Ufficio Stampa A.O.E.
22-08-09, 16: 03
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo scritto di Giuseppe Nastasi (apparso sul n° 8-9, Ag.- sett. 2009,pag. 64 del periodico Italia Ornitologica" ). Siamo sempre rispettosi del diritto alla replica, per cui ci rendiamo disponibili, per chi non lo possa, editare per suo conto eventuali considerazioni che ci pervengano. Resta sempre la responsabilità dello scritto sull'autore. Ovviamente non verranno pubblicati in questo Forum articoli o parti di essi che siano offensivi, diffamatori o quant'altro, da cui l'AOE si dissocia completamente.Grazie
Analisi di una circolare
Essendo un appassionato lettore di Italia Ornitologica ho notato nei vari numeri e nei vari anni che gli articoli a firma delle Commissioni Tecniche canarini di colore, C.F.P. lisci e I.E.I. si susseguono con cadenza quasi mensile, mentre, non esistono note della Commissione Tecnica Canarini di Forma e Posizione Arricciati. Come mai mi chiedo? Eppure la specializzazione è certamente la più in crisi: gli allevatori sono diminuiti del 70% e le problematiche in genere sono aumentate eppure, ripeto, la mia C.T. (sono un modestissimo giudice di C.F.P. Arricciati) non ritiene opportuno intervenire mai.
Infatti, ad un anno esatto dall’elezione dell’ultima C.T. non si è visto nessuno scritto su Italia Ornitologica eppure di argomenti per intervenire o chiarire alcune situazioni ce ne sono tanti e gli spunti sono stati tantissimi basta leggere i vari articoli apparsi sulle varie riviste specialistiche, I.O. compresa, o vedere cosa appare nei vari forum sui siti specialistici di internet.
Ormai sappiamo tutti l’importanza di internet e, tutti chi più chi meno navighiamo in rete ed essendo appassionati di ornicoltura certamente visitiamo i svariati siti di interesse ornitologico e certamente si nota che affermazioni o addirittura teorie o pseudotali vengono elargite gratuitamente e che alle volte sono delle vere eresie e di questo non è esente nemmeno I.O. eppure la C.T. in oggetto non ritiene opportuno intervenire per chiarire o puntualizzare nulla.
Gli unici articoli sugli Arricciati che compaiono su I.O. da alcuni anni a questa parte sono solo i miei e quelli dell’amico Giuseppe Valendino e non hanno mai avuto una risposta da parte della C.T., praticamente restano solo le nostre affermazioni senza essere mai né discusse né trattate.
In un anno di lavoro l’unico atto della C.T.C.F.P. Arricciati è stata una “Circolare” datata 18 agosto 2008 che recita: “Per quanto riguarda i Nord: i soggetti con piccole soffusioni (non macchie) saranno considerati lipocromici a tutti gli effetti, resta inteso che per le altre categorie vale quanto ribadito.
Cosa si intende per piccole soffusioni non viene spiegato chiaramente e quanto possono essere grandi quest’ultime nemmeno e non viene spiegato dove (parametralmente parlando)finisce la soffusione e inizia la macchia.
Sappiamo benissimo che un canarino arricciato può avere delle piccolissime soffusioni in entrambi i calzoni (zona visivamente compresa tra il femore e l’addome), caratteristica molto frequente, e magari sul codione o alla base della nuca. Parlando di piccole soffusioni se un canarino ha contemporaneamente tutte queste piccolissime soffusioni com’è lipocromico o pezzato? Nessuno, in base a questa circolare può dirlo con certezza perché ripeto la stessa recita: “I soggetti con piccole soffusioni (non macchie) saranno lipocromici”dimenticando di dire se la piccola soffusione ammessa è una o sono ammesse alcune piccole soffusioni nello stesso soggetto.
I dubbi imperversano e tra noi giudici non si fa altro che parlare di come interpretare queste vaghe indicazioni.
Alla luce dei fatti sarebbe auspicabile che nella definizione lipocromico o pezzato ci sia una nota più tecnica e precisa che non lasci dubbi in vista anche della nuova stagione mostre.
Dopo questa nota ho notato che i colleghi hanno dato in alcuni casi, delle interpretazioni personali soprattutto nei giudizi degli stamm ma, credo, che non poteva essere diversamente infatti, già imbastire uno stamm di arricciati è difficile pensa andare a valutare esattamente se una minima differenza di colore del piumaggio si può, alla luce della “circolare” in questione, definire con esattezza soffusione o pezzatura perché ripeto, mancano dei parametri precisi.
