Visualizza la versione completa : Usignolo del giappone
Ciao a tutti. Ho una coppia di usignoli del giappone. La femmina ha circa 5 anni ed era bellissima fino a ieri. Mi sono accorto che ha tutta la testa "pelata"....
Sono un pò preoccupato... è questo il periodo della muta?
Se qualcuno può aiutarmi gliene sarei grato!!
Grazie 1000!!
Attilio Casagrande
02-07-09, 19: 15
Ciao beber, non è normale che si pela la testa, la muta avviene sempre in maniera graduale, e non ci sono zone completamente nude.
Potrebbe essere il maschio, ma trovo strano, ci sono altri uccelli assieme ?
oppure che non si rovini magari sulla rete o in qualche punto particolare, tienila controllata.
christian
18-12-09, 13: 51
Qualcuno del forum li alleva?
Magari potrebbe descriverci come li riproduce
Ciao
Christian
Attilio Casagrande
19-12-09, 19: 37
Ciao Christian, li ho riprodotti anni fà, a dire il vero mi mordo le dita per non aver mantenuto il ceppo, ma all'epoca costavano pochissimo e si trovavano d'importazione anche a 10-15 mila llire, allevarli costava molto di più, dato che si devono fornire principalmente prede vive, altrimenti i genitori non imbeccano.
Peccato non sia stato allevato più intensivamente prima che bloccassero le importazioni (per fortuna !) i milioni di uccelli prelevati sono un'esempio da non copiare in futuro.
La crescita dei pulli è molto rapida, dopo 12-15 gg si involano, sono nutriti dai genitori ancora per una settimana.
L'alimentazione deve essere varia, frutta succosa, uva, kaki, more, mela, arance, queste le mangiano solo se sono tagliate a metà.
Un pastoncino per insettivori con poco ferro unito ad un misto di semi per canarini e del pellet per i polli, questo è sufficiente a mantenerli per molti anni.
la voliera deve essere grande, con alberi e cespugli, il nido viene costruito molto bene, quasi sempre a 70-80 cm dal suolo, fibre di cocco e fili d'erba sono legati da radichette, la coppa risulta profonda, dove la femmina cova da tre a cinque uova.
la loro abitudine di cercare piccoli invertebrati, li porta ad una curiosa abitudine, svuotano sistematicamente tutto quello che si muove nei nidi altrui, per cui sarà bene lasciarli da soli.
Dopo qualche anno diventano confidenti tanto da prendere le tarme della farina direttamente dalle mani, la livrea bellissima ed il canto non da meno, li rende uccelli da voliera ottimi sotto tutti gli aspetti, tollerano bene anche le basse temperature, dopo essere ambientati naturalmente !
Ti auguro di riuscire nella riproduzione, questo uccello merita più attenzione.
Ciao Attilio !
Una domanda visto che hai allevato gli usignoli del Giappone, hai mai provato con l'usignolo europeo (Luscinia megarhynchos) o Luscinia luscinia ??
E anche se no, dalla tua esperienza credi che con questa dieta che hai prescritto tu per l'usignolo del Giappone, sara possibile allevare anche l'usignolo europeo ??
Ciao !!
Attilio Casagrande
20-12-09, 10: 10
Ciao, il genere leiotrix a cui appartiene l'usignolo dle giappone è più simile alle cince che non al genere Luscinia, allevare e riprodurre (molto più difficile) l'usignolo europeo è possibile, confesso che non ho mai provato anche perchè la sua detenzione è vietata, ci sono soggetti di allevamento magari da provenienza estera, come cince e pettirossi, a parte il costo altino, la dieta di questi uccelli è molto particolare, sono anche migratori, quindi non possono svernare all'aperto, esigono insetti vivi, anche se possono essere alimentati con pastoncino da insettivori, camole, tarme della farina, afidi, ragni e piccoli invertebrati, non mangiano frutta, ma le drosofile che si formano da questa.
Stretti parenti del pettazzurro Luscinia svecica e del calliope, Luscinia calliope, questii sono allevati più comunemente, il loro canto anche se bellissimo, non potrà mai competere con il RE dei cantori, se Ulisse si fece incantare dalle Sirene, cerdo che qualsiasi ornitofilo e non solo si incanti ascoltando questi uccelli nelle calde notti di maggio presenti specialmente lungo i corsi d'acqua.
Attilio, grazie mille per la risposta.
christian
29-12-09, 12: 13
Grazie della risposta Attilio, comunque non li possiedo io, avrei intenzione di acquistarli prima o poi ma solo quando avrò una grande voliera, visto che ho sentito da più parti che si riproducono solo in grandi voliere alberate. Comunque anche se la riproduzione non è semplice, il fatto che allevino la prole da soli lascia ben sperare
ciao
Christian
Per detenere un usignolo occorre che sia nato in cattività da genitori nati in cattività.
Io come pastone uso Rossignolo della Canary e 4 o 5 camole al giorno impanate con polvere di pallettato per insettivori.
Se tendono ad ingrassare taglio il pastone Rossignolo con uno secco ma di elevato valore proteico.
Ciao
Scusate, mi piacerebbe avere una risposta da Beber per sapere se la sua femmina di Leiotrix è ancora viva.
Tutti gli insettivori vanno tenuti separati ed anche le coppie più affiatate prima o poi si ammazzano.
Di solito è il maschio ad aggredire la femmina colpendola sul retro della nuca.
Gli uccelli vanno messi assieme solo quando la femmina dimostra la volontà di costruire il nido ed il maschio canta arruffando le penne.
Ciao
Attilio Casagrande
05-01-10, 20: 46
Complimenti Andalù, allevare e riprodurre l'usignolo non è certo facile, potresti postare un piccolo articolo magari con qualche foto di queste rarità!
Domanda, in inverno come ti comporti per lo svernamento ?
Grazie anticipatamente.
In inverno gli tengo al chiuso.
Quest'anno ho provato a lasciare due femmine fuori, una per voliera.
Hanno superato tranquillamente le due ondate di freddo con temperature sotto lo zero.
Per l'allevamento adotto il metodo della semilibertà, solo per la femmina e gatti permettendo.
Ciao
Alamanno Capecchi
06-01-10, 12: 48
Per la riproduzione dell' Usignolo del Giappone Leothrix lutea non vi sono grandi problemi, avendo a disposizione una alimentazione adatta ed una grande voliera alberata, ricca di fitti arbusti. Per la formazione delle coppie tener presente che è specie politipica con sei-sette sottospecie, compresa la nominale.
Molti anni fa ebbi una certa esperienza con questi colorati e dinamici uccellini e potei constatare che tra le centinaia di soggetti, appena importati, ve ne erano sempre alcuni per niente paurosi; sembravano addomesticati e venivano a prendere le larve di Tenebrio molitor dalle mie mani. Non erano uccelli debilitati: erano in piena forma. L'amico importatore diceva: "Ho capito, ti ingabbio questi:"
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