Visualizza la versione completa : preparazione pastoncino cova.
volevo sapere nel perido di allevamento dei pulli in che percentuale devo mettere i semi germinabili nel pastone?
nessuno mi aiuta
buon natale a tutto il forum
Attilio Casagrande
24-12-07, 10: 06
Ciao e BUON NATALE anche a te,io non ho l'abitudine di mescolarli al pastoncino x evitare le muffe causate da scarsa igiene,i semi sono molto pericolosi e trovando un terreno fertile cioè il pastoncino hai solo il problema di pulire più attentamente,i semi germinati e poi scottati per 10 minuti sono stabilizzati evitando la fuoriuscita delle radichette che sono proprio il pericolo maggiore,x la quantità ti puoi regolare ad occhio cmq quella che consumano in un paio d'ore, piuttosto forniscili 2 volte al gg.
Cristiano Ferrari
24-12-07, 17: 41
Io non li uso mai,preferisco frutta e verdura fresche...
Cristiano Ferrari
29-12-07, 09: 39
Capone,devi essere paziente,ci sono le feste e tanta gente e' partita o non frequenta il forum....aspetta e ti risponderanno,tanto che fretta c'e'? Non li avrai mica messi in cova adesso......((/]]]]
Ciao Capone,
come hai potuto notare, nel forum ed in ogni discussione c'è sempre chi è PRO e chi è CONTRO.
Se io parlassi male dei semi germinati, tu li daresti ai tuoi pennuti?
E se invece ti dicessi che sono fantastici, li daresti ancora ai tuoi pennuti?
Ecco, vedi a cosa serve il forum ? Serve solo a partecipare la propria esperienza in merito ma soltanto TU sei quello che deve poi prendere la decisione. Analizza tutte le risposte, controlla, verifica, confronta, fai insomma quello che ritieni più opportuno ma una cosa sola è certa: la TUA idea.
Ricorda che l'esperienza si fa sulla propria pelle.
Daniele Zoli
29-12-07, 15: 14
Ciao capone24,
come giustamente diceva Paride, l'uso dei germinati e' moooolto particolare, perche' da un lato apportano sostanze utili e dall'altro sono pericolosi perche', se mal governati, possono portare muffe, batteri etc. etc.
La tua domanda, posta in maniera cosi' secca (che percentuale...?), spiazza un po' il lettore, e non e' facile rispondere il maniera altrettanto precisa.
Credo che non esista un allevatore che tratta l'uso dei germinati in maniera uguale ad un altro, tuttavia se puo' esserti utile ti consiglio di visione questo post ( http://www.ornieuropa.com/forum/showthread.php?t=1428&page=3 ) dove Marco Cotti descrive, con dovizia di foto, la sua tecnica di preparazione dei germinati.
A me sembra un metodo molto buono anche se e' concepito sui pappagalli, credo pero' che con qualche correzione potresti ottenere un ottimo prodotto anche per altri soggetti.
Ciao
marco cotti
29-12-07, 16: 03
Ciao Capone24, in effetti le feste e le continue abbuffate ci hanno tenuti per un pò lontani dal PC... il che tra l'altro non gusta, ogni tanto "staccare" fa bene e ci permette poi tornando alla nostra passione di essere più carichi e di nuovo in pista...
inserisco alcuni miei articoli e appunti che ho trovato qua e la dal mio archivio...
per quanto rigiarda la preparazione degli "ammollati" ti rimando alla discussione inserita nella sezione Psittacidi
http://www.ornieuropa.com/forum/showthread.php?t=1428&page=3
dove i semi vengono tenuti in acqua e amuchina per un max di 24 ore e somministrati prima della loro germinazione....
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Questo che vi proponiamo è uno dei tanti metodi per preparare un pastoncino d'allevamento, in modo veloce, con ingredienti di facile acquisizione e che ha un valore nutritivo abbastanza elevato, la quantità è riferita per due coppie di agapornis, regolarsi in merito a quante coppie si hanno in allevamento. Il pastoncino va consumato nella giornata, non bisogna lasciare avanzi che possono irrancidire nel portapastoncino. A posto della mela si può usare un cucchiaino di olio di oliva. In più ai biscotto si può aggiungere un cucchiaio di farina di polenta.
IL PASTONCINO ALL'UOVO
L'uovo è il più discusso degli alimenti usati in canaricoltura, ma anche il, più generaLmente impiegato. Gli esperti convengono nel riconoscere che l'uovo è un concentrato di ricchissime sostanze nutritive, un alimento completo e quasi sufficiente fino a una certa età del pulcino, ma per la natura chimica e la sua digeribilità non è particolarmente adatto al sistema digestivo degli uccelli.
