan 4 o 5 pajarillos al año y que generalmente no se quedan más de uno o dos, que casi nunca son buenos cantores pero que generalmente utilizan para hibridar con canarias, pero también sé de otros muchos que capturan cantidades muy superiores a las que la ley les permite, que comercian con ellos y que han hecho de esto un negocio rentable y que el haber denunciado sólo me ha traido problemas y quebraderos de cabeza, miradas ofensivas, pérdida de horas de trabajo e incluso la amistad de algunos a los que consideraba como amigos.
en cuanto a lo del precio de un jilguero major mutado...piensa en lo que cuesta obtener no sólo un buen ejemplar, sino simplemente un ejemplar. hay que comprar los reproductores, mantenerlos vivos, darles una alimentación equilibrada y sana (cada dia más cara), darles espacio, si los traes de bélgica, darles medicación, tiempo, trabajo, malos ratos,... si lo que pretendes es tener un jilguerito del pais para disfrutar de su canto, cualquiera te puede regalar uno (independientemente de su procedencia), pero si quieres jugar en la primera división has de asumir las consecuencias.
en este caso yo me preguntaria ¿ si mi vecino vende un jilguero major satiné en 800 euros, estaria yo dispuesto a venderlo en 80?
espero no haberte aburrido mucho
un saludo
marco novelli
21-02-09, 22: 35
x marco novelli, quindi se riaprono le importazzioni tu' saresti contrario, e quindi non aquisteresti niente neanche ha un 'uccello raro da trovare????. io sono un giovane allevatore e vorrei sempre riempire il mia passione con nuove specie, non dico rare ma quelle che si trovano oggi a migliaglia ma contatando tanti allevatori di questa associazione, mi e stata detta sempre la stessa cosa " io non li cedo a nessuno ma li do' a un grosso comerciante del nord" allora come puo' un giovane avvicinarsi a questo stupendo mondo se non ci sono allevatori che ti invogliano ancora di piu' dicendoti" non ci sono problemi vieni a visitare il mio allevamento e parliamo parliamo di queasta grande passione"
Petrus io se ad una votazione dovessi dare il mio parere le importazioni come erano prima non le vorrei ed il voto sarebbe contrario sicuramente. Ho avuto il dispiacere negli anni di visitare alcuni importatori e non ho dubbi nell'affermare che quello è stato il più brutto spettacolo che la mia memoria ornitologica ricordi . Uccelli ammassati in voliere dove gli animali sostavano a terra tra i cadaveri uno sopra l'altro perchè i due posatoi erano già pieni ed era tutto legale. Le importazioni dal prossimo anno , da voci autorevoli, riapriranno sicuramente in modo però regolamentato. Spero però che questa regolamentazione preveda l'obbligo di avere spazi idonei all'allevamento e provata esperienza.
Io non mi sento esente da colpe perchè ho contribuito a tutto questo negli anni acquistando questi soggetti che arrivavano dall'estero cosi come quelli appartenenti all'avifauna autoctona ( allora si vendevano nei negozi!).
Posso però assicurarti che fino a quando non ho acquistato soggetti domestici nati in cattività i risultati sono sempre stati negativi a dire poco.
Per quanto riguarda i giovani allevatori , credo che il mio impegno in questa direzione, cosi come quello di tutti i fondatori di AOE, sia sotto gli occhi di tutti ed il mio allevamento è sempre aperto soprattutto per voi più giovani anche durante le cove. Ti dirò di più se avessi fatto pagare il biglietto a tutti quelli che sono venuti forse a quest'ora.........///;;///;;
per fortuna che ci sono io che abbasso l'età media degli allevatori italiani!]]|=]]|=
marco novelli
21-02-09, 23: 22
Conosco bene la situazione in Spagna grazie ai tanti amici allevatori di quel paese e cardellino blu me lo ha confermato:
(no es oro todo lo que reluce). la misma admiración que tú sientes hacia como se llevan aquí las cosas, es la que siento yo a cómo las lleváis vosotros.
