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Antonino Rallo
29-03-09, 23: 12
Norme sempre più ambigue e restrittive.
Negli ultimi anni, allevare regolarmente fringillidi ed indigeni in generale è diventata un’impresa assai ardua se non impossibile. La normativa nazionale e regionale vigente in tema di detenzione e di allevamento di fauna selvatica autoctona, ha più volte suscitato perplessità e dubbi interpretativi soprattutto in dottrina e Giurisprudenza. Tali questioni emersero per la prima volta nel 1992, con l’introduzione nel nostro ordinamento della c.d. “Legge sulla caccia” (L. 11 febbraio, 1992, n. 157). Il problema infatti, che affligge gran parte di allevatori e amatori è quello di essere soggetti ad una disciplina che trova la sua fonte normativa e regolamentazione in una serie di leggi riguardanti proprio la caccia. Come è possibile che il legislatore nazionale abbia assimilato il cacciatore all’allevatore/amatore? Mi sembra una forzatura quello di equiparare un soggetto che uccide ad uno che alleva.
Inoltre è da notare che l'art. 17 della legge nazionale recita"le regioni autorizzano.....". Invece molto spesso ritroviamo nei regolamenti regionali la dizione: ".....può autorizzare". Non vi sembra una discrezionalità abusiva quella delle regioni che possono o meno concedere l’autorizzazione ai fini dell’allevamento di fauna selvatica autoctona?
Se un amatore in una mostra ornitologica acquista una coppia di fringillidi con relativa documentazione, nel momento in cui fa domanda alla propria provincia per essere in regola può ritrovarsi senza risposta. A chi mi devo rivolgere per far rispettare il mio diritto ad allevare e la legge nazionale?
La legge nazionale infatti, non prevede nessuna limitazione numerica di soggetti. Sarebbe un paradosso un controllo delle nascite rispetto alla libera uccisione di molti animali cacciabili. Invece alcune regioni pongono limiti assurdi; in Toscana ad esempio, è possibile allevare una sola coppia di fringillidi.
Alcune regioni prevedono un registro di allevamento, alcune vidimato altre non vidimato. Comunicazione a fine anno dei soggetti detenuti. Rinnovo autorizzazione ogni anno, ogni 5 anni, o ogni 6 anni, o non necessaria (Lombardia).
Alcune regolamentano oltre alla detenzione e allevamento delle specie cacciabili e fringillidi (come previsto dalla legge nazionale) anche gli esotici, ignorando che esiste la CITES. Quindi non di loro competenza.
Volendo equiparare ad esempio il “Decreto 30 giugno 1998 G.U.R.S. 26 settembre 1998, n. 48 Allegato A rubricato “ALLEVAMENTI DI FAUNA SELVATICA A SCOPO AMATORIALE ED ORNAMENTALE” e il Regolamento regionale n. 16 del 4 agosto 2003 della Regione Lombardia capiamo subito la sostanziale differenza di disciplina. Ed in particolare occorre focalizzare la nostra attenzione nella lettura di queste disposizioni:
- Art. 38 del decreto 30 giugno 1998 (regione Sicilia): “L'art. 38, ultimo comma, della legge regionale 1 settembre 1997, n. 33 consente, previa apposita autorizzazione rilasciata dall'Assessore regionale per l'agricoltura e le foreste, l'allevamento di fauna selvatica omeoterma (uccelli e mammiferi ivi incluso l'istrice) autoctona, a scopo ornamentale ed amatoriale, e condizionato al
rispetto di un disciplinare che deve essere adottato tenendo conto di quanto disposto dalla legge 7 febbraio 1992, n. 150, artt. 8 e 8bis, come modificati dalla legge 13 marzo 1993, n. 59.
Gli allevamenti amatoriali ed ornamentali della detta fauna devono essere conformi alle condizioni ed alla disciplina di seguito dettate.
Alle direttive del presente disciplinare devono adeguarsi anche gli allevamenti amatoriali ed ornamentali di tartarughe di mare e di testuggini sia di terra che di acqua dolce.
Requisiti
Il richiedente l'autorizzazione non deve essere mai stato condannato o sanzionato per violazione alle leggi e disposizioni faunistico-venatorie e dimostrare anche a mezzo di atto notorio, la legittima provenienza dei soggetti che alleva o che intende allevare, tenuto conto delle disposizioni di cui alla legge 7 febbraio 1992, n. 150, così come modificata dalla legge 13 marzo 1993, n. 59.
E' possibile che l'eventuale dotazione iniziale di riproduttori avvenga mediante azione di cattura da effettuarsi sotto il diretto controllo della R.F.V. competente per territorio”.

