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Visualizza la versione completa : Argilla per psittaciformi



sandman
06-05-09, 14: 44
Ripropongo sic et simpliciter in questo forum il materiale con quesito che ho postato tempo fa su un altro forum specifico sugli ondulati, sperando che la presenza di allevatori di psittacidi di medio-grandi dimensioni possa giovare a fare luce sulla questione:

L’argilla sembra giocare un ruolo fondamentale nell’alimentazione di pappagalli di diverse specie, dall’Amazzonia all’Australia. Il fatto è ben noto agli etologi d’oltreoceano che hanno battezzato la strana abitudine di rosicchiare argilla “clay licking”.

http://www.youtube.com/watch?v=tUc7hbGfRbY (http://www.youtube.com/watch?v=tUc7hbGfRbY)

Per consentire a molte specie sudamericane di continuare indisturbate a rosicchiare argilla in Ecuador sono state predisposte aree protette in prossimità di costoni d’argilla scoperti dove è frequente l’avvistamento di ara, amazzoni, forpus, pionites, conuri e parrocchetti di varie specie mentre si dedicano a questo strano “sport”.



Gli ara in particolare riescono a sopravvivere a colossali scorpacciate di cachi (discretamente tossici per loro) proprio grazie alle dosi di argilla che assumono successivamente. Anche i nostri amici ondulati, in natura, fanno i loro occasionali rifornimenti d’acqua in prossimità di terreni particolarmente argillosi.





La conferma scientifica del ricorso a questa curiosa pratica “naturale” mi viene dal parere di due studiosi delle applicazioni dell’argilla alla medicina naturale per l’uomo:

Proprietà generali dell’argilla – L’argilla molto impregnata d’acqua gode di parecchie proprietà. Assorbe i gas, adsorbe virus e batteri, li paralizza e talvolta li uccide; trattiene diverse sostanze, ciò spiega il potere disinfettante nei confronti dei microbi, delle loro tossine e nei confronti di diversi veleni dell’organismo. Essa svolge un ruolo leggermente mineralizzante e correttore del pH, in particolare epidermico.
Esistono argille di diversi tipi e dalle diverse proprietà, a seconda dei corpi estranei che gli sono incorporati, perciò assumono differenti tonalità che vanno dal bianco al rossastro, passando per la gamma dei gialli, degli ocra e talvolta dei verdi. Il Prof. Lautié le distingue in 4 tipi, a seconda delle principali proprietà: sgrassanti, refrattarie, bentoniti e caoliniche.

L’argilla e la salute degli animali – Un latte di argilla molto leggero può essere regolarmente dato come bevanda al cane e agli altri animali. Le proprietà disinfettanti dell’argilla favoriscono la loro salute intestinale e generale. A tale latte di argilla si può aggiungere, secondo il Prof. Lautié, un po’ di cloruro di magnesio, ciò che accresce le immunità naturali. Certuni caldeggiano applicazioni di argilla all’animale, in caso di febbre. Pensiamo sia più sicuro limitarsi, in tal caso, a somministrare latte di argilla con dose rinforzata di cloruro di magnesio e sopprimendo ogni altra alimentazione durante uno o più giorni. Si può aggiungere il succo di certe verdure (per esempio il prezzemolo) e anche essenze vegetali naturali. Tenere l’animale in luogo riparato e tiepido. Abbiamo visto un cane rimettersi spontaneamente, in una decina di giorni, da uno stranguglione tubercoloso, grazie a un digiuno idrico. Sulle piaghe, cataplasmi di argilla imbevuta di qualche goccia di tintura madre di calendola o di essenze di serpillo, di lavanda o di lavandino. Se si dispone di un giardino, sarebbe opportuno mettere a disposizione degli animali domestici una bacinella contenente argilla bagnata – lavata spesso – che essi possano utilizzare secondo il loro istinto.