en mi tierra, el furtivismo está al orden del dia, exactamente igual que en italia, lo que ocurre es que no está tan manifiestamente perseguido por las autoridades como allí.
en mi tierra, el furtivismo está al orden del dia, exactamente igual que en italia, lo que ocurre es que no está tan manifiestamente perseguido por las autoridades como allí.
creo que la única forma de acabar con esto, es hacerle comprender a la gente que son los pájaros reproducidos en cautividad los más adecuados para ser reproducidos en cautividad, nada má
donde pude darme cuenta de que la mejor forma de conseguir buenos resultados era partir de ejemplares nacidos cautivos, mansos y adaptados a la jaula.
Massimo Riva
21-02-09, 23: 34
Io,quando ero ragazzino,dai 9 ai 15 anni,andavo presso una famiglia di contadini che aveva la licenza per la cattura degli uccelli a scopo di studiarne le migrazioni.I modi per la cattura erano molteplici:le classiche reti,che posizionavano nelle vicinanze di un laghetto artificiale creato da loro,il sorchetto,due reti con all'estremitá dei bastoni e messe una di fronte all'altra,collegate da una fune che arrivava dentro ad un capanno e quando vedevamo che al centro della tesa c'erano degli uccelli si tirava la fune,le due reti si chidevano e i nostri amati rimanevano sotto le reti e infine le classiche trappole con la rete dove come esca veniva messa una camola.Una volta catturati,gli uccelli venivano inanellati,registrato su un registro il giorno e l'ora della cattura,il loro sesso e dopo venivano rimessi in libertá.tante volte abbiamo fatto delle catture di sogetti che erano giá stati inanelllati nelle varie parti del mondo!Per me erano momenti bellissimi,in cui ho imparato ad amare e rispettare e conoscere i nostri amici alati(tante volte ho marinato la scuola per andare lí ma dovevo trovare una scusa buonissima per i miei amici contadini,se no mi ci avrebbero portato loro a calci nel sedere)Sapete oggi qualé il problema?Non esistono quasi piú persone serie come quei contadini che non hanno mai trattenuto un uccellino,neanche per tutto l'oro del mondo,a meno che non si fosse ferito nella cattura,ma lo stesso veniva registrato e se guariva veniva liberato,se no tenuto come richiamo.Per me l'unico problema é questo,che non facciamo piú le cose per il gusto di farle ma solo per guadagnarci:maledetti soldi,rovinano sempre tutto!!!--^^---
lorenzo fornaciari
22-02-09, 00: 06
maledetti soldi,rovinano sempre tutto!!!
A parte i complimenti per la bella storia che ci hai raccontato, ti quoto questa frase che condivido al 1000%! /||]]
Roberto Fumagalli
22-02-09, 00: 23
Ho seguito con molto interesse questa discussione e devo dire che Maurizio ha avuto una bella idea nel condividere con tutti noi quel racconto così profondo e passionale di un'epoca ormai lontana!
Anche mio padre mi raccontava spesso delle sue avventure nelle campagne quando la cattura degli uccelli era il passatempo preferito di tutti i ragazzi che nutrivano la passione per il mondo alato!
Sono cambiate molte cose è vero, la legge oggi ha fermato tutto questo e quello che ieri era un passatempo adesso è diventata un'attivita' illecita, nel mezzo di questi due concetti ci sono anni e anni di cambiamenti.
E' sbagliato secondo me tralasciare tutto quello che è successo durante questi anni, se le istituzioni hanno deciso di intrapprendere questa strada forse un motivo c'era... e come se c'era!!!!
Ricordo che mio padre quando mi raccontava le sue avventure alla fine di ogni discorso si guardava intorno e sospirando mi diceva.... " quelli sì che erano bei tempi.... c'erano piu' cardellini che passeri"!
Appunto... mi ricordo che a 10 anni avevo visto si e no due o tre cardellini "dal vivo"... tutto il resto lo avevo visto attraverso le pagine dei libri che mi divoravo come se fossero manna!