- Art. 22 del Regolamento regionale n. 16 del 4 agosto 2003, (regione Lombardia): “Allevamenti
1. L'allevamento di fauna selvatica autoctona, limitatamente alle classi mammiferi e uccelli, a scopo alimentare, di ripopolamento, ornamentale ed amatoriale avviene nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento di Polizia Veterinaria di cui al D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320, dalla legge n. 150 del 7 febbraio 1992 in materia di commercio internazionale di specie di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione e di detenzione di specie pericolose, nonché dalla legge n. 473 del 22 novembre 1993 in materia di maltrattamento degli animali, ed è soggetto ad autorizzazione della Provincia territorialmente competente.
2. Nella domanda di autorizzazione inoltrata alla Provincia, il richiedente indica le proprie generalità, la sede dell'allevamento e l'elenco delle specie che intende allevare.
3. Per gli allevamenti a scopo amatoriale o ornamentale di uccelli selvatici appartenenti alle famiglie dei Fringillidi nei quali siano presenti fino a trenta capi, ed alle specie tordo bottaccio, tordo sassello, merlo e cesena, non è richiesta l'autorizzazione provinciale di cui al comma 1.

Dalla lettura delle due disposizioni capite bene che ci troviamo di fronte ad una vera e propria ingiustizia. Se è vero che la legge è uguale per tutti, sotto il profilo formale, in quanto tutti i cittadini dello Stato italiano sono soggetti alla legge senza discriminazioni….., d’altro canto è lo stesso Stato che ha il compito di garantire effettivamente questa uguaglianza (intesa in senso sostanziale), cioè mettendo tutti nella condizione di non essere discriminati (Art. 3 della Costituzione).
Ed invece, la discriminazione c’è: Se io fossi nato a Milano anziché a Marsala, stante la norma di cui all’art. 22 reg. regionale Lombardia, potrei allevare a scopo amatoriale o ornamentale qualsiasi fringillide a patto che non superi il numero di 30 capi. Capite bene che la disposizione prevista dall’art. 22 reg. regionale lombardo è l’unica norma regionale, nel quadro dell’ordinamento italiano, in grado di disciplinare in maniera tassativa: la qualifica del soggetto che alleva (allevatore o amatore); la specie di volatili allevabili (fringillidi etc); tipologie d’allevamento (amatoriale, ornamentale, a fini commerciali e non commerciali); numero di soggetti allevabili (non più di 30 capi).
La suddetta norma oltre che essere chiara è una disposizione “giusta” che le altre regioni non hanno adottato o preso in considerazione. Allevare a scopo amatoriale o ornamentale non deve essere considerata una pratica illegale soggetta pertanto, a restrizioni o tollerata. Impedire agli appassionati di ornitologia o a semplici amatori, la regolare detenzione dei fringillidi, significa favorire la criminalità organizzata ed il mercato nero dei volatili di cattura.
Orbene, ritornando alla realtà (che è regolata e non creata dal diritto) non vi può essere dubbio sul fatto che molti allevino soggetti di illecita provenienza ma, estendere tale limitazione a tutti gli amatori è qualcosa che ha del paradossale.
Spero che il mio pensiero non venga cestinato dai moderators del forum e che nelle mie parole non si colga solo retorica e provocazione. Amo gli animali ed in particolare i fringillidi. Il mio articolo vuole essere solo lo spunto per un’attenta riflessione da parte di tutti. Chi meglio di noi amatori e allevatori sa quali sono i sacrifici, le difficoltà, le delusioni e le gioie dietro questa passione che ha del NATURALE.
Un saluto a tutti gli amici del forum.