Gli animali scelgono l’argilla d’istinto? Parecchi autori hanno segnalato l’attrazione che gli animali domestici e selvaggi proverebbero istintivamente per le acque e i fanghi argillosi. Infatti, certi animali feriti sono stati visti immergere nel fango argilloso una zampa offesa, o mentre si rotolavano in tale fango con segni di sollievo. I fatti non possono essere contestati. Eppure, l’oggettività scientifica ci obbliga ad avere un atteggiamento dubbioso. Infatti, ciò che l’animale cerca è magari soprattutto la presenza dell’acqua. L’esperienza insegna che i dolori di una frattura o di una lussazione diminuiscono con un’applicazione fredda. Che gli animali preferiscano l’acqua argillosa all’acqua melmosa nera è forse dovuto al fatto che l’argilla purifica in una certa misura un’acqua che presenta così un odore meno sgradevole. Queste riflessioni mostrano quanta prudenza occorra nello studio dei fenomeni bio-psicologici. Non lasciamoci troppo trascinare dalla nostra immaginazione antropomorfa. Può essere stolto credere acriticamente alle affermazioni degli uni e degli altri. – tratto da: A. Passebecq, L’argilla per la nostra salute, Musumeci editore, Aosta 1981.

Ancor più entusiasta sembra Raymond Dextreit:

L’argilla nell’uso veterinario – Gli animali capiscono molto bene l’utilità del contatto con l’argilla quando sono malati o feriti. Quelli che vivono in libertà non esitano a immergere la parte malata nel fango. Il gatto ferito o sofferente per colpi ricevuti andrà volentieri a sdraiarsi sull’argilla secca ricoperta da un panno. Spesso preferirà questa specie di letto a gobbe ad un altro più confortevole. Nel caso di animali, fare delle applicazioni esattamente come se si procedesse su se stessi. Gli animali da fattoria possono essere immersi in un bagno di fango, ottenuto scavando una fossa che sarà riempita d’argilla e d’acqua. Delle mucche sono state guarite da afta epizootica con delle applicazioni alle zampe e delle pennellature alla bocca. In certe campagne, si salvano degli animali gravemente malati pennellandoli interamente con un miscuglio di argilla e aceto. Si ottengono anche buoni risultati sostituendo l’aceto con dell’acqua marina. Naturalmente, al beveraggio degli animali si può sempre aggiungere dell’argilla (4 cucchiai per 1 litro di acqua non bollita). – tratto da: R. Dextreit, L’argilla che guarisce. Manuale di medicina naturale, De Vecchi, Milano 1985.

Gradirei sapere se nessuno di voi ha provato ad utilizzare argilla, in particolare il c. d. "latte di argilla" (ossia modeste dosi di argilla ad uso interno disciolte nei beverini) per la profilassi dei propri amici. E, in caso affermativo, quale tipo di argilla (rossa, bianca, grigia, verde...) dovrei prediligere.

Grazie! --°°°

Enzo Patané
07-05-09, 09: 38
In commercio esiste un prodotto formato da vari tipi di argilla addizionato con erbe benefiche che ho usato per un pò. Se vuoi ti mando in Mp il nome.
Sul fatto che le argille siano utili per uccelli in cattività nutro seri dubbi.
Il consumo di argille dei pappagalli e di alcune scimmie è sempre rivolto verso tipologie basiche ad alto contenuto di caolino.
Il caolino ha l'effetto di adsorbire sulla superficie numerosi composti organici e neutralizzare acidi anche pericolosi.
Avendo numerose piante amazzoniche sviluppato numerosi veleni per difendersi dai predatori di foglie e semi (che se ingeriti interi sono innocui ma spezzati sono tossici) i consumatori hanno trovato questa via per cibarsene.
Nell'alimentazione in cattività, penso perciò che l'utilizzo sia inutile a parte qualche tipo di aiuto probiotico sul quale nutro seri dubbi.
Per ultimo vorrei far notare che il Prof. Lautié propone l'aggiunta del succo di certe verdure (per esempio il prezzemolo) ignorando che il prezzemolo risulta tossico per la presenza di un principio attivo (l'apiolo) che si degrada solo con la cottura.
::-°°-