Nella “circolare” in questione, viene tirato in ballo un problema che io ho attenzionato da anni nei miei articoli apparsi su I.O. sul Gibber Italicus e cioè che sono i soggetti più toelettati della nostra specializzazione e allora nella “circolare” viene scritto: “un numero sempre più crescente di allevatori di Gibber tolettano i propri soggetti in tutte le parti del corpo in particolare (collo, cosce, orecchie di elefante) si invitano i giudici a tenerne in debito conto in sede di giudizio.
A parte che nel periodo non doveva esserci la parentesi, ma questo è un errore di italiano, e qui non voglio fare il “saputello” me ne guarderei bene, ma quante persone sanno cosa sono le “orecchie di elefante” nel Gibber?
Dopo aver ricevuto questa “circolare” personalmente mi hanno contattato decine di persone per avere dei chiarimenti come se la nota l’avessi scritta io e il 99% dei colleghi che mi ha contattato hanno voluto sapere, oltre al discorso pezzature e soffusioni, cosa erano le fatidiche“orecchie di elefante” . Io cosa sono lo so perché conoscendo vecchi allevatori di Gibber quando si parlava del jabot si diceva appunto “orecchie di elefante” ma chi non ha avuto la mia stessa fortuna come doveva distrigare la matassa?
Nessuna edizione dei Criteri di Giudizio dei Canarini Arricciati dal 1974 ad oggi ha mai riportato questo vocabolo che rientrava solo nel gergo parlato di alcuni allevatori soprattutto campani negli anni 60-70 per definire il jabot dei Gibber perciò un giudice, soprattutto se giovane,difficilmente poteva sapere cosa si intendesse con “orecchie di elefante” .
Nel mondiale 2008 è stata riconosciuta una nuova razza il Mehringher è toccato a me presentare la nuova razza con tutti problemi che potevano scaturire dalla presentazione di una nuova razza da parte di un semplice giudice che nella sua “pochezza” può aver commesso degli errori o delle imperfezioni.
Ad oggi nessun dettame, nessuna nota sono stati divulgati dalla C.T. e se un giudice si trova davanti un Mehringher cosa deve fare? L’unica cosa è prendere l’articolo di Nastasi guardarne il contenuto analizzare la scheda e valutare in seduta stante i connotati sperando di non prendere la classica “cantonata”
La stessa identica cosa è accaduta con la C.T. uscente quando venne riconosciuto il Melado anch’essa non ha mai scritto un rigo sulla razza in questione, tutto si è fermato nel mio articolo di presentazione e valutazione apparso su I.O. e basta. Anche del Melado la nuova C.T. non ha mai fatto cenno.
Un altro problema grosso quanto un castello è la diminuzione degli allevatori di arricciati.
Infatti, da un decennio a questa parte il numero di allevatori si è paurosamente ridotto, c’è chi ha smesso di allevare e chi ha convertito il suo allevamento di arricciati in altre razze, ma soprattutto, anche se è una cosa generale nell’ornicoltura, c’è poco ricambio generazionale.
Personalmente conosco pochi giovani che si avvicinano agli arricciati e se vedo che qualcuno lo fa io lo stimolo in tutti i modi: gli regalo dei soggetti e lo seguo durante tutta la fase di allevamento ma ripeto, sono pochissimi i giovani che si avvicinano alla specializzazione. Questo potrebbe essere frutto di una cattiva pubblicità che non porta a conoscenza le razze arricciate, anche su questo una C.T. può concentrare il suo lavoro divulgando con incontri, depliants ecc la conoscenza del settore. Ho visto che si fanno incontri con le scuole ma mai mi è capitato di vedere nelle foto apparse su I.O. un arricciato portato ai bambini ….
Alla luce di quanto detto sarebbe auspicabile che chi decide di far parte di un organo così autorevole, appunto la Commissione Tecnica, una volta eletto si assuma tutte le responsabilità per la specializzazione che rappresenta portando a conoscenza delle novità che man mano si presentano (per esempio il riconoscimento di nuove razze)si analizzino le imperfezioni o gli errori che appaiono sulle riviste specializzate I.O. per prima, ancora, deve proporsi con idee e suggerimenti per l’evoluzione della specializzazione.
Nella speranza che questo scritto venga pubblicato e che sia recepito nel modo giusto intendendolo come uno stimolo non come una critica distruttiva, perché è l’ultima cosa che intendevo fare con questo articolo, mi auguro che sia da stimolo per il bene del settore.
L’ultima considerazione è che visto che nessuno dei colleghi ha mai da scrivere nulla e che da tanti anni assiste senza battere ciglio alla stasi del settore, alla luce dei fatti potrei citare il proverbio: Ognuno di noi ha quello che si merita”senza nessuna cattiveria credetemi.
Alla C. T. C.F.P. Arricciati auguro un buon lavoro puntualizzando che 2 di loro sono amici l’altro lo conosco pochissimo dunque non ho motivo per essere “cattivo” con loro.