Uovo si ma con giudizio
Il suo impiego indiscriminato causa nei piaccoli riscaldi e disturbi intestinali di qualche gravità. Gli oppositori e sono molti, in particolare in Inghilterra, attribuiscono all'uovo le maggiori perdite che avvengono negli allevamenti. Da parte opposta, si obietta che tali perdite sono da attribuire alle deficienze fisiche e all'incapacità digestiva di alcuni soggetti e che vi soccombono i soggetti già tarati. Un giudizioso impiego dell'uovo non nuoce in alcun modo alla salute dei piccoli.
Tale è l'opinione comune e noi aggiungiamo che l'uovo può essere sostituito a patto che la razione, oltre che appetibile, sia sufficientemente energetica e non carente di proteine, grassi e carboidrati, giustamente equilibrati. La preparazione di un tale cibo presuppone nell' allevatore una tecnica non comune e la conoscenza dei valori nutritivi degli alimenti e la loro composizione chimica.
Diversi i modi di somministrarlo
Circa il modo di somministrare l'uovo le opinioni sono delle più varie. Alcuni somministrano albume, tuorlo e guscio finemente tritati, altri escludono il guscio, altri infine impiegano il solo tuorlo. Questi ultimi sono i più razionali in quanto l'albume è il meno digeribile e di minore valore nutritivo, il guscio anche se finemente tritato può causare inconvenienti vari ed ha discutibili proprietà di assimilazione, il tuorlo è il più nutriente ed è ricco di lecitina, alimento d'inestimabile valore per un giovane organismo.
Ma contro l'impiego del solo tuorlo gioca il fattore economico che in un allevamento di grandi dimensioni ha una grande importanza.
Molti somministrano l'uovo, dopo averlo sottoposto ad una bollitura di 9 minuti, in piccole fettine in ragione di 1/4 per ogni uccello. Ma la maggioranza lo impartisce incorporato in una miscela di altre sostanze appunto detto Pastoncino all'uovo.
La preparazione del pastoncino d'allevamento
Il modo di preparazione del Pastoncino varia da allevatore ad allevatore. Ogni esperto ha opinioni personali al riguardo e formule che ritiene superiori. Il modo più moderno consiste nel preparare in precedenza un biscotto asciutto di grande durata, appetitoso e sostanzioso al quale viene giornalmente incorporato l'uovo all'atto della somministrazione.
La formula di Giuseppe Vaccari (1)
allevatore ben noto ai canaricoltori italiani, nella preparazione del biscotto è la seguente:
-sciogliere 50 gr di lievito in acqua tiepida e impastare con la stessa della farina di grano, porre l'impasto in un recipiente, coprirlo e lasciarlo lievitare per 4 ore in un ambiente temperato; sciogliere la pasta lievitata con del latte tiepido e impastare con 400 gr di farina integrale di frumento e aggiungere 200 gr di zucchero, 150 gr di burro, 3uova fresche e un buon pizzico di sale da cucina; impastare molto bene e dividere in 4 parti tirandole a sflloncino:
sottoporli a lenta cottura in forno caldo per 35-40 minutl; sfornare, lasciare raffreddare, tagliare gli sfilon,cini in fettine e ricollocarle nel forno per una ,successiva cottura di 10 minuti.
Ne risulterà un biscotto friabilissimo e di lunga conservazione. Questo biscotto serve alla preparazione giornaliera del pastoncino all'uovo che lo stesso Autore compone nel modo seguente:
20 gr di farina, 3 gr di osso di seppia polverizzato,
1 tuorlo d'uovo sodo,
2 o 3 fettine di biscotto ridotto in polvere, impastato con qualche goccia di latte bollito e di verdura finemente tritata.
Il metodo di Monsieur Cioutat
Monsieur Ciautat (2), uno dei più noti esperti francesi, soggerisce la seguente formula
di biscotatto:
10 uova, 300 gr di anechero, 1.200-1.500 gr di farina, 250 gmdi latte,
un pizzico di lievito,
125 gr di burro,
il succo di un limone;
impastare bene e lasciare lievitare per due ore circa;
cucinare al forno per 20 minuti a fuoco vivo e fino alla cottura a fuoco lento; lasciare raffreddare il dolce e passarlo al mulinello; conservare in luogo asciutto.
Il pastoncino viene quindi preparato nel seguente modo:
3 cucchiai di farina di biscotto,
1 cucchiaio di ravizzone,
1 cucchiaino di un preparato polivitaminico.
L'umidità del tuorlo basta all'impasto.
E'evidente l'equivalenza alimentare dei due pastoncini.