Poi arrivo' la fatidica legge e come per incanto mentre gli anni passavano mi accorgevo che vedere un cardellino a pochi metri da casa mia non era piu' un miracolo!
Adesso di anni ne ho 34, abito in una delle vie piu' trafficate di Monza e la cosa incredibile è che la mattina quando apro le finestre mi godo il favoloso concerto dei miei beniamini, per non parlare del fatto che ogni anno seguo attentamente almeno due o tre nidificazioni nel giardino della mia palazzina!
A chi a inventato questa legge non finiro' mai di dire grazie!!!!!!
A proposito.... mio padre non mi parlo' mai di una nidificazione in cattivita'..... quando vide una delle mie femmine deporre in gabbia e allevare i suoi piccoli sembrava un bambino impazzito di gioia!!!!!
Questa è stata la mia piu' grande soddisfazione da quando allevo!
Purtroppo Maurizio l'evoluzione dei sistemi agricoli tra cui l'uso massiccio di pesticidi hanno secondo me influenzato in maniera determinante la diminuzione della fauna selvatica e tutto questo unito al fenomeno della cattura avrebbe in pochi anni fatto scomparire delle specie di uccelli allora molto comuni.
Senza questa legge saremmo arrivati sicuramente alla fine!
Riguardo la Spagna penso che troppo spesso noi italiani siamo soliti pensare che "l'erba del vicino è sempre la piu' verde"!!!
Ciao!
roby
Massimo Riva
22-02-09, 00: 24
A parte i complimenti per la bella storia che ci hai raccontato, ti quoto questa frase che condivido al 1000%! /||]]
Ciao Lorenzo,sono contento che ti sia piaciuta la mia esperienza,che io considero fondamentale per la mia vita.Ti assicuro che erano persone speciali(purtroppo non ci sono piú:ciao AGO e CECCA)e anche se non avevano studiato avevano un intelligenza e bontá D'animo che io non ho mai piú ritrovato in nessun altro.Rispettavano la natura e sapevano di dipendere da essa,noi ce lo siamo dimenticati e anzi abbiamo la presunzione che sia lei a dipendere da noi:forse abbiamo studiato troppo.....]|
MaurizioDiStefano
22-02-09, 00: 36
Io,quando ero ragazzino,dai 9 ai 15 anni,andavo presso una famiglia di contadini che aveva la licenza per la cattura degli uccelli a scopo di studiarne le migrazioni.I modi per la cattura erano molteplici:le classiche reti,che posizionavano nelle vicinanze di un laghetto artificiale creato da loro,il sorchetto,due reti con all'estremitá dei bastoni e messe una di fronte all'altra,collegate da una fune che arrivava dentro ad un capanno e quando vedevamo che al centro della tesa c'erano degli uccelli si tirava la fune,le due reti si chidevano e i nostri amati rimanevano sotto le reti e infine le classiche trappole con la rete dove come esca veniva messa una camola.Una volta catturati,gli uccelli venivano inanellati,registrato su un registro il giorno e l'ora della cattura,il loro sesso e dopo venivano rimessi in libertá.tante volte abbiamo fatto delle catture di sogetti che erano giá stati inanelllati nelle varie parti del mondo!Per me erano momenti bellissimi,in cui ho imparato ad amare e rispettare e conoscere i nostri amici alati(tante volte ho marinato la scuola per andare lí ma dovevo trovare una scusa buonissima per i miei amici contadini,se no mi ci avrebbero portato loro a calci nel sedere)Sapete oggi qualé il problema?Non esistono quasi piú persone serie come quei contadini che non hanno mai trattenuto un uccellino,neanche per tutto l'oro del mondo,a meno che non si fosse ferito nella cattura,ma lo stesso veniva registrato e se guariva veniva liberato,se no tenuto come richiamo.Per me l'unico problema é questo,che non facciamo piú le cose per il gusto di farle ma solo per guadagnarci:maledetti soldi,rovinano sempre tutto!!!--^^---
hai sintetizzato appieno il mio pensiero! mancanza di passione, speculazione, disprezzo per le gioie semplici che non portano ritorno economico.
