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Visualizza la versione completa : Distinguere acariasi da raffreddore



mark
17-03-09, 23: 10
Salve a tutti! Volevo chiedere se l'acariasi respiratoria nei pappagalli comporta, oltre a una respirazione rumorosa, anche arruffamento del piumaggio e battiti del sottocoda del soggetto colpito. Se non vi è presenza di muco è da escludere una possibile malattia da raffereddamento?

Alessandro Zago
18-03-09, 22: 57
Marksan ciao! L'Acariasi respiratoria viene con questo termine denominata l'infestazione delle vie respiratorie causata da acari. Sono particolarmente colpiti i canarini, i fringuelli ed i pappagallini australiani. Nei canarini sono stati isolati gli acari seguenti:Sternostoma meddai, Sternostoma tracheacolumRhinonyssus sternostomun, Ptilonyssus nudus.
L'acariasi respiratoria è caratterizzata da una respirazione sibilante e faticosa, accompagnata da accessi asmatiformi; il suo decorso è molto lungo, anche per più d'un anno, si manifesta con maggiore frequenza nei mesi d'agosto, settembre ed ottobre.
Durante l'accesso, che avviene più spesso verso sera, i canarini presentano difficoltà respiratorie, tossiscono con emissione d'espettorato nel quale si può trovare lacaro infestante; gli uccelli presentano arruffamento del piumaggio (forma a "palla") ed in qualche caso emettono rantoli bronchiali. Dopo queste crisi improvvise il volatile ritorna quasi normale, riprende vivacità e manifesta solamente una respirazione un pò sibilante. In questi casi è necessario isolare il soggetto affetto e tutti quelli "sospettati" d'essere stati contaminati, iniziando così i trattamenti terapeutici del caso. E' vivamente consigliato di non destinare alla riproduzione gli individui affetti da questa patologia, in quanto il parassita viene facilmente trasmesso ai nidiacei con l'imbeccata. Infatti i novelli, dopo alcune settimane, rivelano i sintomi dell'infestazione. Il più delle volte però, le femmine non riescono neppure ad imbeccare i propri pullus, in quanto fanno molta fatica a respirare. La terapia dev'essere fatta a base d'ivermectrina, nella diluizione di 1:10 di glicole propilenico. Come profilassi è sempre buona cosa, qualora si dovesse introdurre un nuovo soggetto in allevamento, fargli passare un periodo di quarantena.
L'Asma vera e propria è da considerarsi piuttosto rara negli uccelli, è la più frequente malattia con una componente ereditaria accentuata anche da fattori ambientali sfavorevoli (alimenti e locali polverosi, sbalzi termici ed umidità eccessiva), può colpire sia giovani che soggetti adulti dopo il periodo riproduttivo. I sintomi si manifestano sui soggetti con respirazione sibilante e difficoltosa, accompagnata da un'apertura ritmica del becco. Il volatile generalmente rimane fermo sul posatoio, con piumaggio arruffato. In certi casi molto gravi, può avvenire anche la morte. Concause potrebbero essere altresì il difterio-vaiolo, l'aspergillosi, la rinite, l'acariasi respiratoria. Come terapia sono consigliati tratamenti a base di cortisonici ed antibiotici, sia nell'acqua di bevanda che per mezzo aerosol. Si può somministrare, durante le crisi asmatiche, ad una soluzione d'adrenalina nella dose 1-2 gocce in una soluzione di 1:10.000. Come profilassi bisogna evitare di somministrare cibo polveroso, effettuare una pulizia delle gabbie e del locale adibito ad allevamento, avendo l'accortezza di non sollevare polvere, le gabbie dovrebbero essere collocate i ùn un ambiente areato e luminoso. Per quanto riguarda le Riniti, le Laringo-tracheiti, le Bronchiti e le Broncopolminiti, sono tutte forme abbastanza comuni nei nostri uccelli che, se non trattate tempestivamente e nei modo dovuti, possono evolvere in maniera drammatica, comportando anche la morte dei nostri volatili: I sintomi sono visibilissimi: gli uccelli rimangono "appallottolati" con le piume arruffate, gli occhi socchiusi, il più delle volte neanche sui posatoi, ma sul fondo della gabbia; tossiscono o starnutiscono frequentemente, respirano faticosamente col becco spalancato, sono ansimanti, emettono altresì un rumore rauco, sono inappetenti, non emettono alcun richiamo, in certi casi scuotono a scatti le penne della coda. Se non vengono curati, la sintomatologia s'evolve con gonfiore intorno agli occhi ed dalle narici fuoriesce del catarro. Nei pappagalli di medio-grossa taglia, i seni infra orbitali diventano edematosi. Le infezioni alla mucosa nasale possono facilmente estendersi, oltre ai seni infra orbitali, anche in quelli nasali, agli occhi, agli orecchi ed alle ghiandole nasale. Come diagnosi ci si deve basare sulla presenza di muco attorno alle narici. Come terapia, il soggetto dovrà essere isolato e tenuto al caldo, utilizzando degli antibiotici. Consigliato è sottoporre l'animale ad un antibiogramma.
Ricapitolando, ci si troverà di fronte ad un raffreddamento, ad una bronchite o broncopolmonite, qualora vi fosse la fuoriuscita di muco dalle narici del volatile, se fosse acariasi non v'è presenza di muco.
Spero d'essere riuscito a fornirti dei chiarimenti.
Ciao

mark
19-03-09, 09: 13
Grazie Aceventura per la tua risposta chiara e dettagliata!

Pierluigi d'Amore
19-03-09, 11: 50
2++. Ciao Alessandro,mi complimento con te,hai fatto veramente dell'ottima informazione...............come sempre.]"]]]]^^^^]"]]]]^^^^]"]]]]^^^^

Buona giornata,Pierluigi.