Sarà opporbuno citare l'opinione di qualche altro Autore che differisca dai citati che sono comunque da ritenere tra i più moderni.
La polenta del dr. Falcone
Il dott. Falcone (3), pioniere della ornicoltura italiana e Autore di un manuale edito dal dott. Savino, ha per lungo tempo raccomandato l'impiego di una farina composta che chiamava azotata e formata da:
10 parti di farina gialla,
10 di semolino di frumento,
10 di pane biscottato,
2 di farina d'ostrica,
2 di farina d'ossa,
1 di carbone dolce o carbone di Belloc;
il tutto veniva mescolato a mezzo uovo sodo cotto per soli 5 minuti.
Il dott. Falcone consigliava di impiegare sia il guscio che l'albume.
La farina gialla doveva gradualmente scomparire avvicinandosi la stagione calda.
Dagli oppositori di una tale semplicistica e del resto economica alimentazione il pastone del dott. Falcone fu chiamata "polenta".
Tra gli appositori dell'uovo e fautore dell'alimentazione a base di proteine animali, che è tra le più audaci e moderne basandosi sul fatto che i nidiacei allo stato libero, sia insettivori che granivori, godono di una intensa alimentazione di insetti vivi, è l'esperto belga Leon Cuisinier (4),
autore preparatissimo e di fama mondiale.
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marco cotti
29-12-07, 16: 04
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Graduale alimentazione insettivora per il Cuisinier
L'uovo (il solo tuorlo) appare nella dieta del Cuisinier solo nella prima alimentazione e in dosi ridotte e scomparse nelle età successive. Ed ecco il pastoncino preconizzato dall'esperto belga:
prima età (fino a 8 giorni):
una parte di biscotto polverizzato (biscotto Madera o galletta priva di lievito);
1/8 di tuorlo d'uovo sodo incorporato al biscotto; una parte di ravizzone dolce (o ravizzone e colza in parti uguali) passato al mulinetto;
una parte di miscela di insetti, freschi o secchi, (1/3 di uova di formica, 1/3 di e£femeridi, 1/3 di daphnie);
più un po' di carota cruda grattugiata e una punta di banana ben matura,
il tutto bene amalgamato;
seconda età (fino all'abbandono del nido):
lo stesso pastone nel quale è stato tolto il tuorlo d'uovo;
terza età (dall'abbandono del nido fino a quando i piccoli mangiano da soli):
1/2 parte di biscotto una parte di ravizzone;
1/2 parte d'insetti.
Il pastoncino viene gradualmente sostituito dalla miscela di grani da svezzamento man mano che i piccoli iniziano a beccotare da soli.
Queste le opinioni dei vari esperti per citare solo le più intetessanti ed autorevoli tutte più meno valide perché suffragate da una lunga esperienza ed applicazione pratica, ma esse s'indirizzano principalmente agli allevamenti professionali mentre la stragrande maggioranza degli allevatori sono dei dilettanti con poche cappie di uccelli.
Il nostro lavoro è diretto a loro e perciò aggiungiamo che in commercio esistono degli onesti pastoncini e biscotti correttamente preparati che possono tranquillamente essere impiegati con la sola aggiunta del tuorlo di uovo sodo incorporato con verdura tritata e in particolare di carota.
Per chi avesse difficoltà di trovare questi preparati,può impiegare dei comuni biscotti, preferendo quelli asciutti, tipo galletta che sono anche i più economici.
Sono pure ottimi i savoiardi anche se più costosi.
(1) Giovanni Vaccari, noto e discusso personaggio dell' ornicoltura italiana, direttore per qualche mese di una rivista di canaricoltura, poi collaboratore dell'Encia esperto di canarini di colore, scrisse un manuale di canaricoltura e diverse monagrafie su tipi e varietà del canarino di colore, ora fuori commercio.
(2) Marcel Cioutat ereditò dal dott. Linet, Le Journal des Oiseaux che diresse per molti anni, fondò l'Associazione Smet, tentò la creazione del Ciuffato di colore, ristampò i libri dello Smet (fautore del canto nel colore), organizzò ,per diversi anni dei prestigiosi "Salon des Oiseaux" in Place de la Republique a Parigi.
(3) Dott. Nicola Falcone fu uno dei primi studiosi italiani dell' ornicoltura
di cui il dott. Savino sfruttò le conoscenze e le esperienze in serendole (cap. II) nel,suo noto "Manuale di Canaricoltura”, 340 pagine, editato nel 1948.
(4) Leon Cuisinier, belga fu studioso e pubblicista di grande preparazione, collaboratore di "Le Monde des Oiseaux" e autore di preziosi volumi ancor oggi ricercati ,dagli esperti.
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