Linguaglossa, 20-05-2009 Giuseppe Nastasi
L’autore in una sua mail ci ha dichiarato “autorizzo l'inserzione del mio scritto sul vostro sito AOE e preciso che non ho percepito alcuna somma di denaro dalla F.O.I. a compenso del mio elaborato" .
Analisi di una circolare
Essendo un appassionato lettore di Italia Ornitologica ho notato nei vari numeri e nei vari anni che gli articoli a firma delle Commissioni Tecniche canarini di colore, C.F.P. lisci e I.E.I. si susseguono con cadenza quasi mensile, mentre, non esistono note della Commissione Tecnica Canarini di Forma e Posizione Arricciati. Come mai mi chiedo? Eppure la specializzazione è certamente la più in crisi: gli allevatori sono diminuiti del 70% e le problematiche in genere sono aumentate eppure, ripeto, la mia C.T. (sono un modestissimo giudice di C.F.P. Arricciati) non ritiene opportuno intervenire mai.
Infatti, ad un anno esatto dall’elezione dell’ultima C.T. non si è visto nessuno scritto su Italia Ornitologica eppure di argomenti per intervenire o chiarire alcune situazioni ce ne sono tanti e gli spunti sono stati tantissimi basta leggere i vari articoli apparsi sulle varie riviste specialistiche, I.O. compresa, o vedere cosa appare nei vari forum sui siti specialistici di internet.
Ormai sappiamo tutti l’importanza di internet e, tutti chi più chi meno navighiamo in rete ed essendo appassionati di ornicoltura certamente visitiamo i svariati siti di interesse ornitologico e certamente si nota che affermazioni o addirittura teorie o pseudotali vengono elargite gratuitamente e che alle volte sono delle vere eresie e di questo non è esente nemmeno I.O. eppure la C.T. in oggetto non ritiene opportuno intervenire per chiarire o puntualizzare nulla.
Gli unici articoli sugli Arricciati che compaiono su I.O. da alcuni anni a questa parte sono solo i miei e quelli dell’amico Giuseppe Valendino e non hanno mai avuto una risposta da parte della C.T., praticamente restano solo le nostre affermazioni senza essere mai né discusse né trattate.
In un anno di lavoro l’unico atto della C.T.C.F.P. Arricciati è stata una “Circolare” datata 18 agosto 2008 che recita: “Per quanto riguarda i Nord: i soggetti con piccole soffusioni (non macchie) saranno considerati lipocromici a tutti gli effetti, resta inteso che per le altre categorie vale quanto ribadito.
Cosa si intende per piccole soffusioni non viene spiegato chiaramente e quanto possono essere grandi quest’ultime nemmeno e non viene spiegato dove (parametralmente parlando)finisce la soffusione e inizia la macchia.
Sappiamo benissimo che un canarino arricciato può avere delle piccolissime soffusioni in entrambi i calzoni (zona visivamente compresa tra il femore e l’addome), caratteristica molto frequente, e magari sul codione o alla base della nuca. Parlando di piccole soffusioni se un canarino ha contemporaneamente tutte queste piccolissime soffusioni com’è lipocromico o pezzato? Nessuno, in base a questa circolare può dirlo con certezza perché ripeto la stessa recita: “I soggetti con piccole soffusioni (non macchie) saranno lipocromici”dimenticando di dire se la piccola soffusione ammessa è una o sono ammesse alcune piccole soffusioni nello stesso soggetto.
I dubbi imperversano e tra noi giudici non si fa altro che parlare di come interpretare queste vaghe indicazioni.
Alla luce dei fatti sarebbe auspicabile che nella definizione lipocromico o pezzato ci sia una nota più tecnica e precisa che non lasci dubbi in vista anche della nuova stagione mostre.
Dopo questa nota ho notato che i colleghi hanno dato in alcuni casi, delle interpretazioni personali soprattutto nei giudizi degli stamm ma, credo, che non poteva essere diversamente infatti, già imbastire uno stamm di arricciati è difficile pensa andare a valutare esattamente se una minima differenza di colore del piumaggio si può, alla luce della “circolare” in questione, definire con esattezza soffusione o pezzatura perché ripeto, mancano dei parametri precisi.
Nella “circolare” in questione, viene tirato in ballo un problema che io ho attenzionato da anni nei miei articoli apparsi su I.O. sul Gibber Italicus e cioè che sono i soggetti più toelettati della nostra specializzazione e allora nella “circolare” viene scritto: “un numero sempre più crescente di allevatori di Gibber tolettano i propri soggetti in tutte le parti del corpo in particolare (collo, cosce, orecchie di elefante) si invitano i giudici a tenerne in debito conto in sede di giudizio.