Alessandro Zago
19-03-09, 17: 37
... Grazie Pierluigi! Sono dell'avviso che ciò che fa parte del mio bagaglio culturale, possa essere in qualche modo utile anche per gli altri utenti del Forum!
Ciao

Pierluigi d'Amore
19-03-09, 18: 02
Sono dell'avviso che ciò che fa parte del mio bagaglio culturale, possa essere in qualche modo utile anche per gli altri utenti del Forum!

Straquoto al 1000X1000./||]]/||]]

antonio36
19-08-11, 16: 36
Marksan ciao! L'Acariasi respiratoria viene con questo termine denominata l'infestazione delle vie respiratorie causata da acari. Sono particolarmente colpiti i canarini, i fringuelli ed i pappagallini australiani. Nei canarini sono stati isolati gli acari seguenti:Sternostoma meddai, Sternostoma tracheacolumRhinonyssus sternostomun, Ptilonyssus nudus.
L'acariasi respiratoria è caratterizzata da una respirazione sibilante e faticosa, accompagnata da accessi asmatiformi; il suo decorso è molto lungo, anche per più d'un anno, si manifesta con maggiore frequenza nei mesi d'agosto, settembre ed ottobre.
Durante l'accesso, che avviene più spesso verso sera, i canarini presentano difficoltà respiratorie, tossiscono con emissione d'espettorato nel quale si può trovare lacaro infestante; gli uccelli presentano arruffamento del piumaggio (forma a "palla") ed in qualche caso emettono rantoli bronchiali. Dopo queste crisi improvvise il volatile ritorna quasi normale, riprende vivacità e manifesta solamente una respirazione un pò sibilante. In questi casi è necessario isolare il soggetto affetto e tutti quelli "sospettati" d'essere stati contaminati, iniziando così i trattamenti terapeutici del caso. E' vivamente consigliato di non destinare alla riproduzione gli individui affetti da questa patologia, in quanto il parassita viene facilmente trasmesso ai nidiacei con l'imbeccata. Infatti i novelli, dopo alcune settimane, rivelano i sintomi dell'infestazione. Il più delle volte però, le femmine non riescono neppure ad imbeccare i propri pullus, in quanto fanno molta fatica a respirare. La terapia dev'essere fatta a base d'ivermectrina, nella diluizione di 1:10 di glicole propilenico. Come profilassi è sempre buona cosa, qualora si dovesse introdurre un nuovo soggetto in allevamento, fargli passare un periodo di quarantena.


Grazie! in caso di acariasi respiratoria gli acari, come gli acari delle piume, tendono a nascondersi nelle cavità e nei posatoi? o permangono sera e mattina nella gola dell'uccello?

Pantaleo Rodà
23-08-11, 22: 11
Gli acari respiratori restano permanentemente all'interno dell'uccello...è questo quello che li rende più difficilmente trattabili rispetto a quelli esterni...

antonio36
27-08-11, 15: 52
Gli acari respiratori restano permanentemente all'interno dell'uccello...è questo quello che li rende più difficilmente trattabili rispetto a quelli esterni...



Adesso mi è più chiaro. Grazie.

dott.I.Pumilia
27-08-11, 17: 11
Salve, volevo soltanto aggiungere che l'azione meccanica da parte degli acari sulle vie respiratorie può provocare un infiammazione con conseguente formazione di muco e fuoriuscita dalle narici. Inoltre, negli psittaciformi oltre che un esame batteriologico e micologico ritengo "in primis" fondamentale l'esecuzione di un test per la Chlamydiosi in corso di problemi respiratori come quelli descritti.

Stefania 71
13-10-16, 17: 15
Salve, sono una nuova iscritta.
Ho un problema simile a quelli che ho letto. Il mio cardellino ha un po' di raucedine che si percepisce solo in alcuni momenti.
All'apparenza sta bene, canta ed è vivace, ma il respiro, specie se si agita e vola, sembra pieno di muco e talvolta starnutisce, specialmente la notte.
Ho pensato si trasse di acari, così gli ho somministrato una goccia di Ivomec diluito dietro la nuca, ma non è migliorato. Mi hanno detto che già dal giorno successivo, con quel medicinale, se si tratta di acari già dovrebbe stare bene. Ma questo non è successo. Quindi suppongo si tratti di raffreddore, visto che di recente avevo posizionato la gabbia fuori al sole, ma l'aria era un po' fresca.

Cosa potrei dargli per il raffreddore? L'antibiotico? Lo Zimox si può avere senza ricetta medica? Altrimenti il Bactrim, ma in quanta acqua si deve diluire? Ho sentito che una compressa si può sciogliere in un litro di acqua?

Vi ringrazio tanto se potete aiutarmi.

Tony Buglisi
13-10-16, 19: 57
Se l ivomec non ha funzionato allora non sono acari. Prova con il Bactrim, una pastiglia in un litro d'acqua, io la faccio in polvere con il batti carne o con il mattarello

Stefania 71
17-10-16, 20: 05
Grazie mille Tony, mi hai tolto i dubbi sul dosaggio.
Ora proverò e ti farò sapere i risultati.

Stefania 71
29-10-16, 11: 56
Grazie a te e al vostro Forum, ora il mio cardellino è guarito.
Non ha più rantolii, dorme bene la notte senza più doversi svegliare per starnutire, e finalmente respira bene anche sotto sforzo.
Gli ho dato il bactrim nel dosaggio che mi hai detto, per una settimana. Ha iniziato a stare bene dopo 5 giorni.
Grazie ancora per i preziosi consigli che ho trovato qui.

Tony Buglisi
29-10-16, 13: 29
Figurati, mi fa piacere che abbia funzionato. Purtroppo questo trattamento risulta efficace tanto piu veloci si è a notare il problema e ad intervenire