Antonino Rallo

max coppa
30-03-09, 08: 29
Come detto piu' volte in provincia di Novara non ci sono problemi per allevare indigeni , bisogna prima chiedere l'autorizzazione alla detenzione,poi introdurre in allevamento soggetti in regola.Per quanto riguarda la disuguaglianza dell'attuazione della normativa ,e' noto che siamo in italia.In questo paese ,nelle varie province c'e' gente competente che si occupa nell'interpretare e definire la norma vigente ,e in altre ci sono degli incompetenti che se dovessero andare negli allevamenti ti confondono il verdone con un canarino verde.In quei posti regna il marasma.Non solo nella detenzione degli indigeni.Se uno va ad ingabbiare alla mostra di Serravalle Sesia basta che compila su carta del salumiere scrivendo mod 4 tot soggetti rna portati alla mostra di Serravalle e' a posto, a Verbania basta il modello 4 compilato , a Novara mod 4 per i piemontesi ,per i lombardi modello 4 timbrato dal veterinario , per la mostra avremmo dovuto avere un capannone a parte dove ospitare i soggetti lombardi , poi la richiesta del capannone aggiuntivo e' stata revocata con una comunicazione che abbiamo ricevuto il sabato durante il giudizio.Cari signori ,siamo in Italia e funziona cosi'.Non dico nulla di chi ha tentato il dialogo con i funzionari asl.In questi periodi in cui le associazioni fanno fatica a tirare il carretto ci troviamo bloccati da questi personaggi.

IlPariota
30-03-09, 10: 01
Qualcuno di voi è stato al Convegno Albatros di Cassino?
Il dottor Sebastiano Paternò ha trovato una soluzione per aiutare tutti a livello nazionale; noi dell'A.Int.A.C. lo supporteremo ovviamente!

max coppa
30-03-09, 14: 16
Puoi dirci di che soluzione si tratta?

fabrizio moretti
30-03-09, 15: 21
Aponovara non parlare di corde a casa dell'impiccato ovvero io essendo residente nel Lazio non posso detenere nessun tipo di fringillide.....
Riguardo la mostra di Cassino come ho già scritto sul forum in questione,la trovo in assoluto contrasto con le norme vigenti qui nel lazio, qualcuno parla addirittura di questioni di proprietà, ovvero essendo animali non dello stato(bene indisponibile dello stato) e appartenenti all'intestatario del certificato di cessione lo stesso stato non ha nulla a che pretendere dal detentore..personalmente dubito della efficacia a livello legale di questa soluzione ma essendo in italia.......Bhò!?

IlPariota
30-03-09, 17: 28
La legge 157/92 da alle regioni il compito di legiferare in merito anche ai nostri allevamenti (ma tenete presente che noi ci entriamo di striscio)... Negli anni ci si è impegnati per combattere, regione per regione i regolamenti assurdi/sbagliati...
A questo punto è nata un idea, se si facesse in modo che, modificando la legge nazionale, le regioni non potessero più stabilire nulla in merito all'allevamento in cattività a scopo amatoriale?
Ciò è possibile aggiungendo 2 righe all'articolo 17 della suddetta legge...
Se la cosa vi può interessare, mi procuro appunti più dettagliati.

Antonino Rallo
30-03-09, 19: 08
Grazie a tutti gli amici che prontamente hanno risposto al mio articolo. Rivolgendomi al Pariota: Hai colto nel segno quello che intendo dire. Signori è la legge nazionale che è sbagliata e non quela delle singole regioni. L'art 17 della legge n 157 del 1992 dovrebbe quanto meno avere un tenore letterare diverso :"Le regioni possono autorizzare..." anzichè "Le regioni autorizzano...". Inoltre l'art. 117 della Costituzione italiana sancisce che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonchè dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
Al secondo comma recita: "Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
a; b; c; d; ..... ed infine, si arriva alla lettera s) dove viene specificato che è di competenza esclusiva dello Stato anche la tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali. Insomma le norme ci sono ma nessuno vuole a quanto pare che si rispettino. Forse nessuno ha mai sollevato questioni giuridiche in un forum dedicato ai volatili e i miei interventi risultano banali e scontati. Siamo in Italia non vuol dire contribuiamo a farci calpestare i nostri diritti. Se siete d'accordo scriviamo una bella lettera al ministero dell'agricoltura e delle foreste e chiedimo la modifica dell'art. 17 della legge n 157 del 1992.
Un saluto a tutti.
Antonino Rallo

roberto ghidini
30-03-09, 22: 14
Il problema è che l unica federazione che in Italia può rappresentarci non ha fatto nulla,anzi con quest ultima politica di avvicinamento ai protezionisti i problemi sono aumentati.Altro che essere assogettati alla caccia,penso che anche se siamo ben lontani da quel mondo, ci abbiano agevolato molto di più loro che chi di dovere. ::-°°-