per quanto riguarda l'amico spagnolo, che ringrazio per l'intervento e l'apporto a questo, a mio avviso, importante confronto di idee, voglio aggiungere solo una cosa: è vero che non è tutto oro quel che luccica, ma sono davvero restio nel pensare e nel credere che la situazione spagnola sia uguale o addirittura peggiore di quella italiana.
il confronto lo si potra fare quantomeno a parità di legislazione, se ad esempio in spagna dovessero vietare le catture.. allora vedrete che aumento spaventoso avrete di gente che ricorre ai mercati neri.
è una questione logica secondo me: PERCHE' COMPRARE E PAGARE ILLEGALMENTE QUALCOSA CHE POSSO OTTENERE GRATIS CON DEDIZIONE E PASSIONE E NEL RISPETTO DELLA LEGGE? è quando non c'è alternativa che si cade nelle mani di questi vigliacchi, SPECIAMENTE QUANDO SI È AGLI INIZI E SI HA POCA ESPERIENZA. se le banche offrissero credito a tutti, gli strozzini non esisterebbero. il profilo logico è più o meno questo.
MaurizioDiStefano
22-02-09, 00: 52
Ho seguito con molto interesse questa discussione e devo dire che Maurizio ha avuto una bella idea nel condividere con tutti noi quel racconto così profondo e passionale di un'epoca ormai lontana!
Anche mio padre mi raccontava spesso delle sue avventure nelle campagne quando la cattura degli uccelli era il passatempo preferito di tutti i ragazzi che nutrivano la passione per il mondo alato!
Sono cambiate molte cose è vero, la legge oggi ha fermato tutto questo e quello che ieri era un passatempo adesso è diventata un'attivita' illecita, nel mezzo di questi due concetti ci sono anni e anni di cambiamenti.
E' sbagliato secondo me tralasciare tutto quello che è successo durante questi anni, se le istituzioni hanno deciso di intrapprendere questa strada forse un motivo c'era... e come se c'era!!!!
Ricordo che mio padre quando mi raccontava le sue avventure alla fine di ogni discorso si guardava intorno e sospirando mi diceva.... " quelli sì che erano bei tempi.... c'erano piu' cardellini che passeri"!
Appunto... mi ricordo che a 10 anni avevo visto si e no due o tre cardellini "dal vivo"... tutto il resto lo avevo visto attraverso le pagine dei libri che mi divoravo come se fossero manna!
Poi arrivo' la fatidica legge e come per incanto mentre gli anni passavano mi accorgevo che vedere un cardellino a pochi metri da casa mia non era piu' un miracolo!
Adesso di anni ne ho 34, abito in una delle vie piu' trafficate di Monza e la cosa incredibile è che la mattina quando apro le finestre mi godo il favoloso concerto dei miei beniamini, per non parlare del fatto che ogni anno seguo attentamente almeno due o tre nidificazioni nel giardino della mia palazzina!
A chi a inventato questa legge non finiro' mai di dire grazie!!!!!!
A proposito.... mio padre non mi parlo' mai di una nidificazione in cattivita'..... quando vide una delle mie femmine deporre in gabbia e allevare i suoi piccoli sembrava un bambino impazzito di gioia!!!!!
Questa è stata la mia piu' grande soddisfazione da quando allevo!
Purtroppo Maurizio l'evoluzione dei sistemi agricoli tra cui l'uso massiccio di pesticidi hanno secondo me influenzato in maniera determinante la diminuzione della fauna selvatica e tutto questo unito al fenomeno della cattura avrebbe in pochi anni fatto scomparire delle specie di uccelli allora molto comuni.
Senza questa legge saremmo arrivati sicuramente alla fine!
