Visualizza la versione completa : uso e preparazione di insetti
Salve,
apro questa discussione per capire come usare e preparare gli insetti per l'allevamento degli indigeni insettivori (Verdoni, Fringuelli, etc..) sia nel perido di riposo che riproduttivo.
IlPariota
04-01-08, 18: 59
Qualcuno di voi ha mai uusato insetti essiccati? Ho sentito che li produce la ORLUX... sono efficaci come quelli congelati (BUFFALOS)? Qualcuno li utilizza (quelli secchi intendo) con successo nell'allevamento?
Attilio Casagrande
04-01-08, 19: 46
A mio parere quelli secchi sono pericolosi in quanto contengono batteri, ho adoperato con successo i pinkie , sono facilmente reperibili nei negozi di pesca, dopo averli fatti spurgare per 1 settimana nella crusca si buttano dentro l'acqua bollente e si riporta l'acqua ad ebolllizione a questo punto si scolano e si buttano dentro all'acqua fredda, lo shock termico li rende simili a palline di gomma, bisogna farli frollare per 2 gg coperti da un canovaccio, poi si congelano in porzioni da usare, ottimo il sistema dei bicchieri di plastica, bisogna scongelarli alla sera per darli al mattino, sono poco costosi, ma richiedono un pò di lavoro, è bene farli bollire all'esterno.
Sono graditi a molte specie di uccelli.
massimo camera
04-01-08, 22: 49
scusate se intervengo nella discussione
ma volete fornire insetti per apportare un supplemento di proteine animali?
e allora perchè complicarvi la vita, io nel periodo precove e allevamento uso gli omogeneizzati alla carne e pesce per bambini, chi può darvi la maggior tranquillità di igene.
le dosi sono
un cucchiaino da caffè raso ogni 3 coppie mischiato al normale pastone.
so che vi sembrerà strano e forse buffo, ma funziona e non ho avuto nessun problema.
ciao
Massimo,
effettivamente quello che dici non fa una piega, anzi mi sembra veramente l'uovo di colombo, però mi chiedo come mai questa pratica non è in voga tra gli allevatori di indigeni che necessitano di proteine animali?
E poi mi sono domandato, non sarebbe sufficiente una maggiore dose di uovo sodo che comunque rappresenta pur sempre proteina animale?
massimo camera
05-01-08, 00: 00
in effetti io l'uovo lo uso i primi 6 / 7 giorni, poi passo agli omogenizzati per altri 5 o 6 giorni.
il motivo per cui non li usano non so che dirti.
Luca Anniballi
05-01-08, 14: 17
Anch'io ho usato gli omogenizzati, non ho mai avuto problemi, ma non ho riscontrato nulla di particolare, al punto di farmi lasciare il mitico e intramontabile uovo, che da qualche anno, lo fornisco sottoforma di frittata....
Attilio Casagrande
05-01-08, 16: 23
Ciao a tutti, avete perfettamente ragione tutti e tre, però le specie che necessitano di prede vive, ad esempio gli insettivori, non imbeccano con il pastone, le prove con gli omogeneizzati o le crocchette per cani le ho fatte pure io, ma avete notato che se alimentati con questi tipi di cibo, la consistenza dele feci cambia, infatti appaiono più biancastre e quindi vuol dire che sono di difficile digeribilità, anche la pica è più frequente se alimentqti in questo modo, mentre gli insetti non provocano questo disturbo, un alimento che a mio parere è molto simile agli insetti è il fegato, ho allevato delle specie insettivore allo stecco adoperando solo uovo sodo , ortiche bollite e stiscioline di fegato di coniglio,la crescita dei pulli è stata regolare e il piumaggio perfetto, anche il cuore di bue è abbastanza simile, ma il fegato a mio avviso è migliore
che io sappia, la parte bianca nelle feci sono gli urati, ossia il prodotto del metabolismo delle proteine, quindi è per quel motivo che aumentando le proteine aumentano anche gli urati nelle feci. Il problema è se il valore biologico delle proteine degli omogeneizzati di carne sia paragonabile a quello delle larve di insetto, tipo camole, bigattino e via dicendo, che sono l'alimento diciamo "naturale" di tali specie.