Antonino Rallo
30-03-09, 22: 59
Roberto ma tu lo capisci che in questo modo si favorirebbe sempre di più il mercato nero degli uccelli di cattura? Perchè crescere e far crescere con la mentalità deviata, proprio chi nel forum vede la fonte chiarificatrice delle varie regole in tema di allevamento? Spero che qualcuno non incorra in gravi rischi con la legge. Ricordo a tutti che una cosa è allevare e una cosa è detenre soggetti a scopo ornamentale o amatoriale. La maggior parte dei nostri amici del forum ha ottenuto l'autorizzazione e alleva da parecchi anni regolarmente, proprio perchè allevatori. Chiunque volesse allevare fringillidi, a differnza dei canarini, deve invece ottenere l'autorizzazione da parte della provincia di appartenenza(oltre ad essere regolarmente iscritto ad una federazione o associzione come AOE per la richiesta degli anellini). A mio avviso, l'autorizzazione, oltre ad essere una procedura che in taluni casi può richiedere tempi lunghi, è una restrizione vera e propria. Immaginate ad una persona che decide di comprare regolarmente 3 coppie di fringillidi (soggetti con relativa documentazione che ne attesti la lecita provenienza e inanellati) e decida di richiedere l'autorizzazione alla provincia, affinchè lo stesso li detenga a scopo ornamentale nel proprio appartamento. Capite bene che di tanto in tanto stante la norma di cui all'art. 17 e seguenti della legge 157/1992, le regioni avvalendosi dell'ausilio delle guardie forestali possono effettuare controlli periodici per controllare la regolare detenzione dei fringillidi. E' paradossale.
PS: Mi rivolgo a tutti coloro che magari ignari delle norme e dei regolamentio regionali di attuazione hanno bisogno di chiarimenti: Scrivetemi e soprattutto proponete delle soluzioni convincenti. L'unione fa la forza.
Un saluto a tutti

fabrizio moretti
30-03-09, 23: 18
Quote"Il problema è che l unica federazione che in Italia può rappresentarci non ha fatto nulla,anzi con quest ultima politica di avvicinamento ai protezionisti i problemi sono aumentati.Altro che essere assogettati alla caccia,penso che anche se siamo ben lontani da quel mondo, ci abbiano agevolato molto di più loro che chi di dovere."

Vero!!!

IlPariota
31-03-09, 00: 03
Ma noi siamo cittadini.... non voglio polemizzare, ma se la Federazione non si muove, voi cosa fate?
Anche 1 singola persona, se ne ha voglia, può smuovere le cose... Anzichè utilizzare questa discussione per attaccare la "Federazione pigra", potreste chiedermi cosa fare per schierarvi in prima linea con Noi dell'A.INT.A.C. ed Avifauna (Paternò). Sempre che la cosa vi interessi...

Antonino Rallo
31-03-09, 00: 25
Le chiedo scusa per aver suscitato in lei questa reazione. Io non voglio attaccare nessuno ne tantomeno ho intenzioni di iniziare dibattiti incentrati sulla polemica. la critica deve essere costruttiva e non distruttiva. Volevo solo dire che non essendo un allevatore ma, un semplice laureato in legge era mio dovere informare altri di quanto già in precedenza detto. Faccio presente che, pur avendo una discreta conoscenza in materia di fringillidi, non mi sono mai iscritto a nessuna associazione o federazione per motivi di studio. Non si arrabbi per così poco... il mio obiettivo è incentivare, nel rispetto di una legge equa e giusta, la detenzione di fringillidi anche a titolo amatoriale.
PS: Spero di aderire all'A.INT.A.C. ed Avifauna.
Nel ringraziarla per avermi scritto colgo l'occasione per salutarla.

fabrizio moretti
31-03-09, 14: 24
Il problema è proprio quello.....Io non devo fare nulla perchè pago una federazione che deve rappresentarmi e che deve portare avanti la necessaria politica per uniformare gli allevatori di TUTTA italia,se non lo fà la mia quota non la vede piu e in piu la sputtano dove è possibile.Sull'altro sito si è attaccato la legge sulla caccia senza sapere neanche di cosa si parlava, ricordatevi che se si possono detenere determinati uccelli grazie a questa direttiva voluta proprio dalle associazioni venatorie come su scritto da R.Ghidini...Una domanda quanti iscritti ha la foi nel lazio? iniziamo a togliere le iscrizioni laziali...mi basta già essere preso per il c... dalla politica all'italiana, mo pure la federazione degli uccelletti? No No !!