Riguardo la Spagna penso che troppo spesso noi italiani siamo soliti pensare che "l'erba del vicino è sempre la piu' verde"!!!
Ciao!
roby
ciao roberto! sono d'accodo in parte con quello che dici. l'avvicinamento alle abitazioni è dovuto, in parte, al progressivo aumento dei predatori (gazze in primis), all'abbattimento di zone verdi, all'inquinamento di quelle restanti. è l'ecosistema che va a rotoli. le INGIUSTE E MASSICCE catture passate le condanno tanto quanto tutti voi. ma il problema non si è risolto, ed è ancora sotto gli occhi di tutti.
passare da un eccesso all'altro, però, ha procurato ancora più danni, ha calpestato decenni di tradizioni che noi non conosceremo mai, che scompariranno per sempre. saranno quindi le uniche vittime di un gioco sporco che vede altri protagonisti (bracconieri, agricoltori, industriali, ecc) giocare un ruolo ben più fondamentale del semplice appassionato.
Vi cito a proposito un bell'articolo dell'ingegner Vincenzo Della Vecchia, che vi invito a leggere.
http://www.cardellino.it/sitoweb/html/index22.htm
colgo l'occasione per ringraziare tutti voi per il civile confronto di idee su questo grande problema del nostro mondo alato.
MaurizioDiStefano
22-02-09, 00: 59
tratto saliente dell'articolo di cui sopra..
"Con la legge 157/92 Carduelis carduelis è stato ufficialmente inserito nel novero delle specie protette in Italia,e pertanto ne è fatto divieto di cattura con qualunque mezzo;tuttavia,si capisce come il passare da una situazione di caccia indiscriminata,in cui i cardellini venivano presi con ogni espediente legale ed illegale,ad un'altra in cui essi sono dichiarati assolutamente intoccabili,non ha potuto non favorire la nascita di un fiorente mercato sottobanco di soggetti di cattura,che tuttora continua,in ciò favorito dalle quotazioni forzatamente assai superiori dei soggetti nati in cattività.Lo spirito della legge è stato recepito in molte zone d'Italia,ma in Campania la situazione è ancora particolarmente grave;qui,paradossalmente,gli unici che non hanno tratto vantaggio dalle disposizioni del '92 sono proprio i cardellini,il cui numero va sempre più diminuendo.
Secondo il nostro parere,e visti i risultati che inevitabilmente si conseguono nel nostro Paese con provvedimenti troppo restrittivi,sarebbe opportuno in primis eliminare la permissività che ha finora contraddistinto i controlli dei guardiacaccia(i quali a volte sono soliti vergognosamente "chiudere un occhio" in cambio di qualcuno dei maschi catturati),e far sì che i trasgressori vengano effettivamente puniti con le pesanti sazioni già in vigore;non v'è infatti,anche se dispiace dirlo,nessun altro genere di deterrente valido a scoraggiare persone che dimostrano,perseverando nella loro attività di uccellagione,che ora non è nè più nè meno che bracconaggio,di non possedere alcuna coscienza civile e nessuna sensibilità alle tematiche ambientali.Ed è un amara ironia il notare che spesso proprio questi ultimi individui sono quelli che lamentano il fatto che non si vedono più cardellini,come se la colpa di ciò fosse di questi ultimi.
Impedire del tutto la cattura dei cardellini significa però ignorare e calpestare tutto un corpus di tradizioni e di conoscenze che da secoli sono patrimonio degli uccellatori;e nemmeno questo è ammissibile.Secondo noi la soluzione sta,come sempre,nel mezzo,e nella fattispecie nel principio di giusto prelievo,già applicato in campo venatorio con buoni risultati.Si stabilisce,con il supporto degli ornitologi e di altri esperti,un periodo entro il quale la cattura dei cardellini è ammessa,quante uscite possono essere fatte a settimana,e quanti soggetti possono essere detenuti in una singola uscita;tutto ciò ovviamente in parallelo con l'auspicato aumento dei controlli.In questo modo il numero dei cardellini,non più,oppure molto meno falcidiato dai prelievi dei bracconieri,andrebbe lentamente ad aumentare;ma è chiaro che le buone intenzioni,pur indispensabili(ma a tutt'oggi gli organismi che dovrebbero occuparsi del problema non mostrano neppure quelle),non sono sufficienti:occorre muoversi,e far sì che le disposioni emanate vengano rispettate.
