marco cotti
06-06-09, 14: 58
BENGALINI ALLO STATO
SELVAGGIO
di E. A. DI CARLO e J. HEINZE
La presenza di appartenenti a questa sottofamiglia (Etrildinae, fam. Ploceidae) in diverse località della Penisola, con tentativi o con accertata nidificazione allo stato libero, è segnalata da qualche tempo nella letteratura ornitologica (vedi «Gli Uccelli d'Italia» e Riv. ital. di Ornit.).
Anche in altre nazioni europee si sono riscontrati casi analoghi, che vengono ritenuti come impianto silvestre di uccelli fuggiti da voliere, che abbiano poi nidificato con successo in località che offrono condizioni ambientali idonee come dimostrato dal numero talora cospicuo degli individui osservati, certamente frutto di nascite allo stato selvaggio, che altrimenti dovrebbe essere attribuito a fughe in massa e non di singole coppie.
L'origine di questa nota trae la sua ragione dall'osservazione fatta da noi due il giorno 2 settembre nell'Oasi di Nazzano (Roma): vedemmo dapprima 7 individui che ci sorvolavano a bassa quota, poi circa 20 individui andare in direzione opposta perdendosi poi nel folto canneto del torrente Farfa.
Il verso, un pigolio continuo emesso in volo, e la sagoma ci confermano che si trattava di comuni Bengalini (Amandava)
I dati riportati in «Uccelli d'Italia» da Brichetti, Cova, Foschi, Geronzi, Norante ed altri, dichiarano che gli esemplari appartenevano ad Amandava amandava, noi però non possiamo precisare la specie.
Il fenomeno di evasione e la conseguente permanenza allo stato libero e adattabilità a certi ambienti potrebbe riguardare tutte le diverse specie di «Bengalini» comunemente tenuti in voliera.
In Spagna, ad esempio, sono state accertate anche altre speice come Estruda rhodopygia: 5 individui di questa specie sono stati osservati l' 8-4-1998 lungo un fiume nella zona di Malaga (P. J. Andrews, Alauda).
Comunque il ripopolamento spontaneo, se pur occasionale, di queste nuove specie non sembra aver effetto duraturo:
forse dura una sola stagione per la selez.one impietosa dei rigori del successivo inverno, che talora falcidia anche uccelli nostrani.
SELVAGGIO
di E. A. DI CARLO e J. HEINZE
La presenza di appartenenti a questa sottofamiglia (Etrildinae, fam. Ploceidae) in diverse località della Penisola, con tentativi o con accertata nidificazione allo stato libero, è segnalata da qualche tempo nella letteratura ornitologica (vedi «Gli Uccelli d'Italia» e Riv. ital. di Ornit.).
Anche in altre nazioni europee si sono riscontrati casi analoghi, che vengono ritenuti come impianto silvestre di uccelli fuggiti da voliere, che abbiano poi nidificato con successo in località che offrono condizioni ambientali idonee come dimostrato dal numero talora cospicuo degli individui osservati, certamente frutto di nascite allo stato selvaggio, che altrimenti dovrebbe essere attribuito a fughe in massa e non di singole coppie.
L'origine di questa nota trae la sua ragione dall'osservazione fatta da noi due il giorno 2 settembre nell'Oasi di Nazzano (Roma): vedemmo dapprima 7 individui che ci sorvolavano a bassa quota, poi circa 20 individui andare in direzione opposta perdendosi poi nel folto canneto del torrente Farfa.
Il verso, un pigolio continuo emesso in volo, e la sagoma ci confermano che si trattava di comuni Bengalini (Amandava)
I dati riportati in «Uccelli d'Italia» da Brichetti, Cova, Foschi, Geronzi, Norante ed altri, dichiarano che gli esemplari appartenevano ad Amandava amandava, noi però non possiamo precisare la specie.
Il fenomeno di evasione e la conseguente permanenza allo stato libero e adattabilità a certi ambienti potrebbe riguardare tutte le diverse specie di «Bengalini» comunemente tenuti in voliera.
In Spagna, ad esempio, sono state accertate anche altre speice come Estruda rhodopygia: 5 individui di questa specie sono stati osservati l' 8-4-1998 lungo un fiume nella zona di Malaga (P. J. Andrews, Alauda).
Comunque il ripopolamento spontaneo, se pur occasionale, di queste nuove specie non sembra aver effetto duraturo:
forse dura una sola stagione per la selez.one impietosa dei rigori del successivo inverno, che talora falcidia anche uccelli nostrani.