fabrizio moretti
31-03-09, 14: 30
Dimenticavo, lo sapete che basterebbe un solo allevatore laziale inXXXXXXXto per impugnare il campionato italiano....meditate meditate. Se vogliamo fare questo io ci sarò...iniziamo ad impugnare con relativo esposto in procura ogni campionato italiano dove dei cittadini italiani non possono partecipare....se le cose ci spettano ce le andiamo a prendere e non a pregare il santo di turno.Parlo per me s'intende.Ciao

Fabrizio

roberto ghidini
31-03-09, 15: 03
Caro Antonio non capisco cosa c entra la cattura o la mentalità deviata, se siamo a queste condizioni è colpa nostra,non abbiamo saputo creare una federazione che si faccia sentire.Paternò è un grande, ma in tutti i movimenti di qualsiasi tipo,normalmente è chi rappresenta il movimento stesso a far valere le proprie ragioni,non si lascia la patata bollente ai singoli .Lo scandalo più grande è la divesita di normative nelle varie regioni, non il registro (allevamento a scopo amatoriale ornamentale) che invece trovo logico.Per allevare certe speci delicate, bisogna essere convinti e preparati,non vorrei mai si arrivasse ad un esame come in Francia e Piemonte,ma gia la briga del registro è una prova della convinzione messa dall acqisitore.Per farti un esempio sono convinto che la metà dei cardellini, acquistati dagli amatori nelle varie manifestazioni,non arrivino alle cove,quindi va bene il liberismo ma ci vuole anche responsabilità perche si tratta di animali non di oggetti.Pochi giorni fà in una discussione sugli ara,dove tutti postavano la loro volonta o il loro sogno di detenerli,una persona ha postato un link di ara stressati ammalati che emettevano grida folli,questo post anche se crudo secondo me porta il messaggio più lodevole della discussione,non si puo acquistare un animale solo per voglia,senza informarsi sulle sue esigenze,lasciandolo ammalare o peggio. ::-°°-

IlPariota
31-03-09, 16: 08
Dimenticavo, lo sapete che basterebbe un solo allevatore laziale inXXXXXXXto per impugnare il campionato italiano....meditate meditate. Se vogliamo fare questo io ci sarò...iniziamo ad impugnare con relativo esposto in procura ogni campionato italiano dove dei cittadini italiani non possono partecipare....se le cose ci spettano ce le andiamo a prendere e non a pregare il santo di turno.Parlo per me s'intende.Ciao

Fabrizio
we Fabrizio io proprio questo dicevo...
Ammesso e non concesso che la Federazione sia pigra ed immobile, perchè non muoverci noi come cittadini italiani scavalcando la FOI, la Regione e qualsiasi altro scoglio? Penso che l'idea di fare una mozione popolare, una raccolta firme, qualunque iniziativa da inviare al Ministro Interessato affinchè modifichi questo benedetto articolo... tutto sommato quanti siamo ad allevare fringillidi in Italia? E quanti voti sono? A questo pensano i ministri, ve lo garantisco io!

Antonino Rallo
31-03-09, 16: 44
Ragazzi adesso già mi piacete.. Vi sento abbastanza arrabbiati! Dobbiamo muoverci noi del popolo, quali cittadini dello Stato Italiano, affinchè vengano rispettati i diritti non degli allevatori ma, di tutti i consociati. Forse parlare di diritti in questo paese è un'aberrazione; forse alla gente va bene che le cose vadano così. Frequento una scuola di magistratura a Roma presso l'università la Sapienza ed ho esposto questo problema ai miei colleghi che di pennuti sinceramente nulla sanno. Sapete cosa mi hanno risposto?l'art. 17 della legge n.157/1992 potrebbe essere modificata o abrogata seppur parzialmente. Non voglio fare il saccente di turno ma è da 2 settimane che studio la normativa de quo e vi assicuro che c'è una vera e propria ingiustizia legislativa.