La rarefazione del nostro volatile in Campania non è però attribuibile solo ai bracconieri,ma anche e sempre di più alla progressiva diminuzione delle aree verdi.I cardellini,che una volta andavano a nidificare nei boschi,sugli alberi alti,oggi invece devono costruire il loro nido nei frutteti,dove spesso la scarsa altezza delle piante favorisce sconsiderate ed imbecilli razzie delle uova e dei piccoli.Fino a vent'anni fa era facilissimo,per chi abitava in campagna,ascoltare il canto dei cardellini,e vederli svolazzare in stormi allegri e chiassosi;adesso scene simili diventano sempre più rare,tanto che in molte zone urbanizzate questi uccelli,che non possono vivere laddove manchino degli spazi verdi,sono assenti del tutto.Gli allevatori impegnati possono dare il loro contributo al ripopolamento,immettendo in libertà parte dei soggetti nati nelle loro gabbie;ma tutti coloro che hanno a cuore il destino dei cardellini,ornitologi,appassionati di uccelli,guardiacaccia,ambientalisti,o semplici amanti della natura,hanno il dovere di impegnarsi e di battersi affinchè non arrivi mai il giorno in cui i cieli di Napoli rimarranno privi dei bei uccelletti dei cardi.
Vincenzo della Vecchia"
Massimo Riva
22-02-09, 01: 01
hai sintetizzato appieno il mio pensiero! mancanza di passione, speculazione, disprezzo per le gioie semplici che non portano ritorno economico.
per quanto riguarda l'amico spagnolo, che ringrazio per l'intervento e l'apporto a questo, a mio avviso, importante confronto di idee, voglio aggiungere solo una cosa: è vero che non è tutto oro quel che luccica, ma sono davvero restio nel pensare e nel credere che la situazione spagnola sia uguale o addirittura peggiore di quella italiana.
il confronto lo si potra fare quantomeno a parità di legislazione, se ad esempio in spagna dovessero vietare le catture.. allora vedrete che aumento spaventoso avrete di gente che ricorre ai mercati neri.
è una questione logica secondo me: PERCHE' COMPRARE E PAGARE ILLEGALMENTE QUALCOSA CHE POSSO OTTENERE GRATIS CON DEDIZIONE E PASSIONE E NEL RISPETTO DELLA LEGGE? è quando non c'è alternativa che si cade nelle mani di questi vigliacchi, SPECIAMENTE QUANDO SI È AGLI INIZI E SI HA POCA ESPERIENZA. se le banche offrissero credito a tutti, gli strozzini non esisterebbero. il profilo logico è più o meno questo.
Ciao Maurizio,la tua idea é giustissima,almeno ragionando con la logica,ma purtroppo al giorno d'oggi tutti noi abbiamo un prezzo,me compreso,e non siamo piú capaci a rispettare le regole.Poi sono d'accordissimo che certi prezzi sono esagerati(ma non é un hobby?)ma basterebbe che nessuno li comprasse per far scendere la loro quotazione.Non mi piacerebbe costringere degli esseri viventi a scontare una pena senza colpa e siamo sicuri che rimessi in libertá ,dopo un certo periodo ,siano ancora capaci di affrontare la vita come prima?[[[==
cardellino blu
22-02-09, 10: 33
hola de nuevo
debo decir que estoy plenamente de acuerdo con todo lo que aporta cada uno de vosotros y con todo lo que dice y "reclama" Maurizio.