A parte che nel periodo non doveva esserci la parentesi, ma questo è un errore di italiano, e qui non voglio fare il “saputello” me ne guarderei bene, ma quante persone sanno cosa sono le “orecchie di elefante” nel Gibber?
Dopo aver ricevuto questa “circolare” personalmente mi hanno contattato decine di persone per avere dei chiarimenti come se la nota l’avessi scritta io e il 99% dei colleghi che mi ha contattato hanno voluto sapere, oltre al discorso pezzature e soffusioni, cosa erano le fatidiche“orecchie di elefante” . Io cosa sono lo so perché conoscendo vecchi allevatori di Gibber quando si parlava del jabot si diceva appunto “orecchie di elefante” ma chi non ha avuto la mia stessa fortuna come doveva distrigare la matassa?
Nessuna edizione dei Criteri di Giudizio dei Canarini Arricciati dal 1974 ad oggi ha mai riportato questo vocabolo che rientrava solo nel gergo parlato di alcuni allevatori soprattutto campani negli anni 60-70 per definire il jabot dei Gibber perciò un giudice, soprattutto se giovane,difficilmente poteva sapere cosa si intendesse con “orecchie di elefante” .
Nel mondiale 2008 è stata riconosciuta una nuova razza il Mehringher è toccato a me presentare la nuova razza con tutti problemi che potevano scaturire dalla presentazione di una nuova razza da parte di un semplice giudice che nella sua “pochezza” può aver commesso degli errori o delle imperfezioni.
Ad oggi nessun dettame, nessuna nota sono stati divulgati dalla C.T. e se un giudice si trova davanti un Mehringher cosa deve fare? L’unica cosa è prendere l’articolo di Nastasi guardarne il contenuto analizzare la scheda e valutare in seduta stante i connotati sperando di non prendere la classica “cantonata”
La stessa identica cosa è accaduta con la C.T. uscente quando venne riconosciuto il Melado anch’essa non ha mai scritto un rigo sulla razza in questione, tutto si è fermato nel mio articolo di presentazione e valutazione apparso su I.O. e basta. Anche del Melado la nuova C.T. non ha mai fatto cenno.
Un altro problema grosso quanto un castello è la diminuzione degli allevatori di arricciati.
Infatti, da un decennio a questa parte il numero di allevatori si è paurosamente ridotto, c’è chi ha smesso di allevare e chi ha convertito il suo allevamento di arricciati in altre razze, ma soprattutto, anche se è una cosa generale nell’ornicoltura, c’è poco ricambio generazionale.
Personalmente conosco pochi giovani che si avvicinano agli arricciati e se vedo che qualcuno lo fa io lo stimolo in tutti i modi: gli regalo dei soggetti e lo seguo durante tutta la fase di allevamento ma ripeto, sono pochissimi i giovani che si avvicinano alla specializzazione. Questo potrebbe essere frutto di una cattiva pubblicità che non porta a conoscenza le razze arricciate, anche su questo una C.T. può concentrare il suo lavoro divulgando con incontri, depliants ecc la conoscenza del settore. Ho visto che si fanno incontri con le scuole ma mai mi è capitato di vedere nelle foto apparse su I.O. un arricciato portato ai bambini ….
Alla luce di quanto detto sarebbe auspicabile che chi decide di far parte di un organo così autorevole, appunto la Commissione Tecnica, una volta eletto si assuma tutte le responsabilità per la specializzazione che rappresenta portando a conoscenza delle novità che man mano si presentano (per esempio il riconoscimento di nuove razze)si analizzino le imperfezioni o gli errori che appaiono sulle riviste specializzate I.O. per prima, ancora, deve proporsi con idee e suggerimenti per l’evoluzione della specializzazione.
Nella speranza che questo scritto venga pubblicato e che sia recepito nel modo giusto intendendolo come uno stimolo non come una critica distruttiva, perché è l’ultima cosa che intendevo fare con questo articolo, mi auguro che sia da stimolo per il bene del settore.
L’ultima considerazione è che visto che nessuno dei colleghi ha mai da scrivere nulla e che da tanti anni assiste senza battere ciglio alla stasi del settore, alla luce dei fatti potrei citare il proverbio: Ognuno di noi ha quello che si merita”senza nessuna cattiveria credetemi.
Alla C. T. C.F.P. Arricciati auguro un buon lavoro puntualizzando che 2 di loro sono amici l’altro lo conosco pochissimo dunque non ho motivo per essere “cattivo” con loro.
Linguaglossa, 20-05-2009 Giuseppe Nastasi
L’autore in una sua mail ci ha dichiarato “autorizzo l'inserzione del mio scritto sul vostro sito AOE e preciso che non ho percepito alcuna somma di denaro dalla F.O.I. a compenso del mio elaborato" .