Antonino Rallo
31-03-09, 16: 53
Dimenticavo: "Se qualcuno volesse spiegato nei dettagli, il contenuto dei miei messaggi sono ben lieto di rispondergli anche in privato. Lo so che tutti questo intreccio di discorsi sulle leggi e leggine e regolamenti non è di facile commistione ma, purtroppo io a scrivere non sono molto bravo. Per qualsiasi cosa abito a Roma in zona P.za Bologna. Se qualche amico volesse contattarmi fare 4 chiacchiere di persona sono sempre a disposizione.

Antonino Rallo
31-03-09, 17: 25
Caro Antonio non capisco cosa c entra la cattura o la mentalità deviata, se siamo a queste condizioni è colpa nostra,non abbiamo saputo creare una federazione che si faccia sentire.Paternò è un grande, ma in tutti i movimenti di qualsiasi tipo,normalmente è chi rappresenta il movimento stesso a far valere le proprie ragioni,non si lascia la patata bollente ai singoli .Lo scandalo più grande è la divesita di normative nelle varie regioni, non il registro (allevamento a scopo amatoriale ornamentale) che invece trovo logico.Per allevare certe speci delicate, bisogna essere convinti e preparati,non vorrei mai si arrivasse ad un esame come in Francia e Piemonte,ma gia la briga del registro è una prova della convinzione messa dall acqisitore.Per farti un esempio sono convinto che la metà dei cardellini, acquistati dagli amatori nelle varie manifestazioni,non arrivino alle cove,quindi va bene il liberismo ma ci vuole anche responsabilità perche si tratta di animali non di oggetti.Pochi giorni fà in una discussione sugli ara,dove tutti postavano la loro volonta o il loro sogno di detenerli,una persona ha postato un link di ara stressati ammalati che emettevano grida folli,questo post anche se crudo secondo me porta il messaggio più lodevole della discussione,non si puo acquistare un animale solo per voglia,senza informarsi sulle sue esigenze,lasciandolo ammalare o peggio. ::-°°-

Caro Roberto, volevo innanzitutto ringraziarti per aver sollevato un'altra questione: cioè il problema dei soggetti stressati come nel caso degli ara... In secondo luogo volevo farti riflettere su quello che è invece, la questione principe del nostro dibattito. Il problema sulla giusta e regolare detenzione dei fringillidi non è legata all'abolizione di tutte le norme vigenti, contenute nella legge nazionale che prevedono per l'appunto, l'anellino inamovibile identificativo e il relativo certificato attestante la lecita provenienza del volatile. Sarebbe una liberalizzazione pari a quella delle droghe leggere. Io mi riferisco principalmente a tutti coloro, che seppur iscritti regolararmente alla FOI, all'AOE o ad altre associazioni nazionali o internazionali, non possono regolarmente detenere una coppia di fringillidi. Se per caso io allevatore di canarini, dunque esemplari non soggetti alla legge, decidessi di acquistare una coppia di fanelli, con anellino inamovibile e relativo certificato di provenienza, dovrei assolutamente per essere in regola andare a denunciare la detenzione alla provincia. Non è assurdo!! Ancora più assurdo se la stessa coppia di fringillidi la detiene un amatore che non ha altri soggetti a CASA (e non in allevamento). La mia proposta vorrebbe arrivare alla soluzione seguente:
Allevatore= Allevamento (dunque, autorizzazione); Amatore= Chiunque detiene a titolo ornamentale (dunque, anellino e certificato ma, senza autorizzazione).

fabrizio moretti
01-04-09, 12: 32
X Ilpariota: tu hai ragione se mi dici mobilitiamoci e combattiamo, giusto ed ineccepibile, ma scavalcare la foi non è possibile per vie normali bensi solo legali....leggi il 3D di Goffredo Gubbio riguardo il comportamento dela federazione nei confronti dell'Associazione Eugubina che è intervenuta alla mostra AOE di Gubbio, personalmente se io fossi il presidente della federazione mi dimetterei ma visti gli esempi in parlamento per proiezione comportamentale i vertici foi fanno orecchie da mercante e passano oltre....
http://lnx.ornieuropa.com/forum/showthread.php?p=104308#post104308

X Antonio Rallo, mi farebbe piacere parlare di questo, potrebbe essere un occasione per gli iscritti Aoe e non solo d'incontrarsi, anche io sono a Roma e per le tue parti ci passo spesso, se vuoi mandami qualche tuo recapito in MP cosi da contattarci.....

Ciao a tutti

Fabrizio