Luca ZZ.
07-05-09, 10: 04
Per ultimo vorrei far notare che il [/SIZE][/FONT]Prof. Lautié propone l'aggiunta del succo di certe verdure (per esempio il prezzemolo) ignorando che il prezzemolo risulta tossico per la presenza di un principio attivo (l'apiolo) che si degrada solo con la cottura.
::-°°-

Scusa Enzo, questa non l'ho proprio capita.. puoi spiegarmela meglio... cioè... posso o non posso dare il succo di prezzemolo nonostante sia tossico?

sandman
07-05-09, 10: 55
Grazie mille Enzo!!!! Risposta estremamente completa ed argomentata. Io di solito mi limito a sciogliere qualche granulo di argilla chiara (credo caolino) in 250ml di acqua e a metterla nel beverino per una settimana di seguito ogni mese...tanto per stare tranquillo visto il consumo massiccio dei miei di verdura fresca. Probabilmente è una cavolata come dici, ma sono quegli abracadabra che aiutano qualche allevatore inesperto come me a stare più tranquillo. In aggiunta i miei consumano un blocchetto di sali grigio chiaro (Vita-Mineral si chiama), ed è probabile che anche questo contenga modeste dosi di argilla, almeno dal colore...

Quanto al prezzemolo hai perfettamente ragione a ventilarne la tossicità (un tempo si usavano i decotti anche per le pratiche abortive tra esseri umani), infatti il libro da cui ho tratto la citazione si riferiva prevalentemente a mammiferi, anche di grandi dimensioni, decisamente non al mondo ornitologico.

Resta il mistero per cui in moltissimi forum inglesi, americani ed australiani ho letto di allevatori di ondulati che danno anche di frequente il prezzemolo (parsley) e anche Birmelin, un biologo comportamentista di Friburgo, nel suo libro edito anche in Italia, lo annovera tra le foglie che si possono dare. Tuttavia io non mi sono mai azzardato...

Enzo Patané
07-05-09, 11: 44
Scusa Enzo, questa non l'ho proprio capita.. puoi spiegarmela meglio... cioè... posso o non posso dare il succo di prezzemolo nonostante sia tossico?

No, assolutamente, intendevo che è tossico.
::-°°-

Roberto Giani
07-05-09, 11: 59
Grazie mille Enzo!!!! Risposta estremamente completa ed argomentata. Io di solito mi limito a sciogliere qualche granulo di argilla chiara (credo caolino) in 250ml di acqua e a metterla nel beverino per una settimana di seguito ogni mese...tanto per stare tranquillo visto il consumo massiccio dei miei di verdura fresca. Probabilmente è una cavolata come dici, ma sono quegli abracadabra che aiutano qualche allevatore inesperto come me a stare più tranquillo. In aggiunta i miei consumano un blocchetto di sali grigio chiaro (Vita-Mineral si chiama), ed è probabile che anche questo contenga modeste dosi di argilla, almeno dal colore...

Quanto al prezzemolo hai perfettamente ragione a ventilarne la tossicità (un tempo si usavano i decotti anche per le pratiche abortive tra esseri umani), infatti il libro da cui ho tratto la citazione si riferiva prevalentemente a mammiferi, anche di grandi dimensioni, decisamente non al mondo ornitologico.

Resta il mistero per cui in moltissimi forum inglesi, americani ed australiani ho letto di allevatori di ondulati che danno anche di frequente il prezzemolo (parsley) e anche Birmelin, un biologo comportamentista di Friburgo, nel suo libro edito anche in Italia, lo annovera tra le foglie che si possono dare. Tuttavia io non mi sono mai azzardato...