no estoy en contra de la caza de forma racional y reglamentada, en este caso, en la mayoria de las regiones en la que está permitida, (no en todas las regiones de España se practicar este tipo de caza), sólo se permite la captura de machos para ser educados al cante, y creo que se limita a un número máximo de 15 ejemplares repartidos entre las 2 o 3 especies que se pueden capturar.
pero, al menos en mi pais, que es de donde puedo hablar con más con ocimiento, el hecho de poder cazar no favorece ni fomenta la cria en cautividad. al existir una ley de caza, las personas que tienen licencia ejercen su actividad y nada más. muy pocos, poquísimos de los silvestristas que se dedican a esto como hobby, tienen alguna pareja en su casa criando.
en el caso español, hay que distinguir claramente dos temas:
por un lado, la tradición fuertemente arraigada de capturar pájaros para CONCURSOS de canto, que especifica claramente el número de ejemplares jóvenes que se pueden capturar.
por otro, la cria en cautividad, que aunque la ley de caza toca muy de pasada, no tiene nada que ver con las capturas (desde mi punto de vista), pues habiendo ya un elevado número de ejemplares nacidos en cautividad (en el caso español la cria en cautividad está ahora en sus comiezos) que son mucho más proclives a seguir reproduciéndose, no veo la necesidad de capturar pájaros para este fin. de acuerdo que en el campo están GRATIS, y que si todos somos iguales ante la ley, deberiamos tener todos la oportunidad de capturar aquello que quisiéramos, pero pienso, querido Maurizio, que dada la natural condición del hombre a atesorar todo aquello que puede suponer la envidia o la necesidad de los demás, al final, la única forma de obtener algún pájaro seria recurrir a aquellos que con su esfuerzo y pasión fuesen capaces de mantener un cierto número de ejemplares disponibles, pues el campo se quedaria vacio.
indiscutiblemente, la pérdida del hábitat, los pesticidas, el aumento incontrolado de depredadores, la lluvia ácida,..., todo merma cada vez más las poblaciones silvestres. si a esto añadimos además el furtivismo (que si se permite la caza éste no va a acabar) y la libre disposición de los "recursos" que la naturaleza nos ofrece, en pocos años se habrá acabado con todo.
no quiero que pienses que estoy en tu contra, ni tampoco en contra de una tradición como la que hay en mi pais (silvestrismo), pero como son dos cosas diferentes, yo he decidido escoger una de ellas, que me produce muchas más satisfacciones que la de capturar un animal cuyas posibilidades de reproducirse en mi casa son mucho menores que las de hacerlas en su medio natural.
en España existe una ley de caza y no se ha acabado con el furtivismo.
MaurizioDiStefano
13-03-09, 23: 19
solo per dovere di cronaca, vi informo che sul mio sito ho pubblicato una serie di precisazioni, in parte tratte dal bel dibattito svoltosi in queste pagine insieme a tutti voi.
http://www.cardellino.altervista.org/articolo4.html
saluti
cardellino blu
14-03-09, 10: 01
Hola Maurizio, veo con alegria que lo que realmente te mueve es la pasión por los pájaros y tus argumentos son muy nobles. En los tiempos que corren, en los que se pretende anular cualquier tipo de actividad que incida de forma "negativa" en la naturaleza, está mal vista y encontrarás enfrente multitud de detractores, con lo que tu empresa será difícil.
"No se ama aquello que no se conoce", con lo que una buena labor divulgativa ayudará mucho en tu empresa, así como la tradición que en tu país exista acerca de esta actividad.
Habrá que configurar una reglamentación adecuada a cada especie, periodos de captura, hacer exámenes a los aspirantes,...
Tu empresa es ardua y vas a encontrar muchísimas dificultades en el camino, pero si necesitas o puedo servirte de ayuda, cuenta conmigo.
Un saludo y mucha fortuna.