Dobbiamo sempre ragionare in termini di apporto nutritivo, non basta dare proteine così, bisogna anche vedere che tipo di proteina si da.
Per esempio esiste la proteina dell'uovo, del latte, della carne, della verdura e ognuna ha un differente valore biologico. Non si possono equiparare e a mio avviso nemmeno sommare, inoltre per avere il riscontro di una corretta alimentazione bisogna fare analisi protratte nel tempo, non basta aver portato avanti una nidiata, anche se un buon indicatore è il livello di appetibilità dell'alimento e la velocità di svezzamento della prole.
Attilio Casagrande
05-01-08, 21: 19
Per urati si intendono le urine vero? ,cmq se si somministrano le tarme dela farina (tenebrior) queste sono davvero ecessive, e i pulli non sopravvivono, con le larve e il fegato questo non succede , non ho mai fatto test o analisi a tal riguardo,ma mi sono fidato del mio spirito di osservazione e dei consigli di vecchi allevatori di uccelli nostrani ,un tempo non c'erano i prodotti che si possono reperire attualmente,ma il risultato che riuscivano ad ottenere era soddisfacente.
Parlando con questi allevatori le uniche fonti di proteine animali che adoperavano erano l'uovo,il latte,il fegato o cuore,le ortiche lessate erano il complemento a tali alimenti e la loro abilità stava nell 'osservare la crescita, cosa che si va perdendo perchè forse ci si affida troppo a tabelle e dati scentifici.
Ciao, no gli urati non sono le urine.
Come si legge in "Medicina degli uccelli da gabbia" di Conzo:
“Poiché negli uccelli feci ed urine vengono accumulate in cloaca ed emesse simultaneamente. Gli escrementi sono composti da diverse frazioni:
una porzione compatta, centrale, di colore variabile dal verde al marrone (componente fecale);
una porzione pastosa e biancastra periferica (urati);
una porzione liquida ed incolore (urina).”
Gli urati sono il prodotto del metabolismo azotato, ossia del processo di metabolizzazione delle proteine e possono rappresentare una parte più o meno consistente delle feci, a seconda dell'apporto proteico dell’alimentazione.
Non so se hai mai fatto caso agli escrementi biancastri delle tartarughe o dei serpenti oppure degli uccelli marini (il guano).
Ebbene stiamo parlando di tre speci animali differenti con differenti regimi alimentari, anche non necessariamente carnivori, come nel caso delle tartarughe.
Questo per dire che esistono anche differenti tipi di proteine e differenti tipi di metabolizzazione delle stesse.
Quando parli delle tarme della farina (Tenebrio Molitor), dici che potrebbero essere troppo proteiche ed in effetti non hai tutti i torti, perché noi non sappiamo quale tipo di proteine in natura le differenti speci di uccelli utilizzino, mentre noi diamo indifferentemente gli stessi alimenti a speci o famiglie differenti di uccelli.
In realtà non conosciamo il fabbisogno proteico di tali uccelli, anche perché non ci sono studi in merito e quindi andiamo per approssimazione.
Come dici tu ed ho detto anch’io prima, uno dei modi per valutare l’efficacia del nutrimento in fase di allevamento della prole è quello di monitorare la crescita dei pullus, che comunque per quanto so, gli allevatori di pappagalli allo stecco seguono in modo molto attento, pesando i pullus costantemente, mentre a noi allevatori di fringillidi non rimane che osservarne lo sviluppo.
Attilio Casagrande
06-01-08, 14: 38
Molte grazie delle delucidazioni Tommaso, per quanto riguarda le tarme della farina ho notato che se sono somministrate quando cambiano la cuticola ,cioè quella fase metamorfica in cui sono più molli e di colore bianco , sono più digeribili,sarà la cheratina allora a renderle indigeste, anche i miei papagalli quando le mangiano le masticano senza ingoiare tale parte ?
Si, probabilmente come dici tu, risulta poco digeribile.
Ciao.
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