Con tutto quello che c'è a disposizione tra frutta e verdura da dare ai nostri pappagalli, alimenti assolutamente sicuri e nutrienti, direi che, nel dubbio, possiamo tranquillamente fare a meno di somministrare il prezzemolo.

max coppa
08-05-09, 08: 19
L'altro giorno ho acquistato un blocchetto d'argilla distribuito da una nota ditta.
Il mio cenerino lo gradice.
Avevo visto un documentario anni fa in cui si vedevano pappagalli beccare le sponde argillose di un rio.Ero in un negozio e vedendo un signore comprare 5 confezioni mi sono lasciato tentare.

sandman
08-05-09, 15: 55
Grazie Apo (e mi fa estremamente piacere avere il parere di qualcuno che apprezza gli ondulati di taglia selvatica invece di quei soliti noiosoni di inglesi)...

Io blocchetti di argilla pura non ne ho mai visti, ma vengo da una regione che meriterebbe il bollino nero per la qualità e la varietà degli assortimenti nei comuni negozi rivolti agli ornicultori...i miei hanno regolarmente un blocchetto di sali minerali color grigio chiaro e una dose minima di grit marino in un'apposita mangiatoia...come dicevo l'argilla la dò 1 volta al mese x 1 settimana disciolta in minime dosi nel beverino, e uso quella per uso interno che si trova in erboristeria, non so se può essere considerata equipollente...

Linda Crippa
08-05-09, 20: 55
Utilizzo da ca. 2 anni dei blocchi, della dimensione di un mattone pieno, molto friabili e composti da terre e minerali. Ho notato che, dopo averli posti un paio d'anni fa sul fondo delle gabbie (1blocco/gabbia/coppia), viene consumato con molta parsimonia in generale. Al contrario alcune coppie l'hanno consumato immediatamente, nel giro di pochi giorni, come se sentissero una qualche mancanza, finito il primo ho posto in gabbia il secondo blocco e questo è tutt'ora in parte presente.
Non penso che sia opportuno fornire simili integratori forzatamente (in acqua) perchè effettivamente i pappagalli cercano queste sostanze quando sentono che il loro fisico ne è carente.

sandman
08-05-09, 23: 20
Grazie a Linda per aver condiviso con me la sua preziosa esperienza...

Il problema è che nei 7-8 negozi che ho visitato attorno a casa mia non ne ho mai visti...insomma, credo che l'argilla da costruzioni non sia la stessa cosa, poi quando si parla di costruzioni non sai mai cosa ci mettono dentro...comunque grazie, magari cercherò in rete...

Army
08-05-09, 23: 27
Io ho esperienza con un prodotto per uso umano per riequilibrare la flora batterica intestinale composto da lieviti e argilla bianca.Devo dire che funziona bene nelle diarree e enteriti degli uccelli,facendo ritornare il colore normale delle feci.

Linda Crippa
09-05-09, 00: 47
Grazie a Linda per aver condiviso con me la sua preziosa esperienza...

Il problema è che nei 7-8 negozi che ho visitato attorno a casa mia non ne ho mai visti...insomma, credo che l'argilla da costruzioni non sia la stessa cosa, poi quando si parla di costruzioni non sai mai cosa ci mettono dentro...comunque grazie, magari cercherò in rete...

No scusa, mi sono spiegata male evidentemente, la dimensione del prodotto commercializzato è simile a quella di un mattone pieno, ma è un prodotto ad uso ornitologico, che solitamente acquisto on-line. Ciao!

Attilio Casagrande
09-05-09, 20: 05
sono assolutamente d'accordo con Linda, nell'acqua da bere mettere integratori o vitamine è estremamente pericoloso, io metto i sali minerali (sempre i blocco, tipo per colombi )a disposizione, loro sanno regolarsi se serve mangiarlo o no, si nota benissimo l'aumento di consumo in fase di allevamento, potete immaginare quanto possa essere difficile regolarsi con dosi ed effettiva necessità.