MaurizioDiStefano
14-03-09, 14: 16
Hola Maurizio, veo con alegria que lo que realmente te mueve es la pasión por los pájaros y tus argumentos son muy nobles. En los tiempos que corren, en los que se pretende anular cualquier tipo de actividad que incida de forma "negativa" en la naturaleza, está mal vista y encontrarás enfrente multitud de detractores, con lo que tu empresa será difícil.
"No se ama aquello que no se conoce", con lo que una buena labor divulgativa ayudará mucho en tu empresa, así como la tradición que en tu país exista acerca de esta actividad.
Habrá que configurar una reglamentación adecuada a cada especie, periodos de captura, hacer exámenes a los aspirantes,...
Tu empresa es ardua y vas a encontrar muchísimas dificultades en el camino, pero si necesitas o puedo servirte de ayuda, cuenta conmigo.
Un saludo y mucha fortuna.
ti ringrazio tanto per i tuoi interventi, il parere di una persona che conosce da vicino quella situazione è stato di grande aiuto nella discussione! ti ringrazio inoltre per la disponibilità e la cortesia, in questo hobby abbiamo tanto bisogno di persone come te! ;)
un saluto, Maurizio
Ho seguito con passione la discussione, credo anch'io che la cosa giusta da fare sta immezzo, noi italiani siamo abituati a pensare solo alla facciata delle cose e non alla realtà.........che è quella che si catturano e poi trafugano milioni di uccelli, si sà e si fà solo finta di niente, poi diciamoci la verità, soprattutto allevatori di indigeni ed ibridatori, siamo tutti "parlo di chi si è dedicato da almeno 10 anni a questa parte" partiti da soggetti di cattura, sinceramente mi viene ancora la nostalgia di quando ero ancora un banbino, ricordo le domeniche mattina di ottobre, andavo sempre vicino casa nella campagna dove c'era sempre un vecchietto che parava la rete, mi sembrava una festa, la cosa più bella era quando si finiva e ci faceva liberare a noi bambini tutte le femmine.
Poi si è ammalato e morto, nelle campagne si è costruito, recintato e cementato, questa è la vera tragedia......
Quindi se mi si viene chiesto se mi sembra una cosa giusta autorizzare le catture direi prorpio di sì, legiferando, punendo duramente i trasgressori intensificando i controlli, con limite di giornate, numero di soggetti prelevati, periodo e giornate disponibili, segnalando eventualmente dove si trova la postazione di cattura, come oggi s
scusate l'interruzione di ieri ma mi si erano scaricate le pile della tastiera cordless.......cmq, dicevo....
che gestire in maniera controllata come si fà oggi per la caccia, per gli appostamenti fissi, segnalando agli uffici preposti l'ubicazione dell'appostamento fisso, facilitando così i controlli, consentire il prelievo al solo scopo amatoriale finalizzato all'allevamento, obbligando come facciamo noi cacciatori a fine battuta a segnalare sul proprio libretto personale il numero di capi, con una strettissima limitazione sul numero di soggetti.....
credo sia una cosa su cui si può discutere, nel rispetto di tutti, come impone il vivere civile e il principio di democrazia....
Nuccio.
io invece proprio non sono d'accordo con il silvestrismo e sinceramente lo lascerei agli spagnoli che comunque non brillano proprio in fatto di salvaguardia ambientale e difesa della fauna selvatica. Ma vi immaginate una pratica del genere in Italia? Una task force impegnata a correre dietro a una miriade di
micro uccellatori intenti a catturare uccelli appartenenti alla fauna protetta per rimpinguare gratuitamente in propri "allevamenti" e a che scopo poi, per sentirli cantare? o per riprodurli.Inoltre quali sarebbero liberati se già il 90 per cento non arriverebbe alla prima muta oltre al fatto che già è problematico allevare quelli nati da generazioni in gabbia,figuriamoci quelli di cattura.
E' vero ,ognuno di noi ha degli scheletri nell'armadio ma si può cambiare, evolvere, migliorare e non tornare indietro verso i tempi in cui tutto era permesso.Non vogliatemene
Giovanni
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